ASP Lazzarelli
Progetto obiettivo 2014: la qualità totale
Progetto obiettivo 2014: la qualità
totale

Consiste nel mantenere attivo un processo di:
- miglioramento continuo dell’assistenza
erogata
- nel creare ed istaurare buone prassi
- nell’identificare aree appropriate
- nell’implementazione del miglioramento
Come realizzare il progetto obiettivo?
Valorizzando e ottimizzando la performance del
personale sia individualmente che nelle forme
organizzative attraverso le quali si realizza il
miglioramento continuo
•Dell’area dei servizi socio-assistenziali
•Dell’area dei servizi sanitari
•Dell’area dei servizi alberghieri
•Dell’area tecnica
Concetto di qualità






I punti cardine della filosofia dell’ASP Lazzarelli si
sviluppano attorno a cinque strategie
A) ospite come centralità
B) qualità come leva per la soddisfazione del residente
C) miglioramento continuo
D) qualità del servizio come risultato della qualità dei
processi e del sistema di erogazione del servizio
E) coinvolgimento delle risorse umane
Finalità del progetto
Standard
assistenziali
Standard
assistenziali
Prospettive finanziarie
Prospettive del cliente
Visione del
futuro
Imparare a crescere
Manuale per il
Miglioramento
della qualità
Prospettive interne
Aree di intervento
Dimensioni della qualità
STRUTTURA
INDIVIDUALE
FORME ORGANIZZATIVE
PROCESSO
ESITO
OUT COME
OUT PUT
Struttura organizzativa






Servizio tutelare (personale dipendente ca 12 di cui 6 a TI e non
dipendente ca 15)
Servizio infermieristico (personale dipendente 6 unità di cui 1
TI)
Servizio alberghiero (personale dipendente 6 di cui 5 a TI e non
3)
Servizio tecnico (non dipendente 1)
Servizio pulizie (personale non dipendente 5)
Servizio professionale (personale non dipendente 2)
Forme organizzative del
miglioramento continuo

1) gruppi di progetto

2) circoli della qualità

3) CEDAC
CEDAC
GRUPPI DI PROGETTO
CIRCOLI DI QUALITA’
GRUPPI DI PROGETTO




Sono costituiti da un numero ristretto di persone
scelte dal direttore, appartenenti a funzioni
diverse
Si riuniscono ogni tre mesi seguendo una
metodologia di lavoro strutturata utilizzando
strumenti statistici
Effettuano la valutazione
Trattano problematiche trasversali
Circoli della qualità




Sono costituiti da persone appartenenti alla
stessa area di lavoro
La composizione del gruppo è stabile nel tempo
Affrontano tematiche e problemi riguardanti
l’area di competenza
Realizza il progetto sotto la guida di un
coordinatore che sappia identificare e analizzare
i problemi, stimolare le soluzioni adeguate,
metterle in atto e verificarne gli effetti
CEDAC


La sigla cedac significa diagramma causa-effetto
È una forma di miglioramento a gruppo aperto:
le persone possono offrire il loro contributo
senza necessariamente doversi riunire in luoghi
appositi ma direttamente sul posto di lavoro,
dove viene erogato il servizio o nei processi
interni senza interrompere la loro attività
Contributi individuali


Ogni operatore con la strategia della qualità deve
dare il proprio contributo individuale nei gruppi
di lavoro
Ogni operatore da il proprio contributo per il
miglioramento continuo della soddisfazione dei
bisogni degli ospiti e di ogni aspetto del lavoro
Processo
Obiettivo specifico
Azioni
Risultato atteso standard
Responsabilità
Indicatori
peso
Personale socio assistenziale
OBIETTIVO COMUNE n 1:
accoglienza
Obiettivo specifico
Gestione dell’accoglimento della persona ospite
Azioni
Il processo di inserimento segue le linee guida di riferimento.
Monitoraggio e compilazione verifica a 10 giorni dall’inserimento
in struttura doc acc. 2
Risultato atteso
standard
Personalizzazione dell’assistenza secondo i bisogni degli ospiti con
risorse attribuite in maniera differenziata
Risoluzione in tempi limitati alle problematiche della persona
Responsabilità
Coordinatore
Indicatori
Stesura ed applicazione protocolli dell’organizzazione regole di
accoglienza e verifiche
peso
Accoglimento ospite: problematiche
e opportunità



L’accoglienza è un processo complesso di
inserimento e integrazione dove l’ospite prende
coscienza del cambiamento radicale che sta
avvenendo nella sua quotidianità sia dal punto di vista
pratico-organizzativo, sia dal punto di vista
psicologico-relazionale
è processo di conoscenza reciproca in cui da un
lato l’anziano prende visione del nuovo ambiente:
strutture, persone, regole scritte e regole non scritte,
dall’altro la struttura deve conoscere il nuovo soggetto
sotto una molteplicità di punti di vista: carattere,
abitudini, gusti, legami familiari e sociali.
tempistiche e qualità dell’accoglienza possono
influenzare enormemente l’aspettativa di vita
dell’ospite, non tanto da un punto di vista funzionale,
quanto piuttosto sotto l’aspetto psico-motivazionale
Accoglimento ospite: problematiche
e opportunità



per diminuire gli influssi traumatici che gravano
sulle spalle dell’ospitando, si deve compiere un
attento processo analitico di valutazione delle
criticità associate ai diversi momenti
dell’accoglienza, al fine di stabilire idonee
procedure adeguatamente documentate (secondo i
criteri di completezza, rintracciabilità e
disponibilità), che da questo punto di vista guidino
al meglio l’organizzazione nel processo di
accoglienza dell’anziano
Individuare quel particolare arco di tempo critico in
cui è massimizzato l’accumulo di pressione che
grava sull’anziano
scorporare il periodo in questione in sottoperiodi
omogenei Possono così essere individuate quattro
differenti fasi di accoglienza, cronologicamente e
logicamente susseguenti l’una con l’altra: la preaccoglienza, l’ingresso, l’osservazione e la presa in
carico
Accoglimento ospite: problematiche
e opportunità
La
"pre-accoglienza", è soprattutto una fase informativa da parte dell’ASP
e valutativa da parte delle famiglie, cui deve essere lasciato un congruo lasso
di tempo per formare impressioni e valutazioni in merito alle possibili offerte
residenziali presenti sul territorio. La scelta è un momento critico per la
famiglia dell’anziano che ha l’incombenza di decidere il luogo in cui il
genitore trascorrerà gli ultimi anni della sua esistenza. Per questo la famiglia
deve essere accompagnata nella scelta e fornita delle informazioni basilari
sulle struttura, utilizzando strumenti informativi come la carta dei servizi o
giornate di incontro in struttura.
Il momento dell’"ingresso" è quello in cui l’ospite forma le sue impressioni
(positive o negative che siano) sul luogo in cui viene inserito; più che
l’efficienza e l’abilità del servizio, i fattori determinanti per la formazione di
un positivo imprinting emotivo risultano invece essere l’umanità e il calore
dell’accoglienza.
Una volta terminati i primi giorni della fase di ingresso, l’attenzione può
essere riversata sugli aspetti prettamente clinici, ovvero sull'"osservazione"
dell'ospite: monitoraggio delle condizioni di psico-fisiche, e sul profilo
relazionale dell’ospite, conoscendo più a fondo le sue abitudini, i suoi gusti.
Per garantire la massima qualità della "presa in carico" è dunque di
fondamentale importanza che le professionalità coinvolte si integrino tra di
loro, si coordinino e interagiscano. Un buon modo per far sì che ciò avvenga
può essere quello di pianificare riunioni d’equipe finalizzate alla stesura di un
piano di assistenza individualizzato dell’ospite, che sia in grado di descrivere
il profilo dell’anziano da più punti di vista: anagrafico, funzionale, cognitivo,
emotivo. La mission del piano è quella di prevedere una serie di obiettivi
specifici da raggiungere nel medio e nel lungo termine e di stilare un set di
mezzi potenziali per conseguirli fattivamente.
Obiettivo OSS n. 2 tutoraggio
Obiettivo specifico
TUTORAGGIO OSPITE
Azioni
Ogni operatore prende in carico 4 ospiti preferibilmente dell’area
di sua competenza, dovrà monitorarli con continuità e riferirne le
condizioni ed eventuali suggerimenti al coordinatore ogni 3 mesi
o ogni volta che le condizioni degli stessi cambiano stabilmente
per almeno 15 giorni
Risultato atteso
standard
Miglioramento della gestione dell’ospite e prevenzione
problematiche complesse
Responsabilità
coordinatore
Indicatori
Compilazione schede di monitoraggio
peso
OBIETTIVO OSS n.3: maggiore
qualità nell’assistenza
Obiettivo specifico
Aumentare la qualità della prestazione assistenziale
Azioni
Ogni operatore effettua la prestazione assistenziale con la
massima cura e professionalità anteponendo sempre la cura e la
dignità della persona alle altre dinamiche
Risultato atteso
standard
Miglioramento della qualità
Responsabilità
Coordinatore
Indicatori
Compilazione schede
peso
Personale infermieristico
OBIETTIVO INFERMIERI n.1
OMOGENEITA’ ASSISTENZIALE
Obiettivo specifico
Percorso assistenziale omogeneo
Azioni
Predisposizione ed applicazione di protocolli condivisi (prot.
farmacia, prot. accessi MMG, protocollo
Risultato atteso
standard
Uniformità di trattamento per analoghe casistiche
Responsabilità
Responsabile della singola attività
Indicatori
Protocolli condivisi oggetto di revisione annuale o secondo
necessità
peso
OBIETTIVO INFERMIERI n. 2
presa in carico dell’ospite
Obiettivo specifico
Presa in carico dell’ospite
Azioni
Pianificazione dell’assistenza all’ospite attraverso la compilazione
multifunzionale ed integrata del piano assistenziale
individualizzato
Risultato atteso
standard
Miglioramento del piano di cura individualizzato e specifico per
ogni ospite
Responsabilità
Responsabile PAI
Indicatori
Presenza del PAI e relativi aggiornamenti,
riunioni multidisciplinari specifiche per il caso con evidenza delle
azioni da intraprendere
Applicazione ed osservanza dei piani di attività previsti
peso
Obiettivo infermieri n 3. maggiore
qualità nell’assistenza
Obiettivo specifico
Monitorare costantemente la salute dell’ospite
Azioni
Pianficazione ed effettuazione esami di routin (misurazione
temperatura, pressione arteriosa, peso corporeo BMI etc…)anche
in mancanza di un evento specifico
Risultato atteso
standard
Prevenzione
Responsabilità
coordinatore
Indicatori
Diaria integrata e modulistica parametri vitali
peso
Personale alberghiero
Obiettivo servizio cucina
Obiettivo specifico
Personalizzazione della dieta dell’ospite in base alle indicazioni
fornite da dietisti e anche in riferimento ai gusti personali
Azioni
Risposta immediata ad esigenze particolari dell’ospite secondo le
prescrizioni sanitarie o le indicazioni fornite dai piani da
trasmettere al max 30 minuti prima della partenza dei carrelli
Risultato atteso
standard
Maggiore soddisfazione e sicurezza dell’ospite
Responsabilità
Responsabile del servizio mensa
Indicatori
modulistica
peso
Obiettivi personale di refezione
Obiettivo specifico
Accuratezza e miglioramento del servizio
Azioni
Risultato atteso
standard
Maggiore soddisfazione dell’ospite
Responsabilità
coordinatore
Indicatori
Modulistica
peso
Obiettivo servizio pulizie
Obiettivo specifico
Accuratezza e miglioramento del servizio
Azioni
Risultato atteso
standard
Maggiore soddisfazione dell’ospite
Responsabilità
coordinatore
Indicatori
Modulistica di controllo
peso
Valutazione raggiungimento
obiettivo assegnato






La prestazione individuale nel periodo di
riferimento viene valutata secondo i seguenti
criteri
Raggiungimento dell’obiettivo assegnato
punteggio da 0 a 40
precisione nella prestazione svolta (accuratezza
ed affidabilità nell’espletazione dei compiti
assegnati) valutazione da 0 a 15
Puntualità nell’espletamento dei compiti
assegnati (rispetto dei tempi e delle scadenze
connesse alla propria attività valutazione da 0
a 15
Orientamento all’utenza interna ed esterna
(capacità di dare risposte adeguate all’utenza
interna ospiti ed esterna familiari) valutazione
da 0 a 15
Predisposizione al lavoro di gruppo (capacità
di interagire con i colleghi con spirito di
collaborazione, capacità di concorrere al
raggiungimento degli obiettivi del gruppo
valutazione da 0 a 15
raggiungimento obiettivo
assegnato
precisione nella prestazione
svolta
puntualità nell'espletamento dei
compiti assegnati
orientamento all'utenza interna
e esterna
predisposizione al lavoro di
gruppo
La produttività viene riconosciuta
in base al punteggio
complessivamente raggiunto
secondo i seguenti criteri
 valutazione da 0 a 25 Prestazione non
adeguata non da diritto a quote di produttività
 valutazione da 26 a 50 prestazione solo
parzialmente adeguata da diritto al 50% delle
quote di produttività
Valutazione da 51 a 75 prestazione quasi
adeguata da diritto al 75% della quota di
produttività
Prestazione adeguata dà diritto al 100% della
quota di produttività
valutazione
produttività
0-25
0
26-50
50
51-75
75
100
100
Chi beneficia del progetto


Tutte le figure individuate nella struttura
organica a prescindere dalla loro collocazione
ma che abbiano lavorato nel periodo di
riferimento per almeno 60 giorni
La quota eventualmente non distribuita potrà
andare ad incrementare la produttività a tutti i
dipendenti o potrà essere destinata per obiettivi
intersettoriali ritenuti strategici
Modalità di erogazione
ogni lavoratore dipendente si vede
assegnata la stessa quota tenuto conto della
categoria e della posizione economica di
appartenenza, del contratto di assunzione e
della percentuale di assenze e del disagio
della turnistica (ad es. rientri)
I lavoratori non dipendenti verranno
inseriti nella categoria b1
Il monte complessivo del progetto è di €
30.000,00 per un periodo di un anno dal
01/09/2014 al 31/08/2015
 ad ogni categoria è assegnata la quota
teorica di produttività indicata nella tabella a
lato rivalutata di un peso di circa 1.6 come
da tabella allegata

N
cat
€
7
B1
486
4
B3
501
5
B4
516
5
C1
587
1
D1
673
Scarica

progetto qualità totale