di Guido Cariati i consigli di GT Questo spazio è dedicato a voi lettori. Se avete qualche dubbio tecnico, impiantistico o normativo, spedite i vostri quesiti a [email protected] 74 Modalità di installazione delle valvole a tre vie UNA VALVOLA può essere modulante o a due posizioni: ciò dipende dalla sagoma del suo otturatore e dalle caratteristiche del servomotore dal quale è pilotata. IL QUESITO Vorrei sapere – scrive un nostro abbonato di Genova – se in un impianto idronico l’uso di una valvola miscelatrice come deviatrice (o viceversa) è ammissibile o è assolutamente da evitare. Inoltre vorrei sapere se ci sono particolari accorgimenti da considerare in fase di installazione. Tra tutte le valvole quelle a tre vie sono le più utilizzate per la regolazione dei circuiti idronici. Esse sono costituite da una via comune attraverso la quale transita sempre tutta la portata, da una seconda via diretta attraverso la quale transita tutta la portata quando la valvola è aperta e da una terza via di bypass La selezione della valvola Le valvole a tre vie devono essere scelte con un certo discernimento. È innanzitutto indispensabile scegliere una valvola con un servomotore che sia compatibile con il termostato di controllo. Quindi per valvole a due posizioni andranno scelti termostati a due posizioni, per valvole modulanti andranno scelti servomotori modulanti, e così via. Ma non basta; è infatti anche indispensabile che il segnale di comando emesso dal termostato abbia le stesse caratteristiche del segnale accettabile dal servomotore, pena il cattivo funzionamento o, al limite, la distruzione del tutto. È quindi buona norma acquistare valvola e termostato dallo stesso fornitore lasciando ad esso la responsabilità della scelta dell’accoppiamento. La scelta della grandezza della valvola solamente “in funzione del diametro dell’attacco dell’utenza” è da evitare nel modo più assoluto. Il criterio più esatto consiste nella scelta della valvola in funzione della perdita di carico dell’utenza controllata. In effetti se la perdita di carico della valvola fosse per esempio troppo elevata, ogni variazione della posizione dell’otturatore provocherebbe una brusca variazione della portata che potrebbe innescare pericolosissimi fenomeni di pendolazione. Un buon criterio è la scelta di valvole con perdite di carico comprese tra 0,5 e 1 volta le perdite di carico dell’utenza (anche in questo caso è tuttavia norma di buona prudenza demandare la scelta al costruttore dopo avere precisato la funzione della valvola e le perdite dei carico dell’utenza). attraverso la quale transita tutta la portata quando la valvola è chiusa. All’interno della valvola si trova un otturatore che, comandato da un servomotore esterno, smista la portata sulla via diretta, sulla via di bypass o su entrambe nelle posizioni intermedie. Se la via comune corrisponde all’ingresso dell’acqua nella valvola, quest’ultima prende il nome di “deviatrice”, in quanto “devia” sulle altre due vie la portata che le arriva, mentre se la via comune corrisponde all’uscita dalla valvola essa prende il nome di “miscelatrice” in quanto “miscela” la portata che le arriva dalle altre due vie. Alcune importanti differenze Poiché le valvole miscelatrici si distinguono dalle deviatrici da alcune importanti differenze interne l’uso di una valvola miscelatrice come deviatrice (o viceversa) potrebbe provocare degli inconvenienti di funzionamento come alterazioni delle perdite di carico, della velocità di reazione, etc. Quindi, salvo diversa indicazione del costruttore, una valvola miscelatrice non deve mai essere usata come deviatrice e viceversa. L’installazione È fondamentale collegare correttamente all’utenza la via normalmente aperta e la via normalmente chiusa. Se per esempio il sistema di regolazione di un impianto di riscaldamento fosse dotato di un termostato che chiudesse i contatti quando l’utenza richiede calore, la via collegata all’utenza dovrebbe essere normalmente chiusa (NC), mentre se il termostato aprisse i contatti quanto l’utenza chiede calore la via collegata all’utenza dovrebbe essere normalmente aperta (NA). Quindi in un’applicazione di riscaldamento con un termostato ad azione diretta (cioè che chiude i contatti quando si manifesta del carico) la via NC deve essere collegata all’utenza, mentre la via NA deve essere collegata sul bypass; usando invece un termostato ad azione inversa la via NA deve essere collegata all’utenza e la via NC al bypass. Se l’applicazione fosse di raffreddamento si verificherebbero le situazioni opposte. La distinzione tra la via NA e la via NC della valvola prima del montaggio è semplicissima: basta soffiare nella via comune e osservare da quale via esce l’aria; tale via è quella NA, mentre l’altra è la NC. © RIPRODUZIONE RISERVATA