FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
Prof. S. Ferlito
Roberta Liotta
LA POLPA
Definizione: tessuto connettivo di tipo embrionale
riccamente innervato e vascolarizzato ma dotato di
scarso sistema linfatico di drenaggio.
E’ racchiuso in una cavità rigida divisa in camera pulpare
e canale radicolare.
Pulpite
 Processo flogistico a carico della
polpa dentaria che di solito insorge
in maniera acuta.
 Nello stato iniziale viene definita
iperemia pulpare o pulpite
reversibile e può regredire o
evolvere a seconda degli stimoli che
l’ hanno determinata.
E’ caratterizzata da dilatazione di
arteriole e venule che determinano
un aumento di volume della polpa
accompagnata da reazione dolorosa
di breve durata agli alimenti dolci e
alle variazioni termiche nel cavo
orale.
 Se le cause che l’ hanno determinata non
vengono rimosse si trasforma in pulpite franca o
irreversibile.
 Pulpite acuta sierosa: caratterizzata da tutti i
segni tipici dell’ infiammazione :
 iperemia vasale
 fuoriuscita di essudato dai vasi
 lieve infiltrazione leucocitaria
 dolore continuo accentuato da stimoli termici
(caldo o freddo) e chimici o dalla posizione
supina.
 Pulpite acuta purulenta: rappresenta la naturale
evoluzione di una pulpite acuta sierosa non sottoposta
a terapia ed è caratterizzata da:
 aumento dei leucociti nell’ essudato
 formazione di ascessi disseminati che danno poi luogo
alla fusione totale della polpa.
 sintomatologia dolorosa più intensa, continua ed a
carattere pulsante accentuata dal caldo e attenuata dal
freddo.
 Pulpite cronica ulcerosa: infiammazione cronica
pulpare che determina:
 formazione di uno strato necrotico sulla superficie
pulpare
 infiltrazione linfocitaria
 sintomatologia molto attenuata con lieve sensibilità
agli stimoli termici e alla masticazione.
 Pulpite cronica iperplastica: si ha nei denti che
presentano cavità cariose ampie con buon afflusso
ematico apicale ed è caratterizzata da:
 Formazione di tessuto di granulazione esuberante
sporgente dalla camera pulpare definito “polipo
pulpare”
 Dolore e sanguinamento alla masticazione
FATTORI CHE INFLUENZANO L’ ESITO
DELLA INFIAMMAZIONE DELLA
POLPA DENTARIA.
DURATA E
SEVERITA’
DELL’AGENTE
IRRITANTE
FLUSSO
SANGUIGNO
APICALE
STATO
PREESISTENTE
DELLA POLPA
DIFESE
DELL’OSPITE
ANATOMIA
DELLA CAMERA
PULPARE
Malattie della Polpa Dentaria
EVOLUZIONE
La flogosi pulpare causa un
edema dei capillari con
espansione del volume tissutale
e un aumento della pressione
all’interno della camera pulpare.
La compressione sul fascio
neurovascolare spiega l’intensa
e irreversibile sintomatologia
dolorosa.
Se non si rimuovono le cause la
polpa dentaria va
progressivamente in Necrosi.
PULPITI: etiopatogenesi
 BATTERICHE
 CHIMICHE
 TERMICHE
 DA TRAUMI
MECCANICI
 DA BAROTRAUMA
Pulpite batterica
 Complicanza di un processo carioso: è l’ evenienza più frequente.
Quando il processo carioso raggiunge una certa estensione i germi
o le loro tossine possono invadere la polpa attraverso i tubuli
dentinali, in una fase in cui la camera pulpare è ancora integra.
La flogosi pulpare inizia prima che i microrganismi penetrino
all’interno del tessuto pulpare (iperemia).
La Pulpite si manifesta quando i batteri con le loro sostanze
tossiche invadono il tessuto nervoso per una profondità di un
centimetro.
 Complicanza di una paradontite marginale: in
presenza di una tasca paradontale profonda i germi
possono aggredire la polpa per via retrograda anche in
assenza di un processo carioso.
Evenienza rarissima che prende il nome di “pulpite a
retro”.
 Complicanza di una malattia infettiva: la via
ematogena può essere causa di necrosi pulpare in una
% estremamente bassa di casi.
Pulpite chimica
 E’ determinata da sostanze irritanti che
vengono in contatto con la polpa esposta o si
diffondono attraverso la dentina in seguito
all’applicazione di materiali odontoiatrici.
(amalgami-otturazioni senza sottofondo)
Pulpiti termiche
 Possono determinarsi a causa di otturazioni non
adeguatamente isolate.
 Preparazioni di denti (conservativa-protesi)
con assente o insufficiente irrigazione idrica.
Pulpiti traumatiche
 Traumi propriamente detti (urti o cadute): possono
indurre la l’ interruzione del fascio vascolo-nervoso
apicale con necrosi ischemica dell’ elemento dentario,
o determinare una frattura coronale con esposizione
pulpare e conseguente necrosi della stessa.
 Forze ortodontiche eccessive: possono ledere il fascio
vasolo-nervoso apicale determinando la necrosi della
polpa, ragione per cui è consigliabile applicare forze
leggere.
 Traumi occlusali: restauri scorretti, elementi dentari
malposti creando precontatti occlusali possono
traumatizzare la regione apicale del dente
determinando la necrosi pulpare.
Stesse conseguenze può avere il bruxismo o il
digrignamento caratteristici di alcuni soggetti
neurodistonici o con disturbi dell’ occlusione.
PULPITI DA BAROTRAUMA
Si può verificare:
 negli equipaggi e nei passeggeri di aerei che volano ad alta quota con
scarsa o assente pressurizzazione.
 nei sommozzatori sottoposti a decompressione rapida dopo
immersione ad alta profondità.
 Il dolore è attribuito alla formazione di bolle di azoto nei vasi pulpari.
 L’aerodontalgia è causata da una inadeguata protezione della polpa nei
confronti dell’atmosfera a causa di una carie, ma può essere scatenata
anche da otturazioni o medicazioni dentarie inadeguate o scorrette.
SINTOMATOLOGIA
Dolore:
riferito ad una arcata
(di difficile localizzazione)
Dolore:
continuo o intermittente
pulsante – lancinante
Dolore:
scatenato dal freddo o dal
caldo
Dolore:
notturno (si manifesta
a causa della posizione
supina)
Dolore:
di breve o lunga durata
resistente alla terapia
farmacologica
IL DOLORE PULPITICO
 Non è localizzato al
dente bensì diffuso,
spesso “riferito” ad altri
elementi dentari o ad
altre parti del viso
(sinalgie).
Distinguiamo diversi tipi di sinalgie:
 Sinalgie dento-detarie: dolore diffuso a tutta la
emiarcata corrispondente, a quella antagonista o più
raramente a quella controlaterale.
 Sinalgie dento-mucose: con diffusione del dolore alla
mucosa del cavo orale.
 Sinalgie dento-cutanee: dolore diffuso alla cute del
viso.
 Per comprendere il dolore riflesso alla base delle
sinalgie, occorre ricordare che le fibre sensitive del
trigemino afferiscono ad un nucleo sito nel ponte detto
“nucleo caudato”, al quale però giungono non solo gli
stimoli provenienti dai denti ma anche quelli
provenienti dalle gengive, dai muscoli, dalle ghiandole
salivari e dalla lingua generando una sovrapposizione
tra i vari stimoli.
TEST DIAGNOSTICI
1) TEST ELETTRICO: eseguito tramite elettrodi, è utile
perché permette di avere un numero ripetibile nel
tempo
2) TEST AL FREDDO: si esegue attraverso spray al
cloruro di etile che determina una temperatura di
-40°c
1) TEST AL CALDO: si esegue tramite guttaperca
riscaldata
2) TEST DELLA PRESSIONE: ai tradizionali cotton-roll
sono preferibili gli spessimetri usati in protesi che
hanno uno spessore minore e consentono di
esercitare una pressione selettiva
Potremo avere varie eventualità:
 Il dolore evocato è moderato e cessa immediatamente
appena eliminato lo stimolo (iperemia pulpare o
pulpite reversibile)
 Il dolore evocato aumenta notevolmente e persiste per
un certo tempo (pulpite irreversibile)
 La sintomatologia è silente ad ogni tipo di stimolo, a
causa della necrosi pulpare, stadio terminale della
pulpite
 La sintomatologia dolorosa è scatenata solo al test
della pressione ed è riferita ad un elemento dentario
preciso (periodontite periapicale) a causa dei
propriocettori presenti nel periodonto
TERAPIA della IPEREMIA PULPARE
La terapia può essere limitata anche alla sola rimozione della
carie con la detersione della cavità e l’isolamento della
polpa con materiali adeguati allo scopo.
In alcuni casi questo non basta poiché il paziente riferisce
dopo l’otturazione ancora modesto dolore e soprattutto
difficoltà alla masticazione.
In questi casi la polpa non deve essere conservata e va
asportata.
TERAPIA delle pulpiti
 L’unica terapia possibile è rappresentata dalla
asportazione della polpa dentaria.
 Le moderne tecniche endodontiche prevedono
nella stessa seduta: la preparazione ,la detersione e
la otturazione dei canali radicolari.
 Ma in qualche caso potrebbe essere più corretto
limitarsi alla sola asportazione della polpa e alla
detersione del canale, attuando l’ otturazione
canalare in un secondo momento.
Grazie
Scarica

Pulpiti - Altervista