Approfondimento tematico:
Il giardino barocco e il giardino all’italiana
Il Seicento è il secolo delle scoperte scientifiche, del trionfo della ragione, dello
stupore, elementi che si riflettono in tutti gli aspetti della società
determinandone l’evoluzione.
Anche la progettazione dei giardini risente di questo clima di ottimismo e di
ricchezza: l’impianto cinquecentesco del giardino all’italiana si arricchisce di
nuovi dettagli, dando vita al cosiddetto giardino barocco.
Il giardino all’italiana.
Le origini del giardino all’italiana risalgono al X secolo, quando cioè attraverso
le prime Crociate furono introdotti in Europa fiori fino ad allora sconosciuti,
come tulipani, giacinti, mimose. L’hortus conclusus, cioè lo spazio di
concezione medievale protetto da mura che conteneva le colture, fu suddiviso
in parcelle: il verziere, dove erano coltivati gli alberi da frutto, gli arbusti e le
piante ornamentali , l’orto, con funzione alimentare, e il giardino, contenente
fiori. La radicale modifica dell’impianto planimetrico e compositivo avviene
durante il Rinascimento. La riscoperta dei classici latini si riflette sulla
progettazione del giardino che, ispirandosi a quello antico, presenta un rigoroso
schema geometrico, sottolineato da bordature in siepi di bosso ai margini delle
aiuole, statue e sobrie fontane; inoltre la chiusura dell’hortus caratteristica degli
anni bui medievali viene sostituita da una fiduciosa apertura verso l’esterno e il
mondo.
La concezione alla base del giardino all’italiana è la ricerca dell’equilibrio tra
rigore geometrico e fantasia creativa. A questo periodo appartengono le prime
ville, che, collocate al di fuori dei borghi, si fregiano di giardini botanici
contenenti piante da tutto il mondo.
Il giardino barocco.
Il giardino barocco seicentesco arricchisce il rigore e la simmetria della matrice
del giardino all’italiana attraverso l’elemento della “sorpresa”, dello “stupore”,
dello spazio infinito. Le fontane, già presenti nel sobrio impianto del giardino
cinquecentesco, si trasformano in teatri d’acqua e cascate artificiali: il giardino
si popola di illusioni e di suoni, divenendo un luogo dove la mano dell’uomo
plasma le siepi, modellandole non solo in composizioni geometriche, ma
soprattutto in vere e proprie sculture verdi di bosso o tasso.
Gli effetti pittoreschi e scenografici dissimulano la regola alla base del tracciato,
che si amplia a dismisura , sfumando i propri confini, fino alla completa
integrazione con il territorio ed assumendo le caratteristiche di parco. Gli stessi
elementi vegetali, pur essendo dominati dalla mano dell’uomo si raggruppano a
costituire un vero e proprio bosco, oppure, isolati, assumono forme ricercate e
artificiose.
In Italia i giardini del Seicento rimangono legati strettamente alla fisionomia del
giardino all’italiana: qui la geometria rimane evidente, nonostante l’introduzione
dei nuovi elementi tipologici, come i terrazzamenti, le sistemazioni a teatro e i
boschetti.
I principali esempi di giardino barocco in Italia sono:
•
il giardino di villa Aldobrandini a Frascati (Lazio): i giardini delle ville di
Frascati costituiscono l’esempio per la progettazione dei giardini
seicenteschi italiani. I viali di accesso di villa Aldobrandini presentano un
tracciato a tridente, concluso in corrispondenza della villa con le curve
delle rampe e dietro la villa l’acqua assume la forma di cascate che si
susseguono fino all’emiciclo del teatro d’acqua.
Vista del teatro d’acqua, cascata artificiale e planimetria generale di villa Aldobrandini.
•
il giardino Boboli (Toscana): è la più felice realizzazione del giardino
toscano. Qui Tribolo e in seguito Bartolomeo Ammannati e Bernardo
Buontalenti danno forma ad un giardino che si estendeva in origine da
Palazzo Pitti al colle situato di fronte. Un viale affiancato da boschetti
risalenti ad un impianto precedente collega il Belvedere con il bacino
contenente l’isolotto con la statua dell’ Oceano.
Vista aerea, fontana e dettaglio di una statua del giardino Boboli.
•
il giardino della villa Garzoni a Collodi (Toscana): si sviluppa su un
dislivello di sei terrazze.
Vista complessiva, dettaglio di un’aiuola e vista della scalinata del giardino di villa Garzoni.
•
l’isola Bella sul lago Maggiore: l’architetto Carlo Fontana trasforma
l’isola di proprietà della famiglia Borromeo in un vero e proprio giardino
galleggiante dominato da un palazzo e da terrazzamenti.
Vista aerea dell’isola Bella e dettaglio di una porzione di giardino.
Scalinata all’interno del giardino dell’isola Bella.
Sul “giardino barocco” dell’Ospedale Civile Maggiore di Borgo Trento.
La relazione tecnica a corredo del Piano del verde dell’Ospedale Civile
Maggiore di Verona classifica il giardino pensile a copertura dell’atrio del Polo
chirurgico come “giardino barocco”.
Gli elementi che potrebbero essere ricondotti ad una citazione di impianto
barocco sono la disposizione planimetrica, assolutamente geometrica e dotata
di simmetria centrale, l’impiego del bosso per la realizzazione di siepi
sempreverdi e la collocazione di vasi contenenti arbusti. Tuttavia, tali elementi,
seppur presenti nel giardino barocco sono tipici anche del giardino all’italiana: il
rigore geometrico e la simmetria della composizione planimetrica del giardino
pensile sono riconducibili alla razionalità della tipologia cinquecentesca, mentre
non vi è traccia dello sfarzo e della grandiosità propri del giardino barocco.
Sono infatti assenti gli elementi di riconoscibilità di tale stile, a partire dall’acqua,
presente al piano inferiore all’interno dell’atrio, ma priva delle caratteristiche di
“teatro” o di “gioco”, inoltre la geometria della composizione non è in alcun
modo dissimulata, essendo al contrario evidenziata attraverso le siepi,
sagomate geometricamente e non modellate secondo forme ricercate. In
conclusione, la stessa disposizione del giardino all’interno di una corte è la
negazione del concetto di giardino barocco, che invece è caratterizzato
dall’apertura e dall’integrazione con il paesaggio.
Dovendo quindi ricercare una “giustificazione colta” ad un impianto
geometricamente definito, fortemente condizionato dalla relazione con elementi
architettonici predeterminati, i lucernari piramidali, a nostro avviso il termine
“giardino all’italiana” sarebbe potuto risultare forse più coerente, dato che gli
elementi tipologici che lo caratterizzano sembrano per l’appunto riconducibili
alla tradizione cinquecentesca e non propriamente a quella del secolo
successivo.
Pianta e sezione del giardino pensile a copertura dell’atrio dell’OCM di Borgo Trento a Verona.
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Il giardino barocco e il giardino all`italiana