Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI IMPIEGATI PER LA REFERTAZIONE LINEE GUIDA PER I CONTROLLI DI QUALITÀ Versione 1.0 - Febbraio 2001 Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 1 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Componenti il Gruppo di Lavoro: Stefania Aimonetto Ospedale Regionale Aosta Manuela Bardaro Fondazione Maugeri Pavia Giacomo Belli Ospedale Careggi Firenze Elisabetta Bisi Ospedale Policlinico Parma Giovanni Borasi Ospedale S.Maria Nuova Reggio E. Paola Bregant Ospedali Riuniti Trieste Elena Calabri Ospedale Policlinico Parma Andrea Crespi Ospedale S.Gerardo Monza Manlio Del Corona Libero Professionista Milano Barbara Franzoni Ospedale Policlinico Modena Mauro Gambaccini Università degli studi Ferrara Gisella Gennaro Ospedale Busonera Padova Cesare Gori Ospedale Careggi Firenze Markus Haller Ospedale Generale Regionale Bolzano Barbara Lazzari Ospedale Careggi Firenze Fabrizio Levrero Ospedale S.Martino Genova Andrea Nitrosi Ospedale S.Maria Nuova Reggio E. Raffaele Novario Ospedale di Circolo Varese Guido Pedroli Ospedale Cà Granda Niguarda Milano Luisa Pierotti Ospedale S. Orsola Bologna Alberto Pilot Ospedale S.Martino Genova Alberto Pilot Ospedale S. Martino Genova Sabina Strocchi Ospedale di Circolo Varese Alberto Torresin Ospedale Cà Granda Niguarda Milano Aldo Valentini Ospedale S. Chiara Trento Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Coordinatore Pagina 2 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Indice Indice _________________________________________________________________________ 2 1. GENERALITÀ ______________________________________________________________ 4 1.1. PREMESSA__________________________ ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 1.2. GENERALITA' _______________________ ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 1.3. DOCUMENTI TECNICI UTILIZZATI _________________________________________ 4 1.4. PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO ________________________________ 6 1.5. TOLLERANZE SULLE FREQUENZE DI CONTROLLO ___________________________ 7 1.6. DEFINIZIONI____________________________________________________________ 8 1.6.1. 1.6.2. 1.6.3. 1.6.4. PROVE DI ACCETTAZIONE O DI COLLAUDO________________________________________ 8 PROVE DI VERIFICA O DI STATO__________________________________________________ 8 PROVE MANTENIMENTO O DI COSTANZA__________________________________________ 8 VALORE DI RIFERIMENTO _______________________________________________________ 8 2. CONDIZIONI DI ESECUZIONE DEI CONTROLLI ______________________________ 9 2.1. PROCEDURE OPERATIVE ________________________________________________ 9 2.2. AZIONI CORRETTIVE DA INTRAPRENDERE ________________________________ 9 2.3. REGISTRAZIONE DEI DATI _______________________________________________ 9 2.4. NORME TRANSITORIE ___________________________________________________ 9 3. PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO_______________________________ 10 3.1. PREMESSA _________________________ ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 3.2. DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI IN BIANCO E NERO (SISTEMI DI RIPRODUZIONE MULTIFORMATO) _________________________________ 11 3.2.1. CALIBRAZIONE DEI DISPOSITIVI DI VISUALIZZAZIONE B/NERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 3.2.2. RIPRODUZIONE DELLA SCALA DEI GRIGI _________________________________________ 11 3.2.3. UNIFORMITA' DI RIPRODUZIONE_________________________________________________ 11 3.2.4. RISOLUZIONE SPAZIALE E RISOLUZIONE A BASSO CONTRASTO_____________________ 12 3.2.5. STABILITÀ E ARTEFATTI DI IMMAGINE___________________________________________ 12 3.2.6. GEOMETRIA DELL’IMMAGINE___________________________________________________ 13 3.2.7. RAPPORTO DI FORMATO_________________ ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 3.2.8. LUMINOSITÀ DELLO SCHERMO__________________________________________________ 14 3.3. DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI A COLORI________ 15 3.3.1. 3.3.2. 3.3.3. 3.3.4. 3.3.5. 3.3.6. CONVERGENZA DEI COMPONENTI DI COLORE ____________________________________ 15 COSTANZA DELLA TINTA SULLA SCALA DEI GRIGI ________________________________ 15 ASSENZA DI ZONE COLORATE NON SIGNIFICATIVE________________________________ 16 BILANCIAMENTO DEL COLORE__________________________________________________ 16 ASSENZA DI PERMUTAZIONE DEL CANALE DI COLORE_____________________________ 17 RESA NEUTRA DEL CAMPIONE DI RISOLUZIONE___________________________________ 17 4. Allegato 1 _________________________________________________________________ 22 5. Allegato 2 ____________________________ ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 3 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 1. GENERALITÀ I sistemi di riproduzione a monitor ("soft copy") impiegati nella fase di valutazione diagnostica di un esame, devono poter riprodurre un’immagine di qualità adeguata. Queste linee guida si riferiscono ai soli monitor utilizzati per la refertazione diagnostica e mirano all'ottenimento di uno standard di qualità dell'immagine adeguato e al mantenimento di tale standard nel tempo. Il documento che segue definisce la tipologia dei controlli da effettuare sui parametri fondamentali del sistema per valutarne il livello qualitativo nonché i metodi per verificare che i valori di tali parametri permangano, nel tempo, all’interno dei limiti stabiliti. A corredo delle linee guida sono riportati: 1. 2. 3. 4. 5. 6. i riferimenti ai documenti tecnici utilizzati; la descrizione dei fantocci di riferimento specifiche degli apparecchi di misura i parametri da controllare, i rispettivi valori di riferimento e le relative tolleranze con preciso riferimento alle norme specifiche; le procedure operative da seguire per la misurazione di ogni parametro; la periodicità dei controlli. 1.1. DOCUMENTI TECNICI UTILIZZATI Il Manuale è stato predisposto sulla base dei seguenti documenti: i “Recommended Practice”, Society of Motion Picture and Television Engineers (SMPTE), SMPTE Journal n.95, 693-695,1986 ii "Multiformat video and laser cameras: history, design considerations, acceptance testing, and quality control. Report of AAPM Diagnostic X-Ray Imaging Committee Task Group No. 1", Gray J. L., Anderson W. F., Shaw C. C., Shepard S. J., Zeremba L. A., Med. Phys. 20 (2), Pt. 1, Mar/Apr 1993 iii CEI EN 61223-2-5 iv CEI EN 61223-2-4 v Decreto Legislativo 26 maggio 2000 n.187 vi “Acceptance Testing and Quality Control of Photostimulable Storage Phosphor Imaging Systems” dell’American Association of Phyicists in Medicine – Draft Document AAPM Task Group 10, August 1998; versione 4.1. 1.2. FANTOCCI DI RIFERIMENTO La maggior parte dei test di seguito illustrati può essere realizzata utilizzando un fantoccio SMPTE: per tale motivo è essenziale avvalersi della stretta collaborazione con le ditte produttrici al fine di ottenere la fornitura di tali fantocci specificatamente dedicati alle apparecchiature in esame. L'immagine di prova (o una serie di immagini di prova) di un campione di prova generato in modo digitale o elettronicamente deve essere fornita dei parametri di visualizzazione predefiniti. In generale la dimensione del campione di prova, in pixel, deve essere identica alla dimensione di una tipica immagine clinica. Le immagini di prova devono permettere la verifica dei seguenti parametri funzionali: 1. 2. 3. 4. riproduzione della scala dei grigi; risoluzione spaziale e risoluzione a basso contrasto; geometria; aspetti legati al colore. Per verificare la qualità di immagini cliniche è possibile utilizzare una immagine clinica di riferimento. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 4 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Campione di prova della riproduzione della scala dei grigi l'immagine di prova utilizzata deve fornire una scala di grigi da 16 a 32 livelli di intensità ugualmente intervallati misurati sulla scala digitale della sorgente d'ingresso dell'immagine utilizzante la gamma dinamica completa. E' possibile utilizzare un ridotto numero di 11 livelli di grigio ugualmente intervallati, posto che siano aggiunti due livelli supplementari corrispondenti a una semigraduazione, al primo e all'ultimo livello. Ogni segmento della scala dei grigi deve presentare un'altezza non inferiore a 1/16 dell'altezza dell'immagine. Devono essere inoltre presenti due quadrati aggiuntivi rappresentanti il valore massimo e il valore minimo. La dimensione di ciascuno dei quadrati deve essere tra 1/8 e 1/4 dell'altezza dell'immagine. 1 Campione di prova della risoluzione spaziale e della risoluzione a basso contrasto l campioni a barre verticali e orizzontali di elevato contrasto devono essere disposti in cinque posizioni (a quattro angoli e al centro. La modulazione del campione deve essere del 100%. I campioni a barre di basso contrasto con una modulazione tra il 25 e il 6,25%, disposti simmetricamente a circa il 50% del valore massimo, misurato sulla scala digitale della sorgente di ingresso dell'immagine. dovrebbero essere inoltre disposti al centro del campione di prova. Tutti i campioni devono avere la più elevata frequenza possibile per esempio un’alternanza di un pixel bianco e uno nero. Campione di prova per la geometria La valutazione della geometria dell'immagine si ottiene sovrapponendo un campione a reticolo. Il campione a reticolo deve avere da 11 a 17 linee (di preferenza dispari) su tutta l'altezza del campione di prova. le linee in orizzontale e in verticale devono avere uno spessore di 2 pixel ad una modulazione del 100% per permettere una chiara visibilità su di un fondo uniforme. Il fondo deve apparire al 50% del livello medio dell'immagine, misurato sulla scala digitale della sorgente di ingresso, dell'immagine, fornendo un'apparenza grigia uniforme. Un bordo riconoscibile dovrebbe essere posto sul contorno del campione di prova per permettere di rilevare facilmente la distorsione e la struttura. Si agisce allo stesso modo con una circonferenza inscritta nei bordi del campione di prova. Nota - Il campione per i bordi è destinato a: - identificare i confini dell'immagine - identificare un possibile spostamento o rotazione dell'immagine - assicurare che l'intera immagine sia visibile e non troncata. OSSERVAZIONE: Tutte le caratteristiche di base sono realizzate nel fantoccio SMPTE (Allegato 1). Campione di prova del colore Con “Campione del colore” si intendono test specifici del colore forniti dalle Ditte Costruttrici. Si deve creare un campione di prova, composto da tre aree, di colore differente, di preferenza rosso, blu e verde su un fondo d'intensità pari al 50% del valore di picco. 1.3. SPECIFICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Misuratore di luminosità Al fine di realizzare i controlli di seguito descritti è opportuno utilizzare un misuratore di luminosità del tipo a visione riflessa con una precisione di ±10% che deve essere utilizzato per verificare la costanza della 2 2 luminosità dello schermo visualizzatore. Il campo di misura deve trovarsi tra 0,1 cd/m e 500 cd/m mentre 1 Alla massima frequenza, le barre orizzontali bianche e nere sembrano oscillare sul display in tempo reale. Ciò è dovuto al sistema video che utilizza un modo di visualizzazione .interallacciato L'utilizzatore non dovrebbe però considerarlo un problema in quanto ciò è inerente al progetto del sistema Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 5 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale l'angolo di misura all'apertura del misuratore dovrebbe essere di 1° e comunque non deve superare 5°. 1.4. PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO Si verificano i seguenti parametri nei dispositivi per la visualizzazione delle immagini in bianco e nero 1. 2. 3. 4. 5. Luminosità dello schermo Riproduzione della scala dei grigi Risoluzione spaziale e risoluzione a basso contrasto Stabilità dell’immagine e artefatti Geometria dell'immagine e rapporto di formato Si verificano inoltre i seguenti parametri nei dispositivi per la visualizzazione delle immagini a colori 6. 7. 8. 9. 10. 11. Convergenza dei componenti di colore Costanza della tinta sulla scala dei grigi Assenza di zone colorate non significative Bilanciamento del colore Assenza di permutazione del canale di colore Resa neutra del campione di risoluzione Nella tabella 1 e 2 sono riportati i parametri da sottoporre a controllo, la tipologia di controlli da effettuare su tali parametri, la frequenza di esecuzione dei controlli di costanza, le norme utilizzate, le tolleranze ammesse. I parametri riportati rappresentano la totalità dei controlli effettuabili su questo tipo di apparecchi; in base alle caratteristiche tecniche di ogni singola apparecchiatura, del carico di lavoro, dei risultati dei controlli di costanza, nei controlli di stato potranno essere sottoposti a verifica tutti o solo una parte dei parametri riportati, sufficienti comunque a formulare un motivato giudizio di merito. Tabella 1: Parametri da sottoporre a controllo dispositivi per la visualizzazione delle immagini in b/n DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI IN BIANCO E NERO Parametri Accett. Stato Costanza x x x x x x x x x Giornaliera x x x Giornaliera x x x Giornaliera Geometria x x x Rapporto di formato x x Costanza delle condizioni di esame x x Riproduzione della scala dei grigi Uniformità di riproduzione Risoluzione spaziale Risoluzione a basso contrasto Stabilità e artefatti di immagine Frequenza Tolleranza Unità Giornaliera (QL) Trimestrale (QT) Giornaliera (QL) Trimestrale (QT) Nero: R < ± 25% Bianco: R < ± 20% cd/m 2 < ± 25% cd/m 2 Giornaliera (QL) Trimestrale (QT) R < ± 5% mm x Trimestrale 1 ± 2% x Trimestrale R <+25% cd/m 2 R = valore di riferimento; QL = verifica qualitativa; QT verifica quantitativa. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 6 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Tabella 2: Parametri da sottoporre a controllo nei dispositivi per la visualizzazione delle immagini a colori DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI A COLORI Parametri Convergenza dei componenti di colore Costanza della tinta sulla scala dei grigi Assenza di zone colorate non significative Bilanciamento del colore Assenza di permutazione del canale di colore Resa neutra del campione di risoluzione Accettaz. Stato Costanza Frequenza Tolleranza x x x Giornaliera Nessuna x x x Giornaliera Nessuna x x x Giornaliera Nessuna x x x Giornaliera Nessuna x x x Giornaliera Nessuna x x x Giornaliera Nessuna 1.5. FREQUENZE DI CONTROLLO Le frequenze indicate per i controlli di costanza sono quelle consigliate dal Gruppo di lavoro, ma possono essere modificate in funzione delle singole realtà operative. In particolare i controlli previsti con frequenza giornaliera si intendono effettuati direttamente dall’utilizzatore e non sono necessariamente oggetto di registrazione. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 7 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 1.6. DEFINIZIONI 1.6.1. PROVE DI ACCETTAZIONE O DI COLLAUDO Con prova di accettazione o di collaudo si intende la verifica della conformità dell’apparecchio alle caratteristiche dichiarate dal costruttore e/o alle specifiche definite nel contratto di acquisizione. Viene effettuata nei seguenti casi: • installazione di nuova apparecchiatura; • modifiche o sostituzioni importanti sull’apparecchiatura. 1.6.2. PROVE DI VERIFICA O DI STATO Con prova di verifica o di stato si intende la misura dei parametri fondamentali dell’apparecchiatura al fine di determinarne il valore ad un determinato momento. Viene effettuata nei seguenti casi: • modifica della regolazione di importanti parametri funzionali dell’apparecchiatura; • variazione nell’utilizzo dell’apparecchiatura in relazione agli esami da effettuare; • esito negativo dei controlli di costanza (nel caso di superamento di prefissati valori limite). 1.6.3. PROVE MANTENIMENTO O DI COSTANZA Con prova di mantenimento o di costanza si intende la misura dei parametri che permettono di assicurare che la prestazione funzionale dell’apparecchio sia conforme ai criteri stabiliti. Viene effettuata nei seguenti casi: • periodicamente per verificare che l’apparecchio risponda ai criteri di buon funzionamento stabiliti; • in caso di intervento di manutenzione, ove l’intervento effettuato possa aver comportato variazioni nel comportamento dell’apparecchio; • in caso di supposto malfunzionamento dell’apparecchio. 1.6.4. VALORE DI RIFERIMENTO I valori di riferimento delle prove di mantenimento o di costanza sono fissati dalle prove di stato. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 8 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 2. CONDIZIONI DI ESECUZIONE DEI CONTROLLI 2.1. PROCEDURE OPERATIVE Le istruzioni dettagliate relative alle modalità operative d’esecuzione dei controlli previsti dalle presenti linee guida, per ogni tipologia di apparecchiatura e/o per ogni singola macchina, sono riportate nei documenti denominati “Modalità Operative di esecuzione dei controlli di qualità sui dispositivi di visualizzazione delle immagini impiegati per la refertazione" non compresi in questo manuale. Le impostazioni dei parametri operativi corrispondono a quelle specificate nel manuale operativo in dotazione all’apparecchio in esame e sono riportate sul registro nella prova di costanza iniziale o prova di stato. La periodicità dei controlli qui proposta può subire variazioni che tengano nel dovuto conto le modalità di utilizzo dell’apparecchiatura. 2.2. AZIONI CORRETTIVE DA INTRAPRENDERE Se i risultati ottenuti indicano che l’apparecchio non rientra nelle tolleranze previste è comunque necessario ripetere le misure. Verranno intraprese graduali azioni correttive: 1. Se i risultati indicano che l’apparecchio è solo marginalmente al di fuori delle tolleranze previste esso potrebbe essere comunque utilizzato per la refertazione: Ø Si attenderà il risultato del successivo controllo di costanza Ø Si valuterà la necessità di aumentare la frequenza dei controlli di costanza Ø I risultati negativi saranno registrati per l’utilizzo durante gli interventi di manutenzione. 2. Se l’apparecchio ha una storia di malfunzionamenti dovrà essere effettuato un controllo di stato; successivamente, se necessario, dovranno essere eseguite le seguenti operazioni: Ø Modificare le tolleranze di accettazione Ø limitare l’utilizzo dell’apparecchio ai soli esami per i quali è assicurato un funzionamento corretto Ø Richiedere un intervento della ditta manutentrice Ø Dichiarare l’apparecchiatura da sostituire 3. Se Ø Ø Ø complessivamente i risultati non rientrano entro le tolleranze previste si dovrà: Effettuare un test di stato Valutare quali interventi sono necessari ed immediati Decidere se deve essere sospeso l’utilizzo dell’apparecchio. 2.3. REGISTRAZIONE DEI DATI I risultati dei controlli vengono registrati. 2.4. NORME TRANSITORIE Per la durata di dodici mesi dall’inizio dell’applicazione del presente documento il tipo e la frequenza delle prove di costanza potrà avvenire con modalità e con cadenza differenti da quelle riportata in tabella 1 allo scopo di consentire una graduale trasformazione dell’organizzazione dei reparti al fine di inserire tra le attività svolte abitudinariamente anche l’esecuzione dei controlli di costanza. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 9 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3. PARAMETRI DA SOTTOPORRE A CONTROLLO 3.1. CONDIZIONI DI RIFERIMENTO Il dispositivo per la visualizzazione delle immagini controllato deve essere stato acceso almeno 30 minuti prima dell'inizio dei controlli o per un tempo sufficiente per assicurarne la stabilità. L'esecuzione dei controlli deve essere effettuata sempre nelle medesime condizioni operative e deve tenere conto del contesto operativo (ad esempio, distanza dal monitor e condizioni di illuminazione della stanza cfr. allegato 2) e della presenza di sorgenti perturbative (es. campi magnetici anche di debole intensità). In generale se il monitor in esame è utilizzato per immagini prodotte da più modalità distinte, le scale dei grigi (Look Up Table – LUT) impostate devono permettere l'ottenimento di immagini per uso clinico e diagnostico sia per connessioni digitali dirette che DICOM. La selezione di finestra e livello opportuni è pre-requisito essenziale all'esecuzione di ogni valutazione. In ogni caso le condizioni di illuminazione della stanza devono essere mantenute tali da non pregiudicare l’utilizzo del/i monitor. Prima di controllare qualsiasi sistema video è necessario assicurarne la perfetta calibrazione. Se il sistema è dotato di un sistema di autocalibrazione prima di effettuare i test di seguito elencati è necessario eseguire la procedura di calibrazione indicata dal costruttore. In mancanza di strumenti automatici di calibrazione è consigliato seguire la procedura seguente al fine di ottenere condizioni operative ripetibili. ESEMPIO DI PROCEDURA DI CALIBRAZIONE MANUALE Strumentazione necessaria: immagine digitale test tipo SMPTE o fantoccio equivalente Procedura: Selezionare finestra e livello opportuni; Selezionare una finestra di visualizzazione di dimensione almeno uguale (o maggiore) del range numerico dell'immagine fantoccio. Se la regolazione del livello è "center-type" selezionare livello pari al centro della finestra di visualizzazione. Se la regolazione del livello è "threshold-type", il livello deve essere posto uguale al limite superiore o inferiore della finestra di visualizzazione. Azzerare contrasto e luminosità ruotando in senso antiorario il selettore per la regolazione fino a fine corsa. Ruotare in senso orario il selettore per la regolazione della luminosità fino a che la griglia 75% sia appena visibile. Regolare quindi il contrasto fino a che l'inserto 95% sia visibile senza imperfezioni, infrazioni o screziature della griglia 75% o dei caratteri alfanumerici eventualmente presenti. Regolare posizione orizzontale e verticale, zoom e inclinazione in modo da centrare il fantoccio sullo schermo. Regolare la geometria del monitor in modo da evitare geometrie tipo cuscino, trapezio, cuscino bilancia, ecc…. Condizioni da riprodurre: Se si sta utilizzando un fantoccio tipo SMPTE: ü l'immagine deve essere centrata sullo schermo (bordo periferico 75%); ü Deve essere visibile senza distorsioni la griglia 75%; ü Lo sfondo 50% deve essere uniforme; ü devono essere visibili contemporaneamente le zone 0% - 5% e 95% – 100%; ü devono essere visibili le sezioni risoluzione alto e basso contrasto; ü le prove da stress devono dare esito positivo. Nel caso il fantoccio utilizzato non sia SMPTE verificare la corrispondenza ai criteri indicati dal fornitore del test. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 10 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.2. DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI IN BIANCO E NERO (SISTEMI DI RIPRODUZIONE MULTIFORMATO) 3.2.1. RIPRODUZIONE DELLA SCALA DEI GRIGI 3.2.1.1. Norma di riferimento i, iii 3.2.1.2. Strumentazione Ø Ø 3.2.1.3. Fantoccio SMPTE o equivalente; misuratore di luminosità. Procedura Impostare a monitor una finestra di contrasto adeguato (cfr. par. 3.1). Identificare i livelli di grigio che si possono distinguere nella scala dei grigi. 3.2.1.4. Valutazione dei dati Valutare il numero di livelli del segnale, distintamente percepibili, della scala di livello (verifica qualitativa). Registrare il valore della luminosità degli inserti con livello di segnale dallo 0% al 100%. Valutare "contrasto al piede" CP, "contrasto medio" CM e "contrasto alla spalla" CS (verifica quantitativa). 3.2.1.5. Criteri da applicare Qualitativamente il numero di livelli di segnale distintamente percepibili sulla scala di livello non deve differire dal valore di riferimento di più di una unità. Quantitativamente: Ø la deviazione della luminosità nel riquadro nero (0%), dal valore di riferimento non deve essere maggiore di + 25%. Ø la deviazione della luminosità nel riquadro bianco (100%), dal valore di riferimento non deve essere maggiore di + 20%. Ø i valori del "contrasto al piede" CP, del "contrasto medio" CM e del "contrasto alla spalla" CS non dovrebbero differire dal valore di riferimento di più del 10% e comunque non oltre il 20%. 3.2.1.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA (solo verifica qualitativa della scala dei grigi); TRIMESTRALE anche verifica quantitativa. 3.2.2. UNIFORMITA' DI RIPRODUZIONE 3.2.2.1. Norma di riferimento i Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 11 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.2.2.2. Strumentazione Ø Ø 3.2.2.3. fantoccio SMPTE o equivalente; misuratore di luminosità. Procedura Impostare a monitor una finestra di contrasto adeguato (par. 3.1). 3.2.2.4. Valutazione dei dati Qualitativamente verificare la uniformità visiva dello sfondo 50%. Quantitativamente registrare il valore della luminosità degli inserti 50% in prossimità delle 4 posizioni cardinali e al centro del fantoccio. 3.2.2.5. Criteri da applicare Qualitativamente lo sfondo al 50% deve essere uniforme. Quantitativamente la deviazione del valore di luminosità tra gli inserti ai bordi e al centro non dovrebbe differire dal valore di riferimento di + 25%. 3.2.2.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA (analisi qualitativa). Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE (analisi quantitativa). 3.2.3. RISOLUZIONE SPAZIALE E RISOLUZIONE A BASSO CONTRASTO 3.2.3.1. Norma di riferimento i, iii 3.2.3.2. Strumentazione Ø 3.2.3.3. fantoccio SMPTE o equivalente; Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo impostando correttamente finestra e livello di visualizzazione (par. 3.1). Esaminare i dettagli dei campioni di prova a barre. 3.2.3.4. Valutazione dei dati Osservare l’immagine sullo schermo e valutare il numero di settori visibili per le sezioni risoluzione spaziale e risoluzione di contrasto. 3.2.3.5. Criteri da applicare I risultati della verifica della risoluzione spaziale e della risoluzione a basso contrasto non devono deviare significativamente rispetto ai valori di riferimento. 3.2.3.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA 3.2.4. STABILITÀ E ARTEFATTI DI IMMAGINE Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 12 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.2.4.1. Norma di riferimento i, iii 3.2.4.2. Strumentazione Ø Ø 3.2.4.3. fantoccio SMPTE o equivalente; misuratore di luminosità. Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo e impostare correttamente finestra e livello (par. 3.1). 3.2.4.4. Valutazione dei dati Analizzare visivamente la stabilità dell’immagine e verificare l’assenza nel tempo di fenomeni quali sfarfallio, scorretto interalacciamento, movimenti orizzontali o verticali e distorsione geometrica. 3.2.4.5. Criteri da applicare Ad una analisi visiva l'immagine deve apparire stabile e devono essere assenti scintillio, scorretto interalacciamento, movimenti orizzontali o verticali e distorsione geometrica nel tempo. 3.2.4.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA 3.2.5. GEOMETRIA DELL’IMMAGINE E RAPPORTO DI FORMATO 3.2.5.1. Norma di riferimento iii, iv 3.2.5.2. Strumentazione Ø Ø 3.2.5.3. fantoccio SMPTE o equivalente; regolo di misura. Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo e impostare correttamente finestra e livello (par. 3.1). Regolare posizione orizzontale e verticale, zoom e inclinazione in modo da centrare il fantoccio sullo schermo. Regolare la geometria del monitor in modo da evitare distorsioni tipo “cuscino”, “trapezio”, ecc… 3.2.5.4. Valutazione dei dati Qualitativamente verificare la distorsione geometrica dell'immagine. Quantitativamente valutare la distanza tra gli angoli del bordo 75% e sulle mediane. 3.2.5.5. Criteri da applicare Qualitativamente ad un'analisi visiva l'immagine non deve presentare distorsioni geometriche. Quantitativamente le lunghezze misurate durante le prove di costanza non devono differire di più del 5% dalle corrispondenti lunghezze Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 13 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale registrate come valori di riferimento. Il rapporto di formato non deve differire di più del 2% dal valore di riferimento. 3.2.5.6. Controllo e periodicità Test Test Test Test di accettazione. di stato. di costanza con frequenza GIORNALIERA (analisi qualitativa). di costanza con frequenza TRIMESTRALE (analisi quantitativa). 3.2.6. COSTANZA DI CONDIZIONI DI ESAME Questo controllo prevede la misura della luminosità dello schermo prodotta dall'illuminazione dell'ambiente e l'osservazione visiva dello schermo per rilevare la presenza di riflessioni. 3.2.6.1. Norma di riferimento iii 3.2.6.2. Strumentazione Ø 3.2.6.3. misuratore di luminosità; Procedura Posizionare il misuratore di luminosità nella posizione abituale dell’osservatore con il dispositivo per la visualizzazione delle immagini disinserito. Rilevare la presenza di macchie luminose riflesse sullo schermo. Rilevare le sorgenti luminose nel campo visuale dell’utilizzatore. 3.2.6.4. Valutazione dei dati I valori misurati della luminosità del dispositivo disinserito devono essere confrontati con i valori di riferimento stabiliti. Se si osservano sorgenti luminose aggiuntive o macchie luminose riflesse determinarne l’origine. 3.2.6.5. Criteri da applicare La deviazione della luminosità dello schermo dal valore di riferimento non deve essere maggiore di + 25%. 3.2.6.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza TRIMESTRALE. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 14 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.3. DISPOSITIVI PER LA VISUALIZZAZIONE DELLE IMMAGINI A COLORI In questo sezione vengono presi in considerazione esclusivamente i dispositivi di visualizzazione delle immagini degli apparecchi di diagnostica a ultrasuoni. 3.3.1. CONVERGENZA DEI COMPONENTI DI COLORE 3.3.1.1. Norma di riferimento i, iii 3.3.1.2. Strumentazione Ø 3.3.1.3. Fantoccio SMPTE o equivalente Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente il campione a reticolo facendo particolare attenzione alla possibile presenza di linee colorate non sovraimposte alle linee bianche verticali e orizzontali. 3.3.1.4. Valutazione dei dati Osservare le variazioni tra i risultati attuali e quelli precedenti. 3.3.1.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. 3.3.1.6. non devono deviare Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. 3.3.2. COSTANZA DELLA TINTA SULLA SCALA DEI GRIGI 3.3.2.1. Norma di riferimento i, iii 3.3.2.2. Strumentazione Ø 3.3.2.3. Fantoccio SMPTE o equivalente; Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente la scala dei grigi facendo particolare attenzione alla possibile differenza di tinta lungo tale scala. 3.3.2.4. Valutazione dei dati Confrontare i risultati ottenuti con i valori assunti come riferimento. 3.3.2.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini non devono deviare Pagina 15 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.3.2.6. Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. 3.3.3. ASSENZA DI ZONE COLORATE NON SIGNIFICATIVE 3.3.3.1. Norma di riferimento i, iii 3.3.3.2. Strumentazione Ø 3.3.3.3. Fantoccio SMPTE o equivalente Procedura Visualizzare il campione di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente il campione a reticolo, il campione della risoluzione spaziale e della risoluzione a basso contrasto facendo particolare attenzione alla possibile presenza di aree colorate sul fondo uniforme (grigio). 3.3.3.4. Valutazione dei dati Confrontare i risultati ottenuti con i valori assunti come riferimento. 3.3.3.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. 3.3.3.6. non devono deviare Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. 3.3.4. BILANCIAMENTO DEL COLORE 3.3.4.1. Norma di riferimento i, iii 3.3.4.2. Strumentazione Ø 3.3.4.3. Fantoccio SMPTE o equivalente; test del colore Procedura Ponendosi sempre nelle identiche condizione di luce ambientale visualizzare i campioni di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente una per volta le immagini facendo particolare attenzione alla tinta di colore generale dell’immagine. 3.3.4.4. Valutazione dei dati Confrontare i risultati ottenuti con i valori assunti come riferimento. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 16 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.3.4.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. 3.3.4.6. non devono deviare Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. 3.3.5. ASSENZA DI PERMUTAZIONE DEL CANALE DI COLORE 3.3.5.1. Norma di riferimento i, iii. 3.3.5.2. Strumentazione Ø 3.3.5.3. Fantoccio SMPTE o equivalente; test del colore. Procedura Ponendosi sempre nelle identiche condizione di luce ambientale visualizzare i campioni di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente una per volta le immagini facendo particolare attenzione ai colori e alle posizioni relative 3.3.5.4. Valutazione dei dati Confrontare i risultati ottenuti con i valori assunti come riferimento. 3.3.5.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. 3.3.5.6. non devono deviare Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. 3.3.6. RESA NEUTRA DEL CAMPIONE DI RISOLUZIONE 3.3.6.1. Norma di riferimento i, iii 3.3.6.2. Strumentazione Ø 3.3.6.3. Fantoccio SMPTE o equivalente Procedura Visualizzare i campioni di prova sullo schermo e impostare la finestra di contrasto utilizzata per i controlli di qualità. Esaminare visivamente il campione di risoluzione spaziale e di risoluzione a basso contrasto facendo particolare attenzione alla possibile presenza di colore(i) nel campione di risoluzione. 3.3.6.4. Valutazione dei dati Confrontare i risultati ottenuti con i valori assunti come riferimento. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 17 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3.3.6.5. Criteri da applicare I risultati delle prove di costanza significativamente dal valore di riferimento. 3.3.6.6. non devono deviare Controllo e periodicità Test di accettazione Test di stato Test di costanza con frequenza GIORNALIERA. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 18 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Definizioni operative Rapporto di formato Rapporto delle distanze tra gli angoli del bordo 75% in direzione verticale e orizzontale. Contrasto "contrasto al piede" CP lux (0%) − lux (10%) lux (0%) + lux (10%) CP = 2 ⋅ "contrasto medio" CM CM = 2 ⋅ lux ( 40%) − lux ( 60%) lux ( 40%) + lux ( 60%) "contrasto alla spalla" CS CS = 2 ⋅ lux (90%) − lux (100%) lux (90%) + lux(100%) dove per lux(XX%) si intende la luminanza misurata in corrispondenza del livello di segnale XX% Grandezze e unità fotometriche Nel campo della fotometria esistono due scale metriche distinte, una radiometrica, tendente a definire le varie grandezze in termini energetici, l'altra, fotometrica, che tende invece a definirle in termini di una quantità di luce convenzionale, tenendo conto della sensibilità dell'occhio umano e della relativa curva di visibilità. Scala radiometrica Energia raggiante W Si definisce energia raggiante W la quantità di energia emessa, ricevuta o trasportata per irraggiamento; sua unità di misura nel sistema SI è il joule. Flusso raggiante Φ Si definisce flusso raggiante Φ, la quantità di energia emessa, ricevuta o trasportata per irraggiamento nell'unità di tempo; perciò : Φ= dW dt l'unità di misura del flusso raggiante, che nel SI coincide dimensionalmente con una potenza, è il watt. Intensità energetica I Si definisce intensità energetica I, il flusso trasportato in una data direzione nell'angolo solido unitario, ovvero : Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 19 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale I = dΦ d 2W = dΩ dtdΩ l'unità di misura nel SI di I è il watt allo steradiante (W/sr) Radianza L Si definisce radianza di una superficie emittente, L, l'intensità della radiazione emessa dall'unità di superficie in una data direzione, ovvero: L= dI dA 2 l'unità di misura SI di L è il watt allo steradiante al metro quadrato [W/(srm )]. Irradiamento E Si definisce irradiamento di una data superficie, E, la quantità di energia incidente sull'unità di superficie nell'unità di tempo, ovvero : E= d 2W dΦ = dAdt dA 2 l'unità di misura nel SI di E è il watt al metro quadrato (W/m ). Scala fotometrica La scala fotometrica è basata sul concetto di qualità di luce convenzionale, anziché su quello di energia. Ciò implica la necessità di introdurre un campione di una grandezza fotometrica che tenga conto delle caratteristiche di sensibilità dell'occhio umano. Tale campione è quello di intensità luminosa. L'unità di misura dell'intensità luminosa è la candela (cd) assunta come una delle sette unità fondamentali del Sistema Internazionale. La candela è l'intensità luminosa, in una data direzione, di una sorgente che emette una radiazione 12 monocromatica di frequenza pari a 540 x10 Hz e la cui intensità energetica in tale direzione è di 1/683 watt per steradiante. Da tale unità si ricavano agevolmente tutte le altre grandezze fotometriche. Intensità luminosa Si definisce Intensità luminosa I, il flusso luminoso emesso per angolo solido unitario, ovvero I = dΦ dΩ l'unità di misura nel SI è la candela (cd) Flusso luminoso Φ Sidefinisce flusso luminoso Φ la quantità di luce convenzionale irraggiata da una superficie nell’unità di tempo, ovvero Φ= dQ dt l'unità di misura nel SI è candela per steradiante (cd sr), chiamata altrimenti lumen (lm). Ne consegue che l'unità di misura della quantità di luce convenzionale Q è il lumen secondo (lm s). Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 20 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale Brillanza (luminanza) L Si definisce brillanza ovvero luminanza L di una superficie l'intensità luminosa emessa da una superficie in una data direzione per unità di superficie normale alla direzione stessa, ovvero L= dI dAe 2 l'unità di misura di L è cd/m , chiamata anche nit (nt). Altra unità di misura usata per la luminanza nel sistema cgs è Io stilb (sb), definito come 1 cd/cm2 e tale 4 quindi che 1 sb = 10 nt. Un'altra unità di luminanza, usata oggi solo raramente nel campo dell'illuminotecnica è l'apostilb (asb), definita come la luminanza di un diffusore uniforme che emette un lumen per metro quadrato. Si ha: 1 asb = (1/ π) nt. Talvolta usato è il lambert (L), definito come la luminanza di un diffusore uniforme che emette un lumen per centimetro quadrato. Si ha: 1⋅ L = 1 cd 1 1 ⋅ 2 = ⋅ sb = ⋅ 104 nt = 104 ⋅ asb π cm π π Illuminamento E (luminosità R) Si definisce illuminamento E di una superficie il flusso luminoso incidente pe runità di superficie, ovvero: E= dΦ dAi dove il pedice i indica la superficie illuminata. Unità di misura dell'illuminamento nel SI è il lm/m2, chiamato lux (lx); la corrispondente unità nel sistema cgs è il lm/cm2, chiamato phot (ph). Nello stesso sistema cgs si fa distinzione tra illuminamento, che è riferito a una superficie illuminata, e luminosità R, riferita invece a una superficie emittente. La luminosità R di una superficie sarà espressa da R= dΦ dAe L'unità di misura della luminosità R è il phot (anche se a volte impropriamente viene utilizzata il lambert che è una unità di luminanza). Questa differenza tra illuminamento e luminosità non viene mantenuta nel SI. Esposizione alla luce e Si definisce esposizione alla luce e di una superficie il prodotto dell'illuminamento E a cui la superficie è soggetta per il tempo di esposizione, cioè: e = ∫ Edt L'unità di misura di e è il lux secondo (lx s). Coefficiente di correlazione Efficienza luminosa η Si definisce efficienza luminosa η il coefficiente che correla per una data sorgente luminosa il flusso luminoso (grandezza fotometrica) con quello raggiante (grandezza radiometrica), ovvero η= Φf Φr 12 e l'unità di misura è il lumen al watt (lm/W). L'efficienza luminosa è pari all'unità alla frequenza di 540 x10 Hz. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 21 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 4. Allegato 1 Esempio: un fantoccio SMPTE La strumentazione necessaria per valutare la qualità di monitor e/o stampanti laser può risultare relativamente semplice da ottenere oltreché poco costosa. Il fantoccio digitale della "Society of Motion Picture and Television Engineers (SMPTE)" è generalmente installato sui sistemi medicali per la riproduzione di immagini. La dimensione del campione di prova, in pixel, deve essere identica alla dimensione di una tipica immagine clinica. A titolo esemplificativo vengono di seguito descritte le componenti essenziali di un fantoccio SMPTE. 2 2 1 6 4 2 5 6 3 2 1. 2 Lo sfondo del fantoccio SMPTE è un grigio uniforme al 50% del livello video. Questo permette di rivelare ogni problema di uniformità e artefatti delle immagini. 2. Le sezioni risoluzione ad alto contrasto e basso contrasto sono incluse nel fantoccio SMPTE al centro e ai 4 angoli. I test a bassa risoluzione sono della stessa frequenza ma variano in contrasto dal 1% al 5%. Le sezioni ad alta risoluzione si presentano al 100% di modulazione e variano in frequenza con limite superiore pari alla dimensione del pixel del sistema digitale (ad esempio un pixel bianco seguito da uno nero). Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 22 di 23 Gruppo di lavoro per la valutazione e il controllo di qualità dei dispositivi di imaging digitale 3. Lo sfondo del fantoccio SMPTE è quadrettato (linee al 75% del livello massimo): questo evidenzia la presenza/assenza di distorsioni spaziali. 4. Un bordo (linea al 75% del livello massimo) circonda l'intero fantoccio e permettere di verificare se il fantoccio SMPTE è visualizzato o stampato nella sua interezza. 5. Una scala di grigi è posizionata all'intorno del centro dell'immagine al fine di evitare, nel limite del possibile, ogni decadimento del segnale in uscita, ovvero luminosità associabile al sistema di visualizzazione o di registrazione delle immagini. Il range dinamico dell'immagine viene rappresentato in undici step dal 0% al 100% (con incrementi del 10%). Completano la scala dei grigi inserti sovrapposti di incrementi del 5% (5% su 0% e 95% su 100%). Questi ultimi due step sono particolarmente utili per determinare se l'intera gamma di informazioni disponibili sul fantoccio test visualizzato sul monitor e/o su pellicola. Sempre questi due inserti rendono maggiormente agevole l'aggiustamento del contrasto e della luminosità. 6. Una coppia di finestre di estese zone di bianco su nero e nero su bianco permettono di verificare il comportamento del sistema a prove di "stress" e alle basse frequenze. Un sistema che funzioni correttamente deve essere in grado di riprodurre il gradino tra inserti nero e bianco in modo netto, senza ombreggiature, sconfinamenti, tremolii o macchie. Linee guida CQ Dispositivi per la v isualizzazione delle immagini Pagina 23 di 23