Lunedì 5 ROMAGNA ARTE E STORIA Settembre 2011 27 LAVOCE Un itinerario dettagliato tra le strade della zona Liberty di Riccione Non solo viale Ceccarini La Villa dei Marmi e altri tesori di viale Baracca Romagna Liberty Andrea Speziali RICCIONE- Tredici anni fa, dopo la morte dello storico collezionista di cartoline Gilberto Monaco, detto ‘’Gimmy”, veniva pubblicato dalla Silver Books edizioni “Viale Ceccarini Riccione, dai primi del Novecento agli anni Quaranta”, (storia e iconografia del viale più prestigioso di Riccione tratte da cartoline illustrate e documenti d’epoca), testi di Mauro Cavalli. Ancora oggi viale Ceccarini “domina” con i suoi prestigiosi negozi e gli eventi in fondo al viale, a Piazzale Roma. Da autentico riccionese ammetto che la storia di Viale Ceccarini è affascinante per tanti aspetti, proprio come ci raccontava Cavalli nel 1998. Vorrei però presentarvi qualcosa sulla storia di altri viali che magari non competono con il viale Ceccarini dal punto di vista della fama, ma dal punto di vista turistico simboleggiano un’epoca ricca di fascino, quella vissuta da nobili e ricche famiglie forestiere che soggiornavano nella nostra Riccione per le vacanze estive, quando la villeggiatura era un privilegio per pochissimi. Esse provenivano dalle grandi città del Nord come Bologna, Milano, Modena ecc… e ogni anno, d’estate, si ritrovavano nella Perla Verde. Oggi Riccione è diventata una meta ancora più famosa per passare le vacanze, ma sicuramente più alla portata di tutte le tasche.Tra le varie zone di Riccione come lo storico Paese, la zona Marano, Alba o Fontanelle vi è la zona più “prestigiosa”: l’Abissinia (conosciuta come zona d’èlite per i benestanti villeggianti e le ville prestigiose che la caratterizzano. Uno tra i viali più prestigiosi della zona è il viale Francesco Baracca, che sin dai tempi passati ha visto nascere costruzioni abitative di grande stile, villini che si distinguevano dagli usuali edifici nella cittadina. Se partiamo dai bagni “Speranzino”, zona 63, dove vi si concentra il nucleo della “crèm” bolognese, possiamo ammirare verso Rimini la villa Antolini e verso Cattolica il lussuoso “Trampolines, suite hotels *****” recentemente edificato. Attraversato il viale Milano sempre sul lato Cattolica vi è l’affascinante villa Emilia, che occupa quattro viali. Si tratta di una delle ville più grandi e storiche di Riccione e soffermandomi su questo immobile (vedi cartolina / Collezione Andrea Speziali, Riccione), desidero regalare a voi lettori e appassionati collezionisti questa inedita fotografia del villino. Lo scatto fotografico è dell’Ingegnere che lo realizzò: Silvio Allegro Avondo. La fotografia riprodotta fu pubblicata nella famosa rivistra quindicinale illustrata “La Casa” del 1908; «Estetica, decoro e governo dell’abitazione moderna» - Società Editrice “Novissima” Roma. Come riporta la rivista «Primo Premio [lire Venticinque e un oggetto d’arte per decorazione salotto] All’Ing. Silvio A. Avondo, Firenze, Piazza Cavour 1, per la fotografia del Villino Avondo in Riccione [Forlì]» “Nel giudicare le numerose fotografie presentate al concorso fotografico […] La direzione de La Casa non ha, come ben s’intende, tenuto conto della sola tecnica fotografica. Una rivista d’intenti artistici ed estetici come questa non poteva infatti occuparsi della bontà di una fotografia indipendentemente dal valore artistico del soggetto fotografato […] I° premio fu assegnato all’Ing. Silvio A. Avondo per le tre fotografie del suo villino di Riccione (Forlì). […] I meriti che la Direzione attribuisce a questa costruzione sono i seguenti: logica distribuzione delle parti e dei corpi; serenità d’insieme; carattere prettamente italiano, toscaneggiante; giustezza di proporzioni; eleganza e sobrietà di attributi decorativi dati dalle terrecotte. […] Proseguento per viale Baracca, attraversando viale Gramsci fino ad arrivare all’incrocio con Viale Fiume (tralasciando gli hotel Ideal, Cartlon e Esedra e qualche villino d’epoca come il Merines e il De Angelis) Villa fontana oggi e nei dipinti di Fausto Magni che ne ritraggono gli splendori dell’epoca. Sotto la cartolina di Villa Emilia troviamo sulla destra, al n°16, un classico villino dei primi ‘900 caratterizzato dal glicine in fiore che cresce in parte sul balconcino del primo piano in ferro battuto. Va anche ricordato che il glicine nel Liberty era un fiore molto rappresentato e costituiva dunque un diffuso elemento decorativo. Nell’insieme la villetta propone un romantico contrasto di colori come il panna dell’intonaco e il violetto del glicine, che sembra quasi un soggetto dipinto su una tela. Al numero 18 di viale Baracca vi è la villa Fontana, detta “Villa dei marmi”. La villa fu costruita nel 1903. L’edificio era completamente diverso da quello di oggi. Nell’estate del 1928 l’industriale milanese Giuseppe Mario Fontana, in vacanza a Riccione con la famiglia, acquistò la villa con il relativo vasto giardino. Il nuovo proprietario oltre a ristrutturare l’immobile l’abbellì con marmi di Carrara, statue di bronzo e di marmo. Morto il proprietario nel 1932, il figlio Eugenio Fontana la ristrutturò affidando l’incarico al noto architetto riccionese Massimo Della Rosa nell’anno 1994. Negli anni ’50 vennero pubblicate alcune cartoline che riproducevano i tre dipinti dell’artista Fausto Magni (Livorno, 1906 - 1985). Questi quadri, (vedi foto) dipinti ad olio di grande fascino, vennero realizzati attorno agli anni ’30 e riproducevano la villa come allora. L’architettura era un soggetto molto caro al pittore come possiamo notare in altre sue opere. Oggi la villa è in ottimo stato di conservazione e, come in tempi più lontani, assieme al villino Emilia conserva ancora una posizione di spicco nel viale Baracca, dove sugli altri edifici La passeggiata lungo il viale che per tante storiche dimore conserva il fascino d’altri tempi, si conclude con lo shock della modernità un graffito “metropolitano” sui binari ferroviari svetta la sua elegante torretta. Proseguendo la passeggiata sul viale possiamo trovare edifici moderni e qualche villino Liberty nascosto nel verde, come quello caratteristico per le teste di donna sulle cimase esterne della casa. Desta interesse anche, sulla sinistra ,un villino di stile razionalista con intonaco bianco. Oltrepassato il viale Trento Trieste, sempre sulla sinistra, possiamo trovare una villa in fa- se di restauro: villa Faldella. La casa delle vacanze estive di questa famiglia era decorata con motivi floreali sulla fascia superiore delle pareti esterne, ora non più visibile, mentre si è salvato nel restauro il cornicione del tetto decorato con un motivo ondulato che richiama le onde del mare. Il piccolo balcone sopra la porta d’ingresso riporta nella ringhiera una decorazione Liberty in ferro battuto in stile con la casa. Una cartolina d’epoca documenta la presenza, sopra la porta d’ingresso, della scritta “Faldella”, pitturata a mano, con caratteri tipici dell’epoca, che purtroppo è stata ricoperta dalle mani d’ intonaco successive. A confine vi è la villa Morara, dimora appartenuta al gerarca fascista Giovanni Morara, in stretto rapporto con Mussolini; l’edificio è stato da qualche anno ristrutturato con una scrupolosa attenzione nel mantenere certi particolari elementi decorativi, come le lampade in ferro, e un’effigie in terracotta al lato del portone d’ingresso. Proseguendo fino in fondo al viale si possono trovare altri villini più moderni. Merita una menzione la villa “Del Bianco”, situata verso la fine del viale, una dimora di due piani di ampie dimensioni risalente ai primi ‘900, caratterizzata da un rivestimento a mattoncini che corre per tutto il pianterreno, da un grazioso balconcino collocato al centro del piano superiore, dai leziosi travetti in legno del tetto e dalla cancellata in ferro battuto ancora originale. La passeggiata lungo viale Baracca, che per tante sue storiche dimore conserva il fascino d’altri tempi, si conclude con lo shock della modernità: un graffito “metropolitano” sul muro di confine dei binari ferroviari!