I corpi “minori”: piccoli, importanti attori nella storia del Sistema Solare. Alberto Cellino INAF --Osservatorio Astronomico di Torino comete polveri asteroidi Meteoroidi e meteoriti I corpi “minori”: piccoli, importanti attori nella storia del Sistema Solare. INAF --Osservatorio Astronomico di Torino Alberto Cellino La fascia principale degli asteroidi e la fascia di Kuiper Asteroidi Oggetti Trans-nettuniani (TNO) Comete e TNO Le differenze più importanti tra i diversi tipi di corpi minori sono dovute principalmente alle differenze in distanza dal Sole e alle corrispondenti differenze nelle abbondanze di elementi volatili (ghiacci) nelle loro composizioni. Qui, ci concentreremo soprattutto sugli asteroidi, i corpi minori che orbitano principalmente alle distanze eliocentriche tra Marte e Giove. Una vecchia storia: la “legge” di Titius-Bode: Dn = 0.4 + 0.3 · 2n n = -, 0, 1, 2, 3, ... D-= 0.4 a (Mercurio) = 0.39 UA D0 = 0.7 a (Venere) = 0.72 UA D1 = 1.0 a (Terra) = 1.00 UA D2 = 1.6 a (Marte) = 1.52 UA D3 = 2.8 a (??) = 2.8 UA D4 = 5.2 a (Giove) = 5.20 UA D5 = 10.0 a (Saturno) = 9.54 UA D6 = 19.6 a (Urano) = 19.18 UA a(Cerere) ~ 2.8 AU Un piccolo numero di considerazioni fondamentali Gli Asteroidi sono corpi rocciosi Gli Asteroidi non sono stupidi sassi I sassi sono pezzi di roccia, e non sono stupidi Le rocce sono aggregati di minerali I minerali sono composti chimici allo stato solido Le rocce hanno lunghe e interessantissime storie, che risalgono all’epoca della formazione del Sistema Solare Interesse puramente scientifico Ci sono due ragioni principali per voler studiare gli asteroidi Le interazioni nostro pianeta col Che cosa vogliamo capire: • di che cosa sono fatti • che strutture hanno • che età hanno • la loro storia • la loro evoluzione nel tempo • quanti ce ne sono, e come sono distribuiti • che cosa possono dirci sulla storia del Sistema Solare Tecniche di osservazione remota • Astrometria • Fotometria UBVRI • Fotometria IR (Radiometria Termica) • Polarimetria • Spettrofotometria e Spettroscopia • Radar • Immagini ad alta risoluzione • Occultationi + Missioni Spaziali (esplorazione in situ) C’è voluto molto tempo per passare da questo ... ... a questo Astrometria: le orbite Scoperta delle famiglie dinamiche Photometria UBVRI: periodi di rotazione (423 Diotima, Di Martino and Cacciatori., 1984) “poli” binarietà forme approssimative colori Scoperta dei cosiddetti LASPA: Large-Amplitude ShortPeriod Asteroids La sequenza di forme di equilibrio di Chandrasekhar a2/a1, a3/a1: axial ratios; l: adimensional angular momentum a: average radius GM 3a M: mass 1/ 2 Triaxial Equilibrium Shapes among the Asteroids ? Farinella et al. (1981) Famiglie + LASPAs Evidenza che l’evoluzione collisionale è stata un meccanismo fondamentale per l’evoluzione della popolazione asteroidale Gli Asteroidi come “rubble piles” Esperimenti di laboratorio su impatti ad ipervelocità come mezzi per comprendere la popolazione degli asteroidi. Fisica dei fenomeni di distruzione collisionale Evoluzione dinamica Proprietà interne Evoluzione collisionale degli asteroidi Famiglie di Asteroidi Inventario della popolazione e distribuzione delle dimensioni Formazione di sistemi binari Origine dei near-Earth Asteroids Inventario e Distribuzione di massa Immagini ISO (Tedesco & Désert, 2002) Differenti modelli della distribuzione cumulativa delle dimensioni degli asteroidi. Il ruolo controverso delle famiglie. Discrepanze tra I risultati delle osservazioni da Terra nel visibile (SDSS, Subaru) e le osservazioni dallo spazio nell’Infrarosso La regione occupata dalla cintura degli asteroidi è fortemente depauperata di massa. La distribuzione usata da Bottke et al., (2005). N ≥ 1 km ~ 1.2 · 106 Da confrontare con SDSS: N ≥ 1 km ~ 7 · 105 (Ivezic et al., 2001, 2002) E con la predizione SAM: N ≥ 1 km ~ 1.7 · 106 (Tedesco et al., 2005) Il grosso problema è di convertire la magnitudine assoluta H in Diametro, avendo una conoscenza inadeguata dell’albedo degli oggetti La maggior parte degli asteroidi luminosità apparenti molto deboli e sono intrinsecamente piccoli: le loro grandezze angolari apparenti sono normalmente ben al di sotto del potere risolutivo anche dei telescopi più grandi da Terra e dallo spazio. Come si fa allora a stimare le dimensioni e le masse di oggetti così minuscoli per mezzo delle nostre tecniche di osservazione remota? Una tecnica potente di indagine remota: il RADAR “immagine” Radar di 4179 Toutatis Siccome l’intensità dell’eco decresce con la quarta potenza della distanza, la cosa funziona bene solo con gli oggetti più vicini (“near-Earth”) Osservazioni di Occultazioni: Eccellente in linea di principio, ma molto difficile in pratica. Problemi di conoscenza insufficiente delle orbite degli asteroidi e delle posizioni precise delle stelle. “Striscie” di visibilità degli eventi molto limitate (e problemi di tempo atmosferico) Aspettando GAIA ! Radiometria Termica Distribuzione delle albedo IRAS D > 50 km D < 50 km Problema: Sarà vero? y Polarimetria: Che cosa si misura ? z Polarizzazione lineare parziale e 1 Cerere Curve fase-polarizzazione. ( I I // ) Pr ( I I // ) Plane of th e sky Scat t ering body I Scat t ering plane, SP Presenza di un “ramo di Polarizzazione Negativa” Eart h Sun (% ) I Determinazione dell’Albedo dalle proprietà polarimetriche. Problemi di calibrazione. log pV = C1 log (h) + C2 log pV = C3 log (Pmin) + C4 Sviluppi recenti: La scoperta dei “Barbari” Le curve tratteggiate mostrano gli andamenti tipici degli “oggetti perbene”. I punti mostrano invece il comportamento di due “Barbari” Oggetti noti: 234 (Ld), 172, 236, 387, 980 (L) 679 (K) Masiero & Cellino (2009) Spettroscopia e Spettrofotometria (Bus et al., 2002) La classificazione tassonomica degli Asteroidi è tradizionalmente basata sulle proprietà spettrofotometriche, su un intervallo di lunghezze d’onda che include I colori UBVRI. La distribuzione di diverse classi tassonomiche in funzione della distanza eliocentrica è legata alla variazione generale della composizione con la distanza nel nostro Sistema Solare L’interpretazione mineralogica degli spettri di riflessione Interpretazione delle classi tassonomiche in termini di un confronto con le meteoriti (M -> Metalliche; C -> Carbonacee,...) Il problema dell’origine delle Condriti Ordinarie dagli asteroidi della classe S: inconsistenze spettroscopiche. Generalmente OK, MA... ?? Spettri di tipo Condrite Ordinaria tra gli asteroidi Near-Earth I NEA di classe S “fanno da cesura” tra gli spettri delle C.O. E quelli degli asteroidi S di fascia principale. Questo è molto importante, dato che i NEA sono oggetti giovani, dato che le loro orbite non sono stabili (Da Binzel et al., 2001) Risultati spettroscopici in accordo con l’esplorazione in situ di 243 Ida da parte della sonda spaziale Galileo. Space weathering al lavoro. Un altro problema: la banda di idratazione a 3-µm osservata tra gli asteroidi di classe M, tradizionalmente creduti essere di composizione metallica (Da Rivkin et al., 2002) Esempio: (21) Lutetia, visitato da Rosetta, non è più classificato come un tipo M, dato che il suo spettro nell’IR e le proprietà polarimetriche contraddicono la sua vecchia classificazione e suggeriscono invece analogie inaspettate con alcune meteoriti primitive. Lo spettro IR ha poco a che fare con quello della meteorite metallica Odessa, mentre è molto simile a quello della condrite carbonacea Allende Le meteoriti di tipo HED: composizione basaltica. Pezzi di Vesta sono probabilmente nei nostri laboratori! … aspettando DAWN ! Cerere e Vesta: il grande paradosso Il grosso Problema: Perchè sono così diversi? Poco dopo la sua formazione, Vesta fuse quasi completamente e si differenziò. Sorgenti probabili di calore: nuclei instabili come Al26 Eruzioni vulcaniche ricoprirono la superficie di Vesta di lava, formando una crosta basaltica Una breve storia di Vesta Impact! Formazione di un grosso cratere e della famiglia dinamica di Vesta (asteroidi di classe V). Proprietà di Cerere Cerere è un nano-pianeta. • Contiene gran parte della massa tra Marte e Giove • Spettroscopicamente simile alle meteoriti primitive dette Condriti Carbonacee. • Ghiaccio d’acqua e minerali argillosi forse presenti in superficie • Ceres è una sorgente possibile di condriti carbonacee, che sono i corpi più antichi che conosciamo nel nostro Sistema Solare Come è possibile ? Aspettando DAWN Essendo grande il doppio di Vesta, Cerere dovrebbe essersi accresciuto più in fretta. Se era fatto dello stesso materiale di Vesta, avrebbe dovuto anch’esso fondersi e differenziarsi. E’ possibile che una differenza ragionevole di composizione iniziale possa spiegare questo paradosso ? Gli Asteroidi di classe C mostrano strette somiglianze con le classi di meteoriti più primitive che conosciamo, le Condriti Carbonacee. Con l’eccezione degli elementi più volatili (più volatili dell’azoto), le Condriti Carbonacee della sottoclasse CI sono campioni che rappresentano in modo eccellente la composizione originaria del Sistema Solare. Sono I campioni più antichi di materiale del Sistema Solare Le Famiglie di asteroidi come sorgenti possibili di oggetti nearEarth e “meteorite showers”. (da Gladman et al., 1997) Prima (iniezione immediata in risonanza) or poi (Yarkovsky) arrivano! Le Risonanze sono “autostrade dinamiche” dalla cintura principale degli asteroidi alle regioni interne Le orbite di 5 meteoriti che sono stati visti produrre “fireballs” in atmosfera. [Brown et al., 2000] In tutti i casi conosciuti, l’afelio dell’orbita dell’oggetto era nella cintura principale degli asteroidi. Se le meteoriti provengono dalla cintura principale, alcuni dei campioni di materiale più antico del Sistema Solare che abbiamo nei laboratori, sono pezzi di asteroidi La frammentazione della fireball Morávka (16 maggio 2000) La fireball Peekskill (9 ottobre 1992) +90° 0° -90° -180° 0°180° Eventi ottici in atmosfera con energie > 1 kT rilevati da sensori a bordo di satelliti tra il 1975 e il 1997 Wolf Creek Crater, Western Australia Età = 300,000 anni, Diametro = 850 m CI SONO 150 AREE DI IMPATTO RICONOSCIBILI SULLATERRA Evento di Tunguska : 30 giugno 1908 Area devastata = 2000 km2 Barringer Crater, Arizona, USA Età = 49000 anni, Diametro = 1.2 km Manicouagan Crater, Quebec, Canada, Diametro = 100 km FREQUENZE DI IMPATTO SULLA TERRA TIPO TUNGUSKA (15 MT): 1 ogni < 1000 anni Evento Tunguska: 30 giugno 1908. Area devastata = 2000 km2 REGIONAL CATASTROFI (10,000 MT): 1 ogni 100000 anni Wolf Creek Crater, Western Australia. Età = 300000 anni, Diametro = 850 m CATASTROFI GLOBALI (>1,000,000 MT): 1 ogni 1-10 milioni di anni Manicouagan Crater, Québec, Canada, Diametro = 100 km La grande domanda per le tecniche di difesa: Come sono fatti dentro? ??? La scoperta delle “main-belt comets” Immagini ad alta risoluzione: La scoperta dei sistemi binari di asteroidi 90 Antiope, 45 Eugenia La scoperta in situ del primo asteroide binario: Ida Eros 31 X 13 X 13 Km NEAR (25143) Itokawa 535 X 294 X 209 metri La determinazione delle Masse degli asteroidi: la tecnica classica Misure di deflessioni orbitali in seguito ad incontri ravvicinati tra asteroidi Grandi incertezze ! (From Hilton, 2002) aspettando Gaia !! La precisione astrometrica di Gaia sarà senza precedenti • Astrometria da Terra 0.05 - 1 arcsec Singola misura di Gaia 0.1 – 1 mas • Capacità di misurare « piccoli » effetti: – Perturbazioni mutue (<100 mas) • => Masse per circa 100 oggetti – Misure di grandezza angolare (<0.1 • diameter) • Differenza fotocentro-baricentro – Accelerazioni non-gravitazionali • Da emissione termica (Yarkovsky, ~0.1 mas) – Effetti relativistici Miglioramento dell’orbita (> 100) Scenario previsto post-GAIA per gli studi degli Asteroidi: Masse e densità medie per ~100 oggetti Dimensioni misurate direttamente per ~1,000 oggetti Rotazioni, poli e forme generali per migliaia di oggetti; Rotazioni come vincoli ulteriori per I modelli di evoluzione collisionale Orbite conosciute con una precisione enormemente migliorata Nuova classificazione tassonomica di un campione molto grande della popolazione . Implicazioni sul gradiente originale di composizione del Sistema Solare in funzione della distanza dal Sole, sui fenomeni di diffusione dinamica e sui meccanismi collisionali. Nuove famiglie “spettroscopiche” . Scoperte recenti: Il grande legame tra le proprietà fisiche e dinamiche: l’effetto Yarkovsky diurno (a) e stagionale (b) Il valore dell’accelerazione dovuta a Yarkovsky dipende da molti parametri fisici: • Angolo di obliquità • Periodo di rotazione • Dimensioni (svanisce per diametri grandi o molto piccoli) • Condittività superficiale (inerzia termica) • Distance eliocentrica: Gran bell’esempio di un legame tra proprietà fisiche e dinamiche (moto orbitale) degli oggetti. Il problema è che l’effetto è intrinsecamente assai complicato. Calcolo della deriva in semi-asse maggiore orbitale prodotta dall’effetto Yarkovsky diurno nella parte interna della cintura principale degli asteroidi in funzione di possibili diversi valori della conduttività termica della superficie K (W/m2) (a): in 1 Milione di anni (b): vita collisionale (Bottke et al., 2006) L’effetto YORP (Yarkovsky-O’Keefe-Radzievskii-Paddack) Previsione di un’evoluzione sia del periodo di rotazione, sia dell’angolo di obliquità La famiglia di Koronis Distribuzione delle direzioni degli assi di rotazione ricavata da osservazioni fotometriche. Bimodalità prodotta dalla collisione originale, o da un’evoluzione diretta dall’effetto YORP ? … aspettando l’inversione dei dati fotometrici di Gaia… Riassumendo: I corpi minori sono interessanti e mostrano grande diversità. Includono oggetti con storie diverse, e che hanno alle spalle evoluzioni termiche molto diversificate. Forniscono campioni del materiale più primitivo del nostro Sistema Solare. Ruolo delle collisioni e di effetti non-gravitazionali. Sistemi binari non sono rari. Problemi aperti: Inventario e distribuzione di massa; paradosso Cerere-Vesta; strutture interne; effetto Yarkovsky e YORP; masse e densità; rischio di impatto e strategie di difesa, ecc., solo limitandosi agli asteroidi. Grazie # CAIs Chondrules HED differentiation Eucrites Differentiation Angrites Pallasite Planetesimal Differentiation Mesosiderites Planetary Accretion Mars Earth