La programmazione didattica
nelle nuove tecnologie
Vantaggi e modalità applicative.
Una proposta didattica
pluridisciplinare
Progetto Docente – seconda edizione – classe 10B
Laura Sibona
Alberto Resio
Maria Elvira Pistoresi
1
I vantaggi
• Gli strumenti di word,
excel e power point
possono essere di grande
aiuto nella
programmazione didattica
e hanno il vantaggio di
rendere i contenuti più
fruibili ed interessanti per
gli studenti. Oggi, infatti, i
giovani sono abituati ad
imparare attraverso le
immagini piuttosto che
con la lettura.
2
ENTRATE
USCITE
I TRIM.
II TRIM.
III TRIM.
30,6
38,6
34,6
20,4
27,4
50
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Uscite
Entrate
• Attraverso
l’inserimento di
tabelle e di grafici,
oltre che di immagini
e suoni, è infatti
possibile visualizzare i
contenuti, sfruttando i
nuovi stili di
apprendimento.
1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.
3
• E’ anche possibile
inserire video o
animazioni che
contribuiscono a rendere
ancora più accattivante il
contenuto disciplinare:
attirano l’attenzione e
incuriosiscono gli
studenti sugli stessi
strumenti tecnologici
che il docente ha
utilizzato.
4
Modalità applicative
% cap sociale
nominativo % cap sociale
rossi
bianchi
verdi
50%
30%
20%
verdi
20%
0%
rossi
50%
• Una presentazione
multimediale, integrata
con fogli di calcolo,
grafici e documenti di
word, permette la
realizzazione articolata di
unità didattiche
disciplinari o
pluridisciplinari.
Attraverso collegamenti
ipertestuali e indicatori
adeguati, consente allo
studente una navigazione
autonoma nei contenuti.
bianchi
30%
rossi
bianchi
verdi
% cap sociale
quote cap sociale
verdi
20%
verdi
20%
0%
rossi
50%
bianchi
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rossi
bianchi
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0%
rossi
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bianchi
30%
rossi
bianchi
verdi
Acacia
Pianta appartenente alla famiglia delle mimosacee
originaria dell'America del Sud dove veniva regalata in
occasione dei fidanzamenti. La specie a fiori bianchi è
simbolo di "amore platonico", "speranza d'amore",
quella, più famosa, a fiori gialli è la mimosa che significa
"pudore".
L'usanza di regalare mimose per la festa della donna è
diffusa solo in Italia e risale al 1946, anno in cui venne
scelta a simbolo semplicemente perché fioriva in
occasione di questa festa e poteva essere raccolta in
ramoscelli da poter appuntare addosso.
Agrifoglio
abbondanza, fecondità
Azalea
Appartiene alla famiglia delle ericacee, ha fiori molto
vistosi, ma privi di profumo. Simboleggia un'inspiegabile
ed improvvisa gioia.
Ciclamino
Pianta appartenente alla famiglia delle primulacee, i fiori rappresentano amore
senza pretese.
Clematide
Pianta rampicante della famiglia delle ranuncolacee, dai
fiori vistosi e colorati. In Inghilterra i suoi fiori sono
considerati di buon augurio per chi si mette in viaggio,
infatti il suo nome in inglese è "traveller's joy" (gioia del
viandante)
link
Crisantemo
Il Crisantemo, che per noi è il fiore dei morti, in Cina, Giappone e nei paesi
anglosassoni è simbolo di gioia, vitalità e pace. In Cina e Giappone viene
regalato alle Spose, in Inghilterra in occasione delle nascite. Il crisantemo rosso
significa "ti amo", bianco significa "verità".
Edera
Rampicante molto conosciuto.
Regalarne una piantina significa attaccamento verso la persona alla quale viene
offerta.
Elleboro
Appartiene alla famiglia delle ranuncolacee e vive in
Europa meridionale e in Asia occidentale. La specie più
nota è l'elleboro nero, detto anche "rosa di natale". Il fiore
rappresenta la pazzia
Felce
E' una pianta antichissima che già esisteva sulla Terra 350 milioni di anni fa.
Simboleggia il mistero.
5
Proposta didattica
pluridisciplinare
Chiavi di lettura della musica
•Chiave artistico-letteraria: ascolto di Debussy,
interprete del decadentismo
•Chiave statistica: indagine statistica sui gusti
musicali
•Chiave matematico-geometrica: la musica e la
matematica
6
Prelude a l’après-midi d’un faune
Claude Debussy nel 1892 concepì una suite orchestrale in tre parti ispirata ad un poema “L’après-midi d’un faune”, Il
pomeriggio di un fauno, del poeta simbolista Stéphane Mallarmé. Ne completò solo il Preludio, trasformando in elemento
musicale tutta quella sfera di stati d’animo che, in un assolato pomeriggio d’estate, emergono dai pensieri e dai desideri più
nascosti di un Fauno, essere mitologico considerato protettore dei campi, boschi e armenti.
Tutto il componimento è pervaso da un’atmosfera pastorale, subito evocata nelle prime misure dal flauto solista. Siamo in
costante bilico tra sogno e realtà, in una dimensione del tutto priva di certezze. Il Fauno, stanco di inseguire le ninfe, cade in un
sonno profondo ed estatico dove ogni desiderio si manifesta sotto forma di sogni evanescenti e la natura sembra partecipe di
questa dimensione di tranquillità e di estasi. L’elemento tematico introduttivo, sebbene riproposto dagli archi e dall’arpa, non
rappresenta il centro gravitazionale dell’intero componimento; esso è piuttosto un punto di partenza per successive ed elaborate
trasformazioni che tendono ad allontanarsi dal tema stesso, invece di svilupparsi su di esso.
Nella sezione centrale prende vita una nuova, appassionata idea tematica, prima con i flauti, poi con l’oboe, il corno inglese, i
clarinetti e gli archi utilizzati come sostegno armonico. Quindi la ripropongono i violini, le viole, i violoncelli e i contrabbassi.
Su questa riesposizione si attua un espressivo crescendo che termina in un vero e proprio climax, determinato non tanto
dall’ampliamento melodico del tema, quanto piuttosto da un sovrapporsi di spessori sonori e tessiture timbriche, che si spengono
nel delicato disegno dei corni e del clarinetto.
Il Prelude è già pienamente debussiano: le cellule tematiche divengono sempre più brevi, sfuggevoli e frammentate tendendo a
disperdersi nelle aggregazioni timbriche e nelle concatenazioni armoniche, già assai ardite e svincolate da ogni fluire risolutivo.
Le tematiche extra musicali sono di grande interesse in quanto dimostrano le affinità tra mondo letterario e ispirazione musicale.
Nella produzione letteraria del Decadentismo, soprattutto in quella poetica, sono infatti rilevabili chiare corrispondenze con
questa produzione musicale. Il linguaggio si spezza, si frantuma. Le parole non hanno più significati comuni, ma rimandano ad
una realtà simbolica di cui il poeta è l’unico interprete. I versi acquistano una nuova sintassi e suggeriscono sensazioni,
immagini, suoni, colori. Ugualmente in pittura, gli impressionisti, mirano a ritrarre sulla tela, in modo immediato, le impressioni
che dal mondo esterno si fissano nello sguardo di chi osserva: essi aspirano a cogliere le mutazioni della luce, trasformando
profondamente l’uso del colore.
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7
Indagine statistica fatta presso L’.I.T.C.G. DUCA DEGLI ABRUZZI
di ROMA. E’ stato presentato un questionario a tutti gli studenti
dell’Istituto, relativo alle loro abitudini musicali.
Sono stati elaborati 10 grafici: per questioni di spazio, ne sono stati
scelti solo tre.
TOTALE DELLE PREFERENZE MUSICALI
TOTALE DELLE PREFERENZE MUSICALI PER SESSO
TOTALE DELLE ORE DI MUSICA ASCOLTATA AL GIORNO
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8
PREFERENZE
1 POP
2 CLASSICA
3 LEGGERA
4 HIP HOP
5 HOUSE
6 ROCK
7 PUNK
8 DANCE
9 LATINA
9
PREFERENZE PER SESSO
10
ORE DI MUSICA ASCOLTATA AL GIORNO
11
Matematica e musica
•
•
Un giorno Pitagora passò di fronte all'officina di un fabbro, e
si accorse che il suono dei martelli sulle incudini era a volte
consonante, e a volte dissonante. Incuriosito, entrò
nell'officina, si fece mostrare i martelli, e scoprì che quelli che
risuonavano in consonanza avevano un preciso rapporto di
peso. Ad esempio, se uno dei martelli pesava il doppio
dell'altro, essi producevano suoni distanti un'ottava. Se
invece uno dei martelli pesava una volta e mezza l'altro, essi
producevano suoni distanti una quinta (l'intervallo fra il do e
il sol).
Tornato a casa, Pitagora fece alcuni esperimenti con nervi di
bue in tensione, per vedere se qualche regola analoga valesse
per i suoni generati da strumenti a corda, quali la lira.
Sorprendentemente, la regola era addirittura la stessa. Ad
esempio, se una delle corde aveva lunghezza doppia
dell'altra, esse producevano suoni distanti un'ottava. Se
invece una delle corde era lunga una volta e mezza l'altra,
esse producevano suoni distanti una quinta.
In perfetto stile scientifico, dall'osservazione e
dall'esperimento Pitagora dedusse una teoria: la coincidenza
di musica, matematica e natura. Più precisamente, egli
suppose che ci fossero tre tipi di musica: quella strumentale
propriamente detta, quella umana suonata dall'organismo, e
quella mondana suonata dal cosmo. La sostanziale
coincidenza delle tre musiche era responsabile da un lato
dell'effetto emotivo prodotto, per letterale risonanza, dalla
melodia sull'uomo, e dall'altro della possibilità di dedurre le
leggi matematiche dell'universo da quelle musicali.
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•È molto frequente vedere avvicinate la
matematica e la musica, sia per il tipo di
piacere che arrecano a chi le fa, sia per le
caratteristiche dell'impegno intellettuale
che richiedono.
•Quando si sviluppa un discorso più tecnico sui
legami tra le due discipline (le due arti?) è
naturale che l'accento cada naturalmente
sull'aspetto fisico-aritmetico della musica: su
tutto il complesso gioco di rapporti di frequenze e
tempi che si descrive in termini matematici e che
ha un legame stretto con la fisiologia
dell'orecchio e verosimilmente anche con i
processi cognitivi legati all'ascolto della musica.
•L'aspetto formale, strutturale della costruzione
di un capolavoro come le Variazioni Goldberg, per
esempio, può essere reso visibile attraverso il
linguaggio della Geometria; in particolare, della
geometria elementare, quella che si studia alle
scuole medie: le traslazioni e le simmetrie.
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Scarica

Le chiavi di lettura della musica