Modalità di trasmissione e misure di profilassi delle malattie infettive Appunti integrativi al Sistema Immunitario – Appendice di Igiene ed epidemiologia MALATTIE INFETTIVE Affezioni causate da microrganismi patogeni capaci di trasmettersi con modalità diverse Compito dell’igiene è studiare con quali modalità le malattie infettive insorgono e diffondono nella collettività, analizzare le condizioni che ne favoriscono l’insorgenza e la propagazione e prevenirle. Andamento delle malattie infettive nel mondo I più recenti rapporti OMS confermano come le malattie infettive continuino ad essere la prima causa di mortalità (> 30%) e morbosità a livello mondiale. In Italia rappresentano lo 0,4% delle cause iniziali di morte. Attualmente una sola malattia infettiva è stata dichiarata eradicata dall’OMS: il vaiolo Infezioni nuove, emergenti e riemergenti I farmaci hanno modificato il decorso e la prognosi di molte sindrome infettive, ma in alcuni casi hanno anche portato alla comparsa di chemioresistenza di alcuni microrganismi e alla virulentazione di batteri saprofiti o scarsamenti patogeni. Si è così assistito all’emergere ed al progressivo diffondersi di quadri infettivi sostenuti da microrganismi prima praticamente estranei alla patologia umana. Ma si è assistito anche alla comparsa di malattie e sindromi nuove come la legionellosi, la malattia di Lyme, l’AIDS. E’ caduta l’illusione che la disponibilità di nuovi antibiotici sia in grado di risolvere ogni tipo di infezione e si è invece consolidata la convinzione della necessità di affrontare globalmente il problema con una strategia complessiva che riconosca nelle procedure di prevenzione e disinfezione uno strumento fondamentale di profilassi delle malattie infettive. Ruolo di agenti infettivi nella genesi di malattie cronico-degenerative • • • • • Helicobacter pylori → ulcera peptica Hepatitis B e C virus → cirrosi, ca. epatico Human papillomavirus → ca. cervice Epstein Barr Virus → linfoma B cell Coxsackie virus → miocarditi Andamento delle malattie Epidemia: è definita da piu’ casi di malattia che si presentano nella stessa popolazione o nello stesso gruppo di individui nello stesso breve periodo di tempo, a condizione che i casi abbiano la stessa origine. Il n° di casi che indica la presenza di un’epidemia varierà a seconda dell’agente infettivo, del tempo e luogo in cui si manifesta, della popolazione esposta. Sporadicità: la malattia si presenta raramente ed i casi accertati sono indipendenti gli uni dagli altri Endemia: costante presenza di una malattia in un determinato territorio. La malattia, sotto l’azione di condizioni favorevoli, può passare allo stato epidemico. Pandemia: è un’epidemia che si estende a più nazioni e spesso ad interi continenti Conoscenze necessarie per attuare una efficace prevenzione delle malattie infettive A. rapporto infezione-malattia B. frequenza e durata dello stato di portatore C. persistenza dell’immunità D. durata del periodo di incubazione E. durata del periodo di contagiosità F. serbatoi, fonti e veicoli di infezione G. modalità di trasmissione Ecologia microbica e rapporti dei microrganismi con l’uomo • Alcune specie microbiche si sono adattate a vivere sulle superfici cutanee o mucose dell’uomo • Altre hanno sviluppato la capacità di penetrare, vivere e moltiplicarsi nell’ospite in un rapporto di parassitismo che comporta un danno esclusivo dell’ospite • In particolare distinguiamo – Saprofiti: microrganismi il cui habitat è l’ambiente – Commensali: microrganismi che vivono sui tegumenti – Parassiti: quando sono in grado di aggredire l’ospite e arrecargli un danno FASI DELLE MALATTIE INFETTIVE Contaminazione contatto tra agenti eziologici e individuo Penetrazione dell’agente patogeno attraverso la cute e le mucose Localizzazione tappa che consente al patogeno di raggiungere il tessuto nel quale troverà le condizioni favorevoli al suo sviluppo Infezione tappa nella quale il patogeno e l’organismo parassitato si contrappongono e cercano di avere il sopravvento Infezione non è sinonimo di malattia infettiva Solo se l’agente patogeno supera le difese dell’organismo si manifestano tutti i sintomi caratteristici che evidenziano l’instaurarsi dello stato morboso. Il tempo che intercorre tra la penetrazione dell’agente infettante nell’organismo e il manifestarsi della sintomatologia si definisce periodo di incubazione (diverso tra malattia e malattia). Infezione versus malattia infettiva Interazione di un microrganismo e un ospite recettivo (uomo, animale) Implica la replicazione dell’agente nell’ospite INFEZIONE Consente la eliminazione dei patogeni Determina la comparsa di anticorpi MALATTIA INFETTIVA All’infezione non segue necessariamente la malattia È l’espressione clinica dell’infezione Colonizzazione, infezione inapparente, malattia infettiva colonizzazione Colonizzazione: il microrganismo è presente sulla superficie del corpo (pelle o mucose) e si riproduce in maniera sufficiente a mantenere la sua numerosità senza determinare alcuna reazione nell’ospite. Infezione inapparente: il microrganismo si moltiplica, causa una reazione misurabile (come la produzione di anticorpi specifici) ma non è rinvenibile clinicamente. Malattia infettiva: quando l’infezione porta ad una malattia clinicamente evidente, con sintomi e segni fisici. Infezione apparente Malattia infettiva Tutte le persone infette, incluse quelle con sola colonizzazione, sono potenziali fonti di infezione per altri. Portatore: persona infetta che non ha malattia conclamata ma che è una potenziale fonte di infezione per altri. Il termine portatore include persone la cui infezione : •rimane inapparente: portatore asintomatico (meningococco: circa il 5-10% dei soggetti sono potatori asintomatici con colonizzazione nasofaringea ) •soggetti per i quali lo stato di portatore precede la malattia: portatore in incubazione (varicella: da 1 fino a 5 giorni prima del rash cutaneo) •soggetti per i quali lo stato di portatore segue la malattia: portatore convalescente (difterite, epatite B, salmonella) •portatore cronico (la condizione di portatore persiste per un tempo molto lungo, es: salmonella typhi) Non sempre un soggetto con infezione inapparente è un portatore (es. TBC) In altre parole, è portatore un soggetto infetto asintomatico ma eliminatore di microrganismi con i propri secreti, escreti o liquidi biologici FATTORI CHE INFLUISCONO SUL MANIFESTARSI DELLE MALATTIE INFETTIVE: Malattia infettiva Agente eziologico Malattia A. Fattori relativi all’agente patogeno B. Fattori relativi all’ospite C. Fattori ambientali La CAUSA è necessaria, ma non sufficiente A. Fattori relativi all’agente patogeno INVASIVITA’ Capacità di un microrganismo di diffondersi nell’organismo. I microrganismi patogeni hanno un diverso spettro di invasività, alcuni lo sono molto e possono quindi dare danni generalizzati (peste, morbillo etc.) altri meno e si concentrano in un organo o apparato verso il quale hanno tropismo (epatite, pneumococco). L’invasività è una caratteristica che può anche mancare in un patogeno il quale può esercitare la propria azione lesiva in sede (cocchi piogeni) o tramite tossine o prodotti del suo disfacimento (bacillo tetanico) A. Fattori relativi all’agente patogeno TOSSIGENICITA’ la capacità di produzione di sostanze tossiche per l’organismo ad esempio attraverso la produzione di esotossine, endotossine, liberazione di metaboliti tossici, esoenzimi A. Fattori relativi all’agente patogeno INFETTIVITA’ L'infettività è un attributo dell'agente che misura con quanta facilità esso è in grado di dare inizio ad una infezione (penetrare, sopravvivere e moltiplicarsi nell’ospite). Dal punto di vista sperimentale è il numero minimo di agenti necessari a provocare l’infezione nel 50% dei soggetti. Tale numero varia in funzione dell’agente, della via di contagio, dalla sorgente da cui l’agente è stato contratto, dall’età. Es: Il morbillo è ad alta infettività. La lebbra è a bassa infettività. CARICA INFETTANTE È il numero minimo di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione. È molto variabile da una specie all’altra e, nell’ambito della stessa specie, può variare a seconda dello stipite.ES: per molte tossinfezioni alimentari la carica minima infettante corrisponde a 1000000 microrganismi. A. Fattori relativi all’agente patogeno PATOGENICITA’: capacità di produrre una malattia clinicamente evidente. Con metodiche di laboratorio sensibili e specifiche si può determinare la proporzione di infezioni che dà luogo a malattia (es: raffreddore ha una elevata patogenicità, TBC ha una bassa patogenicità). La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla dose di agenti infettanti introdotta, dalla via di entrata, dalla sorgente di infezione. IMMUNOGENICITA’: capacità dell’infezione di determinare immunità specifica. Virus del morbillo dà immunità per tutta la vita il gonococco no. A. Fattori relativi all’agente patogeno VIRULENZA Indica il diverso grado con cui si esprime la patogenicità a seconda dello stipite microbico in causa. Può essere valutata in rapporto alla gravità del decorso clinico della malattia. E’ la proporzione di casi clinici che dà luogo a manifestazioni cliniche gravi Es: il rhinovirus (virus del raffreddore) non è molto virulento. L’agente responsabile del tetano invece ha una grande virulenza. INFETTIVITA’ Infetti esposti PATOGENICITA’ Malati infetti VIRULENZA Casi gravi ammalati ELEVATO VARICELLA MORBILLO POLIOMELITE VARICELLA RAFFREDDORE MORBILLO TBC LEBBRA INTERMEDIO RAFFREDDORE ROSOLIA ROSOLIA POLIOMELITE BASSO TBC TBC POLIOMELITE MORBILLO MOLTO BASSO LEBBRA LEBBRA VARICELLA RAFFREDDORE ROSOLIA CONTAGIOSITA’ E’ la capacità di un microrganismo di passare da un ospite ad un altro, a seguito della sua eliminazione all’esterno dell’ospite durante il processo infettivo. La contagiosità è la propensione di una malattia o di un agente a diffondere all'interno di una popolazione recettiva attraverso contatto (diretto o indiretto) tra soggetti infetti. ES: infezioni da rhinovirus alta contagiosità, meningite minore Dipende da moltissime variabili; fra esse, le più importanti sono, (1) durata del periodo in cui l'ospite è infettante (2) quantità di agente escreto dall'ospite La contagiosità è una caratteristica dei microrganismi patogeni che può anche mancare • Malattie infettive contagiose: malattie infettive causate da patogeni che vengono eliminati per diverse vie dall’ospite • Malattie infettive non contagiose: gli agenti responsabili non vengono eliminati nell’ambiente e la loro trasmissione richiede l’intervento di vettori o particolari evenienze (es. tetano, botulismo, malaria, leishmaniosi) N.B. Patogeni opportunisti Microrganismi ambientali (es. Pseudomonas aeruginosa) o commensali (Candida, E. Coli) in grado di determinare uno stato di malattia solo in presenza di una diminuzione delle difese immunitarie dell’individuo. In queste condizioni essi possono colonizzare tessuti o organi normalmente sterili o aggredire l’ospite a differenza di quanto si verifica normalmente (es: politraumatizzati, ustionati, immaturi; utilizzo di terapie immunosoppressive; cateterismo) B. Condizione legate all’individuo infettato Fattori favorenti: BIOLOGICI: denutrizione,deficit della immunità, comorbidità (presenza di altre malattie croniche) COMPORTAMENTALI: scarsa igiene personale, rapporti sessuali non protetti Fattori aspecifici Fattori specifici 1. Barriera anatomofunzionale (integrità di cute e mucose) 1. IgA di superficie 2. Microflora batterica endogena 2. Immunoglobuline 3. Meccanismi unorali: lisozima, proteine della fase acuta dell’infiammazione 3. Linfociti B, T e cellule NK 4. Meccanismi cellulari: monociti, macrofagi, granulociti neutrofili ed eosinofili 4. Immunità indotta tramite vaccini C. Condizioni ambientali e climatiche 1. Basso livello socio-economico: espone ad un maggior rischio di infezioni di qualsiasi genere 2. Affollamento: fattore di rischio per le infezioni trasmesse per via aerea 3. Condizioni microclimatiche sfavorevoli (bassa T° e alta umidità) PERIODI DI INCUBAZIONE DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE l’intervallo di tempo tra il contatto iniziale con un agente infettivo e la comparsa del primo segno o sintomo della malattia Lebbra: da alcuni giorni a parecchi anni AIDS: variabile, da 1 anno a 15 anni Epatite B: 60 - 90 giorni (45 - 180 giorni) Meningite meningococcica: 3 - 4 giorni (2 - 10 giorni) Salmonellosi non tifoidee: 12 - 36 ore (6 - 72 ore) Morbillo: 10 - 14 giorni (7 - 18) Periodo di contagiosità Il tempo durante il quale un agente infettivo può essere trasferito direttamente o indirettamente da una persona infetta ad un’altra persona, da un animale infetto all’uomo, da una persona infetta ad un animale, inclusi gli artropodi. PERIODI DI CONTAGIOSITA’ DI ALCUNE MALATTIE INFETTIVE Lebbra: nella maggior parte dei casi lacontagiosità viene persa entro 1 giorno dall’inizio della terapia multifarmacologica AIDS: sconosciuto, si presume che si estenda dall’esordio dell’infezione da HIV per tutta la vita del paziente (alta durante i primi mesi dell’infezione, aumenta con il peggioramento della condizione clinica e la presenza di altre MTS) Epatite B: tutti i soggetti HBsAg+ sono potenzialmente contagiosi. Il sangue può essere contagioso già diverse settimane prima dell’esordio dei primi sintomi e rimanere per tutto il periodo acuto della malattia. Salmonellosi non tifoidee: per tutta la durata dell’infezione; estremamente variabile, di solito da diversi giorni a parecchie settimane. L’1% circa dei soggetti infetti e il 5% dei bambini al di sotto di 5 anni può eliminare organismi per oltre 1 anno. Morbillo: da 4 gg prima della comparsa dell’esantema a 4 giorni dopo Meningite meningococcica: fin quando i meningococchi non sono più presenti nelle secrezioni nasofaringee (ovvero dopo le 24 ore successive all’inizio della terapia) SERBATOI E FONTI DI INFEZIONE Serbatoio di infezione: la specie vivente o il substrato inanimato nel quale normalmente i microrganismi patogeni vivono e si moltiplicano in modo tale da potere essere trasmessi ad un ospite suscettibile. uomo ( esempio: epatiti virali, meningite c.s.e.) animale (esempio: molte salmonellosi, brucellosi). ambiente (esempio: Legionella pneumophila, Clostridium botulinum, miceti) Fonte o Sorgente di infezione : la persona, l’animale, l’oggetto o la sostanza da cui l’agente infettivo passa ad un ospite. Per serbatoio si intende generalmente la specie o l’ambiente naturale in senso lato, mentre per sorgente si intendono i singoli soggetti infetti in grado di trasmettere l’infezione. TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE Può avvenire per via diretta Trasmissione per via indiretta orizzontale per via Trasmissione transplacentare verticale Le modalità di trasmissione dipendono: •dalla resistenza che i microrganismi presentano nell’ambiente •dalle vie di ingresso obbligate o preferenziali degli agenti patogeni (molti microbi hanno una elevata affinità per tessuti o organi specifici) ad esempio: spore del tetano possono produrre infezioni pericolose se penetrano attraverso una ferità della pelle ma risultano quasi del tutto innocue se vengono ingerite. Trasmissione diretta: avviene quando i microrganismi passano dal soggetto infetto al soggetto sano per contatto diretto, ovvero senza che i microrganismi passino nell’ambiente esterno ad esempio: toccando ovvero per contatto intercutaneo (patologia cutanea da staphylococcus aureus, scabbia, pediculosi dei capelli ecc.) mordendo (per inoculazione di un animale infetto come nella rabbia) baciando (mononucleosi infettiva ecc) a seguito di un rapporto sessuale (malattie veneree) attraverso goccioline* emesse emesse parlando, starnutendo, tossendo… *la trasmissione diretta in questo caso può avvenire anche senza un vero e proprio contatto attraverso l’inalazione da parte di un soggetto recettivo entro due o tre metri di distanza dal soggetto infetto di goccioline infette di saliva (dette di Flugge) Trasmissione indiretta: si realizza senza che ci sia un contatto diretto tra l’individuo infetto e l’individuo recettivo. In questo caso l’agente patogeno rimane per un certo periodo nell’ambiente esterno prima di penetrare nell’organismo del soggetto sano, la trasmissione avviene tramite veicoli (materiali o oggetti inanimati) o vettori (organismi animati). Per veicolo si intende tutto ciò che è in grado di trasportare gli agenti infettanti, mantenendone la vitalità, dalla fonte di infezione all’uomo sano. Veicoli inanimati: aria, acqua, alimenti, suolo, effetti d’uso (posate, giocattoli, biancheria, asciugamani ecc…), strumenti ed indumenti chirurgici; prodotti biologici (sangue, plasma, organi) Anche se in teoria qualsiasi oggetto può divenire veicolo di infezione, la pratica insegna che vi sono alcuni veicoli di importanza epidemiologica indiscussa e altri di importanza trascurabile Veicoli animati o vettori :passivi (mosche) o attivi (zanzara Anopheles) Veicoli inanimati •Acqua: permette la sopravvivenza dei microbi per tempi abbastanza lunghi. L’acqua è un importante veicolo per tutte quelle malattie che si trasmettono con circuito oro-fecale; ma può anche veicolare microrganismi che penetrano durante la balneazione attraverso le congiuntive, la pelle, le mucose orali (congiuntivite da piscina) •Alimenti: possono ostacolare o favorire la moltiplicazione (latte, creme, carne per il clostridium botulinum) , o essere indifferenti (virus dell’epatite A). •Suolo: ospita spesso batteri sporigeni molto pericolosi •Effetti d’uso: ferri chirurgici, aghi, biancheria, indumenti, in genere oggetti utilizzati dall’ammalato o portatore di una malattia contagiosa •Aria: la trasmissione indiretta di un’infezione può evvenire anche tramite l’aria e particolarmente attraverso: le polveri, ovvero per risospensione di particelle depositate su suolo o lenzuola droplet nucleici o nuclei di goccioline, costituiti da residui di goccioline emesse con la parola, tosse, starnuti ed essicate; essi possono rimanere sospesi a lungo nell’aria, essere inalati e , in alcuni casi, giungere direttamente agli alveoli Trasmissione verticale: alcune infezioni contratte durante la gravidanza possono passare per via placentare dalla madre al feto provocando aborti, gravi malformazioni o infezioni nel prodotto del concepimento. VIA TRANSPLACENTARE: tipica di toxoplasma, rosolia, malattia da CMV e sifilide. CANALE DA PARTO: Herpes virus II, HBV, Gonococco, Candida albicans, Chlamidia trachomatis VIA ASCENDENTE: infezioni a livello dei genitali esterni della madre INFEZIONI DOPO LA NASCITA: causate dall’interazione con l’ambiente o in alcuni casi trasmesse con il latte materno (HIV e HBV). VIE DI INGRESSO DEGLI AGENTI INFETTANTI Per l’insorgenza di una malattia infettiva i microrganismi responsabili devono venire a contatto con l’organismo recettivo. I microrganismi patogeni possono penetrare nell’ospite attraverso diverse vie: Cute: Ferite e lesioni anche microscopiche (tetano, infezioni batteriche) Punture di insetti (malaria) Morsicature di animali (rabbia) Iniezioni parenterali (virus epatitici, HIV) Mucose Apparato digerente (malattie a trasmissione oro-fecale) Apparato respiratorio (malattie a trasmissione aerea) Mucose genitali (malattie a trasmissione sessuale) Mucosa congiuntivale Placenta Trasmissione verticale, che può avvenire dalla madre al feto (infezioni congenite) Un metodo utile per classificare le malattie infettive è pertanto quello che si basa sulla modalità di propagazione. Malattie trasmissibili per via respiratoria: parlando, starnutendo o tossendo possono essere eliminati da un soggetto infetto minuscole goccioline che oltre a contenere muco possono contenere anche microrganismi patogeni. Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via aerea: •Influenza: la trasmissione avviene per contatto diretto con goccioline espulse con la tosse, lo starnuto e parlando (ma anche attraverso oggetti contaminati con le secrezioni delle vie respiratorie) •Varicella: da persona a persona per contatto diretto con il liquido delle vescicole o con le secrezioni del tratto respiratorio di persone infette. La trasmissione può avvenire per via indiretta attraverso oggetti contaminati di fresco. La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, particolarmente nei primi stadi della eruzione. •TBC: attraverso l’esposizione a bacilli tubercolari contenuti nei nuclei aerei di goccioline prodotti da persone con TBC durante sforzi espiratori, come tosse, soffiandosi il naso ecc. Malattie a circuito oro-fecale trasmissibili per via digerente: attraverso la cavità orale possono penetrare nell’uomo microrganismi patogeni veicolati con gli alimenti o portati alla bocca con le mani o con oggetti contaminati. Alcuni esempi di malattie infettive trasmesse per via enterica •Salmonellosi: attraverso acqua e cibi (frutti di mare, carne, verdure crude, latte, latticini) contaminati da feci e urine di pazienti e portatori •Epatite A: attraverso l’uso di acqua o cibi contaminati (soprattutto verdure, molluschi e frutti di mare ingeriti crudi),ma anche per contatto diretto tra persona e persona. Malattie a trasmissione sessuale Alcuni esempi di malattie a trasmissione sessuale: Epatite B: il virus è stato identificato in tutti i liquidi organici ma la sua infettività è stata dimostrata soltanto nel sangue, nella saliva, nello sperma e nel secreto vaginale. La trasmissione avviene quindi per via sessuale (la trasmissione da uomo infetto a donna è 3 volte più efficiente di quella da donna infetta a uomo), ma anche per via verticale e attraverso la via parenterale (scambio di siringhe infette nei tossicodipendenti, trasfusioni di sangue infetto, utilizzo di rasoi, forbicine ecc.). HIV: il rischio di trasmissione sessuale dell’HIV è molto più basso di quanto non lo sia da con altri agenti a trasmissione sessuale. Un singolo rapporto con un individuo infetto presenta un rischio calcolabile tra l’1% ed il 6%. Nei rapporti eterosessuali il sesso femminile è quello che si ritiene a maggior rischio (da 3 a 10 volte in piu’). La presenza di una concomitante malattia a trasmissione sessuale, specialmente se a carattere ulcerativo , può facilitare la trasmissione dell’HIV. Eliminazione dei microrganismi • L’eliminazione degli organismi patogeni avviene per via cutanea, via oro-nasale, rettale, gengivale, placentare e per via ematica. • In seguito all’eliminazione se un microrganismo non raggiunge un organismo ricettivo, nella maggior parte dei casi va incontro a distruzione. Il periodo di sopravvivenza dei microrganismi patogeni è molto variabile e dipende sia dagli organismi e che dall’ambiente • Organismi molto resistenti, mediamente resistenti, labili: sono molto resistenti i batteri sporigeni, mediamente resistenti gli enterobatteri e molto labili il Treponema Pallidum, la Neisseria Meningitidis e la Neisseria Gonorrhoeae. • Fattori che ostacolano la sopravvivenza dei microrganismi nell’ambiente esterno – – – – Essiccamento Luce solare Temperatura Concorrenza vitale Profilassi generale delle infezioni. Gli interventi rivolti a controllare la diffusione delle malattie infettive sono numerosi e possono essere riassunti in 5 punti fondamentali: 1. Identificazione della sorgente di infezione 2. Eradicazione della sorgente di infezione 3. Riduzione della comunicabilità della sorgente 4. Trattamento della sorgente di infezione 5. Interventi rivolti a impedire la trasmissione della infezione 1.Identificazione della sorgente di infezione La nostra legislazione prevede che in presenza di un caso di malattia infettiva o suo sospetto, venga attuata dal medico la denuncia all’autorità sanitaria competente. Il riconoscimento di un caso di malattia infettiva, e la sua comunicazione al dipartimento di prevenzione della ASL (notifica o denuncia di malattia infettiva), consente di realizzare due obiettivi: 1) INFORMATIVO per valutare un quadro epidemiologico delle malattie infettive 2) OPERATIVO la notifica è infatti il primo atto da cui prendono avvio una serie di interventi di profilassi quali l’isolamento, la sorveglianza e l’inchiesta epidemiologica (attraverso cui si può ricostruire la catena di trasmissione che ha dato origine al caso notificato, risalendo alla sorgente di infezione e individuando altri casi collaterali con il fine di intervenire su di essi) 2. Eradicazione della sorgente di infezione Consistono nella eliminazione della sorgente di infezione e sono possibili quando è rappresentata da animali (brucellosi, peste, rabbia). Nell’uomo sono attuabili interventi di eradicazione parziale come la colecistectomia nel trattamento dei portatori di tifo. 3. Riduzione della comunicabilità della sorgente Le misure per ridurre la possibilità di trasmettere un’infezione, da una persona ammalata (o da un portatore) a una sana, si basano su una serie di provvedimenti che limitano in varia misura la possibilità di rapporto con gli altri o che impongono particolari controlli: isolamento, contumacia, sorveglianza sanitaria. L’Isolamento è la separazione, per il periodo di contagiosità, delle persone (o degli animali) infette dagli altri in ambiente e condizioni tali da prevenire o limitare la trasmissione diretta o indiretta dell’agente infettivo. Quarantena (o contumacia): isolamento o restrizione dei movimenti, per la durata del periodo di incubazione, di contatti sani di un soggetto malato (provvedimento raro nei paesi industrializzati es. SARS nel 2003) Sorveglianza sanitaria: obbligo di sottoporsi a controlli da parte dell’Autorità sanitaria, senza restrizione dei movimenti, per un periodo di tempo pari a quello massimo di incubazione della malattia (sorveglianza sanitaria delle persone che hanno avuto contatti con il caso durante le tre settimane seguenti all’inizio della malattia e sorveglianza di queste per tre settimane dall’ultimo contatto, con misurazione della temperatura corporea due volte al dì ed ospedalizzazione, con isolamento, al riscontro di temperature superiori a 38,3 °C. Sorveglianza clinica: la ricerca giornaliera, in conviventi e contatti di un paziente affetto da malattia trasmissibile, di segni e sintomi riferibili ad essa. (es: difterite sorveglianza clinica di conviventi e contati stretti per 7 giorni dall’ultimo contatto con il paziente, con effettuazione di indagini di laboratorio per evidenziare eventuali portatori asintomatici) 4. Trattamento della sorgente di infezione Trattamento tempestivo e adeguato con antibiotici della persona affetta per proteggere le persone con cui viene a contatto. 5. Interventi rivolti a impedire la trasmissione della infezione Bonifica dell’ambiente: Potabilizzazione delle acque, installazione di impianti per lo smaltimento dei rifiuti e degli scarichi, pastorizzazione del latte, controllo sugli alimenti In generale l’intervento igienico sanitario è una delle più efficaci e razionali operazioni di sanità pubblica. Es: la malaria è scomparsa in tutti quei paesi che hanno bonificato il loro territorio, distruggendo la zanzara anofele (vettore dell’infezione). Modificazione dei comportamenti Profilassi specifica delle infezioni: IMMUNOPROFILASSI PASSIVA: somministrazione di sieri immuni (es: in caso botulismo somministrazione il prima possibile per via e o im di siero antibotulinico polivalente che neutralizza le tossine A, B ed E); immunoglobuline umane e specifiche es in caso di ferita è ad alto rischio (contaminata da terriccio, da arma da fuoco…): - sempre una dose di anatossina antro 24 ore + Ig specifiche antitetaniche se il ciclo è incompleto o l’ultimo richiamo è imprecisato o effettuato da oltre 10 anni (in sede corporea diversa dal vaccino) IMMUNOPROFILASSI ATTIVA o VACCINAZIONE: induzione di una risposta immunitaria nell’organismo grazie alla somministrazione di vaccini