L'autovalutazione: uno
strumento strategico di
governo della scuola.
Il Sistema Nazionale di
Valutazione: un’occasione per
far crescere la scuola italiana”
Milano 21/11/2013
Giorgio Allulli
Valutazione della scuola:
una storia lunga 80 anni
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1930: prima valutazione dei programmi di
miglioramento della scuola
1960: Indicatori per analizzare i paesi in via di
sviluppo
1980: A Nation at Risk.
Avvio della valutazione di sistema
1990: nascono le strutture nazionali per la
valutazione
2000: Si diffondono le grandi rilevazioni
internazionali sugli apprendimenti degli alunni
Un nuovo modello
di governance
Dalla cultura giuridico-formale alla cultura
dei risultati:


Dalla definizione di procedure alla definizione
di obiettivi
Dal controllo delle regole alla valutazione dei
risultati
Le tendenze internazionali
Outcome driven approach:
Diffusione di sistemi di valutazione
 Crescente autonomia delle scuole
 Ruolo più qualitativo dell’ispettorato
 Uso crescente di indicatori e prove di
apprendimento
Due Raccomandazioni europee (20062009)
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Gli ambiti della valutazione
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Valutazione dei sistemi (p.e. i sistemi
scolastici nazionali)
Valutazione di programmi e progetti
Valutazione di singole istituzioni o
strutture
Valutazione degli operatori
Valutazione degli alunni
Valutazione di strutture
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Valutazione esterna
Autovalutazione
Peer Review
Certificazione
Accreditamento
Due obiettivi per
i sistemi di valutazione
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Centralistico: la valutazione deve fornire
informazioni a chi gestisce il sistema
(Francia)
Decentrato: la valutazione deve fornire
informazioni alle scuole ed alle famiglie
per favorire la loro scelta (Inghilterra)
Le strutture nazionali
per la valutazione
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Inghilterra: OFSTED
Francia: Direction de l'évaluation, de la
prospective et de la performance
Svezia: National Board of Education
Spagna:INECSE
Italia: INVALSI
Esempio di politiche:
L’Education Reform Act
(Regno Unito 1988)
Il miglioramento della scuola viene perseguito attraverso
attraverso:
 L’introduzione di test per quattro età “chiave” (7,11,14,16
anni)
 L’uso di misure sul valore aggiunto per compensare gli
effetti dell’appartenenza sociale
 L’organizzazione di ispezioni condotte da un’autorità
indipendente (Ofsted)
 La divulgazione degli esiti scolastici e dei risultati delle
ispezioni
 L’obbligo per le scuole in difficoltà di preparare un piano di
miglioramento
 La facoltà per le famiglie di scegliere la scuola
Il Nuovo Regolamento
MIUR sulla valutazione
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Coordinamento dell’Invalsi
Dalla somministrazione di test alla valutazione di sistema
Intreccio/integrazione tra autovalutazione (obbligatoria) e
valutazione esterna
Autovalutazione basata su:
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
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Test
Indicatori
Altri elementi decisi dalla scuola
Finalizzazione al miglioramento, con il supporto dell’Indire
Piani di miglioramento da inviare all’USR
Rendicontazione sociale
Valutazione esterna per scuole in difficoltà
Intreccio con la valutazione dei Presidi
Verso un modello di
valutazione della scuola
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Che si intende per “scuola di qualità”?
Valutazione dei risultati o dei processi?
Valutazione quantitativa o qualitativa?
Autovalutazione o valutazione esterna?
Dal controllo della qualità allo sviluppo
della qualità
Parola chiave: integrazione
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Tra valutazione di processo e valutazione
di prodotto
Tra
analisi
qualitativa
ed
analisi
qualitativa
Tra valutazione interna e valutazione
esterna
Tra valutazione e governo della scuola
Cosa significa valutare
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La valutazione è un processo di acquisizione
delle informazioni finalizzato alla decisione
La valutazione è una fase del processo di
gestione strategica (ciclo della qualità)
Due finalità:
Render conto dei risultati (funzione esterna)
 Migliorare la qualità del servizio (funzione interna)

Principi guida: miglioramento continuo (circolo
della qualità), qualità come concetto relativo,
focalizzazione sugli obiettivi
Il ciclo della qualità
Progettazione
Sviluppo
Revisione
Valutazione
Le fasi della
gestione strategica
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Progettazione: definire obiettivi chiari,
appropriati e misurabili coinvolgendo i portatori
d’interesse
Sviluppo: definire procedure e responsabilità
per assicurare il raggiungimento di mete ed
obiettivi
Valutazione: definire meccanismi per una
valutazione adeguata dei risultati attraverso la
raccolta e l’analisi di dati
Revisione: modificare ed innovare i processi
sulla base dei risultati della valutazione dopo la
discussione ed asnalisi con gli stakeholders
Cosa valutare
1.
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3.
4.
Valutare i prodotti/risultati (Quali
prodotti?)
Valutare i processi attivati (Quali
processi?)
Valutare le risorse utilizzate (umane,
finanziarie strutturali)
Valutare il contesto di provenienza
(caratteristiche sociali ed economiche del
territorio e degli alunni)
MODELLO CIPP
Quali prodotti valutare?
La scelta dei prodotti da valutare dipende dagli
obiettivi prefissati dal sistema e dalla scuola:
 Obiettivi nazionali -> obiettivi locali
 Obiettivi di sistema -> obiettivi di sviluppo
 Obiettivi finali interni ->obiettivi finali esterni
->obiettivi intermedi (di processo)
Gli obiettivi dovrebbero essere definiti in termini
operativi, ovvero misurabili. Vanno definiti anche
i valori-soglia.
La scuola deve definire le proprie priorità
Quali processi valutare?
I processi da valutare sono quelli che
consentono di raggiungere gli
obiettivi della scuola.
 Ricerche sulle scuole efficaci
 Progetto Vales:
 Pratiche
educative e didattiche
 Ambiente organizzativo per
l’apprendimento
Il ruolo degli indicatori
Punto di partenza necessario ma non
sufficiente di ogni analisi
quantitativa e qualitativa
Descrizione
 Confronto
 Benchmarking
 Definizione dell’obiettivo

Dare valore agli indicatori
L’indicatore è un numero che di per sé non ha un
significato particolare. E’ necessario valutare
(=dare valore) il dato raccolto rispondendo ad
alcune domande:



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La prestazione raggiunge i valori/soglia
predeterminati dal decisore politico?
La prestazione soddisfa lo standard di riferimento?
La prestazione è superiore o inferiore alla media o al
termine di paragone?
La prestazione è migliore o peggiore che in passato?
La riprogettazione e le
strategie per il miglioramento
Le strategie di miglioramento devono
indicare:
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Obiettivi
Tempi
Risorse
Responsabilità
Indicatori di successo
La gestione strategica (o ciclo della qualità)
produce il miglioramento continuo
Elementi di attenzione
per il miglioramento
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Definire obiettivi molto concreti ed operativi, il cui raggiungimento possa
essere monitorato e misurato attraverso indicatori precisi
Progettare azioni molto specifiche e realistiche, che possono essere
attivate dalla scuola stessa in tempi ragionevolmente brevi
Indicare le risorse che occorre utilizzare
Esplicitare gli eventuali vincoli da affrontare e le modalità per superarli
Indicare i soggetti coinvolti e le loro responsabilità specifiche nel processo
di miglioramento
Definire gli indicatori per monitorare lo stato d’avanzamento delle attività
e lo stato del problema da risolvere
Definire i tempi dell’azione, compresi quelli per la verifica intermedia e
finale dei risultati dell’attività e del processo di successiva revisione.
Definire le modalità di comunicazione dell’azione di miglioramento ai
diversi soggetti interessati
Individuare chi si assume la responsabilità ultima dello sviluppo e del
buon andamento del processo
Avvertenze
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
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Scegliere pochi obiettivi concreti
(strategia dei piccoli passi)
Formalizzare le decisioni (verbali ecc.)
Trasparenza e comunicazione dei processi
Le 10 regole
dell’autovalutazione
1.
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10.
Integrare la valutazione nel processo decisionale della scuola.
Integrare la valutazione con gli altri adempimenti dell'autonomia
scolastica.
Integrare la valutazione nell'organizzazione della scuola
Integrare la valutazione interna con la valutazione esterna.
Integrare il processo tecnico della valutazione con l'analisi svolta da
tutti gli operatori della scuola
Integrare l'analisi quantitativa con l'analisi qualitativa.
Integrare le diverse tecniche e modalità di raccolta dell'informazione ai
fini valutativi.
Integrare la raccolta dell'informazione e l'analisi del prodotto scolastico
con quella dei fattori che lo generano.
Integrare il sostegno al processo decisionale ed alla gestione strategica
con l'obiettivo della trasparenza e della rendicontazione.
Separare con chiarezza i ruoli di chi gestisce il processo di valutazione
e di chi gestisce la scuola.
1) Integrare la valutazione nel
processo decisionale della scuola
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La valutazione non è un fine ma uno strumento.
La valutazione deve costituire una componente del
processo di gestione strategica della scuola, e
rappresentare un punto di riferimento sia per la definizione
iniziale degli obiettivi da raggiungere, sia per la verifica del
loro raggiungimento.
I protagonisti della gestione strategica sono tutti coloro
che operano nella scuola.
Se manca un legame tra valutazione e processo
decisionale la prima è destinata a non produrre effetti.
2) Integrare la valutazione con gli altri
adempimenti dell'autonomia scolastica
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Il
processo
di
valutazione
non
deve
rappresentare un ulteriore esercizio aggiuntivo
alle incombenze della scuola, ma uno strumento
per rispondere in modo più adeguato agli
adempimenti istituzionali (Piano di offerta
formativa, ecc.) e per ricomporli in un quadro
integrato.
La valutazione è uno strumento per rispondere
meglio agli adempimenti istituzionali.
3) Integrare la valutazione
nell'organizzazione della scuola


La valutazione non è un’attività episodica della
scuola, ma costituisce un'attività ricorrente
Occorre
predisporre
un'organizzazione
ed
un'attrezzatura permanente ad hoc (archivi,
banche dati, nuclei di valutazione, ecc.).
4) Integrare la valutazione interna
con la valutazione esterna
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La prima garantisce il coinvolgimento degli
operatori della scuola
La seconda il rigore e oggettività del giudizio.
Il punto di vista esterno può cogliere aspetti di
criticità che sfuggono a chi è immerso da anni
nello stesso contesto.
5) Integrare il processo
tecnico della valutazione
con la riflessione di tutti gli operatori

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L'autoanalisi della scuola non va considerata
solamente come un esercizio di "addetti ai
lavori", ma deve coinvolgere, nella riflessione sui
risultati raggiunti e sui punti di forza e sui punti
di debolezza, tutti coloro che operano nella
scuola.
Compito del Nucleo, o del Referente, è “istruire”
l’analisi valutativa, ma tutto il personale va
coinvolto nella riflessione sui risultati raggiunti,
sui punti di forza e gli aspetti critici dell’attività
scolastica.
6) Integrare l'analisi quantitativa
con l'analisi qualitativa
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La valutazione non si esaurisce nella raccolta
degli indicatori; la raccolta dei dati è il primo
passo per avviare l'analisi qualitativa del
funzionamento dell'unità scolastica ma non è
sufficiente.
Gli indicatori non raccontano tutta la storia:
essi forniscono solo dei segnali che vanno
opportunamente approfonditi ed interpretati
E’ necessario effettuare anche un’analisi
qualitativa, che si basi anche sull’osservazione
diretta per interpretare correttamente i dati
quantitativi.
7) Integrare le diverse tecniche e
modalità di raccolta dell'informazione

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La valutazione non consiste solamente nella
somministrazione di test.
L'autovalutazione di istituto richiede la
costituzione di banche dati statistiche, di
questionari, di test, di griglie per l'osservazione
diretta, di griglie per l'analisi qualitativa, ecc. .
I diversi strumenti vanno utilizzati all’interno di
un modello unitario di raccolta dell’informazione.
8) Integrare la valutazione del
prodotto con quella dei suoi fattori

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La semplice valutazione del prodotto genera una fotografia
interessante, ma che non serve per intervenire e
migliorare i risultati raggiunti.
Se si vuole ottenere il miglioramento è necessario essere
consapevoli della complessità dell’attività della scuola, e
dunque conoscere e valutare quello che sta a monte dei
risultati, ovvero i processi della scuola, le risorse utilizzate,
il contesto in cui opera la scuola.
Le ricerche e le esperienze internazionali e nazionali
mettono in evidenza la necessità di prendere in
considerazione in modo integrato tutto il processo che lo
genera.
9) Integrare il sostegno alla decisione
con la rendicontazione sociale
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I risultati dell'autoanalisi dovrebbero essere resi
pubblici, anche sull'esterno della scuola, per
rendere conto alle famiglie ed alla comunità delle
performance dell'istituto.
L’autovalutazione non deve “nascondere la
polvere sotto il tappeto”.
Va comunque salvaguardato il diritto alla privacy
dei singoli soggetti.
10) Separare i ruoli di valutazione
e di gestione della scuola
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
Il Nucleo di valutazione è solamente un
organismo tecnico, che deve istruire l’attività di
valutazione, ma non spetta al Nucleo trarne le
conseguenze politiche in termini di indirizzo
dell’attività.
I soggetti incaricati di condurre il processo di
valutazione non devono cadere nell'errore di
considerarsi essi stessi come soggetti "decisori".
Il loro compito è quello di organizzare l'attività di
valutazione, non di indirizzare l'unità scolastica.
L'autovalutazione: uno
strumento strategico di
governo della scuola.
Il Sistema Nazionale di
Valutazione: un’occasione per
far crescere la scuola italiana”
Milano 21/11/2013
Giorgio Allulli
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