di Guido Cariati
i consigli di GT
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Modalità di installazione delle valvole a tre vie
UNA VALVOLA
può essere
modulante o a
due posizioni:
ciò dipende
dalla sagoma del
suo otturatore
e dalle
caratteristiche
del servomotore
dal quale è
pilotata.
IL QUESITO
Vorrei sapere – scrive un nostro abbonato di Genova – se in
un impianto idronico l’uso di una valvola miscelatrice come
deviatrice (o viceversa) è ammissibile o è assolutamente da
evitare. Inoltre vorrei sapere se ci sono particolari accorgimenti
da considerare in fase di installazione.
Tra tutte le valvole quelle a tre vie sono le più utilizzate per la
regolazione dei circuiti idronici. Esse sono costituite da una via
comune attraverso la quale transita sempre tutta la portata,
da una seconda via diretta attraverso la quale transita tutta la
portata quando la valvola è aperta e da una terza via di bypass
La selezione della valvola
Le valvole a tre vie devono essere
scelte con un certo discernimento.
È innanzitutto indispensabile
scegliere una valvola con un
servomotore che sia compatibile
con il termostato di controllo.
Quindi per valvole a due posizioni
andranno scelti termostati a due
posizioni, per valvole modulanti
andranno scelti servomotori
modulanti, e così via. Ma non basta;
è infatti anche indispensabile che
il segnale di comando emesso
dal termostato abbia le stesse
caratteristiche del segnale
accettabile dal servomotore, pena il
cattivo funzionamento o, al limite,
la distruzione del tutto. È quindi
buona norma acquistare valvola e
termostato dallo stesso fornitore
lasciando ad esso la responsabilità
della scelta dell’accoppiamento.
La scelta della grandezza della
valvola solamente “in funzione del
diametro dell’attacco dell’utenza”
è da evitare nel modo più assoluto.
Il criterio più esatto consiste
nella scelta della valvola in
funzione della perdita di carico
dell’utenza controllata. In effetti
se la perdita di carico della valvola
fosse per esempio troppo elevata,
ogni variazione della posizione
dell’otturatore provocherebbe una
brusca variazione della portata che
potrebbe innescare pericolosissimi
fenomeni di pendolazione. Un buon
criterio è la scelta di valvole con
perdite di carico comprese tra
0,5 e 1 volta le perdite di carico
dell’utenza (anche in questo caso è
tuttavia norma di buona prudenza
demandare la scelta al costruttore
dopo avere precisato la funzione
della valvola e le perdite dei
carico dell’utenza).
attraverso la quale transita tutta la portata quando la valvola
è chiusa. All’interno della valvola si trova un otturatore che,
comandato da un servomotore esterno, smista la portata sulla
via diretta, sulla via di bypass o su entrambe nelle posizioni
intermedie. Se la via comune corrisponde all’ingresso dell’acqua
nella valvola, quest’ultima prende il nome di “deviatrice”,
in quanto “devia” sulle altre due vie la portata che le arriva,
mentre se la via comune corrisponde all’uscita dalla valvola essa
prende il nome di “miscelatrice” in quanto “miscela” la portata
che le arriva dalle altre due vie.
Alcune importanti differenze
Poiché le valvole miscelatrici si distinguono dalle deviatrici
da alcune importanti differenze interne l’uso di una valvola
miscelatrice come deviatrice (o viceversa) potrebbe provocare
degli inconvenienti di funzionamento come alterazioni delle perdite
di carico, della velocità di reazione, etc. Quindi, salvo diversa
indicazione del costruttore, una valvola miscelatrice non deve mai
essere usata come deviatrice e viceversa.
L’installazione
È fondamentale collegare correttamente all’utenza la via
normalmente aperta e la via normalmente chiusa. Se per esempio
il sistema di regolazione di un impianto di riscaldamento
fosse dotato di un termostato che chiudesse i contatti quando
l’utenza richiede calore, la via collegata all’utenza dovrebbe
essere normalmente chiusa (NC), mentre se il termostato
aprisse i contatti quanto l’utenza chiede calore la via collegata
all’utenza dovrebbe essere normalmente aperta (NA). Quindi in
un’applicazione di riscaldamento con un termostato ad azione
diretta (cioè che chiude i contatti quando si manifesta del carico)
la via NC deve essere collegata all’utenza, mentre la via NA
deve essere collegata sul bypass; usando invece un termostato
ad azione inversa la via NA deve essere collegata all’utenza e la
via NC al bypass. Se l’applicazione fosse di raffreddamento si
verificherebbero le situazioni opposte. La distinzione tra la via NA
e la via NC della valvola prima del montaggio è semplicissima:
basta soffiare nella via comune e osservare da quale via esce
l’aria; tale via è quella NA, mentre l’altra è la NC.
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