Data: 17 luglio 2014
Corriere della Sera Giovedì 17 Luglio 2014
italia: 51575551575557
Pagina: 35 (dettaglio)
2014
La guida Tra il 19 e il 27 luglio si svolgerà a Cividale del
Friuli la 23a edizione di Mittelfest (Info: tel. 0432/
733966, www.mittelfest.org). Spettatori e ospiti
potranno condividere sui social network (l’hashtag è
#mittelfest) le immagini della manifestazione (ma non
degli spettacoli) scattate con il loro smartphone. Ogni
giorno la foto vincente verrà premiata con due biglietti.
Scarica
l’«app»
Eventi
Musica e poesia Da sinistra, Stefano Bollani, Sofija Gubajdulina, Pierluigi Cappello e le Sorelle Marinetti
Il
L’omaggio Uno spettacolo sui «Piccoli», che da Cividale conquistarono il mondo
Il maestro Piccolowsky & C.
Vita gloriosa da marionette
Il mito di Podrecca e dei suoi 500 attori con i fili
di GIUSEPPINA MANIN
I
l maestro Piccolowsky, virtuoso del
pianoforte di fama universale, si riconosce lontano un miglio per via dei
capelli bianchi e spiritati e di un frac
le cui code sobbalzano a ogni accordo sulla tastiera costringendolo a interrompere
l’esecuzione per sistemare quelle due rondini impertinenti. Il maestro Piccolowsky,
di chiara origine polacca, dà il meglio
quando al suo fianco si ritrova la soprano
Sinforosa Strangolini, decolleté prosperoso, chiome rossastre raccolte in una crocchia con su infilata una piuma, bocca
sgangherata capace di esilaranti vocalizzi
in crescendo, così spericolati da allungarle il collo a ogni nota.
Una coppia di artisti di inossidabile
charme, inalterati dal tempo, eterni nella
loro entità perturbante di
marionette, superstar della vastissima scuderia dei
«Piccoli» di Podrecca.
Marchio di qualità italiano
per le teste di legno più affascinanti e divertenti che
mai abbiano girato il mondo. Per celebrare quell’epopea gloriosa lunga
cent’anni (i primi artisti
con i fili furono arruolati
nel 1914) e il loro geniale
impresario, il Mittelfest
propone al Teatro Ristori
«Dai 3 ai 93 – Una meravigliosa invenzione», spettacolo ideato da Barbara Della Polla ed Ennio Guerrato.
Una cavalcata nella storia
della Compagnia e di Vittorio Podrecca,
nato proprio a Cividale nel 1883 da una famiglia di avvocati di nome e melomani di
fatto. «Suo padre Carlo era così latitante
da faldoni e tribunali da venir detto l’avvocato fantasma — racconta Barbara Della
Polla, per molti anni animatrice delle marionette di Podrecca —. Invece di occuparsi di noiose pratiche legali, issava il suo
pianoforte su un carretto trainato da buoi
e andava per le valli del Natisone a far conoscere Beethoven e Chopin».
Quanto al fratello di Carlo, anche lui di
nome Vittorio, fece fuori tutta l’eredità per
concedersi una follia verdiana: andare al
Cairo per la prima di «Aida» nel 1870. Con
tale padre e tale zio, il nostro Vittorio non
poteva deludere. Secondo tradizione andò
a Roma per studiare legge, conseguì i titoli
di procuratore e avvocato, collaborò a
giornali eversivi come «L’Asino», diretto
da suo fratello Guido e, sulla scia di ricordi
d’infanzia e dopo la scoperta dei burattini
di Leningrado, mise in pratica il titolo di
una pièce di Rosso di San Secondo: «Marionette, che passione!».
«Vittorio, che non era marionettista, si
innamorò a tal punto di quegli esserini di
legno da decidere di votarsi a loro — prosegue Della Polla —. Nel 1914, in società
con Casa Ricordi e il marionettista Giovanni Santoro, prese in affitto l’ex scuderia di palazzo Odescalchi a Roma e la trasformò nel «Teatrino dei Piccoli».
Dove i suoi piccoli attori, non più alti di
un metro, si cimentavano in un repertorio
innovativo, tratto dalla rivista e dal varietà, dalle favole della grande tradizione, dal
teatro lirico e di prosa. Mosse da mani sapienti, quelle creature capaci di intrecciare i loro fili delicati con le più celebri armonie, divennero i protagonisti di una ribalta parallela e metaforica del mondo reale. Tanto che l’anno dopo, partendo per il
fronte del Primo conflitto mondiale, Podrecca porta con sé alcuni esemplari della
sua Compagnia. E mentre la guerra infuria, mette in scena dei piccoli spettacoli
per i soldati. «Le marionette sono tera-
Il fondatore
Durante la guerra preparava gli
show per i soldati: «Queste
creature sono terapeutiche.
Esorcizzano la paura della morte»
vratori e tecnici in carne e ossa, conquistarono le platee d’Europa e degli Stati Uniti.
Ad applaudirli a Parigi anche Maurice
Chevalier, Paul Valery, Maurice Ravel, Jacques Copeau. Per vederli Greta Garbo lasciò per una sera il suo eremo, Charlie
Chaplin li definì «incantevoli», Depero
«l’incarnazione della poetica futurista»,
Toscanini «miracoli dell’arte scenica». Il
grande Maestro prestò a Podrecca, sorpreso a New York dallo scoppio della Seconda
guerra mondiale, i soldi per riparare in
Brasile. Viaggi leggendari, con centinaia
di casse da stivare nelle pance di treni e
bastimenti fino ai villaggi dell’Amazzonia.
«Quando infine tornò in patria, Podrecca chiese un teatro per la sua Compagnia», ricorda Della Polla. Invano. E mentre i costi di gestione si facevano sempre
più onerosi, Vittorio Podrecca, l’uomo che
amava le marionette, l’impresario folle e
impeccabile, sempre in marsina scura,
farfallino e occhialini tondi, se ne andò.
Dopo la sua morte, nel 1959, la Compagnia andò avanti ancora un po’ retta dalla
moglie, la cantante Cissie Vaughan detta
Lia, e poi si sciolse.
A salvare il prezioso patrimonio dal rischio di andar perduto interviene nel 1979
la Regione Friuli-Venezia Giulia, che lo affida allo Stabile di Trieste. Quanto a Civi-
T
«
i
c
È
p
a
su
li
au
p
re
in
te
so
ca
in
e
se
se
co
Il maestro
A sinistra, Vittorio Podrecca
con le sue marionette e, a lato,
una piccola orchestra. Al Mittelfest si festeggia un secolo
dalla nascita
della compagnia
La burattinaia collezionista
«I Piccoli di Podrecca e il teatro delle
meraviglie», esposti a Cividale, vengono
dal tesoro di Maria Signorelli, singolare
artista del Teatro di Figura. Romana
(1908-1992), allieva dello scenografo
Benois, a 20 anni realizza i primi
pupazzi ispirati alle suggestioni futuriste
di Boccioni e a quelle metafisiche
di De Chirico. Nel ’47 fonda L’Opera
dei Burattini, cui collaborano Savinio
e Scialoja. Alla sua morte, la figlia
Giuseppina Volpicelli si è presa cura
della sua sterminata collezione. (g.ma.)
peutiche, sosteneva. Sanno esorcizzare
persino la paura della morte».
Tornato alla vita civile, nel 1919 riapre
l’Odescalchi con la «Cenerentola» di Massenet versione per marionette. Poi sarà la
volta di Rossini, «L’occasione fa il ladro», e
di una «Tempesta» shakespeariana dove a
dare la voce a Miranda era la grande Vera
Vergani. E pure Eleonora Duse fu conquistata dai Piccoli. «Caro signor Podrecca —
scrisse la divina in una lettera — i suoi attori non parlano e obbediscono, i miei
parlano e non obbediscono. Quanto sarei
lieta che mi portasse con il suo teatro a fare il giro del piccolo mondo nostro».
E in giro per il mondo la Compagnia di
Podrecca andò davvero. Cinquecento attori di legno, una cinquantina di mano-
dale, che finora al suo illustre concittadino aveva dedicato solo una via, sta allestendo all’interno del monastero di Santa
Maria in Valle, che custodisce anche il celebre Tempietto Longobardo, uno spazio
dedicato a una collezione straordinaria.
«Quella di Maria Signorelli: 162 marionette magnificamente conservate del Fondo
Podrecca, più altre di varia provenienza,
costumi, fondali, copioni teatrali. Oltre
tremila pezzi che verranno esposti e fatti
rivivere», annuncia il sindaco Stefano Balloch. «Non un museo ma un laboratorio
creativo: i giovani potranno venire a imparare a costruire e animare le marionette.
Un’antica arte italiana da reinventare per
un nuovo futuro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La danza Le mille anime dello Scapino Ballet, creato da una coreografa che sosteneva la lotta partigiana
❜C
P
il
K
n
N
d
o
u
c
o
p
d
am
i
Scarica

Il maestro Piccolowsky & C. Vita gloriosa da marionette