“Confronto pubblico sulle prospettive
dell’alta tecnologia a Genova”
Domande ai candidati alla
Presidenza della Giunta Regione Liguria
On. Sandro Biasotti
e
On. Claudio Burlando
e relative risposte
Genova, 17-18 marzo 2010
PREMESSA
a.
Dalle analisi condotte di recente dalla Banca d’Italia sulla base dei dati forniti da Eurostat (che ha
raggruppato le regioni europee più simili per struttura economica e produttiva nelle quali è probabile che si localizzino i
competitor naturali delle nostre regioni) emerge che il cluster in cui – secondo Eurostat - ricade la Liguria è quello delle
regioni a reddito medio-basso e marcata specializzazione nei settori ad elevata intensità di conoscenza. Nel medesimo
raggruppamento rientrano il Lazio, sette regioni francesi (Lorraine, Aquitaine, Midi-Pyrénées, Limousin, Auvergne,
Languedoc-Roussillon, Provence-Alpes-Cote d’Azur), una regione belga (Wallone) e le regioni di Madrid e di Berlino.
Sottolinea la Banca d’Italia che:
“La specializzazione della Liguria riguarda in primo luogo il comparto manifatturiero, nel quale la quota di addetti nei
settori delle alte tecnologie supera sia la media nazionale sia quella del cluster di riferimento”.
Tuttavia, negli ultimi dieci anni, osserva Banca d’Italia, la Liguria ha mostrato una capacità di espandere le proprie
dotazioni scientifiche-tecnologiche inferiore a quella delle regioni europee aventi simili caratteristiche.
Ecco perché è decisivo che nel triennio 2010/2012 la Liguria ed in particolare Genova punti con decisione sulla
valorizzazione del comparto delle imprese tecnologiche. E’ un’opportunità strategica che va colta da subito e perseguita
con opportune politiche regionali.
b.
Si può oggi stimare che le aziende ad alta tecnologia presenti a Genova siano oltre 150 con un occupazione
di circa 15.000 addetti se si tiene conto delle relative aziende Finmeccanica (Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, Selex,
Ansaldo STI, Elsag), delle divisioni delle aziende multinazionali quali Siemens, Ericsson, ABB, Carestream, e di altre
aziende quali Datasiel, Esaote, Paul Wurth, Tenova, ecc…. e di oltre 130 aziende di media e piccola dimensione.
Genova può inoltre contare su l’IIT, su strutture universitarie di eccellenza, quale la Facoltà di Ingegneria, sui laboratori
del CNR e su un’iniziativa di grande valore qual è il Festival della Scienza. Questa è la base da cui partire per
progettare il futuro tecnologico della Regione.
2
Dall’ultima indagine Dixet Confindustria, presentata nello scorso mese di gennaio, è emerso che il settore
dell’high-tech è riuscito, nonostante la profonda crisi internazionale, a mantenere nel 2009 il valore dell’attività
produttiva rispetto al 2008. E le previsioni indicano una potenziale crescita nel 2010 intorno al 5%. In altre
parole, l’high-tech risulterebbe l’unico settore che non solo ha resistito alla crisi, ma che manifesta una potenziale
significativa crescita.
Domanda 1
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Qual è la Sua valutazione sul
ruolo del sistema delle
imprese ad alta tecnologia in
Liguria ed in particolare a
Genova?
Il nostro obiettivo di governo è quello di
creare lavoro per i giovani, per le donne
e per i precari e allo stesso tempo
consolidare quello di quanti in questo
momento hanno paura del domani. La
Ricerca e Sviluppo a tutti i livelli sia di
base che industriale riveste perciò un
ruolo strategico e la mia valutazione di
quanto è stato fatto dalle imprese a
Genova e in Liguria è assolutamente
positiva.
Consapevoli della sua importanza e della
sua strategicità non possiamo non
apprezzare lo sforzo del Ministro
dell’Istruzione e dell’Università e
Ricerca Scientifica Mariastella Gelmini
nel cercare di legare i finanziamenti a
quegli Atenei e centri di ricerca virtuosi
e meritevoli. In questo scenario
dobbiamo inquadrare le azioni di
governo senza dimenticare che nel
quinquennio 2000-2005 la mia Giunta ha
centrato importanti risultati in questo
settore.
Penso che se la Liguria abbia una
possibilità di uscire positivamente dalla
crisi questo sia in gran parte dovuto alla
forte presenza di aziende hi-tech.
Accanto al sistema di imprese
Finmeccanica ci sono realtà importanti e
una rete diffusa di aziende anche piccole
ma molto qualificate. C’è una Università
di qualità nelle facoltà scientifiche. E
progetti ai quali la Regione ha dato un
contributo importante: penso a Erzelli,
con il nostro impegno a garantire il
finanziamento (per un totale di 140
milioni di euro) del trasferimento della
Facoltà di Ingegneria, all’insediamento
dell’IIT (altri 11, 5 milioni per
l’acquisizione della sede di Morego),
alla creazione dei due distretti
tecnologici a Genova (sede inaugurata
pochi giorni fa) e alla Spezia.
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Segue: Domanda 1
Segue Domanda 1
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Non possiamo quindi non ricordare che
l’insediamento dell’Istituto Italiano delle
Tecnologie (IIT) è il fiore all’occhiello
di tutta l’azione politica verso la
valorizzazione delle ricerca in Liguria.
In questo Istituto – voluto con forza
battendo l’agguerrita concorrenza di
importanti realtà come i Politecnici di
Milano e Torino e la Normale di Pisa –
operano oggi circa 360 ricercatori di cui
circa i due terzi rientrati dall’estero per
lavorare in Italia centrando appieno
l’obiettivo che si era posto l’allora
Ministro Moratti di far rientrare i cervelli
italiani espatriati.
In questo scenario non possiamo non
ricordare la nascita del Dixet, del
Distretto della robotica industriale
formato da una trentina di imprese
private tecnologicamente avanzate, il
Distretto dei Sistemi Intelligenti Integrati
(il SIIT) che fu costruito nel 2004 e ha
avuto un’assegnazione di importanti
risorse finanziarie del MIUR (allora
presieduto dal Ministro Moratti) ed
infine la costituzione della società per
accelerare la presentazione dei progetti
del Distretto delle tecnologie marinomarittime della Spezia.
Questo rapporto virtuoso tra iniziative
private e ruolo delle istituzioni pubbliche
deve continuare e affinarsi
ulteriormente: per la Regione è stata e
sarà strategica la scelte di favorire
ricerca e innovazione.
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Le aziende high-tech hanno segnalato nella recente indagine criticità nelle loro possibilità di sviluppo in Liguria.
In percentuale vengono indicati (in ordine decrescente): spazi adeguati (26 %) cultura industriale (19%) ruolo di
enti e istituzioni (18%) infrastrutture (15%) altri (22%).
Domanda 2
Ritiene che siano
corrette queste
indicazioni di criticità
fornite dalle imprese
dell’high tech?
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Indubbiamente la nostra città e la
nostra regione non abbondano di
spazi o aree per consentire un
adeguato sviluppo di questo
importante settore del business. Ben
vengano quindi iniziative come
quelle previste da Genova High
Tech agli Erzelli. E ben accette
saranno tutte le iniziative tese a
ricercare spazi, anche verticali, di
sviluppo. Per quanto riguarda la
cultura industriale è vero nel tempo
si è un po’ persa l’abitudine di
pensare positivo nei riguardi delle
industrie e spesso si ha la sensazione
che le stesse diano un po’ fastidio.
Gli enti e le istituzioni dovrebbero, e
questo sarà il mio impegno, essere
più attente e svolgere un ruolo più
proattivo; infine le infrastrutture
sono, da sempre, la carenza più
strutturale della nostra città e della
nostra regione a cui metteremo
rimedio.
Le criticità segnalate mi sembrano quelle giuste. Per gli spazi,
un’offerta come quella prospettata dal progetto Erzelli mi
sembra già una risposta molto importante. Certo, ha un costo: il
governo e la Regione devono continuare sulla strada già aperta
dall’accordo per l’insediamento di Ericsson. Molto importante è
il tema della cultura industriale: personalmente ne sono
convinto, anche per formazione personale. Ma il tema è centrale
nel nostro programma di governo: il futuro della Liguria è fatto
di un mix sempre più virtuoso tra industria, porti e logistica,
turismo. E le nuove tecnologie in fondo attraversano
trasversalmente tutti i settori. Sulle infrastrutture finalmente
siamo a una svolta: opere importanti sono in corso o si stanno
finalmente avviando, come il Terzo Valico. Quanto i lavori
partono comincia un processo virtuoso, intanto aumenta il
lavoro. Nel ruolo delle istituzioni io metto l’assenza, tuttora, di
una iniziativa più incisiva del governo di fronte a una crisi che è
strutturale e che durerà ancora. Capisco che l’Italia ha un alto
debito pubblico e che non può permettersi costi elevati: ma non
fare quasi nulla avrà un costo ancora più alto. Non credo che
tutto si risolverà con l’illusione di agganciare l’Italia alla ripresa
tedesca: la locomotiva Germania trainerà prima di tutto vagoni
tedeschi… Noi in Liguria abbiamo operato positivamente grazie
al Patto per lo sviluppo stretto con tutte le forze economiche, 5
sociali e sindacali, per liberare le energie locali. Qualcosa di
simile dovrebbe essere fatto anche a livello nazionale.
Le aziende high-tech presentano un’incidenza elevata della ricerca e sviluppo sul fatturato (per quasi la metà
delle aziende genovesi superiore al 5%) in un Paese che si caratterizza per un rapporto tra la spesa per la ricerca
e sviluppo e il PIL, di poco superiore al 1%.
Domanda 3
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Secondo Lei risultano sufficienti
e adeguati nella loro
articolazione i programmi che la
Regione Liguria ha avviato nel
corso dell’ultima Legislatura
per incentivare gli investimenti
in ricerca e sviluppo delle
imprese tecnologiche?
E Lei, nel Suo programma,
intende potenziare, e in che
misura, gli investimenti in
ricerca e sviluppo per le aziende
ad alta tecnologia della Liguria?
Naturalmente la ricerca di base deve
essere
accompagnata
da
quella
industriale. Non ho dubbi quindi a
confermare che la seconda fase del POR
2007-2013 sarà fortemente indirizzata
verso le molte imprese di alto livello
tecnologico presenti sul nostro territorio
e che fanno ricerca.
Ecco questo è un esempio, insieme
all’IIT al Polo della Robotica industriale
ed al SIIT, il Distretto dei Sistemi
Intelligenti Integrati, al Dixet di come
può essere generata ricchezza e nuovi
posti di lavoro per i nostri giovani sia
laureati che tecnici impedendo loro di
migrare verso altri lidi e di depauperare
la nostra realtà industriale, economica
ed intellettuale.
La Regione ha agito con efficacia per alcune
scelte strategiche che ricordavo all’inizio:
Erzelli, IIT, distretti tecnologici, impegno per la
formazione e l’Università. Ritengo molto
importante anche lo sviluppo degli Istituti Tecnici
Superiori, per una qualificazione alta ma diversa
da quella universitaria. Non nego alcune
disfunzioni, da voi segnalate, nella liquidazione
di finanziamenti previsti dai bandi europei. Una
difficoltà è stata dovuta al recupero di circa 46
milioni di fondi per la verità non utilizzati dalle
imprese: li avremmo persi pagando ulteriori
penalità. Invece investiamo tutto, così come non
un euro andrà perso per i bandi successivi. Ne
abbiamo parlato in modo approfondito con Filse,
e supereremo i ritardi. Stiamo anche rinnovando
le competenze nelle strutture che gestiscono
questi fondi. Spero che potremo continuare
quest’opera decisiva. D’altra parte, se sarò
confermato, intendo dedicare metà del nostro
tempo a semplificare al massimo tutte le
6
procedure burocratiche.
Segue: Domanda 3
segue Domanda 3
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Naturalmente la ricerca di base deve
essere
accompagnata
da
quella
industriale. Molte imprese di alto livello
tecnologico presenti nel nostro territorio,
già da tempo dedicano risorse nei settori
dell’Information and Communication
Technology (ICT), del biomedicale,
dell’elettronica di potenza per i motori
ferroviari, dell’elettronica fine per il
segnalamento
e
l’automazione
ferroviaria, della cantieristica navale di
qualità, dell’energia e della nuova
grande opportunità che è il nucleare,
dove Genova vanta una lunga tradizione
di conoscenze e di competenze e noi
presteremo loro molta, molta attenzione.
Forse la Regione, vista la situazione
generale, darà meno finanziamenti, ma
dovrà assolutamente far risparmiare
tempo e denaro alle imprese. Aiutarle a
contenere i costi e a essere più efficienti.
Rendendo più efficiente, prima di tutto,
la macchina burocratica.
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Domanda 4
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Nel Suo programma sono previsti
incentivi finanziari per le medie e
piccole imprese ad alta tecnologia
che si impegnano ad aumentare
l’occupazione nel corso del
prossimo triennio?
Sì
certo
anche
attraverso
la
rimodulazione e la destinazione dei
fondi POR Innovazione 2007-2013.
Già ora abbiamo un programma
straordinario per assegnare incentivi a
tutte le aziende che assumono. Sono
contributi da 5000 a 12000 euro per ogni
assunzione. Nel solo primo mese di
attuazione ciò ha reso possibile 1500
assunzioni. Si tratta di posti di lavoro
recuperati dopo gli effetti della crisi. Ma
da pochi giorni è partito un nuovo bando
che è aperto anche a chi è in cerca di
primo lavoro o è disoccupato da molto
tempo. Non escludo che poi si possano
valutare iniziative specifiche per le
aziende hi-tech, ma queste opportunità
possono essere colte subito.
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Il Parco Scientifico e Tecnologico degli Erzelli viene considerato dalle aziende genovesi dell’alta tecnologia una
grande opportunità strategica.
Domanda 5
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Qual è la Sua valutazione su
questa iniziativa che vedrà
presenti - già dalla fine del 2011 aziende tecnologiche - a partire da
Ericsson - a cui faranno seguito,
negli anni successivi,
l’insediamento, oltre ad altre
aziende tecnologiche, della
Facoltà di Ingegneria, i laboratori
genovesi del CNR, e così via?
In particolare, è possibile
estendere ad altre grandi aziende
l’Accordo di Programma
similmente a quanto già firmato
lo scorso anno tra il Ministero
dello Sviluppo Economico, il
Ministero della Ricerca
Scientifica e dell’Università, la
Regione Liguria ed Ericsson?
Come ho già detto prima è una iniziativa
molto importante, una vera svolta nel
sistema di fare impresa a valore aggiunto
e ricerca nella nostra città. Sarà un polo
di attrazione formidabile per far crescere
tutto il nostro sistema economico.
Sarà compito e impegno della mia
Giunta, se sarò eletto, quello di avviare
un’azione di sensibilizzazione in tal
senso. Ritengo che più è importante la
massa critica delle imprese che
opereranno agli Erzelli più sarà facile
creare le condizioni per l’attrazione di
investimenti esogeni di imprese non
tradizionalmente presenti sul nostro
territorio.
Mi auguro sicuramente che altri Accordi
di Programma – ad. esempio con
Siemens - possano essere definiti sul
modello di quello per Ericsson.
Naturalmente sarà essenziale la
continuità dell’impegno del governo
nazionale. E’ molto importante che in
quest’area cruciale le normative europee
consentano incentivi anche alle imprese
di grandi dimensioni. Il che non deve
farci scordare i più piccoli: non a caso
per il SIIT (distretto tecnologico di
Genova) abbiamo lavorato per
l’inclusione anche di piccole e medie
aziende, insieme alle imprese maggiori,
l’Università e gli altri soggetti.
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E’ evidente il valore strategico della presenza di piccole e piccolissime aziende tecnologiche agli Erzelli,
accanto alle grandi aziende
Domanda 6
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
E’ possibile prevedere un progetto
ad hoc per incentivare
finanziariamente il trasferimento
di piccole e piccolissime aziende
nel Parco Scientifico e
Tecnologico?
Dovremmo verificare, come dicevo
prima, se all’interno della seconda fase
del POR 2007-2013, a partire dalla metà
del 2011, possono esserci gli spazi per
finanziare e sostenere ed incentivare il
trasferimento di piccole imprese nel
Parco Scientifico e Tecnologico. Sarebbe
utile, come dicevo prima, cercare di
creare una massa critica di imprese che
consenta anche l’insediamento di nuovi
soggetti industriali. Ma è una cosa che
studieremo assieme.
Elaboreremo un progetto specifico per
favorire l’insediamento di piccole e
piccolissime imprese a Erzelli e favorire
questi processi anche operando su più
piani. Prevediamo di costituire un fondo
per il Venture capital che dovrebbe
agevolare la formazione di nuove
imprese indotte dalle ricerche aperte
all’IIT, all’Università, al CNR. Si tratta
di attivare un sistema Spin Off mirato e
efficiente. Ricordo che già adesso le
imprese possono ottenere credito
agevolato grazie al fondo di garanzia che
la Regione ha creato insieme a
Unioncamere e alla rete Confidi. Per la
prima volta i finanziamenti riguardano
anche il capitale circolante.
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Il Governo ha deciso di avviare un programma sull’energia nucleare che prevede la realizzazione, nell’arco dei
prossimi anni, di nuove centrali. Genova ha subìto in passato, a valle del referendum post Cernobyl, un gravissimo
danno e un depauperamento delle capacità tecnologiche impiantistiche e sistemistiche relative al nucleare.
Tuttavia Genova è nella condizione ideale per aggregare le risorse tecnologiche nazionali, avendo la sede delle
attività Finmeccanica del relativo comparto
Domanda 7
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Quale, secondo Lei, dovrebbe
essere il ruolo di Genova in
questo settore che è esemplare
dell’alta tecnologia?
E che cosa pensa di fare il
Governo regionale per lo
sviluppo del progetto nucleare?
Il progetto del Governo di riavviare il
programma nazionale sull’energia nucleare
ci vede fortemente favorevoli.
Noi saremo pronti a sostenere tutte le
iniziative che il Governo vorrà mettere in
campo per consentire al Paese di affrancarsi
dalla dipendenza del petrolio, coniugando e
sviluppando iniziative per una nuova
energia nucleare pur sempre nel completo
rispetto dei processi di ricerca tendenti alla
“green economy”.
Genova e la Liguria tutta hanno i numeri
per rappresentare l’eccellenza nel settore
della produzione di impianti di energia,
tradizionali e di nuova concezione,
ponendosi all’attenzione internazionale per
la capacità di coordinare la ricerca in campo
nucleare, dando prospettive ed opportunità
di lavoro ed occupazione stabile ai nostri
giovani.
Credo naturalmente che possa essere una
grande occasione per aziende come
Ansaldo Nucleare e Ansaldo Energia. La
Regione ha finanziato con risorse ingenti
i master per le specializzazioni
nell’energia nucleare. Insieme al
Comune di Genova abbiamo appoggiato
l’insediamento a Genova dell’Agenzia
nazionale per la sicurezza nazionale.
Certo, la Liguria ha chiesto, con molte
altre Regioni, che le decisioni
sull’attuazione del piano siano
concertate con i governi regionali. Il
governo ha voluto fare una polemica
strumentale su questo.
Poi resto sconcertato quando un ministro
come Zaia, appena è candidato alla
presidenza del Veneto dica che lui la
centrale nucleare non la vuole.
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Segue: Domanda 7
segue Domanda 7
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Ma
lasciatemi
sottolineare
una
contraddizione della giunta regionale
uscente ovvero: non si può chiedere
l’istituzione a Genova dell’Agenzia
Nazionale per l’Energia Nucleare, che noi
ovviamente sosterremo con tutti i mezzi
disponibili
come
facemmo
per
l’insediamento
dell’IIT,
e
contemporaneamente ricorrere alla Corte
Costituzionale contro la legge del Governo
che rilancia il nucleare. Mi sembra un
grottesco tentativo di mediare tra le varie
anime della vecchia giunta e quella che oggi
viene riproposta ai liguri con uno scarso
senso dell’equilibrio.
Per queste scelte ci vuole coerenza.
E’ chiaro che in una regione come la
Liguria è arduo ipotizzare
l’insediamento di una centrale: su questo
sono d’accordo tutti. Nessun
atteggiamento ideologico pregiudiziale
quindi. Piuttosto mi chiedo se riusciremo
a primeggiare nelle tecnologie da fonti
rinnovabili, che per un paese come il
nostro sono sicuramente strategiche.
12
L’Istituto Italiano della Tecnologia (IIT) rappresenta una realtà di grandissimo significato e in forte espansione.
La sede di Morego risulta ormai saturata.
Domanda 8
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Ritiene che possa essere
importante – per le sinergie che si
potrebbero sviluppare – una
diretta presenza dell’IIT agli
Erzelli, anche in relazione alla
sua necessaria espansione?
Se l’IIT avesse la necessità di
espandersi, per carenza di spazi, non
vedo soluzione migliore allo stato
dell’arte che immaginare una sua
presenza
agli
Erzelli.
Questo
naturalmente consentirebbe di avviare
sinergie di scala con imprese ed
Università molto importanti e creerebbe
una significativa massa critica nella
ricerca.
L’IIT ha scelto la propria sede, ritenuta
adatta alle proprie attività, anche per
particolari caratteristiche naturali
compatibili con il tipo di laboratori che
andavano realizzati. Sarebbe interessante
fare un IIT 2 agli Erzelli, più rivolto alle
aziende di alta tecnologia liguri. Ritengo
sia già un buon risultato comunque
essere riusciti, in cinque anni, a
deciderne la filosofia, a sceglierne e
acquisirne la sede, a ristrutturarla grazie
all’impegno di ARTE, e rendere
operative 430 persone che vengono da
tutto il mondo e che ora fanno ricerca.
Sarei disponibile a partecipare al
cofinanziamento di un secondo modulo
agli Erzelli con la presenza delle aziende
e della Facoltà di Ingegneria.
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In conclusione, emerge un quadro dell’alta tecnologia in Liguria e a Genova di grande significato e di fortissima
potenzialità, che può diventare il fattore strategico di sviluppo e di nuova occupazione.
Domanda 9
Ritiene che l’alta
tecnologia possa essere
l’asse principale sul
quale puntare nei
prossimi anni per lo
sviluppo della Liguria
rispetto alla portualità e
al turismo?
Risposta on. Biasotti
Risposta on. Burlando
Sarà sicuramente uno degli assi strategici su cui
puntare, senza abbandonare e senza dimenticare
altri settori industriali come quello portuale e
turistico che non sono affatto maturi ma anzi
hanno bisogno di una nuova visione e una nuova
politica industriale. L’alta tecnologia può essere il
nuovo settore trainante ma a Genova e in Liguria
abbiamo anche altre eccellenze. Riprenderemo da
dove abbiamo lasciato. Riprenderemo con una
politica capace di favorire insediamenti come ad
esempio quello di Alcatel-Lucent a Genova che
nel panorama della multinazionale francostatunitense occupa una posizione di tutto rispetto
e dove preparatissimi ingegneri e tecnici tutti
genovesi e liguri stanno sviluppando le tecnologie
della banda larga di quarta generazione. Ecco
questo è un esempio, insieme, come dicevo sopra,
all’IIT, al Polo della Robotica industriale ed al
SIIT, il Distretto dei Sistemi Intelligenti Integrati,
al Dixet e alla cittadella tecnologica che nascerà
sulla collina degli Erzelli, di come può essere
generata ricchezza e nuovi posti di lavoro per i
nostri giovani sia laureati che tecnici impedendo
loro di migrare verso altri lidi e di depauperare la
nostra
realtà
industriale,
economica
ed
intellettuale.
Alta tecnologia, portualità e turismo non sono in
contrapposizione, ma sono i tre assi sui quali si
fonda lo sviluppo della Liguria. Anche per il
turismo serve la tecnologia: basti pensare alla
banda larga, ormai indispensabile per attrarre i
turisti. Il sistema dei porti liguri chiede nuove
tecnologie per ottimizzare la movimentazione
delle merci riducendone i tempi. La Regione,
attraverso Datasiel, ha investito 5 milioni e 800
mila euro sull’innovazione tecnologica anche nella
sanità introducendo la digitalizzazione per alcuni
esami specifici e l’informatizzazione delle
farmacie e dei medici di famiglia. Penso che sia
indispensabile procedere anche per rendere sempre
più efficiente la burocrazia. La destra tende a dire
chele regole non servono o che si possono eludere.
Noi pensiamo che le regole devono essere poche,
snelle, efficaci, e quindi bisogna seguirle. Se sarò
riconfermato, dedicherò come ho già detto molto
tempo per realizzare la semplificazione delle
procedure. D’altra parte, il secondo mandato ci
darà la possibilità di lavorare sulle linee intraprese
senza spendere tempo nella definizione
dell’impianto di base.
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