Guida alla stesura degli
elaborati
Parte III
Il reperimento della
documentazione antica
L’importanza della documentazione
antica negli elaborati
• La documentazione antica, il secondo pilastro su cui si
regge la ricerca storica, insieme alla bibliografia moderna.
• Anche in un elaborato con finalità didattiche come il nostro
largo spazio sarà lasciato alle fonti, per mostrare al
lettore:
– Il fondamento delle nostre affermazioni
– Ma anche il modo in cui si costruisce la storia.
• Il concetto di fonte dovrà essere intese sempre in senso
molto ampio: gli elaborato potranno contenere testi
(letterari, epigrafici, papiracei), ma anche immagini di
monete, reperti archeologici ed edifici, mappe, etc.
• Le immagini non vanno intese come “decorative” o
riempitive, ma come autentici documenti e, al pari dei
testi, andranno almeno brevemente commentate.
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Le fonti letterarie: le edizioni a
stampa
• Tradizionalmente nell’ambito della ricerca si
consultano nelle edizioni critiche incluse in una delle
grandi collane di testi greci e latini:
– La Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum
Teubneriana.
– La Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxoniensis.
– La Collection des Universités de France della casa editrice
Les Belles Lettres.
– La Loeb Classical Library.
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I caratteri di un’edizione critica
• Una dotta introduzione, che verte soprattutto sulle
vicende della tradizione manoscritta di quel testo.
• Il testo originale.
• Una traduzione in una lingua moderna (non
sempre).
• Un apparato critico, che mostra le varianti testuali
della tradizione manoscritta o le correzioni
proposte dai filologi.
• Note di commento (non sempre).
• Indici
• Una bibliografia.
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Un esempio di
edizione critica
• Estratto da M. Terenti
Varronis De lingua latina
quae supersunt, recensuerunt Georgius Goetz et
Fridericus Schoell, Lipsiae
1910.
• In questa edizione da notare,
tra il testo ricostruito e
l’apparato critico, le ricche
note di rimando a loci
paralleli.
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Le grandi collezioni di testi
classici: edizioni divulgative
• Poiché nei nostri elaborati, diretti al pubblico
degli studenti, ci limiteremo a citare le fonti
letterarie in traduzione italiana, queste edizioni
saranno il nostro punto di riferimento.
• Testi privi di apparato critico, ma che si
fondano su buone edizioni critiche.
• Introduzione, testo originale, traduzione
italiana, note di commento.
• Tra le più diffuse:
– Biblioteca Universale Rizzoli
– Classici Greci e Latini di Mondadori
– Classici Greci e i Classici Latini della UTET.
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Le fonti letterarie alla BAU
• Collocate ancora in sezioni diverse della
biblioteca, secondo un sistema piuttosto
disorientante.
• Il sistema più pratico per rintracciarle è la
ricerca sull’OPAC attraverso il nome
dell’autore antico.
• Da notare che la forma schedata è quella
latina, quindi:
– Livius, Titus
– Dionysius : Halicarnassensis
– Plutarchus
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Una ricerca sulle edizioni di Vitruvio
alla BAU
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Una ricerca sulle edizioni di Vitruvio
alla BAU
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Le fonti letterarie in Rete:
Perseus
•
•
•
•
•
Testi greci e latini classici liberamente disponibili all’indirizzo
http://www.perseus.tufts.edu/hopper/collection.jsp?collection=Perse
us:collection:Greco-Roman
La sezione greca include tutti i maggiori testi del V e IV sec. a.C. e
una selezione di altri autori (Omero, Esiodo, Polibio, Diodoro Siculo,
Strabone, Flavio Giuseppe, Plutarco, Pausania, Appiano, Epitteto,
Galeno).
Meno completa la sezione latina, che comunque comprende
Augusto, Cesare, Catullo, Cicerone, Cornelio Nepote, Livio,
Lucrezio, Orazio, Ovidio, Plauto, Plinio il Vecchio, Properzio,
Sallustio, Svetonio, Tacito, Terenzio, Virgilio, Vitruvio.
Testi ricercabili e consultabili in traduzione inglese e nell’originale
(tranne pochi casi), con l’aiuto di uno strumento di analisi
morfologica e di una versione online dei dizionari Liddell-Scott e
Lewis-Short.
Testi ampiamente integrati coi numerosi materiali didattici di
Perseus.
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Le fonti documentarie (iscrizioni e
papiri) negli elaborati
• Tradizionalmente i contributi dedicati alla vita
privata nel mondo romano trascurano un poco
questa documentazione, a favore delle fonti
letterarie.
• Ma queste fonti ci consentono di dare uno
sguardo vivo e inedito ai temi della vita privata.
• Inoltre meglio dei testi letterari illustrano le
condizioni di vita e le idee delle classi medie e
medio-basse.
• Anche questi documenti potranno essere citati
direttamente nella traduzione italiana.
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Le fonti epigrafiche latine: le edizioni a
stampa
• Corpus Inscriptionum Latinarum (CIL) [930 IL A/1]
– Un’impresa avviata nel 1863 dal grande T. Mommsen.
– 17 volumi, divisi talvolta in più tomi; la pubblicazione, con
aggiornamenti e seconde edizioni, è tuttora in corso.
• Année Épigraphique (AÉ) [Torre 2° piano]
– Un bollettino annuale partito nel 1888, come appendice della
«Revue Archéologique», dal 1967 è edito autonomamente.
– Riprende le iscrizioni di nuova edizione e gli studi sul materiale
edito, con brevi riassunti, prendendo in considerazione anche le
epigrafi in lingua greca di interesse per il mondo romano.
• H. Dessau, Inscriptiones Latinae Selectae, Berolini 18921916 (ILS, Dessau, D) [STO/D 417.7 DES; Biblioteca
digitale]
– Una ampia silloge dei testi latini più interessanti, fondata
essenzialmente sul CIL.
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Le fonti epigrafiche latine: le edizioni
digitali
• Epigraphik Datenbank Clauss-Slaby
– http://www.manfredclauss.de/
– La più completa banca dati dell’epigrafia latina, comprende a oggi oltre 450
mila testi e oltre 67 mila immagini.
– Strettamente fondata sulle edizioni a stampa (oltre 1.800 pubblicazioni
spogliate), presenta talvolta qualche errore di trascrizione e scioglimento.
• Epigraphische Datenbank Heidelberg
– http://edh-www.adw.uni-heidelberg.de/home/
– Banca dati dedicata alle iscrizioni latine delle province (ma fino al 2003
schedate anche le epigrafi dell’Italia), per un totale di circa 65 mila testi e
25 mila immagini.
• EDR - Epigraphic Database Roma
– http://www.edr-edr.it/
– Banca dati dedicata alle iscrizioni latine di Roma (escluse le iscrizioni
cristiane) e dell’Italia, per un totale di circa 47 mila testi.
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Le fonti epigrafiche greche: le
edizioni a stampa
• Inscriptiones Graecae (IG) [930 IG A]
– Un progetto iniziato nel 1906, sotto la direzione di U. Von
Wilamowitz-Möllendorf, che prevedeva 15 volumi, dedicati
solo all’area europea (non tutti pubblicati).
• Supplementum Epigraphicum Graecum (SEG) [930
IG A/1.a]
– Un bollettino annuale nato nel 1923, riprende i testi delle
iscrizioni di nuova scoperta ma segnala anche, con brevi
riassunti, gli studi di documenti editi.
• W. Dittenberger, Sylloge Inscriptionum Graecarum,
Leipzig 1915-19243 (Ditt., Syll. SIG) [STO/C VI B/b
Dit]
– Ampia silloge con i più interessanti testi greci.
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Le fonti epigrafiche greche: le
edizioni digitali
• Searchable Greek Inscriptions
– http://epigraphy.packhum.org/inscriptions/
– La versione online di una banca dati epigrafica un
tempo disponibile su CD (PHI #7), che
comprendeva un buon numero di testi greci di età
classica, ma anche iscrizioni tardoantiche e
cristiane, in greco e latino.
– La
nuova
versione
si
concentra
sulla
documentazione greca classica
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Le fonti numismatiche: le
edizioni a stampa
• H.A. Grüber, Coins of the Roman Republic in
the British Museum, edizione rivista da
R.A.G. Carson – M.H. Crawford, London
1970 (3 volumi) [No BAU].
• M.H. Crawford, Roman Republican Coinage,
Cambridge 20082 [737.4 R 21]
• H. Mattingly, Coins of the Roman Empire in
the British Museum, London 1923 segg. (6
volumi) [ART 737.4 R 1].
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Le fonti numismatiche: le
edizioni digitali
• Virtual Catalog of Roman Coins
– http://vcrc.austincollege.edu/
– Una silloge di numismatica romana.
• Wildwinds: Online Reference, Attribution & Valuation
Site for Ancient Greek, Roman & Byzantine Coins
– http://wildwinds.com/coins/
– Enorme repertorio della numismatica antica, corredato da
eccellenti immagini e da buone informazioni di contesto.
• CoinArchives.com
– http://www.coinarchives.com/
– Una banca dati dai caratteri simili alla precedente, con in più
un semplice ed efficace motore di ricerca interno.
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La fonti papiracee
• A differenza dell’epigrafia, la papirologia non ha mai
sviluppato progetti di corpora complessivi.
• I testi si trovano dispersi in numerose raccolte di diverso
genere (alcune delle quali presenti alla BAU):
– Per località di provenienza: per esempio The Oxyrhynchus
Papyri, London 1898 ss. [091 G 1/a], sterminata collana frutto
delle indagini archeologiche di B.P. Grenfell e A.S. Hunt ad
Ossirinco.
– Per collezione: Corpus Papyrorum Raineri, Wien 1895 ss. [FL/C
IV B Rain 1] edizione dei testi di varia provenienza acquistati sul
mercato antiquario con i fondi dell’arciduca Ranieri.
– Per tema: M. Manca Masciandri - O. Montevecchi, I contratti di
baliatico, Milano 1984.
– Per periodo: Urkunden der Ptolemäerzeit, Berlin - Leipzig 19271957 [FL/C IV Bgu 1/6].
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Le fonti papiracee in formato digitale: La
Duke Data Bank of Documentary Papyri
• Il primo vero corpus complessivo della papirologia
documentaria, a cura dell’Università di Duke,
sostanzialmente limitato agli aspetti testuali e con
scarne informazioni di contesto.
• Nel corso del tempo la banca dati è stata pubblicata
in diverse forme.
• Ora in versione aggiornata (con materiali di corredo,
incluse alcune traduzioni in inglese) e gratuita
attraverso
il
Papyrological
Navigator
a
http://www.papyri.info.
• Se conosciamo l’edizione di riferimento del papiro
potremo “sfogliare” la banca dati; ma potremo anche
eseguire ricerche per parole chiave (in inglese).
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Il risultato di una rapida ricerca sulla parola
chiave dress: il contratto di matrimonio ChLa
IV, 249 (seconda metà II sec. d.C.)
• C. Antistio Nomissiano concede, in base alla legge Giulia sul
matrimonio, sua figlia vergine Zenarion a scopo di procreazione dei figli.
La prende in sposa M. Petronio Servilio, al quale ha promesso e a ha
dato come dote tutto quanto è scritto qui di seguito, per la stessa
summenzionata (figlia): della terra ereditata dal padre presso il villaggio
di Filadelfia 2,75 iugeri di terra catecica, in località Cor…, e nello stesso
villaggio 3,5 iugeri di terreno sabbioso ereditato dal padre, per metà a
vigneto; in oggetti d’oro degli orecchini molto lunghi, del peso di 2,5
tetarta e alcune collane del peso di 1,5 tetarta, in totale 4 tetarta; e un
paio di … d’argento del peso di 7 stateri; e in vestiti una tunica, una
mantellina e un mantello di Sciro del valore di 430 dracme di Augusto, e
un Heratianon e un vestito a strisce (?) e una Venere di bronzo e una
fiasca in bronzo del valore di 48 dracme, e uno specchio e una scatola
e due fiasche d’olio e un’altra fiasca di 7,25 mine, e una scatolina di
legno e una seggiola e una cassettina di profumi e la schiava paterna
Heraida.
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La documentazione archeologica
• Ricerche per immagini nei motori di ricerca generali:
– Google (http://www.google.it)
• Ricerche nel motore di ricerca interno di Perseus, sezione
Art & Archaeology
– http://www.perseus.tufts.edu/hopper/search?
• Attraverso ricerche testuali nei motori di ricerca generali si
possono rintracciare archivi di immagini dedicate alla vita
quotidiana nel mondo romano.
• Per esempio la sezione Archaeology of Daily Life del
Johns Hopkins Archaeological Museum di Baltimora
– http://archaeologicalmuseum.jhu.edu/the-collection/objectstories/archaeology-of-daily-life/
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Un salvadanaio
• Un salvadanaio di II-III
sec.
d.C.
con
rappresentazione
di
Mercurio.
• L’immagine è disponibile nella sezione Archaeology of Daily Life
del Johns Hopkins Archaeological Museum.
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Il reperimento della documentazione antica