Maccaferri Manuele
ITIS Leonardo da Vinci
classe 5aM
Tesina Inerente La Caldaia
Moderna e La Storia Di
RIELLO S.p.a.
E’ IMPORTANTE PRIMA DI TUTTO CAPIRE A COSA CI SI RIFERISCE, SI
FORNISCE QUINDI DI SEGUITO UNA RAPIDA DEFINIZONE:
COS’E’ UNA CALDAIA?
Apparato atto a riscaldare un fluido (acqua, aria, ecc.) utilizzando il calore
ottenuto dalla combustione di opportuni combustibili o dalla trasformazione di
energia, per esempio elettrica o nucleare. Se il fluido riscaldato è un liquido e il
calore a esso fornito è tale da provocarne il passaggio allo stato di vapore saturo
o surriscaldato la caldaia è detta comunemente generatore di vapore. In ogni
caso è costituita sostanzialmente di un primo apparato (focolare, camera di
combustione, reattore nucleare, ecc.) nel quale viene generato il calore e da un
secondo apparato (caldaia vera e propria) costituito in generale da una serie di
scambiatori termici che determinano il passaggio del calore dall'apparato
termogeno al fluido da riscaldare ed eventualmente da evaporare.
LA CALDAIA
E' il cuore dell'impianto dove il combustibile viene bruciato per scaldare il
"fluido termico" che circolerà nell'impianto di riscaldamento e permetterà
di produrre una quantità di acqua calda necessaria a soddisfare il
fabbisogno familiare.
E' composta generalmente da un
bruciatore che miscela l'aria con
il combustibile e alimenta una
camera
di
combustione
(FOCOLARE) che riscalda una
serie
di
tubi
(TUBI
DI
SCAMBIO) attraverso i quali
scorre il fluido termovettore,
tutto avvolto da un involucro di
materiale isolante all'interno e
protetto
da
una
lamiera
all'esterno
(MANTELLO
ISOLANTE).
Ogni caldaia è caratterizzata da:
•
UNA POTENZA TERMICA AL FOCOLARE,
ossia la quantità di calore sviluppata, per
ogni ora, nella camera di combustione.
•
UNA POTENZA TERMICA UTILE, cioè la
quantità di calore effettivamente trasferita,
per ogni ora, al fluido termovettore.
Più vicini sono i valori della potenza al focolare e della potenza utile,
minori sono le perdite di calore e quindi migliore è il rendimento
della caldaia.
Le caldaie di nuova installazione devono avere
rendimenti piuttosto elevati che sono fissati dalla legge (superiori al
90%) sia che la caldaia funzioni a pieno regime, che al 30% della
sua potenzialità.
La scelta della potenza della caldaia da installare dipende dalle
caratteristiche dell'edificio, dall'ubicazione e dalla sua destinazione
d'uso.
CLASSIFICAZIONE DELLE CALDAIE:
Una prima classificazione delle caldaie può essere fatta in base alla loro capacità,
si hanno perciò:
•
CALDAIE A GRANDE VOLUME D'ACQUA, nelle quali il rapporto tra la
quantità d'acqua contenuta e la superficie riscaldante è compreso tra 100 e
250 kg/m2;
•
CALDAIE A MEDIO VOLUME D'ACQUA, in cui tale rapporto è compreso
tra 50 e 100 kg/m2;
•
CALDAIE A PICCOLO VOLUME D'ACQUA, nelle quali il rapporto è
inferiore a 50 kg/m2.
Dal punto di vista costruttivo si distinguono:
•
CALDAIE A TUBI DI FUMO O DI FIAMMA, nelle quali i prodotti della
combustione percorrono dei tubi immersi nell'acqua da riscaldare;
•
CALDAIE A TUBI D'ACQUA, in cui i tubi sono percorsi dall'acqua e lambiti
esternamente dalle fiamme.
La circolazione dell'acqua può essere naturale a termosifone, o forzata con apposita
pompa. Rispetto alla trasmissione del calore tra fumi e acqua si hanno CALDAIE A
CONVEZIONE e A RADIAZIONE: nel secondo tipo i tubi evaporatori schermano
parzialmente le pareti del focolare e sono così esposti all'irraggiamento delle
fiamme. Inoltre una caldaia può essere A RISCALDAMENTO DIRETTO O
INDIRETTO a seconda che i fumi trasmettano il calore all'acqua direttamente
oppure tramite un fluido intermediario che può essere vapore surriscaldato. Il
tiraggio delle caldaie può essere naturale, indotto o forzato.
DOPO AVER DATO INFORMAZIONI GENERALI RIGUARDANTI LE
CALDAIE SI E’ DECISO DI PRENDERE IN ESAME IN PARTICOLARE
LE CALDAIE AD USO DOMESTICO.
CALDAIE
PER
USO
CIVILE:
Le caldaie per produzione di acqua
calda, per lo più a uso di
riscaldamento civile, sono di solito
costituite da elementi tubolari in
ghisa riuniti in batterie per mezzo
di anelli biconici e tiranti a vite;
essi vengono disposti lungo le
pareti del corpo della caldaia al
centro della quale si trova il
focolare. Sono anche in uso caldaie
a tubi di acciaio cosiddette
combinate, cioè atte a due servizi
(riscaldamento e produzione di
acqua calda ad uso domestico).
[vedi figura]
Caldaia combinata per riscaldamento e
produzione istantanea di acqua calda.
CALDAIE INDIVIDUALI
Le caldaie individuali di nuova installazione
devono essere isolate rispetto all'ambiente
interno: pertanto quelle che sono montate in locali
di abitazione devono essere del tipo stagno, cioè
costruite in modo che l'aria necessaria alla
combustione venga presa dall'esterno tramite un
tubo, e i fumi vengano evacuati sempre
dall'esterno.
Le caldaie atmosferiche (o a fiamma libera) nelle
quali la fiamma è a contatto con l'ambiente in cui
sono poste e quindi ne consumano l'aria, devono
essere installate all'esterno o in idonei locali
tecnici non abitati.
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DI ALCUNI
ELEMENTI DI UNA CALDAIA
Gruppo per una caldaia di tipo
stagna costituito da bruciatore
e ventola di espulsione fumi.
Particolare di: bruciatore, candelette
d’accensione, valvola del gas e
relativo collettore.
VENGONO ORA PROPOSTI ALCUNI SEMPLICI SCHEMI (CON RELATIVA
DISTINTA) DI UNA CALDAIA A CAMERA APERTA CON BOLLITORE:
PARTE
A:
PARTE B:
PARTE
C:
DISTINTA:
POSIZIONE:
DESCRIZIONE:
MATERIALE:
10-B; 12-B…
•TUBI DI SCAMBIO:
RAME COTTO
•TUBI DEL GAS:
RAME CROMATO
•SCAMBIATORE PRIMARIO:
RAME (RICOPERTO DA LEGA
Sn/Pb)
•
“
SANITARIO (tradizionale):
RAME
•
“
SANITARIO (a piastre):
ACCIAIO
15-A
3-A
33-B
34-A
•CAPPA:
LAMIERA ZINCATA
17-A
•VALVOLA DEL GAS:
ALLUMINIO
15-B
•CIRCOLATORE:
ALLUMINIO
30-B
•VALVOLA DEVIATRICE:
OTTONE E PLASTICA
11-C
•BOILER:
ACCIAIO SMALTATO VETRIF.
9-C
•JOLLY (VALVOLA SFOGO ARIA):
OTTONE
5-C
•VASO D’ESPANSIONE:
LAMIERA VERNICIATA
•PANNELLI ISOLANTI (C.d.c.):
ACCIAIO + FIBRA DI VETRO E
CERAMICA
2-A
•BRUCIATORE:
ACCIAIO INOX
4-A; 5-A
•CANDELETTE:
ANIMA DI METALLO,
COPERTURA DI CERAMICA
36-A; 37-A
Negli impianti di riscaldamento sono presenti anche dei trasduttori denominati
“TERMOSTATI AMBIENTE” che vengono utilizzati per verificare la temperatura di un
locale e per comandare a distanza la caldaia.
TERMOSTATO CON RETROAZIONE
L'anello di retroazione è un elemento chiave nei processi automazzati.
Nell’immagine, un termostato confronta la temperatura desiderata con quella
effettiva e invia alla caldaia le istruzioni appropriate tramite l'unità di controllo, in
modo da modificare la temperatura dell'ambiente. Grazie al ripetersi di questo
ciclo, la temperatura si mantiene nei pressi del valore fissato.
DOPO AVER DEFINITO COS’E’ UNA CALDAIA E COME E’
COSTITUITA (IN PARTICOLARE LE CALDAIE AD USO
DOMESTICO) SI PASSA ORA AD ELENCARE BREVEMENTE LE TAPPE
CHE HANNO PORTATO Riello S.p.a AD ESSERE UNA DELLE PIU’
IMPORTANTI AZIENDE CHE SI OCCUPANO DI RISCALDAMENTO E
PRODUZIONE DI ACQUA CALDA IN ITALIA E NEL MONDO.
NASCITA e SVILUPPO RIELLO S.p.a.
Anni 20
1920
La Società nasce, di fatto, dopo la fine del primo conflitto mondiale, con i
Titolari in veste di operatori diretti, in una prima artigianale officina.
1923
L'idea di adattare al mercato nazionale i bruciatori a gasolio, già da tempo
utilizzati negli Stati Uniti, comincia a diventare lo scopo principale dell'attività
di Riello; nascono così i primi bruciatori a gasolio per i forni da pane e per
applicazioni speciali.
1925
La crisi del gasolio pone il problema di adattare i bruciatori al nuovo
combustibile, la nafta. Sul piano costruttivo si tratta di un'innovazione totale
che comporta progettazioni e lavorazioni molto più complesse.
1929
Nasce il primo stabilimento che si svilupperà progressivamente, adattando la
produzione alle specifiche esigenze della situazione nazionale.
Anni 30-40
1936
A causa della drastica riduzione della disponibilità di combustibili liquidi,
vengono progettati e realizzati speciali bruciatori automatici per carboni
poveri.
1938
In considerazione della crisi in generale nel settore del riscaldamento,
l'attività aziendale viene indirizzata verso la realizzazione di macchine utensili
(rettifiche, piallatrici, ecc.) destinate al mercato nazionale.
1945
L'attività riprende gradualmente dopo le interruzioni provocate dal secondo
conflitto mondiale. La produzione è nuovamente orientata verso i bruciatori a
nafta densa, considerando la particolare affermazione di tale combustibile sul
mercato nazionale per il riscaldamento civile e industriale.
Anni 50
1950
L'inizio degli anni Cinquanta vede il continuo ampliamento dei settori
d'officina e soprattutto la definitiva affermazione del bruciatore applicato a
tutte le possibili utenze termiche.
1955
Accanto alla tradizionale produzione di bruciatori si comincia a profilare una
seconda linea di prodotti: i condizionatori d'aria. All'inizio questi apparecchi
vengono importati direttamente dagli Stati Uniti, mentre in seguito saranno
costruiti negli stessi stabilimenti della Società.
1958
Viene allestito uno speciale reparto produttivo per la realizzazione di
macchine utensili combinate, indispensabili per attuare l'automazione nella
lavorazione delle parti principali dei bruciatori.
Anni 60
1960
Si apre un decennio di grande sviluppo per l'azienda nell'ambito di un generale
cambiamento dell'intera società italiana. Sono gli anni della pubblicità in forma di
Carosello che, attraverso il personaggio di "Unca Dunca", rende familiare il nome
Riello al grande pubblico. Alla tradizionale produzione si affianca inoltre quella
delle caldaie, che vengono commercializzate in abbinamento col bruciatore dando
origine ai "gruppi termici".
1961
I reparti produttivi dei condizionatori d'aria e delle macchine utensili si staccano
dall'azienda assumendo una propria, totale autonomia.
1966
Ai primi di marzo viene acquistata la proprietà della Isothermo, la quale prosegue
la sua attività con gestione autonoma fino al 1969; rimarrà fino al 1987 come
marchio complementare della Riello, con organizzazione commerciale propria.
Anni 70
1973
L'azienda si trasforma in Società per Azioni, assumendo la ragione sociale
"O.F.R. Officine Fratelli Riello".
1976
Inizia la vendita dei bruciatori nel mercato degli U.S.A.
Si avvia una nuova fase nella comunicazione Riello, con l'avvento della
televisione a colori in Italia; nasce lo scoiattolo come protagonista degli spot
Riello.
1979
Nasce il MECTRON, il bruciatore elettronico degli anni '80.
Anni 80-90
Sono gli anni della grande espansione verso i mercati esteri, con la
creazione delle consociate straniere nei maggiori Paesi europei:
Inghilterra, Germania, Francia, Belgio, Svizzera.
2000
Nasce Riello Trade
La struttura industriale del Gruppo si consolida mentre nuovi mercati si
affacciano per l'esportazione.
In settembre nasce la Divisione Riello Trade con il compito di sovrintendere
alla vendita dell'intero catalogo. Si rinnova lo sforzo commerciale ed
industriale nell'obiettivo di dimostrare al mercato una Riello nuova
nell'impegno sul prodotto e sul servizio: una Riello che offre soluzioni e
servizi in grado di dare al cliente una soddisfazione completa. Si rinnova la
gamma di caldaie, nei quattro settori principali qui riprodotti.
DOPO AVER VISTO GLI ASPETTI TECNICI RIGUARDO ALLE CALDAIE E
CRONOLOGICI RIGUARDO A Riello S.p.a, SI VUOLE ORA FARE UN PASSO
INDIETRO E SOFFERMARSI SUGLI EVENTI STORICI CHE HANNO FAVORITO LA
GRANDE ESPANSIONE (DI MEZZI E METODI) NEL CAMPO INDUSTRIALE NOTA
CON IL NOME DI:
SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
CARATTERISTICHE DELLA SECONDA
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

DOVE e QUANDO: Nasce negli ultimi trent’anni del XIX in Inghilterra ed è
caratterizzata dalla crisi della libera concorrenza.

COSA: Nacquero le grandi associazioni (holdings) degli industriali, con i cartelli,
che erano accordi sulla produzione e i prezzi fra aziende dello stesso settore, i trusts,
cioè concentrazioni di imprese, che potevano essere orizzontali se riguardavano
aziende operanti nello stesso settore, verticali se interessavano imprese coinvolte
nelle diverse fasi della lavorazione di un prodotto.
•
Per quanto riguarda le scoperte scientifiche, una delle più importanti fu
l’acciaio, la cui produzione fu consentita dall’innovazione dei forni, ora più
efficienti, con meno spese.
•
Si sviluppò poi l’industria chimica (coloranti, gomma, cemento etc.),
farmaceutica (nacquero nuove ditte come ad es. la Bayer, comparve l’aspirina, il
ddt etc.), edilizia (cemento armato, costruzioni in metallo e altri nuovi materiali),
elettrica (illuminazione tramite lampadine, motori elettrici), meccanica (motore a
scoppio e poi automobile).
LA SOCIETA’ DI MASSA

DEFINIZIONE: Per società di massa si intende un aggregato omogeneo in
cui i singoli tendono a scomparire rispetto al gruppo.

COSA COMPORTA: I rapporti tra le persone diventano anonimi e
impersonali, le relazioni sociali non passano più attraverso piccole comunità ma
grandi istituzioni nazionali, cioè gli apparati statali, i partiti e tutte le altre
organizzazioni di massa, che esercitano un peso crescente sia sulle decisioni
pubbliche che su quelle individuali.
I NUOVI METODI DI PRODUZIONE

NUOVI METODI: Per far fronte a una domanda sempre più importante, le
industrie svilupparono principalmente due metodi di produzione che presero il nome
di coloro che per primi li applicarono: Taylorismo e Fordismo. Il primo consiste nello
studiare i movimenti, rispetto al tempo, degli operai durante la produzione di una
determinata parte del prodotto, per ridurre al minimo i movimenti inutili e per
selezionare gli operai più veloci, aumentando così la produzione utilizzando meno
tempo possibile.
Il secondo consiste nella catena di montaggio, in cui ogni operaio ha soltanto
un’operazione da fare, cioè un solo compito da svolgere. Questo per tutta la
giornata lavorativa.

SCOPO: Lo scopo era aumentare la quantità dei prodotti e diminuire i tempi di
produzione.
LA SOCIETA’
CAMBIAMENTI:
Siccome il lavoro richiedeva sempre una maggiore
specializzazione, e quindi un’adeguata istruzione, nacquero così le scuole pubbliche.

Grazie alle scuole pubbliche e all’obbligo della loro frequentazione, venne
ridotto il tasso di analfabetismo, favorendo così anche una più larga divulgazione dei
quotidiani, che portarono al crearsi di un’opinione pubblica sia nel campo politico che
in quello sociale.
-
Venne esteso il diritto di voto che diventò così un suffragio universale;
-
Si formarono i primi partiti di massa;
-
Nacquero i primi partiti comunisti in conseguenza alle teorie marxiste;
Crebbe il numero dei sindacati grazie ai quali i lavoratori riuscirono a
far valere i propri diritti contro le resistenze degli imprenditori.
COME APPENA VISTO CIO’ CHE VIENE DEFINITA COME “SECONDA RIVOLUZIONE
INDUSTRIALE” MODIFICO’ ENORMEMENTE LO STANDARD DI PRODUZIONE
AZIENDALE E LE IMPRESE STESSE, CHE NEGLI ANNI SEGUENTI SUBIRONO ULTERIORI
EVOLUZIONI, FINO AD ESSERE COME OGGI NOI LE CONOSCIAMO. PER COMPRENDERE
BENE IL SISTEMA-AZIENDA E’ QUINDI NECESSARIO APPROFONDIRE ALCUNI
CONTENUTI:
CARATTERI STRUTTURALI E ORGANIZZATIVI
DELLE IMPRESE INDUSTRIALI
L’attività indirizzata a ottenere beni o servizi idonei a soddisfare i bisogni umani, viene
denominata produzione.
I risultati della produzione industriale (output), possono essere beni utilizzabili dai
consumatori finali (beni di consumo immediato e beni di uso durevole) oppure beni
utilizzabili come materiali da trasformare (semilavorati o componenti) o come mezzi
di produzione (beni strumentali) in altre attività produttive.
I processi produttivi delle imprese industriali, sono fondamentalmente due:
•
La produzione in senso stretto, costituita da tutte le operazioni che
determinano una trasformazione fisica dei materiali impiegati;
•
Il montaggio o assemblaggio, allorché si prevede a “mettere insieme” varie
parti provenienti da precedenti lavorazioni presso la stessa azienda oppure
acquistate o fatte fabbricare dall’esterno.
I prodotti offerti dall’industria e i modi di produrli, hanno subito nel corso del
tempo una continua evoluzione. La moderna produzione industriale, infatti,
presenta alcuni elementi caratteristici, i principali sono:
•
l’orientamento della soddisfazione del cliente, in quanto in un
economia sempre più aperta e caratterizzata dalla globalizzazione e da una
formidabile competizione fra le varie imprese, la soddisfazione del cliente
rappresenta l’elemento fondamentale della strategia produttiva e commerciale.
Ed è proprio a questo punto che per l’azienda diventa indispensabile eseguire
opportune ricerche di mercato.
•
la ricerca tecnologica contribuisce a realizzare l’obiettivo della
soddisfazione del cliente e il continuo miglioramento della produzione.
L’innovazione tecnologica offerta dall’elettronica e dall’informatica,
nell’impiego di nuovi materiali, ha consentito all’industria di passare dalla
fase della meccanizzazione ad una fase di accentuata automatizzazione dei
processi produttivi.
•
il perseguimento della qualità totale, riferita non solo al prodotto
stesso, ma anche ai “servizi accessori” ad esso connessi: la tempestività
nell’evasione degli ordini, la qualità dell’assistenza immediatamente
successiva alla vendita, l’ampiezza e della garanzia e la qualità degli
interventi di manutenzione, la qualità delle tecniche di comunicazione nei
confronti della clientela.
•
l’introduzione di nuovi sistemi di gestione della produzione,
capaci di ridurre i costi, ridurre i capitali investiti in scorte, incrementando
la produzione industriale. Tra i nuovi sistemi di programmazione e di
gestione della produzione, ha un rilievo particolare quello denominato just
in time.
Il sistema just in time, consiste nel fabbricare i prodotti nella quantità e nei tempi
richiesti dal mercato, riducendo al minimo i tempo di attesa dei materiali e dei
componenti necessari e facendoli giungere anch’essi “al momento giusto” sulla linea
di produzione. Questa tecnica propone principalmente i seguenti obbiettivi:
- riduce a zero le scorte di materiali e prodotti finiti;
- annulla il “lead time”, ossia i tempi di consegna;
- azzera, conseguentemente, i costi di stoccaggio.
Le imprese industriali presentano caratteristiche molto diverse tra
loro e, perciò, possono essere classificate in vario modo. I
principali tipi di classificazione delle imprese industriali riguardano:
•
in base al settore merceologico
- imprese dei prodotti energetici (energia, gas, acqua)
- imprese manifatturiere
•
secondo i ritmi della produzione
- imprese a produzione continua
- imprese a produzione stagionale
•
secondo le modalità di produzione
- produzione a flusso continuo
- produzione a lotti
- produzione a prodotti singoli
•
secondo la destinazione della produzione
- produzione per magazzino (vendite previste)
- produzione su ordinazione
- produzione con destinazione mista.
I principali modelli organizzativi, che rispettano la divisione “orizzontale”
del lavoro, sono:
•
la struttura funzionale, in cui le unità del suddetto livello si
ricollegano alle note funzioni aziendali; è una struttura accentrata in
quanto la delega il potere alle direzioni funzionali è limitata ai problemi
delle rispettive aree operative.
•
la struttura divisionale, nella quale al primo livello si trovano
non più le funzioni ma i responsabili delle divisioni. Adattata a imprese
di grandi dimensioni e con produzioni diversificate, è generalmente una
struttura decentrata, in quanto le divisioni sono dotate di autonomia
operativa.
•
la struttura a matrice: è propria delle imprese che operano
“per progetti” realizzando prodotti singoli complessi; essa attua una
divisione del lavoro basata su un duplice criterio:
-per funzione
-per progetto.
LA TESINA E’ STATA SVOLTA AVVALENDOSI DI ENCICLOPEDIE
MULTIMEDIALI (ENCARTA ’98), DI DIVERSI CATALOGHI RICAMBI SU
CD-ROM FORNITI DA Riello, DELLA RETE (DALLA QUALE SONO STATE
TRATTE LE IMMAGINI), DAI TESTI SCOLASTICI “ECONOMIA
INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO” Ed.LATERZA E “PROFILI
STORICI” Ed.LATERZA.
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