editoriale
Editorial
Chiedere di più: la scuola del XXI secolo
Asking more from the 21st century school
Maurizio Gentile e Francesco Pisanu
Maurizio Gentile and Francesco Pisanu
Per poter progredire dobbiamo essere capaci di
immaginare realtà alternative, migliori delle attuali,
e credere di poterle realizzare.
Tali Sharot
To make progress, we need to be able to imagine
alternative realities — better ones — and we need to
believe that we can achieve them.
Tali Sharot
A chi chiedere di più nella scuola del XXI
secolo? La domanda parafrasa il titolo di un
volume pubblicato da Pearson, e curato da
Michael Barber1 e Saad Rizvi (2013a): Asking
more: The path to efficacy. Di seguito vengono
presentati tre spunti di riflessione a partire da
quanto proposto nel volume.
Primo, chiedere di più agli alunni. Questo
implica imparare non solo «cosa» ma anche
«come» usare ciò che si è appreso. L’uso di
quanto appreso può determinare una comprensione profonda (Bransford, Brown & Cocking,
2000). I nostri studenti hanno bisogno di sviluppare la loro intelligenza in più direzioni
(Gardner, 2005). Le capacità intrapersonali:
pensiero logico, riflessivo, creativo e critico.
Quelle interpersonali: cooperazione, empatia,
condivisione e fiducia. I valori e l’etica: aspetti
che aiutano ad agire in un ambiente multiculturale, multireligioso, plurilingue. Capacità
intellettive e disposizioni personali dovrebbero aiutare le persone ad agire in situazioni di
incertezza e pressione che inducono a prendere
decisioni rapide e che mettono a dura prova le
capacità di resistenza personale (Gentile, 2012;
Sternberg, 2008). In sintesi, abbiamo bisogno
From whom should we ask more in the 21st
century school? The question paraphrases the
title of a volume published this year by Pearson
and edited by Michael Barber and Saad Rizvi
(2013a): Asking more: The path to efficacy. The
following three main points are based on what
the authors proposed in this book.
First, asking more from students. This implies
not only learning «what» but also «how» to use
what has been learnt. The use of learnt knowledge can create deep understanding (Bransford,
Brown & Cocking, 2000). Our students need to
develop their intelligence in different directions
(Gardner, 2005). Intrapersonal skills: logical,
reflective, creative and critical thinking. Interpersonal ones: cooperation, empathy, sharing
and trust. Values ​​and ethics: issues that help
us to act in a multicultural, multi-religious and
multi-lingual environment. Cognitive abilities
and personal dispositions should help people
to act in situations of uncertainty and pressure,
which lead to faster decision making and engage the individual in reinforcing personal resiliency (Gentile, 2012; Sternberg, 2008). Very
briefly, we need to educate our youth to immerse themselves in the informative and technological complexity of this century, creatively
adapting to it.
Second, asking more from schools. Schools
can lead students to a certain level of learning.
Social context may explain a part of the results.
Michael Barber è stato l’artefice della riforma dell’istruzione di Tony Blair. Attualmente è responsabile per la
Pearson del programma di ricerca sull’efficacia delle
politiche scolastiche in una prospettiva globale e comparativa.
1
Edizioni Erickson – Trento
RICERCAZIONE Ricerca educativa, valutativa e studi sociali sulle politiche e il mondo giovanile
Vol. 5, n. 2, dicembre 2013 (pp. 137-140)
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RICERCAZIONE dicembre 2013
di educare i nostri giovani a immergersi nella
complessità informativa e tecnologica del secolo, adattandosi creativamente ad essa.
Secondo, chiedere di più alle scuole. Le scuole
possono condurre gli studenti fino a un certo
livello di apprendimento. Il contesto sociale può
spiegare una parte di risultati. Le variabili di
processo possono rivestire un ruolo altrettanto
rilevante (Gentile, 2011). Facciamo riferimento
alla qualità della relazione tra docenti (Sergiovanni, 2002), tra insegnanti e studenti (Tomlinson & Doubet, 2005), tra studenti e studenti
(Dalton & Watson, 1997), tra studenti e attività
di apprendimento (Gentile & Pisanu, 2013).
Lavorare perché i collegi docenti e i gruppi
classe siano visti come gruppi umani formati
da persone cooperanti piuttosto che da individui antagonisti. Prestare attenzione alla valutazione, dentro e fuori dalla scuola, intesa come
processo conoscitivo finalizzato al miglioramento (Gentile, 2013; OECD, 2013). In ultimo,
guardare all’ampia disponibilità di piattaforme,
tecnologie e risorse digitali (Ferri, 2013), come
mezzi a supporto dell’apprendimento, piuttosto
che come minaccia alla didattica tradizionale e
al ruolo dell’insegnante (Fullan, 2011).
Terzo, chiedere di più alle riforme dei curricoli, perché prestino attenzione non solo a ciò che
si insegna ma anche al risultato dell’apprendimento (learning outcomes), e agli impatti che
questo può esercitare sulla vita delle persone
(CEDEPOF, 2010). In questa prospettiva il curricolo non è ciò che si dichiara ma ciò che si impara, il risultato dell’apprendimento (Quindlen,
2005). Curricoli capaci di indicare alle scuole
come allineare obiettivi, contenuti, valutazione
e didattica (Wiggins & McTighe, 1998), pensati
in un’ottica europea, finalizzati a migliorare il
capitale cognitivo di una nazione, a motivare le
persone a non abbandonare il percorso di studio
e di formazione, a formare la capacità e l’interesse ad apprendere per l’intero arco della vita
(Gentile & Tabarelli, 2013).
I tre punti potrebbero sostanziare una visione
della scuola per il XXI secolo (Barber & Rizvi,
2013a; 2013b). In questo oceano di questioni,
«RicercAzione» ha rappresentato una «piccola
goccia». Nei cinque anni di pubblicazione, ci
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Process variables may at the same time play an
important role (Gentile, 2011). We refer to the
quality of the relationship among teachers (Sergiovanni, 2002), between teachers and students
(Tomlinson & Doubet, 2005), among students
(Dalton & Watson, 1997) and between students
and learning activities (Gentile & Pisanu, 2013).
Working so that the teaching faculty and class
groups are seen as human groups comprising
cooperating people rather than antagonistic individuals. Also, paying attention to evaluation
and assessment, inside and outside of school,
considering it as a process aimed at improving
the system (Gentile, 2013; OECD, 2013). Finally, looking at the huge availability of platforms,
technologies and digital resources (Ferri, 2013),
as a means to support learning, rather than as a
threat to traditional teaching and to the teachers’ role inside the classroom (Fullan, 2011).
Third, asking more from the curricula reform
system, paying attention not only to what is
taught but also to learning outcomes, and the
impact that these outcomes can have on people’s lives (CEDEPOF, 2010). From this point
of view, there is not just the declared curricula,
but also the learnt one, the learning outcome
again (Quindlen, 2005). We are talking about
curricula capable of showing schools how to
integrate objectives, contents, teaching and
assessment (Wiggins & McTighe, 1998). Curricula designed from a European perspective,
aimed at improving the cognitive capital of a
nation, motivating people not to drop out of
education and training and building the capacity and interest in learning throughout one’s
lifespan (Gentile & Tabarelli, 2013).
These three points could be useful in reaching
a clearer vision of the 21st century school (Barber & Rizvi, 2013a; 2013b). In this «ocean» of
issues, «RicercAzione» represents just a «small
drop». During the five years of publication, we
have focused on the importance of the measurement of learning,1 on the reform of curricula,2
and on the relationship between innovation and
See: «RicercAzione», Vol. 1, Issue 1, 2009; Vol. 2, Issue
1, 2010; Vol. 3, Issue 1, 2011.
2 See: «RicercAzione», Vol. 5, Issue 1, 2013.
1
RICERCAZIONE dicembre 2013
siamo focalizzati sull’importanza della misurazione degli apprendimenti,2 sulla riforma dei
curricoli,3 sul rapporto tra innovazione e tecnologie.4 L’attuale direttore e il prossimo, in stretta
collaborazione con l’IPRASE, avranno il compito di immaginare il futuro della rivista, tenendo conto dell’attuale assetto dell’Istituto e di
uno scenario globale in cui si avanzano visioni
e analisi che legano lo sviluppo, la competitività
e la coesione di un Paese alla disponibilità di
capitale umano (McKinsey & Company, 2013).
Speriamo di essere stati capaci finora, pur senza manchevolezze e imperfezioni, di contribuire
a questa discussione.
Buona lettura!
Bibliografia
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1, 2010; vol. 3, n. 1, 2011.
3 Si veda: «RicercAzione», vol. 5, n. 1, 2013.
4 Si veda: «RicercAzione», vol. 4, n. 2, 2012.
2
technology.3 The current editor and possibly the
next one, in close collaboration with IPRASE,
will have the task of imagining the future of the
journal. In doing this, they will need to consider
the current structure and mission of IPRASE
and the global scenario in which advancing visions, reflections and analysis are linked to the
development, competitiveness and cohesion of
a country and to the availability of human capital (McKinsey & Company, 2013). The hope is
that in all this time, albeit with a few necessary
shortcomings and imperfections, we have been
able to contribute to this global debate.
Enjoy your reading!
References
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