Napoli, a Villa Pignatelli le sculture di Vincenzo Gemito per ammaliare il mondo Scritto da Luigi Ferraiuolo Domenica 05 Aprile 2009 16:52 NAPOLI - Al Museo Pignatelli di Napoli dal 29 marzo e fino al 5 luglio prossimo è allestita una mostra dedicata a Vincenzo Gemito, uno dei protagonisti della scultura europea tra Ottocento e Novecento, attivo a Napoli tra il 1868 e il 1929, anno della sua scomparsa. Sono esposte oltre duecento opere: dalle terrecotte giovanili, di prodigiosa precocità , fino ai superbi bronzi della maturità ; verranno, inoltre, presentati circa ottanta tra i disegni più significativi dell’artista, realizzati a penna, matita, carboncino, seppia, acquerello. Le opere provengono da raccolte pubbliche e private, italiane e straniere. Le esposizioni dedicate a Gemito sono state rarissime: degne di rilievo quella del 1953 al Palazzo Reale di Napoli e la selezione presentata a Spoleto, nel 1989, nell’ambito del Festival dei Due Mondi. Presentare, quindi, a distanza di anni, una rassegna ampia e articolata della produzione di Gemito, costituisce senz’altro un’occasione unica per riscoprire e far conoscere un grande esponente delle arti e della civiltà a Napoli tra Otto e Novecento, documentando anche aspetti poco noti della sua attività , come le piccole sculture cesellate, con ossessiva precisione, in metalli preziosi, secondo metodi sperimentali di grande modernità , ma al tempo stesso eredi di una lunga e fortunata tradizione locale, che affondava le sue radici fin in età ellenistico-romana. Nella mostra al Museo Pignatelli è presentata, inoltre, un’ampia selezione di opere – sculture e disegni – appartenenti alla celebre raccolta di Achille Minozzi, che, in stretti rapporti con l’artista, realizzò, con passione e competenza, tra fine Ottocento e inizi Novecento. La collocazione delle opere secondo criteri sia cronologici che tipologici consente un percorso che documenta l’intero itinerario artistico di Gemito, evidenziando, tra l’altro, affinità e diversità che caratterizzano la sua produzione grafica da quella plastica. Nel percorso della mostra sono esposte anche opere di pittori e scultori che con lui condivisero esperienze umane e artistiche. Infatti, nel complesso panorama dell’arte dell’Ottocento, tra istanze realistiche e tensioni simboliste, Gemito - che visse a Parigi tra il 1877 e il 1880 - pur mantenendo una forte autonomia, intrattenne costanti relazioni con i maggiori protagonisti del tempo, da Boldini a Rodin. La mostra, che si apre con due sale destinate a documentare gli importanti nuclei collezionistici Minozzi e Consolazio, prosegue poi con un allestimento concepito per sezioni tematiche dedicate ai soggetti più frequentemente ricorrenti nella sua produzione: fanciulli ripresi dal vero, pescatori e acquaioli rappresentanti un’umanità atemporale che l’artista propone senza alcun intento polemico o di denuncia sociale, ritratti e autoritratti, meduse e sibille, nonché grandi personaggi storici, quali Alessandro Magno e Carlo V. 1/2 Napoli, a Villa Pignatelli le sculture di Vincenzo Gemito per ammaliare il mondo Scritto da Luigi Ferraiuolo Domenica 05 Aprile 2009 16:52 Tutti protagonisti della personale ricerca sull’uomo che Gemito affronta con intenso senso etico, perseguendo l’essenza della forma fissata nel gesto e nell’attimo. Particolare attenzione è riservata alla ricca produzione grafica, con una selezione di circa ottanta disegni, in parte inediti, realizzati a penna, a matita, a carboncino, a seppia e ad acquerello. Alcuni sono studi o schizzi per le sculture, altri sono concepiti come vere e proprie espressioni autonome. Al piano terra della villa trovano posto altre opere: il centrotavola realizzato per Umberto I è esposto nella Sala da Pranzo; il Narciso eseguito per i Pignatelli è nel Fumoir; la grande scultura raffigurante Oscar du Mesnil, proveniente dal Museo di Philadelphia, è nella Sala da Ballo. Qui una interessante sezione documentaria e fotografica testimonia la vita di Gemito, i luoghi e le persone a lui cari, gli amici e i committenti che lo sostennero nei momenti più drammatici della sua esistenza. La mostra, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è progettata e realizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, promossa dalla Regione Campania, Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali - progetto Cofinanziato con i fondi PO FESR CAMPANIA 2007-2013 Obiettivo OPERATIVO 1.9 , dalla Provincia di Napoli-Assessorato ai Beni Culturali, dal Comune di Napoli-Assessorato al Turismo e Grandi Eventi; con il sostegno della Compagnia di San Paolo, Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli; con il contributo di Amici di Capodimonte. Museo Pignatelli - Riviera di Chiaia, 200Informazioni: tel. 848 800 288 Orario: tutti i giorni ore 9.00 - 14.00; venerdì e sabato 9.00-20.00; martedì chiuso (La biglietteria chiude un’ora prima) Biglietti: Integrato: € 6,00 Ridotto: € 3,00, applicabile a tutte le categorie che usufruiscono delle riduzioni di legge per il Museo in base alla normativa vigente nonché per coloro che usufruiscono delle riduzioni di legge e per i possessori di biglietto d’ingresso di Duca di Martina, Capodimonte, San Martino, per le aziende che hanno sostenuto finanziariamente e promozionalmente la realizzazione della mostra, gruppi di minimo 15 e massimo 30 persone con prenotazione obbligatoria. Gratuito: per tutte le categorie previste dalla vigente normativa. Organizzazione e promozione: Civita, Catalogo edito da Electa Napoli, Didattica: Le Nuvole-Pierreci-Progetto Museo. 2/2