• Milano •
di Lucio Dalla
Per capire il testo
Milano, …
città dei consumi
città dell’economia
città della cultura
città dello sport
città di immigrazione
città internazionale
città pericolosa …
Milano!
Waren Sie schon einmal in Milano? Kennen Sie diese Großstadt der Lombardei – eine der größten europäischen Städte?
Notieren Sie sich alles was Ihnen zu Milano einfällt, wenn Sie die oben
aufgeführten Stichworte lesen. Wissen Sie sonst noch etwas über Milano?
•• Sammeln Sie in drei Kleingruppen, was Ihnen zu den Stichworten
einfällt; tragen Sie dann Ihre Ergebnisse im Plenum vor. ••
Hören Sie sich das Lied ein erstes Mal an: Wie empfinden Sie
Musik, Rhythmus, Stimme?
•• Tauschen Sie sich über Ihre Eindrücke mit einer/einem
Mitlernenden aus. ••
1. Hören Sie jetzt das Lied ein zweites Mal und notieren Sie dabei
alle einzelnen Wörter, die Sie heraushören.
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_______________________________________________________________
•• Vergleichen Sie Ihre Eintragungen mit denen von zwei Mitlernenden
und ergänzen Sie u. U. Ihre Liste. ••
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2. Ordnen Sie Ihre Wortliste nach folgenden Themenbereichen:
consumo ________________________________________
cultura __________________________________________
economia _______________________________________
immigrazione ____________________________________
internazionalità __________________________________
pericolo _________________________________________
sport ___________________________________________
altri temi ________________________________________
Hören Sie anschließend das Lied noch einmal und ergänzen Sie
die Liste ggf. mit weiteren Wörtern.
•• Arbeiten Sie mit zwei Mitlernenden und vergleichen Sie –
nach dem Hören – Ihre Ergebnisse. ••
3. Welchen Eindruck haben Sie inzwischen vom Lied gewonnen?
Hört sich der Text eher wie eine geographische Beschreibung an oder
wie eine Werbung für Touristen, wie eine Kritik oder wie eine Liebeserklärung an die Stadt?
Woran können Sie Ihre Eindrücke festmachen? An der Melodie, am Rhythmus, an der Interpretation von Lucio Dalla, an bestimmten Wörtern?
•• Tauschen Sie Ihre Eindrücke mit zwei Mitlernenden aus. ••
4. In seinem Lied gibt Lucio Dalla verschiedene Impressionen von Milano
wieder: Es ist eine Aufzählung von anscheinend nicht zusammenhängenden Begriffen, die immer wieder durch “Milano …” eingeführt
werden. Allmählich aber lassen diese Begriffe die Stadt zu einer Menschengestalt werden.
Klären Sie die Bedeutung der Sätze mit Hilfe eines Wörterbuchs oder in der
Gruppe.
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____ Milano a portata di mano ____________________________________
____ Milano che ci rimane male __________________________________
____ Milano che piange davvero __________________________________
____ Milano che ride, si diverte ___________________________________
____ Milano, gambe aperte _______________________________________
Milano, sguardo maligno di Dio _______________________________
Hören Sie die erste Hälfte des Liedes bis „zucchero e catrame“
noch einmal und nummerieren die obigen Aussagen zu Milano in
der Reihenfolge, in der sie genannt werden.
•• Vergleichen Sie Ihre Ergebnisse mit denen von zwei Mitlernenden. ••
5. Im Verlauf seines Liedes wendet sich Lucio Dalla, der aus Bologna
stammt, direkt an die Stadt Milano: Was sagt er zu ihr?
Hören Sie den zweiten Abschnitt des Liedes, der auf „zucchero e
catrame“ folgt.
Wie wirkt Milano auf den gelegentlichen Besucher Lucio Dalla?
Welche Wörter können Sie verstehen? Machen Sie sich Notizen.
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•• Beraten Sie sich mit zwei Mitlernenden. ••
Per approfondire il tema
6. Lucio Dalla ha scritto questa canzone nel 1978. Molte caratteristiche di
questa città sono ancora oggi attuali e sono facili da riconoscere a prima
vista. Ma ci sono alcune cose che sono legate al periodo in cui questa
canzone è stata scritta e che solo gli italiani riescono a capire, perché si
tratta di riferimenti precisi a fatti culturali e storici italiani.
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Per esempio: il Benfica era una squadra di calcio portoghese che in quegli
anni incontrò molto spesso il Milan in Coppa Europa o in Coppa dei Campioni.
“Milano, carabinieri e polizia che ti guardano severi … Milano che quando
piange piange davvero” invece, sono frasi scritte ancora sotto l’impressione
degli atti terroristici di estrema destra o sinistra che hanno colpito l’Italia,
ed in particolare Milano, fra la fine degli anni Sessanta e la fine dei Settanta.
Il 12 dicembre 1969 ci fu un grave attentato terroristico proprio nel cuore
di Milano, a Piazza Fontana, alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, che costò
la vita a 16 persone e rese chiaro per la prima volta quanto fragile e sensibile fosse una grande città come Milano. Negli anni successivi l’atmosfera
nelle grandi città italiane, persino a Roma, cambiò. Non si usciva molto la
sera; per le strade si vedevano più poliziotti e carabinieri: c’era un clima
di paura e non solo negli ambienti politici, ma anche nella vita privata.
Su questo tema Dalla ha scritto nello stesso anno un’altra canzone, che ha
avuto molto successo anche in Germania: L’anno che verrà.
Ma Dalla qui non solo descrive la Milano di sempre e la Milano di quel
periodo; descrive anche la sua relazione con questa città. In tutti e tre gli
aspetti, la bellezza della canzone e della città sta nell’elenco dei suoi contrasti, delle sue contraddizioni. E sono proprio questi contrasti che fanno di
Milano una città misteriosa, che attira ed appassiona non solo chi ci vive e
l’ama per questo, ma anche e soprattutto chi la visita.
Cerchi nella canzone alcuni concetti che si contrappongono a quelli qui
sotto elencati. Cerchi prima di ricordare quello che ha sentito e di riflettere
sui contrasti; poi riascolti la canzone, se necessario.
Milano
… ride _________________________________
… ti fa una domanda in tedesco _________________________________
… zucchero _________________________________
… mi porti con te sotto terra _________________________________
… tre milioni (di persone) _________________________________
… tra la vita _________________________________
… come un uccello,
gli spari, lo manchi _________________________________
•• Discuta nel Suo gruppo possibili interpretazioni di queste frasi. ••
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7. Se Lei volesse provare a descrivere la Sua città (o un’altra bella città che
Lei conosce ed ama) mettendo in luce i suoi contrasti, che cosa direbbe
a un’amica italiana o ad un amico?
•• Raccolga alcune idee insieme ad altre due persone del Suo gruppo e
scriva con loro un breve testo. ••
Per riflettere sulla lingua
8. “Mi prendi allo stomaco …” canta Lucio Dalla rivolgendosi a Milano.
Come tradurrebbe Lei questa frase?
Forti o improvvise emozioni possono causare spesso un disagio o un disturbo
fisico. In italiano ci sono diverse locuzioni che esprimono una situazione
emotiva, descrivendone l’effetto su una parte del corpo.
Come tradurrebbe in tedesco queste frasi?
–
–
–
–
Mi ha fatto rizzare i capelli
Son rimasta / son rimasto a bocca aperta
Ho sentito un tuffo al cuore
Mi sento accapponare la pelle
Cerchi nel vocabolario il significato di queste locuzioni.
•• Descriva insieme ad una persona del Suo gruppo delle possibili situazioni,
in cui userebbe queste locuzioni. ••
Chi è Lucio Dalla?
4 marzo 1943: data di nascita del bolognese Lucio Dalla e titolo di una sua
canzone che ha per tema una biografia, quella di un uomo ai margini della
società, nato da una prostituta sedicenne che vive al porto e resta incinta da
un bell’uomo che “veniva dal mare, parlava un’altra lingua, però sapeva
amare”.
E’ il 1971 e Lucio Dalla canta questa canzone, scritta con Paola Pallottino, al
Festival di Sanremo. Lì la censura benpensante gli chiede di cambiare il
titolo originale, che è Gesù Bambino. Lucio Dalla sceglie allora come titolo
la sua data di nascita. Ma è anche costretto a cambiare altre frasi del testo
per es.: “giocava alla Madonna” diventa: “giocava a far la donna”. Il tema è
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volgare e blasfemo, scrive malgrado tutto la critica. La musica – che oggi per
le nostre orecchie è melodica – per quei tempi non è così orecchiabile da
diventare un successo. Per Dalla quel Festival resta l’ultimo.
Alla fine degli anni Settanta
Lucio Dalla è popolarissimo in
Europa e in America (in Italia
era famoso già prima) e non
c’è concerto in cui non canti
4 marzo 1943.
Il pubblico apprezza la sua
musica e i temi che tratta:
sempre dalla parte degli emarginati, La casa in riva al mare;
dei soli e senza affetto, Anna e
Marco, Caruso, Disperato
erotico stomp; dei senzatetto,
Piazza Grande. Ma si può dire
che molte sue belle canzoni
sono rimaste sconosciute. Sono
le meno melodiche, le più
poetiche, le più difficili da
interpretare, le più impegnate,
le più critiche verso l’indifferenza alla distruzione dell’ambiente in cui vive l’uomo: Com’è profondo
il mare, oppure Il Coyote, L’operaio Gerolamo, scritte per Dalla dal poeta
bolognese Roberto Roversi già nel 1973.
Piccolo, pochi capelli, la barba e tanti peli, gli occhiali rotondi, il suo inseparabile cappello, suona il clarinetto, il sassofono, che suonava già da giovane negli ambienti del jazz, e le tastiere. Ha una enorme capacità vocale di
improvvvisare suoni senza senso e di arricchire così la strumentazione delle
sue canzoni.
Collabora al giornale La Stampa: scrive articoli sulla musica, sulla TV e sugli
aspetti sociali dello sport.
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