L’ACQUA NELLA BIBBIA
L’amore di Dio in una goccia
a cura di
Antonella Anghinoni e Silvia Franceschini
© Silvia Franceschini, 2011
1843, J. M. William
Turner, La sera del
diluvio, Londra, The
Tate Gallery
L’acqua scorre nella Bibbia
• Ci sono circa 2000 passi nelle Sacre Scritture in cui affiorano le acque nella loro
realtà fisica, ma anche con la loro misteriosa forza evocativa e simbolica
• Quello che vedremo non è una guida alle acque della Bibbia, ma una sorta di
teologia biblica dell’acqua, nella certezza che immergendosi in quei flutti, non si
trovano solo fondali, correnti, pesci o mostri, ma ci si incontra con il mistero della
vita, di noi stessi e di Dio
• Circa 1500 versetti dell’Antico Testamento e oltre 430 del Nuovo Testamento sono
intrisi d’acqua
• Majim, acque ricorre 580 nell’AT
• Hýdôr, acqua ricorre 76 nell’NT (di cui metà sono nel Vg di Giovanni), e vocaboli
derivati come idropico, idria (contenitore d’acqua), ánydros, senz’acqua, detto del
deserto, e hydropotéo, bevo acqua
• Jam, mare ricorre 392 nell’At
• Thálassa, mare ricorre 91 nell’NT (associandosi a due vocaboli derivati,
dithàlassos “situato tra due mari”, ossia un promontorio,e parathàlassos “in riva al
mare”)
• Tehôm, abisso, anche sottofondo infernale
• Per definire l’aspetto tenebroso dell’abisso primordiale nel quale guizzano mostri
la Bibbia usa la locuzione: Majîm rabbîm, grandi acque, 28 nell’AT; nel senso
anche di mare
1332, Michiel van der Borch, La divisione delle acque, Utrecht
‫מים‬
Mabedîl bên mayim lāmāyim: Separante tra
acque dalle acque
… E Dio disse: sia il firmamento in mezzo alle acque per
separare le acque dalle acque … Gen 1,6
• Il primo racconto della Genesi (Gen 1,1-2,4a) è caratterizzato
dalla presenza abbondante di acqua, per cui lo si indica anche
come “creazione bagnata”; se ne ipotizza la formazione
durante l’esilio, in ambiente mesopotamico dove appunto
l’acqua non mancava
1445, Giovanni di Paolo, La
creazione del mondo, New York,
The Metropolitan Museum of Art
L’acqua del diluvio:
naufragio e salvezza
• Epopea babilonese di Gilgamesh
• Racconto biblico del diluvio: Gen 6,5-9,17
• ‫ מבול‬mabbûl: oceano celeste, diluvio
… Io manderò il diluvio di acque sulla terra per distruggere ogni
carne ...Gen 6, 17
… Stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più recisa ogni
carne dalle acque del diluvio, nè più diluvio per distruggere la
terra … Gen 9,11
1508-1512, Michelangelo Buonarroti, Il diluvio universale, Città del Vaticano,
volta della Cappella Sistina
Dio è il signore delle acque
• Il Dio di Israele dimostra la sua signoria sulle acque in due modi:
• Come supremo organizzatore dell’irrigazione, rivela la propria
sapienza
• Come signore dell’abisso manifesta la propria trascendente
potenza
1966, Marc Chagall, Il passaggio
del mar Rosso, New York,
collezione privata
L’acqua del mare: esodo e
liberazione
• In questo evento fondante per la fede d’Israele, il popolo
constata la potenza del suo Dio di fronte alle grandi acque
‫ ים־סוף‬yam-sûf: Mare delle canne/dei giunchi
… Mosè stese la sua mano sul mare. E il signore durante tutta la
notte, risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo
asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare
asciutto, mentre le acque erano per loro una muraglia a destra e
a sinistra … Es 14,21-22
1481 circa, Cosimo Rosselli, Il passaggio del mar Rosso, Città del Vaticano,
pareti inferiori della Cappella Sistina
1999, Ratner Phillip, Il passaggio
del Mar Rosso, Bethesda, Dennis
and Phillip Ratner Museum
L’acqua del pozzo:
luogo di incontro d’amore
• Il pozzo luogo di acqua viva, assicura la vita a uomini e animali nel deserto
• ‫באר המים‬
be’ēr hammāyim: l’acqua del pozzo
… E avvenne che prima che avesse terminato di parlare (Eliezer): quand’ecco
Rebecca (Ribqâ) uscente, che fu partorita a Betuel figlio di Milca, moglie di
Nacor, fratello di Abramo, con la sua anfora sulla sua spalla. La ragazza
(hanna‘ărā) di buona visione molto, vergine, non aveva conosciuto uomo. E
scese alla fonte e riempì la sua anfora e risalì. Il servo allora le corse
incontro e disse: “orsù fammi bere un po’ d’acqua dalla tua anfora”. Disse:
“bevi mio signore”. E si affrettò e fece scendere la sua anfora sulla sua
mano e lo fece bere. E terminò di far bere lui e disse: “anche per i tuoi
cammelli attingerò fino a quando termineranno di bere”. E si affrettò e
svuotò la sua anfora nell’abbeveratoio e corse ancora al pozzo per attingere
e attinse per tutti i cammelli di lui. E l’uomo era ammirante lei tacente, per
conoscere se YHWH fece riuscire il suo viaggio (o) se no …(Gen 24, 15-21)
1650, E. Murillo, L’incontro di Eliezer e Rebecca al pozzo, Madrid, Museo del Prado
Rachele: una pietra alla bocca del pozzo
• Il pozzo nella Bibbia è topos letterario del luogo di fidanzamento
• Giacobbe arriva nel paese degli orientali e
… Vide nella campagna un pozzo e tre greggi di piccolo bestiame, accovacciati vicino, perché
a quel pozzo si abbeveravano i greggi, ma la pietra sulla bocca del pozzo era grande.
Quando tutti i greggi si erano radunati là, i pastori rotolavano la pietra dalla bocca del
pozzo e abbeveravano il bestiame; poi rimettevano la pietra al posto sulla bocca del
pozzo. Giacobbe disse loro: "Fratelli miei, di dove siete?". Risposero: "Siamo di Carran".
Disse loro: "Conoscete Làbano, figlio di Nacor?". Risposero: "Lo conosciamo". Disse
loro: "Sta bene?". Risposero: "Sì; ecco la figlia Rachele che viene con il gregge". Riprese:
"Eccoci ancora in pieno giorno: non è tempo di radunare il bestiame. Date da bere al
bestiame e andate a pascolare!". Risposero: "Non possiamo, finché non siano radunati
tutti i greggi e si rotoli la pietra dalla bocca del pozzo; allora faremo bere il gregge". Egli
stava ancora parlando con loro, quando arrivò Rachele con il bestiame del padre, perché
era una pastorella. Quando Giacobbe vide Rachele, figlia di Làbano, fratello di sua
madre, insieme con il bestiame di Làbano, fratello di sua madre, Giacobbe, fattosi avanti,
rotolò la pietra dalla bocca del pozzo e fece bere le pecore di Làbano, fratello di sua
madre. Poi Giacobbe baciò Rachele e pianse ad alta voce. Giacobbe rivelò a Rachele che
egli era parente del padre di lei, perché figlio di Rebecca. Allora essa corse a riferirlo al
padre. Quando Làbano seppe che era Giacobbe, il figlio di sua sorella, gli corse incontro,
lo abbracciò, lo baciò e lo condusse nella sua casa. Ed egli raccontò a Làbano tutte le sue
vicende … Gen 29,1-14
1836, Furich, Giacobbe e Rachele al pozzo, Vienna, Osterreichische Galerie
‫רחץ‬
rachatz: lavarsi, bagnarsi
… Mentre aspettavano l'occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, con
due sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c'era
nessun altro al di fuori dei due anziani nascosti a spiarla. Susanna disse alle
ancelle: "Portatemi l'unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perché voglio
fare il bagno". Esse fecero come aveva ordinato: chiusero le porte del giardino
ed entrarono in casa dalla porta laterale per portare ciò che Susanna chiedeva,
senza accorgersi degli anziani poiché si erano nascosti. Appena partite le
ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero da lei e le dissero:
"Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noi bruciamo di
passione per te; acconsenti e datti a noi. In caso contrario ti accuseremo; diremo
che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire le ancelle". Susanna,
piangendo, esclamò: "Sono alle strette da ogni parte. Se cedo, è la morte per me;
se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani. Meglio però per me cadere
innocente nelle vostre mani che peccare davanti al Signore!". Susanna gridò a
gran voce. Anche i due anziani gridarono contro di lei e uno di loro corse alle
porte del giardino e le aprì … Dan 13,15-25
1555, Jacopo Tintoretto, Susanna e i vecchioni, Kunshistorisches Museum, Vienna
L’acqua delle abluzioni
• L’abluzione assume nella Bibbia un valore rituale di purificazione, che
conferisce all’acqua un potere religioso
… Un tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla
terrazza della reggia. Dall’alto di quella terrazza egli vide una donna che
faceva il bagno la donna era molto bella di aspetto. Davide mandò a
informarsi chi fosse la donna. Gli fu detto: «É Betsabea figlia di Eliàm,
moglie di Uria l’Hittita». Allora Davide mandò messaggeri a prenderla. Essa
andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla
immondezza. Poi essa tornò a casa. La donna concepì e fece sapere a
Davide: «Sono incinta» … 2Sam 11,2-5
• Cfr.: Lv 15,19
1725, Sebastiano Ricci, Betsabea al bagno, Staatliche Museum, Berlino
L’acqua della rinascita
•
Nel Nuovo Testamento, dopo avere chiesto da bere alla samaritana, Gesù le rivela di
essere lui in persona la sorgente dell’acqua viva che può soddisfare la sete profonda di
vita eterna dell’uomo
… Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più
discepoli e battezza più di Giovanni - sebbene non fosse Gesù in persona che
battezzava, ma i suoi discepoli -, lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la
Galilea. Doveva perciò attraversare la Samaria. Giunse pertanto ad una città della
Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo
figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso
il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere
acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli infatti erano andati in città
per comprare cibi. Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi
da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono
buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e
chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti
avrebbe dato acqua viva». Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per
attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più
grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi
figli e il suo gregge?» Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma
chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà
in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» … Gv 4,1-14
XVIII sec., Etienne Parrocel, Cristo e la samaritana al pozzo, Ajaccio, Fesch Museum
Desiderio da dissetare
… Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi
beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io
gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».
«Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più
sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». Le disse: «Và a
chiamare tuo marito e poi ritorna qui». Rispose la donna: «Non ho
marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto
cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il
vero». Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. I nostri
padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme
il luogo in cui bisogna adorare». Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il
momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.
Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo,
perché la salvezza viene dai Giudei. Ma è giunto il momento, ed è questo,
in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il
Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono
adorarlo in spirito e verità». Gli rispose la donna: «So che deve venire il
Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa». Le
disse Gesù: «Sono io, che ti parlo» … (Gv 4,13-26)
XIX sec., Anonimo, Cristo e la
samaritana al pozzo, Russia,
Collezione privata
ύδωρ: acqua
• La storia biblica è un percorso lungo i pozzi. Al pozzo di Giacobbe si sono
abbeverati lungo i secoli uomini e animali. Necessità, bisogni, attese, desideri,
sogni tutto dissetato a quel pozzo
• È Gesù che comincia il discorso: impensabile, soprattutto per un rabbi. Se si
entra nelle pieghe del dialogo, si rimane poi stupefatti. Può capitare di sentire
apostrofare la Samaritana come “furba”, in quanto, appena Gesù le chiede di
andare a chiamare il marito, lei inizia a “fare della teologia”, così non fa la
verità sulla sua vita. Se fosse così, Gesù le chiederebbe perché sposta il
discorso; al contrario, Gesù non la rimprovera
• La donna si sente “conosciuta” da Gesù e capisce che deve essere un uomo che
viene da Dio; e se è un profeta, ha cose ben più importanti da rivelare. Allora dà
voce al suo desiderio più profondo e gli chiede dove adorare Dio. Gesù le
risponde non importa il “dove” si adora Dio, in quanto Dio cerca adoratori in
«spirito e verità». A questo punto è la donna che tiene il filo del discorso e Gesù
è sempre più “catturato” da lei; tanto che alla fine, quando lei afferma: «So che
arriverà il Messia», Gesù le si rivela chiaramente: «Sono io che ti parlo»
• È raro trovare un’affermazione così netta su Gesù nei vangeli, i quali sono
invece assai “misteriosi” riguardo alla sua identità. A una donna per prima Gesù
si rivela chiaramente come il Messia; è una donna splendida, che Gesù ha
aspettato sotto il sole cocente di mezzogiorno
1496, Jouan de Flande, Cristo e la
samaritana al pozzo, Musée du
Louvre, Parigi
Desiderio redento
• La donna al pozzo squadra lo straniero. Lei è una che conosce bene gli
uomini: è un’esperta in assetati di affetto. Lei stessa si è trasformata in
fontana di affetto e di piacere
• Lo straniero rompe il silenzio con una richiesta: “dammi da bere”.
L’emozione è altissima, lo straniero sa tutto e avvolge come in una nube
d’amore tenerissimo il cuore della donna. Lei non capisce, ma sente di
essere oltre. Lo straniero e la donna s’incontrano, l’arsura è secolare, dopo
acqua e fango, pozzanghere inquinate, pozzi pericolosi e ingannevoli
• La donna si svende, si butta via elemosinando una carezza vera che non
arriva mai, un gesto delicato e gratuito che resta solo un’attesa. Si sposa
con divinità di ogni tipo, si circonda di alleanze e sicurezze, si
compromette con schiavi e re, ma nessuno è lo sposo. Lo sposo è Dio, ma
ormai dopo tante alleanze false e idolatriche, lo sposo è uno straniero
2000 ca., Sieger Koder, La samaritana
Sete profonda
• È la storia di questa donna ma anche di ciascuno di noi: ogni istante
a elemosinare uno sguardo, un’attenzione, un attimo di privilegio.
Elemosinare acqua di amore, che disseti l’essere eterno di cui ogni
essere vivente si trova tessuto e impregnato
• Lo straniero si propone Sorgente, Messia: è l’acqua dell’amore che
sazia la sete e ristora l’anima. La donna che riconosce umilmente il
suo Signore come sua unica sorgente di vita e di amore non dovrà
più elemosinare per paura o solitudine, ma avrà lei stessa dentro di sé
l’acqua da donare
• Verrà un’altra «ora sesta», sotto la croce (Gv 19,28), e anche lì Gesù
griderà: «Ho sete», come chiede da bere alla Samaritana
1565 ca., Paolo Veronese, Crocifissione, Parigi, Musée du Louvre
La goccia d’acqua
• Passando dal Primo al Secondo Testamento, la quantità d’acqua diminuisce,
aumentando però il suo valore simbolico. Dall’enorme quantità primordiale
fino alla goccia che sgorga dal costato di Gesù.
• In quella goccia data c’è tutto l’amore di Dio per la creazione ma essa è anche
la Sua lacrima per la morte del Figlio
• αîμα καì ύδωρ: sangue e acqua
… Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto non gli spezzarono le
gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì
sangue e acqua … Gv 19,33-34
1350 ca., Maestro riminese, Crocifissione, Allentown, Art Museum
Dentro di me c’è una sorgente molto profonda. E in
quella sorgente c’è Dio. A volte riesco a raggiungerla,
più sovente è coperta di pietra e di sabbia: allora Dio è
sepolto, allora bisogna dissotterrarlo di nuovo
Etty Hillesum, Diario
1998, Giustina de Toni,
Crocifisso, Monastero delle
Clarisse di San Quirico, Assisi
Scarica

Presentazione PowerPoint di questa serata in formato