IL FUTURO DELL’UNIVERSITÀ PUBBLICA ITALIANA E IL RUOLO DEL SINDACALISMO AUTONOMO DELLA DOCENZA 17 marzo 2012 - Politecnico di Torino IL FUTURO DELL’UNIVERSITÀ PUBBLICA ITALIANA E IL RUOLO DEL SINDACALISMO AUTONOMO DELLA DOCENZA Il quadro generale in Italia dopo la riforma Gelmini Paolo Manzini - 17 marzo 2012 - Politecnico di Torino Conoscere per deliberare Luigi Einaudi Conoscere per parlarne Paolo Manzini Altrimenti è una discussione da Bar dello Sport. Quanti siamo? Per 1.781.887 studenti (*) o per 1.646.567 studenti (**) ossia 30,7 o 28,4 studenti per Docente * Ufficio di statistica del MIUR ** Anagrafe degli Studenti Al 31/12/2011: 57.985 in tutto con Assistenti RE e Incaricati Stabilizzati Quanti eravamo? Un anno prima, al 31/12/2010: 58.939 Oggi 1.487 Docenti di ruolo in meno Un anno prima, al 31/12/2010: 58.939 Oggi 396 Docenti NON di ruolo in più Oramai Prof Straordinari a TD e Ricercatori a TD non sono più un’entità trascurabile, sono 53 e 1.536, cioè il 2,75% del totale Non tutti hanno presente il fatto che nelle 67 Università Statali prestano servizio 55.200 Colleghi di ruolo, cioè il 95,6 %, mentre nelle 30 non statali ci sono 2.549 (4,4%) Docenti di Ricercatori a TD ruolo ed il 7,8% degli Statali 598 58.3% studenti … Non Statali 428 41.7% (Uff.Statistica MIUR) CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario E nel tempo com’è andata? 12.623 26.841 (213% dei posti) CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario = - 6.511 Ufficio di statistica del MIUR Una grande variazione nel tempo! Docenti di RUOLO 63000 61000 59000 57000 55000 53000 51000 49000 1997 1999 Ufficio di statistica del MIUR 2001 2003 2005 2007 2009 2011 Grafico Ufficio Studi CIPUR Distinguiamo per ruolo e per fascia … quanto a ruoli e fasce, una grande variazione di composizione % PO % PA % RU % 43,0 41,0 39,0 37,0 35,0 33,0 31,0 29,0 27,0 25,0 1997 1999 Ufficio di statistica del MIUR 2001 2003 2005 2007 2009 2011 Grafico Ufficio Studi CIPUR 31/12/2011 È ritornata la “piramide” (più o meno) Ufficio di statistica del MIUR Grafico Ufficio Studi CIPUR 31/12/2011 È ritornata la “piramide” Maya, non egizia! Ufficio di statistica del MIUR Grafico Ufficio Studi CIPUR 31/12/2011 PO 27.0% PA 29.3% RU 43.7% È ritornata la “piramide”, che, stravolta dal 2004 al 2009, c’era già stata nel 1997 e 1998 ed era stata anche più “piramidosa”. Ufficio di statistica del MIUR Grafico Ufficio Studi CIPUR Ma… 31/12/2011 non facciamo finta che tutte le aree CUN siano simili: Funghi 4 esempi.. PO PO e la media nazionale complessiva PA RU PA RU Piramidi PO PA RU Ufficio di statistica del MIUR Clessidre PO PA RU Grafici Ufficio Studi CIPUR 31/12/2011 Né che siano simili fra loro tutte le aree geografiche: Non diamo i dati: W l’Italia! 31/12/2011 Né che siano simili fra loro tutte le aree geografiche: Non diamo i dati: W l’Italia! Anche per quanto riguarda votazioni e tempi di laurea E per il futuro? USCITE di Docenti più del doppio triplo CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Presenti al 3/11/2011 Uscenti entro il 31/12/2015 CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario E i giovani non strutturati? (che di fine faranno?) Assegnisti (13.000) ETÀ 51 anni SIC! CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Assegnisti Problema 1 LEGGE 30 dicembre 2010, n. 240, art. 22 “9. La durata complessiva dei rapporti instaurati con i titolari degli assegni ... e dei contratti di cui all'articolo 24, ..., non può in ogni caso superare i dodici anni, anche non continuativi. …” CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Assegnisti Problema 2 Le aree mal corrispondono alle aree di grande esodo per pensionamenti CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario Assegnisti Problema 3 quasi 700 assegnisti per anno CNVSU 11° Rapporto sullo Stato del Sistema Universitario E veniamo alla legge di riforma: il 14 gennaio 2011, veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 30 dicembre 2010, n. 240: “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario”, nota al pubblico come “Legge Gelmini” o “Riforma Gelmini”. E veniamo alla legge di riforma: il 14 gennaio 2011, veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 30 dicembre 2010, n. 240, nota al pubblico come “Legge Gelmini”. C’è chi l’ha lodata e chi (come me) l’ha criticata. Io la vedo come un dato di fatto, è una legge dello Stato, e oramai, piaccia o no, va applicata. Quindi il mio atteggiamento personale è quello del motto del disciolto Gruppo di Artiglieria da Montagna “Asiago” “TASI E TIRA”. Solo alcune parti della 240/2010 sono direttamente normative, Tagliando con l’accetta, essenzialmente riguardano gli Organi di Governo degli Atenei: Magnifico Rettore Consiglio di Amministrazione Senato Accademico Oi polloi Solo alcune parti della 240/2010 sono direttamente normative, altre parti contengono deleghe, al Governo o a vari Ministri, per l’emanazione di Decreti, su svariate materie (vedremo poi) e di diverso livello: • Decreti Ministeriali • Decreti Interministeriali • Decreti Legislativi • Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri • Decreti del Presidente della Repubblica Il comma 1 dell’Articolo 5, recita: “1. Il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi …(omissis)”. Difficilmente sarà rispettato, perché il 30 gennaio 2012 è già passato, e all’appello mancano almeno tre decreti legislativi. Questo comma fissa il termine più lungo per l’esercizio della delega: altri decreti dovevano essere emanati entro 30, 60, 90, 120 giorni o entro sei mesi. Il comma 1 dell’Articolo 5, recita: “1. Il Governo è delegato ad adottare, entro il termine di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi …(omissis)”. Difficilmente sarà rispettato, perché il 30 gennaio 2012 è già passato, e all’appello mancano almeno tre decreti legislativi. Notizie successive all’Incontro di Torino: due dei tre Decreti legislativi sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri il 23 marzo 2012, e quindi sono avviati all’iter di pubblicazione in G.U; il terzo è stato pubblicato in G.U. il 3 maggio 2012. Già i decreti elencati nella Legge sfiorano la quarantina, ma diversi di questi decreti rinviano ad ulteriori decreti, ne è nato un sistema, contenente delle scatole cinesi, che non sarà completo prima di aver raggiunto il numero di 47 decreti o (probabilmente) più. …ne è nato un sistema, contenente delle scatole cinesi, che non sarà completo prima di aver raggiunto il numero di 47 decreti o, probabilmente, più. Oggi (17/3) risultano essere finalmente in Gazzetta Ufficiale fra Decreti Ministeriali, Interministeriali, Legislativi e del Presidente della Repubblica ben 29 distinti atti (quasi il 60% dei fatidici 47). Ma da un altro, diverso, punto di vista si constata che ne mancano ben 18! A livello locale Non è arrivata in porto ovunque neppure quella che doveva essere la più chiara e semplice (sulla carta) delle riforme, l’abolizione delle Facoltà con l’assunzione della maggior parte delle loro funzioni (di potere) da parte dei nuovi Dipartimenti, con in più strutture di raccordo chiamate, per esempio, Scuole, a coordinare le sole attività didattiche. Vari Statuti in merito sono così poco chiari, che sembrerebbe che le Facoltà, uscite dalla porta, possano rientrare dalla finestra, con il supporto di molti “altolocati” interventi sulla stampa. Non meno preoccupanti sono i ritardi che hanno determinato un’ulteriore allungamento del tempo, insopportabilmente lungo, in cui c’è stata l’assenza pressoché totale di bandi di concorso per posti di professore. Negli ultimi mesi, a fronte di cospicui pensionamenti di professori di prima e seconda fascia, per un relativamente forte afflusso di Ricercatori, anche a Tempo Definito, la consistenza complessiva della docenza sembra non sia ulteriormente diminuita, dopo le drastiche diminuzioni degli ultimi anni. Ma non si può tacere il fatto che un conto è, in una certa fase della propria vita accademica ed ad una certa età, disporre di una remunerazione che consenta una tranquillità di mente (che ben dispone verso il pensiero e l’azione nelle attività proprie del Docente) mentre oggi, all’età e con l’esperienza professionale che molti dei miei coetanei presenti avevano quando sono diventati Professori, troppi sono alle prese con problemi di status, di stabilità del proprio status e, infine, con retribuzioni che non facilitano il far quadrare i conti alla fine del mese. Volutamente non entro nel dettaglio per quanto attiene alle retribuzioni, cito solo la lucida lettera del 5 marzo al Ministro IUR del Presidente del CNU, che qui vorrei ringraziare a nome di tutti: sia per la lettera e sia per l’organizzazione di questo incontro. Né accenno ai problemi (fra gli altri) relativi • alle nuove figure di “pre-docenti”, • all’abolizione della Corte di Disciplina del CUN, • alla deriva autocratica, verticistica e centralista delle nuove forme di governo, non necessariamente più efficienti. Non mi parrebbe corretto trattare ora a fondo di tutti questi problemi, senza la completa disponibilità dei testi normativi. A livello nazionale manca ancora, come detto almeno il 40% dei decreti (*), a livello locale …. (*) alcuni vertono su problematiche più marginali Non mi parrebbe corretto trattare ora a fondo di tutti questi problemi, senza la completa disponibilità dei testi normativi. A livello nazionale manca ancora, come detto almeno il 40% dei decreti, a livello locale …. Sono testi che vanno letti, studiati e meditati. Parlarne qui oggi significherebbe un salto nel vuoto, una fuga in avanti, un volo pindarico senza solide basi di conoscenza, metodologia e comportamento, cioè atti indegni di una riunione di scienziati.