www.ilfatto.net
mensile gratuito di informazione libera
marzo 2013
cronaca
attualità
pag. 6
cultura&spettacoli
storia
Vilipendio del
monumento alla
memoria dei
caduti molfettesi
Federico, il bimbo
affetto dal raro
morbo di Krabb
n° 91
Il Cantastorie e
i canti popolari
dedicati
alla Pasqua
Coraggio e
bontà fecero del
militare Tenente
Pappalepore un
eroe del cielo
pag. 10
pag. 28
pag. 22
speciale a pag. 19
radio
che
passione!
“il fatto” non riceve alcun finanziamento pubblico
GRAN CINZANO
MOLFETTA
Zona ASI
I PREZZI SONO IN EURO ED IVA ESCLUSA ● FINO AD ESURIMENTO SCORTE
INGRESSO RISERVATO SOLO AI POSSESSORI DI PARTIVA IVA E LORO DELEGATI
MELEGATTI
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marzo 2013
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69
3,
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7,
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951979
971979
116128
116127
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4,
95
6,
50
8,
95
9,
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editoriale
marzo 2013
Elezioni
amministrative 2013
dal web
“Edipostanco”,
prosegue la
rassegna di
drammaturgia
“Storie da me Autori in scena”
Prosegue la rassegna di drammaturgia
contemporanea Storie da me – Autori
in scena, organizzata dall’Associazione
Culturale Malalingua di Molfetta e giunta
quest’anno alla sua seconda edizione. Il
prossimo appuntamento della rassegna è
con Edipostanco, ideato e interpretato da
stanco Marco Grossi. Lo spettacolo andrà
in scena sul palco dell’Associazione Malalingua (Molfetta, Vico I Catecombe 16),
alle ore 21.00, nei seguenti giorni: sabato
16, domenica 17 e, a grande richiesta, anche sabato 23 marzo. È fortemente consigliata la prenotazione.
Edipostanco nasce da un accostamento
inedito, quello tra la tragedia greca e la
maschera della Commedia dell’Arte. La
maschera si presta così alla tragedia e al
mito antico, per trasmettere con nuove
modalità espressive quelle stesse passioni
e quella stessa catarsi che il mito sapeva
regalare ai suoi spettatori. Edipo stanco è
fusione, sperimentazione e reinvenzione
di antichi codici teatrali. La narrazione
scenica è affidata alla figura di un nunzio
plebeo, antenato dello Zanni della Commedia dell’Arte, che irrompe sulla scena
per raccontare le tragiche vicende accadute nella Reggia di Tebe. La creazione
testuale dell’Edipo stanco ha come riferimento costante la parola e la struttura dei
testi classici greci, ma il linguaggio usato
è inevitabilmente l’espressione di chi sta
a metà. È il linguaggio del comico che
prende parte al tragico, del turpe che tende
all’elevato o dell’elevato che si contamina con il turpe. Da qui la creazione di un
idioma ibrido, in cui il dialetto si italianizza, mentre il lessico più ricercato si tinge
di sonorità dialettali ed onomatopeiche.
L’Associazione Culturale Malalingua ha
sede a Molfetta, in Vico I Catecombe 16.
Informazioni e prenotazioni al numero
347.4663244 o all’indirizzo associazione.
[email protected]
3
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Niente di nuovo all’orizzonte. Al momento in
cui scrivo abbiamo Ninni Camporeale, Bepi
Maralfa e Paola Natalicchio come candidati ufficiali. Aspettiamo notizie dal Movimento Cinque
Stelle e da Rifondazione Comunista. Difficile
fare proiezioni dato che la campagna elettorale
vera e propria ancora non è partita per tutti. I
candidati si sono presentati da poco e nelle idee
sono tutti chiaramente molto propositivi, anche
se ancora a grandi linee. Nel prossimo numero
daremo spazio ai candidati sperando di riuscire a ricevere i programmi e le prospettive che
ciascun candidato intende offrire ai molfettesi.
Aspettiamo i progetti dettagliati. Chiaro che il
mio prezioso voto (prezioso per me stesso, ovviamente) andrà a chi presenterà dei progetti
concreti, frutto di uno studio fatto con i numeri e fatti. A livello governativo, invece, peggio
di così non so come riusciranno a fare. Non si
prospetta un buon periodo e, a breve, tantissime
aziende rimarranno senza cassa integrazione e
saranno costrette a licenziare. Tantissime, invece, hanno già licenziato e, sempre a breve, tanta
gente rimarrà senza indennità di licenziamento.
In conclusione siamo a 7.000.000 di poveri di
cui 3.000.000 di disoccupati. Nel 2013 ci sarà
una nuova batosta di tasse gentilmente offerte
dal buon Monti e moltissime aziende che hanno
chiuso il 2012 in perdita non contribuiranno alle
entrate fiscali del 2013. Se vai in perdita non pa-
ghi tasse escluse quelle sul personale e immobili. In parole povere le prossime frasi che sentirete in televisione saranno sulle pessime entrate
fiscali. Il risultato delle elezioni ha portato il più
grande dei partiti, quello del popolo italiano, ad
aver perso nuovamente perché i politici vincitori
sono chiaramente incapaci di risolvere questa situazione. Troppo occupati a creare maggioranze
impossibili che ci porteranno grossi guai futuri.
La speranza poteva essere il nuovo rappresentato dai giovani dell’M5S, ma dopo aver ascoltato
3389
alcune delle interviste rilasciate, mi sono reso
conto che, probabilmente, non sono maturi per
il gravoso ruolo che devono compiere. Chiaro
che non li ho sentiti tutti. Sono giovani che potrebbero gestire un’associazione culturale ma
non un governo. L’avrete senza dubbio sentita
la storia del CHIP sottopelle... mio Dio.. meglio il giaguaro di Bersani o la congiuntivite di
Berlusconi. E riprendendo una delle battute di
Crozza possiamo ben dire che questo governo
ci sta rendendo tutti più colti e allegri!
Che facciamo ora che siamo
soli in balia della crisi?
(soli senza governo!)
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Stiamo vivendo un secondo dopoguerra! Mi
ha fatto molto effetto rileggere la crisi del
1929 sui libri di storia, perché tutto ciò che
vi ho trovato sembrava essere stato scritto
per noi in questo buio 2013. Disoccupazione
alle stelle, banche che non erogano più prestiti, licenziamenti di massa, fabbriche chiuse.
L’unica differenza è che, per fortuna, non ci
saranno i palazzi persi perché bombardati, ma
perché pignorati dai Tribunali. Nel dopoguerra
in molti si sono trovati senza nulla, ma la storia ci ha insegnato che molte di quelle persone
sono diventati poi i grandi del presente. Tante
realtà sono nate dalla grande crisi e, quindi,
dobbiamo affrontare questo momento con
forza e inventiva. Chi molla rimane indietro
e soccombe. I giovani devono lavorare sulle
proprie competenze e migliorarsi. Non è pos-
sibile che ci sono ragazzi che sanno usare solo
facebook e non il PC. Mentre i grandi devono
rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare su quello che capita. Sono finiti i tempi
delle grandi esigenze e non si può più dire o
questo lavoro o niente. Se questa nazione fallisce non ci saranno più le certezze della pensione di mamma e papà e bisogna trovare da
soli il pane. Bellissimo il film Baaria di Giuseppe Tornatore, trasmesso in tv qualche settimana fa, che parla della storia degli italiani
dagli anni 30 fino agli anni 80. Guardandolo il
pensiero è andato a mio nonno che, con il suo
lavoro da emigrante, ha cresciuto e fatto studiare i suoi figli nati durante la seconda guerra
mondiale. Gente che è partita con la valigia di
cartone e ha risollevato una nazione distrutta
e creato il boom economico del dopoguerra,
portando il benessere che oggi abbiamo e che
i politici stanno in questi anni e fino ad oggi
rovinando.
3390
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
4
editoriale
marzo 2013
Linux e Foto?
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3391
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Tempo fa, prima con il prof. Cosmo Andriani e poi con l’ing. Mino Altomare, abbiamo
lanciato corsi gratuiti di fotografia che hanno portato all’esito sperato. Un piccolo big
bang che ha raggiunto i tanti appassionati di
fotografia che, a loro volta, hanno coinvolto
altri appassionati. Un nucleo di interesse che
si autoalimenta. I due prof con le loro rispettive associazioni continuano a sfornare corsi e
workshop a cui la gente partecipa con grande
interesse. Alcuni di questi appassionati hanno
poi trasformato questa passione in lavoro e,
inconsapevolmente, hanno dimostrato quello
che da tempo predico e cioè che solo formandosi su nuovi ambiti si può creare nuovo lavoro. Le idee di questi corsi sono nate chiacchierando e, sempre da una chiacchierata, è
nata una nuova idea. L’idea si chiama Linux
e Foto. Perché non unire il magnifico sistema
operativo gratuito con i suoi software di grafica open source e la passione della foto? Oggi
aprire uno studio costa principalmente a causa
dell’acquisto dei software proprietari, mentre
se si utilizza il sistema operativo Linux il costo è pari a zero, escludendo il PC. Di conseguenza creare lavoro costerebbe poco dal
punto di vista degli investimenti. In più Linux
può aprire molte opportunità lavorative sia dal
punto di vista delle nuove installazioni che da
quello dell’assistenza tecnica. Il progetto è a
livello embrionale ma sicuramente si svolgerà
nella magnifica struttura del Museo Diocesano e ha già due iscritti. Il sottoscritto e Cosmo
Andriani. Nei prossimi giorni metteremo giù il
programma, sarà esclusivo e da non perdere.
Un grande successo il gruppo di nuove penne
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3392
di Giulio Cosentino
di [email protected]
Un grande successo il gruppo di nuove penne.
Nei primi giorni di gennaio ho lanciato un invito ai lettori per avvicinarsi al giornalismo
indipendente. Non mi aspettavo tante richieste
e raddoppiare la redazione è stato un risultato
per me eccezionale. Impressionante la varie-
tà di provenienze. Ci sono artisti, ingegneri,
professori, studenti, professionisti e tante altre
professionalità. Tutti con le idee chiare e che
prima di cominciare a scrivere si sono assicurati di non essere incappati in un giornale
schierato o con altre finalità. La potenza della
libertà di stampa si sente in ogni loro pensiero
trascritto in testo. Queste energie si uniscono
a quelle consolidate della testata, con la quale
condividono la libertà di espressione e pensiero. Nessuno interessato al lucro e consapevoli
che un giornale che vive di sola pubblicità non
può permettersi giornalisti a pagamento, a cominciare da me stesso che non ho mai preso
soldi, ma anzi spesso ne ho rimessi. In questo
numero troverete diverse firme nuove e sul
prossimo le troverete tutte.
Informiamo senza filtri e con energia pulita.
Ciao dott. Enzo Tangari
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3393
Ho incontrato personalmente, durante le scorse elezioni, in sala stampa, il dott. Enzo Tangari e ci siamo salutati con un bel sorriso. Mi
è sembrato, come sempre, molto tranquillo.
Ho conosciuto il dott. Tangari nel 2002, durante l’impegnativo progetto del sistema di
videocontrollo, e ne ho apprezzato l’integrità
e competenza. Perfezionista nel suo lavoro,
guardava i contratti fino all’ultima virgola e,
in più di un’occasione, l’ho visto concentrato,
impegnato e alterato per raggiungere l’obiettivo prefissato.
In quel caso specifico sbagliare una virgola
avrebbe voluto dire perdere 1.500.000.000 delle vecchie lire, quindi immaginate i rischi e la
complessità. Alla fine riuscimmo a consegnare
in perfetto tempo la documentazione relativa al
progetto e, caso unico quanto raro, addirittura
a restituire parte dei finanziamenti ricevuti alla
Regione Puglia. Il giorno 12 marzo, poco dopo
le 8 di mattina, dopo aver timbrato il cartellino
il triste epilogo. Ci rimangono solo delle foto
di una macchina finita nelle acque del porto.
Il Pm Silvia Curione, Carabinieri e Guardia di
finanza di Molfetta sono al lavoro per chiarire
questo mistero. Mi piace pensare ad un incidente, ma se così non fosse il primo ad esserne
stupito ed amareggiato sarei io. Io non so cosa
ci sia dietro questo terribile gesto estremo e
sono certo che chi di competenza saprà accertare se vi sono questioni oscure dietro su cui
indagare.
Ma una cosa la so. So che ogni vita umana è
degna di rispetto. So che ci vuole rispetto per
una vita che non c’è più e che è finita in modo
drammatico. So che ci vuole rispetto per una
famiglia che oltre ad aver perso una colonna
importante deve anche coprirsi dagli occhi curiosi, e non sempre dispiaciuti, della gente.
So che siamo uomini prima di essere giornalisti, direttori, imprenditori, operai etc. e che il
senso e la solidarietà dell’essere umano non
deve venire soppiantata dalla voglia di far notizia e speculare. Certo l’informazione resta
importante, ma non deve diventare subito più
importante di una vita che si spegne. Esprimo
le mie condoglianze alla famiglia.
Giulio Cosentino
Buona
Pasqua
Facciamo antivibranti di prima qualità dal 1967.
E non ci smuove nessuno.
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marzo 2013
In questi anni abbiamo risolto il problema immobiliare di oltre 900 famiglie e Aziende
e queste sono solo alcune delle attestazioni di stima che ci hanno rilasciato:
Brevità, celerità, efficienza e positività del risultato raggiunto al traguardo auspicato.
M. de Pinto – Dirigente
Il percorso è stato piuttosto complicato e ciò nonostante si è giunti al buon fine della
trattativa.
O. Scardigno - Ingegnere
Competenza e professionalità al massimo!
G. Gadaleta – Casalinga
Sanno svolgere molto bene il loro lavoro,sono stati simpatici e hanno dato un ottimo
consiglio.
I. Soriano - Pensionata
Competenti e cordiali. Mi hanno seguito bene in tutto il percorso, sono soddisfatta e la
consiglio. Bravi!
F. Adesso - Casalinga
Ottima professionalità dello staff. Mi hanno aiutato nell’acquisto della casa, trovando
l’immobile giusto per le mie esigenze. Siete Fantastici..
B. Mezzina – Insegnante
Hanno venduto l’immobile in breve tempo, un percorso valido che ha portato al
risultato voluto.
M. Cappelluti - Commeciante
Ho avuto una buona impressione sin da subito e di conseguenza e’ stato svolto un
buon lavoro per tutto il percorso di acquisto.
G. Solimini - Elettricista
Mi sono trovata bene con lo staff e sono molto soddisfatta per l’efficienza dimostrata
con i loro risultati...
S. Altamura - Casalinga
Molta disponibilità nel far visitare l’immobile che poi ho acquistato e nel seguire
dettagliatamente la trattativa.
I. De Marco- Insegnante
Percorso positivo con disponibilità da parte dello staff.
B. De Feo – Impiegato postale
Ho incontrato professionalità, personalità, competenza e simpatia nello staff.
O. Ayroldi – Insegnante
Ottima presentazione dell’immobile e personale sempre disponibile.
V. Petruzzella – Impiegato
Personale disponibile, preparato, competente a 360°!! Congratulazioni!!
L. Del Medico – Sott.le Marina Militare
Lo staff ha lavorato ottimamente dandoci i migliori consigli e la raccomanderei ad altri
venditori.
P. Abbattista – Casalinga
Buona la trattativa sul prezzo concordato, manifestazioni di sicurezza e professionalità. Ho scelto Mondocasa Immobiliare perche’ il suo servizio è ottimo.
Ottima la comunicazione.
C. Giovine – Intonachista
M. Bellapianta – Tecnico Sanitario
Ottima accoglienza e tanta disponibilità.
Ci hanno seguito dall’inizio alla fine, in ogni minimo particolare.
S. Altamura – Casalinga
T. Pisani – Casalinga
Percorso funzionale, servizio molto rapido e ottimi strumenti di vendita.
Buona la realizzazione e veloce nella ricerca dell’acquirente. Tanta professionalità di
M. Carnicella – Operaia.
tutto il personale.
M. Depalma – Maresciallo
Il percorso svolto insieme è stato eseguito serenamente.
C. Del Vescovo – Operaio
Giusta mediazione fra domanda ed offerta. Le comunicazioni si sono svolte in maniera
chiara ed esaustiva.
Un buon percorso nella trattativa, ho gia’raccomandato l’agenzia ad amici e parenti sia
G. Grillo - Impiegato
per l’acquisto che per la vendita.
M. Sciancalepore – Pensionato
Sono rimasto molto soddisfatto su tutto. Ma il prossimo investimento sulla luna vi
attrezzerete?
Sono molto soddisfatto della professionalità dello staff.
Un bacione a tutti!
M. De Nichilo – Cuoco
S. Casentino – Imprenditore
Bravi a far capire a tutti gli eredi la realtà del mercato immobiliare attuale.
Sono davvero contento per come sono stato seguito e trattato con rispetto e cordialità M. Mongelli – Operaio
da tutto lo staff.
D. Leone – Ingegnere
Velocità e professionalità nella vendita!
M. De Candia - Impiegata
E’ emersa efficacia e celerità date le competenze maturate dall’esperienza lavorativa.
Bravi anche per essere risolutivi ad ogni problematica.
Hanno svolto il loro lavoro in maniera giusta, è stato un buon percorso.
M. Germinarlo – Insegnante scuola primaria
L. Soriano - Operaia
Sono molto soddisfatto del lavoro svolto, lo staff è stato molto accogliente,
professionale e preciso.
A. Matay – Commerciante
Ottima accoglienza e disponibilità.
M. Adesso - Imprenditore
Scegliendo Mondocasa il nostro percorso è stato ottimo per il servizio che abbiamo
ottenuto.
C. Giovine – Intonacatore
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potrai SCEGLIERE la casa giusta SENZA dover GIRARE come una TROTTOLA.
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APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via de Luca
Zona: Centro
Piano: 2°
Vani: 2 camere+acc.
Mq: 60
Condizioni Interne: da personalizzare
Classe energetica: G 62,3 kW/h/mq
E 105.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Benedetto Croce
Zona: Rione Paradiso
Piano: 4°
Vani: 3 camere+acc.
Mq: 105
Condizioni Interne: normale
Classe energetica: D 86,8 kWh/mq
E 220.000 da scontare
Massima disponibilita’ e collaborazione.
S. Brattoli – Insegnante in pensione.
Ci hanno seguito e ben consigliati. Ne siamo grati.
L. Petruzzella - Motorista
Lo staff è stato competente e professionale.
G. Giancaspro – Professore
E’ stato proposto in modo professionale l’immobile.
A. Marianna – Parrucchiera
Mi sono trovato a mio agio e seguito attentamente dallo staff che hanno dato tanto per
la vendita dell’immobile.
Molto Soddisfacente nel portare a termine la trattativa.
M. Bufi – Marittimo
M. Murolo – Magazziniere
Grazie alla loro accoglienza, competenza e professionalità hanno reso il percorso più
E’ andato tutto bene, non ci sono stati imprevisti. Hanno seguito bene l’evoluzione della facile.
trattativa.
S. Leone – Medico
D. Palumbo – Avvocato
Prefessionalità, competenza e simpatia nel percorso di vendita. Raccomando l’agenzia
Si apprezza la professionalità, la velocità, la persuasione ed infine la disponibilità.
per i loro ottimi risultati.
R. del Rosso – Cancelliere
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Tutto perfetto. Seguito dallo staff passo dopo passo sia nei consigli di mercato che
nella visione e descrizione dettagliata dell’immobile.
L. Caputi – Artigiano
Ottimo e soddisfacente il percorso sviluppato con l’agenzia.
C. Palombella – Dipendente privato
APPARTAMENTO
MOLFETTA – Via Martiri
Zona: Ponente
Piano: 1°
Vani: 2 camere+acc.
Mq: 60
Condizioni Interne: ristrutturato
Classe energetica: E 109 kW/h/mq
E 135.000 da scontare
Lavoro soddisfacente e svolto rapidamente. Molto soddisfatta.
I. La Macchia – Pensionata Casalinga
Abbiamo incontrato un personale qualificato e tempestivo negli appuntamenti.
G. Minervini - Perito Industriale
Il lavoro svolto da questa agenzia è stato eseguito in modo molto professionale,
sicuramente la contatterò per un’altra vendita
R. Bellapianta - Casalinga
Ottimo nel consigliarmi e nel seguirmi nell’acquisto
F. Pennuzzi - Operaio
Hanno raggiunto l’obbiettivo, grandi risultati
E. Cappelluti - Impiegata
Apprezzo l’impegno ed il sostegno psicologico offertomi
N. De Gennaro - Marittimo
Complimenti per la serietà e la correttezza dei collaboratori
E. Andriani - Docente
Il percorso svolto insieme nella trattativa è stato ottimo. Mi hanno seguito bene con
professionalità e impegno
R. De Nichilo - Casalinga
Il percorso dalla pratica è stato breve date le qualità e le capacità del personale molto
educato ed accogliente
E. Tatoli – Elettro tecnico
Mi sono trovata bene con lo staff ed Ilario. Molto precisi negli appuntamenti e nella
trattativa. Efficienti nella mediazione.
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Siamo soddisfatti del servizio svolto, per la competenza, attenzione e discrezione
dimostrata.
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Molto professionali , precisi e rispettosi delle esigenze del cliente.
O. Losito - Ingegnere
Molto professionali, cortesi e disponibili nel capire e soddisfare le mie esigenze
A. Di Domenico – Casalinga
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Matilde Serao
Zona: Madonna delle rose
Piano: 4°
Vani: 4 camere+acc.
Mq: 170
Condizioni Interne: normale
Classe energetica: D 80,1 kW/h/mq
E 318.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Piazza I Maggio
Zona: Levante
Piano: 3°
Vani: 3 camere + acc.+ posto auto
Mq: 104
Condizioni Interne: normale
Classe energetica: D 81,2 kWh/mq
E 245.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Giacomo Salepico
Zona: Centro
Piano: 2°
Vani: 3 camere+acc.
Mq: 60
Condizioni Interne: da personalizzare
Classe energetica: E 94,40 kW/h/mq
E 180.000 da scontare
VILLA
TERLIZZI - Strada prov. Molfetta-Ruvo
Zona: Strada prov. Molfetta-Ruvo
Piano: Terra
Vani: 3 camere+acc.+veranda+terrazzo
+cantinola - Mq Commerciali: 130
Condizioni Interne: ristrutturato
Classe energetica: G 221,8 kW/h/mq
E 180.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Spadolini
Zona: Madonna delle rose
Piano: 5°
Vani: 4 camere+acc.+box
Mq: 100
Condizioni Interne: ristrutturata
Classe energetica: D 46,2 kWh/mq
E 225.000 da scontare
LOCALE COMMERCIALE
MOLFETTA - Via Molfettesi d’America
Zona: 167
Piano: Terra
Vani: 5 camere+acc.
Mq: 90
Condizioni Interne: ristrutturato
Classe energetica: E 28,3 kW/h/mq
E 150.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Cristoforo Colombo
Zona: Ponente
Piano: 1°
Vani: 2 camere+acc.
Mq Commerciali: 48
Condizioni Interne: ristrutturato
Classe energetica: D 92,9 kW/h/mq
E 120.000 da scontare
VILLA DI CAMPAGNA
MOLFETTA - Contrada coda della volpe
Zona: Molfetta-Ruvo
Piano: Terra
Vani: 2 camere+acc.+ veranda
Mq: 55
Condizioni Interne: normale
Classe energetica: G 73,2 kW/h/mq
E 110.000 da scontare
APPARTAMENTO
MOLFETTA - Via Santo Stefano
Zona: Ponente
Piano: Terra+S1
Vani: 3 camere+acc.+tevernetta
Mq: 70
Condizioni Interne: ristrutturato
Classe energetica: G 458,2 kW/h/mq
E 90.000 da scontare
5
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6
attualità
marzo 2013
Federico, il
bimbo affetto
dal raro morbo
di Krabb
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3394
Un nostro concittadino, Corrado, ci scrive la
seguente lettera per raccontare la storia di Federico, un bambino nato da genitori molfettesi
e colpito dal morbo di Krabb, una grave malattia degenerativa del sistema nervoso. La vita di
questo bambino è a rischio a causa di una sentenza del giudice Mauro Paganelli del Tribunale di Pesaro che ha bloccato il proseguo della
cura con il metodo Stamina del Prof. Vannoni,
ultima speranza di vita per il bimbo colpito dal
morbo incurabile.
“Il mio nipotino Federico è stato colpito da
una grave malattia degenerativa del sistema
nervoso, esattamente il morbo di Krabb: il
bambino perfettamente normale dalla nascita,
dai primi di novembre ha avuto inizialmente
un recesso nei movimenti motori (praticamente
ha iniziato nuovamente a gattonare) e successivamente in rapida sequenza a perdere l’uso
di gambe e braccia, a non reggere più dritta la
testa e ora non parla più.
Dopo una serie di esamie seguiti dall’ospedale pediatrico Mayer di Firenze siamo riusciti
a capire che si trattava di una malattia rara
che porta alla morte nel giro di un anno e che
per la medicina ufficiale non ci sono cure. Capisce bene il nostro stato d’animo anche se
i genitori non si sono arresi e sono arrivati
dopo molti tentativi a una conclusione, l’unica prova “forse efficace” è l’impianto di cellule staminali, una cura in via di sperimentazione che essendo preticamente a costo zero,
l’associazione del farmaco si ostina a tutti i
costi a bloccarla. Comunque dopo aver ottenuto dal Tribunale di Pesaro l’autorizzazione
a questo tipo di cura compassionevole e dopo
aver prelevato un campione di tessuto osseo
da mio fratello (eseguito venerdì 1° marzo) il
giudice con un’altra sentenza ha bloccato la
cura senza aver nemmeno dato la possibilità
di iniziare. Il bambino regredisce giorno dopo
giorno e quindi costringe i genitori e i parenti
a un serrato tour de force, infatti dopo aver
eseguito immediato ricorso è stato chiesta la
possibilità al Presidente del Tribunale di Pesaro la possibilità di manifestare davanti al tribunale domani mattina. Ora il tribunale dovrà
pronunciarsi e ci dovrà far sapere se ci viene
accordata la possibilità di procedere o no. Con
questa lettera vi chiedo, visto che comunque si
tratta di una famiglia di molfettesi costretta a
stare su, di pubblicare questa mia richiesta per
cercare di scatenare l’opinione pubblica nella
steranza di salvare il bambino che ha solo 26
mesi.”
A tal proposito è stata organizzata on-line una
petizione diretta al giudice Paganelli e al presidente del Tribunale di Pesaro con lo scopo
di sensibilizzarli e affinché consentino il proseguo della cura. Chiunque voglia può partecipare alla petizione visitando il link indicato.
Firma la
petizione...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0223.htm
Un nuovo ecografo donato
dall’Opera Pia Monte di
Pietà e Confidenze al
reparto di medicina interna
dell’Ospedale di Molfetta
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3395
Si è tenuta sabato 2 Marzo 2013, presso il
Presidio Ospedaliero “don Tonino Bello” di
Molfetta, la Cerimonia di Consegna del nuovo
Ecografo, donato dall’Opera Pia al Reparto di
Medicina Interna, alla presenza del Consiglio
di Amministrazione dell’Opera Pia, presieduto dall’ing. Sergio de Ceglia, e del Direttore
medico del Presidio Ospedaliero. Presenzierà
S.E. Rev.ma Mons. Luigi Martella, vescovo
della Diocesi.
Il nuovo ecografo Mylab Class C è un sistema
medicale della Esaote S.p.A.: progettato e realizzato completamente in Italia, è di ultimissima generazione, completamente digitale e di
recente immissione sul mercato. La donazione
è scaturita da un confronto con gli operatori
ospedalieri e approvata all’unanimità dall’assemblea dei soci, nel solco della tradizione
dell’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze –
Arciconfraternita del Santissimo Sacramento.
Al Monte di Pietà, infatti, fu affidata sin dal
sec. XVI la gestione del nosocomio cittadino destinato alla cura dei poveri. Il Sodalizio
mantenne la gestione dell’Ospedale civile fino
al 1969, allorquando quest’ultimo divenne
Ente Ospedaliero e passò sotto il controllo amministrativo e gestionale prima della Provincia
e poi della Regione Puglia.
“Uno spazio di ascolto
in farmacia”: prima
valutazione sull’andamento
del progetto dopo tre
mesi dall’avvio
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3396
È partito, da novembre 2012, il progetto “Uno
spazio di ascolto in farmacia”. Inserito nel
Piano Sociale di Zona, coinvolge i Comuni di
Molfetta e Giovinazzo, in collaborazione con
l’Associazione di promozione sociale “Il Cerchio: psicologia, evoluzione e benessere”. In
questi primi 3 mesi si sono rivolti al servizio
tutti i cittadini che si trovavano in situazioni
di disagio psicologico e che chiedevano aiuto
per problemi individuali, di coppia e/o familiari.
Ogni settimana, infatti, tre psicologhe professioniste hanno offerto colloqui gratuiti, della
durata di circa 45 minuti, all’interno di spazi riservati delle diverse farmacie che hanno
aderito all’iniziativa. Complessivamente,
fino al 31 Gennaio 2013, il numero di soggetti che ha avuto accesso al servizio è stato di
73 unità, mentre sono stati effettuati, in totale, 96 colloqui. Le problematiche riscontrate
più frequentemente sono state quelle legate
all’ansia e alla depressione, mentre degne di
nota sono state anche le difficoltà nella sfera delle relazioni, soprattutto familiari. Molti
cittadini, poi, si sono rivolti al servizio per
ricevere sostegno psicologico: si tratta, per
lo più, di anziani, tra i 70 e gli 80 anni, bisognosi di attenzione e ascolto. Dato non meno
significativo è la forte affluenza di donne, di
tutte le età, più predisposte ad esprimere le
proprie emozioni e a raccontare i propri vissuti, favorendo un clima di maggiore intimità
affettiva. Sono stati effettuati 2 incontri per
ciascun utente; laddove vi è stata la necessità
di proseguire con un percorso psicologico e/o
psicoterapeutico, i soggetti sono stati inviati
ai servizi territoriali di competenza. In alcuni
casi, le consulenze in farmacia sono state sufficienti ad alleviare le difficoltà presentate.
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attualità
marzo 2013
7
9 febbraio: una giornata
per onorare San Corrado
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3397
di Pantaleo de Trizio
dal web
L’attore
molfettese
Arturo
Gambardella
recita nel film
“Benvenuto
Presidente” in
uscita nelle sale
il 21 marzo
Il Comitato Feste Patronali, in conformità con
la Chiesa locale di Molfetta, ha organizzato i
festeggiamenti in onore di San Corrado, patrono principale di Molfetta e della Diocesi. Il
31 gennaio scorso presso la Chiesa Cattedrale
ha avuto inizio la Novena vespertina animata
dal “Gruppo di Preghiera”. La festa patronale
vera e propria è stata aperta nella tarda mattinata del 9 febbraio con una diana pirotecnica
e il tradizionale giro per la città della Bassa
Musica “Città di Molfetta”. Scuole e servizi
pubblici serrati tranne gli Uffici postali, che
usufruiscono della chiusura per la festa patronale a settembre, durante i festeggiamenti in
onore della Madonna dei Martiri. Nel frattempo presso la Cattedrale si sono svolte le celebrazioni eucaristiche con il classico bacio alla
reliquia del Santo Patrono. Sotto la minaccia
della pioggia alcuni operai hanno preparato
il tradizionale grande falò presso la piazzetta
prospiciente la chiesa Purgatorio. Per coinvolgere bambini e parenti erano stati precedentemente distribuiti volantini d’invito presso le
scuole di Molfetta. Causa pioggia insistente il
falò è stato acceso intorno alle ore 20.00 anziché alle 17.30 come da programma. Alle ore
19.00 S.E. mons. Luigi Martella ha officiato la
solenne Messa Pontificale. Nell’omelia il Vescovo ha ricordato come il busto argenteo custodente il cranio, l’urna delle reliquie e la raffigurazione pittorica del Giaquinto, collocante
san Corrado ai piedi della Vergine Assunta,
sono segni di una santità la cui caratteristica
era la semplicità; memorie di un giovane nobile divenuto povero, il quale continua tutt’oggi con la sua viva presenza ad affascinare e
a proteggere i credenti. Proseguendo l’omelia
don Luigi ha compiuto un excursus sulla diffusa emergenza educativa, chiedendo il supporto degli amministratori quali testimoni al
servizio del bene comune; degli educatori e
dei docenti, la cui funzione non si può esaurire nell’attività didattica, ma nell’instaurare
rapporti umani con gli allievi; e naturalmente
delle famiglie, che devono impegnarsi a mettere al primo posto Dio e i figli negli interessi
quotidiani. “Nella nostra città si respira aria
buona nel nome della speranza e della grande
tradizione di fede”, ha continuato il Vescovo,
- invitando i fedeli a considerare il Patrono
come un vicino compagno di viaggio, un sostegno nelle difficoltà cui affidare ansie e preoccupazioni. In chiusura ha ringraziato tutti i
presenti: i fedeli, i sacerdoti, le autorità civili
e militari, le confraternite, i rappresentanti del
Comune di Modugno che da anni mantengono
il gemellaggio con Molfetta. Il prossimo sabato 16 marzo nel primo pomeriggio il Comitato
Feste patronali di Molfetta si recherà presso il
Santuario Madonna della Grotta di Modugno,
per offrire l’Olio che alimenta la lampada votiva che si trova nella grotta in cui pregava e
riposava San Corrado.
Il 21 marzo 2013 esce in tutte le sale italiane il film “Benvenuto Presidente” con
protagonista Claudio Bisio. Il 48enne
attore molfettese Arturo Gambardella ha
partecipato alle riprese del lungometraggio nei panni del ministro, in una scena
girata a Montecitorio. Il film racconta di
un montanaro amante della pesca che diventa presidente della Repubblica per un
errore dei partiti. L’uomo nuovo arrivato
alla massima carica dello Stato varcherà
la soglia della residenza romana in stivaloni da pescatore, non si lascerà corrompere, e non cadrà nei tranelli del potere.
Pasqua 2013: il rito della “bussola”,
momento tanto atteso dai confratelli
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di Pantaleo de Trizio
Molfetta. Domenica 17 marzo alle ore 10.30,
presso la chiesa confraternale del Purgatorio,
la commissione dell’Arciconfraternita della
Morte, rappresentata da Saverio Di Bisceglia,
dall’assistente ecclesiastico don Ignazio Pansini e dai collaboratori darà il via alla nomina dei
portatori titolari delle sacre immagini dell’Addolorata e della Pietà nelle prossime processioni pasquali. L’assegnazione avverrà mediante
l’estrazione da un’urna, bussola, contenente diverse palline numerate abbinate alle domande
dei portatori ammessi al sorteggio. Delle ventiquattro coppie di portatori effettive - dodici per
ogni statua - ne saranno sorteggiate diciotto, in
più sei di riserva. Ad esse si aggiungeranno altre sei coppie di diritto. Vale a dire, quelle riser-
vate ai confratelli aspiranti portatori i quali, pur
avendo per molti anni ininterrottamente partecipato alla bussola, non hanno mai avuto l’occasione di veder estratto il numero collegato al
proprio nome. Il diritto acquisito dal portatore è
personale e non può essere trasferito a terzi, tuttavia un’antica consuetudine permette di offrire
ad una coppia di confratelli che ne presenti richiesta la possibilità di portare il simulacro per
un piccolo tratto di strada, la cosiddetta “lena”,
previa autorizzazione dell’Amministrazione.
L’itinerario della processione viene assegnato
secondo la seguente suddivisione: uscita chiesa
Purgatorio - chiesa Immacolata; cambio e percorso fino alla chiesa Santa Teresa; cambio e
ritirata chiesa Purgatorio. Le coppie di portatori devono necessariamente essere della stessa
altezza; le nuove, prima di essere ammesse al
sorteggio, vengono sottoposte a misurazione
della statura da parte del priore. Inoltre devono aver ottemperato a tutti gli obblighi previsti
dallo statuto e regolamento. Nella stessa serata,
3398
prima dell’inizio del Settenario dell’Addolorata, durante la messa avrà luogo la cerimonia di
Vestizione dei nuovi confratelli dell’Arciconfraternita della Morte.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
8
attualità
marzo 2013
L’Associazione Provinciale
Antiracket ed Antimafia di Molfetta
fa riaprire un bar a Barletta
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3399
di Paola Copertino
L’Associazione Provinciale Antiracket ed Antimafia di Molfetta fa’ riaprire un bar Emozione, gioia, soddisfazione, la fine di un incubo,
speranza per il futuro, voglia di riscatto: questi
i tanti sentimenti che si potevano leggere negli occhi del signor Carmine al momento del
taglio del nastro che significava la riapertura
della sua attività commerciale. Una cerimonia
veramente commuovente e densa di significati perché rendeva tangibile il fatto che con la
denuncia il racket si può vincere, che si può
ripartire da zero, che si può tornare a sperare e
ritrovare la pace per sé e la propria famiglia.
All’ importante serata dal forte impatto simbolico, non è voluto mancare proprio nessuno:
dal presidente dell’ Associazione provinciale
Antiracket di Molfetta, Renato de Scisciolo
accompagnato da alcuni membri della stessa,
ai responsabili della magistratura che sono
stati vicini all’ imprenditore, dai comandanti
delle forze dell’ ordine presenti sul territorio:
carabinieri,guardia di finanza e polizia ai rappresentanti delle istituzioni, dal sacerdote che
ha benedetto il bar a familiari ed amici. Ma
ora ripercorriamo la storia del titolare dell’
esercizio di ristorazione vittima di estorsione:
Carmine Loffredo, un commerciante di Barletta che dopo aver vissuto l’incubo dei suoi
aguzzini e soprattutto dopo aver visto andare
letteralmente in fumo in un attentato esplosivo
nell’ottobre del 2003 la propria attività, il “Bar
Toscanino”, frutto di impegno e sacrifici di una
vita di duro lavoro, ha potuto finalmente riaprire la serranda. L’Associazione Provinciale
Antiracket Antimafia di Molfetta ha ascoltato
la richiesta di aiuto di Loffredo, accompagnandolo alla denuncia, sostenendolo nel delicato
percorso che infine gli ha permesso di aver accesso al fondo a favore delle vittime di usura
e estorsione (Legge 44/99), facendo sì che l’
imprenditore potesse riprendere in mano le redini della propria vita lavorativa e riacquistando dignità. Di dignità, di lavoro, di sacrificio,
di voglia di ricominciare ha parlato il signor
Carmine con tutti coloro che lo avvicinavano
e, durante tutte le interviste rilasciate ai numerosi giornalisti, mostratisi molto sensibili al
problema . Con uno sguardo rivolto al futuro
e con tanta gratitudine nei confronti di chi ha
supportato il suo lungo e difficile percorso, in
primis l’ Associazione Provinciale Antiracket
e il suo presidente,giovedì 21 febbraio, il signor Loffredo ha inaugurato la caffetteria “Toscanino” nella vicina Barletta – in via dei Pini
44/A, in una zona periferica, ma di passaggio
rispetto al bar molto più grande e centrale distrutto dal racket. Ma l’ importante è ricominciare; questo bar rappresenta per lui una svolta
importante, lo ha infatti intestato alla figlia che
continuerà la tradizione familiare: A dimostrazione di ciò, faceva bella mostra la fotografia
del nonno, fondatore della dinastia, a cui ide-
Privi di valutazioni
ambientali la variante
al “comparto 18” e la
“condotta interrata”
verso Torre Calderina
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3400
Il circolo Legambiente di Molfetta ha inviato
due fondamentali documenti di osservazioni e
diffida per altrettanti vicende che riguardano il
nostro territorio.
Al Commissario prefettizio ha indirizzato le
“osservazioni” alla variante al Piano Urbanistico Esecutivo del comparto 18 (area compresa tra l’Istituto professionale Don T. Bello ed
il cavalcavia ferroviario di levante)
Alla Regione, Procura, NOE Carabinieri e
AQP ha indirizzato una “diffida” per la sospensione dei lavori della condotta interrata
che dovrà convogliare a Molfetta in località
Torre Calderina le acque reflue del Comune di
Bisceglie, per essere scaricate in mare con la
futura condotta sottomarina.
Per la variante al comparto 18, che costituiva uno degli ultimi atti di ottobre 2012 adottati dalla giunta Azzollini (Delibera C.C. n.
43/2012), abbiamo sentito la necessità di
osservare, nei tempi e nelle modalità di legge, che le variazioni proposte, tutte in senso
peggiorativo rispetto al PUE, riguardavano le
scelte sulla localizzazione dei servizi, sul verde urbano, sulle nuove edificazioni che vengono previste anche sul ciglio di Lama Martina;
pertanto Legambiente chiede che si proceda
con una procedura più analitica di “variante
al Piano Regolatore generale” che alla Valuta-
zione ambientale VAS.
Per la condotta interrata l’opera avrebbe dovuto concludere la procedura di Valutazione
di Impatto Ambientale prima dell’avvio dei
lavori, così come sta avvenendo per la condotta sottomarina.
Se, infatti, la condotta sottomarina, a cui l’opera di Bisceglie è funzionalmente connessa, dovesse ricevere un giudizio di non compatibilità
ambientale, i lavori appena avviati a Bisceglie
risulterebbero assolutamente inutili e dannosi
per l’ambiente e per il bilancio pubblico.
In agosto il Circolo Legambiente di Molfetta
ha formulato “osservazioni” in merito al progetto della condotta sottomarina prevista in
loc. Torre Calderina a Molfetta per lo scarico dei reflui dei comuni di Molfetta, Terlizzi,
Ruvo, Corato e Bisceglie.
Numerose sono le perplessità in merito al progetto che non offre adeguate garanzie di tutela del paesaggio e dell’ecosistema marino.
Al momento la procedura di Valutazione di
Impatto Ambientale della condotta sottomarina è in corso presso il Servizio Ecologia della
Regione Puglia.
I due dettagliati documenti sono disponibili,
assieme alla documentazione sulle varie vertenze che Legambiente porta avanti a Molfetta, sul sito web www.legambientemolfetta.it.
almente il signor Carmine ha dedicato questa
inaugurazione. Tutti i discorsi, a cominciare da
quello del Responsabile Regionale della FAI
( Federazione Antiracket Italiana) Renato de
Scisciolo, sono stati molto toccanti. Egli, ancora una volta ha invitato a denunciare perché
i risultati sono tangibili. Questa è la seconda
attività,dopo un ristorante di Vieste, distrutto
dal racket che torna ad operare sul territorio
dopo aver ottenuto i fondi; altri esercizi commerciali, il cui iter è in dirittura di arrivo, presto riapriranno i battenti. A nome di tutta l’ Associazione, de Scisciolo ha rivolto a Carmine
Loffredo un sincero augurio per la riapertura
del bar ed ha espresso soddisfazione per l’ epilogo felice della vicenda; un risultato che decreta un lieto fine realmente possibile solo nel
caso in cui le vittime decidano di denunciare i
propria aguzzini mettendo la parola fine ad un
incubo. La serata non poteva concludersi che
con un brindisi offerto dal titolare, ma speriamo che da oggi in tanti affolleranno il bar per
consumare cornetti e cappuccini e guardare
negli occhi questo piccolo grande uomo che
ha riconquistato il sorriso, capace di infondere speranza e fiducia nel futuro mentre serve
un caffè. Ancora una volta giustizia e legalità
hanno vinto.
Trovare cristalli rotti
alle automobili in sosta
è una nuova moda?
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3401
di Pantaleo de Trizio
Intorno alla mezzanotte della vigilia della festa
di san Corrado abbiamo notato in via Giaquinto, nei pressi di corso Umberto I, nel famoso
quadrilatero commerciale di Molfetta, un’auto
Renault col cristallo rotto dal lato del guidatore. Una scena che ha avvicinato alcuni passanti
attirati da incredulità mista a indignazione. Chi
è stato? Come è potuto succedere? Tante le risposte sulle cause del fatto: un sassolino schizzato dallo pneumatico di un’automobile di passaggio? La gomitata involontaria di un passante? Una pallonata? Un tentato furto? Oppure
il vetro era difettato e si è rotto da solo? La
risposta più cruda e probabilmente condivisa
pare sia quella di un probabile atto vandalico.
Si ipotizza che sia stato lanciato al volo contro
il cristallo - vulnerabile - un pezzo di ceramica
di candela di accensione del motore a scoppio.
Ci risulta che l’episodio non sia isolato. Si è
verificato anche se in maniera sporadica in altri
momenti. Forse è nato un nuovo “passatempo”
dopo quello di bucare gli pneumatici o rompere gli specchietti retrovisori esterni o dare
fuoco, ha commentato un danneggiato.
Affittasi Uffici in ottimo stato
e posizione in zona INDUSTRIALE
a Molfetta, con superficie fino a 200mq con possibilità di
frazionamento. Ingresso indipendente, impianto elettrico a norma,
ascensore, stanze climatizzate, posto auto. Su richiesta gli uffici
possono essere forniti già arredati con mobili d’ufficio.
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marzo 2013
9
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
10
cronaca
marzo 2013
Vilipendio del monumento alla
memoria dei caduti molfettesi
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3402
Le associazioni combattentistiche e d’armi del
comune di Molfetta denunciano lo sciagurato
scempio occorso negli ultimi giorni al “Monumento alla memoria dei caduti molfettesi” ubicato in piazza Garibaldi. L’opera dello scultore
Giulio Cozzoli, con tanti sacrifici costruita e
protetta dalle azioni del tempo, ha subito l’ennesimo attacco umano. In particolare sono stati
riscontrati i seguenti danni: asportazione della
baionetta posta nella mano del soldato morente;
scritte e disegni fallici; imbrattamento da spray
e altri agenti chimici; asportazione dei quattro
Ignoti incendiano
il magazzino
del Palapoli
contenente tutte
le attrezzature
dei supporter
Blue Storm
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3403
A seguito dell’ennesimo episodio di vandalismo ai danni del Palapoli, la società A.S.D.
Pallacanestro Gammauto Chevrolet Molfetta
esprime il proprio sdegno e indignazione per
quanto avvenuto stamattina ai danni del gruppo
organizzato Blue Storm, vittima di un episodio
increscioso e vergognoso: l’incendio del magazzino del Palapoli, contenente tutte le attrezzature, i tamburi, le bandiere e gli striscioni autonomamente finanziati del gruppo organizzato
dei tifosi molfettesi.
Un gesto vile e schifoso da parte di ignoti, che
non ha colpito solo i tifosi del basket ma anche
quelli della pallavolo, e che non può assolutamente passare inosservato.
Nella persona del presidente Antonio Pucci,
la società non può far a meno di sottolineare
le vergognose condizioni di sicurezza da atti
vandalici dell’impianto molfettese, ricordando
anche l’episodio di furto nei propri uffici avvenuto qualche mese fa ai danni della società
stessa. La società sollecita le autorità competenti a prendere seriamente in esame la situazione, impegnandosi seriamente nella ricerca
dei colpevoli e nell’aumento delle condizioni
di gestione e sicurezza dell’impianto sportivo.
La società, i dirigenti, lo staff tecnico e i giocatori tutti della Gammauto Chevrolet Molfetta sono vicini ai propri supporters, sempre
presenti a fianco della squadra con la massima correttezza e affetto verso i propri colori,
e s’impegnano a collaborare in maniera attiva
con i propri tifosi per sistemare la situazione.
Potranno anche bruciare le bandiere, le sciarpe
e i tamburi, ma la passione vera quella non la
bruceranno mai.
fari angolari posti a illuminazione dal basso.
Le associazioni combattentistiche chiedono il
massimo impegno per il ripristino immediato di uno dei simboli del comune di Molfetta.
L’indifferenza della cittadinanza non è dettata
dal mancato amore per il monumento, ma dalla
rassegnazione. Chiediamo dunque un’azione
forte, energica e immediata, affinché possa essere garantita la massima protezione alla scultura bronzea. Sottolineando che è stata lì posta
come monito di memoria, perché le sciagure
del passato non abbiano più a ripetersi.
Sequestrati 6 centri di raccolta
scommesse sportive
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3404
I Militari della Tenenza Guardia di Finanza di
Molfetta hanno sottoposto a sequestro 6 centri
di raccolta scommesse sportive, siti nei comuni
di Molfetta, Andria, Bisceglie, Ruvo di Puglia
e Barletta, tutti affiliati ad allibratori esteri con
sede in Austria e Malta.
Al riguardo, si premette che, nel marzo del
2011, lo stesso reparto aveva data esecuzione ad una ordinanza di sequestro emessa dal
G.I.P. del Tribunale di Trani, nei confronti di
svariati centri di raccolta scommesse su eventi
calcistici, per via telematica, ubicati nel nord
barese e nella provincia di Bat.
A tale ordinanza faceva seguito un provvedimento di annullamento con rinvio. Successivamente, in sede di riesame, veniva disposto il
nuovo sequestro di quanto dissequestrato.
Pertanto, si è proceduto al sequestro preventivo di 6 centri di raccolta scommesse, di cui
4 su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di
Trani (G.I.P.) e 2 d’iniziativa.
I fatti per cui si è proceduto, riguardano l’accettazione e la raccolta per via telematica di
scommesse su eventi calcistici in assenza di
autorizzazione. Tali interventi sono stati anche
finalizzati alla verifica dell’osservanza degli
adempimenti previsti dal cd. “decreto Balduzzi”, finalizzato al contrasto della “ludopatia”,
di recente emanazione.
Tentano furto in abitazione a
Bisceglie: arrestato un molfettese
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3405
Hanno tentato d’introdursi in un appartamento
di Bisceglie, ma scoperti, sono finiti in carcere.
I Carabinieri della locale Tenenza hanno così
arrestato in flagranza di reato un 25enne di
Palo del Colle e, in esecuzione di un fermo di
indiziato di delitto emesso dalla Procura della
Repubblica di Trani un 35enne di Molfetta, con
l’accusa di tentato furto in abitazione. I militari, attivati da una telefonata giunta al “112”, si
sono recati in via Tiziano, ove era in atto un
tentativo di furto in abitazione. Giunti sul posto hanno bloccato un individuo, identificato
nel 25enne, che fermo dinanzi ad un’autovettura, si guardava intorno con circospezione.
Nella circostanza notavano una seconda persona che si lanciava dal balcone di un appartamento sito al primo piano, a seguito dell’attivazione del sistema di allarme e si dileguava
nelle campagne circostanti, agevolato dal buio
della zona.
Il sopralluogo effettuato dai Carabinieri ha
permesso di constatare evidenti segni di effrazione sulla finestra del bagno, mentre nel bagagliaio del veicolo trovato nella disponibilità
del giovane sono stati rinvenuti degli arnesi da
scasso, una radio ricetrasmittente, due telefoni
cellulari e una dose di hashish, il tutto sottoposto a sequestro.
Tratto in arresto, il 25enne, su disposizione
della Procura della Repubblica di Trani, è stato
associato al carcere locale. Il complice invece,
riuscito a fuggire ma riconosciuto dagli operanti, è stato rintracciato e bloccato poco dopo
a Molfetta dove è stato arrestato e associato
presso la casa circondariale di Trani.
Sequestrati circa 400 tonnellate di olio di oliva per
un valore commerciale di circa un milione di euro
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3406
Nella giornata di mercoledì 13 febbraio,
nell’ambito di indagini delegate dalla Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Trani,
sono state eseguite 37 perquisizioni presso
aziende, uffici e depositi commerciali ubicati
nelle province di Cosenza, Catanzaro, Crotone,
Bat e Foggia, conclusesi con il sequestro di circa 400 tonnellate di olio di oliva, per un valore
commerciale di circa un milione di euro, stoccato in due depositi di Andria (BAT) e Petilia
Policastro (KR) nonche’ di documentazione e
supporti magnetici utili alle indagini.
La massiccia operazione di servizio ha visto
impiegati oltre cento finanzieri appartenti al
gruppo Barletta, alla compagnia Trani, alle
tenenze di Andria e Molfetta, al nucleo PT e
alla compagna di Crotone, che hanno agito in
collaborazione con funzionari dell’Ispettorato
Centrale Qualità Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole e delle Agenzie
delle Dogane di Bari.
Le indagini vertono sulle ipotesi di reato di
“frode in commercio”, “vendita di sostanze
alimentari non genuine dichiarate genuine”,
“falsità di registri e documenti” e “associazione a delinquere”.
Le frodi, in particolare, sarebbero attinenti
all’utilizzo di falsa documentazione e false etichettature, attraverso le quali l’olio extravergine di oliva di provenienza straniera veniva
fatto risultare come “made in Italy”, e l’olio
di oliva “non biologico” veniva fatto risultare
come “biologico” e altre situazioni particolari
sulle quali si sta indagando.
L’attività repressiva, svolta a tutela dei consumatori e degli operatori onesti del settore, ha
consentito di sottrarre dal mercato una notevolissima quantita’ di olio avente indicazioni non
veritiere.
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cronaca
marzo 2013
Pesce in vendita
nei bagni pubblici,
la Guardia Costiera
denuncia il custode
dal web
Trovato morto a
Parigi il 43enne
molfettese
scomparso
a gennaio
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La scomparsa di Giulio Amoruso non è più
un mistero. E’ un giallo. Il 43enne, molfettese, scomparso da Bologna, tra il 19 e il 20
gennaio scorso, è morto. Il suo corpo è stato
trovato sul greto di un corso d’acqua vicino
a Parigi, in Francia.
Non è chiaro se Giulio si sia tolto la vita o se
sia stato invece aggredito e ucciso. Sul corpo
dell’uomo ci sono ematomi ed escoriazioni
ma potrebbero essere successive alla morte,
potrebbe cioè aver battuto contro scogli o
rami sporgenti. Per questo è indispensabile l’autopsia dei prossimi giorni. Domani i
suoi familiari, suo fratello Francesco e suo
cugino Andrea, arriveranno in Francia per il
riconoscimento ufficiale e per valutare il da
farsi. Sta di fatto che è difficile credere che
qualcuno possa decidere di fuggire in piena
notte, di lasciare tutto e tutti senza una parola, per andare a cercare la morte in Francia,
vicino a Parigi. E allora Giulio, forse, stava
scappando da qualcuno.
«Siamo stati informati stanotte (tra lunedì e
martedì, ndr) dalle autorità che – dice con
un filo di voce Andrea, cugino di Giulio - ci
hanno detto di aver trovato il corpo. Giulio
aveva addosso i documenti. Ora, quando arriveremo lì, riusciremo a capire cosa aveva
con sé, quali effetti personali aveva, se, oltre
al corpo, hanno trovato lo zaino che aveva
portato via».
fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it
dal web
Un fulmine
per strada: la
segnalazione
di un cittadino
Una scena di squallido degrado è emersa stamane all’interno dei bagni pubblici situati presso
la banchina seminario del porto di Molfetta. E’
servito un blitz dei militari della locale Capitaneria di Porto scaturito dai numerosi appostamenti
investigativi. Il controllo pianificato congiuntamente all’ufficio veterinario della A.S.L. di Molfetta ha portato a sorprendere degli spregiudicati
cittadini che a dispetto delle principali e basilari
norme igieniche compravano dal custode del ve-
3407
spasiano pubblico del pesce conservato in un fatiscente frigorifero, posto abusivamente all’interno
degli orinatoi.
Pertanto veniva posto sotto sequestro, e successivamente distrutto, il pescato in vendita abusiva
e conservato in precarie condizioni igieniche. Il
custode veniva immediatamente denunciato alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Trani. Fa riflettere come ancora oggi si possano
verificare scene di degrado di questo genere.
Recuperata una tonnellata di rame
appena sottratta ad un impianto
fotovoltaico: un soggetto denunciato
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
I Militari del Comando Provinciale Guardia di
Finanza di Bari (Gruppo Pronto Impiego Bari),
nel corso di una attività di controllo del territorio, nella zona industriale di Bitonto hanno intercettato un’autovettura, proveniente da Molfetta la quale, alla vista delle Fiamme Gialle,
invertiva repentinamente la marcia tentando di
sottrarsi al controllo.
I “baschi verdi” si ponevano all’inseguimento
del veicolo, che risultava avere a bordo quat-
tro soggetti i quali riuscivano a dileguarsi nella
campagne circostanti, abbandonando la refurtiva e l’automezzo, al cui interno veniva rinvenuto un ingente quantitativo di fili elettrici
in rame ed un accumulatore di corrente, per
un peso complessivo di circa una tonnellata,
provento di furto ad un impianto fotovoltaico
della zona.
Dagli immediati accertamenti, si è risaliti al
proprietario del mezzo, che è risultato un cit-
3408
tadino rumeno, già noto per fatti analoghi, denunciato, in stato di irreperibilità all’Autorità
Giudiziaria per “ricettazione” e “resistenza a
pubblico ufficiale”.
Il predetto veicolo, unitamente alla refurtiva
sono stati sequestrati.
La prontezza dei Militari ha sottratto al mercato clandestino una tonnellata circa di “oro rosso”, che avrebbe fruttato illeciti guadagni per
diverse migliaia di euro.
Sequestrati 400 chilogrammi di molluschi in cattivo
stato di conservazione destinati al consumo umano
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
In una maxi operazione condotta stamani dalla
Capitaneria di Porto di Molfetta i militari intervenuti hanno attivato una serie di posti di
blocco nelle principali arterie stradali di accesso al Compartimento Marittimo di Molfetta
al fine intensificate l’attività di controllo sulla filiera della pesca. Oggetto dell’intervento,
ancora una volta, la tutela del consumatore;
infatti sono circa 400 i chilogrammi di mitili
sequestrati per cattivo stato di conservazione e
che erano evidentemente destinati a ristoranti,
ad esercenti senza scrupoli e/o ad ignari con-
sumatori.
La violazione dell’articolo 5 delle Legge 283
del 1962 ha fatto sì che i militari denunciassero, presso la Procura della Repubblica del
Tribunale di Trani, il proprietario di una nota
azienda locale del settore ittico. Il prodotto ittico sequestrato è stato rigettato in mare con
l’ausilio della dipendente Unità Navale della
Guardia Costiera.
Per tranquillizzare il consumatore ed orientarlo ad un acquisto sicuro, si ricorda che i molluschi bivalvi devono recare inequivocabilmente
3409
l’indicazione della loro provenienza e dello
stabilimento di depurazione. Particolare di assoluta rilevanza per il consumatore è inoltre la
modalità di esposizione al banco e cioè a temperature tra 0 e 4 gradi e mai in acqua, poiché,
in tal caso, se un solo individuo dovesse essere
malato lo sarebbero in breve tempo anche gli
altri. Infine il prodotto deve essere tassativamente accompagnato da certificazione inerente
lo stabilimento di depurazione e deve comunque essere ancora vivo, cioè con le valve chiuse, non aperte o semi chiuse.
Rapina a mano Controlli in mare dei Carabinieri della
armata in motovedetta “Pezzuto”: una denuncia
una farmacia A seguito di mirati controlli finalizzati al rispet- hanno recuperato un contenitore a rete condelle normative vigenti in materia di pesca e tenente 5 kg di “datteri”, una mazzola ed una
della città todi sicurezza
per le imbarcazioni, i militari della pinza lasciati sul fondo marino da un ignoto
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
La forte pioggia che ha colpito la nostra città nella mattinata di domenica 24 febbraio è
stata caratterizzata soprattutto dai numerosi
lampi e tuoni che, con la loro potenza, hanno destato il sonno di numerosi molfettesi.
Uno fra tutti, ci segnalano i nostri lettori, è
caduto proprio per strada, in via Giacomo
Salepico, lasciando sull’asfalto il segno che
vedete nella foto che pubblichiamo.
11
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3410
Nella serata di sabato 23 febbraio 2013 si è
svolta una rapina ai danni della farmacia sita in
via San Francesco d’Assisi. Alcuni lettori raccontano di tre uomini che sono entrati all’interno dell’attività con il volto coperto e che hanno
minacciato il dottore puntandogli una pistola
alla testa. Subito dopo i tre sono fuggiti a bordo
di un’auto dove li attendevano due complici.
Sul posto è successivamente intervenuta una
pattuglia dei Carabinieri.
Motovedetta dei Carabinieri 807 “Pezzuto”, in
forza alla Compagnia Carabinieri di Bari Centro, nel corso di alcuni controlli effettuati nelle
acque antistanti il porto di Molfetta, hanno deferito in stato di libertà un 23enne del luogo per
pesca subacquea di frodo con attrezzi vietati.
Il giovane, sorpreso in attività di pesca subacquea, è stato trovato in possesso di 136 ricci e
di 10 kg di “mussoli”, tutti di taglia inferiore al
minimo prescritto dalla legge.
Nel corso dell’operazione inoltre, i militari
3411
pescatore che alla vista dei Carabinieri è riuscito a darsi alla fuga raggiungendo la riva. Il
pescato è stato rigettato in mare.
12
marzo 2013
aggiungici ai tuoi amici su
acebook
in città
marzo 2013
13
Prosegue l’iniziativa “Io Cambio...
il mio voto non lo Scambio”
dal web
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di Graziano Antonio Salvemini
Polizze
dormienti:
ora è possibile
chiedere il
rimborso
Dal 13 febbraio al 15 aprile 2013 i titolari
di polizze Vita, andate in prescrizione tra
il 2006 e il 29 ottobre 2008 potranno presentare richiesta per ottenere quello che
gli è legittimamente dovuto. La Consap
ed il Ministero dello sviluppo economico
hanno pubblicato un bando per il rimborso
delle somme maturate e non riconosciute
dagli intermediari assicurativi, nei casi di
polizze andate in prescrizione tra il 2006
e il 29 ottobre 2008. I moduli di richiesta
sono presenti su www.sviluppoeconomico.gov.it e www.consap.it.
Il Movimento Consumatori Molfetta è a
disposizione di chi voglia essere assistito
e guidato nella compilazione e nell’invio
dell’istanza di rimborso.
E’ possibile rivolgersi all’associazione presso la sede territoriale di Molfetta
chiedendo un appuntamento via mail a
[email protected] o al
numero 0803354776 il martedì e giovedì
dalle 18,30 alle 20,30.
Sette scuole superiori di Molfetta (Liceo Statale
“Vito Fornari” – IPSIAM “Amerigo Vespucci” – ITCGT “Gaetano Salvemini” – Istituto
Professionale Alberghiero – IISS “don Tonino
Bello” – Liceo Scientifico “Albert Einstein” –
Liceo Classico “Leonardo Da Vinci”). Nove
parrocchie di Molfetta visitate. Più di 24 appuntamenti in 3 settimane…più di 1600 persone, tra
giovani e adulti, incontrate….sono questi alcuni
dei numeri più significativi della prima fase del
percorso “IO CAMBIO….il mio voto non lo
Scambio” – Per un voto libero e responsabile –
che l’Azione Cattolica di Molfetta ha realizzato
nelle ultime settimane sul territorio cittadino.
Un’esperienza tanto faticosa quanto entusiasmante, di reale sensibilizzazione dei giovani (e
non solo) sulla necessità di riflettere sul nostro
modo di essere “cittadini”. Il percorso ha voluto innanzitutto rimotivare in ciascuno di noi il
senso autentico della partecipazione quale principale esperienza attraverso la quale si vive autenticamente la propria cittadinanza,per poi far
capire a ciascun elettore quanto sia importante
esprimersi attraverso il voto.
Certo abbiamo percepito una lampante emergenza democratica: tanta l’indignazione letta
nelle parole dei giovani e degli adulti, tanto lo
sconforto per una politica troppo lontana dalla
gente e troppo ripiegata su se stessa e sulla difesa di privilegi di pochi piuttosto che sulla ricerca
del Bene Comune!
“Se ci permettono di farlo (n.d.a. andare a votare), allora vuol dire che non vale niente”, ha
dichiarato uno studente dell’IPSIAM. E’ da qui
che siamo partiti: il lavoro nelle scuole ha voluto
soprattutto dire ai giovani che è proprio nei momenti di sconforto e di indignazione per l’operato di chi ci rappresenta, che bisogna rimboccarsi
le maniche per operare un “cambiamento” e per
contribuire alla rinascita di questo Paese. Una
rinascita che non dovrà essere soltanto economica, ma anche morale, recuperando il senso
3412
della legalità e della ricerca del bene comune,
oltre che il protagonismo di noi cittadini.
Abbiamo cercato di dire ai giovani e agli adulti
che la politica non si gioca solo sui banchi parlamentari o sugli scranni del consiglio comunale, ma la politica è la nostra vita quotidiana,
riguarda il presente ed il futuro dei nostri fratelli
minori e dei nostri figli. Difficile per molti capire che, se ci sono politici corrotti, è soprattutto
perché ci sono cittadini che si lasciano corrompere…..difficile comprendere che, se ci sono
amministratori che basano il proprio operato sul
non rispetto delle regole, questo avviene perché
sono i cittadini molto spesso a chiedere favori e
a far prevalere il proprio interesse a scapito di
quello della collettività.
Nelle parrocchie abbiamo calcato la mano un
po’ su quanta responsabilità abbia un cristiano
nell’essere “sale della terra e luce del mondo”.
Abbiamo detto ai nostri aderenti di AC di non
cadere nella trappola di chi dice che la Chiesa
non deve pronunciarsi su certi temi, cercando
di mantenersi equidistante da tutto e tutti. L’abbiamo detto basando la nostra riflessione su testi biblici, sui documenti conciliari e sugli scritti
della Chiesa di ogni epoca ed età, ricordando a
tutti che il luogo della santificazione dei laici è
il mondo e che il silenzio e l’assenteismo dai
temi quotidiani della politica è “per i cattolici,
peccato di omissione”.
Al termine di ogni incontro la nostra riflessione
si è inevitabilmente portata sul tema del voto di
scambio!! La nostra campagna va avanti e nei
prossimi 100 giorni, in previsione delle amministrative a Molfetta, intensificheremo il nostro
impegno contro questa piaga, invitando anche i
partiti a non pagare i rappresentanti di lista.
Invitiamo ancora le associazioni, i gruppi, i movimenti di Molfetta, ad aderire alla campagna
e a mettersi in contatto con noi per costruire e
pensare insieme esperienze di “nuova primavera” per la nostra città. E’ importante riscoprire il
gusto del lavorare in rete, per il bene della nostra città e della nostra Italia.
Bollette acqua:
via ai rimborsi con Polidream
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
La recente sentenza del Consiglio di Stato,
che ha ancora una volta ribadito la validità
dell’esito referendario di giugno 2011 sulla non remunerazione del capitale investito
dall’acquedotto (e quindi sull’illegittimità
degli aumenti in bolletta), è una nettissima
vittoria delle associazioni dei consumatori,
in primis Polidream Assoutenti, che ha protestato immediatamente contro l’Acquedotto
Pugliese per l’atteggiamento arrogante e non
rispettoso di un risultato referendario, tanto è
vero che nel 2012 ha continuato ad applicare
indebitamente l’aumento delle tariffe (circa il
7%).
Ma adesso sarà costretto a mettere mani al
portafoglio e a restituire gli importi di tali aumenti a tutti gli utenti; così come faranno tutti
gli acquedotti italiani che, incuranti del democratico e plebiscitario esito della consultazione popolare di un anno e mezzo fa, hanno
continuato ad accrescere le tariffe idriche.
Polidream Assoutenti sta protestando non
solo con l’Acquedotto e la Regione Puglia,
azionista al 100% della stessa azienda idrica, ma anche e soprattutto con l’Autority dei
Servizi Idrici (la stessa che regola le tariffe di
luce e gas), perchè nulla aveva fatto per far sì
che tali rimborsi fossero effettuati, e addirit-
3413
tura stava riscrivendo le norme tariffarie per
il 2013, reintroducendo sotto mentite spoglie
sempre la remunerazione del capitale investito.
Ovviamente, non aspettiamoci che l’Acquedotto Pugliese faccia questi rimborsi d’ufficio
e a cuor leggero: tenterà in tutti i modi di non
restituire il maltolto!
Ed ecco perchè invitiamo tutti gli utenti ad affollare le nostre sed ( Molfetta, Via San Francesco d’Assisi 57), per effettuare la domanda
di rimborso, con diffida e messa in mora, che
costringerà l’Acquedotto a restituire tutti gli
importi nelle prossime fatture!
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
14
speciale
marzo 2013
Il lato oscuro
del mondo del lavoro
(prima parte)
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3414
di Wilkinson Trilama
Raccomandato, spinto, segnalato, appoggiato,
favorito, braccio lungo, ecc, ecc. Quante volte abbiamo sentito esclamare queste parole
da qualcuno? Questa è la prima parte di un’inchiesta dedicata al lavoro, composta complessivamente da tre parti. In realtà ci occuperemo esclusivamente del “lato oscuro del mondo del lavoro”, trattando i problemi principali
che lo affliggono adoperando una sorta di
lente di ingrandimento che renderà più chiari
fenomeni come quello delle raccomandazioni, lavoro nero e truffe perpetrate ai danni di
chi il lavoro non c’e’ l’ha e cerca di trovarlo.
Tali fenomeni verranno studiati in riferimento
alla situazione presente su scala nazionale ma
non mancheranno certo incursioni per tastare
il polso della situazione presente nella nostra
amata città in merito a tali problematiche.
Partiamo aprendo una parentesi riproponendo
la definizione che la più grande enciclopedia
presente nel web, vale a dire Wikipedia, da
della parola “raccomandazione”.
“Per raccomandazione si intende, comunemente, un’azione o una condizione che favorisce un soggetto, detto raccomandato, nell’ambito di una procedura di valutazione o selezione, a prescindere dalle finalità apparenti
della procedura, cioè indicare i più meritevoli
e capaci. Per essere tale, la raccomandazione deve coinvolgere un altro soggetto, detto
raccomandante o sponsor, il quale esercita
un’influenza sulla procedura di valutazione,
indipendentemente dalle qualità del soggetto
raccomandato.
Le procedure di valutazione o selezione più
frequentemente distorte dalle raccomandazioni sono i concorsi pubblici, le procedure di
selezione del personale, i procedimenti di valutazione scolastica o di accesso a un corso di
studi, gli esami universitari o di abilitazione
professionale, o qualsiasi procedura dove si
valuta l’idoneità o la competenza di un soggetto in un determinato ambito professionale
o culturale.”
Bene questa quindi la definizione di Wikipedia in merito alla “raccomandazione”, pro-
blematica che avremo modo di approfondire
nella seconda parte della nostra inchiesta. Ora
però, chiudiamo questa parentesi per visionare la fotografia inerente alla qualità del lavoro
nelle aziende italiane e parlare della situazione precaria in cui versano i giovani universitari.
Secondo un recente studio condotto dall’Ispettorato del lavoro dei Carabinieri su 21431
aziende italiane controllate il 55% di queste
ha fatto ricorso all’utilizzo di lavoro nero,
ponendosi in una situazione di irregolarità.
L’illegalità si diffonde sempre più tramite lo
sfruttamento della manodopera da parte dei
datori di lavoro che utilizzando sistemi sempre più raffinati di reclutamento.
Sul versante universitario le ultime indagini
confermano una crescita ulteriore della disoccupazione, mentre la paga dei fortunati che riescono a trovare un impiego scende ai minimi
storici. (Tab.2)
Su scala nazionale i giovani italiani sono disposti a lavorare anche senza contratto, dandosi da fare nella ricerca di lavoro; situazione
da imputare in parte alla crisi, alla paralisi del
mercato del lavoro che ristagna ma soprattutto
alle intenzioni di imprenditori senza scrupoli
pronti a privare i lavoratori/operai dei diritti e
delle condizioni di impiego basilari.
Secondo gli studi effettuati da Almalaurea,
quest’anno hanno cominciato a lavorare in
nero il 12,5 per cento dei laureati a ciclo unico, tale riferimento è fuori la tabella n.1 di
riferimento. (Tab.1)
Stiamo parlando di tanti giovani provenienti dalle facoltà di medicina, giurisprudenza,
architettura, farmacia, chimica o veterinaria.
Questi lavoratori non hanno cedolino, non
hanno contributi, non figurano da nessuna
parte.
Tale fenomeno si riferisce sia a quelli che vengono fuori dai corsi triennali sia coloro che
proseguono gli studi fino alla laurea magistrale. L’indagine è contenuta nel XV Rapporto
Alma Laurea che ha intervistato 400mila studenti, dei 64 atenei aderenti al consorzio, e
analizzato la condizione occupazionale dei
laureati.
tabella 1
Tassi di disoccupazione e di
occupazione a un anno dalla laurea
2012
2011
2010
2009
2008
Laureati primo livello
22,9%
19,4%
16,2%
15,1%
11,2%
Laureati specialistici
20,7%
19,6%
17,7%
16,2%
10,8%
Specialistici a ciclo unico
20,8%
18,6%
16,5%
13,7%
8,6%
Laureati primo livello
65,8%
68,6%
71,4%
73,3%
77,8%
Laureati specialistici
58,6%
56,8%
55,7%
56,7%
62,8%
Specialistici a ciclo unico
36,0%
36,6%
37,1%
42,0%
45,6%
TASSO DISOCCUPAZIONE
A UN ANNO
TASSO OCCUPAZIONE
A UN ANNO
Fonte: ALMALAUREA, 2013
tabella 2
Retribuzione mensile netta a un
anno dalla laurea per tipologia
di laurea (valori rivalutati in
base agli indici Istat dei prezzi al
consumo) e variazioni percentuali
rispetto all’anno precedente
2012
2011
2010
2009
2008
STIPENDIO MESE NETTO
A UN ANNO (euro)
Laureati primo livello
1.049
1.139
1.216
1.260
1.284
Laureati specialistici
1.059
1.112
1.140
1.198
1.274
Specialistici a ciclo unico
1.024
1.081
1.143
1.195
1.224
Laureati primo livello
-7,9%
-6,3%
-3,5%
-1,9%
-
Laureati specialistici
-4,8%
-2,5%
-4,9%
-6,0%
-
Specialistici a ciclo unico
-5,3%
-5,4%
-4,4%
-2,4%
-
VARIAZIONE VS. ANNO
PRECEDETE (%o)
Fonte: ALMALAUREA, 2013
GNOK 001
GNOK 004
DIPAR
DIPAR
61.TM OINIMULLA
0 3 . M C I D E IP S
ITNEDACIZZUTS
633787
920 78 7
MC03Q BB
00 4 MB
52 .TM ONROF ATRAC
,1
,0
,0
52
58
ATSILLIRG LI
ATSILLIRG LI
0 0 3 4 01
84 4 071
5 , 2 .GK ENOBRAC
OCOUFIDNECCA ET T ELOVAT
84
,0
57
05
MIT
MIT
4 0 7 5 1 5- 3 0 7 5 1 5
0 0 7 51 5
INAIP - IDNOF 1.GK IT TAIP
001
0 0 2 . CC E REI H CCI B
).gK la 07,0 €(
CONIGLIETTO
24 PULCINI
478706085-706025
1238
CM.9/12
,1
OVETTI
PASQUALI
CM.13X11X5
,0
DECORI
PASQUALI
CM.20X17X4
,2
302A
CM.16X16X4
57
57
EUCEBRAB
OCIRTTELE
EUCEBRAB
REP AILGIRG
EUCEBRAB
AILGIRG
AIPPOD
5404
71 300
72 X83.MC ARTSAIP NOC T TAW 0002
8 8 21
OSSOR ONAIPIR NOC ODNOTOR
63.M C ORT EMAID
0,
1,
75
UOVO IN
CERAMICA
CON MANICO CM.17/22/25
00
,51
FORMA DI CONIGLIO CM.6X6X12
,7
DHU82612-DHU80171
05
0,
1,
CESTA
PORTAUOVA
IN CERAMICA
,6
DHU80161
05
,4
CM.18X18X3
DHU8005
05
1,
DHU80911
)AB( ATTEFLOM
CM.10X10X13
1,
50
DHU80102
HD80642
UOVO IN
CERAMICA
FORMA PULCINO CM.11X9X12
PIATTI IN
CERAMICA
CM.11X11X13
00
CONTENITORE
IN CERAMICA
CESTA IN
CERAMICA
FORMA GALLO CM.18X13X11
2,
50
ertlo art ilgecs
ilo25
citra 000.08
75
7 X9 2 X93 . M C E R R A B 91
1,
25
CESTINO
PASQUA
7A1581-7A1610-7A1611-7A1616-7A1679
54X04.MC
0 0 32FGL
58
,0
57
Z03135963-135961
75
PORTACIOCCOLATINI
IN CERAMICA
DHU80881
)AB( IZZILRET
ISA anoZ - 3 ,irotacseP ied aiV
49 40 733 080 xaF - 92 85 833 080 .leT
moc.zilb-zilb@atteflom
elairtsudnI anoZ olocnivs ,)89 .S.S xe( 132 .P.S
89 75 153 080 xaF - 92 88 153 080 .leT
moc.zilb-zilb@izzilret
INROIG I ITTUT OTREPA
00:12 - 00:90 :acinemod alla ìdenul lad
INROIG I ITTUT OTREPA
00:31 - 00:90 :anittam acinemod alla ìdenul lad
00:12 - 00:61 :ares
1,
75
2,
50
3,
50
5,
50
IRORRE ILAUTNEVE ID OSAC LEN INOIZAIRAV ERIBUS ONOSSOP IZZERP I .EVITACIDNI ONOS ITTODORP IED OTOF EL .AVI ID IVISNERPMOC E ORUE NI ONOS IZZERP I
ETROCS OTNEMIRUASE DA ONIF .ILACSIF IGGEL ELLA EHCIFIDOM E ICIFARGOPIT
400 KONG
STUZZICADENTI
100 KONG
RAPID
BBQ30CM
787029
CM.28
CM.32-36
PLASTICA CM.20
RETTANGOLARE CM 50
031039
031206-031190
20030
031337
SPIEDI CM.30
MT.16
APERTO TUTTI I GIORNI
DAL LUNEDI’ ALLAALLUMINIO
DOMENICA
BM400
CM.18
SOTTOVASO
030988
0, 0, 0,
50
30
50
0,
VASO
0,
75
75
85
95
RAPID
CARTA FORNO MT.25
787336
VASO
1,
25
50
CIOTOLA
TIM
100
VASO TERRA
TIM
PORTA
48 IL GRILLISTA
FIORIERA
IL GRILLISTA
515700
CM.45
304002
515703-515704
170448
CM.40
031367
104300
NATURA
BICCHIERE CC.200
QUADRATO
CM.30X30
PIATTI
KG.1 FONDI
- PIANI
BALCONETTA
TAVOLETTE ACCENDIFUOCO
METALLO
303067
CON
RISERVAKG.2,5
CM.80
CARBONE
003172
(€ 0,70 al Kg.)
2,
50
BUONATERRA
0,
85
TERRICCIO UNIVERSAL
LT.20
092015
2,
3,
95
TUTTO PER
LE PIANTE
75
2,
UNIVERSALE - VERDI - FIORIT
KG.1
95
GRIGLIA
DOPPIA
(€ 0,875 al Lt.)
0,
95
19 BARRE CM.39X29X7
GRIGLIA PER
BARBECUE
1,
50
CM.40X45
00317
SPRUZZINO
IN PLASTICA
95111
JA9
MT.4X5
4,
0,
50
95
RASTRELLO
RACCOGLIFOGLIE
CON MANICO LEGNO CM.100
186619
1,
75
092022
0,
BARBECUE
ROTONDO CON RIPIANO ROSSO
DIAMETRO CM.36
1,
1,
75
TERRICCIO UNIVERSAL
LT.50
BARBECUE
ELETTRICO
(€ 0,875 al Lt.)
2,
95
2000 WATT CON PIASTRA CM.38X27
SPRUZZATORE
ANNAFFIATOIO
95868
525104
LGF2300
6 FUNZIONI
6,
1,
7,
1,
50
00
50
50
50
1288
LT.10
15,
2,
00
95
SEGA
PIEGHEVOLE
ATTREZZI
DA GIARDINO
GUANTI
GIARDINAGGIO
95814
91923
347837
scegli tra oltre
80.000 articoli
2,
50
S.P. 231 (ex S.S. 98), svincolo Zona Industriale
2086
Tel. 080 351 88 29 - Fax 080 351 57 98
[email protected]
APERTO TUTTI I GIORNI
dal lunedì alla domenica mattina: 09:00 - 13:00
sera: 16:00 - 21:00
2,
092128-092158
ML.800
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speciale
marzo 2013
19
Essere radioamatore nel 2013
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
stro patrimonio naturalistico, culturale, paesaggistico ed artistico a livello comunale, provinciale, regionale. La presenza dei radioamatori
attualmente è legata a manifestazioni turistiche,
solo se invitati dagli Enti promotori al fine della
pubblicizzazione dei luoghi dai quali loro stessi
operano.”
di Maria Rosa Rainone
La nostra è l’Era della comunicazione per eccellenza, e questo è un fatto: Internet e social network, tv, giornali, hanno di gran lunga superato
il loro antenato: la radio, con ben oltre 200 anni
di vita.
Marconi forse potrebbe rivoltarsi nella tomba,
oppure potrebbe essere ben lieto che i suoi studi
abbiano portato ben oltre alla trasmissione e alla
ricezione delle onde herziane, visti gli esiti raggiunti negli ultimi anni.
Ma siamo davvero sicuri che la radio sia solo il
ricordo dei nonni, che ascoltavano i bollettini di
guerra o i dischi in vinile? E’ davvero solo quella
compagnia momentanea, che ascoltiamo in auto
prima di andare a lavoro o distrattamente in casa
per evitare di accendere la tv? E’ solo il mezzo
principale usato dai vari corpi di Stato, come Polizia, Carabinieri, Guardia Forestale, per le comunicazioni di servizio?
Potremmo ben dire che in realtà è tutto questo, e
forse di più: per alcuni è anche un hobby.
Come può essere un hobby la radio? A Molfetta
abbiamo la risposta.
L’ARI, Associazione Radioamatori Italiani, con
la sezione IQ7ML del nostro paese, unisce sotto
il tetto delle aule dell’I.P.S.S.I.A.M. un gruppo
di appassionati di questo veicolo di trasmissione
di frequenze nell’etere, che ne hanno fatto una
valvola di sfogo dallo stress, un centro di incontro e un motivo di divertimento.
E’ al Presidente Marcello Surace e al Segretario
Sergio Mezzina che poniamo alcune domande in
proposito.
LA SEZIONE ARI DI MOLFETTA NEL
15 MARZO 1997: dopo quasi 16 anni cosa è
cambiato e cosa è rimasto ancora vivo in questo gruppo di appassionati?
“La voglia di crescere e di approfondire temi
legati alla radio migliorando sempre la propria
istruzione e conoscenza individuale alla luce
delle nuove tecnologie e mettendole a sevizio
degli altri nei casi di necessità, quando vengono
meno altri sistemi di telecomunicazione.”
COME SI DIVENTA RADIOAMATORE?
“Occorre una preparazione di base legata alla
radiotecnica e alle modalità operative che verrà accertata tramite un esame scritto presso il
Ministero delle Comunicazione Ispettorato Territoriale per la Regione Puglia. Le cognizioni
necessarie si possono apprendere sui libri di testo, ma sarà solamente l’ascolto del traffico che
viene svolto dalle stazioni radioamatoriali a dare
un concreto contributo alla preparazione per poi
poter svolgere correttamente l’attività. Il Ministero rilascerà la patente che permetterà di operare come secondo operatore. La stazione potrà
essere allestita soltanto dopo che su richiesta
sarà dato il nominativo indispensabile per operare con i propri mezzi.”
COME SI SCEGLIE LA RADIO? Quali caratteristiche deve avere?
“Al giorno d’oggi la tecnologia ha fatto progressi enormi; l’uso del microprocessore ci permette
di programmare le nostre radio sia in ricezio-
ne che in trasmissione, ma nell’allestimento di
una stazione è essenziale l’antenna che come
una finestra aperta sul mondo e che lascia campo
all’autocostruzione.”
GLI HOBBY SONO DISPENDIOSI: essere
radioamatore costa? Un ragazzo di 20 anni
può decidere di sostenere questa spesa con
qualche sacrificio?
“Se vogliamo spendere poco ed iniziare c’è la
possibilità di dedicarsi al QRP (uso delle basse potenze). Al riguardo la letteratura è piena
di progetti radioamatoriali che con componenti
anche di recupero ti permettono di andare in aria
su frequenze riservate a tale tipo di attività. La
soddisfazione è ancora maggiore e l’uso della
telegrafia sopperisce consistentemente all’alta
potenza in trasmissione. Con un budget tra 50 e
100 €, con una buona preparazione e comprendendo anche l’antenna si può.”
IN BREVE, COME SI SVOLGONO CONCRETAMENTE LE VOSTRE RIUNIONI?
(in una giornata tipo, che attività vengono
organizzate, cosa fanno i vari membri dell’associazione, etc)
“C’è una programmazione che viene fatta per
confermare le manifestazioni annuali nell’assemblea di fine anno, seguono a ridosso delle
date previste delle riunioni organizzative che riguardano il team dei soci che si sono impegnati
precedentemente sulla singola manifestazione.
Naturalmente nel corso dell’anno ci possono
essere delle attività su invito del singolo socio,
di enti, di amministrazioni, di sezioni vicine o
che comunque potrebbero essere prese in considerazione. In tal caso sarà il C.D. di sezione a
ratificare l’adesione dell’intera associazione. La
sede della stessa rimane aperta il venerdì nelle
ore serali a disposizione dei soci per scambi di
idee, per consigli a chi ne ha bisogno, per attivare la stazione di sezione col suo nominativo.”
CON L’ATTIVAZIONE DELLE TORRI,
COME SI LEGGE DAL VOSTRO SITO,
SONO STATE TOCCATE VARIE ZONE
DEL TERRITORIO DI MOLFETTA: la radio, può diventare un modo per valorizzare
il patrimonio storico e artistico della nostra
città?
“L’attivazione delle Torri non è un’attività esclusiva del nostro gruppo associativo, ma è un’attività che viene sviluppata su tutto il territorio italiano da tutti i radioamatori in parallelo a quanto
avviene nelle altre nazioni dove esistono le attivazioni dei castelli svizzeri, francesi, tedeschi,
inglesi e così via. C’è anche un giorno dell’anno
dedicato alla “Giornata Europea dei Castelli”.
Certamente questa attività contribuisce a valorizzare il patrimonio locale ma come tante altre
serve a tener sempre viva
l’attività radio.”
TORNANDO ALLA DOMANDA PRECEDENTE, SAREBBE POSSIBILE CREARE
UNA RETE EXTRA COMUNALE, PROVINCIALE O ADDIRITTURA REGIONALE PER VALORIZZARE LA NOSTRA
BELLA TERRA?
“Questo dipende alla volontà dei nostri politici
che sono preposti a curare la diffusione del no-
COLLEGATO ALLA RADIO C’E’ IL
TEMA DELLA TELEGRAFIA, PERCIO’
DEL MARCONISMO: come riesce a resistere nella nostra epoca di e-mail e sms?
“La risposta è stata già data, ma ribadiamo che
per un appassionato è l’abc per poter giungere a
dei risultati impensabili con una minima spesa.
Dal punto di vista culturale la telegrafia (CW)
rappresenta le nostre radici. Non a caso c’è stata
la proposta della IARU (International Amateur
Radio Union) presso l’UNESCO perché essa
possa diventare patrimonio dell’intera umanità.
Infine le posso assicurare che la soddisfazione e la gioia che investe un operatore quando,
ascoltato dall’altra parte del mondo, gli viene
risposto sfruttando come mezzo di trasmissione
solo l’etere non è assolutamente paragonabile al
freddo scambio d’informazione fatto via mail o
sms.”
TANTI RADIOAMATORI, TANTE CULTURE: la radio unisce?
“Basta sforzarsi nell’applicare le sei regole internazionali trattate in precedenza”
LA RADIO E’ UN HOBBY, MA ANCHE
UNO STRUMENTO DI PUBBLICA UTILITA’: IN CHE MODO INTERVIENE?
“La storia è ricca di episodi in cui i radioamatori, anche con ascolti casuali, sono stati pronti a
raccogliere richieste di soccorso e riportarle alle
unità di pronto intervento. Oggi il loro intervento
è richiesto per sopperire alla mancanza dei normali mezzi di comunicazione (vedi ad esempio
i fuori servizio delle linee telefoniche, ponti di
copertura per telefoni cellulari, ecc. causati da
eventi di particolare calamità).”
48 ISCRITTI, SOLO 2 RADIOAMATRICI:
cosa potete consigliare al pubblico femminile
per avvicinarlo a questo mondo?
“Diciamo che in genere la passione per radio è
stata considerata un hobby maschile così come
la pesca, la caccia ed altri hobby similari. Il
pubblico femminile, così come quello maschile, inizia ad amare tale passione perché magari
nel suo ambito familiare o di amici c’è già chi
pratica tale attività o magari perchè è inserito in
un contesto lavorativo con interessi paralleli alle
attività trasmissive.”
COME CERCHERESTE DI AVVICINARE UN GIOVANE A QUESTA PASSIONE?
Cosa darebbe questo hobby rispetto ad un
altro qualsiasi?
“Ci stiamo sforzando di programmare le nostre
attività cercando di darne maggiore visibilità.
In ultima analisi, questo hobby ad un giovane
appassionato darebbe cultura tecnica, apprendimento delle lingue parlate, conoscenze geografiche, rispetto delle regole ed il piacere di essere
utile ad altri, in determinate circostanze.”
3414
COME CI SI PUO’ ISCRIVERE ALLA VOSTRA SEZIONE?
“Le iscrizioni sono aperte a radioamatori come
soci ordinari e a simpatizzanti o SWL (radioascoltatori) in qualità di socio radio club. L’iscrizione si effettua presso la nostra sezione negli
orari di apertura o tramite appuntamento scrivendo a [email protected]”
QUALI PROGETTI SONO IN PROGRAMMA PER IL 2013 APPENA INIZIATO?
“Le linee guida del 3013 prevedono:
a) la sistemazione della stazione radio che porterà il nominativo di ISTITUTO, nell’ambito
della convenzione tra MIUR e ARI;
b) corso di preparazione agli esami per il conseguimento della patente di radioamatore. Al
corso partecipano sia studenti dell’istituto che
neofiti esterni;
c) RADIOCACCIA , appuntamento annuale nella prima domenica di Giugno. La Sezione ARI
di BARI ha aderito al nostro invito a far parte
dell’organizzazione e ne siamo ben lieti visto la
sincera amicizia che ci lega al gruppo barese;
d) partecipazione a vari Contest, con nominativo
di Sezione;
e) Partecipazione con uno o più gruppi scout
all’annuale edizione dello JOTA (appuntamento
in radio tra tutti gli scout del mondo) che si terrà
nel mese di ottobre;
f) Meeting sulle VHF UHF ed SHF aperto ad
iscritti e non che si terrà presumibilmente nel
mese di settembre.
SUL SITO DELLA SEZIONE ARI DI MOLFETTA SI LEGGE IL CODICE DEL RADIOAMATORE:
1. Il Radioamatore si comporta da gentiluomo
Non usa mai la radio solo per il proprio piacere
e, comunque, mai in modo da diminuire il piacere altrui.
2. Il Radioamatore è leale. Offre la sua lealtà,
incoraggiamento e sostegno al Servizio di Amatore, ai colleghi ed alla propria Associazione,
attraverso la quale il radiantismo del suo Paese
è rappresentato.
3. Il Radioamatore è progressista. Mantiene la
propria stazione tecnicamente aggiornata ed efficiente e la usa in modo impeccabile.
4. Il Radioamatore è cortese. Trasmette lentamente e ripete con pazienza ciò che non è stato
compreso, dà suggerimenti e consigli ai principianti, nonché cortese assistenza e cooperazione
a chiunque ne abbia bisogno: del resto ciò è il
vero significato dell’ HAM SPIRIT.
5. Il Radioamatore è equilibrato. La radio è la
sua passione; fa però in modo che essa non sia a
discapito di alcuno dei doveri che egli ha verso
la propria famiglia, il lavoro e la collettività.
6. Il Radioamatore è altruista La sua abilità, le
sue conoscenze e la sua stazione sono sempre a
disposizione del Paese e della comunità.
SI POTREBBE CONCLUDERE CHE LO
STILE DI VITA DEL RADIOAMATORE
SAREBBE DA APPLICARE NELLA VITA
QUOTIDIANA?
“Sicuramente sì, ci sarebbe una società migliore basata sul comandamento evangelico: ama il
prossimo tuo come te stesso!”
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20
cultura&eventi
marzo 2013
Sleghiamo le ali
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3415
di Arianna de Ceglia
C’è chi ha un sogno nella vita, chi ne ha due
e chi ne ha cento. C’è chi si è dimenticato di
averne anche solo mezzo e c’è chi fa di tutto
per rincorrerne uno specifico.
C’è chi si è scordato ormai cosa significa sognare e c’è chi nella vita, con caparbietà, non
fa altro che pensare a questo.
“Io provo a volare” è uno spettacolo facente
parte di una rassegna teatrale per tutte le età
che insegna, con la trama che gli appartiene, a
compiere l’atto più bello e soddisfacente che
possa esistere: sognare. Esso si mostra essere
una rappresentazione piena di energia, grinta
e voglia di combattere per conquistarsi quella
che potrebbe essere la propria passione.
Merito principale del messaggio trasmesso va
al protagonista Gianfranco Berardi: un uomo
di circa trent‘anni che con la sua bravura raccoglie il pubblico, incantandolo con la propria
voce e con i propri movimenti. Straordinaria è
infatti la sua capacità di comunicare con il corpo e di far creare nella mente dello spettatore
scenografie sempre nuove grazie al linguaggio
delle sue mani e all’entusiasmo dei suoi saltelli a piedi nudi. Ad accompagnarlo suo fratello
Davide Berardi e Giancarlo Pagliara che hanno
il compito di intonare canzoni e dire qualche
parola di sottofondo durante la rappresentazione. A fine spettacolo, il boato degli applausi
è accompagnato da una rivelazione da parte
dell’attore che sostiene di essere diventato non
vedente al compimento della maggiore età. La
commozione del pubblico già scalpitante si fa
protagonista e il frastuono del battito di mani
diventa una dolce melodia che apre gli occhi e
scalda il cuore.
Tutto ciò ci fa comprendere l’importanza di
essere viaggiatori in un percorso senza fine e
di buttarci da un monte anche senza paracadute. A salvarci saranno certamente le nostre ali
cariche di sogni, progetti ed emozioni. Il nostro compito sarà solo slegarle e abbandonare
la paura per il futuro! Saliamo anche noi sul
palcoscenico e urliamo a gran voce. Mostriamoci pazzi ma mai tristi. Mostriamoci ubriachi
di sogni, di speranze, di sorrisi e di esperienze
e ubriachiamoci sempre più grazie alla nostra
forza. Perché forte non è chi mostra i musco-
li ma chi segue con determinazione il proprio
progetto di vita, la vocazione che permette alla
nostra anima di volare.
Noi giovani ringraziamo il progetto “la scuola
va a teatro” vantando la sua incredibile voglia
di rendersi vicina al pubblico e di lasciare impresse negli occhi parole che confortano e stupiscono.
La vita davanti:
“Si può vivere senza amore?”
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3416
di Rosaria Valente
Dopo il successo dello scorso anno è tornato
venerdì 15 febbraio, ospite graditissimo della
nostra città, con un nuovo appuntamento della rassegna di drammaturgia contemporanea
Storie da me – Autori in scena, organizzata
dall’Associazione Culturale Malalingua, Tony
Allotta con un nuovo spettacolo. Si può vivere senza amore? E’ l’interrogativo disarmante
che ci pone il piccolo Momo, un bambino musulmano che si presenta ai nostri occhi a piedi
nudi e con abiti logori.
Un’opera tratta dall’opera letteraria di Emile
Ajar, cui Tony ci fa vivere la strana relazione
tra Momo e l’anziana prostituta ebrea, Madame
Rosa, che scampata ai campi di concentramento di Auschwitz, nella Parigi multietnica degli
anni ‘80, si occupa dei figli delle prostitute.
Un racconto dai toni vivaci che ripercorre la
vita dello sfortunato Momo che non sa neanche quando festeggiare il compleanno perché
non sa quando è nato, e della donna, ormai
anziana diventa per il protagonista l’unico riferimento. Una persona con una vita difficile,
che quando è triste rivedendo la foto di Hitler,
ricorda a cosa è scampata e si sente meglio.
Scenografia essenziale cui spicca un telo bianco con ancora la domanda: Si può vivere senza amore?, domanda a cui è lo stesso Momo a
darci la risposta: Non si può vivere senza amore, anche se si vive lo stesso.
Uno spettacolo ironico ed al contempo fatto di
emozioni delicate.
Uno spettacolo che vale la pena di vedere.
Con Tony Allotta siamo oltre che spettatori dei
suoi spettacoli, anche partecipi di un progetto
che lui e tanti come lui stanno perseverando
con l’occupazione e l’imminente creazione di
una fondazione all’interno del Teatro Valle di
Roma. Ciò è stato possibile grazie al contributo di tanti che hanno sostenuto il progetto, proprio perché il Valle come tanti altri teatri vanno
difesi per non deprimere un pezzo di storia della cultura teatrale italiana.
dal web
Musicisti
molfettesi
sull’isola
di Cipro
L’Orchestra “Valeria Martina”, nota al
pubblico molfettese soprattutto per i concerti natalizi, riprende la tournee in Europa. Prossima tappa è l’isola di Cipro, dal
9 al 16 marzo. Sarà il M° Maria Sasso a
dirigere i numerosi musicisti del coro e
orchestra dell’ ”Archbishop Makarios c’
Lyceum Parents’ Association” di NicosiaCipro, del coro e orchestra della “Fundacja Rozwoju Czlowieka Logikon” di
Lublin Polonia, del coro della Fondation
“Art and culture” di Sevlievo Bulgaria, e
dell’orchestra “Valeria Martina” in diversi concerti nell’isola.
L’orchestra Valeria Martina sarà rappresentata a Cipro dalle violiniste molfettesi
Antonella Altamura, Mariateresa Piumelli, Daniela Mastrorilli, e dal soprano molfettese Lucia de Bari.
Al rientro dalla tournee a Cipro, l’orchestra e i musicisti molfettesi voleranno in
Turchia nel mese di maggio per una nuova tournee.
I pizzaioli si aggiornano e acculturano
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
3417
di Paola Copertino
Ha preso il via con la visita al frantoio il percorso culturale organizzato dall’ Associazione
Pizzaioli Professionisti che ha approntato una
serie di appuntamenti che si svilupperanno
nell’ arco di un anno per conoscere sul posto
e dalla viva voce di esperti e professionisti tutto quel che gira attorno al mondo della pizza:
si va dal vino all’ olio, dalla birra alla farina,
dalla canapa alla mozzarella, dal caffè all’ impasto senza glutine.
Il progetto, veramente ambizioso e altamente
formativo, è il risultato dell’ incontro tenutosi
presso Toritto e voluto dall’ Associazione in cui
era stato presentato “ PizzApulia”, una sorta di
manifesto programmatico in cui i pizzaioli si
sono mostrati entusiasti di conoscere cosa c’è
dietro ogni prodotto utilizzato per poter scegliere consapevolmente la qualità migliore, a
kilometro zero, privilegiando le materie prime
fornite dal nostro territorio. Ma non basta, il
percorso non è soltanto teorico; non apprenderanno queste nozioni alimentari e culturali stando dietro dei banchi, bensì recandosi nei luoghi
di produzione, commercializzazione per seguire tutto il percorso, come si dice, dal produttore
al consumatore. Questo è proprio quanto avvenuto nei giorni scorsi presso il frantoio “ Galantino “ di Bisceglie, prima tappa del percorso
e che ha avuto come tema:” Riconosciamo un
buon olio raccontato dagli esperti”. Il franto-
io biscegliese fa risalire le sue origini al 1926
quando il capostipite acquistò un mulino ottocentesco; in seguito la famiglia Galantino annette un ampio uliveto e inizia a imbottigliare
olio extra vergine di oliva che per il suo pregio
conquista i mercati nazionali ed internazionali,
vincendo numerosi riconoscimenti prestigiosi.
Oggi il frantoio , così come mostrato dalla visita guidata condotta dal dott. Massimo Cassanelli, responsabile marketing,degustatore
professionista, certificatore di qualità, oltre
che abile comunicatore,dispone di un avanzato
impianto di lavorazione che abbina alla tradizione macine in granito, un sistema all’ avanguardia di centrifugazione a freddo. Il nutrito
gruppo di pizzaioli, oltre settanta, capitanati
dal presidente dell’ Associazione Pizzaioli Professionisti, Luigi Stamerra e coadiuvati
dai referenti Giuseppe Petruzzella e Alessandro Pastoressa,a cui si sono uniti una decina
di alunni meritevoli dell’ Istituto Alberghiero
di Molfetta,dopo essere stati accolti nel punto
vendita, hanno visitato il frantoio e seguito tutte le fasi di lavorazione. Il dottor Cassanelli ha
poi spiegato come viene conservato l’ olio che
deve essere mantenuto al buio, in apposite cisterne prive di aria e luce che ne salvaguardano
le caratteristiche e fanno in modo che mantenga inalterate le qualità. Ha poi illustrato come
si producono gli oli aromatizzati al naturale:si
macinano le olive insieme ad agrumi freschi ed
erbe aromatiche ; questi rappresentano un ulte-
riore fiore all’ occhiello del frantoio che i pizzaioli hanno avuto modo di apprezzare durante
la degustazione. L’ esperto si è poi soffermato
a parlare delle diverse qualità di olive ed oli,
spiegando anche gli effetti sulla salute, le proprietà antiossidanti e antinvecchiamento,i tempi di raccolta di macina e di conservazione,le
modalità di stoccaggio, i differenti modi di
macinare, i vari passaggi nel frantoio fino alla
fase dell’ imbottigliamento. Durante la visita i
pizzaioli, molto attenti ed interessati, hanno rivolto al dottor Cassanelli varie e pertinenti domande sui vari aspetti affrontati. Dopo la visita
al frantoio vero e proprio, il gruppo si è spostato nell’ agrumeto che dalla primavera fino all’
estate accoglie turisti e crocieristi provenienti
da tutto il mondo i quali imparano a degustare
e ad abbinare gli oli serviti insieme ai piatti tipici della nostra regione. In questa area verde è
stata realizzata una cucina proprio per permettere ai visitatori di assaporare l’olio prodotto
dalla famiglia Galantino che il 18 agosto organizza una festa valorizzando enogastronomia,
artigianato, prodotti tipici e musica del nostro
territorio. E’ seguito poi il trasferimento in una
suggestiva sala interrata, l’ antica cantina, dove
è stato proiettato un filmato esplicativo sulla
storia e attività del frantoio; si è poi passati
da parte del dottor Cassanelli ad una lezione
vera e propria di degustazione per imparare a
distinguere la qualità dell’ olio, ad individuare
quello più o meno buono attraverso la facoltà
olfattiva, visiva e gustativa. Ogni pizzaiolo è
stato fornito del suo bicchierino e , seguendo
le indicazioni, ha appreso i rudimenti del mestiere e gli abbinamenti olio – pietanze. Gli
oli fruttati all’ aglio, alle erbe aromatiche, al
peperoncino,al basilico, al tartufo e , novità,
al bergamotto sono stati assaporati sul nostro
pane pugliese. Una esperienza da non perdere.
Ognuno ha espresso pareri e gusti, rivolgendo
domande o chiedendo spiegazioni. A conclusione ad ogni partecipante è stato rilasciato un
attestato che hanno ricevuto anche gli alunni più meritevoli dell’ Istituto Alberghiero di
Molfetta che, grazie all’ Associazione Pizzaioli Professionisti, compieranno questo percorso
culturale di crescita che potrà poi portare anche
a sbocchi lavorativi. Prima di andar via, dopo
le tradizionali foto ricordo, il numeroso gruppo
ha potuto visitare l’ ufficio vendite, dove è possibile trovare confezioni regalo, originali orci e
bottiglie vincitrici di importanti riconoscimenti, versioni in formato mignon da viaggio, ma
anche tutta una linea cosmetica prodotta con l’
olio extravergine d’oliva. Grande entusiasmo
è stato mostrato da parte degli organizzatori e
dei partecipanti per le nozioni apprese e per l’
interessante visita. Il presidente dell’ Associazione Pizzaioli Professionisti, Luigi Stamerra
nel salutare e ringraziare tutti gli intervenuti,ha
dato appuntamento alla seconda tappa di questo percorso di crescita e personale e professionale.
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cultura&eventi
marzo 2013
21
N-Joy: “La passione per la buona
musica è il motore che ci muove”
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di Domenico Minervini
Esordiscono così gli N-Joy, durante le registrazioni del loro primo disco.
Questo progetto musicale, frutto di quattro ragazzi : Alex Spadavecchia (Voce), Alex Bufi (Tastiere), Saverio de Palma (chitarra) e Nico Caldarulo
(Batteria) è presente sul territorio dal 2007.
Inizialmente nata come cover band, ha successivamente affiancato ai celebri pezzi pop-rock anni
‘80 i propri inediti che vanno dal pop all’ R’n’B;
infatti il sound del gruppo affonda le radici in un
terreno molto più vasto, che spazia da leggende
come Stevie Wonder, ai famosi Police, sino ai più
recenti Coldplay.
Il gruppo ha pubblicato a inizio mese il suo primo
singolo: “Just a Friend”, e al momento è al lavoro
per l’album, sempre prodotto da Terramiamusic,
che uscirà questo autunno.
Il brano descrive una storia d’amore, dove i protagonisti non riescono a catalogare la natura del
loro rapporto. Tra amore, attrazione, amicizia,
Alex Spadavecchia racconta la storia dal punto di
vista del ragazzo che tra tutti i suoi interrogativi,
ha paura di un salto nel buio che potrebbe trasformare quel rapporto in qualcosa di più forte.
Di conseguenza quel “Just a Friend” (trad. “Solo
un amico”)si potrebbe intendere anche come un
interrogativo.
N-Joy è anche il nome dell’associazione culturale nata due anni fa, dove gli stessi N-Joy tengono
lezioni di musica. Ha lo scopo di accogliere ragazzi che hanno la passione per la musica, che
vogliono imparare a suonare e confrontarsi.
Ciò che sorprende di questa band è l’affiatamento, la passione e l’energia che trasmette ancora
oggi.
Sono ormai cinque anni che il gruppo si esibisce
a chilometri e chilometri di distanza da casa. Sabato, domenica, festivi; la vita del musicista non
ha orari, e nel breve tempo che intercorre fra una
data e l’altra, si scappa in studio per registrare.
Spendendo così tanto tempo insieme la band si è
trasformata in una piccola grande famiglia.
Alla domanda: “Cosa vi spinge a fare tutto ciò?”
rispondono che: “La passione per la buona musi-
3418
ca è il motore che ci muove”.
I quattro hanno raggiunto un obiettivo che molti
musicisti si pongono, ovvero quello di vivere DI
musica, oltre che PER la musica. E’ un grande
traguardo, che li ha ricompensati per il tempo e
le energie investite. Un bel traguardo, ma non
un punto d’arrivo, ci aspettiamo altro da questi
ragazzi.
Franco Di Mare presenta “Il Paradiso dei diavoli”
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Paola Copertino
La Sala Finocchiaro presso la Fabbrica di San
Domenico ha ospitato nei giorni scorsi uno dei
giornalisti, scrittori e conduttori televisivi più
apprezzati del momento,uomo di grande spessore umano: il napoletano Franco Di Mare,
giunto a Molfetta per presentare il suo ultimo
romanzo “ Il Paradiso dei Diavoli” edito da
Rizzoli. L’ iniziativa è stata promossa dalla
libreria molfettese “ Il Ghigno” da sempre
fautrice di importanti iniziative culturali e di
presentazioni di libri di pregio con protagonisti del mondo della cultura.
Il nuovo romanzo di Franco Di Mare è un
doloroso inno d’amore a Napoli e insieme il
racconto mozzafiato delle sue eterne contraddizioni. L’autore rivelazione di “Non chiedere perché” dipinge ora un ritratto vivido
e agghiacciante della città, un presepe dove
hanno posto tutti, il borghese, ’o guaglione, il
commerciante, il cronista di nera, la casalinga,
l’intellettuale, e tutti sono in qualche misura
contagiati dal Male che abita il golfo più bello
del mondo. Fra le vicende narrate: Anni ‘70.
Un sedicenne smaschera un professore del suo
liceo che non fa il proprio dovere. Anni ‘80.
Due ragazzini prendono parte a un regolamento di conti che finisce nel sangue. Uno va dritto in riformatorio, l’altro sui banchi di scuola.
Una dodicenne inguainata in un fuseaux nero
partecipa al concorso Napoli, voci nuove. Ma
arriva quarta. Oggi. Un killer spietato si di-
verte a sparare in faccia ai tossici. Ma si fa
qualche pista pure lui. Un cronista di nera ha
perso troppi treni nella vita. Però rischia di
vincere il Pulitzer. Un professore universitario
viene pestato selvaggiamente. E non denuncia
il suo aggressore. Una donna sensuale e semianalfabeta vuole leggere “Il Piccolo Principe”.
Un costruttore edile, un piccolo boss, un imprenditore tessile vengono ammazzati. Con
la tecnica della botta ‘nfaccia. Sempre. Una
città ha due volti, l’uno chiaro l’altro oscuro.
È bellissima e dolente. È il paradiso dei diavoli, secondo la definizione di un suo illustre
figlio adottivo. Il giornalista è stato accolto
da un numerosissimo pubblico entusiasta di
ascoltare dal vivo un autorevole esponente
del giornalismo e della conduzione televisiva
che, diciamolo, da’ tanta popolarità. Franco
Di Mare è nato a Napoli nel 1955. Giornalista, dopo vent’anni come inviato di guerra, è
passato alla conduzione televisiva (Speciale
Tg1, Uno Mattina, Uno Mattina Estate e Sabato domenica e… la tv che fa bene alla salute). Ha ricevuto numerosi premi, fra cui due
Oscar della televisione per i suoi reportage dal
fronte. Raccogliendo alcuni ricordi dalle zone
calde del pianeta, ha costruito uno spettacolo teatrale che è poi diventato un libro molto
apprezzato: Il cecchino e la bambina (Rizzoli,
2009).” Non chiedere perché “è il suo primo
romanzo. Il giornalista ha scelto una forma veramente inedita per presentare il suo libro: si
è avvalso di uno splendido documentario che
raccontava le contraddizioni della sua amataodiata Napoli, mentre scorrevano le immagini
lui rendeva omaggio a questa città che unisce
in sé il bene e il male, tutto e il contrario di
tutto, la bellezza e la bruttezza del paesaggio
deturpato, la ricchezza e la povertà. Nei suoi
vicoli si coglie il senso delle cose, la periferia
al contrario di tutte le altre parti , si trova nel
centro storico. I poveri e i ricchi vivono negli
stessi palazzi, quindi a Napoli il poveraccio ha
qualcosa del nobiluomo e viceversa. La città
che le assomiglia di più come concezione,
commistione e contraddizione è Rio de Janeiro in quanto alle spalle dei grandi alberghi ci
sono le baraccopoli ed è molto labile il confine fra bene e male. Negli anni ’80 nasceva a
Napoli il primo bambino in provetta, mentre
ne morivano tantissimi per denutrizione e condizioni disagiate. Napoli, ha affermato il giornalista, non è una città né per bambini né per
anziani: mancano i servizi sociali e una rete di
strutture. Ha poi raccontato un episodio di criminalità legato al giornalista Sandro Ruotolo,
ribadendo che la legalità non va festeggiata,
dovrebbe essere la norma e si dovrebbe iniziare da piccoli gesti, non violando le regole
di comportamento civile; infatti è proprio la
microcriminalità che crea allarme sociale. Il
libro è il segno tangibile dell’ amore per Napoli e c’è un finale positivo in cui si suggerisce
come uscirne. Il giornalista ha poi elencato i
suoi amici: un avvocato, un medico e un altro
suo compagno finito in galera per omicidio.
3419
Trovata poi veramente geniale ed innovativa
quella di far raccontare la trama del libro proprio dagli attori della nota fiction Rai ambientata a Napoli “ Un posto al sole” che tratteggiano i personaggi facendoli vivere al di fuori
delle pagine. Lo spettatore quindi si è trovato
immerso nel racconto, a ripercorrere le vicende dei protagonisti venendone coinvolto, quasi
sentendosi lui stesso protagonista. Emerge che
i destini non sono scritti , ma siamo noi i fautori del nostro futuro. I personaggi ti vengono
incontro con i loro caratteri, premi e difetti.
Ha scelto questo modo di presentare il libro
perché spesso chi lo fa non legge il volume,
non conosce l’ autore quindi risultano parlo un
po’ vuote o di circostanza. Ha poi parlato di
cambiamenti, quelli veri, strutturali, che hanno bisogno di tempi lunghi perché presuppongono un cambio di mentalità, ma ognuno deve
contribuire a questo processo. Molto emozionante è stato il racconto del giornalista sul suo
allontanamento da Napoli: fu minacciato di
morte dal boss Cutolo dopo aver scritto che
stava collaborando con la magistratura. Scherzando, ma non troppo, quindi ha affermato che
deve la sua carriera e il suo successo al temuto
boss. Il pubblico è rimasto coinvolto da questa presentazione e dalla figura del giornalista
che, in conclusione ha detto che “ Il paradiso
dei diavoli” è stato scritto per far pace con se
stesso e con la sua amata – odiata Napoli. Indubbiamente questo è stato un appuntamento
culturale di grande spessore.
Trucco cinematografico e scatti in sala
di posa al Museo Diocesano
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Domenica 17 febbraio, in collaborazione con
l’Accademia di Estetica ed Acconciatura Effe.
Di. di Molfetta, con il patrocinio della Asphot e
Manfrotto e partner la Gadaleta Grafica e Stampa, il Museo Diocesano ha accolto la realizzazione del primo workshop di fotografia in sala
di posa. Particolare attenzione ha destato tra i
partecipanti la realizzazione, dal vivo, di un effetto cinematografico quale l’invecchiamento,
su cui si sono cimentati con gli scatti, modulando la luce, la sua intensità, le impostazioni degli
apparecchi fotografici. Non una modella, non la
posa e l’esposizione estetica fine a sé stessa, ma
l’immagine quale strumento per porre in risalto
l’uomo.
Nello scatto fotografico, spiega il maestro Cosmo Mario Andriani, fotografo molfettese, testimonial Olympus Italia e conduttore dei corsi
presso il Museo Diocesano, ancor più con l’ausilio delle luci artificiali di cui dispone lo spazio
attrezzato presso la struttura museale, si possono porre in rilievo gli aspetti drammatici quanto
quelli carichi di enfasi che esprimono tutto il
vissuto di una persona. È una sorta di ritorno
alla dimensione valoriale dello scatto fotografico, ben altro rispetto all’esaltazione della apparenza a cui spesso siamo abituati.
In questo percorso e in questa logica di idee l’intenzione della Soc. Coop. FeArT di proseguire
per dar voce e spazio agli appassionati dello
scatto fotografico, perché colgano ciò che è dentro l’istante fermato da uno scatto, acquisendo
maggiori conoscenze e competenze.
Prosegue pertanto l’attività della struttura museale in merito al grande tema della fotografia
ed alle sue innumerevoli declinazioni. Dal 10
marzo, poi, sarà avviato un nuovo corso base
e a seguire un percorso sulla post-produzione
con software specifici, un workshop sulla storia
e la critica della fotografia, concorsi fotografici,
nuovi gruppi di lavoro in sala di posa, mostre
fotografiche. Un programma ricco che continua
a vedere il Museo Diocesano, in sinergia con
competenze e professionalità territoriali, impegnato nella promozione culturale della città di
3420
Molfetta, e non solo, per rendere il luogo un
centro vivo e vissuto a 360°.
Info al 348 41 13 699, all’indirizzo [email protected], o sulla pagina facebook
dell’evento.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
22
storia
marzo 2013
Coraggio e bontà fecero del
militare Tenente Pappalepore
un eroe del cielo
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3421
di Pantaleo de Trizio
In un periodo di pace forse il giovane Domenico Pappalepore avrebbe studiato giurisprudenza come il padre Vito Maria e magari
diventato un famoso avvocato. Sicuramente
avrebbe mantenuto la parola di regalare un
anello con brillante alla promessa sposa signorina Rosetta Caradonna. Invece tutto ciò non è
avvenuto. Il destino ha voluto che diventasse
un eroe caduto in guerra come i suoi cari amici, il sottotenente medico Saverio de Simone
e il tenente Damiano Ragno. Il pilota tenente
aviere Pappalepore, obbligato per motivi strategici a volare a bassa quota, fu un giorno vittima di una tremenda tempesta di sabbia. Il 31
luglio 1936 alle ore 11.30, all’età di 25 anni,
scomparve nei cieli di Gondar, antica capitale imperiale dell’Etiopia. Il suo comandante
con una nota volle ricordarne l’accaduto. In
quella circostanza il giovane aviere dimostrò
una grande forza di volontà e temerarietà, in
una missione al limite delle possibilità umane. Occorreva trasportare al sud del Tana, in
Asmara beni di prima necessità e medicinali
per immediate cure ad alcuni soldati isolati e
rimasti feriti dopo lo scontro con i ribelli etiopici. Medicinali che solo l’aviazione poteva
fornire. Un eroe dunque che diede prova di
alto coraggio sia militare che civile, accettando e rischiando la propria vita per salvarne
tante altre. La notizia ufficiale del decesso del
tenente Pappalepore fu data il 2 febbraio del
1937 dalla Direzione Generale del Ministero
dell’Aeronautica all’ingegnere Giovanni de
Gioia, delegato Podestà del Comune di Molfetta. L’atto di morte in tempo di guerra del
Regio Aeroporto di Axum fu firmato dal capitano pilota Renato Petrolini. Il nostro aviere
era nato a Molfetta il 23 giugno del 1911 da
Vito, impiegato delle Poste e Comunicazioni
e da Lancellotti Maria Lucia. Abitava a Molfetta, in piazza Garibaldi 55. Il nonno Domenico era un noto pittore. Concetta e Ada erano
le sue sorelle, Mauro suo fratello. Aveva due
zii militari: Giovanni Pappalepore, ingegnere
sottotenente del Genio militare deceduto sul
Carso nel 1917 e Ignazio, maggiore dell’esercito, ucciso dai partigiani nel 1944. Fin dai
primi anni della sua gioventù Domenico mostrò di essere dotato di una forte personalità
intrisa di spirito patriottico. Dopo aver completato gli studi superiori frequentò la Regia
Accademia aeronautica di Caserta. Nel luglio
del 1935 fu promosso tenente pilota in servizio effettivo permanente. Partì volontario in
Africa Orientale mentre era in corso la guerra
etiopica. Le sue missioni di volo in guerra, tra
dure battaglie furono di oltre 120 ore; fu un
protagonista che contribuì alla vittoria italiana in Etiopia.
Una medaglia al Valor Militare e la dedica
di una strada per immortalare le imprese
di un giovane soldato molfettese
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3422
di Pantaleo de Trizio
collaborazione Biagio Stoia,
ricercatore Ass. Eredi della Storia
A Domenico fu conferita una medaglia d’argento
al valore militare con la seguente motivazione:
“Volontario in Africa Orientale portava nel cielo
d’Africa la sua perizia di pilota, la sua audacia
di combattente. Partecipava a lunghi e rischiosi voli, persistendo sempre nell’azione ad onta
del preciso fuoco dell’avversario che più volte
colpiva il suo apparecchio. Dall’alto spirito di
abnegazione nascondeva al proprio comandante
una frattura al piede e si portava sulle compagini abissine per bombardarle e mitragliare a
bassa quota, contribuendo alla risoluzione del
combattimento. Rientrava in condizioni fisiche
menomate per lo sforzo compiuto e la sofferenza subita”. Cielo d’Africa Orientale marzo
– maggio 1936. Anno XIV Era fascista. Successivamente alla notificazione della sua morte, il
Podestà di Molfetta riconosceva la necessità di
eternare la memoria di questo giovane valoroso
concittadino intitolandogli una via. In nome del-
la civica Amministrazione deliberò di trasferire
il nome della già strada via Respa -antico nome
di Molfetta- alla attuale via Tenente Pappalepore, parallela di corso Fornari, poiché il militare
era nato proprio in quel luogo, nella palazzina
n.8, ricostruita in un nuovo edificio negli anni
sessanta. Il tenente Pappalepore riposa tuttora
nel cimitero di Gheorghis in Etiopia.
Storia di violenza a “donna ignota”
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3423
di Pantaleo de Trizio
fonti S. Ragno, segr. Ass. Eredi della Storia
Forse sarebbe ora di erigere una lapide, un
simbolo per rappresentare le donne, molfettesi e non solo, assassinate, scomparse, vittime di violenze a volte mai raccontate per
la sola vergogna di averle subite. Un segno
rappresentativo come la tomba del milite
ignoto, dove recarsi l’8 marzo giornata internazionale della donna per posare un fiore, una
mimosa, per non dimenticare. Il nostro giornale vuol raccontare la tragica storia di una
ragazza diciassettenne che chiameremo Maddalena - nome di fantasia - avvenuta a Molfetta nel 1944, durante l’occupazione degli
anglo-americani. Maddalena era una ragazza
pugliese, primogenita di quattro figli di una
famiglia semplice, modesta. Il padre operaio
era rimasto disoccupato a causa di una crisi
edilizia dovuta alla mancanza di ferro da poter utilizzare nelle costruzioni. Sei bocche da
sfamare. Una situazione familiare triste che
toccò la sensibilità di Maddalena e la portò a
darsi da fare, a cercare un’occupazione qualsiasi. La trovò. Fu assunta come inserviente
presso un palazzo gentilizio situato nel centro
della città, requisito e occupato in quel tempo dalle autorità militari Anglo-americane e
adibito a Comando logistico. Il compenso era
congruo. Maddalena era convinta di aver trovato un posto stupendo, da favola … ma il
sogno svanì quando un ufficiale alleato, del
posto, approfittando della sua ingenua bontà
la violentò ripetutamente. La ragazza cercò di
proteggersi, di difendersi. Non ci riuscì. Fu
abbandonata in aperta campagna, alla periferia della città. Di Maddalena, sul momento,
non si seppe nulla. La scomparsa fu denunciata dai genitori angosciati, immediatamente
iniziarono le ricerche. Fu ritrovata, esanime
ma ancora in vita, da un contadino. L’episodio creò scalpore e divise in due l’opinione
pubblica locale. Da un lato si condannava il
violentatore; dall’altro si incolpava la ragazza di essere stata di facili costumi. E questo
la rese vittima due volte. In quel periodo
non c’erano psicologi per affrontare il tema,
né centri di ascolto antiviolenza. La ragazza
perse credibilità, dignità, il suo onore. Una
vita rovinata dalla vergogna intrisa di orrore
e paura. Chiusa in se stessa, pensava alla sua
vita ormai spezzata, senza alternative … non
le rimaneva altro che seguire la strada della
prostituzione, però con un buon intento. Avviò infatti una casa di tolleranza in cui accoglieva tutti gli invalidi e mutilati di guerra,
coloro che per l’evidente menomazione fisica
non erano accettati dalle ragazze per un’eventuale proposta di matrimonio. Maddalena si
concedeva loro e, per le prestazioni, spesso
non pretendeva alcun compenso. Giunta in
età avanzata dopo una vita piena di avventure disordinate, pentita, volle espiare le sue
colpe. Sebbene fosse divenuta benestante e
proprietaria di alcuni appartamenti, si dedicò ai lavori più umili, alla pulizia delle scale
nei condomini. Maddalena, mai sposata, non
ebbe figli neppure illegittimi. In nessun momento smise di aiutare la sua famiglia, prestò
assistenza alla madre fino alla fine. Rimasta
sola, soffrì molto la solitudine, che diventava
ancor più acuta durante i giorni di festa. Nulla
più si seppe del suo aguzzino, alla sua storia
pochi avevano creduto. Lasciò questo mondo
circa una decina di anni fa, aveva settantacinque anni. Forse il cantautore Fabrizio De
Andrè le avrebbe dedicato alcuni suoi versi:
“Bocca di Rosa …metteva l’amore sopra ogni
cosa…”.
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cultura&eventi
marzo 2013
23
Antonio De Palo: un
molfettese a Washington
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di Paola Copertino
Il film cortometraggio diretto da Antonio De
Palo, giovane regista italiano, pugliese per esser precisi di Molfetta, sarà presentato in anteprima mondiale nella capitale statunitense il
giorno 10 Marzo presso lo US Navy Heritage
Center di Washington Dc dalle 2:15-4:30 PM.
Il cast affianca a Davide Sassanelli, Riccardo
Lanzarone e Luca Crocicchio, due volti molto noti del cinema e della televisione italiana
come Giorgio Colangeli vincitore del David di
Donatello 2007 (Il Divo, 20 Sigarette, Romanzo di una Strage), e Pietro De Silva (La Vita è
Bella, Non ti muovere).
Il film racconta la storia di Riccardo, un bambino con sindrome di Down, con una grande
passione per il teatro. Nei pomeriggi , con la
complicità del signor De Angelis, entra furtivamente nel piccolo teatro di paese per assistere alle prove di Mattia, che prepara uno
spettacolo ispirato a Marcel Marceau. Il giovane Mattia, però, nasconde un segreto di cui
nessuno può sospettare.
L’obiettivo di “Volti” è quello di riflettere in
modo diretto, crudo, sulla questione del processo di integrazione con l’ ”altro”, proponendo un tentativo di riflessione sui processi
morali negati, ma necessari, al riconoscimento
dell’ ”altro”.
L’”alterità” specificatamente indicata, nella
proposta filmica, è quella della persona con
disabilità. Pertanto, si vogliono indagare i
3424
meccanismi di integrazione che si sviluppano
nelle relazione tra normodotati e le persona
con disabilità, cercando di porre in essere una
riflessione sugli ostacoli che ne impediscono di
fatto una concreta integrazione.
L’integrazione, in questo caso, si fonda sul labile confine esistente tra abilita/inabilità. Per
questo, credo, che l’integrazione tra normodotati e persone con disabilità sia soprattutto un
processo culturale, morale, che nel riconoscimento delle capacità altrui trova la prova tangibile di un confine labile legato alla presunta
ed esclusiva abilità del normodotato che, di
contro, genera il vero preconcetto che impedisce di fatto la relazione con l’”altro”.
Questo film ha ottenuto il patrocinio delle più
importanti associazioni italiane per persone
con disabilità - FISH AIPD ANPE.
Guarda il
trailer...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0224.htm
Daniele di Maglie racconta il mostro di Taranto,
l’Ilva, attraverso racconti e canzoni
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di Giovanna Nappi
Come gli uomini della caverna di Platone, incatenati sin dalla loro infanzia nella sua profondità, vissero nella convinzione che le ombre
fittizie delle loro membra sulle pareti fossero
l’unica realtà possibile e furono restii ad accettare una realtà altra, la vera realtà, una volta
scoperta, così i Tarantini, sono cresciuti guardando la propria città e il suo mostro – l’Ilva
(ex Italsider) – considerandolo parte integrante
del paesaggio naturale, sua presenza imprescindibile, e hanno mostrato una consapevolezza
tardiva.
E’ in questo modo che lo scrittore e cantautore
Daniele di Maglie ha introdotto un argomento
scottante, quello dell’Ilva e delle terribili conseguenze del suo esistere, nell’incontro di giovedì
21 febbraio presso la libreria Il Ghigno di Molfetta. L’occasione è stata quella di presentare
l’ultimo suo lavoro musico – letterario: “L’altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un
cantautore di Taranto”. Al centro c’è il Sifone,
la ciminiera più alta dell’Ilva, visibile da ogni
punto – quasi – della città, che si impone per il
solo fatto di essere evidente. Attorno a questa
presenza lo scrittore articola una sorta di favola
noir, un racconto di prossimità, che è il racconto
della realtà della sua adolescenza: i fragori, i rumori di colata, l’olezzo, il fetore, tutti fattori cui
si fa l’abitudine (e di cui ci si rende conto soltanto in una fase di distacco da essa). Il rapporto
con questa presenza si concretizza nel momento
in cui il Sifone prende la parola attraverso proclami per assoggettare tutti, specie chi non riesce a vederlo: un esempio è quello offerto dalla
città vecchia, cresciuta in altezza, fatta di cunicoli, vie, dalla quale non si vede il Sifone; ed è
proprio nella città vecchia che si annida Sisifo,
emblema del continuo divenire, della circolarità
narrativa del racconto, e principale nemico del
Sifone, il quale sarà da lui sconfitto, distrutto.
3425
Di Maglie parla dell’Ilva come una presenza
matrigna, che ha dato ai Tarantini – popolo da
sempre indolente, che difficilmente si fa portavoce di un riscatto generale – l’illusione della
modernità ma che ha condotto ogni cittadino
a dover quasi scegliere tra il diritto al lavoro e
quello alla salute. Alla rabbia per le sorti della
sua città si accompagna la scelta di allontanarsene: lo scrittore è fuggito dal quel paesaggio,
pur non rinnegando la sua origine e l’affetto per
essa, che è condito di dissapore, amarezza.
Interiorizzare l’argomento e raccontarlo attraverso le parole e la musica è la sua forma privilegiata per sentirsi meglio.
L’opera Pia al servizio degli ammalati
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Cerimonia densa di significato per il grande valore sociale, quella svoltasi presso il Presidio
Ospedaliero “don Tonino Bello” di Molfetta in
occasione della consegna del nuovo Ecografo
, donato dall’ Opera Pia al Reparto di Medicina
Interna diretto dal dottor Giovanni De Palma. Al
Monte di Pietà, infatti, fu affidata sin dal sec. XVI
la gestione del nosocomio cittadino destinato alla
cura dei poveri. Il Sodalizio mantenne la gestione dell’Ospedale civile fino al 1969, allorquando
quest’ultimo divenne Ente Ospedaliero e passò
sotto il controllo amministrativo e gestionale prima della Provincia e poi della Regione Puglia. Il
nuovo ecografo Mylab Class C è un sistema medicale della Esaote S.p.A.: progettato e realizzato
completamente in Italia, è di ultimissima generazione, completamente digitale e di recente immissione sul mercato.
La donazione è scaturita da un confronto con gli
operatori ospedalieri e approvata all’unanimità
dall’assemblea dei soci, nel solco della tradizione dell’Opera Pia Monte di Pietà e Confidenze
– Arciconfraternita del Santissimo Sacramento .
Alla cerimonia erano presenti: S.E. Mons Luigi
Martella, Vescovo della Diocesi, il dottor Emilio
Mari, Dirigente Medico del Presidio Ospedaliero, l’ Assessore Regionale Guglielmo Minervini
e l’ ingegner Sergio De Ceglia, presidente dell’
Opera Pia. E’ toccato proprio al presidente del
sodalizio porgere il saluto agli ospiti e ringraziare
tutti i numerosi intervenuti, dopo aver tracciato
la storia dell’ Ospedale di Molfetta, inaugurato il
28 aprile del ’68 con una capienza di centocinquanta posti letto su progetto dell’ ing Mezzina.
Era allora un Ospedale all’ avanguardia anche
per la sua ubicazione, in periferia, per essere facilmente raggiunto da varie direzioni. E’ stato poi
ricordato l’ importante ruolo del generale Luigi
Amato, grande amministratore della città di Molfetta. Il dottor de Palma ha poi ringraziato a nome
del reparto e del suo personale l’ Opera Pia per
il dono e per il suo impegno nei confronti degli
ammalati. L’ importante apparecchiatura, ha aggiunto il dottor Mari, diminuirà i tempi di attesa
dei pazienti di medicina costretti a recarsi presso
altri reparti, inoltre il suo dono rientra in un progetto che aveva preso il via con la dottoressa Annalisa Altomare, suo predecessore alla direzione
del Presidio Ospedaliero. Grande felicità è stata
espressa dal Vescovo in quanto il dono, a beneficio degli ammalati e della città, rientra nello spirito confraternale e delle associazioni:intercettare
i bisogni della gente. Esso dimostra la sensibilità
dell’ Opera Pia di Molfetta in un momento in cui
lo Stato e le istituzioni hanno difficoltà per la crisi che attanaglia tutti; quindi è molto importante
l’ interazione pubblico- privato- associazioni. Il
volontariato spesso sostituisce delle carenze.ha
rivolto poi apprezzamenti al personale medico
e sanitario per come si rapportano nei confronti
della sofferenza. Bisogna essere sensibili verso le
persone ed umanizzare la medicina. Ha poi citato
una frase di Mons. Magrassi: “ Non si devono aggiungere anni alla vita,ma vita agli anni”; bisogna
puntare al miglioramento della qualità della vita.
Il fisico e il corpo non sono disgiunti dall’ anima.
Ha poi auspicato che si crei un clima di serenità
per quanto concerne la ventilata chiusura di reparti o riduzione di posti letto, questo crea agitazione
ed allarmismo nella popolazione e negli ammalati
facendo venire meno l’ incertezza. Anche l’ assessore Minervini ha espresso parole di plauso nei
confronti del sodalizio che con questo dono ha
mostrato attenzione e sensibilità verso i più deboli. Bisogna infatti mettere al centro l’ ammalato al
di là delle logiche politiche. Ha sottolineato come
il Presidio Ospedaliero di Molfetta, nonostante
le difficoltà non si sia mai arreso, ma indiscuti-
3426
bilmente il momento è difficile per l’ incertezza
economica e politica. Il piano di rientro ha previsto importanti tagli , le risorse pubbliche diminuiscono sempre più e si è costretti a fare anche
scelte impopolari, mettendo mano a servizi e beni
che davamo per scontati. La rete ospedaliera sarà
ridisegnata, sono previsti ridimensionamenti, ma
nel contempo bisogna rafforzare i servizi sanitari
territoriali, creando sinergie. Anche la sfera della
prevenzione deve essere maggiormente dislocata
sul territorio. I servizi pubblici sono appannaggio
della comunità, quindi il gesto ha una importante
valenza sociale. A conclusione, tutti gli intervenuti si sono trasferiti al quarto piano del Presidio
Ospedaliero, sede del Reparto di Medicina, dove
il Vescovo, alla presenza di autorità civili, militari,
degli ammalati e dei numerosi rappresentanti del
sodalizio, ha provveduto alla benedizione dell’
ecografo, nuovo fiore all’ occhiello del “ Don Tonino Bello”.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
24
cultura&eventi
marzo 2013
Scout CNGEI di Molfetta: prova
e soprattutto, sperimentati
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3427
di Gaetano de Virgilio
Se avete voglia di vivere un’occasione al volo,
aprite le ali, al vento ci pensiamo noi.
La Sezione Scout C.N.G.E.I. di Molfetta (Via
Leonardo Da Vinci, 7 – cel 340 55 23 958) comunica a voi lettori che sono ancora aperte le
iscrizioni per l’ anno scout 2012/2013. E’ meglio darci del ‘tu’: ti invitiamo, festeggiando
insieme i primi 100 anni in Italia dello scautismo laico C.N.G.E.I., ad un primo passo.
Domenica, 17 Marzo 2013, puoi valorizzare
il futuro, presentandoti dalle 10.30 alle 11.00
presso Chiostro San Domenico (bambini e
bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni)
oppure dalle 9.30 alle 10.30 presso Piazza
Mazzini (ragazzi e ragazze di età compresa
tra i 12 e i 15 anni). Le attività per i bambini
denominate ‘il futuro dei giochi’, si svolgeranno presso il Chiostro fino alle ore 13.30 e
punteranno a valorizzare la creatività attraverso l’esercizio dell’abilità manuale, quelle per i
ragazzi si concluderanno presso Piazza Mazzini dopo aver girato e scoperto il ‘futuro della
città’ assieme ai coetanei scout. I nostri scout
dai 16 ai 19 anni saranno invece diretti protagonisti del ‘futuro del pianeta’ e del ‘futuro
delle relazioni’ attraverso un allestimento “interattivo” lungo il Corso Umberto, a Molfetta.
Crediamo che l’importante non sia trovare risposte, ma farsi domande, sporcarsi le mani
sul Futuro. Un foulard al collo è qualcosa che
si può condividere, non solo indossandolo; è
qualcosa che si pratica quotidianamente attraverso la continua ricerca e le scelte consapevoli. E il bello è che, tutto quello che rappresenta
portare un foulard al collo ovvero la responsabilità, il coraggio, l’altruismo, la fratellanza, la
forza della solidarietà, la lealtà, l’accoglienza,
la partecipazione attiva, la spiritualità, sono
aspetti quotidiani che vanno al di là dei desideri e bisogni del singolo, sono vere e proprie
vele per il futuro. Per questo, Domenica 17
Marzo, prova con noi a riscoprire il valore degli ambienti che abitiamo, delle relazioni che
viviamo, del pianeta che ci ospita.
L’esperienza scout – in particolare quella
C.N.G.E.I., fondata sui valori della laicità, della coeducazione, della democrazia, dell’educazione all’impegno civile e alle scelte – è
un’esperienza formativa disponibile per tutte e
tutti i giovani sin da piccoli, dagli 8 anni compiuti in poi. Prova, e soprattutto sperimentati,
non costa nulla e ne guadagnerai quantomeno
in sorrisi.
Buon divertimento, buona lettura, e, come si
sente spesso dire tra scout, buon cammino.
Il molfettese Gianni Cantatore acconciatore
ufficiale di “Miss Mondo 2013”
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3428
La città di Gallipoli, come ogni anno, ospiterà
la Finale Nazionale di “Miss Mondo” che interesserà il periodo dal 1° giugno al 15 giugno
2013. Gallipoli, nella tranquillità di una delle
più incantevoli baie della Puglia, rappresenta
l’angolo suggestivo della nostra bella Italia in
cui si svolgerà l’evento. Una cornice eccezionale, turisticamente vivibile, caratteristica e
pittoresca, ideale per un evento estremamente
importante e prestigioso.
A renderla particolare quest’anno sarà grazie
anche alla partecipazione e collaborazione di
un nostro caro concittadino, il parrucchiere
molfettese Gianni Cantatore. Sarà proprio lui
che, presso la prestigiosa location nella città
di Gallipoli , effettuerà le acconciature per la
Miss Mondo.
È l’ennesima conferma di quanto arte , pas-
sione e dedizione siano radicate nel mondo
dell’hairstylist molfettese.
Ricordiamo che il parrucchiere molfettese
Gianni Cantatore non è la prima volta che
partecipa a questa manifestazione ,vanta ben
oltre 30 anni di esperienza nel settore nonché
ereditario di un nome prestigioso come quello
lasciatogli dal papà Franco ,portando così a
ben ad oltre 60 gli anni di lavoro nel mondo
dell’hairstylist.
Premiato più volte e richiamato a partecipare
in queste manifestazioni a dimostrazione che
a farla da padrone sono sopratutto la qualità e
la serietà che l’acconciatore molfettese mette
in ogni sua creazione.
Al nostro caro concittadino Gianni vanno i
nostri più sinceri auguri.
Don Tonino e le donne
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3429
di Paola Copertino
L’ indimenticato Vescovo di Molfetta, don Tonino Bello aveva una considerazione particolare delle donne, una visione a tutto tondo del
loro ruolo nel mondo, della loro importanza
per la società, ma anche le ammirava perché
incarnavano la bellezza, nel vero senso della
parola, intesa come esaltazione dell’ opera di
Dio in Terra. Potevano essere madri, mogli,
amiche fanciulle e sorelle, ognuna di loro aveva un ruolo da protagonista; proprio per questo don Tonino alle donne dell’ Antico Testamento aveva dedicato delle lettere che sono
ancora attualissime per contenuti e linguaggio.
Partendo proprio da queste lettere che la casa
Editrice La Meridiana ha raccolto in un volume intitolato “ A Sara e alle altre donne”e
unendo due importanti ricorrenze:l’otto marzo,
giornata internazionale per i diritti delle donne
e i venti anni dalla morte del presule, la Consulta Femminile del Comune di Molfetta, le
edizioni la meridiana, e l’associazione culturale Malalingua hanno organizzato a Molfetta un
incontro-dibattito sul tema Dignità di donna:
lo sguardo di don Tonino Bello che libera la
femminilità. La serata ha avuto luogo giovedì 7
marzo presso la Sala incontri della parrocchia
Madonna della Pace, per l’ occasione veramente gremita. E’stato questo un modo veramente
diverso dal solito, come ha affermato la presidente della Consulta Femminile, Maddalena
Altomare , di ricordare queste due importanti
ricorrenze suggellando ulteriormente questo
rapporto di collaborazione che aveva preso il
via lo scorso anno con la presentazione di un
altro libro. Quest’ anno si è voluto aggiungere
anche il teatro. Durante la serata si è riflettuto
insieme sul ruolo e la dignità della donna nella
nostra società a partire dagli scritti di don Tonino Bello, che lasciano spazio a tanti pensieri
e ad una attenta analisi di coscienza perché nonostante sono trascorsi duemila anni i temi e
i problemi da dibattere sono sempre gli stessi:
gelosia, invidia,prevaricazione sociale, accoglienza degli stranieri, giustizia, parità. Ha preso poi la parola Elvira Zaccagnino, direttrice
delle edizioni la Meridiana la quale ha affermato che don Tonino aveva nei confronti delle
donne non uno sguardo morboso,ma neanche
distante. Con la stessa familiarità e partecipazione guardava la vergine e la peccatrice, per
ognuna aveva il massimo rispetto, cosa che traspare chiaramente dalle lettere. Il suo sguardo
puro si posava sulle ricamatrici del suo paese
che rammendavano un reggiseno, come se fosse la cosa più normale del mondo. Ogni lettera
è stata presentata prima dal racconto biblico,
magicamente narrato da Beatrice Monroy, poi
è seguita la drammatizzazione del testo da parte delle giovani e bravissime Gabriella Caputi, Alessia Facchini, Manuela Vista, Zaira De
Candia dell’ Associazione Malalingua. Ad ogni
lettera poi sono state affiancate le riflessioni, le
testimonianze, i pensieri della teologa Rosanna
Virgili, di Magda Terrevoli, promotrice della
Legge 50/50,dell’attrice Elena Cantarone e di
Teresa Masciopinto, responsabile Banca Etica.
Molto suggestivo ed emblematico lo sfondo
creato per la recitazione: una pedana, un baule
dove sedersi, uno scialle e un reggiseno poggiati, una lanterna a simboleggiare le vergini,
le lettere in busta poggiate a terra che mano,
mano venivano aperte e un mazzo di narcisi,
fiore che veniva passato come testimone a ricordare il giallo della mimosa e che noi donne
siamo un po’ narcise. La teologa ha affermato
che il concilio ha dato poco spazio alle donne e
ai laici, anche se c’ è una gerarchia meno piramidale e più circolare. Non c’ è specularità con
il sesso maschile. La donna chiede all’ interno
della Chiesa autorità, dignità e capacità decisionali. In merito a don Tonino, lo ha definito un
profeta, una ricchezza per tutta la Chiesa, visto
che ovunque è andata in Italia ha sentito parlare
di lui. Ha poi focalizzato l’ attenzione su come
don Tonino, vescovo e uomo , si rapportava alle
donne e sul suo modo di scrivere così poetico.
La donna è la custode della vita, simbolo della
sapienza; le donne della Bibbia entrano in scena nei momenti di difficoltà, risolvono le situazioni e sono decisive nei momenti critici. Dalle
lettere di don Tonino bisogna estrapolare delle
vere e proprie lezioni di vita da mettere in pratica. Altra lettera, altro racconto coinvolgente
con temi e sentimenti ancora oggi super attuali:
miseria, morte, aborto, emigrazione, integrazione. Anche nelle parole delle altre relatrici,
ognuna secondo l’ aspetto e il campo a lei più
vicino, partendo sempre da riflessioni scaturite
dalle lettere, vi era la consapevolezza che spesso, ancora oggi le donne vengono penalizzate e
non riescono ad accedere ai posti di comando
o alle stanze del potere, vedi la legge 50% e
50% delle liste elettorali. Anche nell’ Antico
Testamento la donna rivendica il suo ruolo nel
mondo. Le relatrici hanno affermato che unite
si vince, se si fa squadra, ma le donne , a differenza degli uomini, difficilmente riescono a
fare gruppo. Molto bella questa commistione
fra passato e presente, fra narrazione e drammatizzazione, fra riflessione e pura poesia.
Ogni lettera ha fornito uno spunto diverso ha
permesso di riflettere in maniera inusuale quasi fosse una preghiera moderna, laica su temi
come la guerra, l’ ingiustizia, la prevaricazione.
Don Tonino aveva il dono di farsi capire e amare da tutti, di penetrare il cuore e l’ animo della
gente;ognuno con lui si sentiva protagonista e
al centro dei suoi pensieri. Per concludere mi
piace riportare la frase scelta e pubblicata sull’
invito: “ Don Tonino aveva di certo intuito che
la pari dignità non è questione numerica e nemmeno di rappresentanza o alternanza. E’ questione di riconoscimento dell’ altro. Così come
è. E che la salvezza è universale: la facciamo
tutti ed è un diritto di tutti , uomini e donne”.
Una serata quindi che ha unito ingredienti diversi: dalla narrazione al teatro, dall’ impegno
civile alla teologia, dalla lettura alla riflessione
coinvolgendo realtà differenti presenti sul territorio con l’ unico obiettivo di sottolineare la
dignità della donna esaltata da un grande Vescovo ed uomo quale è stato don Tonino.
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cultura&eventi
marzo 2013
25
Il liceo statale “Vito
Fornari” raggiunge nuovi
e importanti traguardi
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di Alessandra de Nichilo
Lasciare la parola ai numeri può essere utile
per rendere noti i gratificanti e soddisfacenti traguardi raggiunti dal liceo “Vito Fornari”
in occasione dello svolgimento delle prove
INVALSI, che ha coinvolto le classi seconde
del suddetto istituto. Con un punteggio pari a
76,6 nella prova di italiano e a 57,2 nella prova di matematica, gli alunni hanno superato di
gran lunga la media dei punteggi del Sud Italia
pari a 69,0 e 45,1 nelle stesse materie. Sono
decisamente dati incoraggianti questi, che rendono variopinta e sorprendente la fotografia
accurata della scuola italiana e dei livelli di
apprendimento raggiunti dagli studenti nella
comprensione della lettura e della matematica
che viene annualmente “scattata” dall’Istituto
Nazionale di Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e Formazione. Gli esiti nazionali dimostrano che la regione Puglia con un
punteggio pari a 69.1 e 46.6, rispettivamente
alle suddette materie, supera la media di tutto il
Mezzogiorno. Essere consapevole che gli alunni del proprio istituto abbiano contribuito, con
le loro competenze, alla realizzazione di questo successo rende orgoglioso e soddisfatto il
dirigente scolastico Rodolfo Nicola Azzollini,
che ha potuto esser lieto anche degli insegnanti
del “Vito Fornari” che hanno ridotto, o meglio,
azzerato i livelli di cheating (comportamenti
opportunistici) pari allo 0,0%.
Un istituto al passo con i tempi che dimostra la
validità delle conoscenze trasmesse ai propri
alunni capaci di rendere queste ultime concrete
capacità da applicare anche in prove altre dalle
abituali interrogazioni o verifiche scritte.
La versatilità e la ricca formazione degli alunni del liceo molfettese è emersa anche dalla
partecipazione all’iniziativa “Mi.Mo-cittadini
che Migliorano la Mobilità”, realizzata da FormezPA in collaborazione con l’Assessorato
alle Infrastrutture strategiche e alla Mobilità
della regione Puglia, all’interno del progetto
E.T.I.C.A Pubblica nel Sud. Nell’ottica di un
progressivo e continuo miglioramento della
qualità dei servizi pubblici di trasporto locale,
gli studenti del liceo delle scienze umane e del
liceo linguistico, avvalendosi della specificità dei loro indirizzi di studio e, quindi, della
metodologia della ricerca, hanno effettuato
un’attenta e originale indagine conoscitiva sul
territorio, tesa al rilevamento dei bisogni dei
cittadini. Impegnandosi per la realizzazione
di obiettivi di pubblica utilità, quali il miglioramento delle qualità dei servizi, la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini e il
raggiungimento di una sempre maggiore trasparenza dell’Amministrazione pubblica, gli
studenti hanno realizzato video di denuncia
sull’esperienza quotidiana degli studenti pendolari, rilevazioni periodiche della qualità dei
servizi sulla tratta Molfetta-Bisceglie e volan-
3430
tini, cartoline e flash mob che hanno sollecitato
l’attenzione degli automobilisti sui diritti dei
pedoni.
Un ottimo lavoro conseguito dal liceo “Vito
Fornari”, pronto sicuramente ad affrontare le
nuove sfide e opportunità che si celano sempre
dietro ogni risultato.
“Destini incrociati”: un cortometraggio
sull’ex Palazzo Capelluti di Molfetta
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Si è svolta sabato 9 marzo, presso la casa-museo Poli, la conferenza dal titolo “La città che
si trasforma nel 1800” organizzata dal Liceo
Classico di Molfetta. Durante l’evento è stato
proiettato “Destini incrociati”, cortometraggio
sull’ex Palazzo Capelluti di Molfetta, scritto
dalla prof.ssa Chiara Troccoli, Nicola Stanzione e Lucrezia Poli, vincitore del II Premio
nazionale “Olimpiadi del Patrimonio 2011”. Il
video è stato realizzato sotto la regia di Nicola Stanzione e accompagnato dal commento a
voce di Lucrezia Poli e Serena Porta. L’equipe
che ha lavorato supervisionata dalla prof.ssa
Chiara Troccoli, ha voluto denunciare l’abbattimento di una delle bellezze artistiche più
invidiate alla città di Molfetta: il palazzo Cappelluti.
Di costruzione ottocentesca, ad opera della nobildonna Cappelluti, è stato ideato e progettato
dall’architetto Corrado de Judicibus i cui scritti
sono stati oggetto di uno studio meticoloso e
attento da parte dei ragazzi. Esso poi è stato
abbattuto nel 1971 dopo che persino Giulio
Cozzoli aveva ivi impiantato la sua officina e
lo si voleva anche adibire a sede dell’ateneo
universitario. Nessun progetto di recupero,
nessun tentativo di opposizione a questo scempio patrimoniale è riuscito a sopire gli interessi
economici che hanno portato all’abbattimento
del palazzo. “Ogni città ha qualche crimine nei
confronti dell’arte da denunciare-afferma la
prof.ssa Chiara Troccoli-e noi abbiamo pensato che alla commissione dei giudici, uomini
senza dubbio preparati e con spiccata sensibilità, avrebbe fatto piacere questa denuncia che
alla fine ha esordito una grande approvazione
e stupore”. Il lavoro di produzione dell’elaborato, come affermano i ragazzi, è stato arduo e
molto difficile in quanto ha necessitato un’approfondita ricerca di fonti, informazioni e fotografie del palazzo “fantasma”. Malgrado le
difficoltà c’è stato qualcuno che dall’esterno è
riuscito a fornire alcune preziose notizie o do-
3431
cumenti come il fotografo Alfonso Bisceglie ed
anche il dott. Poli, che si è reso disponibile per
le riprese del video “Palazzo Poli”. Ora l’intento della giovane equipe è quello di divulgare le
notizie raccolte al fine di attuare una campagna
di sensibilizzazione che produca nei molfettesi
una maggiore sensibilità artistica in modo che
“crimini tali” non vengano più perpetrati.
Guarda il
video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0225.htm
Partire per cambiare
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Arianna de Ceglia
Nella mattinata del 14 febbraio 250 alunni del
Liceo Scientifico Albert Einstein si sono riuniti
per ascoltare la testimonianza dei cinque i ragazzi della loro scuola che per meriti scolastici
hanno deciso di partire per la Polonia dal 12 al
17 gennaio 2013 partecipando al famoso “treno
della memoria”, iniziativa promossa nel 2005
e estesa a tutta la nazione per visitare i campi
di concentramento di Auschwitz e Birkenau,il
ghetto di Cracovia e la fabbrica di shindler.
Esperienza dopo la quale si torna cambiati ,si
torna arrabbiati, si torna tristi, si torna felici.
Esperienza che come un pennarello indelebile
segna il cuore di chi partecipa e di chi ascolta.
Esperienza che però dà tanta grinta e forza per
ricominciare ,per migliorare, per ridare le ali a
chi le ha perdute, a chi le ha trovate strappate o
sgualcite.
Un ragazzo tra loro usa la parola scioccante per
definire tutto ciò che ha visto come per esempio
intere trecce tagliate dalla testa di chi non sapeva e accettava;ci racconta delle giornate trascorse nella ghiacciata città polacca.
“Ho promesso” afferma una delle partecipanti “utilizzerò la mia vita in funzione dei diritti inalienabili dell’uomo”. Nei suoi occhi
decisione,forza di volontà e responsabilità.
Ad accompagnarli il professore di filosofia
Pappagallo che ha mostrato tenerezza e commozione nel raccontare le emozioni che hanno
accompagnato la sua esperienza e quella dei
suoi alunni.
Dopo un breve video sull’avvenimento i cinque
ragazzi accompagnati dalla loro animatrice arrivata direttamente da Lecce hanno fatto svolgere
a tutti quanti un’attività coinvolgente: scrivere
su un biglietto la prima parola o il primo pensiero che venisse in mente relativo alla parola
Auschwitz. La lettura di alcuni di essi è stata
accompagnata dal silenzio di chi rispetta e riflette. Qualcuno scrive: “bianco del ghiaccio dei
cuori,della perdita dell’identità,del freddo dei
pensieri,del gelo delle emozioni”,qualcun altro
riferendosi probabilmente alla famosa poesia di
Levi annuncia “se questo è un uomo io non mi
definisco tale”.
3432
Prendiamo quel treno ogni giorno per entrare
nell’animo di chi soffre. Prendiamo quel treno
per diventare uomini e donne del presente senza commettere gli errori del passato. Dobbiamo
prendere quel treno per essere grandi davanti
alle difficoltà che la vita ci offre ma dobbiamo
prendere quel treno soprattutto per capire quanto ci sentiamo piccoli sotto un governo che ci
opprime, in una realtà dove invece dobbiamo
accrescere il nostro sorriso, dove non dobbiamo
far in modo che i nostri diritti vengano calpestati e dove deve regnare la giustizia. Perché non
è uomo colui che uccide,colui che offende,colui
che ruba. È uomo colui che dà vita.
L’ITCGT “G. Salvemini” insegna anche attraverso lo sport
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
di Samarelli Viviana, Cantatore Arianna
Il 6 febbraio, presso l’ITCGT Salvemini, si è tenuta una giornata dedicata allo sport. L’Istituto Salvemini insieme ad alcune società sportive come
, “Exprivia Volley”, “Pallacanestro”, “Molfetta
nuoto”, “Circolo della vela”, “Ginnastica Molfet-
ta”, “Macchia degli esperti”, “CSAIN” e “Tennis
tavolo”, ha indetto il 2° torneo “Filippetto” dedicato agli alunni di scuole medie inferiori. Le scuole medie partecipanti sono state la “G.S. Poli”,
la“S.D. Savio”, e la “C. Giaquinto”.
La mattinata si è aperta con un discorso di presentazione fatto dal Preside Sabino Lafasciano che
ha presentato l’iniziativa che vedrà i nuovi alunni
dell’anno scolastico 2013/2014 studiare con l’I
pad, successivamente ci sono stati alcuni momenti di spettacolo con protagonisti alcuni alunni del
Salvemini. La mattinata è proseguita con alcuni
tornei di pallavolo e calcio a cinque tra gli studenti
delle scuole medie coinvolte e al termine il Diri-
3433
gente Scolastico Sabino Lafasciano ha premiato
i giovani sportivi . Lo scopo della giornata è stato principalmente quello di presentare la scuola
ai probabili e futuri allievi, ma si è voluto anche
proporre un’attività alternativa alle normali lezioni, per sottolineare l’importanza dello sport, da un
punto di vista salutare ma anche educativo.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
26
segnalazioni
marzo 2013
“Una decina di
cani in ‘ostaggio’
di un barbone”,
la denuncia di
un lettore
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3444
Un nostro lettore ci scrive per segnalarci “una
situazione impressionante nella zona Madonna dei Martiri ed esattamente di fronte alla
pizzeria “Marechiaro”. C’è un tipo, una specie di barbone quasi sempre ubriaco, che vive
in una roulotte, occupando per giunta abusivamente uno spazio di demanio marittimo,
che tiene in “ostaggio” una decina di cani. Li
tiene tutti perennemente legati ad una catena
di mezzo metro circa con dei ripari ridicoli e
delle ciotole di acqua e cibo spesso vuote. Ci
sono anche 4 cani di piccola taglia chiusi in un
micro spazio, senza alcun riparo o copertura e
pieno di feci!
Questi animali vivono un’ingiustizia assurda. Non conoscono cosa sia la libertà e cosa
voglia dir correre, vivono segregati e prigio-
nieri di questo folle, con cui è assolutamente
impossibile ragionare perché spesso in preda
all’alcool.”
Speriamo che presto qualcuno intervenga.
“Parcheggiatori fantasiosi”
a Molfetta: la denuncia
di una lettrice
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3445
Diamo spazio alla segnalazione di una nostra
lettrice che ci invia la foto che vedete per denunciare la presenza a Molfetta di “parcheggiatori fantasiosi” che “se il posto non c’è, se lo
creano”, cosi come accaduto nei giorni scorsi
lungo viale Pio XI. “E così -prosegue l’autrice
della segnalazione- il marciapiede è completamento ostruito. Ma, in fondo, tutto rientra nella
normalità molfettese.”
Una panchina “arrampicata” alla
recinzione di piazza Alcide De Gasperi
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3446
Spesso pubblichiamo segnalazioni di lettori
che denunciano le situazioni di degrado in cui
versano alcune delle panchine pubbliche molfettesi. Quella che vi mostriamo oggi, però,
ha qualcosa di molto particolare: qualcuno ha
infatti divelto dalla sua sede originale una panchina installata in piazza Alcide De Gasperi e
che, per motivi ancora da comprendere, è stata ritrovata poggiata, o meglio “arrampicata”,
sulla recinzione della villetta. Forse l’autore
di tale gesto avrebbe voluto portare con se tale
panchina?
Baby-gang in azione presso “La baby-gang che
la stazione di Molfetta:
terrorizza la stazione?
le denuncie dei lettori
L’unione fà la forza”, la
risposta di un lettore
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Molfetta - Uno studente universitario pendolare di Molfetta ci scrive per focalizzare l’attenzione sulla situazione di grave insicurezza
che affligge la stazione ferroviaria, meta ogni
giorno di centinaia di studenti e lavoratori
pendolari. Ogni giorno, e più volte al giorno,
si sente di coetanei che vengono avvicinati e
derubati (quasi sempre dei cellulari) da una
baby-gang del luogo, spesso con l’uso della
violenza. “Io sono una delle vittime” afferma
l’autore della e-mail che prosegue “I colpevoli sono stra-noti alle forze dell’ordine, uno
di questi è lo stesso che spedì in ospedale due
vigili qualche mese fa. Siamo stufi, vorremmo recarci sul luogo di lavoro/studio senza
temere per la nostra incolumità”. L’e-mail di
denuncia si chiude con una domanda: “È mai
possibile che in un paese di 75000 abitanti un
polo così importante come la stazione sia abbandonato dalle assenti forze dell’ordine?”.
A tal riguardo anche la signora Maria ci scrive la seguente lettera denunciando la difficile
e pericolosa situazione che imperversa da un
po’ di tempo alla stazione di Molfetta: “Sono
la mamma di un universitario che giornalmente utilizza il treno per recarsi a Bari ed
è costretto a guardarsi le spalle nella speranza di evitare “incontri ravvicinati” con una
baby gang di cui si è già parlato in un articolo precedente. Il branco di giovani delinquenti nullafacenti si diverte ad importunare
i ragazzi creando un clima di terrore. Mentre
nelle prime ore della mattinata la situazione
appare tranquilla, il pomeriggio e la sera diventa molto pericolosa. Mio figlio mi racconta che alcuni ragazzi che devono viaggiare il
pomeriggio preferiscono utilizzare l’auto o
l’autobus perché hanno paura di subire furti
o pestaggi da parte di questi delinquenti.
Spesso gli stessi salgono sui treni, senza biglietto, allo scopo di disturbare i viaggiatori
specie i più giovani per cui anche il treno è
poco sicuro.
Alla luce di quello che succede, siamo costretti io e mio marito, quando è possibile ad
accompagnare nostro figlio in stazione per
evitare guai. Tra gli universitari circola voce
che lo stesso branco prima di stabilizzarsi
alla stazione di Molfetta si è reso protagonista di scorribande e atti vandalici nei parchi
pubblici di Molfetta dove hanno distrutto di
tutto!
E’ mai possibile che un gruppo di giovinastri
possa creare questo clima di terrore, facendola sempre franca? E’ mai possibile che le
forze dell’ordine non inizino ad agire, specie
dopo che un vigile è stato malmenato?
In qualità di cittadina chiedo al Commissario
Prefettizio, al Comandante della Stazione dei
Carabinieri e al Comandante dei Vigili Urbani di Molfetta un intervento energico per
risolvere definitivamente questa situazione
incresciosa ripristinando lo stato delle cose
e denunciando i responsabili o i loro genitori
se minorenni. Occorre un’azione esemplare
che sia di esempio agli altri! La stazione di
Molfetta deve essere ripulita.”.
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3448
Damiano, un nostro lettore, ci scrive per cercare di rispondere alla denuncia della signora
Maria pubblicata nei giorni scorsi e riguardante la baby-gang che sta terrorizzando la stazione ferroviaria di Molfetta.
“E’ mai possibile che un gruppo di giovinastri
possa creare questo clima di terrore, facendola
sempre franca? E’ mai possibile che le forze
dell’ordine non inizino ad agire, specie dopo
che un vigile è stato malmenato?” Come genitore vivo la stessa tensione della Signora
Maria, e come genitore peraltro ho vissuto in
primis tale sgradevole esperienza attraverso
mio figlio.
E difficile rispondere alle logiche domande
della Signora, è difficile per una serie di motivazioni che dovrei elencare, ma che non sono
il motivo principe della mia risposta.
Personalmente credo nei giovani, tra cui i miei
figli, credo nel coraggio alla legalita a cui li ho
abituati, e a cui, sono certo lei abbia abituato il
suo. Credo che un gruppo di “giovinastri” non
facciano la moltitudine di cui, sono certo e fie-
ro, i nostri figli fanno parte.
Credo che le Forze dell’Ordine facciano il proprio, con i tempi e le modalità a cui “purtroppo” sono soggetti.
Credo che il garantismo legale a cui siamo abituati dalle leggi vigenti non siano più idonee a
difenderci.
Non credo nella giustizia privata.
E non credo nemmeno che tali personaggi siano ormai recuperabili, in barba a tutte le buone
motivazioni e gli ottimi principi dell’assitenzialismo.
Credo che l’unione fà la forza.
Che i nostri figli si associno si uniscano e facciano muro. Che con la loro forza, la loro lealtà, il loro coraggio siano d’esempio.
In loro credo, non in una sparuta minoranza
che mostrano solo di essere l’eccezione.
Il male, haimè, è sempre stato parte del tessuto
sociale sin dall’alba dei tempi, non pensiamo
utopicamente che possa sparire.
Aiutiamo i nostri figli a credere in loro al di là
del cellulare sottratto.”
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natura
marzo 2013
27
Sulle tracce dei
dinosauri in Puglia
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dal web
A Miragica
dalla preistoria
tornano i
dinosauri
Per tutti gli ospiti di Miragica, il parco
divertimenti della Puglia, sarà come tornare dove tutto ha avuto origine, in un
mondo lontano decine di milioni di anni.
A Miragica tornano i dinosauri. Un’esperienza unica, per tutti. Un percorso nella
storia, per scoprire l’evoluzione della vita
sulla Terra. Un divertimento mostruoso e
vero. Perchè una sofisticata tecnologia ha
permesso di creare robot che sfiorano la
perfezione.
Ecco allora cinquanta dinosauri, in dimensione reale, nel loro habitat naturale,
ricostruito in ogni dettaglio all’interno di
una struttura chiusa, lunga settanta metri,
ampia venti metri, alta dieci metri, in grado di muovere gli occhi, la lingua, le dita
con un effetto di straordinario realismo.
Un viaggio a ritroso nel tempo, lungo decine di milioni di anni, per vivere da vicino il gigantesco Tyrannosauro, il piccolo
Archeotterige, ma anche l’Ankylosauro,
il Triceratopo, un’attrazione (Days of the
Dinosaur) di forte valore didattico e di sicuro impatto.
E per i più giovani c’è Dinolab pensato apposta per loro, per continuare ad imparare
giocando. Armati di paletta e secchiello i
bimbi diventeranno esploratori cercando
le uova dei dinosauri ma anche entrando
in quelle dischiuse per cercare i cuccioli
appena nati. Novità “a tema” anche nella
ristorazione… da non perdere.
Miragica riapre al pubblico il 30 marzo
prossimo. Maggiori info su www.miragica.it
3449
a cura di Raffaele Annese,
Centro Studi e Didattica Ambientale
“Terrae” – CEA “Ophrys”
È arrivato il momento di conoscere alcune tra
le scoperte più importanti che sono state fatte in
Puglia, e in particolare anche nella nostra città: a
partire dagli anni ’90 sono stati ritrovati diversi
reperti archeologici che testimoniano la presenza
dei famosi animali della preistoria. Prenderemo
in esame Altamura, il sito più importante e quelli
di Mattinata, Trani e Molfetta, dove sono avvenute le scoperte più recenti.
Proprio in una cava, ad Altamura, nel 1999 furono scoperte 30 mila impronte di dinosauri che
65-70 milioni di anni fa si muovevano tra lagune
e acquitrini. Fu la prima di una serie di scoperte
che stanno rivoluzionando le teorie dei paleontologi. La cava, in località Pontrelli, ad oggi è
il sito più ricco e importante d’Europa e forse
del mondo, grazie all’elevatissima biodiversità
che caratterizzava gli individui presenti contemporaneamente nello stesso luogo. Le impronte
risalgono al Cretaceo superiore e testimoniano la
presenza di oltre duecento animali, appartenenti almeno a cinque gruppi diversi di dinosauri,
erbivori (i sauropodi, dotati di un collo molto
lungo, i ceratopsidi, caratterizzati da un cranio
pesantemente corazzato e munito di molteplici
corni, gli iguanodontidi e gli anchilosauri, la cui
alti fino a 10 metri. In alcune delle impronte è
addirittura possibile leggere le pieghe delle pelle
degli animali o la piccola onda di fango generata
nel momento in cui il dinosauro poggiava la sua
enorme zampa a terra. Tale eccezionale stato di
conservazione delle impronte è dovuto alla presenza di un terreno paludoso dal fondo fangoso
presenza, se confermata dagli studi appena avviati, costituirebbe il primo caso conosciuto al
mondo) e anche carnivori (i teropodi, bipedi e
simili al tirannosauro). Le dimensioni delle impronte variano dai 5 - 6 cm fino ai 40 - 45 cm,
facendo supporre di trovarsi di fronte ad animali
che ha permesso la cementazione dell’impronta. Durante il periodo Cretaceo, infatti, la Puglia
presentava un clima ben diverso da quello attuale: c’era infatti un caldo tropicale, simile a quello
di un paese equatoriali, e il territorio presentava
estese piane fangose. Ma è proprio l’ottimo stato
di conservazione delle impronte che viene messo
in pericolo dall’abbandono del sito e dall’incuria.
Attualmente il sito è ancora chiuso al pubblico.
Nel 2000 sulla scogliera di Mattinata sono state
trovate tredici nuove impronte risalenti a circa
100 milioni di anni fa. L’ orma più nitida è una
zampa con quattro dita, tutte rivolte in avanti. Le
altre 12 impronte, invece, hanno tre dita rivolte
in avanti e la quarta all’ indietro: come le zampe
di gallina. Sono impresse su due enormi massi di roccia calcarea (di 10 e 7 tonnellate) che
fanno parte della barriera di difesa del porto di
Mattinata. Le orme più grandi di Mattinata misurano 26-27 centimetri, le altre sono più piccole
e confermano che sul Gargano vivevano diversi
tipi di dinosauri, oltre ai Terapodi (carnivori) e
agli Ornitopodi (erbivori), finora censiti. Altre
impronte dello stesso genere sono state scoperte
sulla scogliera in zona levante a Trani.
A Molfetta, in località San Leonardo, si trova una
cava a pozzo estesa circa mezzo ettaro all’interno
della quale uno studente di Scienze Geologiche
dell’Università di Bari scoprì nel 2005 numerose
orme di dinosauri erbivori e carnivori. Del sito di
Molfetta ne parleremo in maniera più approfondita nel prossimo numero.
L’importantissima scoperta si somma, quindi,
alle altre analoghe fatte negli ultimi decenni in
Puglia da ricercatori del Dipartimento di Scienze
della Terra e Geoambientali di Bari e da semplici appassionati. Esattamente dal 1999, anno di
scoperta del sito di Altamura, fino a oggi, sono
stati individuati in Puglia ben 18 siti ad orme di
dinosauro, comprendenti sia orme su superfici di
cava, sia orme su blocchi calcarei isolati. Queste scoperte sono ancora più importanti perché
vanno a rafforzare una tesi sostenuta da tempo
dagli scienziati: cioè che il Sud Italia era un promontorio del Nord Africa, dove sono state rinvenute impronte corrispondenti a quelle trovate
sul Gargano. Ciò significa che l’ Italia Meridionale (che non aveva la forma che ha oggi) non
era costituita, come si è detto per anni, da una
serie di piccole e lontane isole. Perché esse non
avrebbero garantito cibo a sufficienza a rettili
come l’Iguanodonte, un bestione pesante 5 tonnellate, lungo fino a 9 metri e alto cinque. Alla
luce di queste scoperte la preistoria della Puglia
e dell’intero bacino Mediterraneo andrà riscritta
completamente: basti pensare che fino al 1993
(anno della scoperta del Celurosauro di Pietraroia, il famoso “Ciro”) non era neanche certa la
presenza dei dinosauri in Italia; adesso non solo
sappiamo che la penisola ospitava una folta popolazione di dinosauri, ma scopriamo anche che
la Puglia non era un arcipelago di isolette ma una
grande distesa pianeggiante, forse confinante
con la Dalmazia. I dinosauri pugliesi riprendono
vita…
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
28
cultura&eventi
marzo 2013
Il Cantastorie e
i canti popolari
dedicati alla
Pasqua
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3450
di Pietro Capurso
Noi molfettesi siamo molto legati alle tradizioni della quaresima. Le processioni, le funzioni
in chiesa, le marce funebri, assumono per noi
un valore particolare che travalica la religione
accumunandoci in un unico sentire. Anche la
nostra cultura popolare è intrisa di questa spiritualità che si manifesta, in particolare, nei
confronti di Maria Addolorata alla quale si rivolgevano tante madri i cui figli erano lontani.
Qui di seguito propongo due esempi di canto
e poesia popolare relativi all’Addolorata che
cerca il figlio Gesù.
Guarda il
video...
Leggi le istruzioni a pag. 31
http://www.ilfatto.net/url/0226.htm
U SCIUVEDIA SENDE
E’ u sciuvedìa sénde
E la Médonne scennì cu ménde
E nen avénne che ci scie
Sola sole se ne partì
Ed acchiàie Sèn Piete pe ‘nnénze
“Métra Merì, cè vè facénne”?
“Voeche ie acchiénne u figghie mie
Cure ca porte la croesce ‘ngoudde”
E tuppe e tuppe. “Ci è a chess’oere?”
“Ie so’ la vérgine Marie”
“Métra Mérì nen pozze aprì
Ca le gedè m’onne ‘ngatenéte”
“Métra Mérì va o méste
E va a fa trè chiove
Nen ténda grosse e nen ténda settile
Ca onne da trapénè carna géndile.
Nen ténda grosse e nen ténda scazzate
Ca onne da trapénè carne sagrate.
GIUDA
Quènne Criste inde all’ourte preghèieve,
pe trènde denère Giude u vennèieve
e, che nu vase ‘nghènnètoere,
idde tradaie nostro Segnòere.
“Curre Vèrgene, curre Mèrì,
fatte subete ‘nzegnè la vìe
addò figghiete onne prettàte
preccè tutte u onne allassàte”.
Quènne stave da la vie de foere,
acchiaie Giude u tradetoere:
“Cè seccèiete?” l’addeménnéie.
Mè u ‘nfème nen respennèie.
La Mèdonne alloere capesciaie
e adacchèssì a Giude parlaie:
“Trénda denère t’onne date le gedè,
mò ca le tiene, cè te ne fè?
Ci qualche coese t’abbesegnèieve,
venieve e mèieche ca nge penzèieve.
Trènda denère avesse acchiàte,
che tutte u coere te l’avèsse date.
E, ci aie nen le tenèieve,
l’addemènnèieve a Métalène.
Ci pure edde nen l’acchièieve,
aie u vèiele me vennèieve.
De chire solte, cè te ne fè?
So’ la chendènne du figghie mèie
ca moere ngroesce innocènde
pe salvà tutta la gènde”
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cultura&eventi
marzo 2013
29
L’artista Michelangelo de
Virgilio sale in cattedra
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di Paola Copertino
Una esperienza sicuramente diversa dal solito,
che lo ha coinvolto ed emozionato perché si
trattava di relazionarsi con i giovani, quella che
ha visto protagonista presso la Sala Ottagono
del Centro Commerciale Mongolfiera di Molfetta, nell’ambito del mese dedicato all’Arte, lo
scultore molfettese Michelangelo de Virgilio.
L’artista che plasma un metallo duro e freddo
come l’acciaio inox, riuscendo a dargli forma
e cuore, perché le sue sculture trasmettono,
emozioni e sensazioni, ha intrattenuto ragazzi
delle scuole medie e superiori di Molfetta e del
circondario, nell’ambito di un progetto, unico
nel suo genere che vede attraverso tre appuntamenti, con altrettanti protagonisti del mondo
creativo, una interazione fra arte e territorio.
Michelangelo de Virgilio, scultore per hobby
e metalmeccanico di professione, come ama
definirsi, aveva portato alcune delle sue splendide creazioni, molte delle quali vincitrici di
importanti premi a livello nazionale che hanno
riscosso il lusinghiero apprezzamento di pubblico e critica. Alcune sculture sono figurative,
ritraggono monumenti molfettesi e non solo,
altre invece sottendono una idea e la rappresentano in modo creativo,facendo riflettere ed
immedesimare lo spettatore che si chiede cosa
ci sia dietro l’ opera. Lo scultore coadiuvato
da un filmato e spronato dall’ intervistatore ha
illustrato tutte le fasi creative dell’ opera,ha descritto la materia, le difficoltà di lavorare con l’
acciaio inox che non tollera errori, ha commentato tutti i passaggi prima di arrivare all’ opera
finita, che necessita, visto il materiale scelto
di tempi molto lunghi. I giovani, veramente
numerosi,alcuni dei quali provenienti dagli
Istituti d’ Arte della zona, hanno ascoltato affascinati con attenzione apprezzando molto questa lezione fuori dai soliti canoni, in un luogo
insolito. Non erano, come dicevamo, dietro un
banco , ma seduti a terra su morbidi cuscini, in
maniera informale per assistere a questo workshop e apprendere le tecniche della scultura
con acciaio. De Virgilio ha raccontato della sua
vita, di dove lavora l’ acciaio, degli attrezzi che
utilizza, del fatto che fa parte del direttivo del
Centro Studi Azzarira per cui ha realizzato, in
occasione del premio, alcune sculture che fanno bella mostra nelle case di autorevoli giornalisti pugliesi, noti a livello nazionale. Schivo
di natura, visto il crescente successo e i premi
conseguiti ( anche Rai 3 gli ha dedicato un ampio servizio sulla sua arte non comune), Michelangelo de Virgilio ha acquistato ormai con
microfoni e telecamere una certa spigliatezza e
ben si è destreggiato fra la giovane platea di allievi per un giorno. A conclusione dell’ interessante lezione, gli allievi dell’ Istituto d’ Arte di
Corato hanno dato un saggio delle loro doti artistiche dipingendo alcuni pannelli posizionati
nel corridoio con figure astratte utilizzando colori acrilici e a tempera. Non poteva mancare
la musica per concludere una mattinata di apprendimento fuori dagli schemi. Ad esibirsi fra
l’ entusiasmo del pubblico il giovane musicista Salvatore Cafiero, chitarrista di Dolcenera
con al suo attivo importanti collaborazioni con
3451
noti artisti. In programma ha infatti esibizioni
con cantanti nazionali ed internazionali che lo
renderanno ancora più conosciuto al panorama
musicale, anche perché lo si vede in video musicali molto amati dal pubblico giovanile. Una
mattinata all’ insegna dell’ arte, dalla scultura
alla musica, che ha incuriosito e coinvolto il
giovane ed esigente pubblico.
L’Accademia di Belle Arti di Bari si apre al territorio
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di Paola Copertino
L’Accademia di Belle Arti di Bari si apre al
territorio Sempre più sinergico e costruttivo
il rapporto che si è creato fra l’Accademia di
Belle Arti di Bari e la città di Molfetta,per la
precisione con il Fashion District che ospita
presso il suo spazio, l’unità 58, una splendida
collettiva denominata “Multiplo” e che potrà
essere visionata ed ammirata da amanti dell’
arte e acquirenti del centro commerciale che
giungeranno da paesi e regioni limitrofe fino
al 28 aprile.
Si tratta di una selezione di 46 incisioni realizzate dagli allievi della 1^ Cattedra di grafica
i cui docenti sono Maria Bellomo e Angelo
Pagliarulo e della 2^ Cattedra, sempre di grafica, questa volta tenuta dai professori Federico
Martino e Patrizia D’Orazio che con dedizione
e impegno hanno seguito i ragazzi nella realizzazione di queste opere d’ arte dalla tecnica
non facile. La grafica è una arte antica, risale
addirittura al trecento-quattrocento, e sapiente
fatta di materiali, acidi, metalli, colori, legni e
tessuti. Il segno grafico poi ha una creatività
innata, definisce, delinea e delimita lo spazio e
la realtà che lo circonda imponendosi sulla tela
o sulla carta. L’incisione è un segno indelebile,
un modo per fissare nella matrice un modello
creativo che potrà poi essere replicato con la
stampa. E proprio il fatto che può essere riprodotto, prodotta in serie , assumendo il carattere
di multiplo, ha spinto gli organizzatori a scegliere questo nome per l’interessante collettiva, curata dal critico d’arte Giustina Coda. Il
coordinamento generale è stato curato da: A.
Cicchelli, V. Girolamo, R. Pucciarelli, mentre
dell’ allestimento si sono occupati:G.Carlucci,
G. De Serio e M. Muolo; R. Sibilano ha realizzato la riproduzione fotografica delle opere.
E’ stato un grande lavoro di squadra perché
per realizzare ed allestire una mostra ci sono
tante persone che lavorano dietro le quinte. Indipendentemente dalle matrici e dai mezzi con
i quali si arriva ad impressionarle , due sono
gli elementi della stampa incisa: carta e inchiostro. Gli allievi delle due Cattedre di grafica
dell’ Accademia, dopo aver quindi acquisito le
nozioni teoriche fondamentali su tutte le tecniche di incisione, hanno approfondito le proprie
esperienze applicative soprattutto sulle tecniche calcografiche realizzando una mostra che
vale veramente la pena di visitare. La scelta di
questo percorso didattico, l’ apertura verso l’
esterno, trova la sua ragione nella motivazione
che la creatività va stimolata, incoraggiata, in
modo tale che gli studenti possano esprimere
con le loro opere d’ arte pensieri, sensazioni,
sentimenti ed emozioni. Le tecniche calcografiche e di incisione danno molta libertà di
esprimersi, come ha affermato il neo direttore dell’ Accademia di Belle Arti di Bari, il
professor Giuseppe Sylos Labini, presente al
vernissage insieme ai docenti dell’ Istituto e
agli autori delle opere. Questa sinergia creatasi
con il centro commerciale permette di fornire
una adeguata risposta a una domanda di consumo della cultura e dell’ arte dando nuove
opportunità ai giovani in questo momento veramente difficile per la grave crisi economica
che attanaglia il Paese. Questi artisti del segno
avvalendosi di tecniche molto antiche hanno
svecchiato quest’ arte proponendo temi e contenuti attuali e al passo con i tempi. Le ombre
del passato, le linee,le antiche macchie, i segni del tempo hanno fatto un salto nel futuro
proponendo opere che esprimono i disagi del
nostro tempo, i temi più ricorrenti, le figure
più attuali. Le docenti hanno poi illustrato al
pubblico presente differenza fra la xilografia e
la calcografia; la prima realizzata su legno che
acquista tonalità e sfumature differenti, secondo quello che si utilizza, per la seconda invece si adoperano lastre di vari metalli :zinco o
rame dopo aver usato degli acidi; naturalmente
la stampa finita viene al contrario del disegno
inciso. Naturalmente le stampe, tutte su carta pregiata e a tiratura limitata( più è basso il
numero più l’ opera è pregiata) dopo infatti la
matrice diviene inutilizzabile, sono tutte frutto
di un procedimento manuale e se le incisioni
possono essere riprodotte in serie, l’ idea e la
creazione rimangono uniche ed inimitabili. Ma
la molteplicità, la ripetitività che si fonda su
numerosi e complessi procedimenti tecnici,nel
recupero insieme della memoria attraverso
composizioni accurate, in sovrapposizioni di
segni incisori e testimonianze della storia in
cui si avverte il senso di una forte coscienza critica, non annulla e cancella il fare arte,
come afferma il critico Giustina Coda. Ella infatti afferma che rimangono però immutabili e
durevoli l’ idea , la progettazione fantastica, l’
emozione della manualità, l’ osservazione della natura, della realtà, del vissuto quotidiano, l’
esplorazione di mondi di sensazioni,memorie
e ricordi, tutti caratteri che,insieme a notevoli
capacità tecniche ammiriamo nelle incisioni di
questa mostra. Nell’ ottocento, grazie al diffondersi della corrente dell’ impressionismo,
nuova vitalità ebbe la tecnica dell’ incisione
che permette oggi di realizzare opere moderne
anche nei temi. Oggi la grafica è molto diffusa
grazie al computer e ai programmi specifici in
3452
questo settore, ma le incisioni conservano un
valore artistico, inferiore alle opere pittoriche
, ma certamente sono da considerarsi opere d’
arte. I docenti hanno affermato quanto sia duro
emergere nel mondo dell’ arte, la mostra rappresenta un premio dopo tanto lavoro, passione e fatica. Tanto entusiasmo è stato mostrato
dai giovani artisti perché una collettiva rappresenta la realizzazione di un sogno, il passaggio
dall’ idea alla realtà, lo stesso entusiasmo che
metteranno sicuramente per preparare splendidi lavori per partecipare al Premio Nazionale
delle Arti, organizzato proprio dall’ Accademia
di Belle Arti di Bari che si terrà nel mese di
ottobre a Bari. Il precedenza, ci ha spiegato il
direttore dell’ Accademia, questo premio era
stato organizzato a Milano, Torino e Roma,
quindi sarà un grande onore ospitare lavori che
coinvolgeranno tutte le arti visive: dalla scenografia alla pittura, dalla scultura alla incisione,
dalla decorazione alle installazioni. Le opere
esposte presso la “Fashion Art” di Molfetta
Outlet, hanno affermato i docenti delle Cattedre di Grafica, sono un piccolo esempio della
passione e dell’ impegno profusi dagli allievi
in questa attività, oltre che una testimonianza
delle non trascurabili potenzialità in esse custodite; potenzialità che chiedono soltanto di
essere liberate e sviluppate anche grazie a queste nuove collaborazioni con il territorio.
rimani aggiornato minuto per minuto sul sito www.ilfatto.net
30
marzo 2013
cercalavoro
Dalla Regione Puglia
80 milioni di euro
per ricollocare 40
mila disoccupati
Start Cup Regione Puglia
2013: nuove opportunità
per fare impresa
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3453
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Arrivano dalla Regione Puglia 80 milioni di euro
con lo specifico intento di promuovere e favorire
la ricollocazione, nel mercato del lavoro, dei lavoratori e lavoratrici colpiti dalla crisi e di sostenere
il reddito di coloro che non possono più percepire
gli ammortizzatori sociali in deroga.
Tutto questo, ha spiegato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, durante la presentazione del Piano alla stampa “consentirà di riservare
questo fondo a 40 mila persone, 40 mila famiglie
che vivono in una situazione di assoluta precarietà e incertezza. Il piano che abbiamo presentato
riguarda specificatamente questa platea, affinché
tale platea possa essere ripresa in carico globalmente dalla nostra amministrazione regionale,
perché possa essere censita in tutti i suoi talenti
professionali.”.
Insomma una politica, quella messa in campo
dall’amministrazione regionale, che con interventi concreti consentirà di seguire con attenzione la
delicata situazione in cui si sono venuti a trovare
questi lavoratori e lavoratrici che potranno svolgere tirocini formativi, integrando il loro reddito.
La Regione Puglia così interviene dimostrando
chiaramente di non avere nessuna intenzione di
abbandonare i lavoratori anzi, prosegue il Presidente della Regione Nichi Vnedola durante il suo
intervento: “Ci facciamo carico della povertà e proviamo a combatterla. Ecco a questo serve il Piano
presentato oggi. Questi lavoratori costituiscono un
frammento, ma è un frammento tra i più gelidi e
più bui della povertà reale del nostro paese”.
3454
In arrivo, da parte dell’Agenzia Regionale per la
Tecnologia e l’Innovazione, la nuova edizione di
“Start Cup Puglia 2013”. Voluta dalla Regione
Puglia, Area Politiche per lo Sviluppo Economico
per il Lavoro e l’Innovazione, tale premio offrirà,
a chi possiede un’idea di business innovativa, la
possibilità di trasformare la sua idea in un’impresa
avvalendosi di attività di formazione, assistenza
progettuale e premi economici.
Chi può partecipare a questo concorso? Possono partecipare aspiranti imprenditori, singoli e
in gruppo che vogliono far nascere un’impresa
innovativa in Puglia oppure un’impresa, sempre
pugliese, già esistente in ambito innovativo nata
dopo il 1° gennaio 2013 o in fase di costruzione.
Partecipare non comporta alcun costo mentre la
candidatura deve essere presentata esclusivamente
on line dal 21 febbraio al 3 luglio 2013, iscrivendo il proprio business plan in una delle seguenti
categorie “Life Science’” ICT-Social Innovation”,
“Agrifood – Cleantech’, “Industrial”.
A settembre i piani migliori d’impresa selezionati
prenderanno parte all’evento finale della Start Cup
Puglia 2013 che si svolgerà a settembre. La giuria,
infine, determinerà i 4 finalisti del concorso, considerando la valutazione del business plan con quella dell’esposizione orale dei progettisti finalisti.
Gli interessati possono visitare il sito: www.
startcup.puglia.it per visionare il bando, le modalità di partecipazione informazioni varie.
“La libertà è un bene comune, e se di essa non godono tutti,
non saranno liberi neppure coloro che si reputano tali.”
M. de Unamuno
www.ilfatto.net
consigli per una sana
alimentazione
sudoku
4
9
5 9 7
2
6
5 9
8
1
9
8 1 5 2
6
8
6 1
Il colesterolo
difficile
facile
2 5
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1
4 9 6 3
1
8
2 6
7
6
5 2 3
4
1
5
2
5
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7
4
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3 6
1
9 3
5
7
2
9
7
soluzioni
Sudoku (giapponese: su-doku, nome completo: Su-ji wa dokushin ni kagiru) è un gioco di
logica nel quale al giocatore o solutore viene proposta una griglia di 9×9 celle, ciascuna
delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa in
9 righe orizzontali, nove colonne verticali e, da bordi in neretto, in 9 “sottogriglie”, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue.
Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del
gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in
ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte
le cifre da 1 a 9 e,
pertanto, senza ripetizioni.
Fonte:
it.wikipedia.org
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a cura della dott.ssa Annalisa Mira
Biologa Nutrizionista
Studio di Nutrizione e Alimentazione
tel. 080.335.45.29 - 338.27.87.929
Questo termine fa pensare alle analisi del sangue,
perché tutti sappiamo
che si tratta di un parametro da tenere sotto
controllo dato che un
valore troppo alto può
portare a rischi cardiovascolari. Vediamo di
cosa si tratta. Il colesterolo è un lipide fondamentale per gli animali: è coinvolto nella
formazione e nella riparazione delle membrane cellulari, è il precursore della vitamina D,
degli ormoni steroidei, degli ormoni sessuali
e dei sali biliari ed è presente nell’emoglobina. Il nostro organismo è in grado di produrlo
(principalmente a livello epatico) e quello che
noi introduciamo attraverso l’alimentazione
non può superare il 20% del totale. Poiché
si tratta di una molecola presente nei tessuti
animali, capite bene che gli alimenti di origine vegetale ne sono privi. Se si seguono i
principi della corretta alimentazione è facile
modulare l’introito dall’esterno. Il colesterolo nel sangue è legato a proteine in strutture
dette liporoteine che vengono distinte in base
3456
alla loro densità e che hanno funzioni diverse. Potete così leggere nelle vostre analisi:
colesterolo LDL, che indica lipoproteine che
trasportano il colesterolo alle cellule e nello
stesso tempo lo depositano a livello dei vasi;
colesterolo HDL che indica lipoproteine che
invece effettuano il trasporto contrario e cioè
riportano il colesterolo al fegato. LDL rappresenta quindi quella frazione di colesterolo che
viene definito cattivo perché determina quei
depositi pericolosi a livello delle arterie, HDL
invece è quello buono perché funge da spazzino e più è alto meglio è. Stando a ciò capite
che per quanto riguarda il valore ematico non
basta guardare il valore del colesterolo totale
(200 mg/dl) ma per valutare correttamente il
fattore di rischio bisogna considerare il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL:
tale indice per un soggetto sano deve essere
inferiore a 5 per l’uomo e a 4,5 per la donna.
Ricordate che l’attività fisica aumenta i livelli
di colesterolo HDL mentre il fumo li riduce.
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marzo 2013
amici animali
ricetta
Perchè il mio cane
scuote la testa?
Invia un sms sull’articolo al 347/5725019 inserendo il codice
a cura della dott.ssa Chiara Pacifico
[email protected]
tel. 347.898.87.37
L’otite, processo infiammatorio a carico
dell’orecchio, è una delle
princpali cause del continuo scuotimento della
testa del cane.Tale processo infiammatorio può
avere decorso acuto o
cronico e, a seconda della parte dell’orecchio
colpita, si distingue un’ otite esterna, un’otite
media e un’otite intena.
Diversi sono i fattori responsabili di tale patologia:
Conformazione dell’orecchio: Condotti uditivi,
pelo fitto all’interno delle orecchie e orecchie
pendule riducono il flusso di aria all’interno
delle stesse aumentando così l’umidità responsabile della replicazione dei microrganismi.
31
La colomba pasquale
ingredienti
3457
• Parassiti
• Corpi esranei
• Allergie
• Disordini endocrini
I principali segni clinici di tale patologia, causati dal prurito e dolore, sono: scuotimento della testa, grattamento delle orecchie, eritema del
padiglione auricolare e presenza di essudato
secco o umido legato a cattivo odore.
E’ importante, notati questi sintomi, portare
tempestivamente il vostro cane dal veterinario che, attraverso specifici esami, effettuerà
un’attenta diagnosi prescrivendovi un trattamento mirato ed evitando così la cronicizzazione dell’infiammazione.
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50 g di lievito di birra
1,2 kg di farina 00
9 uova
scorza di 1 limone non trattato
450 g di burro morbido
300 g di zucchero
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100 g di latte
300 g di frutta candita a piacere
50 g di granella di zucchero
100 g di mandorle
sale q.b.
procedimento
Sciogliete il lievito di birra con 50 g di acqua tiepida
e impastatelo con 120 g di farina 00. Formate un panetto, infarinatelo e praticate con un coltello un’incisione a croce. Fate intiepidire 2 litri di acqua in una
casseruola dai bordi alti, immergete la palla di pasta
nell’acqua e lasciatevela per10 minuti circa. Trascorso
questo tempo l’impasto galleggerà; rigiratelo e lasciatelo nuovamente nell’acqua per altri 10 minuti. Intanto
impastate il resto della farina con i tuorli, un pizzico
generoso di sale, la scorza del limone grattugiata, 250 g
di burro, lo zucchero, il latte tiepido e la palla lievitata.
Lavorate il composto bene per circa 20 minuti fino a
che questa non si appiccicherà più alle mani. Copritela
con un canovaccio umido e lasciatela riposare, dentro
ad una ciotola fino a che non sarà aumentata di 1/3 del
suo volume. Riprendete la pasta, lavoratela e apritela
con le mani, incorporate 75 g gi burro e lavorate nuovamente.
Coprite e lasciate lievitare. Prendete ancora l’impasto,
incorporate il resto del burro rimasto e i canditi e lavorate fino ad avere un composto liscio. Sistemate l’impasto dentro allo stampo da colomba e lasciate lievitare
ancora per 30 minuti circa. Pennellate la superficie con
1 tuorlo sbattuto e cospargete il tutto con la granella
di zucchero e le mandorle. Infornate a 180 C per 15
minuti quindi abbassate di 10 C e proseguite la cottura
per 35 minuti circa.
oroscopo
d
ARIETE
Ti aspetta un mese vivace, colmo di sorprese, di scelte, di
discussioni, di allegria e gioia, ma anche di nervosismo e
rabbia. Non affrettarti a tirare le conclusioni e non essere
pessimista: nonostante qualche momento di tensione, marzo sarà un mese molto positivo per te e per quello che sogni
di fare. Rifletti a lungo sulle scelte da intraprendere, e non
agire mai impulsivamente: smusserai anche il nervosismo
che, a giorni, potrebbe serpeggiare. I transiti sono favorevoli per smuovere situazioni stagnanti e aiutarti a proseguire meglio in quello che speri.
TORO
Con Mercurio nel segno dei Pesci per tutto il mese, potresti vivere momenti piacevoli con la tua famiglia, gli amici,
mostrarti socievole e risolvere vecchi conflitti. Il cielo è
quasi del tutto sgombro di nubi, se si eccettua per i dispetti
di Saturno, in azione solo sui punti deboli della tua vita. Se
hai voglia di movida, di divertimento, di viaggiare, questo
periodo potrebbe essere molto favorevole. Sarai vivace,
brillante e pimpante: beh, è arrivata la Primavera!
GEMELLI
Il mese inizia con qualche perplessità, o forse addirittura
con aperte tensioni in famiglia o con un conoscente. Sei
irritato e irritabile: troppi pianeti passeggiano nel segno dei
Pesci! Le stelle ti consigliano di non affrontare con eccessiva irruenza eventuali discorsi nella prima parte del mese,
perché con il passare dei giorni e la conclusione di marzo
vedrai che molte situazioni andranno a posto da sole, oppure, male che vada, nel prossimo periodo, verso aprile.
Muoviti con prudenza e non prendere decisioni frettolose:
Mercurio non ti favorisce.
CANCRO
Questioni importanti in cantiere? Cerca di sbrigartela in
fretta: il cielo di marzo sarà favorevole a tutto tondo ma
con l’arrivo della Primavera potresti incappare in tensioni e
nervosismi in grado di spingerti fuori strada. Ma andiamo
per gradi. Il mese inizia con allegria, serenità, divertimento
con gli amici, piacevoli novità che riguardano casa e famiglia. Tutto bene, anzi, alla grande, fino quasi alla fine
di marzo, quando dovrai affrontare qualche momento di
irritazione.
LEONE
Marzo sarà un mese piuttosto vivace, soprattutto nelle seconda parte, quando numerosi pianeti inizieranno a traslocare dai Pesci nell’Ariete. Anche i problemi, se c’erano,
inizieranno ad affievolirsi, l’allegria prenderà il posto della
malinconia che (per alcuni di voi) aveva offuscato i mesi
precedenti. È primavera e insieme alla natura si risveglierà
la tua voglia di fare e di godere la vita con familiari e amici.
La Pasqua sarà piacevole e potresti anche organizzare qualcosa che aspettavi da tempo di poter fare.
VERGINE
Marzo sarà piuttosto movimentato. Sei nervoso, irritabile, forse per una questione familiare che ormai si trascina
da troppo tempo o per un’incomprensione sorta con amici. Mercurio in Pesci per tutto il mese segnala equivoci,
tensioni, disaccordi sorti per mancanza di chiarezza, oppure per invidia. Però, non pensare che marzo sarà tutto
discussioni e parole di fuoco: avrai anche momenti positivi
e notizie piacevoli.
BILANCIA
Marzo inizia bene, tra mille promesse e il desiderio di fare un
viaggio, concederti uno sfizio, regalarti più divertimento. La
prima parte del mese sarà scorrevole e simpatica. I rapporti
interpersonali, famiglia e amici, saranno privi di tensione. A
partire dal dodici, prima Marte, poi Sole e Venere, traslocheranno in Ariete, complicando eventuali rancori preesistenti o
creandone di nuovi. Sii prudente ed evita ogni gesto, parola o
scelta dettati dall’impulsività.
SCORPIONE
Mercurio sarà nel segno dei Pesci per tutto il mese. Vuol
dire che ci saranno momenti piacevoli con la tua famiglia
e gli amici, sarai socievole e, se ci sono tensioni o litigi in
atto, potrai perfino risolvere vecchi conflitti. Il momento
sarà eccellente per programmare un viaggio, regalarti una
vacanza, aumentare il numero dei tuoi amici e divertirti
come preferisci. La Primavera quest’anno sarà la tua grande alleata!
SAGITTARIO
Il mese inizia con qualche incertezza, forse ci sono tensioni in famiglia o con un conoscente. Mercurio, in transito
nel segno dei Pesci per tutto marzo, non favorisce la comunicazione e potrebbe creare equivoci, ritardi e disguidi.
Se fai parte della categoria dei Sagittario ingenui, potrebbe
sfuggirti anche qualche gaffe di quelle madornali: occhio a
quello che dici! L’irritazione, il nervosismo che serpeggia
un po’ per tutto il mese, saranno però molto smussati dopo il
dodici, quando alcuni pianeti inizieranno a passare dai Pesci
in Ariete, segno a te favorevole.
CAPRICORNO
Marzo inizia in un tripudio di pianeti favorevoli. Venere,
Marte, Sole e Mercurio, per citare solo i veloci, sono tuoi alleati. Mercurio rimarrà in Pesci per tutto il mese, mettendo a
tua disposizione comunicativa, voglia di socializzare, senso
dell’umorismo e vivacità. Con gli amici e in famiglia sarai a
tuo agio, pronto al divertimento e allo scherzo, o, comunque,
più aperto del tuo solito. Dal dodici però Marte prima, poi
Sole e infine Venere, passeranno in Ariete, creando tensioni
e piccoli nervosismi.
ACQUARIO
Marzo sarà dinamico, soprattutto nella seconda parte,
quando numerosi pianeti inizieranno a passare dai Pesci
nell’Ariete. Lasciati quindi alle spalle dubbi, perplessità,
eventuali tensioni, perché con il passare dei giorni sentirai
che il vento gira a tuo favore. Sarà un periodo favorevole
per la vita familiare, per organizzare una partenza sprint in
occasione della Pasqua, per capire te stesso e impegnarti
per ottenere quello che davvero vuoi raggiungere!
PESCI
Con Mercurio nel segno dei Pesci per tutto il mese sarai il
protagonista di un periodo davvero divertente e piacevole!
Ti aspetta armonia in famiglia, con gli amici, vita sociale intensa e probabilmente anche la possibilità di fare un
bel viaggio, oppure di conoscere un gruppo nuovo e interessante. Giornate movimentate insomma, che ti faranno
sentire vivo e gratificato. Se ci sono problemi, vedrai che
piano piano svaniranno nei prossimi mesi. La ruota sta per
girare, a tuo favore!
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IL FATTO
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aut. del 19 ottobre 2007 n. 17/07
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