Come dedurre la polarità di una molecola dalla sua geometria: Parlare della polarità di una molecola significa in primis trattare una particolare proprietà che ad esempio ne determina la miscibilità (la tendenza a miscelarsi senza separazione di fasi distinte),la quale dipende sia dalla differenza di carica ai poli di una molecola(formazione di un momento di dipolo) a causa di una ulteriore differenza ossia quella di elettronegatività tra gli atomi della stessa(L’elettronegatività è una misura della capacità di un atomo di attrarre elettroni in un legame covalente) sia alla sua geometria ed alla simmetria della molecola; un esempio è la molecola dell’acqua H2O costituita da due atomi di idrogeno(H) e da un atomo centrale di ossigeno(O) la cui differenza di elettronegatività è tale da far instaurare ai suoi capi un momento di dipolo netto che inevitabilmente ne decreta la polarità dei legami: D.E= E(O)-E(H)= 3.44 – 2.20 = 1.22 E’ possibile graficare i momenti di dipolo come vettori la cui punta indica la parziale carica negativa nella molecola e la coda la parziale carica positiva Dedurre la polarità di una molecola non è sempre semplice dato il fatto che la presenza di uno o più legami polari non ne determina la polarità effettiva; se infatti la molecola è biatomica, costituita da un legame polare, inevitabile è dedurne la polarità;ciò non vale per molecole contenenti più di due atomi data la possibilità dell’annullamento di legami polari identici. Proprio in questo caso la teoria VSEPR(valence shell electron pair repulsion) secondo la quale gruppi di elettroni(coppie solitarie,legami singoli,e doppi) si respingono reciprocamente andando a posizionarsi nello spazio alla massima distanza possibile, è utile per dedurre la reale polarità di una molecola poliatomica( nel caso precedente dell’acqua c’è quindi un incompletezza). Grazie a questa teoria infatti, dopo aver stabilito la struttura della molecola per mezzo della teoria di Lewis è possibile studiare la geometria della molecola nei casi particolari andando prima di tutto a verificare la polarità di un legame tenendo conto che un legame si definisce polare se la differenza di elettronegatività spazia da 0,4 a 2.0 (un legame è ionico se la differenza va da 2.0 a 3.3; apolare da 0.0 a 0.4) come si può notare l’elettronegatività cresce lungo un periodo e diminuisce lungo un gruppo. Definiti i legami polari, indichiamo come APOLARI quelle molecole altamente simmetriche i cui legami sono identici( stessi atomi,stesse elettronegatività); chiamiamo POLARI le molecole con geometria non simmetrica o molecole simmetriche con legami differenti(non identici). Passiamo in rassegna i vari casi: Geometria AX2 = Prendiamo come esempio l’Anidride carbonica (CO2), utilizzando la teoria di Lewis studiamo la struttura della molecola costituita da un atomo centrale di carbonio e due atomi periferici di ossigeno(non vi sono elettroni spaiati o liberi); quindi decretiamo la polarità dei legami: la differenza di elettronegatività è: DE= 3.44(O)2.55(C)= 0.89, i legami sono polari. Apparentemente la molecola risulterebbe polare ed è appunto grazie alla VSEPR che invece ne decretiamo la sua apolarità: nonostante i legami siano polari la molecola presenta due legami identici disposti ad una distanza di 180° , posti in direzioni opposte e quindi annullabili. Ciò è più evidente nel seguente schema: Un altro esempio può essere per molecole con geometria AX3e come il caso dell’ammoniaca(NH3): Secondo Lewis la struttura dell’ammoniaca risulta essere: L’ammoniaca presenta un atomo centrale(N) e 3 atomi periferici(H) con un doppietto libero; passiamo poi alla polarità di legame DE=3.04(N) – 2.20(H)=0.84, i legami sono polari. Secondo la teoria VSEPR, essendo presenti i due elettroni dell’ammoniaca liberi la molecola andrà ad assumere una geometria molecolare trigonale piramidale(quella elettronica è tetraedrica). Essendo i legami polari con angoli di 107,3° e la molecola asimmetrica può quindi essere definita POLARE