www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia - South italy olD FeelinGS anD neW eMotionS Chamber of Commerce Vibo Valentia Vibo Valentia Port Special Agency Cruising Vibo Valentia Itinerari per scoprire dal mare una nuova affascinante provincia d’Italia Itineraries to discover a new enchanting province of Italy coming from the sea III edition www.vibovagandoegustando.it www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia - South italy olD FeelinGS anD neW eMotionS Chamber of Commerce Vibo Valentia Vibo Valentia Port Special Agency Cruising Vibo Valentia Itinerari per scoprire dal mare una nuova affascinante provincia d’Italia Itineraries to discover a new enchanting province of Italy coming from the sea III edition www.vibovagandoegustando.it Cruising Vibo Valentia Itinerari per scoprire dal mare una nuova affascinante provincia d’Italia Itineraries to discover a new enchanting province of Italy coming from the sea III Edition Presentazione Le nuove prospettive di sviluppo del mercato crocieristico, in Italia e nel mondo, inducono a pensare ad un migliore riposizionamento dei porti di Vibo Marina e di Tropea. In particolare il Porto di Vibo Marina, per le sue caratteristiche tecniche e per i progetti di ampliamento e di potenziamento previsti nel prossimo futuro, sin da ora si candida ad essere scalo per le navi da crociera che solcano il Mediterraneo. Per questo, e proprio partendo dal Porto di Vibo Marina, la Camera di Commercio di Vibo Valentia ha inteso ripensare il territorio della provincia in altra prospettiva, ovvero con gli occhi di chi viene dal mare, a bordo di una nave da crociera o navigando in barca a motore o a vela, e vuole avventurarsi, anche nell’arco breve di un giorno, per scoprire le innumerevoli ricchezze naturalistiche, culturali e storiche di questa affascinante terra del Sud d’Italia. È così, rivisitando due lavori in precedenza realizzati dall’Ente,“Il giardino di Proserpina” ed il più recente “I porti della provincia di Vibo Valentia. Discovering Vibo Valentia from the sea”, abbiamo voluto proporre il territorio provinciale in un’ottica nuova e originale, immaginando come sua porta di ingresso le storiche banchine del porto di Vibo Marina, anche noto come Porto Santa Venere. Nasce allora Cruising Vibo Valentia. Due gli obiettivi immediati: il primo, presentare ai tour operator ed alle compagnie di navigazione una nuova possibilità di scalo per piccole e medie navi da crociera, in una area ad alta vocazione turistica (ogni anno si registrano oltre 2.000.000 di presenze con oltre il 30% di stranieri) in un porto piccolo ma ben attrezzato ed accogliente che può offrire nuovi stimoli e nuove emozioni. Il secondo, cominciare ad ipotizzare, oltre che a documentare, nuove prospettive di intervento in grado di connettere i progetti di sviluppo di questa provincia alla programmazione strategica regionale 2007-2013, che individua ancora nel turismo e nelle sue varie formule di destagionalizzazione uno degli assi più importanti per lo sviluppo della Calabria. D’altra parte, la candidatura del porto di Vibo Marina a scalo crocieristico, viene suffragata anche dalla dimostrata capacità di poter bene assecondare anche questa vocazione. Dal 2007 quando la nave Sapphire ha scelto, per ben due volte, di far tappa a Vibo Marina per far visitare in bicicletta ai suoi 400 passeggeri tedeschi la costa vibonese, la città di Tropea e l’Altopiano del Poro diverse altre navi e yachts da crociera hanno toccato i porti di Vibo Marina e Tropea sbarcando centinaia di altri turisti – tedeschi, francesi, americani, inglesi e russi – che si sono avventurati alla scoperta delle bellezze artistiche e naturali di questa nuova ed affascinante provincia del Sud d’Italia. Consideriamo questo un importante e significativo prologo di un più strutturato e costante programma per elevare il porto di Vibo Marina a scalo crocieristico di qualità dotato di una efficiente filiera di servizi. In questa direzione la Camera di Commercio intensificherà le relazioni con gli operatori del settore affinché la provincia possa diventare riferimento per viaggiatori e naviganti lungo le rotte del Mediterraneo e nuova destinazione per nuovi sogni. Il Presidente Michele Lico Presentation New prospects of development of the cruise holiday market, in Italy and in the world, necessitate a better exploitation of the ports of Vibo Marina ad Tropea. In particular the port of Vibo Marina, due to its technical characteristics and the plans for its next development, is already putting itself forward as a port of call for cruise ships plying the Mediterranean. For this reason and starting from the port of Vibo Marina, the Chamber of Commerce of Vibo Valentia has decided to think about the territory in a different perspective, beginning from the point of view of somebody arriving by sea, on a cruise ship or in a motor boat or yacht, who wants to venture into this small but fascinating area of southern Italy and discover its boundless natural, cultural and historical wealth, even if only for a day. Thus, having re-examined two previously produced by our organization, “Il giardino di Proserpina” - “The garden of Persephone” and the more recent “I porti della provincia di Vibo Valentia. Discovering Vibo Valentia from the sea”, we wanted to visit and present the provincial territory in a new and original light, imagining the historic quays of the port of Vibo Marina, also known as Porto Santa Venere, as the gateway. So Cruising Vibo Valentia has seen the light. It has two immediate objectives. The first is to highlight the potential of our province in the sector of cruise tourism, by presenting tour operators and shipping companies with a new port of call option for small and medium-sized cruise ship, in an area of high tourist influx (every year two million tourists per day come here with 30% from abroad) and in a small but well-equipped and welcoming port: an element of “novelty” in tourist packages which can introduce new stimuli and emotions into the experience of travelling. The second objective is to begin to hypothesize, as well as document, new prospects of intervention capable to link this province to the regional strategic programming for 2007-2013, which has once again identified tourism and various formula for prolonging the tourist season, as one of the most important points for the development of Calabria. However, the candidature of Vibo Marina as a cruise stop, is supported by the shown capacity of its infrastructure to be able to back up this vocation. Since 2007 when the cruise ship Sapphire decided to stop off in Vibo Marina twice, thus offering its four hundred German passengers the opportunity to bike the Vibonese coast with the town of Tropea and the Poro Uplands, many other cruise ships and yachts have called the ports of Vibo Marina and Tropea landing hundreds of tourists – German, French, Americans, English, Russian – who discovered the artistical and naturalistic beauties of this new and enchanting province of South Italy. We consider this an important beginning to promote the port of Vibo Marina as a high-quality cruise port with an efficient network of services. The Chamber of Commerce will intensify relations with touroperators so that our province can become a reference for travellers and anyone sailing along Mediterranean routes and a new destination for new dreams. The President Michele Lico In crocIera a VIbo ValentIa In crociera a Vibo Valentia www.vibovagandoegustando.it Venendo dal mare il pilota, con perizia, vi introdurrà nel bacino di Santa Venere, oggi porto di Vibo Marina, ad un miglio dall’antico approdo romano di Agatocle, di Pompeo e di Cesare. Al largo di Vibo Marina, sotto il corno del Monte Ipponio, l’attuale Vibo Valentia, avrete potuto osservare la maestosità della nobile Tropea, la marina storica di Pizzo, l’altopiano del Poro e la catena delle Serre vibonesi. Alle spalle vi sarete lasciate sospese tra mare e cielo le “ballerine” Isole Eolie. Il golfo con il suo pullulare di piccoli borghi antichi vi rimanderà alle fantasie di Odisseo: a Temesa, a Terina, alla Rocca di Crissa, i siti dei coloni della Magna Grecia insieme a Hipponion, l’antico nome di Vibo Valentia. In queste anse, tra Tropea e la valle dell’Angitola approdarono nel corso dei millenni fenici, etruschi, greci, arabi, bizantini, longobardi, normanni, svevi, angioini e aragonesi. Mercanti e monaci diedero nome e ricchezza alle contrade marine e montane: basiliani, cistercensi, certosini, benedettini, francescani, domenicani introdussero innovazioni e saperi come testimoniano veri e propri Musei all’aperto, sparsi sul territorio. 4 cruIsIng VIbo ValentIa Cruising Vibo Valentia Coming from the sea, the pilot skilfully steers into the dock of Santa Venere, now the port of Vibo Marina, a mile from the ancient Roman landing place of Agatocles, Pompey and Caesar. Off Vibo Marina, beneath the horn of Mount Hipponion, now Vibo Valentia, you will have seen the grandeur of aristocratic Tropea, the historical harbour of Pizzo, the upland of Monte Poro and the chain of the Vibonese Serre Mountains. Behind you, suspended between sea and sky are the “dancers”, the Aeolian Islands. The gulf with its small, teeming old towns will remind you of the legends of the Odyssey: of Temesa, Terina and the Rock of Crissa, the sites of the ancient Greek colonies, as well as Hipponion, the old name for Vibo Valentia. Over the course of thousands of years, many different peoples landed in these bays between Tropea and the Angitola valley: Phoenicians, Etruscans, Greeks, Arabs, Byzantines, Longobards, Normans, Swabians, Angevins and the Aragonese. Merchants and monks gave their names and wealth to the seaside and mountain districts. Basilians, Cistercians, Carthusians, Benedictines, Franciscans and Dominicans introduced innovations and new knowl- www.vibovagandoegustando.it The cruise ship Sapphire in the port of Vibo Marina 5 In crocIera a VIbo ValentIa www.vibovagandoegustando.it 6 Qui il passato riemerge con prepotenza come il castello aragonese della vicina Trainiti, i mosaici delle ville romane sparse lungo la “Costa degli Dei” e le vasche di Sant’Irene per l’allevamento e la lavorazione del pesce ai tempi dell’impero romano. Dai balconi della nave osserverete, il “disordine” pittoresco delle banchine, dei pescherecci, delle barche da diporto allineate lungo i pontili e, più lontano, l’agglomerato urbano con i suoi insediamenti costieri. Stupisce subito il verde delle vicine colline aspettandosi molti, considerato il viaggio lungo le coste calde del Sud d’Italia, di doversi trovare dinanzi una terra arida. Un ridente tratto di strada con la presenza di graziosi villini vi immetterà lungo la strada principale di Vibo Marina costeggiata da maestosi esemplari di palme e di ficus repens dalla caratteristica forma quadrata. Lasciando le botteghe del pesce e le vie costellate da trattorie, pub e moderni ristoranti vi verranno raccontate da esperte guide la mirabilia della tradizione popolare sulla vendita “all’incanto” del pescato che ancora oggi si tiene nei pressi della banchina Pola dove attraccano all’imbrunire le imbarcazioni dei pescatori. Eccovi così in viaggio. Dal porto di Vibo Marina, per conoscere da vicino le storie, gli usi, i costumi le tradizioni gastronomiche e gli eventi di questa piccola e suggestiva provincia della Calabria dove si mescolano culture, parole e gesti dei popoli di ieri e di oggi. cruIsIng VIbo ValentIa edge and their monasteries, like open-air museums, scattered throughout the territory, bear witness to this. You feel the force of the past when you see the Aragonese castle at Trainiti, the mosaics of the Roman villas scattered along the “Coast of the Gods” and the tanks for fish farming during the Roman Empire at Sant’Irene. Before alighting on the jetty, from the decks of the ship you will see the picturesque “muddle” of the quays, the fishing boats, the pleasure craft lined up along the wharves, and further off the urban conglomeration with its coastal settlements. The green of the nearby hills comes as a surprise to many people who have travelled along the warm coasts of Southern Italy and are expecting to find an arid land. A cheerful stretch of road flanked by pretty little villas will bring you out onto the main street of Vibo Marina lined with magnificent palm trees and the ficus repens with its typical square shape. As you leave the fish sellers and the streets filled with “trattorie”, pubs and modern restaurants, expert guides will tell you about the “wonders” of the popular tradition of auctioning the day’s catch which still takes place near Pola wharf where the fishing boats tie up at dusk. And so on with the journey to discover at first hand the stories, uses, customs, gastronomic traditions and events of this small and suggestive province of Calabria, where the culture, words and gestures of ancient and modern people mix. www.vibovagandoegustando.it Port of Vibo Marina 7 In crocIera a VIbo ValentIa Il porto di Vibo Marina una storia millenaria che continua fino ad oggi www.vibovagandoegustando.it Oggi il porto di Vibo Marina, uno dei più importanti del basso Tirreno, è una delle principali porte di accesso al territorio della provincia di Vibo Valentia, dal quale possono snodarsi interessanti itinerari verso località di grande pregio storico artistico, naturalistico e artigianale. È un porto polifunzionale, sede di Capitaneria di Porto, provvisto di banchine mercantili e petrolifere, di attività pescherecce, di marine e cantieri nautici per il diporto anche per imbarcazioni di grande dimensione, di attività crocieristica e di collegamenti marittimi con le vicine Isole Eolie. Il tutto animato da un vivace borgo turistico-balneare e commerciale. Di origine remotissime – di recente gli archeologi hanno ritrovato le tracce di insediamenti che risalgono al III Millennio a.C. – probabilmente era una stazione marittima di un’antica popolazione mediterranea che trafficava la selce tra le isole Eolie, la Calabria e la Sicilia e che aveva stabilito una stazione commerciale sui declivi del Monte Poro, nella località ora conosciuta come Torre Galli di cui sono rimaste importanti testimonianze archeologiche. Venne in seguito utilizzato dai fenici e quindi dai greci che un po’ alla volta attrezzarono, al centro di quello che un poeta locale definì “golfo curvo come truce arco amazzonio”, un approdo sicuro a cui fare riferimento per riparare le loro navi. Quando i Locresi nel VI secolo a.C. fondarono la colonia di Hip- 8 Old view of the port cruIsIng VIbo ValentIa The port of Vibo Marina a thousand years of history still in the making Today the port of Vibo Marina, one of the most important in the Lower Tyrrhenian, is one of the principal access routes into the territory of the province of Vibo Valentia: from here you can go on interesting excursions to places of great historical, artistic, naturalistic and artisan value. It is a well-equipped, multifunctional port, with a harbour-office and mercantile and oil wharves, quays for fishing activity and the navy and shipyards for pleasure boats, even large ones, and cruise ships, as well as connections to the nearby Aeolian Islands. A lively commercial seaside resort animates all this. Its origins are extremely remote. Recently archaeologists have found traces of settlements dating back to 3000 BC; probably the seaport of an ancient Mediterranean people who traded in flint between The Aeolian Islands, Calabria and Sicily and had established a trading post on the slopes of Monte Poro, in the place now known as Torre Galli of which there is important archaeological evidence. Later it was used by the Phoenicians and then by the Greeks who little by little constructed a safe landing place for repairing their ships at the centre of what one local poet called the “gulf curved like a cruel Amazonian bow”. In the sixth century BC, when settlers from Locri founded the colony of Hipponion, they built a port which immediately became one of the most important calls on the Tyrrhenian and was also used by the enemies of the city: In the fourth century BC, the Syracusans under the tyrant Agatocles anchored their fleet in the port, then landed to occupy and raze the city to the ground Later still, during the Roman Republic and then during the course of Octavian’s civil wars, the port gained strategic importance in the www.vibovagandoegustando.it Old map of the port of “Santa Venere” 9 In crocIera a VIbo ValentIa ponion la dotarono di un porto, che divenne da subito uno dei più importanti scali tirrenici, sfruttato anche dai nemici della città, come fecero i siracusani del tiranno Agatocle nel IV secolo a.C., che messa alla fonda la loro flotta nel porto sbarcarono per occupare e radere al suolo la soprastante città. In seguito, ai tempi della Repubblica romana e più tardi nel corso delle guerre civili di Ottaviano, il porto acquistò un’importanza strategica nelle guerre contro i cartaginesi e successivamente contro Antonio ed i suoi alleati, diventando un’importante base navale e per il rifornimento del legname e della pece, provenienti dai boschi delle Serre, entrambi necessari per la costruzione delle navi. Nel Medioevo il porto fu abbandonato a causa del pericolo dei pirati saraceni e si insabbiò scomparendo definitivamente. L’attuale porto risale agli anni trenta del secolo scorso, quando fu realizzata la grande banchina di contenimento e i pontili per l’approdo di grandi navi commerciali, da diporto e da crociera. Di quel tempo rimangono i nomi delle banchine (Pola, Fiume, Bengasi, Buccarelli, Gen. Malta e Cortese), gli alberi squadrati di Corso Michele Bianchi, ministro dell’Italia di Mussolini, vecchie tonnare ed antichi opifici, le ville patrizie di Via Emilia. E il profumo del mare, il grido dei gabbiani intorno ai pescherecci, l’odore del legno nuovo lavorato da sapienti maestri d’ascia. www.vibovagandoegustando.it Pola and Fiume Quays 10 cruIsIng VIbo ValentIa SS. Madonna of Pompei’s Sanctuary The typical “fishing boat” called “gozzo” Traditional fishing boat Statue of Saint Venere www.vibovagandoegustando.it wars against the Carthaginians and successively against Anthony and his allies, by becoming an important naval base and a centre for the provisioning of timber and pitch (which came from the woods of the Serre mountains), both essential for ship-building. During the middle Ages the port was abandoned because of the threat of Saracen pirates, silted up and disappeared forever. The current port dates back to the 1930s, when the great containment dock was built as well as the wharves where large commercial ships, pleasure craft and cruise ships could dock. The names of the quays (Pola, Fiume, Bengasi, Buccarelli, Gen. Malta and Cortese) have remained from that period along with the square cut trees on Corso Michele Bianchi (one of Mussolini’s ministers), the old tuna-fishing nets and ancient factories, the patrician villas along Via Emilia. And the tang of the sea, the cries of the seagulls around the fishing boats, the scent of fresh wood worked by skilled carpenters. 11 In crocIera a VIbo ValentIa Coast Guard cutters Navi e merci Dal porto di Vibo Marina prendono il via per tutto il mondo macchinari e attrezzature ad alta tecnologia prodotti per il settore petrolchimico dalle industrie presenti nel retroporto. Petroliere, navi cementiere e cariche di grano movimentano la vita delle banchine Bengasi e Buccarelli accompagnate dalle rauche sirene dei lenti ma possenti rimorchiatori. La notte le luci si accendono rischiarando il borgo e facendo compagnia all’alternarsi dei fari rosso e verde sorvegliati dagli uomini della Guardia Costiera. www.vibovagandoegustando.it Cranes and ships at Bengasi Quay 12 cruIsIng VIbo ValentIa Ships and merchandise From the port of Vibo Marina, high technology machinery and equipment, manufactured for the petrochemical industry in the factories behind the port, is shipped all over the world. Petrol tankers, cement ships and grain carriers animate life on Bengasi and Buccarelli quays accompanied by the raucous sirens of the slow, but powerful tugboats. At night, lights come on, illuminating the town and accompanying the red and green lights overseen by the Coast Guards. Equipment shipped to all over the world www.vibovagandoegustando.it Merchant ships at Bengasi Quay 13 In crocIera a VIbo ValentIa Charter, nautica e navi da crociera www.vibovagandoegustando.it Oltre 600 posti barca ed ottimi servizi danno il benvenuto a chi dal mare arriva su imbarcazioni a vela e a motore. Pontili attrezzati e servizi per il turismo nautico e per l’assistenza completa alle imbarcazioni. Un giro veloce al borgo per rifornire la cambusa e poi via, anche in charter, verso i mari azzurri della Sicilia e della Grecia. In estate vi arrivano con discrezione, dal vicino aeroporto internazionale di Lamezia, Vip da tutto il mondo che da qui salpano verso le Isole Eolie. Se arrivate da terra invece navi passeggeri veloci vi portano a Lipari e a Stromboli da maggio ad ottobre in un tour indimenticabile. Arrivando invece in nave da crociera lo scrigno suggestivo del porto vi si aprirà in una accoglienza calorosa e festosa che vi accompagnerà lungo tutto il viaggio e vi inviterà a ritornare. 14 Welcome to cruisers cruIsIng VIbo ValentIa Port of Vibo Marina: a view on nautical services Charter, boating and cruise ships Sunset from Vibo Marina hills with Stromboli Island www.vibovagandoegustando.it Over 600 berths for boats and excellent services welcome anyone arriving under sail or in motorboats. There are well-equipped wharves and services for nautical tourists and complete assistance for their craft. A quick look round the town to stock up the galley and then off, even in a chartered boat, towards the blue seas of Sicily and Greece. In summer VIPs arrive discreetly at Lamezia International Airport from all over the world and from here set sail for the Aeolian Islands. If you arrive overland, however, between May and October, fast passenger ships will take you to Lipari or Stromboli on an unforgettable tour. If instead you arrive on a cruise ship the picturesque casket of the port will open for you in a warm, festive welcome that will stay with you throughout your journey and will invite you to return. 15 In crocIera a VIbo ValentIa Bivona, tuna-house Vibo Marina, old tuna house Tuna fishing Museum in Pizzo Marina www.vibovagandoegustando.it Il borgo del tonno 16 Il tonno pescato nelle acque tra Vibo Marina e Pizzo si ritiene, nell’Italia meridionale, superiore a quello delle altre località. Già presso gli antichi il tonno d’Ipponion era rinomato fino in Grecia. Ateneo, richiamandosi al poeta comico Orchestrato, lo cita come il “più ricercato dai buongustai”, scriveva François Lenormant, ricordando una lunga tradizione che esaltava la bontà di questo pesce, come numerose testimonianze sostengono. Un culto quasi, se ancora oggi proprio il tonno all’olio di oliva di Pizzo e della costa, prodotto dai diversi stabilimenti ancora attivi, è il più ricercato e apprezzato, in quanto selezionano il pescato e adoperano prodotto fresco e lo stivano a mano. Ma oltre al tonno all’olio d’oliva, non bisogna dimenticare di assaggiare la ventresca, la carne dei lati dell’addome del pesce, particolarmente tenera e prelibata, prodotta dalle stesse aziende, e la più celebre bottarga, detta anche “caviale di tonno”, ottenuta dalle ovaie del pesce. Ben pulite, esse vengono salate, passate, strette tra canne di bambù e messe ad essiccare. Il modo d’impiego più diffuso è a condimento degli spaghetti e per la preparazione delle tartine. Ma il tonno è consumato anche fresco. E naturalmente nella patria di questo pesce i diversi ristoranti ne offrono una grande varietà di ricette, tutte da gustare. cruIsIng VIbo ValentIa The Tuna Town The tuna fished in the waters between Vibo Marina and Pizzo is considered throughout Southern Italy to be superior to that of other localities. Even in ancient times the tuna of Hipponion was renowned as far as Greece. “Atheneus, recalling the comic poet, Orchestrates, cites it as the most sought after by gourmets”, wrote François Lenormant, remembering a long tradition exalting the excellence of this fish, sustained by numerous testimonies. Almost a cult, if you consider that even today the tuna in olive oil produced in various factories still active in Pizzo and along the coast is the most sought after and appreciated, because the catch is selected, fresh products are used and the fish is stowed by hand. But as well as tuna in olive oil, we must not forget to try the other products from the same firms, such as the “ventresca”, the flesh taken from the sides of the fish’s abdomen, which is particularly tender and delicious, or the more famous botargo, also called “tuna caviar”, obtained from the ovaries of the fish. Carefully cleaned, it is salted, pureed, pressed between bamboo canes and left to dry. It is most commonly used as a sauce on spaghetti and in the preparation of tarts. But tuna is also eaten fresh and obviously in the homeland of this fish, many restaurants offer a wide variety of dishes, all worth trying. Tuna fishes Tuna fishing www.vibovagandoegustando.it Fishermen 17 itinerario uno Vibo Marina • Vibo Valentia Città Dal porto salendo lungo la SS 182, e quindi la SS 18, si arriva, superando un dislivello di circa 400 metri, a Vibo Valentia Città. Si incontra lungo la strada, abbarbicata a mezza costa, la frazione di Longobardi vivace e allegra durante le numerose feste religiose che si svolgono nell’anno e, nascosto in una conca, il piccolo nucleo di case di San Pietro. Poi si continua a salire godendo del panorama del porto e del mare che si estende fino alla punta di Briatico e ben oltre fino a svelare, al tramonto e nelle giornate chiare, il profilo imperioso dello Stromboli. Quando si giunge alla Chiesetta della Madonnella, circondata da una piccola ma maestosa pineta, si entra nella città di Vibo Valentia, capoluogo di provincia, centro cittadino animato di servizi e per lo shopping, ricco di storia, arte e cultura. www.vibovagandoegustando.it Shopping street Gagliardi Palace Vibo Mari Corso Mic itinerary one Vibo Marina • Vibo Valentia City From the port you take the SS 182 road and then the SS 18 road which climbs over four hundred meters before arriving in the city of Vibo Valentia. Along the way, nestling half way up the hillside, you come to the hamlet of Longobardi, lively and animated during the numerous religious festivals which take place during the year, and, hidden in a dell, the tiny nucleus of houses of San Pietro. Then you continue to climb, enjoying the view of the port and the sea which extends ad far as the point of Briatico and well beyond, revealing at sunset and on clear days, the imperious silhouette of Stromboli. When you arrive at the tiny church of the Madonella, surrounded by small but majestic pine wood, you enter the city of Vibo Valentia, head town of the province, a lively town with plenty of services and shops, full of history, art and culture. Vibo Marina, a view from Corso Michele Bianchi Santa Maria Maggiore and San Leoluca’s Cathedral www.vibovagandoegustando.it Church of Saint Mary 1 Vibo Valentia Città www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerario Vibo Valentia, fino al 1927 Monteleone di Calabria, è la prima interessante meta che si offre al visitatore proveniente dal porto di Vibo Marina. Centro popoloso con oltre 30.000 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia, è un attivo centro commerciale e di servizi attrezzato per l’ospitalità, lo shopping e gli approfondimenti culturali. La città è molto antica, le sue origini si perdono nella notte dei tempi; nel VI secolo a.C. venne fondata come colonia locrese col nome di Hipponion, in seguito fu uno dei venti più importanti municipi romani d’Italia. Durante il medioevo la sua popolazione si ridusse fino quasi a scomparire, riprendendosi soltanto nel XIII secolo quando la città venne rifondata col nome di Monteleone dagli svevi di Federico II. Nei secoli seguente esercitò una crescente funzione di governo su tutto l’hinterland, ospitando non solo attività economiche utili al vasto territorio che la circondava ma anche come centro di una intensa vita sociale e culturale. Numerose sono le tracce del passato che si offrono all’attenzione dei visitatori. 20 Michele Morelli Square 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerary Santa Maria La Nova’s Church Vibo Valentia, named Monteleone di Calabria until 1927, is the first interesting destination for visitors coming from the port of Vibo Marina. With a population of above 30.000, and head town of the province of the same name, it is a busy commercial centre, providing services and opportunities for shopping and cultural events. It is a very ancient city, whose origins are lost in time. It was founded in the sixth century BC as a Locrian colony with the name Hipponion. Later it became one of the twenty most important Roman municipalities in Italy. During the Middle Ages its population dropped almost to the point of disappearing, and took off again only in the thirteenth century when the city was refounded by Frederick II’s Swabians and given the name Monteleone. In the following centuries it exercised a growing governing influence over its hinterland, becoming a centre not only for the economic activities useful to the vast surrounding area but also the focus of an intense social and cultural life. There are numerous traces of the past that are of interest to a visitor. www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia City 21 1 Il volo delle poiane itinerario Nei cieli del porto di Vibo Marina, sfruttando le correnti ascensionali che si generano lungo le pendici costiere, volano come regine, alte e maestose le poiane. In primavera durante la stagione degli amori con un po’ di fortuna è possibile assistere al loro volo nuziale. Maschio e femmina disegnano in coppia veloci loop facendo echeggiare il richiamo d’amore e schioccando come in battaglia gli artigli. Con la stessa audacia, in decollo e in top landing dal Monte Castelluccio si alzano variopinti e leggeri parapendii e deltaplani. Biciclette e ciclamini Vibo Marina • Vibo Valentia Città Si sale dal porto di Vibo Marina verso Vibo città per circa 12 chilometri superando un dislivello di 400 mt. Farla in bicicletta è impresa per gente dai muscoli d’acciaio e dalla grande passione. I più bravi sono i tedeschi e gli olandesi. Con le ruote cariche di borse sopra biciclette scheletriche pedalano senza mostrare fatica. A fermarli per una breve sosta è solo lo spettacolo del porto visto dall’alto e il profilo all’orizzonte del maestoso Stromboli. A tu per tu con il volo delle poiane e con la delicatezza del ciclamino che sbuca lungo la strada in autunno. Il castello Restituito dopo i recenti restauri al suo splendore, l’imponente Castello, che sorge dov’era probabilmente l’Acropoli di Hipponion, fu edificato a metà dell’anno Mille da Ruggero il Normanno. Per la sua costruzione furono utilizzati in prevalenza materiali dei vicini templi greci. Rifatto nel periodo Svevo da Matteo Marcofaba e ampliato da Carlo d’Angiò nel 1289, fu rafforzato nel XV secolo dagli Aragonesi e infine rimaneg- www.vibovagandoegustando.it The Norman Castle of Vibo Valentia 22 itinerary 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città Ancient finds displayed at the entrance of the Norman Castle of Vibo Valentia The flight of the buzzards In the skies above the port of Vibo Marina, taking advantage of the ascending currents generated along the coastal slopes, buzzards fly, as high and majestic as queens. In spring during the mating season with a bit of luck you can watch their nuptial flight. Male and female in a pair trace rapid loops making their mating call echo and snapping their talons as in battle. With similar audacity, while taking off and landing, light, multicoloured gliders and hang-gliders take off from Monte Castelluccio. Bicycles and cyclamens The castle Recently restored to its former splendour, the impressive castle, which stands on the site where there was probably the Acropolis of Hipponion, was built in the middle of the tenth century by Roger the Norman using mainly material from the nearby Greek temples. Rebuilt in the Swabian period by Matteo Marcofaba and enlarged by Charles of Anjou in 1289, it was reinforced in the fifteenth century by the Aragonese and finally remodelled in the sixteenth and seventeenth www.vibovagandoegustando.it The road from the port of Vibo Marina to Vibo rises 450 metres over a distance of twelve kilometres. Only people with muscles of steel and great dedication can do it by bicycle. The best at doing this are the Germans and the Dutch: on skeletal bicycles their wheels loaded with bags, they pedal without showing fatigue. The only thing that stops them is the wonderful view of the port seen from above and the majestic shape of Stromboli on the horizon, on a level with the flight of the buzzards and with the delicate cyclamens that flower by the roadside in autumn. 23 1 itinerario giato nei secoli XVI-XVII dai Pignatelli, perdendo parte delle sue caratteristiche. Il secondo piano fu abbattuto per i danni del terremoto del 1783. Presenta torri cilindriche, una torre speronata e porta con arcata di epoca angioina. Oggi ospita il Museo Archeologico Statale. Il Museo Archeologico Statale Vito Capialbi Vibo Marina • Vibo Valentia Città Fondato nel 1969 e dal 1995 ubicato nelle sale del Castello Svevo-Normanno, il Museo espone, con un criterio topografico e cronologico, importanti reperti rinvenuti in varie aree della città di Vibo e del suo territorio. Al piano superiore sono esposti materiali della preistoria e della protostoria, relativi ai territori di Torre Galli e Briatico; segue la città greca con le mura di cinta e la città sacra. Al piano terra, l’esposizione prosegue dalle varie necropoli e i materiali provenienti da alcune importanti collezioni vibonesi (Capialbi, Albanese, Cordopatri). Tra questi, grande importanza riveste il monetiere Capialbi. L’epoca romana è testimoniata da alcune statue di togati e da parti di pavimento a mosaico. Il culto di Kore-Persefone è documentato da numerosi pinakes che riprendono i tipi più diffusi a Locri i legami Greek Amphoras IV con la città jonica, inoltre, sono ancora più century A.C. evidenti da numerose statuette e da terracotte di produzione locale. Particolare attenzione merita la laminetta aurea – la più completa nel testo tra quelle rinvenute nella Magna Grecia – che testimonia il culto orfico. Databile al V-VI sec. a.C., è una storia di breviario per ottenere la felicità nell’oltretomba. www.vibovagandoegustando.it Archeological Museum Vito Capialbi 24 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerary Archeological Museum Vito Capialbi - Greek helmets centuries by the Pignatelli family, thus losing many of its principal characteristics. The second floor was knocked down after damage caused by the earthquake of 1783. It has cylindrical towers, a buttressed tower and an entrance with an arch dating from the Angevin period. It now houses the State Archaeological Museum. Founded in 1969 and since 1995 housed in the Swabian-Norman castle, the museum displays in topographical and chronological order important exhibits discovered in various areas of the city of Vibo and in the surrounding area. On the first floor prehistoric and protohistoric findings from the areas of Torre Galli and Briatico are on display. The Greek city with its boundary walls and sacred city is also represented. On the ground floor you can see objects from the various necropolises and exhibits from some important Vibonese collections (Capialbi, Albanese, Cordopatri). Of these, the Capialbi coin collection is of particular importance. The Roman era is represented by some statues wearing togas and by some pieces of mosaic pavements. The cult of Persephone-Kore is documented by numerous “pinakes” showing the most common styles from Locri: the connection with this Ionian city is made even more evident by numerous statuettes and by locally produced terracotta pieces. The gold lamina sheet demands particular attention: it has the most complete text bearing testimony to the cult of Orpheus of those found in Magna Graecia. Datable to the fifth and fourth centuries BC, it gives instructions on how to obtain happiness in the afterlife. www.vibovagandoegustando.it The “Vito Capialbi” State Archaeological Museum 25 1 Il parco archeologico urbano di S. Aloe Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerario Secondo Paolo Orsi ancora nel Medioevo le rovine di Hipponion dovevano essere imponenti. Oltre a templi, dovevano essere ben visibili un teatro, un anfiteatro, le terme, le fortificazioni. L’incuria, i terremoti e l’opera dell’uomo hanno distrutto buona parte di questo enorme patrimonio. Il celebre tempio di Proserpina fu demolito dal conte Ruggero per costruire la basilica della sua nuova capitale, Mileto. Oggi, in località Trappeto Vecchio, sono ancora visibili i resti della cinta muraria risalente al V-VI sec. a.C., il cui primo tratto venne messo in luce proprio dall’Orsi. In località Telegrafo Vecchio o Belvedere Grande, rimangono delle vestigia di un tempio dorico del VI sec. a.C., mentre quelle di uno Jonico sono visibili sull’altura Cofino. I resti di un altro tempio sono stati recentemente scoperti presso la Cava Cordopatri. Nell’abitato, invece, è stata rinvenuta una Necropoli greca contenente alcuni importanti reperti. Recentemente nell’area di S. Aloe che insiste sul sito del municipio romano di Valentia è in corso di realizzazione un grande parco archeologico urbano dove possono essere ammirate vestigia del periodo e alcuni tra i più interessanti mosaici calabresi. Le mura greche In località “Trappeto Vecchio” a pochi passi del cimitero, si trovano i resti di una parte del tracciato delle mura di Hipponion di circa 350 m. Queste erano lunghe in origine circa 7,5 km, il tratto visitabile è stato messo in luce dall’archeologo Paolo Orsi fra il 1916 e il 1921. Sono state riconosciute 5 fasi costruttive di cui, a parte la prima del VI sec. a.C., tutte le altre sono costruite con blocchi ciclopici squadrati di arenaria e calcarenite. Delle ultime due fasi rimangono, almeno in pianta 8 torri circolari. Qualcuna di esse si è conservata oltre le fondamente, in particolare una che raggiunge circa i 4 m di altezza. Queste torri dovevano essere alte in origine circa 10 m. www.vibovagandoegustando.it Roman Baths in S.Aloe site: Four Seasons Mosaic, IV Century D.C. 26 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerary Ancient Greek Walls The urban archaeological park of S. Aloe According to the archaeologist Paolo Orsi, in the middle Ages the ruins of Hipponion must still have been impressive. As well as the temples, it would have been possible to see a theatre, an amphitheatre, baths and fortifications. Neglect, earthquakes and Man have destroyed most of this enormous patrimony. Count Roger demolished the famous temple of Proserpine in order to build the basilica in his new capital, Mileto. Today, in the Trappeto Vecchio area you can still see the remains of the boundary walls, which date back to the fifth and fourth centuries BC, whose first stretch was brought to light by Paolo Orsi himself, in the Telegrafo Vecchio or Belvedere Grande area remain vestiges of a fifth century Doric temple, while parts of an Ionian one can be seen on the high ground of Cofino. The remains of another temple have recently been discovered near the Cava Cordopatri, while in the built-up area, a Greek necropolis has been found, containing some important findings. Recently in the district of S. Aloe, which stands on the site of the Roman municipium of Valentia, work has been underway to create a large archaeological park where remains from that era and some of the most interesting Calabrian mosaics can be admired. In the area called “Trappeto Vecchio” not far from the cemetery, there are the remains of about 350 metres of the outline of the walls of Hipponion. These were originally about 7,5 kilometres long. The visible part was brought to light by the archaeologist Paolo Orsi between 1916 and 1921. The walls were built in five phases, and apart from the earliest phase dating back to the sixth century BC, all were constructed using enormous square blocks of sandstone and limestone. The foundations of at least eight towers remain from the last two phases. Some of them have been preserved beyond their foundations and one in particular is about four metres high. Originally these towers would probably have been about ten metres high. www.vibovagandoegustando.it The Greek walls 27 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerario Detail of the altar sited in the Cathedal of Vibo Valentia Il Museo del Duomo Sorto recentemente nel bellissimo Convento Domenicano, attiguo al Duomo, il Museo testimonia, attraverso dipinti, statue, paramenti sacri, argenti e documenti di vario genere la storia artistica, civile e religiosa della città. Custodisce alcune sculture provenienti dal Ciborio della Certosa di Serra San Bruno, uno splendido sarcofago rinascimentale, una bella Santa Caterina, attribuito dalla tradizione al senese Marco De Pino, ma in realtà opera di G. Bernardo Azzolino, e notevoli arredi di arte sacra di fattura meridionale. Duomo di Santa Maria Maggiore e S. Leoluca www.vibovagandoegustando.it Meglio nota con il nome di San Leoluca, protettore della città. La chiesa, edificata nel 1680 sui resti di una basilica bizantina e di una del XIII secolo, poi rimaneggiata su progetto del Curatoli nel 1723 e ancora nel 1852, si fa notare per la sua imponenza, per i due campanili a pianta quadrata e per le Porte del Tempo, in bronzo che raccontano la storia della città. All’interno possono essere ammirate tre statue di marmo del secolo XVI, fattura di Antonello Gagini di Palermo e numerose altre opere di pittura e scultura. 28 La Chiesa del Rosario Nella Chiesa del Rosario, rifatta nel XVIII sec. su una costruzione risalente al 1280, tra le notevoli opere d’arte, una in particolare pare dimenticata: è la Cappella De Sirica, che contiene il sarcofago del cavaliere Domenico De Sirica, su cui spiccano i due stemmi con il giglio angioino. È opera trecentesca di scuola di Tino da Camaino, uno degli scultori più rappresentativi del Trecento e che visse gli ultimi anni della sua vita a Napoli. 1 The museum in the cathedral itinerary Opened recently in the beautiful Dominican convent next to the cathedral. Its collection of paintings, statues, sacred paraments, silver and various kinds of documents tells the artistic, civil and religious story of the city. It preserves some sculptures from the Ciborium of the monastery of Serra San Bruno, a splendid Renaissance sarcophagus, a beautiful Saint Catherine, attributed to the Sienese painter Marco De Pino, but really the work of G. Bernardo Azzolino, and notable sacred furnishings made in Southern Italy. The Cathedral of Santa Maria Maggiore and S. Leoluca Vibo Marina • Vibo Valentia Città This is better known as San Leoluca, protector of the city. The church was built in 1680 on the remains of a Byzantine basilica and of a thirteenth century and later remodelled on a design by Curatoli in 1723 and again in 1852. It is notable for it impressiveness, for its two square bell towers and for the bronze “Doors of Time” which tell the story of the city. Inside you can admire three sixteenth century marble statues, sculpted by Antonello Gagini of Palermo, as well as numerous other paintings and sculptures. The Church of the Rosary Among the notable works of art in the church of the Rosary, rebuilt in the eighteenth century over a building dating back to 1280, one in particular seems to be forgotten: it is the De Sirica Chapel, which contains the sarcophagus of the knight Domenico De Sirica, on which the two coats of arms with the Angevin lily stand out. It is a thirteenth century work of the school of Tino da Camaino, one of the most typical sculptors of that century, who lived the last years of his life in Naples. Church of the Rosary www.vibovagandoegustando.it Luigi Razza Memorial in S.Leoluca Square 29 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerario Church of Santa Ruba La Chiesa di Santa Ruba A circa 2 km dalla città, lungo la Statale 182, verso San Gregorio d’Ippona, sorge questa chiesetta fatta costruire da Ruggero il Normanno per espiare un suo peccato. Con la sua cupoletta centrale a ombrello ricorda gli esempi più noti dell’architettura bizantineggiante, come la Cattolica di Stilo o San Marco di Rossano. www.vibovagandoegustando.it Chiesa di San. Michele 30 Interessante costruzione rinascimentale eseguita su disegno di Baldassare Peruzzi, e che richiama le linee dell’arte rinascimentale toscana, con il grazioso portale a piastrini ionici e il bel campanile, all’interno della quale tra i numerosi quadri spicca un’Annunciazione attribuita a Francesco Zoda, un pittore monteleonese allievo di Luca Giordano, probabile autore anche del San Michele scaccia Lucifero. Villa Gagliardi Si consiglia, soprattutto d’estate, una passeggiata riposante in questo splendido ampio giardino all’italiana che è situato nel centro storico cittadino nella parte soprastante e sottostante al corso Umberto, con ingresso in via Cappuccini, vicino alla chiesa di San Antonio. L’impianto del giardino ha un’ambientazione romantica con molti angoli suggestivi, preziose essenze vegetali e ovunque aiuole fiorite. 1 The Church of Santa Ruba itinerary About two kilometres from the city along the state road 182 going to San Grigorio d’Ippona, stands this little church which Roger the Norman had built to expiate a sin. With its central, umbrellashaped cupola, it is reminiscent of better-known examples of mock Byzantine architecture, such as the Cattolica of Stilo or St Mark in Rossano. The Church of San Michele Vibo Marina • Vibo Valentia Città This is an interesting Renaissance construction built from a design by Baldassare Peruzzi and echoes the lines of Tuscan Renaissance architecture with its graceful portal of small Ionian slabs and its beautiful bell tower. Inside, among numerous paintings, an “Annunciation” by Francesco Zoda stands out. Zoda was a painter from Monteleone, a pupil of Luca Giordano and also the probable author of “St Michael drives out Lucifer”. Villa Gagliardi A relaxing stroll in this splendid Italian garden is highly recommended, especially in summer. It is situated in the heart of the historic centre in the area above and below corso Umberto, and can be entered from Via Cappuccini, near the church of St Antonio. The layout of the garden is extremely romantic with plenty of picturesque corners, rare scented plants and flowerbeds everywhere. www.vibovagandoegustando.it Villa Gagliardi 31 itinerario 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città Santa Chiara Palace Sistema Bibliotecario Vibonese Per chi al termine di questo itinerario desiderasse effettuare degli approfondimenti o per controllare la posta elettronica o semplicemente per una sosta c’è questa interessante struttura culturale posta nel centro storico della città (Palazzo Santa Chiara) che accoglie con cortesia i visitatori offrendo numerosi servizi culturali e informativi. Folklore e tradizioni Le luminarie e i fuochi d’artificio incendiano lo specchio d’acqua la 3a domenica di Agosto a Vibo Marina, dove si svolge nel mare la processione di barche in onore della Madonna di Pompei. Spettacolo suggestivo e ricco di fascino, come le tante altre feste che a Vibo si svolgono specialmente durante la Settimana Santa, con i sepolcri, la processione delle Vare, la Cappuccina, che consiste nella “svelata” della campana del Duomo caduta in seguito al terremoto del 1783 e il rito dell’Affruntata. Tradizioni che sopravvivono e rivivono anche in altre feste, ricollegando antichi culti alla storia della comunità. www.vibovagandoegustando.it Feast of SS. Madonna of Pompei 32 1 Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerary A moment of “Affruntata” Sistema Bibliotecario Vibonese If at the end of this itinerary anyone should wish to obtain more information or check their e-mails or simply have a rest, they should come to this interesting cultural centre situated in the old of the city (Santa Chiara Palace) which welcomes visitors and offers numerous cultural services and information. Folklore and traditions Illuminations and fireworks light up the water of ViboMarina on the Feast of the Assumption (3rd Sunday of August), when there is a procession of boats in the sea to honour the Madonna of Pompei. This is a picturesque and fascinating event, like the many other festivals which take place in Vibo especially during Holy Week: the Sepulchres, the procession of the statues of the “Vare”, the “Cappuccina”, which consists of the unveiling of the cathedral bell tower which fell down following the earthquake of 1783 and the rite of the “Affruntata”, on Easter Sunday when theMadonna hears that Christ has been resurrected. These traditions survive and are relived in other festivals as well, linking ancient cults to the history of the community. www.vibovagandoegustando.it Majorettes and dancing giants during summer festivals 33 1 Arte contemporanea itinerario La Camera di Commercio di Vibo Valentia organizza ogni anno il Premio Internazionale Lìmen Arte, una delle più interessanti e ricche collettive di arte moderna che si tengono in Calabria ed in Italia. Il Premio internazionale Lìmen Arte presenta le migliori opere di artisti italiani, stranieri e calabresi già affermati e di giovani talenti provenienti dalle Accademie di Belle Arti. Le opere dei vincitori possono essere viste presso la Galleria di arte contemporanea della Camera localizzata nel Complesso Valentianum a Vibo Valentia. www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Vibo Valentia Città "Valentianum" Monastery entrance "Valentianum" Monastery entrance 34 1 Contemporary Art www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Vibo Valentia Città itinerary The Chamber of Commerce organizes every year one of the most interesting and complete exhibition of contemporary arts in Calabria and in Italy. The exhibition, named “International Awards Lìmen Art”, collects the best of well-known artists living in Calabria, Italy and abroad and of promising young artists attending the Fine Arts Academies of Italy. The winners are included in the Gallery of Contemporary Art of the Chamber of Commerce located in the “Valentianum” monastery in Vibo Valentia city where you can come and visit them 35 itinerario 1 Artistic mostaccioli Vibo Marina • Vibo Valentia Città Gastronomia Impossibile parlare di una città senza ricordare le sue tradizioni gastronomiche. Se di alcune specialità della zona, dalla ’nduja ai dolci, dal tonno alla cipolla, parleremo in seguito, ricordiamo quelle più peculiari di Vibo: i fileja, la pasta fatta in casa o le pittapie (biscotti farciti con un impasto di uva passita, pinoli, noci, cioccolato, cacao, vino cotto) e i ciciriati (biscotti farciti con una crema a base di ceci, caffé, noci e cacao). Ma il turista che vuole concedersi ai piaceri della gola e alla creatività gastronomica non ha che l’imbarazzo della scelta. Ecco uno dei tanti menu: un’insalata di pesce castagna, fiori di zucca ripieni di pesce, fileja conditi con sugo di gamberi, cozze e zucchine, risotto con i ricci, gnocchi con pesto e gamberi; e poi spigola cotta in crosta salata oppure in sfoglia di vite, tonno alla griglia o alla pizzaiola, involtini di pesce spada al bacon, involtini di melanzane ripieni di ricotta affumicata e tante altre prelibatezze preparate con raffinatezza. Per finire, mousse alla frutta di bosco e i famosi gelati di Pizzo. www.vibovagandoegustando.it Extra virgin olive oil 36 Red onion of Tropea itinerary 1 Shopping at a typical “Bottega calabrese” Vibo Marina • Vibo Valentia Città Gastronomy It is impossible to talk about a city without mentioning its gastronomic traditions. We will discuss some of the local specialities, such as ’nduja and cakes, tuna and onions, later on, but for now, let’s talk about those peculiar to Vibo: “fileja”, homemade pasta; “pittapie”, biscuits filled with a mixture of raisins, pine nuts, walnuts, chocolate, cocoa and mulled wine; and “ciciriati”, biscuits filled with a cream made from chickpeas, coffee, walnuts and cocoa. But the tourist who wants to abandon himself to culinary delights and gastronomic creativity is spoilt for choice. Here is one of many menus: salad of chestnut fish; courgette flowers stuffed with fish; “fileja” with a sauce of prawns, muscles and courgettes; sea urchin risotto; gnocchi with pesto and prawns; and then sea bass cooked in a layer of salt or in vine leaves; grilled tuna or tuna cooked in tomato sauce with capers and olives; aubergine rolls stuffed with smoked ricotta and many other delicacies elegantly presented. To finish up the meal, a mousse of fruits of the forest and the famous ice cream of Pizzo. www.vibovagandoegustando.it ‘Nduja of Spilinga and Pecorino Cheese of Monteporo 37 itinerario due Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Sulla costa tirrenica conosciuta anche come Costa degli Dei si affacciano alcune delle più suggestive e interessanti località turistiche della provincia vibonese dove hanno sede numerosi impianti turistici di ogni tipologia. Il richiamo e la notorietà di Tropea fa spesso dimenticare la bellezza di altri piccoli centri di questo tratto della costa tirrenica, importanti dal punto di vista turistico e ognuno con un suo tratto peculiare e una sua storia. Del resto, nel percorrere la strada litoranea, attraversando questi centri, si rimane colpiti, oltre che dalle varietà dei paesaggi, dai suggestivi scenari naturali che d’improvviso si aprono davanti al turista, stretto tra i colori del mare e i terrazzamenti che contornano la strada, dai paesi arroccati a mezza costa, tra grandi e moderne strutture turistiche e un’architettura moderna che si accompagna a una più antica, case coloniche o insediamenti abitativi dai contorni indefinibili. Lungo la strada si incontrano Bivona – che fu fondata in epoca romana, quando i discendenti degli antichi greci si trasferirono sul mare e diedero impulso al porto, edificato nella rada dell’odierna Portosalvo da Agatocle, tiranno di Siracusa, divenendo un crocevia strategico per la flotta di Cesare e per i traffici del Mediterraneo – quindi Briatico dalle belle e ampie spiagge, Sant’Irene con l’isolotto peschiera di epoca romana, Zambrone, la nobile Parghelia dell’abate Ierocades e, subito dopo Tropea, Ricadi e Capo Vaticano. Grotticelle Village on the beach in Ricadi itinerary two Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Along the Tyrrhenian coast, also called the “coast of the Gods”, there are some of the most picturesque and interesting tourist resorts in the province of Vibo, where there are all kinds of holiday facilities. The fame and notoriety of Tropea tends to overshadow the beauty of other small towns along this stretch of coast, which are also important from a tourist point of view and each with its own particular features and history. Moreover, driving along the coast road, through these towns, one is often struck by the diversity of the landscape and by the enchanting natural scenery that suddenly appears before him, flanked by the colourful sea on one side and by the rows of terracing on the other. Towns nestle halfway up the hills, between large, modern holiday villages and the architecture is a mix of old and modern, with country houses and timeless settlements. Along the road the first place you come to is Bivona, which was founded in Roman times, when the descendents of the ancient Greeks moved down to the sea and gave impetus to the port, built near present day Porto salvo by Agatocles, the tyrant of Syracuse, which became a strategic crossroads for Caesar’s fleet and for traffic in the Mediterranean. Next The wonderful beach of Tropea you pass through Briatico with its beautiful, wide beaches; Sant’Irene with its tiny Roman fishing island; Zambrone; abbot Ierocades’ noble Parghelia and successively Tropea, Ricadi and Capo Vaticano. www.vibovagandoegustando.it A splendid detail of Costa degli Dei 2 Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerario View of Santa Maria dell'Isola from the central balcony of Tropea www.vibovagandoegustando.it Tropea 40 Giungendo a Tropea da settentrione lungo la costiera tirrenica, la piccola città si annuncia da lontano come una macchia biancastra su una lunga rupe a picco sul mare, preceduta da un lembo largo e arcuato di spiaggia. Da vicino la rupe di arenaria giallastra, fittamente coperta in alto da case, appare come smembrata verso il mare in rupi minori, dalle quali si stacca il breve molo di un porto peschereccio. Dall’alto della via che conduce a Vibo Valentia, al contrario, la cittadina sembra posata su di una breve pianura protesa verso il Tirreno (su cui spicca sovente la sagoma triangolare dello Stromboli) e non s’indovina il salto brusco di una cinquantina di metri che l’innalza sulla spiaggia. Un tempo l’abitato era cinto tutto intorno di mura, delle quali si avverte soltanto il sito, entrando in città o dalla stazione ferroviaria o dalla carrozzabile costiera di levante per giungere presto nella piazza centrale e principale, detta di Ercole, dal Portus Herculis di Stradone e di Plinio il Vecchio, che pare fosse alquanto più a ponente dell’odierno porto tropeano e che fece fantasticare i buoni umanisti locali e calabresi sulle origini mitiche della città. Nella piazza, non bella in sé per pregi artistici, ma ricca di carattere con i suoi palazzotti, la torricella dell’orologio e le piccole botteghe di prodotti paesani, e con la pennellata, infondo, di un lembo azzurrissimo di mare, fu il “sedile” della nobiltà tropeana e di an gioini, aragonesi e spagnuoli, quando la città fiorì splendidamente fra le altre della Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerary 2 Travelling towards Tropea from the north along the Tyrrhenian coast, you can see the little city from far off as a white mark perched high on a cliff above the sea, preceded by a wide, curving strip of beach. From close up the yellow sandstone cliff, whose summit is closely covered with buildings, looks as if it is crumbling into the sea in smaller cliffs, ending in the short jetty of the fishing port. Instead, from the top of the road that leads to Vibo, the town looks as though it is situated on a short plateau extending towards the Tyrrhenian (on which you can often see the triangular shape of Stromboli) and gives no indication of the sharp fifty metre drop down to the beach. The town used to be bounded by city walls, but now only the site of these can be seen when entering the city either from the railway station or from the eastern coast road, from which you quickly reach the main, central square. The square, Piazza Ercole, is named Hercules, after a previous settlement, “Portus Herculis”, mentioned by Stradone and Pliny the Elder, which seems to have been situated much further west than the present port of Tropea and has caused local and Calabrian humanists to fantasize about the mythical origins of the city. The square is not particularly beautiful aesthetically, but it is full of character with its small town houses, its little clock tower, and its tiny shops selling local products and in the distance a strip of bright blue sea. It was the seat of the Tropean nobility, Angevins, Aragonese and Span- www.vibovagandoegustando.it Tropea 41 2 itinerario Calabria marittima, dando prove insigni, anche di valore guerresco, meritando attenzioni e privilegi regali e, durante il dominio aragonese a Napoli, il titolo e le insegne di “regia”, che conservò sempre con orgogliosa compiacenza. Dalla piazza si inizia il giro per le viuzze della città e, pur essendo spesso trattenuti dal richiamo di bei motivi artistici, che sanno di stile e di epoca buona, offerti da grandi portali di palazzi, da colonnati e scale di vecchi cortili, da porte e facciate di chiese, si giunge presto all’orlo della rupe, dalla quale ci si aspetta facilmente di godere panorami bellissimi di spiagge e di mare. Santa Maria dell’Isola www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Situata su una rupe emergente dal mare, unita alla terra da oltre due secoli, proprio di fronte all’incantevole balconata sorge la chiesetta di S. Maria dell’Isola, quasi l’emblema turistico di Tropea. Nota per essere stata un santuario benedettino di origine tardo medievale, trasformata in basilica latina a sviluppo longitudinale a tre navate in epoca rinascimentale, ha subito molte manomissioni, re- 42 2 itinerary iards, when the city flourished splendidly among the other Calabrian maritime towns, giving worthy proof of wartime valour for which it won attention and royal privileges and, during the Aragonese domination of Naples, the title and insignia of “royal”, which it guarded with proud satisfaction. From the square, you can begin to wander around the narrow streets of the town, stopping often to examine the beautiful artistic motifs, evidence of good times, on the portals of great houses, on colonnades, on the staircases of old courtyards, on doors and on church façades. You soon come to the cliff edge, where you can enjoy the beautiful panorama of beaches and sea. Santa Maria dell’Isola Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano On a rock rising from the sea, joined to the land for over two centuries, right in front of the enchanting viewing balcony, stands the church of Santa Maria dell’Isola, almost the symbol of Tropea. Noted as a Benedictine sanctuary dating from the late mediaeval period, turned into a longitudinal Latin basilica with three naves during the Renaissance, the www.vibovagandoegustando.it Church of Santa Maria dell’Isola 43 2 itinerario stauri e rifacimenti. La facciata è stata ricostruita dopo il terremoto del 1905. All’interno, un Natività settecentesca e alcuni frammenti di lastre tombali del secolo XIV, tra cui una figura giacente presumibilmente opera del Maestro di Mileto. Per restare in argomento, conviene visitare, sulla strada per Ricadi, la Chiesa dell’Annunziata, edificata nel Quattrocento, rifatta in quello successivo e più volte restaurata. È una meta ignorata. Ma vale la pena il bel soffitto a cassettoni dorati e il coro ligneo cinquecentesco nell’abside. Inoltre, un gruppo marmoreo di G. B. Mazzolo e una Flagellazione, affresco datato 1644 e firmato Didacus Neapoletanus. Per mille capperi, che scoperta! Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Abbarbicate sui muri dei castelli e delle vecchie case e tra gli anfratti di costoni e pietraie lungo tutta la costa da Nicotera a Pizzo si possono scoprire le piante di capperi, nate spontanee e rustiche dai semi che il vento di scirocco trasporta dalle isole Eolie. Fiorite e cariche del prezioso frutto da giugno ad ottobre sono una gradita sorpresa per il viaggiatore attento che ama le meraviglie della natura. www.vibovagandoegustando.it Blue sky and sparkling sea from Zambrone 44 Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerary 2 Beaches around Santa Maria dell’Isola church has suffered much tampering, restoration and remodelling. The façade was reconstructed after the earthquake of 1905. Inside, there is a seventeenth century Nativity and some fragments of tombstone slabs from the fourteenth century, among which a lying figure, presumably by the Master of Mileto. While on the subject, it is well worth visiting the Church of the Annunciate, built in the fourteenth century, rebuilt in the following century and restored several times. Situated on the road to Ricadi, it is usually overlooked, but has a beautiful gold lacunar ceiling and a fifteenth century wooden choir in the apse. It also contains a marble group by G.B. Mazzolo and a fresco of the Flagellation dated 1644 and signed “Didacus Neapoletanus”. Clinging to the walls of the castle and of old houses and in the crevices of cliffs and along ridges all along the coast from Nicotera to Pizzo, you can find caper plants growing wild from seeds brought on the sirocco wind from the Aeolian Islands. Flowering and weighed down with this precious fruit from June to October, they are a pleasant surprise for nature-loving visitors. A caper plant growing in the stones of the Castle Murat in Pizzo www.vibovagandoegustando.it What a caper! 45 2 Alla ricerca dei vecchi mulini Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerario Henry Swinburne notava che tutto il territorio di Tropea era ricco di ruscelli, le cui acque venivano convogliate per far girare i numerosi mulini presenti nella zona. E descriveva con stupore lo spettacolo delle ruote che giravano azionate dall’acqua. Ancora oggi sono numerosi e molti di essi in ottimo stato. Qualcuno ancora perfettamente funzionante. Un altro gruppo di mulini ad acqua, ben 18, si trova nelle campagne circostanti Nicotera. E altri, alcuni dei quali perfettamente funzionanti, nelle vicinanze di Filadelfia. E in località San Bruno, ai confini tra i comuni di Soriano e Sorianello, un gruppo di volontari ha ristrutturato, riportandoli al loro stato originario, altri mulini ad acqua. La zona, nota come la «valle dei mulini”, si presenta di grande attrattiva ed è stata anche creato un piccolo lago artificiale con le acque del torrente Cornacchia, quelle che un tempo servivano proprio ad azionare le ruote di queste antiche macine. Un’altra gita alla scoperta di vecchie tradizioni. www.vibovagandoegustando.it La cattedrale normanna di Tropea 46 La chiesa appare come qualcosa di recentemente rifatto nel distacco ancora troppo netto di colore tra l’antico e il nuovo. La facciata, tagliata in parte da una casa che mostra inferiormente una serie di begli archi acuti riempiti di muratura (l’antico episcopio, non ancora restaurato), ha un portale ogivale a falso protiro, in gran parte recente, e, a sinistra, un portale minore. Il fianco sinistro appare in basso come una sapiente rappezzatura di parti antiche, a doppia serie di false finestre alternativamente sovrapposte (motivo assai frequente nell’architettura normanna di Sicilia); in alto al di là del tetto spiovente d’una navata, ripete in una serie unica di finestre un simile motivo di decorazioni a conci chiari e scuri di pietra. Le absidi, tutte nuove, paiono anche un po’ troppo ornate nel loro disegno e si vorrebbe quasi vederle coperte di bella vegetazione di rose che cresce al loro piede in un giardinetto chiuso da una cancellata. Al di là di essa si innalza, su di una costruzione contigua alla chiesa, una caratteristica cupola a grossi costoloni piatti, contrastando, ma in modo non brutto, con l’architettura del rimanente. L’interno, cui si giunge anche per una porta settecentesca lasciata gustosamente sul fianco sinistro, colpisce subito per la sua semplicità, quasi nudità austera, che lo fa parere più vasto di quel che è, nelle sue tre navate divise da due file di pilastri ottagonali di pietra (risultato del risarcimento e della ricostruzione dei pilastri originarii). Numerose belle opere d’arte adornano le absidi e le navate della chiesa, quali due statue marmoree gaginesche della Madonna e un prezioso ciborio di arte toscana del Quattrocento che fa pensare alla grazie di Mino da Fiesole, due bassorilievi con l’Angelo e la Vergine dell’Annunciazione, uno con la Resurrezione, ed altri. Alta, sopra la mensa marmorea dell’altar maggiore, sotto il nudo catino della grande abside, domina l’immagine della veneratissima Madonna di Romania, protettrice della città, un quadro di tardo stile bizantino, forse del secolo XIII, che la pia tradizione fa risalire sino 2 In search of old watermills Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerary Henry Swinburne noted that the whole area around Tropea was full of streams, whose waters were used to feed the numerous watermills in the area: he described with amazement the sight of the wheels being turned by the water. There are still many watermills today and many are in excellent condition, some still functioning. There is a group of eighteen watermills in the countryside near Nicotera, and others, some still working, near Filadelfia. In San Bruno locality, between Soriano and Sorianello, a group of enthusiasts have done up other watermills, taking them back to their original state. The area, known as “the valley of the watermills”, is an interesting attraction, and a small artificial lake has also been created using the waters of the torrent Cornacchia, once used to power the wheels of these ancient mills: a good reason for another excursion to discover old traditions. The church seems as if it has been recently restored due to the sharp colour contrast between old and new stone. The façade, cut in part from a house which has low down a series of attractive, filled-in acute arches (the old bishop’s palace, not yet restored) has an ogival portal, which is mainly recent, and a minor portal to the left. The left side low down looks like a skilful patching of antique pieces with a double series of false windows alternately overlapping (a very common motif in Norman architecture in Sicily): high up beyond the sloping roof of a nave, a similar motif of pale light and dark stone ashlars is repeated in a single series. The apses, all new, seem a little too ornate: you would almost expect to see them covered in rambling roses growing in a little gated garden. Beyond this, on a building next to the church, rises a characteristic cupola of large, flat ribs, contrasting, but not unpleasantly, with the remaining architecture. The interior, which you enter through a seventeenth century door, left tastefully on its left side, is striking in its simple, almost austere nudity, which makes it seem larger than it really is. It has three naves divided by two rows of octagonal stone pilasters (a result of the repair and reconstruction of the original pilasters). Numerous beautiful works of art adorn the apses and the naves of the church, such as two gigantic marble statues of the Madonna; a precious fourteenth century Tuscan ciborium which brings to mind the gracious work of Mino da Fiesole; two bas-reliefs, one of the Angel and the Virgin of the Annunciation and the other of the Resurrection, and others. High above the marble main altar, under the naked basin of the great apse, dominates the image of the greatly-venerated Madonna of Romania, protector of the city, a painting in the late Byzantine style, maybe thirteenth century, which pious tradition would have dating back to the wars of iconoclasm. In a surviving chapel at the end of the right-hand minor nave, near the main portal, hangs a large crucifix of dark wood. His skinny arms outstretched, his pain-stricken face with its severe features, lowered on his chest, his ribs marked with deep gashes, the famous Black Christ www.vibovagandoegustando.it The Norman cathedral in Tropea 47 Old houses in Tropea's "vicoli" itinerario 2 Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Tropea: a town of music and culture all’età delle lotte iconoclastiche. In una cappella superstite all’estremo della navata minore di destra, vicino al portale maggiore, spalanca le braccia scarne chinando il volto doloroso dei severi tratti espressivi sul petto segnato di profondi solchi costali, un grande crocefisso di legno scuro, il famoso Cristo Nero di Tropea, bella e forte opera d’arte del secolo XV o del XVI, non si sa se toscana o napoletana, forse non senza influssi settentrionale. www.vibovagandoegustando.it La cipolla rossa di Tropea 48 Famosa ormai in tutto il mondo, la rossa di Tropea è conosciuta da oltre duemila anni. Secondo alcuni sarebbe stata importata dalla Persia. La sua straordinaria dolcezza, il suo profumo delicato e soprattutto la sua leggerezza, dovuti alle peculiarità morfologiche del terreno, la rendono ricercatissima dai buongustai di tutto il mondo. La tipica produzione della rossa interessa tutto il circondario di Tropea, oggi sua indiscussa regina con il riconoscimento ottenuto della denominazione di origine protetta I.G.P..Nei comuni di Tropea, Parghelia e Ricadi tipica è la produzione delle cosiddette “primaticce”, mentre quelli di Zambrone e di Briatico forniscono le “tardive”. Il suo dolce e saporoso bulbo è alla base della gastronomia meridionale, ma gode anche di altre virtù preziose in campo sanitario. Già Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, elenca trenta disturbi curabili con la cipolla e la scienza medica non lo smentisce. Questo pregiato bulbo altre ad avere proprietà antisettiche è impiegato in dermatologia; alcuni studiosi hanno inoltre accertato come la cipolla possa alleviare sia il raffreddore sia l’influenza, e svolgere anche un’azione antiemorragica, oltre che a rafforzare le cellule e tonificare le arterie. La cipolla rossa di Tropea proprio per le sue alte qualità sembra rispondere meglio di altre a tutte queste virtù. Ma la cipolla rappresenta soprattutto un elemento peculiare della cucina calabrese. Infatti, oltre ad essere consumata cruda, viene preparata in svariati modi: nelle insalate, nei condimenti, al forno, bollita, a frittata e alcuni piatti la vedono indiscussa protagonista. 2 itinerary of Tropea is a beautiful and powerful work of art dating from the fifteenth or sixteenth century, no ones knows whether Tuscan or Neapolitan, and maybe with northern influences. The red onion of Tropea Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano Famous the world over, the red onion of Tropea has been known for more than two thousand years. It is thought to have been imported from Persia. Its extraordinary sweetness, delicate perfume and above all its lightness, due to the peculiar morphology of the soil, make it much sought after by gourmets all over the world. The onion is cultivated all around Tropea, undisputed queen of the red onion, and has been recognized as an IGP product (of protected origin). An early variety of the red onion is grown around Tropea, Parghelia and Ricadi, while a late variety is cultivated around Zambrone and Briatico. This sweet, tasty bulb is essential to southern cookery, but also has many medicinal virtues. Pliny the Elder listed thirty ailments curable with the red onion in his “Naturalis Historia” and medical science has not contradicted him. This precious bulb not only has antiseptic properties, but also dermatological uses: some researchers have also ascertained that the onion can alleviate colds and “flu” and is anti hemorrhagic, as well as reinforcing the cells and toning the arteries. Thanks to its high quality, the red onion of Tropea seems to correspond to these virtues better than others. But the onion constitutes above all a distinctive element in Calabrian cooking. In fact, as well as being eaten raw, it is prepared in various ways: in salads, in dressings, roasted, boiled, in omelettes and it is the undisputed protagonist of some dishes. www.vibovagandoegustando.it Red onion of Tropea 49 2 Capo Vaticano Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerario Il promontorio di Capo Vaticano è situato sulla costa tirrenica calabrese, di fronte allo Stromboli e alle Isole Eolie, separa il Golfo di Sant’Eufemia e quello di Golfo di Gioia Tauro, e comprende la costa dalla baia del Tono fino alla baia di Santa Maria e le ultime propaggini del Monte Poro. La più suggestiva baia è quella di Grotticelle, formata da tre spiagge contigue. Secondo una nota rivista francese, Capo Vaticano, è considerata la terza spiaggia più bella d’Italia e fra le 100 spiagge più belle al mondo. Lo scrittore veneto Giuseppe Berto, dopo aver girato l’Italia decise di rimanere a vivere qui, scrivendo in alcuni dei suoi libri: “Il tratto di costa che culmina in Capo Vaticano è pieno di storia e di bellezza. Si potrebbe chiamare Costabella con un pizzico di rimpianto e nostalgia”. In un’altra opera, Berto scrive: “Penso che Capo Vaticano si chiami Vaticano per la stessa ragione per cui un colle di Roma si chiama alla stessa maniera: sacerdoti e indovini vi andavano a scrutare il futuro, basandosi sul volo degli uccelli e altre cose”. Duecento metri al largo della punta c’è uno scoglio chiamato Mantineo, e in greco “manteuo” significa comunicare con la volontà divina. Il Capo era un posto sacro, e lo è ancora, nonostante tutto. Ed è il luogo dove gli uomini oggi possono incontrare gli Dei respirando qui l’immortale senso della vita. www.vibovagandoegustando.it Beaches around Capo Vaticano 50 2 Capo Vaticano Vibo Marina • Tropea • Capo Vaticano itinerary The promontory of Capo Vaticano is situated on the Tyrrhenian coast of Calabria opposite Stromboli and the Aeolian Islands and separates the Gulf of Sant’Eufemia from the Gulf of Gioia Tauro. It takes in the coastline between the bay of Tono and the bay of Santa Maria and the last spurs of Monte Poro. The most picturesque bay is Grotticelle, formed by three beaches one after the other. According to a well-known French magazine, Capo Vaticano is considered to be the third most beautiful beach in Italy and among the hundred most beautiful beaches in the world. The Venetian writer Giuseppe Berto, having travelled all over Italy, decided to settle here and wrote in one of his books: “The stretch of coast that culminates in Capo Vaticano is full of history and beauty. It could be called Costabella (beautiful coast) with a pinch of regret and nostalgia”. In another work, Berto wrote: “I believe that Capo Vaticano is called Vaticano for the same reason that a hill in Rome has that name: priests and fortune-tellers went there to gaze at the future, by examining birds in flight and other things”. Two hundred metres from the point, out at sea, there is a rock called Mantineo, and in Greek “manteuo” means “communicating with the divine will”. The Capo was a sacred place, and it still is, despite everything. It is the place where today Men can meet the Gods by breathing the immortal sense of life. www.vibovagandoegustando.it A view of Capo Vaticano 51 itinerario tre Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera Uscendo da Vibo Valentia sulla Statale 18, direzione Mileto, subito dopo l’aeroporto militare, seguendo la strada sulla destra in direzione Tropea ci si trova a percorrere l’ampio pianoro del Poro, una delle aree paesaggistiche più interessanti, insieme alle Serre, della provincia Vibonese. L’altopiano comprende un esteso territorio che limita da un lato con Capo Vaticano e dall’altro si affaccia verso Cessaniti e Briatico. Presenta un panorama molto ampio d’alta collina, verdeggiante con ampie pinete e piccoli boschi di querce da sughero, è zona vocata alla pastorizia, vi si produce infatti un ottimo formaggio pecorino acquistabile nelle numerose latterie della zona. Il territorio conserva ancora numerosi esempi di case rurali in bresta. Recentemente su questo territorio sono stati realizzati numerosi agriturismi per cui il visitatore può trovare comode ed economiche forme di ospitalità per brevi soggiorni e per gustare l’interessante gastronomia della zona. The Cathedral of Mileto: detail www.vibovagandoegustando.it Archeological Park in Mileto Saracen tower in Joppolo’s country itinerary three Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera Leaving Vibo Valentia on the state road 18 in the direction of Mileto, immediately after the military airport, following the right hand road in the direction of Tropea, you found yourself crossing the wide-open upland of the Poro, one of the most interesting areas of countryside, along with the Serre Mountains, in the province of Vibo. The plateau covers a wide territory from Capo Vaticano on one side to Cessaniti and Briatico on the other. The panorama takes in rolling green hills with wide pine groves and small woods of cork oaks. It is given over to pasture and in fact an excellent pecorino cheese is produced here, which can be bought in the numerous dairy shops in the area. There are also many examples of rural houses in the territory. Recently a large number of farmhouse restaurants have been opened where the visitor can find cheap and comfortable accommodation for short stays and taste the interesting gastronomy of the area. Church of Spilinga Church in the town of Zungri View of the Poro Upland 54 Mileto’s Norman Cathedral Mileto Città fondata dal normanno Conte Ruggero d’Altavilla nel XI secolo, sede vescovile, distrutta nel terremoto del 1783 e ricostruita in seguito in un sito vicino, merita una sosta per visitare il Museo Statale che raccoglie importanti testimonianze storiche e artistiche di varie epoche, l’antico sito della città, trasformato in parco archeologico dove si possono ammirare le rovine della grande cattedrale normanna del XI secolo e l’Archivio Storico Diocesano che conserva alcuni dei più antichi documenti relativi alla storia della regione. Grotte di Zungri www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario 3 Poco fuori l’abitato di Zungri, un piccolo centro dell’altopiano del Poro, si trova un grande complesso insediativo rupestre di notevole interesse, unico nel suo genere in Calabria, la cui origine risale molto probabilmente al periodo della prima colonizzazione bizantina della regione. Il complesso è costituito da circa ottanta grotte scavate nel banco di arenaria tipico della zona. Le case-grotte, alcune a due piani, sono a pianta circolare e rettangolare e collegate tra loro da cunicoli. Oltre alle abitazioni, sussistono degli ambienti adibiti alla conservazione di derrate alimentari, palmenti per la spremitura dell’uva e dell’olio e altri alimenti di incerta interpretazione. 3 Mileto The grottoes of Zungri Just outside the built-up part of Zungri, a small village on the Poro plateau, there is an extremely interesting cave settlement, unique in Calabria. It probably dates back to the period of the first Byzantine colonization of the region. The settlement comprises about eighty grottoes carved out of the sandstone typical of this area. The cave dwellings, some two storeys high, are round or square and connected to each other by tunnels. Apart from living quarters, some caves were used for storing foodstuffs and there are also millstones used for crushing grapes and olives and other unidentifiable foodstuffs. www.vibovagandoegustando.it Grottoes of Zungri Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary A city founded by Count Roger of Altavilla in the eleventh century, it is the seat of a bishopric. It was destroyed in the earthquake of 1783 and later rebuilt on a nearby site. It is worth stopping here to visit the State Museum which has a collection of important historical and artistic artefacts from various eras; the ancient site of the city, which has been turned into an archaeological park where you can admire the ruins of the great eleventh century Norman cathedral; and the Diocesan Historical Archive which preserves some of the most ancient documents concerning the history of the region. 55 56 Paesi abbandonati e pittoreschi Nell’ampio territorio del Poro il turista curioso può andare alla scoperta di alcuni suggestivi paesi abbandonati da decenni o da centinaia di anni che restituiscono per intero l’ambiente di vita dei contadini calabresi, un esempio tipico è rappresentato da Papaglionti nel territorio di Zungri, dove d’estate si svolgono ancora le antiche feste dedicate ai santi patroni. Per chi arriva a Papaglionti non può mancare una visita alla vicina villa romana di età imperiale, dove può essere ammirato ancora perfettamente conservato l’ampio impianto ipogeo che la caratterizzava. A Potenzoni, un piccolo villagio di Briatico, il centro storico vive colorandosi di migliaia di fiori durante la suggestiva Infiorata che si tiene in occasione del Corpus Domini. L’architettura rurale del Poro L’altopiano si caratterizza per il suo paesaggio, per la particolare struttura delle sue costruzioni rurali, in pietra, in un tipico snodarsi di elementi architettonici che ne fanno un esempio unico di insediamento contadino. Un’architettura ancora poco indagata, come tutta la zona, del resto, che mantiene un carattere tenacemente agricolo e conservando immutati antiche usanze e molte tradizioni, soprattutto quelle gastronomiche. Proprio per questa ragione è nota per alcuni suoi peculiari prodotti. A view of the Poro Upland www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario 3 Abandoned and picturesque villages In the wide territory of the Poro, a curious tourist can discover some very picturesque villages, abandoned for decades or even centuries, which give a good idea of the living conditions of Calabrian peasants. A typical example is Papaglionti near Zungri, where ancient festivals are still held every summer in honour of the patron saints. Anyone coming to Papaglionti must visit the nearby imperial Roman villa where you can admire the vast, perfectly preserved hypogeum system. At Potenzoni, a small old village of Briatico, the historical centre is coloured of thousands of flowers during the wonderful event of “Infiorata” that takes place in the week of Corpus Domini. The rural architecture of the Poro www.vibovagandoegustando.it The upland is characterized not only by its landscape, but also by the particular structure of its rural stone buildings, which follow a typical pattern of architectural elements that make them unique examples of peasant settlements. This style of architecture, like the whole area in fact, has not yet been studied thoroughly. It maintains a tenaciously agricultural character, preserving intact ancient customs and many traditions, above all gastronomic. It is precisely for this reason that it is renowned for some of its unusual products. Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary 3 57 3 58 Isole Eolie www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario A view of Stromboli from the hills upon Tropea Dalla strada che scende dal Poro verso Caria e Ciaramiti in direzione di S. Domenica di Ricadi verso Tropea le isole appaiono come ombre, sagome nere di cartone disegnate sull’orizzonte del mare che tocca il cielo. In fila una dopo l’altra sette “ballerine”: Stromboli, Alicudi, Filicudi, Panarea, Salina, Lipari e Vulcano. Nelle giornate limpide e rosse al tramonto, soprattutto in autunno, sembra che si possano toccare con una mano e si possano raggiungere con una piccola barca a vela. Quando invece l’aria è pesante le isole si nascondono avvolte misteriosamente dalla foschia dello scirocco e dalle nebbie marine. Oltre il meraviglioso spettacolo dello Stretto e della costa siciliana con la visione dell’Etna imbiancato, sulla destra si apre il sinus lametinus lo sguardo può ammirare in alcuni giorni le vette del Pollino con il golfo di Policastro e in lontananza Capo Palinuro. From the road that descends from the Poro towards Caria and Ciaramiti in the direction of S. Domenica di Ricadi towards Tropea, the islands look like shadows; black cardboard cut outs on the horizon between sea and sky. In a line one after another, seven “dancers”: Stromboli, Alicudi, Filicudi, Panarea, Salina, Lipari and Vulcano. On clear, red days at sunset, especially in autumn, it seems as if you could put out your hand and touch them or reach them in a tiny sailing boat. When, however, the air is heavy, the islands are hidden by the mists of the sirocco and by sea fog. Apart from the wonderful sight to the left of the Straits of Messina and the Sicilian coasts with snow capped Etna, looking to the right the “sinus lametinus” opens up, and some days you can admire the peaks of Mount Pollino with the gulf of Policastro and Capo Palinuro in the distance. www.vibovagandoegustando.it The Aeolian Islands Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary 3 59 3 60 Nicotera www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario A traditional window closed by green "persiane" in Nicotera Assisa su un costone che domina il mare dai colori cangianti, sui quali sembra predominare un verde intenso, e dove più evidente si coglie il contrasto tra le asperità del Poro e quel limpido orizzonte che acceca con i suoi sfavillii. Immagini che si ripeteranno, ampliate con umori e sensibilità diverse, lungo tutto la costa, in un’apoteosi che il turista di oggi potrebbe ritenere frutto di un’accesa immaginazione, di un innamoramento improvviso per questi luoghi. Ma non è così. Il paesaggio si muove sotto gli occhi dell’estasiato visitatore, assume colori cangianti, evoca miti lontani, risveglia immagini misteriose. Ricordata con l’attuale nome nell’Itinerario Antonino, la cittadina fu abbandonata dagli abitanti nel IX secolo a causa delle incursioni saracene, e ricostruita nell’attuale sito da Roberto il Guiscardo, che la fortificò. Antica sede vescovile, fino al XII secolo praticò il rito greco. Occupata dagli Angioini, fu ancora una volta devastata dai Barbareschi nel 1638 e si spopolò nuovamente. Altri saccheggi li subì ad opera dei Turchi nel 1760. Incursioni che sono un’altra costante di questa zona costiera, segnando una storia intessuta di fughe e di lutti. La cittadina si caratterizza ancora per la struttura seisettecentesca del suo centro storico e per il castello, grandioso edificio ricostruito nel 1764 su progetto di Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli, sulle rovine di quello svevo-angioino. Ha tre torri angolari quadrilatere e al suo interno ospita il Museo Civico Archeologico. 3 Nicotera www.vibovagandoegustando.it Prickly pears Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary It is situated on a ridge dominating the sea, whose colours constantly change, but in which an intense green seems to predominate, and where the contrast between the asperity of the Poro and the blinding sparkling of this limpid horizon is more obvious. Images which are repeated and amplified all along the coast, according to a person’s different moods and sensibilities, in an apotheosis which today’s tourist could consider to be the fruit of an overactive imagination or a sudden falling in love with these places. But this is not the case. The landscape moves before the eyes of the enraptured visitor, assuming ever-changing colours, evoking distant myths, awakening mysterious images. Mentioned by its current name in the “itinerario Antonino”, Nicotera was abandoned by its inhabitants in the ninth century due to the Saracen incursions, and rebuilt on its present site by Robert Guiscard, who fortified it. The ancient seat of a bishopric, the Greek rites were practised here until the twelfth century. Occupied by the Angevins, it was once again devastated by the Barbareschi in 1638 and again lost much of its population. It suffered further raids at the hands of the Turks in 1760: incursions were commonplace in this coastal area, marking a history made up of flights and suffering. The town is still characterized by the sixteenth and seventeenth century buildings in its historic centre and by the castle, a grandiose construction rebuilt in 1764 from a design by Ermenegildo Sintes, a pupil of Vanvitelli, on the ruins of the Swabian-Angevin castle. It has three quadrilateral corner towers and inside houses the Civic Archaeological Museum. 61 62 Il Museo diocesano di Arte Sacra di Nicotera Attiguo alla Cattedrale sorge il vecchio Palazzo vescovile, edificato nel XIV secolo per la famiglia Pellizza e poi divenuto convento dell’ordine dei Celestini e dal 1783 Casa vescovile. Dal 1975 ospita il Museo diocesano d’Arte Sacra, in cui sono raccolti reperti in marmo, lastre tombali, bassorilievi, capitelli dall’XI al XIX secolo. Di particolare rilievo la parte dedicata al periodo normanno con la serie di reperti provenienti dall’antica cattedrale. Al primo piano sono invece le sale destinate agli argenti e ai paramenti sacri, di notevole interesse, molti dei quali di manifattura calabrese, tra cui uno splendido pivale dell’Ottocento. Altrettanto interessante la sala dedicata alle sculture, tra le quali spicca un Crocefisso quattrocentesco di Coltella di Jacopo di Messina. Interessanti anche i mobili, tra cui spiccano pezzi dell’artigiano calabrese. Nel contiguo palazzo del Seminario, si trova invece la Pinacoteca vescovile. In otto grandi sale si può ammirare la ricca raccolta pittorica della Chiesa nicoterese, con opere dal XVII al XIX secolo di scuola napoletana, siciliana, romana, fra le quali fanno bella mostra tele di Giulio Ricciolino, di Pietro Neuroni, di Vincenzo Basile, del Griffon, di Giulio Rubino. Arance e container Dalla città alta di Nicotera si apre lo splendido paesaggio della piana di Gioia Tauro dove gli agrumeti sono dominati dalle enormi gru e dalle navi transoceaniche del porto, uno dei più importanti del Mediterraneo per il transhipment dei container provenienti da tutto il mondo. www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario 3 Next to the cathedral stands the old bishop’s palace, built in the fourteenth century for the Pellizza family. It then became a Celestine convent and from 1783 the bishop’s palace. Since 1975 it has housed the Diocesan Museum of Sacred Art, which displays exhibits of marble, tombstone slabs, bas-reliefs and capitals from the eleventh to nineteenth centuries. The part dedicated to the Norman period is of particular importance with a series of exhibits from the old cathedral. On the first floor, there are rooms containing collections of silver and extremely attractive sacred paraments, many made in Calabria, of which one is a splendid eighteenth century cope. The rooms containing sculptures are equally stimulating: a fourteenth century Crucifix by Jacopo di Messina is very striking. The furnishings, among which some pieces of Calabrian craftsmanship stand out, are also interesting. In the next-door Seminary building, there is the bishop’s art gallery. In eight large rooms you can admire the rich picture collection of the church of Nicotera, with works from the seventeenth to nineteenth centuries from the Neapolitan, Sicilian and Roman schools, among which canvases by Giulio Ricciolino, Pietro Neuroni, Vincenzo Basile, Griffon and Giulio Rubino make a fine show. Oranges and containers From the town of Nicotera high on a hill, the splendid landscape of the plain of Gioia Tauro opens out before you, its orange groves dominated by the gigantic cranes and transoceanic ships in the port, one of the most important in the Mediterranean for the transhipment of containers arriving from all over the world. www.vibovagandoegustando.it The Diocesan Museum of Sacred Art of Nicotera Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary 3 63 3 Gastronomia del Poro 64 ’Nduja of Spilinga www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario Il Poro non è soltanto un’espressione geografica, ricca di misteri e di storia, dove la cultura contadina è rimasta viva più che in altre zone. È anche un’area con delle proprie peculiarità gastronomiche, legate alla terra e al mondo agro-pastorale. Allora non solo i salumi, ma soprattutto la ricotta e il formaggio pecorino, facilmente acquistabili nelle numerose masserie e nei negozi del circondario. E oggi che il pecorino sta conquistando palati che apprezzano il sapore forte e la diffusione di quello sardo e laziale è ormai generalizzata, conviene scoprire quello del Poro fatto con le stesse tecniche del passato dai pastori. Fresco o stagionato, si scoprirà un sapore prelibato, che deriva proprio dalla grande varietà di piante erbacee che costituiscono la base alimentare degli ovini. E una visita a una masseria, è un’ottima occasione per chi non ha mai assaggiato la giuncata, la ricotta più morbida che rimane in superficie durante il caglio: una vera prelibatezza che deve essere consumata freschissima, prima che perda il suo alto contenuto di siero. Un altro vero e proprio oggetto di culto per i buongustai è rappresentato dalla ’nduja (dal francese andouille), un insaccato ottenuto con gli scarti della lavorazione del maiale e l’aggiunta di peperoncino molto piccante. Ma quella davvero ricercata deve essere di Spilinga, un piccolo paese a circa venti chilometri da Vibo, dove, nel mese di agosto, si svolge anche una sagra dedicata a questo celebrato prodotto che vanta estimatori in ogni dove, ma anche tante imitazioni. Come diffidare di queste? Recandosi a Spilinga, nei tanti negozi dove si trova in bella mostra, e dove sono in vendita anche le ottime soppressate e i capicolli. La ’nduja di Spilinga si può trovare anche in altre località dove sono in vendita in tanti prodotti della gastronomia calabrese. È usata come condimento, con un po’ di olio, sulla pasta, o spalmata su fette di pane abbrustolito. Oppure sulla pizza o sulle uova. Ma il vero segreto conviene scoprirlo in loco e domandare i modi per gustarla alle tante famiglie che la producono come un vero e proprio piacere del palato, in ossequio a una lunga tradizione della “cucina povera” calabrese e al detto che “del maiale non si butta niente”. Pecorino and “giuncata” The Poro is not just a geographical expression, rich in mystery and history, where peasant culture has remained more alive than in other areas. It is also an area with its own gastronomic specialities, closely linked to the agro-pastoral world: not only salami, but also ricotta and pecorino cheese are easily available from the many farms and shops in the area. And now that pecorino cheese is gaining so many admirers who appreciate its strong taste, and pecorino from Sardinia and Lazio is so widely available, it is worth discovering the pecorino of the Poro made with the same techniques used by shepherds in the past. Whether fresh or aged, you will discover a delicious flavour, which derives from the wide variety of plants and grasses that form the sheep’s’ principal diet. A visit to a farm is an excellent opportunity for anyone who has never tasted the “giuncata”, the softest ricotta which stays on the surface during curdling: it is a real delicacy which has to be eaten absolutely fresh before it loses its high whey content. Another real cult object for gourmets is ’nduja (from the French “andouille”), a sausage made from the leftovers of pork production and very hot chilli pepper. But the really sought after one has to be “doc” (of certified origin), in other words from Spilinga, a small village about twenty kilometres from Vibo, where, in August, a food festival is held dedicated to this famous product which boasts many admirers but also many imitations. How can you avoid these? By going to Spilinga, to one of the many shops where it is on display, where you can also buy excellent “soppressate” and “capicolli” (kinds of salami). You can also buy ’nduja of Spilinga in other places selling Calabrian gastronomic products. ’Nduja is used as a condiment with a little oil, on pasta, or spread on slices of toasted bread, or on pizza or eggs. But it is worth uncovering the real secret on site by asking the many families that produce it how it should be enjoyed: they make it to tickle your taste buds in accordance with a long tradition of plain Calabrian cookery and in obedience to the proverb “of a pig, nothing is wasted”. www.vibovagandoegustando.it The gastronomy of the Poro Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary 3 65 3 I vini del Poro 66 www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerario Lo Zibibbo, il Magliocco, la Malvasia, il Sangiovese, il Greco, l’Aglianico, l’Olivella: varietà di uve che in questa zona danno un vino bianco e rosso che si caratterizza per delle proprie peculiarità che si identifica con il nome delle varie località. Limbadi è una delle capitali del vino: quello che prende il suo nome è rosa-rubino, sapore asciutto con vena amarognola, da tutto pasto, ed è prodotto con uve Magliocco al 50%, integrate da Greco rosso, Monsonico, Bordeaux e alcune parti di uve bianche; poi c’è lo Zibibbo, prodotto con uve passite del vitigno omonimo. Questi vini sono i più rinomati, anche se non conosciuti come i classici vini calabresi, e acquistabili presso numerose aziende e fattorie. E c’è anche il Cafaro, prodotto con uve Magliocco, Circeo rossa e bianca, Mantonico, nella zona di Comerconi di Nicotera. Ha colore rosso rubino, sapore asciutto e sapido. Può invecchiare diversi anni. È ottimo per accompagnare le carni rosse e la cacciagione. Del resto, la produzione del vino in queste zone è attestata da testimonianze tangibili: a Pannaconi, in località Grancara, ad esempio, è visibile la “pars rustica” di una villa romana in cui è presente una vasta per la spremitura dell’uva e nelle vicinanze sono visibili i resti di un deposito per la conservazione del vino. An old big wine barrel Local wine shop near Mileto Magliocco grape Zibibbo, Magliocco, Malvasia, Sangiovese, Greco, Aglianico and Olivella are all varieties of grape that in this area produce white and red wines characterized by their distinctive features and are identifiable by the name of the various localities. Limbadi is one of the wine capitals: the wine which takes its name is ruby red, dry with bitter undertones, can be drunk throughout a meal, and is made with 50% of Magliocco grapes, integrated with red Greco grapes, Monsonico, Bordeaux and a small quantity of white grapes. Then there is also Zibibbo wine, made with dried grapes of the same name. These two are the most well known wines, even though they are not considered to be classic Calabrian wines, and can be bought from numerous wine makers and farms. There is also Cafaro, made with Magliocco grapes, red and white Circeo and Mantonico in the area of Comerconi near Nicotera. A dry, pungent, ruby red wine, it can mature for several years and is the perfect accompaniment to red meat and game. Moreover, the long tradition of wine production in this area is attested by tangible evidence: in Pannaconi in the Grancara locality, for example, you can see the “pars rustica” of a Roman villa in which there is a tank for the crushing of grapes and nearby the remains of a storeroom for the conservation of wine. www.vibovagandoegustando.it The wines of the Poro Vibo Valentia • Mileto • Monteporo • Nicotera itinerary 3 67 itinerario quattro www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre Da Vibo Marina percorrendo la strada costiera per circa 4 km si raggiunge Pizzo Calabro, una delle cittadine tra le più belle e rinomate del Vibonese, famosa per il Castello dove fu fucilato il re Gioacchino Murat, per il tonno sott’olio e per il gelato soffice e cremoso. Lasciando Pizzo si scende verso la Piana dell’Angitola. Qui il paesaggio assume un’altra conformazione e rivela un nuovo volto di questa terra ricca di caratteri e di colori. Superato lo splendido lago dell’Angitola, il contatto con la natura diventa sempre più stretto e una incantevole macchia mediterranea domina la vista, e il verdeargenteo dei vasti oliveti si alterna al verde pastello del bosco. Un carosello di colori che muta con il mutare delle stagioni, che si impregna della luce e si carica degli umori della natura. In questa conca, a est dell’Angitola, sorge Monterosso, considerata la “porta d’ingresso delle Serre”, un centro agricolo il cui abitato si presenta con la caratteristica costruzione a gradinate, con viuzze strette e scalette esterne. L’immersione in una suggestione antica, con i passi del turista che risuonano nel silenzio, si amplifica con la visita al Museo della civiltà contadina, il principale motivo d’interesse del paese, ubicato in un palazzo patrizio del Settecento. La scoperta continua, passo dopo passo, tra piccoli centri agricoli che conservano le loro tradizioni e che ancora attendono di essere riscoperti, come Capistrano, assurto agli onori della cronaca per gli affreschi conservati nella Chiesa Parrocchiale e attribuiti al grande pittore francese Auguste Renoir, o Vallelonga, noto per il Santuario della Madonna di Monserrato, meta di continui pellegrinaggi. Del resto non sono solo i nuovi flussi turistici ad avere determinato l’interesse delle località della costa e di particolari centri, ma anche vecchie “rotte” che hanno privilegiato alcune località e particolari richiami: quello per il passato magno-greco, soprattutto, che ha fatto trascurare le zone interne, le quali solo in tempi recenti hanno avutola meritata attenzione. E anche il sistema di comunicazioni, che naturalmente ha favorito i centri costieri e quelli più importanti, mentre il solo richiamo forte dell’interno è stato sempre rappresentato da Serra San Bruno, per via della tanto celebrata Certosa e di San Brunone di Colonia. E proprio Serra San Bruno è la tappa principale di questo viaggio conclusivo nel vibonese, che si snoda tra il verde dei boschi e le tante testimonianze di storia che da Serra a Soriano e Nardodipace si fondono tra memorie antiche di comunità legate alle loro origini dando altra voce a una Calabria sconosciuta. itinerary four From Vibo Marina driving along the coast for about 4 km, you can arrive to Pizzo Calabro, one of the prettiest and most renowned in the province of Vibo, famous for the Castle where the king Gioacchino Murat was imprisoned and shot on, for the olive oil tuna and for soft and creamy ice creams. Leaving Pizzo you go down towards Angitola plain. Here the landscape takes on another conformation and reveals a new aspect of this multi-faceted, colourful land. Beyond the splendid lake of Angitola, one comes into closer contact with nature and enchanting Mediterranean undergrowth dominates the view, and the silver-green of the olive groves alternates with the pastel green of the woods. A carousel of colours that changes with the seasons, fills with light and takes on the moods of nature. In this valley, to the east of the Angitola, rises Monterosso, considered to be the “doorway to the Serre Mountains”, an agricultural town characteristically built like a series of steps, with narrow streets and external stairways. The visitor has a sense of returning to the past, with his footsteps echoing in the silence, and this sense is heightened by a visit to the museum of peasant civilisation, the main thing of interest in the town, housed in a seventeenth century noble mansion. The discovery gradually continues of little agricultural towns which preserve their traditions and are still waiting to be discovered, like Capistrano, honoured in the news for the frescoes in the parish church attributed to the great French painter, Auguste Renoir, or Vallelonga, noted for its sanctuary of the Madonna of Monserrat, destination of continual pilgrimages. However, it has not been only the new influx of tourists which has determined the interest in the coastal localities and in particular towns, but also old “routes” which have favoured certain localities and particular attractions: the interest in the ancient past of Magna Graecia, above all, has neglected the internal areas, which have only recently begun to have the attention they deserve. Even the system of communications has favoured the coastal and most important towns, while the only strong call from the interior has been from Serra San Bruno, due to its famous Charterhouse of St Bruno of Cologne. So Serra San Bruno is the main stop on this final journey through the province of Vibo, winding through green woods and the many traces of history which from Serra to Soriano and Nardodipace are based on ancient memories of communities tied to their origins, giving another voice to an unknown Calabria. www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre 4 Pizzo Calabro: la città del gelato www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario Pizzo Calabro, con uno dei borghi più pittoreschi della costa è arroccata sul pendio di un suggestivo promontorio che si erge a picco sul Tirreno, proprio al centro del golfo di Sant’Eufemia. Di incerta origine si sa che nel 1363 alcuni monaci basiliani costruirono nella zona un monastero, mentre raccoglitori di corallo, provenienti da Amalfi, vi edificarono la chiesa delle Grazie, poi divenuta chiesa del Carmelo. Fortificato da torri e munito di mura, il borgo rapidamente si sviluppò, divenendo ben presto un florido centro peschereccio e commerciale. Dal centro cittadino con bellissimi scorci medioevali, interessanti residenze signorili e diverse antiche chiese, tra cui quella di Piedigrotta, scavata nel tufo, e quella di S. Giorgio Martire. Scendendo dal borgo antico si arriva alla Marinella ed al castello, il reperto più interessante di Pizzo. Costruito dagli Aragonesi, divenne celebre perché vi fu tenuto prigioniero e poi fucilato il 15 ottobre 1815 Gioacchino Murat, Re di Napoli. Ogni anno in memoria di quell’evento si svolge una suggestiva rievocazione storica navale e militare in costume. Il castello Murat, è dichiarato monumento nazionale. Pizzo è famosa stazione turistica, nota per le splendide coste e per la mitezza del clima, e vivace centro di vita notturna. Dotata di numerose attività commerciali con indirizzo turistico è dichiarata “Città del Gelato” per le ottime e rinomate e originali specialità di gelato artigianale che vi si producono. La più famosa specialità dei Maestri gelatieri di Pizzo è quella del Tartufo di Pizzo oggi premiato e riconosciuto tra le migliori prodotti della gelateria-pasticceria d’Italia e del mondo. Molti sono inoltre i ristoranti che offrono specialità tipiche marinare. La cittadina, florido centro marinaro, è inoltre rinomata per lo sviluppo di una fiorente industria per la conservazione del tonno sottolio. Caratteristica inoltre la coltivazione, sia pure in piccole quantità, della pregiata uva “zibibbo” e la lavorazione artigianale della ceramica. 70 The "Tartufo di Pizzo", king of Pizzo itinerary Vibo Marina • Pizzo • Serre Pizzo Calabro: the city of gelato Pizzo Calabro, with a picturesque old town, is perched at the end of a suggestive promontory high above the Tyrrhenian sea, right at the centre of the Gulf of Sant’Eufemia. Of uncertain origin, it is known that in 1363 some Basilian monks built a monastery in the area, while coral divers from Amalfi built the Church of the Grazie, which later became the Church of the Carmel. Fortified with towers and bounded by a wall, the town developed rapidly, soon becoming a thriving fishing and commercial centre. The centre is full of enchanting views up Mediaeval streets, interesting aristocratic villas and several old churches, among them the church of Piedigrotta, dug out of the tuff, and St George the Martyr. Leaving the town, you come to the Marinella area, but the castle is the most interesting monument in Pizzo. Built by the Aragonese, it became famous because it was here that Joachim Murat, king of Naples, was imprisoned and shot on 15 October 1815. Every year in commemoration an atmospheric naval and military historical re-enactment of the event takes place. Murat’s castle has been declared a national monument. Square in front of the Murat’s Castle Pizzo is a holiday resort, famed for its splendid coastline, mild climate and lively nightlife. It has a busy commercial life aimed at the tourist trade and has been declared “the city of gelato” because of its excellent, original handmade ice cream. The most famous speciality of the Master ice-cream makers is the “Tartufo” of Pizzo, which has won awards and is acknowledged as one of the best specialities of the art of icecreamery in Italy and all over the world. There www.vibovagandoegustando.it Pizzo 4 71 Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario 4 The unique Church of Piedigrotta www.vibovagandoegustando.it La chiesetta di Piedigrotta 72 A due passi dal mare, presso la scogliera di Piedigrotta a Pizzo, sorge una chiesetta scavata dal tufo di una grotta naturale. In questo luogo solitario da più di due secoli gli abitanti di Pizzo vanno per innalzare le loro preghiere alla “Madonella”. La chiesetta con le sue ombre suscita nel visitatore forti suggestioni e rimanda a lontane leggende. Il mare sottostante inonda le sue navate di sommessi fruscii, simili a bisbigliate litanie. Ma come è sorta la chiesetta? Si narra che verso la fine del XVII secolo, un veliero in balia del mare tempestoso fu scaraventato contro le rocce dove oggi sorge la chiesetta. L’equipaggio riuscì a salvarsi e gridò al miracolo, attribuendolo all’intervento della Madonna che si trovava sulla nave. I marinai collocarono il quadro in una buca scavata nella roccia e promisero che sarebbero tornati a erigere una chiesetta per la grazia che avevano ricevuto. Ci furono altre burrasche e il quadro, portato via dalla furia delle onde, fu sempre rinvenuto nel punto in cui il veliero si era schiantato contro gli scogli. I marinai pizzitani decisero allora di scavare una grotta, poi divenuta una chiesetta e abbellita da statue tutte scavate nel tufo che raffigurano scene di storia sacra, episodi del vangelo e della vita dei santi. Un’opera iniziata verso il 1880 da Angelo Barone, che per trent’anni prestò il suo impegno, poi proseguito dal figlio Alfonso. Un luogo solitario reso ancora più suggestivo dalla pietà popolare e dalla leggenda. Il lago dell’Angitola Il lago dell’Angitola (esteso per 196 ettari) si trova lungo il corso del fiume Angitola, all’estremità meridionale della Piana di Sant’Eufemia. L’oasi è stata istituita nel 1975 e, dopo dieci anni, è stata dichiarata “zona umida di importanza internazionale” come habitat per gli uccelli acquatici, secondo la Convenzione di Ramsar. Il lago 4 itinerary are also many restaurants that serve typical fish dishes. A busy maritime centre, the town is also renowned for the development of its thriving tunacanning industry. Another characteristic of the town is the cultivation, albeit in small quantities, of the sought after Zibibbo grape, as well as the production of handmade ceramics. The Church of Piedigrotta Vibo Marina • Pizzo • Serre Right by the sea, near the cliff of Piedigrotta in Pizzo, there is a little church dug out of the tuff of a natural grotto. For the last two centuries the inhabitants of Pizzo have been coming to this solitary place to pray to the “Madonella”. The church, deep in shadow, stirs up deep emotions in visitors and brings to mind distant legends. The sea below inundates its naves with a gentle rustling like whispered litanies. But how was the church built? It is said that towards the end of the seventeenth century, a sailing ship at the mercy of a stormy sea was thrown against the rocks where the church now stands. The crew managed to survive and were convinced it was a miracle, attributing it to the intervention of the Madonna who was on the ship. The sailors placed the painting in a hole dug in the rock and promised to come back to erect a church in return for the blessing they had received. There were other storms and the painting, carried away by the fury of the waves, was always found again in the place where the sailing ship had crashed against the rocks. So the sailors of Pizzo decided to dig out a grotto, which then became a church and was decorated with statues representing scenes from the Holy story, episodes from the Gospels and the lives of the saints, all carved out of the tuff. Work began in about 1880 by Angelo Barone, who continued for thirty years, and was followed by his son Alfonso. It is a solitary place made even more suggestive by popular piety and legend. The lake of Angitola The lake of Angitola is situated along the course of the river Angitola, to the extreme south of the plain of Sant’Eufemia. The wildlife reserve was set up in 1975 and, ten years later, was declared a “wetland area of international importance” as a habitat for aquatic birds, according to the Convention of Ramsar. The artificial lake covers www.vibovagandoegustando.it Lake Angitola 73 Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario 4 A gray heron living in the WWF Oasis of the Lake Angitola artificiale occupa una superficie di 196 ettari e presenta lungo le rive interessanti boschetti di specie igrofile come il Salice bianco e l’Ontano nero. La gestione dell’oasi è curata dal WWF sulla base di una convenzione con il Consorzio di Bonifica della Piana di S. Eufemia. L’oasi è in parte recintata, ma gli uccelli si possono osservare facilmente dal ponte sul fiume Angitola, subito dopo il bivio per Monterosso. La concomitanza di alcuni fattori, come l’abbondanza di cibo, l’assenza di ghiaccio nei mesi invernali e il divieto di caccia, ha fatto sì che in pochi anni il Lago dell’Angitola diventasse una delle zone umide più importanti del meridione per varietà di uccelli acquatici e quantità di individui. www.vibovagandoegustando.it Il Museo della Civiltà contadina e artigiana di Monterosso 74 Nel 1986 una giuria internazionale presieduta dal direttore generale dell’UNESCO ha inserito il Museo della Civiltà contadina e artigiana di Monterosso Calabro tra i dodici musei che si erano meritati il titolo di “Museo d’Europa”. Unico nel suo genere nel Meridione, il Museo è la testimonianza dell’arte contadina e artigiana del passato. Attraverso la raccolta di oggetti adoperati da contadini e artigiani si è voluto conservare la memoria di quella cultura, e, fatto più significativo, sono stati gli stessi contadini e artigiani del comprensorio a riportare alla luce e donare il materiale gelosamente custodito o abbandonato in vecchi casolari, Il Museo è sistemato in un edificio del XVII secolo, Palazzo Aceti-Amoroso, ed è suddiviso in varie sezioni: arte contadina, tessile, della terracotta, del legno, del ferro e del costume. Al piano terreno, nella sezione dedicata al lavoro contadino, tra aratri, falci, forconi e strumenti per la spremitura delle olive, vi è una bellissima macina in legno di faggio del Seicento e un torchio in legni di rara bellezza. Al piano superiore, sono esposti vecchi costumi di Tiriolo, San Nicola da Crissa e Monterosso. Nella sezione dedicata alla tessitura, sono esposti gli strumenti per la lavorazione della canapa, 4 itinerary 196 hectares and along its banks there are interesting little woods of hygrophilous species such as the white willow and the black alder. The reserve is run by the WWF on the basis of a convention with the Consortium for the Improvement of the Plain of Sant’Eufemia. The reserve is partially fenced off, but you can easily see the birds from the bridge over the Angitola River, immediately after the turn off for Monterosso. The combination of various factors, such as the abundance of food, the absence of ice in winter and the fact that hunting is prohibited, has meant that in only a few years Lake Angitola has become one of the most important wetland areas in the south for its diversity and quantity of aquatic birds. Vibo Marina • Pizzo • Serre The Museum of Craft and Peasant Life of Monterosso In 1986 an international jury, presided over by the director general of UNESCO, included the Museum of Craft and Peasant Life of Monterosso Calabro in a list of the twelve museums that had deserved the title of “Museum of Europe”. The only one of its kind in the south, the museum is a testimony to peasant arts and crafts of the past. The museum preserves the memory of this culture through its collection of objects used by peasants and craftsmen, and more significantly, it has been the local peasants and craftsmen themselves who have brought to light and donated the material, either jealously looked after or abandoned in old farm buildings. The museum is housed in a seventeenth century building, Palazzo Aceti-Amoroso, and is subdivided into various sections: peasant art, textiles, terracotta, woodwork, ironwork and costumes. On the ground floor, in the section dedicated to farm work, among ploughshares, scythes, pitchforks and tools for pressing olives, there is a beautiful sixteenth century beechwood grindstone and a press of unusually beautiful wood. On the floor above, old costumes from Tiriolo, San Nicola da Crissa and Monterosso are on show. In the section dedicated to textiles, there is a display of tools for working hemp, linen and broom; some thick www.vibovagandoegustando.it The Museum of Craft and Peasant Life in Monterosso Calabro 75 4 itinerario del lino, della ginestra; dei grossi bastoni per la battitura della fibbra, dei tondi in bronzo chiodati per la cardatura, rocche e conocchie per la filatura e un grande telaio. Nella piccola sala che segue, una grande forgia con tutti gli attrezzi per la lavorazione del ferro. Infine, nella sala delle terrecotte, un grande tornio. I pezzi esposti, alcuni dei quali molto antichi, sono oltre tremila. I Renoir di Capistrano www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre In questo paesino di 1300 abitanti c’è ancora chi ricorda la nonna raccontare di un pittore francese capitato qui. Si tratterebbe del grande Auguste Renoir. Nella biografia scritta dal figlio, il celebre regista Jean, viene ricordato il viaggio in Italia del pittore, il quale, su invito di un sacerdote calabrese conosciuto a Napoli, si recò ospite in un “paesello della Calabria sperduto tra gli olivi”. E ancora: “Rifece gli affreschi in una chiesa facendosi prestare i colori da un muratore del luogo”. Labili indizi, che però hanno fatto ritenere, anche sulla base di altre ricerche, che quel sacerdote fosse don Giacomo rizzati, di Capistrano. Allora, tutto il paese è convinto che gli affreschi nell’abside in fondo all’altare maggiore della Chiesa Matrice siano stati rifatti da Auguste Renoir, confortato dal giudizio di alcuni critici. Ma altri critici, molto autorevoli, sono decisamente scettici. Qualcuno possibilista. Ma una visita, se non potrà confermare le tesi dell’intervento del grande pittore impressionista, almeno potrà soddisfare la curiosità verso i presunti Renoir di Capistrano. 76 La patria delle pipe A un passo da Serra San Bruno c’è la “patria delle pipe», ossia Brognaturo, nota in tutto il mondo per le creazioni uniche della famiglia Grenci. Dopo aver selezionato con cura quintali di radica che i ciccaioli vanno a scavare per il Maestro Grenci, sceglie i pezzi più duri, li lascia stagionare e poi li abbozza. Infine, modella il pezzo e lo lucida. Spesso si lascia prendere dall’estro, e allora con piccole sgorbie foggia dei piccoli capolavori di cesello, delle sculture classiche miniaturizzate: un volto, un cane, un volatile. Pezzi unici, per amatori, 4 itinerary sticks used for beating the fibres; some bronze roundels with nails for carding; various kinds of distaff for spinning and a huge loom. In the small room that follows, there is a large forge with all the implements used for iron working. Finally, in the terracotta room, you can see a big potter’s wheel. More than three thousand pieces are on display, some of them very old. Renoir in Capistrano Vibo Marina • Pizzo • Serre In this tiny village of 1300 inhabitants there is still someone who remembers their grandmother talking about a French painter who came here: Auguste Renoir. In the biography of the artist written by his son, the famous director Jean, he recalls how during his father’s travels in Italy, he met a Calabrian priest in Naples who invited him to stay in “a tiny village in Calabria lost among the olives”. And then “he redid the frescoes in a church borrowing the colours from a local builder”. These slender clues, together with other research, would indicate that the priest was Don Giacomo Rizzati from Capistrano. Now the whole village, backed up by some critics, is convinced that Auguste Renoir redid the frescoes in the apse behind the high altar of the Mother Church. But other very authoritative critics are decidedly sceptical. Others think that it is possible. However, a visit, even if it cannot confirm that a great Impressionist painter was involved, can at least satisfy one’s curiosity about the presumed Renoirs in Capistrano. Not far from Serra San Bruno, there is the home of the pipe, in other words Brognaturo, renowned all over the world for the unique creations of Grenci Masters. Having carefully selected quintals of briarroot, which have been dug up for them, they choose the hardest pieces, leave them to dry and then roughly shape them. Finally, they model the piece and polish it. Often, they let their imagination run wild, and then with little gouges, they fashion tiny chiselled masterpieces, miniature classical sculptures: a face, a dog, a bird. Unique pieces for collectors, for the many admirers of these craftsmen who sign their works “Grenci-Calabria (Italy)”. It goes without saying that you should visit his workshop not just to admire these minute masterpieces and the greatly appreciated “fiammate” and “partridge-eye” pipes, but also to see Grenci at work. www.vibovagandoegustando.it The home of the pipe 77 4 itinerario per i tanti estimatori di questo artigiano che firma le sue creazioni “Grenci-Calabria (Italy)”. Utile consigliare una visita al suo laboratorio per ammirare questi piccoli capolavori e le tanto apprezzate pipe “fiammate” e quelle a “occhio di pernice”, ma soprattutto per vedere Grenci al lavoro. Il Museo della Certosa www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre Inaugurato solo nel 1994, il Museo è ubicato all’interno dello stesso complesso e vi si accede da un ingresso indipendente. È composto da 20 ambienti e si sviluppa su un unico piano. In verità il termine Museo è un po’ improprio, in quanto non si tratta di una vera e propria esposizione di opere e di ricordi sui Certosini, quanto di una serie di informazioni sulla storia della Certosa, sul monastero e sulla vita dei monaci, con l’ausilio anche di un breve programma audiovisivo. Una visita che introduce più da vicino ai segreti della clausura. Così si può vedere una cella di monaco simile a un eremo di certosino, mentre un’altra sala è stata adattata a immagine della chiesa dove i monaci celebrano la liturgia di notte e di giorno. Insomma, un modo per rendere più viva la presenza di questi eremiti, insieme all’esposizione di frammenti marmorei e di altre opere provenienti dalla vecchia fabbrica, di paramenti sacri e di altri documenti e codici. 78 Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerary 4 Inaugurated only in 1994, the museum is housed within the monastery but you go in through a separate entrance. It has twenty rooms all on one floor. Actually the name “museum” is not exact, in that it is not a proper exhibition of works and records on the Carthusians, in as much as a sequence of information about the history of the charterhouse, the monastery and the monks’ life, including a short audiovisual film. It is a visit which brings you up close to the secrets of enclosed living: so you can see a monk’s cell similar to a Carthusian hermitage, while another room has been adapted to look like the church where the monks celebrate the liturgy night and day. In short, it is a way of bringing alive the presence of these hermits. There are also displays of marble fragments and other works from the old factory, sacred paraments and other documents and codices. www.vibovagandoegustando.it The Charterhouse Museum 79 4 Le Reali Ferriere di Mongiana Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario Mongiana un tempo rappresentava la capitale industriale del Sud. Qui sorgevano infatti le Reali Ferriere vanto di Ferdinando IV e dei Borbone, sorte nel 1736. Le poche testimonianze che qualche intrepido viaggiatore ci ha lasciato parlano di un enorme complesso industriale composto da tre altoforni, alimentati dal legname delle estese foreste della zona, mentre il minerale veniva estratto dalle miniere di Stilo e di Pazzano. Ciò spiega il perché di questa ubicazione, in un posto quasi inaccessibile, che rendeva difficile il trasporto del prodotto finito fino alla costa, nei porti di Pizzo e di Tropea, dove veniva imbarcato alla volta della capitale. Nel periodo di massimo splendore, la fabbrica occupò circa 1.200 tra operai e tecnici. Ma cosa si produceva? Innanzitutto cannoni e fucili, i celebri fucili modello Mongiana, apprezzati dappertutto e oggi esposti a Napoli e a Parigi. Se ne producevano circa 3000 l’anno. Altrettanto il numero delle armi bianche che uscivano dalla fabbrica. Dopo l’Unità d’Italia la produzione si affievolì lentamente e dopo una breve gestione militare lo Stato vendette il complesso, comprendente le miniere di Stilo e la Ferdinandea, al senatore Achille Fazzari, un ex colonnello garibaldino. Ma le vicende delle Ferriere ormai interessano poco, in quanto dell’enorme complesso rimangono solo pochi ruderi e le colonne, in ghisa, dell’ingresso della fonderia, mentre la Ferdinandea ha subito manomissioni e rifacimenti, e tutto il suo importante arredo, tra cui i cimeli garibaldini, i quadri e le sculture che l’ornavano, è stato portato via. www.vibovagandoegustando.it Ferriera di Mongiana 80 4 The Royal IronworksManufactory of Mongiana Vibo Marina • Pizzo • Serre www.vibovagandoegustando.it Parco di villa Vittoria a Mongiana itinerary Mongiana used to be the industrial capital of the south: in fact the Royal Ironworks Manufactory, the pride of Ferdinand IV of Bourbon, were set up here in 1736. The few testimonials left by intrepid travellers tell of an enormous industrial complex comprising three tall furnaces, fed by the wood from the extensive forests in the area, while the mineral was extracted from the mines at Stilo and Pazzano. This would explain the reason for the almost inaccessible site of the ironworks, which made it difficult to transport the finished product down to the ports of Pizzo and Tropea, from where it was then dispatched by sea to the capital. In its heyday, the factory employed about 1.200 workmen and technicians. But what did it produce? Above all canons and guns, the famous Mongiana rifles, admired everywhere and now on display in Naples and Paris.About 3,000 were produced every year, the same as the number of side arms produced. After the Unification of Italy, production gradually tailed off and for a while it was run by the military, after which the complex, including the mines at Stilo and the Ferdinandea, was sold by the State to senator Achille Fazzari, an ex Garibaldine colonel. However, the vicissitudes of the ironworks raise little interest now, as the enormous complex has been reduced to only a few ruins and the cast iron columns at the entrance of the foundry, while the Ferdinandea has been tampered with and remodelled, and all its important furnishings, among them the mementoes of Garibaldi, paintings and sculptures, have been taken away. 81 Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario 4 Villa Vittoria www.vibovagandoegustando.it Poco oltre Mongiana, in un paesaggio che richiama la Svizzera o l’Austria, c’è una oasi naturalistica dentro la quale sembra davvero che il tempo si sia fermato. È Villa Vittoria, gestita dal Corpo Forestale dello Stato. Poco oltre la bella costruzione bianca con ricami rossi si aprono 400 ettari di giardino botanico e di sentieri faunistici: un modello di educazione ambientale meta di studiosi e ricercatori provenienti da tutte le università italiane. Ma il piacere della scoperta di queste delizie della natura avviene seguendo le rigide indicazioni dei cartelli: ci si può così avviare al recinto dei cavalli di razza avelignese e morgese, e più in là scoprire cinghiali, mufloni, daini, cervi, caprioli, fagiani, pavoni. Ed ancora i giardini con le erbe medicinali, aromatiche ed officinali. Una gita istruttiva che esalterà il contatto con la natura di questa terra. 82 I megaliti di Nardodipace Gli studi sono ancora in corso e non si sa ancora con precisione se si tratta di opere umane di epoca antichissima, una sorta di “Stonehenge” e “Machu Picchu” italiana, o di opere della natura. Ciò non toglie che i megaliti di Nardodipace, due strutture coniche di grandi dimensioni, la più grande di 20 mt. di base e 10 di altezza, circondati da alberi secolari hanno un fascino incredibile e misterioso che val bene prolungare il viaggio fin quassù, a 1600 metri, in un punto che domina all’orizzonte la foce del fiume Allaro ed il mare Jonio e riporta ad antiche atmosfere religiose e di battaglia. Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerary 4 Walking and riding in the forestry from Serra San Bruno to Mongiana Villa Vittoria The megaliths of Nardodipace Studies are ongoing and it is not yet known if these are very ancient human creations, a sort of Italian “Stonehenge” or “Machu Pichu” or the work of nature. In any case, the megaliths of Nardodipace, two enormous conical structures, the largest ten metres high with a base measuring twenty meters, surrounded by centuries-old trees, exert an incredible and mysterious fascination for which it is well worth prolonging your journey to arrive up here, 1600 meters above sea level, in a point which overlooks the estuary of the river Allaro and the Ionian Sea and conjures up an ancient religious atmosphere and images of battle. www.vibovagandoegustando.it A little way beyond Mongiana in a landscape that evokes Switzerland or Austria, there is a nature reserve where it seems as if time stands still. This is Villa Vittoria, run by the Forestry Commission. Just beyond the beautiful white building with red tracery, there are four hundred hectares of botanical gardens and nature trails: a model of environmental education visited by scholars and researchers from universities all over Italy. By following the strict directions on signposts, you discover these natural delights very pleasurably. You can see many animals up close: horses of the Avelignese and Morgese breeds, will boar, moufflon, deer, fallow deer, roe deer, pheasants and peacocks. There are also gardens with medicinal, aromatic and officinal herbs. It is an educational trip which exalts the contact with the countryside of this area. 83 4 Soriano Calabro www.vibovagandoegustando.it Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario È una tranquilla cittadina circondata da ulivi. Fiorenti sono le attività artigianali grazie alla produzione di oggetti in vimini e giunco. Soriano Calabro è famosa per i “mostaccioli”, prelibati biscotti esportati in tutto il mondo. Da visitare: la Biblioteca S. Domenico gestita dai Padri Domenicani; viene aperta al pubblico su richiesta e conserva circa 12.000 volumi, 4 incunaboli, 400 cinquecentine ed alcune migliaia di edizioni dei secoli successivi. Il visitatore potrà ammirare l’imponente struttura dei ruderi del Convento di S. Domenico, mentre nei locali recuperati dell’edificio sono custodite una raccolta di opere pittoriche, statue e ceramiche antiche oltre al suggestivo Museo dei Marmi (MUMAR) di grande interesse e sicuramente da visitare . 84 Mumar in Soriano Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerary 4 A view of Soriano Calabro Soriano Calabro This is a peaceful little town surrounded by olive trees. It has a thriving crafts trade thanks to the production of wicker and cane articles. Soriano is famous for its “mostaccioli”, delicious biscuits exported all over the world. The “Biblioteca S. Domenico”, run by the Dominican fathers, is worth a visit: this library is open to the public on request and preserves about 12.000 volumes, four incunabulum, 400 sixteenth-century volumes and several thousand editions from the following centuries. The visitor can admire the impressive structure of the ruins of the convent of San Domenico, while in the building’s restored rooms, there is a collection of paintings, statues and some and ceramics including a very interesting collection of ancient artistic works in marble that have to be absolutely seen (Museum of the Marbles – Mumar). www.vibovagandoegustando.it The Calvary in the San Domenico’s Monastery 85 Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerario 4 Pecorino cheese Gastronomia delle Serre www.vibovagandoegustando.it I funghi sono l’elemento caratterizzante della cucina delle Serre e vengono proposti nelle maniere più svariate dai numerosi ristoranti. Fritti, arrosto, in umido, con i fagioli, si scopre un sapore inconfondibile che ben si coniuga con gli altri piatti “forti”: la selvaggina e il maiale. Ma in una visita a Serre non bisogna dimenticare i latticini e i dolci. Già, perchè sulle Serre si produce un ottimo pecorino e la cittadina è rinomata per i suoi dolci a base di mandorle e per gli “nzulli”, oltre che per la granita e il liquore alle fragole di bosco e le marmellate. 86 Jams and marmellades made in Serra San Bruno Vibo Marina • Pizzo • Serre itinerary 4 Porcini mushrooms Gastronomy of the Serre ‘Nzulli (down) and almond pastries www.vibovagandoegustando.it Mushrooms are the elements that characterize the cuisine of the Serre and they are prepared in many different ways in the area’s numerous restaurants. Fried, roasted, stewed or cooked with beans, they have a distinctive flavour that works well with the other specialities: game and pork. But during a visit to these parts, you should not forget to try the dairy products and the cakes, because an excellent “pecorino” cheese is produced here, and Serra is famous for its almond-based cakes and for the “nzulli”, as well as for ices and liquor made from wild strawberries and jams.. 87 Map Vibo Valentia ITINERARY 1 Vibo Mar ina Vib o Valentia Città km 12 ITINERARY 2 Vibo Mar ina Trop ea Capo Vaticano km 35 www.vibovagandoegustando.it ITINERARY 3 Vibo Valentia Mileto Montep oro Nico tera km 45 ITINERARY 4 Vibo Mar ina Pizzo Serr e km 58-75 www.vibovagandoegustando.it Map of the itineraries outlined in this guide - Province of Vibo Valentia - Italy itinerario fuori provincia Alla scoperta della Calabria Percorrendo l’Autostrada del Sole e le principali strade statali che collegano la provincia di Vibo Valentia con il resto della regione è possibile raggiungere facilmente dal porto di Vibo Marina, in poco più di una ora di viaggio, il versante tirrenico cosentino e quello ionico catanzarese, alla scoperta, di una Calabria multicolore e poliedrica in grado di moltiplicare, tra due mari diversi ma fratelli, le emozioni e le suggestioni del viaggio. La Strada del Vino e dei Sapori di Lamezia da Vibo Marina a Lamezia Terme Catanzaro e la strada di Cassiodoro del Vino e dei Sapori da Catanzaro a Soverato e Guardavalle Percorsi urbani e santuari da Cosenza-Rende a Paola In viaggio verso la Costa Viola da Vibo Marina a Scilla Principali distanze / Main Road Distances Vibo Marina-Lamezia Terme • km. 36 Vibo Marina- Catanzaro città • km. 68 Catanzaro-Roccelletta di Borgia • Km. 12 Marina di Catanzaro-Soverato • Km. 18 Vibo Marina-Soverato • Km. 76 (• Via Serra) Vibo Marina-Cosenza città • km. 98 Cosenza-Rende • km.15 Rende-Paola • km. 22 Vibo Marina-Scilla • km. 82 www.vibovagandoegustando.it Cosenza Paola A view on Cosenza from the old town itineraries outdoors Discovering Calabria Driving along the highway called “Autostrada del Sole” and the main roads which link Vibo Valentia with the rest of Calabria you can easily reach the western part of the province of Cosenza facing the Tyrrhenian Sea and the eastern side of the province of Catanzaro, capital of Calabria, facing the Ionian Sea. So you can discover, lain between two different but brother seas, a multicolored and diversified Calabria able to make your journey more and more exciting and interesting. Wine and Flavours Road of Lamezia from Vibo Marina to Lamezia Terme Cassiodoro Road of Wines and Tastes from Catanzaro to Soverato and Guardavalle Cities and Sanctuaries from Cosenza-Rende to Paola Traveling towards the Costa Viola (Violet Coast) Cosenza rr e M are Ti no from Vibo Marina to Scilla Paola Rende COSENZA CROTONE Davoli Guardavalle e Serra S. Bruno Roccelletta di Borgia Copan ello Soverato io Tropea VIBOVALENTIA San Floro Squillace Io n PORTO DI VIBO MARINA ar Catanzaro M Scilla REGGIO CALABRIA www.vibovagandoegustando.it CATANZARO Lamezia Terme itinerari fuori provincia Museum of the Carriages La Strada del vino e dei sapori di Lamezia Comprende il comune di Lamezia Terme e le sue frazioni (Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia). Il prodotto che maggiormente si caratterizza è il vino, a denominazione di origine controllata; Lamezia, vanta inoltre la più grande cantina sociale della regione, che lavora e imbottiglia la maggior parte dell'uva prodotta nella zona. Importante anche la produzione di olio extravergine di oliva di elevata qualità e quella floricola e di fragole in serra. Da visitare gli innumerevoli palazzi storici, le chiese e le piazzette che contornano il ricco e vivace centro storico dove si possono acquistare prodotti tipici e dell’artigianato artistico tradizionale calabrese. www.vibovagandoegustando.it Catanzaro e la Strada di Cassiodoro del Vino e dei Sapori 92 Catanzaro, centro politico ed amministrativo della Calabria, si estende su tre colli collegati da ponti e cabinovie che portano nel caratteristico centro storico. Da visitare il centrale Corso Mazzini, il Duomo, il Teatro Politeama, il borgo medievale con stradine tortuose e strette, le Chiese di San Giovanni e di San Domenico, il Giardino pubblico ed il Parco della biodiversità. Dal Rione Bellavista è possibile dominare l’istmo dei Due Mari che separa il Mar Tirreno dal Mar Ionio (35 km., il più stretto della penisola). Senza dimenticare i 9 musei della città tra i quali il Museo provinciale, quello diocesano, la Rotella House ed il Museo delle Carrozze dove si conserva il famoso modello di “calesse” usato da Rossella O’Hara nel film “Via con vento”. La Strada di Cassiodoro si snoda da Catanzaro al versante ionico centrale della Calabria, dove nel V secolo d.C. visse Magno Aurelio Cassiodoro, originario della romana Scolacium, prima greca Skylletion, console romano e primo ministro alla corte di Teodorico e fondatore del Vivarium, la prima Università d’Europa con sede a Copanello-Stalettì. Quattro i percorsi proposti tra i quali scegliere i luoghi da raggiungere di volta in volta (http://www.teacz.com/flavourway/). itineraries outdoors Wine and Flavours Road of Lamezia The itinerary takes you in the heart of the Saint Eufemia Plain and in the big city of Lamezia Terme, developed by the conjunction of the three towns of Nicastro, Sambiase and Sant’Eufemia. Here you can visit important vineyards producing several excellent certificated wines and the biggest wine-makers cooperative store in the region. Very important are also the production of high quality extra-virgin olive oil and the cultivation of flowers and strawberries. In the old and vivacious center of Lamezia you can visit many historical “Palazzi” and churches and you can find many traditional shops where to find typical foods and local handcrafts. Catanzaro and Cassiodoro Road of Wine and Tastes Catanzaro’s Cathedral Catanzaro City www.vibovagandoegustando.it Catanzaro, main political and administrative city of Calabria, lies at the top of three hills united by bridges or cableways which bring you directly in the old center crossed by Corso Mazzini. Here you can visit the Cathedral, the new Politeama Theater, the medieval town characterized by narrows and tortuous “vicoli”, the Churches of Saint Domenico and Saint Giovanni, the Public Gardens and the urban Bio-diversity Park. From the Rione Bellavista you can enjoy a splendid view on the isthmus called “Two Seas”, that separates the Ionian Sea from the Tyrrhenian Sea (35 km., the skinniest part of the Italian peninsula). To be visited the 9 museums exiting in the city: the provincial Museum, the Diocesano, the Rotella House and the museum of the carriages that contains the famous model of “calesse” used by Rossella O’Hara in the film “Via col vento”. Cassiodoro Road winds along four diversified itineraries, from the city of Catanzaro to the Ionian Sea. Here in the V century d.C., Magno Aurelio Cassiodoro lived in Roman Scolacium, the ancient greek Skylletion, and was a Roman Consul and Prime Minister at the court of the Emperor Theodoric. In Copanello-Stalettì he founded the Vivarium, the first European University. From Catanzaro City you can follow four itineraries among which you can choose what you want to see and visit (http://www.teacz.com/flavourway/). 93 itinerari fuori provincia I SAPORI DEL MARE (da Catanzaro a Soverato lungo la costa) Si può ammirare uno dei tratti più suggestivi dell’intera costa ionica e godere del fascino di luoghi storici immersi in un paesaggio quasi incontaminato con lunghe bianche spiagge. A Roccelletta di Borgia si trova l’imponente Parco archeologico Scolacium dove sono conservati resti delle antiche Skylletion e Scolacium e all’interno la medievale Basilica Bizantina di Santa Maria della Roccella. Proseguendo, la baia di Copanello nel comune di Stalettì e, quindi, i rinomati centri balneari di Montauro Scalo e Montepaone Lido per finire a Soverato, prestigiosa e storica località turistica balneare ma vivace ed interessante tutto l’anno. LE SERRE CATANZARESI (da Soverato a Guardavalle) Si possono raggiungere le Serre catanzaresi, scendendo dalle montagne vibonesi, dalla strada che parte da Serra San Bruno dopo aver lasciato i paesi di Torre Ruggiero e di Chiaravalle, famosi per le piantagioni di nocciola. Da visitare in particolare Davoli che ha un centro storico caratterizzato da numerosi scorci urbani fatti di portali, chiese e vicoletti. Proseguendo, attraverso molti altri paesi tipici, da San Sostene a Badolato e da Santa Caterina sullo Ionio a Guardavalle, si possono scoprire una miriade di palazzi e piazze nobiliari, piccole chiese, antichi mulini, e incantevoli paesaggi di montagna ed emozionanti cascate di acqua fresca e pura (come nella Valle della Fiumara Alaca o nella Valle del Romito). www.vibovagandoegustando.it LE TERRAZZE SUL MARE (da Stalettì a Petrizzi) Questo itinerario ci porta attraverso le colline che si elevano dolcemente lungo la costa e che rappresentano uno dei luoghi più belli che si possono godere sul versante ionico catanzarese. Da qui si possono godere vedute splendide e paesaggi unici in cui il mare si combina con le montagne formando una sensazionale alternanza di colori e di forme, mentre i paesi offrono ospitalità, gastronomia e storia del tutto particolari. Da Stalettì si possono visitare il sito archeologico di Santa Maria del Mare e le rovine dell’Alto Medioevo di una città fortificata. Gasperina è famosa per le sorgenti di acqua pura e Olivadi è apprezzato come museo all’aperto. Alla fine, a Petrizzi si trova il Monastero Basiliano della Pietà (1510) considerato, di recente, monumento nazionale. 94 TRA SETA E CERAMICA (da Catanzaro a Squillace) Questo percorso conduce ai centri che ancora oggi conservano le antiche tradizioni della produzione e della lavorazione della seta e della produzione delle ceramiche. Catanzaro fu in effetti uno dei primi centri europei ad iniziare nell’XI secolo la produzione e la lavorazione della seta che ancora oggi continua seguendo le antiche tradizioni nei paesi di Cortale e San Floro dove esistono numerose botteghe artigiane ed un Museo Opificio della Seta. Altra rinomata città è Squillace, Città d’arte a livello nazionale per la produzione di ceramica artistica. itineraries outdoors FLAVOURS OF THE SEA (from Catanzaro to Soverato along the coast) You can admire one of the most evocative parts of Ionian coast and enjoy the charm of historic sites immersed in a landscape almost untouched with long white beaches. At Roccelletta di Borgia you can visit the Scolacium Archeological Park where you can see conserved remains of the ancient Skylletion and Scolacium and inside the medieval Byzantine Basilica of Santa Maria della Roccella. Continuing along the coast you can arrive to Copanello Bay and to Montauro Scalo and Montepaone Lido, celebrated touristic towns as well as the most famous and prestigious town of Soverato, vivacious and enchanting all over the year. SERRE CATANZARESI (from Soverato to Guardavalle) You can reach these places also coming from the town of Serra San Bruno, driving down towards the Ionian Sea, at the opposite of the Vibo Valentia mountains, after passed the towns of Torre Ruggiero and Cardinale, famous for hazelnut plantations. Davoli is an old center full of typical urban foreshortenings from doors, churches and alleys. In many other characteristic towns, from San Sostene to Badolato and from Santa Caterina sullo Ionio to Guardavalle, you can discover lots of nobles residences and squares, small churches, ancient watermills, enchanting mountain landscapes and exciting waterfalls (in the Fiumara Alaca’s Valley or in Romito Valley). BETWEEN SILK AND CERAMICS (from Catanzaro to Squillace) This path leads to the towns where you can find the traditional techniques to produce the silk and artistic ceramics. Catanzaro was effectively one of the first place in Europe where in the XI century people begun to work the silk. Today in Cortale and in San Floro you can find many laboratories where expert women and men work the silk according the old tradition. In San Floro you can visit a Museum-laboratory of the Silk. In Squillace, indeed, you can find a well-known and rich production of artistic ceramics. www.vibovagandoegustando.it TERRACES OVER THE SEA (from Stalettì to Petrizzi) This itinerary takes you through the hills along the coast and is one of the most beautiful parts along the Ionian Sea. You can enjoy the view of the splendid and unique landscapes of the sea and the mountains together. The villages you can find are full of hospitality, gastronomies and history in particular. From Stalettì you can visit the archeological sites of Santa Maria del Mare and the late medieval remains of a city fortified. Gasperina is famous for its good drinking waters. The old centre of Olivadi is appreciated as open museum. At the end in Petrizzi you can find the ancient Monastery Basiliano della Pietà (1510) recently put under national protection. 95 itinerari fuori provincia Percorsi urbani e Santuari da Cosenza-Rende a Paola Percorrendo l’autostrada in meno di una ora si raggiunge la conurbazione cittadina di Cosenza-Rende e da qui, proseguendo per una altra mezzora, la città di Paola, dove nacque e visse San Francesco di Paola. COSENZA Capoluogo della omonima provincia, con un caratteristico centro storico di origine medievale sorto alla confluenza tra i fiumi Crati e Busento dove la leggenda racconta che sia stato sepolto nel 410 d.c. Alarico, Re dei Visigoti. Città di arte e cultura , capoluogo dei Bruzi definita nel XV-XVI secolo, l’Atene della Calabria, per il suo passato filosofico e culturale. Da visitare il Teatro Rendano, la Biblioteca civica e l’Accademia cosentina, il Palazzo del Governo, il Duomo, le botteghe ed i palazzi di Corso Bernardino Telesio, Corso Mazzini, principale via dello shopping e del passeggio di recente trasformata in museo all’aperto con importanti opere di scultori di fama internazionale, le moderne Chiese di Santa Teresa, di San Nicola e della Madonna di Loreto e la Chiesa barocca di San Domenico. RENDE Cittadina ricca e moderna che ha saputo coniugare alla perfezione il rispetto per l’ambiente con uno sviluppo urbanistico moderno ed architettonicamente evoluto. Centro universitario e di ricerca scientifica e tecnologica conserva intatto un centro storico vivace e tradizionale che merita di essere visitato così come le aree urbane residenziali e commerciali. PAOLA La cittadina con il Santuario di San Francesco di Paola è la più importante meta del turismo religioso in Calabria. Oltre al Santuario www.vibovagandoegustando.it Saint Francesco di Paola’s Sanctuary 96 itineraries outdoors Cosenza Cities and Sanctuaries from Cosenza-Rende to Paola Driving to north along the highway in less than an hour you can reach the big conurbation of Cosenza and Rende and from here, going on for a half an hour, the town of Paola where San Francesco di Paola was born and lived. RENDE Rich and modern town which succeeded in the last 30 years to combine at the best the respect for the nature with the modern urbanistic development and where you can find today high and advanced architectonic styles. As university city Rende is an important centre for scientific and technological research. Its old centre is vivacious and traditional and is worth to be visited as well as the modern urban residential and commercial zones. PAOLA The town with the Sanctuary of San Francesco di Paola is the most important destination for the religious tourism in Calabria. Besides www.vibovagandoegustando.it COSENZA Main city of the homonymous province. It has a characteristic old town of medieval origins built at the crossing of the rivers Crati and Busento where the history tells that in 410 d.c. the terrible King of the Visigotes, Alarico, conqueror of the Rome, died and was buried with his whole treasure. City of arts and culture, founded by the Brutii was called Athens of Calabria because of its important philosophical and cultural school developed between the XV and the XVI century. You can visit the Rendano Theater, The Civic Library and The Cosentia Accademy, The Government Palace, the Cathedral, the old artisan laboratories and palaces in Corso Bernardino Telesio, Corso Mazzini, main road for doing shopping and business meetings recently transformed in road-museum with important works of international artists, the modern Churches of Santa Teresa, San Nicola e Madonna del Loreto and the baroque Church of Santo Domenico. 97 itinerari fuori provincia altri siti di interesse sono la Badia, San Miceli (chiesa con dipinti paleocristiani) le rovine romane e Palazzo Scorza. Il 27 marzo ed il 2 aprile si celebrano i solenni festeggiamenti in onore del Santo che qui vi ebbe i natali nel XV secolo. www.vibovagandoegustando.it Cosenza: Rendano Theater 98 itineraries outdoors The old town of Cosenza: houses along Corso Telesio www.vibovagandoegustando.it Theater the Sanctuary you can visit the Badia, San Miceli (a church with paleochristian paintings), the Roman ruins and Palazzo Scorza. On the 27th of march and on the 2th of April great and solemn ceremonies take place in honour of San Francesco born here in the XV century. 99 itinerari fuori provincia In viaggio verso la Costa Viola www.vibovagandoegustando.it Con il treno è possibile raggiungere in meno di un’ora, dalle varie stazioni che da Vibo Marina a Tropea-Ricadi punteggiano la Costa degli Dei, Scilla in provincia di Reggio Calabria, l’estrema punta della Calabria prima che i veloci ferry-boat vi portino in Sicilia. Questa parte di costa della Calabria è conosciuta come Costa Viola in quanto al tramonto in estate la luce del sole sembra colorare di di viola il cielo ed il mare intorno. Dominata da un antico castello il borgo dei pescatori di Chianalea vi accoglie con le case immerse letteralmente sulla riva del mare che guardano curiose verso le caratteristiche barche dei pescatori di pesce spada. 100 itineraries outdoors Traveling towards the Violet Coast By train it is possible to reach - in less than an hour leaving from the several railways station situated along the Coast of the Gods from Vibo Marina to Tropea and Ricadi– the small town of Scilla in province of Reggio Calabria, the extreme toe of Calabria before fast ferry-boats bring you to Sicily. That part of the Calabrian Coast is well-known as Violet Coast (Costa Viola) because the lights of sunset seems to turn violet the sky and sea-side around. Dominated by an ancient castle the fishermen village of Chianalea welcomes you with its warm atmosphere of its stone houses just placed in the sea and looking at the typical boats catching swordfish. Many couples come here to get married. Many restaurants look www.vibovagandoegustando.it The fishermen village of Chianalea in Scilla 101 itinerari fuori provincia Molte coppie vengono qui a sposarsi ed i numerosi ristoranti che si affacciano sul mare con i loro balconi e le terrazze su palafitta offrono il meglio della cucina gustosa e profumata di Calabria. www.vibovagandoegustando.it Chianalea Village 102 itineraries outdoors towards the sea with their balconies and pile terraces and here don’t miss to get one of the best experiences you can have with the tasting and perfumed Calabrian cuisine. www.vibovagandoegustando.it Sunset from the Violet Coast 103 CRUISING VIBO VALENTIA Aggiornamento e rivisitazione: Il giardino di Proserpina - CCIAA Vibo Valentia • Zenith 1996 Redazione: Apoikia e Camera di Commercio Vibo Valentia I Edizione 2007 • II Edizione 2008 • III Edizione 2014 Testi: Gilberto Floriani, Gaetano Luciano, Maurizio Caruso Frezza Aggiornamento testi III Edizione: Maurizio Caruso Frezza Traduzione in inglese: Apoikia Foto (in senso orario) Rubbettino (pag. 87) Archivio Apoikia (Michelangelo Serra) A. Montesanti (pag. 6, 8, 9, 11/3, 16, 17/3) Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (pag. 23/1 and from 24 to 27) Consorzio Gelatieri Artigiani di Pizzo (p. 70/2, 71/1) Agenzia Gottellini (pag. 13/3) F. Ranieri (pag. 43/1) Gruppo Ceravolo (pag. 17/1, 17/2) CCIAA (pag. 23/1, 48, 75) CCIAA Catanzaro (pag. 90, 91, 92, 93) CCIAA/P.Braconi (p.37/1, 38/2, 86/1, 100,102) M.Caruso Frezza (p .10-12, 13/1, 13/2, 13/4, 14/1, 16/2, 19, 22/1, 23/2, 29, 32/1, 31/2, 22, 39/1, 45/2, 48, 56/1, 57/1, 57/2, 62/2, 62/3, 70/1, 71/2, 87/2, 90/1, 90/3, 91/1, 97/1, 98,99, 101) G. Paolillo (p.68,73 e 74) F. Froggio (p.75) Le foto a pag. 80-81 sono di Co.Gal Monteporo/B. Pisani e sono state realizzate nell’ambito del Prog. Mis. 313 Az. 2 PSR Calabria 2007-2013 e utilizzate nella pubblicazione “Alla scoperta del Vibonese - Percorsi culturali ambientali e gastronomici” Altre non indicate: archivi CCIAA Vibo Valentia Lìmen e www.vibovagandoegustando.it Testi e foto archivi Apoikia e CCIAA Vibo Valentia All rights reserved CCIAA Vibo Valentia Coordinamento grafico I-II edizione Adhoc • Vibo Valentia Web sites: www.vv.camcom.it www.vibovagandoegustando.it - www.cogalmonteporo.net Impaginazione ed aggiornamento grafico III edizione Rubbettino print - 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia - South italy olD FeelinGS anD neW eMotionS Chamber of Commerce Vibo Valentia Vibo Valentia Port Special Agency Cruising Vibo Valentia Itinerari per scoprire dal mare una nuova affascinante provincia d’Italia Itineraries to discover a new enchanting province of Italy coming from the sea III edition www.vibovagandoegustando.it www.vibovagandoegustando.it Vibo Valentia - South italy olD FeelinGS anD neW eMotionS Chamber of Commerce Vibo Valentia Vibo Valentia Port Special Agency Cruising Vibo Valentia Itinerari per scoprire dal mare una nuova affascinante provincia d’Italia Itineraries to discover a new enchanting province of Italy coming from the sea III edition www.vibovagandoegustando.it