19 tra parentesi Nel mondo Dall’Europa agli Usa vince la multimedialità Così i telespettatori, piccoli e adolescenti, sono “coltivati” su numerose piattaforme ALESSANDRA COMAZZI L L’ascolto dei bimbi I bambini fanno ascolto. Sono diventati fondamentali nelle scelte delle famiglie e così anche nei palinsesti Le tecnologie 1 LO STREAMING NETFLIX Il servizio offerto dalla società statunitense, oltre al noleggio di film e videogiochi, permette anche di accedere - con un abbonamento - ad un’infinità di canali “on demand” via streaming come la nuova Playstation, che ha un canale tutto suo, o mini network in rete come Vine, Vimeo, Dailymotion o iTube che consente di vedere i filmati anche offline. Un fenomeno planetario che si ripete in Germania, Italia, Francia, Gran Bretagna... la tv ovunque la fa da padrona a tal punto che i produttori televisivi si stanno ingegnando per non perdere definitivamente gli spettatori del futuro, che altro non sono che i teenager di oggi. “E il problema non è solo per i network, ma anche per i genitori che, soprattutto con i figli più giovani, sembrano non aver più alcun controllo - ricorda Erina Fazioli Biaggio, autrice di più libri dedicati a bambini e tv come “Videodipendenti o Videointelligenti?” -. Cambia lo strumento, ma il principio resta lo stesso e forse la dipendenza è anche maggiore. È vero, la libertà è bella e poter seguire la trasmissione preferita senza dipendere dagli orari tv è comodo, come è vero che l’offerta si è moltiplicata, ma chi ne garantisce la qualità?”. E anche la radio non è immune dalla tendenza. Uno studio della Bbc, infatti, segnala che tra gli utenti dai 16 ai 24 anni, il 30% si avvale dello streaming e solo il 24% ascolta la radio. Insomma, le nuove generazioni non sanno che farsene dei vecchi media, preferiscono ascoltare musica, guardare film, serie, cartoni, video musicali e altro utilizzando smartphone e tablet. [email protected] Q@EzioRocchiBalbi 2 La novità E ora arriva Tino, il pupazzo che farà da tata ai bambini I Due personaggi che si inscrivono nella tradizione dei “muppets” televisivi UN PO’ REGISTI CON VINE Vine è un'applicazione gratuita che permette agli utenti di creare video e condividerli su numerosi social network, come Twitter o Facebook 3 4 LE CONSOLE DI GIOCO Un modo per accedere a canali dedicati o a servizi particolari online è quello di “transitare” attraverso console di gioco come Playstation o XBox TUTTA LA MUSICA SU ITUBE Questa app si distingue per una funzione chiave: una volta completato il caricamento del video musicale, sarà disponibile senza collegamento ad internet a tv cattiva maestra, diceva il filosofo Karl Popper. A parte che la televisione può essere il mezzo pedagogico per eccellenza, tra un po’ il problema non si porrà neanche più, perché i programmi per bambini e adolescenti, nel mondo, sono un pacchetto trasversale tra le reti, generaliste e tematiche, e trasversale tra i mezzi di comunicazione, video, web, social network. Con fiction, animazione, divulgazione scientifica e culturale. Negli Stati Uniti opera “Sesame Workshop”, organizzazione non-profit specializzata in programmi educativi per i piccoli. Credono nell’animazione, ormai costantemente 3D. Dicono: “Guardate negli occhi un pupazzo, e vedete quale senso di completo affidamento riesce a trasmettere. Più degli adulti”. Così nascono i pupazzi dell’era digitale, con le up e il pacchetto dell’interattività. Ovunque nell’universo ci fosse tv, c’era una volta la tv dei ragazzi. Confinata a orari ben precisi. Ora non che ogni cosa sia tv dei ragazzi, ma la tendenza globale esiste. I bambini fanno ascolto. Sono diventati fondamentali nelle scelte delle famiglie: così, anche i palinsesti serali sono spesso bambini-oriented. Gli adolescenti, poi: non tutti vanno ai talent. E non tutti sono maltrattati in famiglia. C’è una bella normalità che difficilmente viene descritta: esiste un difetto di rappresentazione che interessa i minorenni come tante altre categorie di cittadini. E quando si rappresentano tradizionalmente, li si descrivono canterini, vedi la serie della Disney “Violetta”, bella signorina con la passione per canto e ballo. Ma cominciano a sbocciare i tentativi di programmi dedicati alla normalità di tanti giovani multiculturali, multietnici, multitasking. Mentre la televisione classicamente intesa continua per la sua strada consolidata, con programmi che pure quando sono nuovi, sembrano vecchi, c’è un fermento di cose veramente “altre”, diverse, trasmissioni fatte di clip con il collegamento costante ai siti, dove si possono anche scaricare le applicazioni per iOS, o Android, o Ipad, avendo dunque a portata di telefonino o di tablet tutto ciò che si vuole condividere. Tra le storie a cartoni, molte parlano di ecologia, rifiuti, risparmio energetico, ma anche di tolleranza e accettazione del diverso: problemi che nascono dalla convivenza. Se una serie animata riuscisse a infondere alcuni basilari principi di educazione civica agli spettatori più piccoli, sarebbe già un bel risultato, una dimostrazione che la televisione non è necessariamente «cattiva maestra». Per i ragazzi più grandi, la tendenza internazionale è aprire finestre sul mondo della musica; condividere in rete lettere e mail dedicate ai temi che interessano gli adolescenti; coltivare su diverse piattaforme, compresi web e social network, i videogiochi, che tecnicamente, sono sempre all’avanguardia e precorrono programmi veri e propri. Dall’America continuano ad impazzare i vampiri: ma ormai il vero valore strategico non sono i canali ma è la multimedialità. mmaginiamo che la tata sia uscita. Che cosa capita nella camera dei bambini? Capita che arrivi “A tutto Tino”, il nuovissimo programma di DeA Junior, Sky, canale 623 (dal 15 settembre), in onda dal lunedì al venerdì. Con lui l’amico Ciuffetto, a sua volta dj animato di un altro programma per i più piccoli: “Radio Crock’n’dolls” di Cristina D’Avena, l’ex cantantina del “Valzer del moscerino” allo Zecchino d’oro. Tino e Ciuffetto sono due pupazzi, che si inscrivono nella tradizione dei “muppets” televisivi, cominciata in Italia prima del 1959, l’anno di nascita di Topo Gigio, “cosa mi dici-dici mai!”. Tradizione proseguita con personaggi come Provolino e Floradora, per arrivare alla satira degli Sgommati, format israeliano, per non dimenticare l’angloamericano “Muppet Show”. Ora, l’animazione in tv non è mai stata così attiva e interattiva, vivace, pimpante. Il pubblico di destinazione è in questo caso di età prescolare, l’impianto del programma è dunque pedagogico. Non soltanto sul piano pratico, insegnare un po’ di aritmetica, ad esempio, ma pure su quello sociale: piano piano vengono introdotti i concetti di malattia, di povertà, di morte anche. Sempre con sorvegliatissima delicatezza. Massimo Bruno è il direttore dei canali tv De Agostini Editore, un gruppo che ha nello spirito educativo, nel rispetto per l’infanzia e nella concretezza dei fini la sua linea editoriale. “Questi - dice - sono pupazzi di nuova generazione, pensati per computer, tablet, ipad: ma comunque vanno sempre animati, e non è mai semplice. La com- Ragazzi e network Tra gli adolescenti c’è una bella normalità che difficilmente viene descritta e i network se ne sono accorti plessità è però soprattutto tecnica, se non altro non si devono gestire i più variabili temperamenti delle persone. Nella camera dei piccoli, Tino parla di argomenti della vita quotidiana dei bambini, e alla fine c’è sempre la morale, l’insegnamento, come in una favola contemporanea, con un formato semplice e diretto, rivolto ai ragazzini, ma che affascina anche gli adulti. D’altronde, pensiamo a quanto il nostro amico di peluche dell’infanzia ci susciti ancora tenerezza e ci trasporti in momenti del passato ancora vividi accanto a noi. Certo Tino è un pupazzo dell’era digitale, quindi ci saranno le app e tutto il pacchetto dell’interattività”. Chiamato per l’appunto con una App, arriverà pure Andrea Pellizzari, dj e conduttore radiofonico, qui nelle vesti di Andrea l’Aggiustatutto, bizzarro personaggio che spiegherà il comportamento degli animali più disparati, dalla giraffa all’elefante, dalla renna alla foca. a.c.