Denominazione
IMMOBILE LAMARMORA
Descrizione
Trattasi di due edifici distinti all’interno di un'unica corte
comune.
Il primo edificio ad un unico piano in disuso a causa delle
precarie condizioni era utilizzato all’epoca come officina.
Il secondo corpo di fabbrica separato dal precedente a due
piani ospitante n. 2 alloggi indipendenti in condizioni mediocri.
Indirizzo
Via Lamarmora n. 8
Epoca
1960
Superficie coperta
200 mq
Superficie di pertinenza*
380 mq
Spunti progettuali
(estratto
vigente)
PGT
SR attrezzature sociali-ricreative
Sono così classificate le aree e le strutture urbane che
favoriscono la socialità, l’incontro, lo sviluppo di iniziative di
carattere sociale e ricreativo. Non vengono ricomprese le
strutture poste in particolare connessione con gli ambiti di
elevata naturalità, che sono classificate nelle attrezzature per lo
sport ed il tempo libero.
Il piano non individua soluzione definite, in ragione della
complessità degli interventi e della precarietà delle opzioni
economiche. Vengono individuate peraltro 2 strutture che
possono essere riconvertite, con finalità sociali ricreative, di housing sociale,
all’interno di progetti che possono prevedere anche altre
destinazioni d’uso. Esse sono individuate in immobili di proprietà
comunale, posti in posizioni particolarmente importanti in P.zza
Vantini a Rezzato e in via Lamarmora a Virle.
Possono essere previsti interventi coerenti con le norme per la
classificazione del singolo immobile (si veda punto successivo di questa
scheda – Piano delle Regole).
Denominazione
IMMOBILE DI VIRLE VIA LAMARMORA
Indirizzo
Via Lamarmora n. 8
Epoca
1960
Superficie coperta
200 mq
Slp ipotizzabile
Superficie di pertinenza
Spunti progettuali
380 mq
.
Denominazione
IMMOBILE VIA LAMARMORA
Indirizzo
Via Lamarmora ,n. 8
Zona di decentramento
Epoca
1960
Piano delle Regole - Tavola R_02_lndicazioni morfologiche
A4 – Edifici tipologicamente riconoscibili moderatamente alterati
A6 – Edifici non storici non coerenti con il tessuto storico
Norme di Attuazione
24.4 Categoria A4 – Edifici tipologicamente riconoscibili moderatamente alterati
Descrizione
Edifici tipologicamente riconoscibili di interesse storico-ambientale, che hanno subito modeste alterazioni o hanno
dismesso la funzione originaria e necessitano di rifunzionalizzazione.
Edifici di derivazione agricola od urbana, costituenti i tessuti edilizi originari, edifici pertanto di interesse ambientale
che sono stati interessati da interventi di parziale trasformazione rispetto all’organismo originale. Insistono
sull’impianto planimetrico originario e possono aver subito variazioni dei profili altimetrici originari ed anche parziali
alterazioni di facciata.
Rientrano in tale categoria, edifici, che mantengono caratteri originari degni di conservazione ed al tempo stesso
necessitano di recupero funzionale. Della categoria possono anche far parte edifici che non presentano particolari
caratteristiche storiche o tipologiche e che tuttavia sono coerenti con l’organizzazione del
tessuto urbanistico.
Obiettivi
Conservazione dell'immagine del tessuto insediativo storico, con particolare riferimento alla continuità dell'edificato, al
mantenimento dei caratteri storici.
Modalità di intervento
Sono ammessi:
- interventi finalizzati alla conservazione della struttura urbana nel suo complesso;
- interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, il ripristino o la sostituzione, l'eliminazione e la modifica di
alcuni elementi costitutivi dell'edificio e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti;
- le modifiche dell'impianto distributivo interno;
- l'inserimento di nuovi orizzontamenti e la sostituzione di strutture orizzontali interne prive di valore architettonico,
anche in posizioni e con materiali diversi dagli originari;
- inserimento di nuovi collegamenti verticali, quando non comportino la rottura di strutture a volta;
- realizzare nuove aperture di porte e finestre, soltanto se necessarie al conseguimento del rapporto
aeroilluminante richiesto, senza alterazione della dimensione dei vani serviti dalle finestre esistenti e nel rispetto
delle tipologie edilizie originarie. Le nuove aperture dovranno uniformarsi per dimensione, rapporti compositivi e
materiali impiegati ai tipi preesistenti nel fronte dell’edificio o nelle cortine murarie in cui lo stesso è inserito. E’
fatto obbligo di esame preventivo da parte della Commissione Comunale del Paesaggio.
In presenza di ogni tipo di intervento, con l'esclusione della manutenzione ordinaria, sarà fatto obbligo di rimozione
degli elementi non coerenti (per forma e materiale) con i caratteri storici dell'edificato.
Solo con Piano di Recupero sono ammesse:
alterazioni tipologiche esclusivamente finalizzate alla rifunzionalizzazione delle parti edificate dismesse. parziali
demolizioni e ricostruzioni entro i parametri, il sedime e le dimensioni volumetriche esistenti. Gli interventi devono
essere finalizzati a migliorare l'integrazione degli edifici con l'ambiente urbano storico.
Interventi non ammessi
Non è mai ammessa la ristrutturazione edilizia.
Destinazioni d’uso
Valgono le disposizioni di cui al punto 24.3 Categoria A3 (Verificare con PGT).
Le funzioni diverse dalla residenza complementari e compatibili sono ammesse solo al piano terra. Gli studi
professionali sono ammessi anche ai piani superiori.
24.6 Categoria A6 – Edifici non storici non coerenti con il tessuto storico
Descrizione
Appartengono alla categoria A6 gli edifici costruiti in epoca recente, comunque dopo il 1939, che occupano in modo
inadeguato la relativa unità urbanistica e che costituiscono elementi di non coerenza con il tessuto storico.
Obiettivi
Conservazione dello stato di fatto per traguardare una eventuale futura trasformazione finalizzata a ricomporre
l'immagine urbana e realizzare condizioni di maggior sostenibilità ambientale e maggiore integrazione con il tessuto
storico.
Modalità di intervento
Ammessa manutenzione ordinaria e straordinaria.
Solo con Piano Attuativo o Permesso di Costruire Convenzionato, quest’ultimo ammesso solo per gli interventi di non
rilevante entità e in ambiti non particolarmente significativi dal punto di vista paesistico, è ammessa la demolizione e
la ricostruzione con trasposizione volumetrica e modifiche nell'assetto planimetrico.
Gli interventi ammessi per tale categoria dovranno garantire una maggiore integrazione degli edifici alle caratteristiche
dell'ambiente urbano storico e produrre un tessuto edilizio più coerente, meglio organizzato, più accessibile.
La ricostruzione dovrà superare l'impianto planimetrico preesistente per dare origine ad un nuovo impianto
planimetrico più coerente con la struttura del centro storico.
Per motivazioni di interesse pubblico può essere ammessa la demolizione senza ricostruzione con trasferimento dei
diritti edificatori esistenti legittimi, ai sensi dell’art. 11 delle NTA del DdP e secondo le modalità ivi stabilite.
Per gli immobili classificati A6 è ammessa la possibilità della demolizione senza ricostruzione e trasferimento dei diritti
edificatori come enunciato al precedente comma. L’Amministrazione Comunale deve riconoscerne l’interesse
pubblico.
La demolizione deve riguardare l’intera unità edilizia, non essendo funzionale alla riqualificazione urbanistica la
demolizione parziale. L’intervento deve produrre un miglioramento della qualità ambientale, restituendo spazi
funzionali all’insediamento di servizi pubblici, o al miglioramento delle condizioni degli spazi scoperti al contorno
rispetto ai quali devono essere trovate nuove forme di coerenza.
Tali attività sono disciplinate da un procedimento contestuale a quello che sancisce l’operatività delle aree destinate
ad acquisire i diritti edificatori ceduti.
Interventi non ammessi
Ampliamento.
Destinazioni d’uso
Vale quanto disposto per la categoria A3 (Verificare con PGT).
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