SEGNAVIA CAI
Ambito Tematico 1° - Q.121 Cima di Pietrarossa
Area Didattica
Ambito Tematico 2° - Sella di Q.85 – Trincerone
Ambito Tematico 3° - Trincea Joffre - Grotta Vergine
Zona Monumentale di Q.85 - Quota E.Toti
81 (Cave di Selz - Lisert)
Tempo di percorrenza: ore 1 30'. Punti di ristoro:
Cave di Selz, Centro Visite del Lago di Pietrarossa.
Partendo dalla statale 305 verso Cave di Selz, si
prosegue per la via dei Laghi, seguendo prima la
sponda settentrionale del lago di Pietrarossa poi le
pendici orientali di quota 121 per arrivare al ponte
ferroviario del Lisert (Archi).
Sentiero di pace
Comune di
Monfalcone
Assessorato alla Cooperazione Decentrata
82 (Monfalcone - Lago di Doberdò)
Itinerario del Monte Debeli
Zochet, Gradiscata, Forcate
Itinerario della Rocca
Itinerario delle quote 85 e 121
Itinerario del lago di Pietrarossa, di quota 77 e di Sablici
Sottopasso di via del Carso
Sottopasso di Salita Moncenigo
Sottopasso di Salita alla Rocca
Piazzale d’accesso al Centro Visite del Lago di Pietrarossa
Percorsi di visita principali
Altri percorsi di visita
84 (Cave di SeIz - Monfalcone)
Parcheggi
Andamento della Linea trincerata italiana antecedente al 12 agosto 1916.
Andamento della Linea difensiva austro-ungarica
antecedente al 12 agosto 1916.
PERIODI
Per la loro particolarità le escursioni sui campi di battaglia
sono da preferire nel periodo autunnale o addirittura invernale perché la bassa vegetazione agevola la percorribilità e
facilita l’individuazione e la visita ai vari manufatti, che il più
delle volte sono situati al di fuori dei percorsi segnalati.
ABBIGLIAMENTO
È consigliabile quello da montagna, con particolare attenzione alle calzature che devono essere solide e comunque
idonee a proteggere le caviglie. Il terreno carsico, pur non
presentando particolari difficoltà è generalmente sconnesso
e non va quindi sottovalutato, se poi si sceglie di visitare o
percorrere le opere militari si dovrà procedere con maggiore
attenzione per evitare possibili cadute o distorsioni.
ATTREZZATURA
È sufficiente un piccolo zaino per la giacca a vento o per
indumenti pesanti e per la quasi indispensabile macchina
fotografica.
Composizione: stamperia comunale
Grafica e testi: Marco Mantini e Silvo Stok
83 (Monfalcone - Lisert)
Tempo dì percorrenza: ore 1. Punti di ristoro:
Monfalcone.
Da Monfalcone si prende la Salita Mocenigo proseguendo sulla destra per una carrareccia sotto le
pendici meridionali di quota 85 (Cima Toti) fino
all’incrocio di Sablici da dove si scende al ponte
ferroviario dei Lisert (Archi).
Pannelli illustrativi
SUL CARSO DELLA GRANDE GUERRA
appunti per gli escursionisti
Tempo di percorrenza: ore 1 30'. Punti di ristoro:
Monfalcone, lago di Doberdò. Centro Visite di
Gradina (Doberdò del Lago).
Da Monfalcone si prende la salita alla Rocca fino a
incrociare il sentiero 84 dove si svolta a sinistra,
per scendere fino ad incrociare il sentiero 81 e
risalire fino alla sella fra i monti Cosich e Debeli per
poi ridiscendere verso il lago di Doberdò.
Avvertenze
In linea di principio le escursioni non vanno mai condotte da
soli; inoltre non è consigliabile avventurarsi nelle frequenti
cavità se non si è accompagnati da speleologi o comunque
da persone esperte dei luoghi e soprattutto senza una valida
fonte di illuminazione. D’estate o nei periodi caldi cercare di
evitare le zone in battuta di sole o pietrose per la possibile
presenza delle vipere, non infrequente nei luoghi poco battuti. Inoltre nel caso di ritrovamenti fortuiti di ordigni bellici
è preferibile evitare di maneggiarli e qualora si rinvenissero
in luoghi di passaggio, segnalare la loro presenza ai Carabinieri.
Tempo di percorrenza: ore 2. Punti di ristoro: Cave
di Selz, Monfalcone.
Partendo dalla statale 305 verso Cave di Selz, si
arriva al termine dell’abitato dove comincia il sentiero che segue i resti delle trincee. Si raggiunge la
Rocca, poi costeggiando le quote 99, 111 e 121,
si ritorna a Monfalcone per il sottopasso di via del
Carso.
Informazioni: www.caimonfalcone.it
PER LA VISITA COMPLETA ALLE TRE AREE
TEMATICHE SERVONO CIRCA 3/3,5 ORE. SI
RACCOMANDA ATTENZIONE DURANTE LA
VISITA AI SITI ED AI MANUFATTI;
L’ESCURSIONE RIMANE COMUNQUE A
PROPRIO RISCHIO.
PARCO
TEMATICO
DELLA
GRANDE
GUERRA
Progetto cofinanziato
dall’Unione Europea
(Fondo Europeo
di Sviluppo Regionale)
2UE
OBIETTIVO
Il parco tematico della Grande Guerra
si trova sul sito del Comune di Monfalcone
www.comune.monfalcone.go.it - territorio
Come raggiungere il parco
Ingressi principali
Via del Carso provenendo da Trieste:
immettersi in via Colombo, proseguire per via Romana fino a raggiungere piazzale Tommaseo (P), dal quale si prosegue a piedi
verso via del Carso, seguendo le indicazioni "parco tematico della
Grande Guerra".
Via del Carso provenendo dall'autostrada A4 (Venezia-Trieste):
sia dalla direzione di Trieste che da quelle di Udine e Venezia prendere l'uscita Monfalcone Est, immettersi in via Colombo, proseguire per via Romana fino a raggiungere piazzale Tommaseo (P), dal
quale si prosegue a piedi verso via del Carso, seguendo le indicazioni stradali "parco tematico della Grande Guerra".
Salita Mocenigo provenendo dal centro città:
da piazza della Repubblica (P) percorrendo tutto Corso del Popolo
si raggiunge salita Mocenigo, dalla quale si prosegue seguendo le
indicazioni stradali "parco tematico della Grande Guerra".
Il materiale informativo è distribuito gratuitamente presso:
IAT di Monfalcone
Via Duca d'Aosta (Galleria Gran Pavese)
Lunedì - Sabato
9.30 - 13.00
Venerdì 16.00 - 19.00
Tel. 0481/410304
IAT di Fogliano Redipuglia
Via III Armata 54
Lunedì - Sabato
10.00 - 12.30 , 16.00 - 19.00
Tel. 0481/489139
E-mail: [email protected]
URP Comune di Monfalcone
Piazza della Repubblica, 8 tel. 0481/494208
Lunedì - Venerdì 9.00 - 13.30 / Lunedì - Mercoledì 15.30 - 17.30
Note storiche
La prima guerra mondiale, iniziata sul fronte italo-austriaco il 24
maggio 1915, coinvolse Monfalcone fin dal 9 giugno con l’entrata in
città delle prime truppe italiane e la contemporanea occupazione di
parte delle quote soprastanti abbandonate dai reparti austro-ungarici
per posizioni meglio difendibili.
L’abitato si trasformò in retrovia accogliendo ricoveri, comandi, ospedali e cimiteri, mentre una rete di camminamenti e le trincee di
prima linea segnarono profondamente il profilo delle alture.
Le operazioni iniziali consentirono alle truppe italiane di attestarsi
sui rilievi della Gradiscata, della Rocca e delle quote 98 e di collocare avamposti antistanti alle zone del “Tamburo” e di quota 93 in
direzione delle quote 121 e 85, che vennero contese, conquistate e
perdute ripetutamente per un anno intero, costringendo a grandi
sacrifici le migliaia di uomini destinate a questo tratto di fronte.
La caduta di Gorizia (8/9 agosto 1916) permise una lieve rettifica
alla linea avanzata italiana che inglobò le quote 121 di Pietrarossa
e la 85, ribattezzata nel dopoguerra “Quota Enrico Toti”, tenendosi
in stretto contatto con il caposaldo avversario di quota 77 di Sablici.
Quest’ultimo venne superato soltanto nel maggio 1917 nel corso
della decima battaglia dell’Isonzo.
Nel tardo autunno 1917 lo sfondamento austro-tedesco a Plezzo e
a Tolmino costrinse i reparti italiani a ritirarsi dal Carso. Il 27 ottobre
1917 si conclusero le operazioni sulle alture circostanti Monfalcone.
AMBITI TEMATICI
Ambito n. 3: Trincea “Joffre” e grotta
“Vergine”
Ambito n. 1: quota 121
Punto dominante sulla città e
sulle alture circostanti, spazia
sia verso il Carso sloveno, sia
verso il mare. Già caposaldo
austriaco, assieme alla
sottostante quota 85, costituì
un ostacolo insuperabile alle
truppe italiane per più di un
anno (1915-1916).
L’articolato sistema trincerato,
oggi percorribile, intervallato da
postazioni per mitragliatrici e
caverne ricovero, è stato realizzato dalle truppe italiane
sulle preesistenti linee austroungariche per fasi successive. Dall’agosto del 1916 fu per
lungo tempo prima linea italiana e fronteggiava quella austriaca di quota 77 (Sablici) e
quelle sovrastanti il lago di
Pietrarossa. Di particolare interesse la presenza sui manufatti di numerose “iscrizioni
di guerra” realizzate dai reparti impegnati nei lavori di presidio e rafforzamento.
Dopo le operazioni
iniziali dell'estate
del 1915 questo
complesso divenne un sistema trincerato di seconda
linea; l'uso principale era quello di collegamento con la linea di cresta
soprastante e la
quota 98. La linea
serviva a sbarrare
eventuali incursioni avversarie in caso di sfondamento delle posizioni antistanti, in particolare di quelle che dal "Tamburo" di quota 104 scendevano verso la quota 93 e quindi verso la cava.
La trincea intercetta lungo il suo tracciato due grotte naturali che
vennero opportunamente modificate ad uso militare. Una di esse,
la cosidetta Grotta Vergine (404/1063 VG), così chiamata dopo il
suo fortuito ritrovamento, è stata recuperata e restituita alla fruizione
turistica dal Gruppo Speleologico Monfalconese "Amici del Fante" e oggi rappresenta un tipico esempio di adattamento a fini
bellici di cavità naturali, non infrequenti sul Carso della Grande
Guerra. Informazioni: www.museomonfalcone.it
Ambito n. 2: sella di quota 85
La trincea “T.Col. Cuzzi”
Si caratterizza per il profondo trinceramento in roccia
rinforzato da parapetti in cemento realizzati dai reparti
italiani dall'agosto del 1916
sul precedente scavo austriaco.
Rappresenta l'elemento di
collegamento tra i capisaldi delle quote 121 e 85,
complesso che risultò
invalicabile per più di un
anno alle truppe italiane che
qui concentrarono maggiormente i loro sforzi.
In breve è raggiungibile la
quota 85 dedicata ad Enrico Toti sulla quale la suggestiva zona monumentale
commemora oltre al
bersagliere romano, le altre
medaglie d'oro cadute sulle alture di Monfalcone e i
diversi reparti che qui operarono tra il 1915 e il 1917.
Il Gruppo ANA di Monfalcone si è occupato del ripristino del tratto
di trincea che si trova lungo il sentiero n.84, oltre il sottopassaggio
ferroviario di Salita Mocenigo. L’opera faceva parte della linea italiana che dopo le prime operazioni del giugno 1915 correva dall’altura della Rocca sino alle pendici di quota 104. L’esercito italiano
nella terza battaglia
dell’Isonzo, si attestò
definitivamente poco oltre:
sulla quota 104, base di
partenza degli assalti alle
quote 121 ed 85.
La trincea, profonda quasi
due metri, è accessibile
tramite dei gradoni e si
estende con andamento
curvilineo per una trentina
di metri con una larghezza
media di circa un metro e
mezzo. Per tutta la sua lunghezza sono disposte
feritoie per fucilieri e sono
visibili alcune piazzole per
mitragliatrice, una vedetta
e due cavernette ricovero.
Archivio Dolomitenfreunde
Epigrafia di Guerra
Altri itinerari sul Carso della Grande
Guerra
Informazioni: Sentieri di Pace www.prolocofoglianoredipuglia.it
Si tratta di particolari
testimonianze costituite dai fregi dei reparti
cementati nelle trincee
o sulle caverne, o da
semplici graffiti realizzati dai soldati che nel cemento hanno inciso il
loro nome o un messaggio si speranza.
L’idea di censirle nasce nel 1993 ma è dal 1996 che con il “Gruppo Ricerche e Studi Grande Guerra” l’attività di ricerca e catalogazione ha portato ad un organico e razionale censimento con
fini di valorizzazione e studio, ma soprattutto di diffusione della
conoscenza, per trarre dall’oblio le voci lontane di una generazione che ha duramente vissuto e combattuto.
Conoscenza significa anche rispetto e tutela del passato e della
memoria storica. Questo messaggio è indirizzato a chi, sempre
più frequentemente, scempia queste testimonianze in un’ottusa
forma di vandalismo o ne fa un meschino commercio, senza rendersi conto che sottraendo i reperti ai loro luoghi, tolgono loro
voce e significato. Attualmente il Censimento conta oltre 1300
iscrizioni rintracciate sul territorio compreso tra Italia, Austria e
Slovenia. Una prima catalogazione delle iscrizioni di guerra presenti sulle alture di Monfalcone è stata promossa nell’ambito del
progetto “Parco tematico della Grande Guerra”, attraverso la pubblicazione I graffiti della Grande Guerra sulle alture di Monfalcone.
La Dolina dei Bersaglieri
Fra il Sacrario di Redipuglia e il Monte Sei Busi (quota 118) si
trova la "Dolina dei Bersaglieri", conosciuta anche come "Dolina
dei 500". Dal suo fondo infatti vennero estratti i corpi di 500 soldati
che oggi riposano nei gradoni del Sacrario di Redipuglia. Grazie
alle operazioni di ripristino effettuate dalla Pro Loco Fogliano
Redipuglia, oggi è possibile scendere all'interno della Dolina percorrendo uno dei tanti camminamenti utilizzati dai molti soldati
durante il conflitto. All'interno della Dolina si possono osservare i
resti delle baracche e ciò che rimane dell’ospedale da campo che
si trovava sul lato a ridosso delle trincee italiane.
All'interno dell'ospedale troviamo due targhe singolari, una con un
fregio dei Bersaglieri, e l'altra recante i nomi dei medici in servizio
nella struttura sanitaria.
Il Monte San Michele
Il Monte San Michele, con i suoi 275 metri dal livello del mare,
venne conquistato il 7agosto del 1916 dopo ripetuti tentativi da parte dei soldati italiani. Sono parzialmente visitabili la Caverna gen.
Lukachich, lo Schonburg tunnel e la galleria cannoniera della III
Armata. Ai piedi della balconata, dalla quale i soldati austroungheresi
dominavano la valle dell'Isonzo e tenevano sotto controllo la città di
Gorizia, si trova la trincea di prima linea italiana sulla quale i reparti
austro-ungheresi liberarono il gas all'alba del 29 giugno 1916.
Il Sacrario di Redipuglia
Il Sacrario fu costruito su progetto dell'architetto Giovanni Greppi e
dello scultore Giannino Castiglione venne inaugurato nel 1938 e
oggi raccoglie 100000 soldati caduti durante il conflitto.
L'opera si presenta come un esercito in parata con in testa la tomba del Duca D'Aosta, comandante della III Armata e alle sue spalle
le tombe di cinque generali. Dietro queste ultime si ergono 22 gradoni
che raccolgono le Salme dei caduti noti. Nell'ultimo gradone in due
grandi tombe comuni riposano 60000 soldati ignoti. Nella cappella
e nelle due sale adiacenti sono custoditi alcuni oggetti personali
dei soldati italiani e austro-ungheresi.
Bibliografia essenziale
Escursioni
Lucio Fabi, Roberto Todero, Andar per trincee, Transalpina Editrice
Trieste 2005
Marco Mantini, Viaggiare nella Storia, Gaspari Udine 2007
Nicola Persegati, Silvo Stok, La Trincea delle Frasche. Storia ed
itinerari alla riscoperta del mito della Sassari, Gaspari Udine 2004
Michele Piteo, Sui campi delle dodici battaglie. Itinerari in Italia e
Slovenia, Edizioni della Laguna 2003
Gea Polli, Nino Cortese, I graffiti della Grande Guerra sulle
alture di Monfalcone, Gaspari Udine 2007
Antonio e Furio Scrimali,
Il Carso della Grande Guerra. Le trincee raccontano. Da
Monfalcone al Vallone di Gorizia.
Il Carso della Grande Guerra. Le trincee raccontano. Redipuglia,
Monte San Michele, Monte Sei Busi - LINT Trieste
Roberto Todero, Fortezza Hermada 1915-1917. Storia e itinerari
della Grande Guerra in Italia e Slovenia, Gaspari Udine 2000
Fabio Todero, Carlo e Giani Stuparich. Itinerari della Grande
Guerra sulle tracce di due volontari triestini, LINT Trieste 1997
Memorialistica
Kornel Abel, Carso, Nordpress Brescia 2001
Salsa Carlo, Trincee, Mursia Milano 1982
Stuparich Giani, Guerra del 15, Einaudi Torino 1980
Al centro della Dolina troviamo anche la lapide deposta dai reggimenti di fanteria in ricordo dei tanti soldati lì sepolti. Dalla Dolina
infine si può accedere sempre attraverso un camminamento ad
una dolina più piccola dove sono stati rinvenuti i resti di altre
sepolture e di un baraccamento.
Il Monte Sei Busi
Il Monte Sei Busi (quota 118), che si trova alla destra del Sacrario
di Redipuglia, presenta ancor oggi la landa carsica che caratterizzò l'aspro paesaggio carsico agli inizi del 1900. sono ancora evidenti e visitabili i resti delle trincee italiane e austriache nelle quali
i soldati combatterono le prime battaglie dell'Isonzo. La esigua
distanza fra i due schieramenti fa capire quanto anomala fosse
qesta guerra, in alcune zone infatti, la distanza era così ridotta
che i soldati avrebbero potuto colpirsi anche lanciandosi delle pietre.
Il Colle di Sant'Elia
Il colle fu sede del Cimitero degli Invitti della III Armata che venne
inaugurato il 24maggio 1923. Dopo lo smantellamento del Cimitero
e il trasferimento delle Salme nel Sacrario il Colle divenne Parco
della Rimembranza. Lungo il viale che porta in cima, i gradoni sono
affiancati da cippi in pietra carsica che riproducono i cimeli e le
epigrafi usate per adornare le tombe del primo sacrario. Sempre
sulla sommità del colle al posto della precedente tomba del Duca
D'Aosta troviamo una colonna romana che proviene dagli scavi di
Aquileia posta a ricordo dei caduti di tutte le guerre.
Il Cimitero Austro-Ungarico
Il cimitero costruito ad un chilometro circa dal Sacrario di Redipuglia,
in direzione Fogliano raccoglie le salme di 14550 soldati AustroUngheresi, provenienti dai vari cimiteri di guerra dismessi. Nel Campo
Santo un viale, delimitato da alti cipressi, conduce alla grande tomba
dove riposano 7000 soldati ignoti. I 2550 soldati noti, sepolti ai lati
del viale vengono ricordati con dei piccoli cippi di cemento sui quali
vi è posizionata la lapide riportante le loro generalità.
Sempre alla destra e alla sinistra del viale, più specificatamente ai
piedi delle mura di cinta, sono state costruite altre due tombe comuni ognuna delle quali raccoglie i resti di altri 2500 caduti ignoti.
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Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone