ORIENTAMENTO
“NO ONE GETS LEFT BEHIND “
Strategie contro l’esclusione
a cura di Rita Garlaschelli
UFFICIO INTEGRAZIONE Ufficio XVII-MILANO
Il capitale umano
Nella società contemporanea i saperi e le conoscenze
sono il nuovo capitale a fondamento strutturale
dell’economia e dello sviluppo sociale. Gli individui
acquistano un ruolo attivo, dato che le qualità umane sono
riconosciute come capitale nella produzione.
Gli individui si giocano la loro maggiore o minore libertà,
l’autorealizzazione e l’autonomia sulla capacità, o meno, di
accedere ai saperi, alle competenze, in generale
all’apprendimento.
L’attenzione si sposta sulla centralità del soggetto nella
formazione e sul suo bisogno di orientamento per
l’apprendimento permanente.
I PRINCIPI GUIDA
DELL’EDUCAZIONE PERMANENTE



il principio della partecipazione
il principio di globalità
il principio dell’uguaglianza delle
opportunità
APPRENDERE AD APPRENDERE
E’ OBIETTIVO
E CONDIZIONE ESSENZIALE
PER GLI INDIVIDUI
E UNA RISORSA
PER LA COLLETTIVITA’
Il rischio di esclusione
Sono indispensabili gli strumenti cognitivi,
emotivi, relazionali oltre che i saperi di
base; possedere risorse che consentono di
essere flessibili e di sapersi adattare al
cambiamento è prerequisito per vivere,
affrontare la complessità e l’imprevisto e
per esercitare la cittadinanza attiva. Riesce
chi è capace di questo ed, in più, ha voglia
di crescere e sa mettersi in discussione.
Chi non sviluppa queste competenze, è a
rischio esclusione sociale.
NESSUNO DEVE RESTARE
INDIETRO …
Questo obiettivo per la scuola, come per
tutta la società, è assolutamente
irrinunciabile
ORIENTAMENTO
I soggetti più deboli si stancano prima e
possono smarrire la strada
ORIENTAMENTO
… per questo vanno guidati e sostenuti
ORIENTAMENTO
Contro la dispersione


I soggetti a rischio esclusione sono in particolare:
i disabili
gli stranieri

gli stranieri disabili: (995 a Milano e Provincia, circa l’8% del
totale)

L’esclusione può riguardare loro più di altri, ma le
indagini ci dicono che l’esclusione è un dato di realtà
per molti, che non sono né disabili, né stranieri: quelli
che ….
hanno ritmi e modalità di apprendimento diversi
hanno un’intelligenza sintonizzata su un’altra onda
non si riesce a tenere imprigionati in un’aula
vivono disagi che portano la mente altrove
……….




I disabili
Si allunga il periodo di scolarizzazione ……
I dati di Milano e Provincia
a.s.
2006/2007
a.s.
2007/2008
a.s.
2008/2009
a.s.
2009/2010
a.s.
2010/2011
Alunni
disabili
Scuola
superiore
1550
1621
1658
1758
1937
Alunni
disabili
TOTALE in
Provincia
10729
10340
10782
11291
12135
I dati di Milano e Provincia
(scorporati da MB)
a.s.
2011/2012
Alunni
disabili
Scuola
superiore
Alunni
disabili
TOTALE
in
Provincia
a.s.
2012/2013
1.711
1.865
% 16,5
% 17,6
10.375
10.664
* Si registra, dall’ultima rilevazione organico di fatto (luglio’12),
un ulteriore incremento di oltre 600 alunni sul dato complessivo
della Provincia
I disabili
… ma bisogna che ciò avvenga
in funzione di un progetto di vita!!
PENSIAMOLO ADULTO !!
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•
•
Promuovere la costruzione di
un PROGETTO DI VITA
significa scegliere obiettivi da competenze cruciali di human
functioning (OMS-ICF) e lavorare su tre piani di azione
complementari
TECNICO-DIDATTICO FORMATIVO
PSICOLOGICO
RELAZIONALE
Nei confronti dell’alunno disabile si determinano pari
responsabilità degli operatori scolastici, di quelli sanitari,
delle famiglie e dei servizi sociali, che devono tradursi in
azioni concrete ed interventi integrati.
I disabili
Le non scelte, le scelte, le rimozioni
Molti alunni disabili vengono trattenuti, a volte a lungo,
nella scuola del I ciclo.
Gli alunni disabili che transitano dalla scuola media alla
scuola superiore sono una piccola parte del totale.
La stragrande maggioranza degli alunni disabili che si
iscrive alle superiori, va negli istituti professionali ( 74%
professionali, 12% tecnici, 14% altri)
Una quota consistente di ragazzi che aveva il sostegno
nella scuola media, vi rinuncia all’atto dell’iscrizione alla
scuola superiore, in accordo con la famiglia. Spesso
l’anno successivo, lo richiede di nuovo.
Molte famiglie di disabili individuano il titolo di studio
come valore assoluto, indipendentemente dalle
competenze acquisite e dalle prospettive di lavoro.
L’ISTITUTO PROFESSIONALE
per l’alunno disabile e’ una scelta motivata


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
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
per lo sviluppo di competenze coerenti al PEI
per l’identificazione di un possibile progetto di
vita
per il percorso professionalizzante
per la didattica laboratoriale
per la vocazione all’accoglienza
per la vicinanza territoriale
…. per mancanza di alternative?
La realtà di un Istituto Professionale
due facce della stessa medaglia
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


esperienza di
integrazione
personalizzazione dei
percorsi
metodologia del
lavoro per compiti
varietà di progetti
stretto rapporto con
il mondo del lavoro




utenza “difficile” a forte
rischio di dispersione
numero elevato di alunni
dva per classe
curricolo impegnativo per
numero di ore e di
discipline
organizzazione complessa
dell’attività laboratoriale e
dei tirocini lavorativi
I disabili
Il ruolo degli operatori scolastici dei diversi gradi di scuola
PAROLE & PENSIERI


Occorre mettere in campo
precise competenze professionali di tutti i docenti
una forte azione di accompagnamento insieme
alla disponibilità ad accogliere



un buon livello di conoscenza e di fiducia
reciproca tra due mondi scolastici
il lavoro sinergico con altri servizi quali ?
la progettazione di difficili percorsi integrati
I disabili
LUCI TRA LE OMBRE
Non mancano le sinergie
interistituzionali, le buone pratiche , i
punti di eccellenza. Soprattutto, come
avviene spesso nelle nostre scuole, non
mancano le persone di buona volontà.
Tutto ciò deve trasformarsi in un
SISTEMA.
Perché cio’ avvenga, serve formazione,
servono risorse umane e materiali.
Gli stranieri
L’ONDA LUNGA
Si assiste al progressivo aumento di
studenti stranieri nella scuola
secondaria di II grado. Il dato si spiega
con la crescita della scolarizzazione per i
figli dei migranti già stabilizzati, ma
anche con la pratica dei
ricongiungimenti, dopo la
regolarizzazione, per i figli rimasti nella
madrepatria.
Gli stranieri
QUANTI TALENTI,
CHE NON DOBBIAMO PROPRIO PERDERE!!
Venire da un paese straniero non deve
significare, per forza, partire con
handicap
Gli stranieri
IL RUOLO DELLA SCUOLA
La nostra scuola ha una grande
responsabilità di fronte a questi
bambini: può rappresentare veramente
LA grande occasione e diventare LA leva
di sviluppo sociale
Gli stranieri
I NODI PROBLEMATICI
La lingua per la comunicazione e la
lingua per lo studio: l’ insostenibile
pesantezza dell’ alfabetizzazione
 L’accompagnamento delle famiglie: tra
disagio economico e speranza “di
cittadinanza”
 Le scelte “obbligate”: percorsi brevi e,
tanto per cambiare, gli istituti
professionali
 La scolarizzazione nel paese di origine e
la «cura» per la lingua e la cultura di
origine

Gli stranieri
LE SCELTE POSSIBILI, ANZI, DOVUTE
NON SOTTOVALUTARE la potenza di
nuove modalità e nuovi strumenti di
apprendimento (uso delle nuove tecnologie e di
un approccio multimediale alla conoscenza)
VERIFICARE E FAR CRESCERE attitudini
INCORAGGIARE E SOSTENERE …le
speranze
COSTRUIRE ponti tra persone, culture …
scuole
UTILIZZARE il lavoro di rete (v. Poli Start)
Gli stranieri, i disabili e tutti gli altri
DIAMOCI OBIETTIVI PERSEGUIBILI !
NON DOBBIAMO PENSARE DI COSTRUIRE
OPERE TITANICHE, che non sono alla nostra
portata
Gli stranieri, i disabili e tutti gli altri
DIAMOCI OBIETTIVI PERSEGUIBILI !
… MA NEPPURE LASCIARE SEMPRE LE COSE
COME STANNO
SOPRATTUTTO NON DOBBIAMO
CONTINUARE A LAVORARE IN
SOLITUDINE
Gli stranieri, i disabili e tutti gli altri
YES, WE CAN
QUEL CHE POSSIAMO FARE, SENZA
GRANDI SFORZI, CON RAGIONEVOLE
ASPETTATIVA DI SUCCESSO
Perché i nostri ragazzi possano passare da una
riva all’altra, senza il rischio di cadere al primo
ostacolo, dobbiamo almeno costruire insieme
dei ponti solidi e stabili, tra scuola media e
scuola superiore
E poi pensare che …
ci sono altri che vanno per lo stesso
mare
nella nostra stessa direzione
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Il rischio di esclusione - Ufficio scolastico regionale per la Lombardia