VA R I A N T E D I VA L I C O COLLEGAMENTI L'ATTRAVERSAMENTO DEGLI APPENNINI Il progetto di adeguamento del tratto autostradale fra Bologna e Firenze, meglio noto come Variante di Valico, attraverso il raddoppio delle corsie punta a restituire piena funzionalità a quello che ancora per molto sarà principale nodo viario fra nord e sud Il tracciato dell'adeguamento appenninico può essere sinteticamente suddiviso in quattro parti principali. La prima, dal chilometro 199+520 fino al chilometro 219+267, dove si alternano tratti con allargamento a tre corsie in sede e tratti completamente nuovi a tre corsie per senso di marcia, in corrispondenza dei quali è prevista la dismissione dell'esistente sede autostradale. La seconda (lunga circa 32,5 chilometri), rappresenta la vera e propria "Variante di valico" in quanto costituita da un raddoppio fuori sede alternativo all'attuale autostrada che comunque rimane in esercizio per entrambi i sensi di marcia. La terza, dal chilometro 255+593 al chilometro 261+244, consiste nella realizzazione fuori sede della sola carreggiata sud e nell'adeguamento dell'attuale tratto autostradale che verrà adibito alla sola direzione nord. Nella quarta, infine, l'adeguamento viene realizzato semplicemente ampliando a tre corsie per senso di marcia le attuali carreggiate. In dettaglio, l'adeguamento ha inizio al chilometro 199+520 dell'Autostrada del Sole, e da qui l'ampliamento a tre corsie si sviluppa in sede fino a circa il chilometro 205. Segue quindi una prima variante di tracciato che allontana la sede autostradale dall'abitato di Sasso Marconi e dalle aree di rispetto del fiume Reno; la variante prosegue poi in sotterraneo per una lunghezza superiore a due chilometri, riallacciandosi alla sede originaria in corrispondenza della nuova stazione di Sasso Marconi. Da qui ha inizio un tratto di circa due chilometri dove la sede attuale è semplicemente ampliata a tre corsie per senso di marcia. Proseguendo, l'attuale tracciato dell'A1 incontra una valle piuttosto ristretta, delimitata da versanti laterali ripidi e ricchi di vegetazione boschiva, sui quali è già presente la statale 325 "Val di Setta". Planimetria generale del progetto di adeguamento della autostrada del sole (A1), nel tratto appenninico tra KINEO 3 1994 Le esigenze di non accentuare la presenza veicolare in prossimità dell'abitato di Vado e di migliorare l'andamento planimetrico dell'A1 esistente hanno portato a una seconda variante, di sviluppo analogo alla prima, realizzata quasi totalmente in galleria e viadotto. Questo consentirà di dismettere o declassare a viabilità ordinaria la sede autostradale esistente. Dal chilometro 216+600 al chilometro 219+267 si realizzerà il semplice ampliamento a tre corsie in sede. All'inizio di questo tratto la Società Autostrade, d'intesa con gli Enti Locali e con la Regione Emilia-Romagna, ha deciso di effettuare l'ampliamento in sede costruendo una galleria artificiale di lunghezza di poco inferiore al chilometro, per salvaguardare l'ambiente degli abitati di Murazze e Gardelletta. Poi l'autostrada si divide in due sedi separate, una delle formata dall'A1 esistente, che non subirà ulteriori modifiche, l'altra costituita Sasso Marconi e Barberino di Mugello. In alto, simulazione al computer del nuovo tratto autostradale in 78 corrispondenza delle aree di servizio Aglio, dove la variante di valico torna a raccordarsi con il vecchio tracciato. VA R I A N T E D I VA L I C O COLLEGAMENTI COMMITTENZA TEMPI DATI QUANTITATIVI Autostrade, Concessioni e Costruzioni Autostrade Spa. Incarico progettazione: 1985 Studio di impatto ambientale: 1986. Convenzione con le Regioni: 1990. Progetto esecutivo: 1991. Approvazione: 1992 Realizzazione del primo foro pilota: 1993. Lunghezza complessiva: 59 Km. dei quali circa 10 su viadotti e 30 in galleria. Velocità prevista: 100-140 Km/h. Raggio di curvatura: 30 mila metri minimo. Pendenza: 2 per cento circa. PROGETTO Bonifica Spa, Sotecni Spa, Spea Ingegneria Europea Spa. dalla vera e propria "Variante di Valico". Il nuovo asse corre a quota nettamente inferiore rispetto all'autostrada esistente e consente quindi di superare il valico appenninico con una pendenza stradale media minore dell'attuale, con notevoli vantaggi in termini di tempo, costi e inquinamento acustico e atmosferico. Circa metà del tracciato è in galleria. La più lunga corre in sotterraneo per 8,6 chilometri, discostandosi molto dal tracciato attuale anche al fine di distanziarsi dagli abitati di Baragazza, Serraglio e Roncobillaccio, per non causare eventuali interferenze durante le fasi realizzative. Terminato il tratto di "Variante di Valico", per circa altri sei chilometri verrà predisposta un'unica nuova sede a tre corsie per la carreggiata sud, mentre in direzione nord il traffico utilizzerà l'attuale A1 percorrendo in senso unidirezionale le due carreggiate esistenti. Dato l'elevato sviluppo in galleria sono stati approntati specifici studi per lo smaltimento dei materiali di scavo in discariche idonee, mentre una parte verrà riutilizzata nella costruzione dello svincolo di Poggiolino e relative opere di servizio, nonché per la costruzione dell'area attrezzata Badia Nuova, dotata anche di idonee strutture ad uso della Protezione Civile. Il progetto esecutivo dell'adeguamento appenninico è stato integrato con il progetto paesaggistico di restauro e valorizzazione ambientale (Prevam), defi- KINEO 3 1994 nendo sia le progettazioni esecutive degli interventi di salvaguardia ambientale aventi un diretto rapporto di causa/ effetto con le opere autostradali, sia un piano globale, di più ampia scala, in base al quale vengono evidenziate le problematiche ambientali e sociali proprie del territorio in esame; ciò al fine di programmare le necessarie iniziative per valorizzare le risorse naturali, economiche e tecnologiche esistenti, integrando, in un organico progetto di sviluppo, le molteplici proposte scaturite dal dibattito avviato con i comitati tecnici di consultazione regionali. Sulla base dei risultati scaturiti da questi studi, si darà luogo alla realizzazione di opere finalizzate al risanamento dei versanti instabili, regimentazione dei corsi d'acqua interessati dalle opere realizzate. Alla minimizzazione degli impatti provocati dalle opere autostradali, sia in fase di costruzione che di esercizio: minimizzazione di impatti ineliminabili come l'inquinamento acustico, atmosferico ed idrico, ripristino ambientale delle aree residuali, riorganizzazione della viabilità locale in funzione delle esigenze costruttive e viabilistiche; al monitoraggio ambientale in corso e successivo alla realizzazione dell'opera: definizione del grado di importanza dei pozzi e delle sorgenti nel contesto dell'approvigionamento idrico dell'area, studio sul regime idrologico delle sorgenti e dei corsi d'acqua perenni. 79 VA R I A N T E D I VA L I C O COLLEGAMENTI In alto, fotomontaggio del nuovo tratto autostradale in corrispondenza dell'area di Badia Nuova. KINEO 3 1994 80 Sopra, studi sulla conformazione delle pile dei viadotti e delle coloriture della travata. VA R I A N T E D I VA L I C O Dall'alto, profilo geologico del tratto Piano del Voglio - Barberino di Mugello ed esempio di arredo vegetale e KINEO 3 1994 inserimento paesaggistico delle infrastrutture (tratto Poggiolino - Barberino, progetto Spea ingegneria europea spa). 81 COLLEGAMENTI