COMUNE di TRENTOLA-DUCENTA
Provincia di Caserta
PIANO URBANISTICO COMUNALE
il Progettista
Arch. Gianluca Cioffi
il Sindaco
Geom. Michele Griffo
Arch. Carmen Maria Mottola
Ing. Raffaele Avvedimento
ELABORATO
OSSERVAZIONI PARERI DEL PROGETTISTA
TAVOLA
DATA
GIUGNO 2014
A1
Le presenti note costituiscono la valutazione da parte del progettista del Piano
Urbanistico Comunale di Trentola Ducenta delle osservazioni presentate a seguito
della pubblicazione del Piano stesso ai sensi del comma 3 dell’art.7 del
Regolamento n.5/2011.
Il Piano Urbanistico Comunale è stato depositato in pubblica visione in data 24
Febbraio 2014 come da avviso pubblicato al BURC n.13 del 24/02/2014
Il termine per la presentazione delle osservazioni ha pertanto avuto scadenza
dopo 60 giorni e precisamente in data 24 Aprile 2014, entro tale data sono state
depositate 45 osservazioni come dal seguente elenco:
N
Provenienza
Prot.
del
1
Pisanelli Marica, Pisanelli Gessica, Pisanelli Angela
3539
17/03/2014
2
Antonietta Martino
3972
25/03/2014
3
Gaetano Castaldo
4615
10/04/2014
4
Giuseppina Oliva
4683
11/04/2014
5
Partito dei Comunisti Italiani, sez. Trentola Ducenta
4666
11/04/2014
6
Carmela Mosca
4773
14/04/2014
7
Nebiante Antonio
4814
15/04/2014
8
Cristofaro Giovanna, Pollifrone Gianfranco, Griffo
Angelo, Russo Giuseppe, Sagliocco Giovanni e
Pirozzi Giuseppe
4907
17/04/2014
9
Mariano D’Amore
4912
17/04/2014
10
Nicoletta D’Amore
4913
17/04/2014
11
Mariano D’Amore, Nicoletta D’Amore
4914
17/04/2014
12
Tonziello Romualdo
4903
17/04/2014
13
Società P&C s.r.l
4939
18/04/2014
14
Rosangela Griffo
4945
18/04/2014
15
Tommaso De Chiara, Giuseppe Prato, Emanuela
AbateGiovanni, Francesca AbbateGiovanni,
Giuseppina Russo, Francesco Costanzo, Lorenzo
Spina, Maria Michela Masucci, Anna Santagata,
Luigia Tessitore, Mario Fabozzo, Giuseppe Bove
4960
18/04/2014
1
16
Nicola Costanzo
4982
22/04/2014
17
Cerullo Elvira
4999
22/04/2014
18
Palmiero Lucia
5031
23/04/2014
19
Carmela Coscetta
5033
23/04/2014
20
Salvatore Cavallaccio
5037
23/04/2014
21
Raffaele Abate
5041
23/04/2014
22
Angela Balivo
5044
23/04/2014
23
Antonio Andreozzi
5046
23/04/2014
5048
23/04/2014
5049
23/04/2014
24
25
Società Mr Immobiliare srl
Arbitrio Vincenzo
26
Giuseppe Costanzo
5054
23/04/2014
27
Bove Michelina, Bove Giorgio, Bove Ciro
5069
24/04/2014
28
Mons. Sossio Rossi
5071
24/04/2014
29
Luca D’Alessandro
5084
24/04/2014
30
Luca D’Alessandro
5085
24/04/2014
31
Franca Maiale
5092
24/04/2014
32
Rosa Maiale
5093
24/04/2014
33
Società C.R.A. 1 s.r.l.
5094
24/04/2014
34
Chianese Emilio
5095
24/04/2014
35
Fabozzi Carmela
5096
24/04/2014
36
Società cooperativa D&G
5100
24/04/2014
37
Griffo Angelo
5101
24/04/2014
38
Gennaro Pirolo
5105
24/04/2014
39
Arch. Antonio Marino
5106
24/04/2014
40
Arch. Antonio Marino
5107
24/04/2014
2
41
Arch. Luciano Palmiero
5108
24/04/2014
42
ITALGROUP s.r.l.
5135
24/04/2014
43
Salvatore Cavallaccio
5138
24/04/2014
44
Michele Mottola
5139
24/04/2014
45
Adriana Picone, Giuseppe Di Nardo
5140
24/04/2014
Premessa:
Prima di passare all’esame delle singole osservazioni si riporta di seguito l'iter procedurale
fino ad oggi seguito per la formazione del PUC.
La norma di riferimento è la legge regionale della Campania n.16/2004 ed il suo
Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio del 4 agosto 2011 n.5.
Nel luglio 2013 con la delibera comunale n.129 prot.n.9570 viene deliberato con parere
favorevole, l’indirizzo strategico per l’elaborazione del documento preliminare di progetto
– PUC, così come proposta del responsabile dell’Area Urbanistica.
In data 25 settembre 2013 prot.n.11481 il progettista\coordinatore del PUC del comune di
Trentola Ducenta trasmette il Rapporto Preliminare Ambientale e il Preliminare di Piano
agli uffici preposti.
In riferimento all’oggetto e alla nota del 25/09/2013 prot.n.11495 e alla nota del
progettista coordinatore del PUC del 25/09/2013 prot. n.11481, ai fini del parere inerente il
rapporto preliminare ambientale, viene espresso parere favorevole dall’Autorità
Competente con prot.835 del 26/09/2013.
In data 27/09/2013 prot.843 alle ore 14.00 come da convocazione del 26/09/2013
protocollo 11528 si riuniscono il coordinatore\progettista del PUC, il RUP e l’Autorità
competente del comune di Trentola Ducenta. L’oggetto della riunione riguarda in linea
con la LRC 16/2004 e del Manuale Operativo della Regione Campania 5/2011
l’individuazione degli SCA ovvero delle autorità alle quali trasmettere il rapporto
preliminare ambientale e il preliminare di piano, al fine di recepire contributi informativi, di
osservazioni e suggerimenti utili.
Premesso che in data 02/10/2013 prot.11708 e 11696 venivano invitati i comuni e i soggetti
SCA per la procedura di formazione del Rapporto Ambientale e il “Rapporto preliminare
ambientale del comune di Trentola Ducenta” (Rapporto di Scoping). In data 16/10/2013
alle ore 10.00 in aula consiliare sono presenti il Coordinatore/Progettista del PUC, il RUP e
l’autorità competente, considerato che alle ore 12.00 nessuno degli invitati è presente la
seduta viene sciolta. Prot. n. 12313 del 16/10/2014.
In data 5/11/2013 prot.1 n.13131 l’Autorità di Bacino e in data 15/11/2013 prot.13571
l’ARPAC comunicano le osservazioni del Rapporto Preliminare Ambientale, cosi come
previsto nella fase di Scoping ai sensi dell’art.13 del D.Lgs n.152/2006 e ss.mm.ii.
Sulla scorta degli assensi fino a lì avuti è stato redatto il rapporto per la Valutazione
Ambientale Strategica
3
Con deliberazione n.19 del 6 febbraio 2014 la Giunta Comunale ha adottato il Piano
Urbanistico Comunale (PUC) e il rapporto per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS),
dandone comunicazione sul BURC n.13 del 24/02/2014 e sul sito web
dell’Amministrazione procedente mettendo in visione gli elaborati progettuali oltre
che in forma cartacea anche sul sito web in formato digitale.
In data 24 aprile 2014 si è conclusa la fase delle osservazioni le quali saranno
sottoposte alla Giunta Comunale per la valutazione ed eventuale recepimento.
Il procedimento fino a qui seguito è conforme alle previsioni della Legge
Regionale della Campania n.16/2004 ed a far data dalla emanazione del
Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio del 4 agosto 2011 n.5 di
attuazione della LRC16/2004 in materia di Governo del Territorio nello schema
esemplificativo del procedimento di formazione ed approvazione degli strumenti
urbanistici previsti dalla LRC 16/2004 integrati con VAS.
4
OSSERVAZIONE N.1 (Protocollo n.3539 del 17/03/2014)
RICORRENTE: Pisanelli Marica, nata ad Aversa (CE) il 31/05/1978 e residente in Lusciano
(CE) alla via Bivio, 25;
Pisanelli Gessica, nata ad Aversa (CE) il 31/05/1978 e residente in Trentola
Ducenta (CE) alla via Roma, 41;
Pisanelli Angela, nata ad Aversa (CE) il 23/12/1976 e residente in Roma (RM)
alla via Robert Mallet, 29.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5072, 5073, 5126, 5127, 5128, 5129, 5063, 375 del foglio n. 2
RICHIESTA: Inserire l’area indicata come Zona F (attrezzature pubbliche ad uso pubblico)
distinta in catasto terreni al foglio 2 particella 5127 di mq.553 in zona B1.
PARERE DEL PROGETTISTA: L’area in oggetto risulta essere soggetta a richiesta di permesso
di costruire per la realizzazione di un edificio per civile abitazione e commerciale rilasciato
in data 05/02/2014, pratica n° 60, protocollo n°14236 e 530 albo 320. Si ravvisa l’erronea
apposizione di area destinata a standard urbanistici, non previsti all’interno del suddetto
permesso di costruire. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
5
OSSERVAZIONE N.2 (Protocollo n.3972 del 25/03/2014)
RICORRENTE: Antonietta Martino nata a San Cipriano d’Aversa il 27/06/1950 e residente in
Trentola Ducenta alla via Caduti in Guerra.
RIFERIMENTO: Particelle n.5164 del foglio n. 5
RICHIESTA: Chiede la rettifica dalla destinazione E – Parco agricolo urbano a B1Residenziale di più recente edificazione come è stato fatto per tutte le aree
edificabili ai sensi del previgente P.R.G.
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea destinazione urbanistica dell’area in
oggetto. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
6
OSSERVAZIONE N. 3 (Protocollo n.4615 del 10/04/2014)
RICORRENTE: Gaetano Castaldo nato ad Aversa il 18/09/1946, residente in Aversa alla
Strada Cesare Golia n.48
RIFERIMENTO: Particelle n. 35 e 190 del foglio n. 2
RICHIESTA: Cambiamento di destinazione d’uso della zona nella sua parziale estensione
verso nord, al confine con la strada comunale via IV Novembre da zona F
“Aree per attrezzature di uso pubblico” in zona D “Produttive esistenti e di
completamento”, e nella sua ulteriore verso sud, al confine con il campo
sportivo comunale, sottozona PP(Parcheggi)
PARERE DEL PROGETTISTA
La richiesta può essere accolta in parte, relativamente alla destinazione di zona" DProduttive esistenti e di completamento" in quanto vanno a chiudere parzialmente la
maglia produttiva già esistente.
In ogni caso parte delle particelle sarà destinata sia a zona" F- Aree per verde pubblico
attrezzato" che viene definito dall’art. 29 delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
e sia come zona" F- Aree per parcheggi pubblici" come definito dal art. ART. 30 delle NTA
I parcheggi pubblici, previsti per ciascuna zona, secondo la ubicazione e/o il
dimensionamento di piano, dovranno essere costituiti da aree separate dagli spazi di
circolazione e sosta e da questi accessibili attraverso appositi varchi nei marciapiedi
pedonali e nelle cordonature e recinzioni perimetrali.
Nelle aree di parcheggio è prescritta la piantumazione di essenze ombrelliformi con
Interasse, tra le piante, multiplo degli spazi di ingombro previsti per le autovetture.
7
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che l’osservazione avanzata sia
accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.
8
OSSERVAZIONE N. 4 (Protocollo n.4683 del 11/04/2014)
RICORRENTE: Giuseppina Oliva, nata a Caserta il 06/09/1979;
Maria Oliva, nata a Napoli il 28/09/1971.
RIFERIMENTO: Particelle n. 715 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F -Aree per verde
pubblico attrezzato in zona B1- Residenziale di più recente edificazione, o
comunque affinché a tale area venga attribuita la destinazione più idonea
escludendosi dalle destinazioni dirette a soddisfare standard pubblici.
PARERE DEL PROGETTISTA
Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3
del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non
possono che essere ricavate e distribuite sul territorio.
In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione
avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.
9
OSSERVAZIONE N.5 (Protocollo n.4666 del 11/04/2014)
RICORRENTE: Pirozzi, responsabile del Partito dei Comunisti Italiani, sez. Trentola Ducenta.
RICHIESTA: Prevedere nel P.U.C. un area attrezzata per la fiera settimanale e un Terminal
bus con area di parcheggio annessa.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area di stazionamento bus verrà concordato successivamente tra Comune e Regione
Campania in base alle indicazioni dell’azienda dei trasporti pubblici.
Per quando riguarda l’area attrezzata per la fiera settimanale si suggerisce
all’amministrazione di individuare un area nell’ambito delle aree di proprietà comunale
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono
essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.
10
OSSERVAZIONE N.6 (Protocollo n.4773 del 14/04/2014)
RICORRENTE: Carmela Mosca, nata a Lusciano (CE) il 24/09/1963 e residente in Trentola
Ducenta alla via A.Cielo.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5526 del foglio n. 3
RICHIESTA: Rettifica degli standard da Sud a Ovest essendoci stato un errore grafico
dell’orientamento all’interno del P.d.C n.155/2013.
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici da parte del tecnico incaricato a redigere il P.d.C.
Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
11
OSSERVAZIONE N.7 (Protocollo n.4814 del 15/04/2014)
RICORRENTE: Nebiante Antonio, in qualità di Consigliere Comunale
RICHIESTA:
- Inserire nel P.U.C. delle aree adibite ad attività ricreative (parchi tematici,
acquatici, ecc.), tipiche delle direttrici che portano verso mare;
- Individuare nel P.U.C. delle aree per adibirle a strutture ricettive o
Alberghiere;
- Riassumere in una tavola unica tutti gli elementi che compongono il
Sistema Ecologico Comunale.
PARERE DEL PROGETTISTA
Per le zone E – Parco agricolo urbano si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il
quale consente all’interno di dette aree la possibilità di istituire attività a carattere ludicoricreativo e attività a carattere ricettivo (agriturismo) compatibili con la richiesta in
oggetto relativa ai primi due punti.
“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato
diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi.
Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla
coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio,
imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e
quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle
necessità abitative del conduttore.
La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente
delle colture.
In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di
permesso di costruire.
Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini
e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo
e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la
raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali
realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq.
Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle
vasche necessarie all'allevamento dei pesci.
Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle
zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che
potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di
distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo.
Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere
ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano
direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).
12
Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito
l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga
trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a
favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata
presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà
consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni
limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune.
Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla
inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione.
Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo
esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero
ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al
proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli
titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537.
Indice di Fabbricabilità fondiaria per:
- Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq
- Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq
- Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica
intensiva
- Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari,
impianti di itticoltura.
Rapporto di copertura per:
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq
- Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq
Distanza minima dai confini:
- Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt
- Edifici in arretrato De = 10,00 mt
- Edifici in aderenza De = 0
Altezza max degli edifici:
- Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m
Numero dei piani NP = 2 (compreso PT)
Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate):
- Sm = 10000 mq
L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a
10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga
mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare
abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.
ART. 23 Norme particolari PTCP
Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto
1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e
aperto, con riferimento:
− all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa;
− al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata
alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi);
− alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica,
alla difesa del suolo;
− ai valori paesaggistici e storico-culturali;
− alla funzione ricreativa.
2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc
devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte
13
le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non
urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con
riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione,
sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del
tessuto infrastrutturale e urbano.
3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto:
− a più elevata naturalità;
− a preminente valore paesaggistico;
− a preminente valore agronomico-produttivo;
− di tutela ecologica e per la difesa del suolo;
− di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera;
− complementare alla città.
Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente
funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge
regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata
da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004,
n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione
amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti
esistenti.
2. L’edificabilità rurale comprende:
− manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura;
− annessi agricoli;
− annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali.
3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei
precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa).
4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio
rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo,
manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con
fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica
senza aumento di volume.
Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove
consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola
interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche
secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo
ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in
base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture,
indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale.
2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo
professionale, contiene:
− la descrizione della situazione attuale dell’azienda;
− la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o
delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione
degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi
isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti,
ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure
silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale;
− la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di
vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture
produttive;
− l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli
14
stessi;
− la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso.
3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per
il rilascio del permesso di costruzione.
4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e
trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il
richiedente:
− di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali
e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate
necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il
periodo di 20 anni;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali
eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione;
− di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva
sono riferitele stesse;
− di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale,
in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo
piano di sviluppo aziendale.
5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non
diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici
esistenti:
− 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione.
6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo
ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di
continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie
agricola totale (Sat).
7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle
indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai
commi precedenti.
8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di
imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna
articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero
massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia.
Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo
1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le
pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è
principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle
politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di
filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di
piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di
frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale.
2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il
Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio
rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi
agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali:
acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree
15
agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale
associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute
nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica,
che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale
(idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle
canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai
borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali
(filari arborei).
3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile
a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma
delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità
colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di
pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria
indicati nella seguente tabella:
Qualità di coltura
Colture ortofloricole protette
Colture orticole di pieno campo, tabacco
Frutteti
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Mais
Cereali, foraggere avvicendate
Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato
Indice di utilizzazione
fondiaria [mq/ha]
160,0
53,3
40,0
32,0
26,7
22,9
20,0
16,0
5,3
Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali
in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare
tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento
del carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo
Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
A tal proposito si rimanda anche alla L.R. n. 17 del 7 ottobre 2003 - ISTITUZIONE DEL SISTEMA
PARCHI URBANI DI INTERESSE REGIONALE la quale definisce:
ARTICOLO 1
1. La regione, al fine di individuare tutte le azioni idonee a garantire la difesa
dell’ecosistema, il restauro del paesaggio, il ripristino dell’identità storico-culturale, la
16
valorizzazione ambientale anche in chiave economico-produttiva ecocompatibile
soprattutto attraverso il sostegno all’agricoltura urbana, individua, ai sensi delle legge 6
dicembre 1991, n.394, articolo 2, comma 8, il sistema dei parchi urbani di interesse
regionale, costituito da:
a) parchi urbani;
b) parco metropolitano.
2. Per sistema dei parchi urbani di interesse regionale si intende il sistema urbano del verde
come insieme di aree con valore ambientale e paesistico o di importanza strategica per il
riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate inserite in contesti territoriali con elevato
impatto antropico, individuate dallo strumento urbanistico comunale vigente come aree
a parco, aree verdi, aree agricole, aree archeologiche inserite in contesti naturali e, in
linea prioritaria, tutte le aree di proprietà pubblica, sia alberate, sia rurali, sia incolte
improduttive, nonché aree percorse dal fuoco successivamente da rimboschire con
specie autoctone attraverso l’acquisizione di aree intercluse per consentire il ripristino di
habitat senza soluzioni di continuità, ed aree vincolate per la protezione ambientale,
funzionalmente integrate in un tessuto unitario continuo. Possono far parte del sistema dei
parchi urbani di interesse regionale anche biotopi di modesta entità e monumenti
naturali.
3. Per monumenti naturali si intendono habitat o ambienti di limitata estensione, esemplari
vetusti di piante, di formazioni geologiche o paleontologiche che presentano
caratteristiche di rilevante interesse naturalistico o scientifico.
4. All’istituzione dei parchi urbani si provvede, su proposta del consiglio comunale
interessato che ne individua la perimetrazione, con delibera della giunta regionale che
ne informa le competenti commissioni consiliari regionali. L’istituzione del parco urbano
favorisce il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale ed è
inteso come disegno unitario e coordinato delle aree destinate al verde con apposite
indagini per definire gli ambiti degli ecosistemi, favorendo in fase progettuale gli
elementi principali di detti ecosistemi anche in riferimento al territorio.
5. La gestione dei parchi urbani è affidata ai comuni competenti per territorio secondo le
apposite linee guida che la giunta regionale adotta entro sessanta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge.
6. I comuni dotati dello strumento urbanistico comunale vigente possono adottare, entro
un anno dall’entrata in vigore della presente legge, una variante relativa al sistema
urbano del verde per uniformarsi ai criteri di cui al comma 2.
7. Le attività di pianificazione ed il programma annuale di attività dei parchi urbani sono
sottoposti all’esame preventivo della giunta regionale che può formulare osservazioni
entro sessanta giorni dalla ricezione.
8. Per parco metropolitano si intende il parco urbano del comune di Napoli già
denominato Parco delle colline di Napoli dagli strumenti urbanistici comunali, la cui
gestione è affidata ad un ente parco con personalità giuridica di diritto pubblico, istituito
con decreto del Presidente della giunta regionale. Al parco metropolitano così istituito
possono aderire i comuni limitrofi che individuano le aree contigue con le caratteristiche
di cui ai commi 1 e 2, su proposta del consiglio comunale interessato. La formalizzazione
dell’adesione e l’integrazione degli organi di gestione sono determinati con decreto del
Presidente della giunta regionale.
9. All’istituzione del parco metropolitano si provvede ai sensi della legge regionale 1
settembre 1993, n.33, articolo 6.
10. Sono organi di gestione dell’ente parco:
a) il presidente;
b) il consiglio direttivo;
c) la giunta esecutiva;
d) il collegio dei revisori dei conti.
17
11. Il consiglio direttivo è così composto:
a) il presidente dell’ente parco;
b) quattro rappresentanti del comune di Napoli ed un rappresentante aggiuntivo per
ogni comune aderente;
c) un rappresentante della provincia di Napoli;
d) due rappresentanti delle associazione ambientalistiche riconosciute dal Ministero
dell’ambiente, maggiormente presenti sul territorio regionale;
e) il direttore dell’ente parco che partecipa alle riunioni del consiglio direttivo con voto
consultivo.
12. Per tutto quanto non previsto dalle presente legge si fa rinvio ai principi, alle norme e
alle disposizioni della legge regionale n.33/93.
Per quanto riguarda il punto tre si conviene che ai fini di una più chiara comprensione, sia
accettabile l’idea di riassumere in un'unica tavola i punti costituenti il Sistema Ecologico
Comunale come già riportati comunque all’interno del PUC.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le richieste in oggetto possano
essere accolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.
18
OSSERVAZIONE N.8 (Protocollo n.4907 del 17/04/2014)
RICORRENTE: Cristofaro Giovanna, Pollifrone Gianfranco, Griffo Angelo, Russo Giuseppe,
Sagliocco Giovanni e Pirozzi Giuseppe, in qualità di tecnici.
RICHIESTA:
-
Inserire nel P.U.C. delle aree adibite ad attività ricreative/ludiche anche a
carattere di parchi giochi estivi o sportivi lungo le direttrici che portano a
mare;
- Individuare nel P.U.C. delle aree da adibire a strutture ricettive o
alberghiere.
PARERE DEL PROGETTISTA
Per le zone E – Parco agricolo urbano si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il
quale consente all’interno di dette aree la possibilità di istituire attività a carattere ludicoricreativo e attività a carattere ricettivo (agriturismo) compatibili con la richiesta in
oggetto.
“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato
diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi.
Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla
coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio,
imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e
quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle
necessità abitative del conduttore.
La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente
delle colture.
In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di
permesso di costruire.
Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini
e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo
e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la
raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali
realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq.
Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle
vasche necessarie all'allevamento dei pesci.
Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle
zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che
potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di
distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo.
Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere
ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano
direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).
19
Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito
l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga
trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a
favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata
presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà
consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni
limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune.
Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla
inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione.
Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo
esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero
ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al
proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli
titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537.
Indice di Fabbricabilità fondiaria per:
- Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq
- Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq
- Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica
intensiva
- Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari,
impianti di itticoltura.
Rapporto di copertura per:
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq
- Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq
Distanza minima dai confini:
- Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt
- Edifici in arretrato De = 10,00 mt
- Edifici in aderenza De = 0
Altezza max degli edifici:
- Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m
Numero dei piani NP = 2 (compreso PT)
Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate):
- Sm = 10000 mq
L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a
10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga
mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare
abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.
ART. 23 Norme particolari PTCP
Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto
1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e
aperto, con riferimento:
− all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa;
− al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata
alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi);
− alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica,
alla difesa del suolo;
− ai valori paesaggistici e storico-culturali;
− alla funzione ricreativa.
2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc
devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte
20
le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non
urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con
riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione,
sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del
tessuto infrastrutturale e urbano.
3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto:
− a più elevata naturalità;
− a preminente valore paesaggistico;
− a preminente valore agronomico-produttivo;
− di tutela ecologica e per la difesa del suolo;
− di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera;
− complementare alla città.
Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente
funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge
regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata
da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004,
n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione
amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti
esistenti.
2. L’edificabilità rurale comprende:
− manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura;
− annessi agricoli;
− annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali.
3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei
precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa).
4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio
rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo,
manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con
fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica
senza aumento di volume.
Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove
consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola
interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche
secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo
ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in
base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture,
indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale.
2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo
professionale, contiene:
− la descrizione della situazione attuale dell’azienda;
− la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o
delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione
degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi
isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti,
ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure
silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale;
− la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di
vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture
produttive;
− l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli
21
stessi;
− la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso.
3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per
il rilascio del permesso di costruzione.
4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e
trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il
richiedente:
− di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali
e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate
necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il
periodo di 20 anni;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali
eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione;
− di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva
sono riferitele stesse;
− di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale,
in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo
piano di sviluppo aziendale.
5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non
diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici
esistenti:
− 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione.
6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo
ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di
continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie
agricola totale (Sat).
7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle
indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai
commi precedenti.
8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di
imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna
articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero
massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia.
Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo
1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le
pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è
principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle
politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di
filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di
piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di
frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale.
2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il
Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio
rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi
agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali:
acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree
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agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale
associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute
nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica,
che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale
(idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle
canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai
borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali
(filari arborei).
3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile
a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma
delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità
colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di
pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria
indicati nella seguente tabella:
Qualità di coltura
Colture ortofloricole protette
Colture orticole di pieno campo, tabacco
Frutteti
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Mais
Cereali, foraggere avvicendate
Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato
Indice di utilizzazione
fondiaria [mq/ha]
160,0
53,3
40,0
32,0
26,7
22,9
20,0
16,0
5,3
Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali
in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare
tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento
del carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo
Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
A tal proposito si rimanda anche alla L.R. n. 17 del 7 ottobre 2003 - ISTITUZIONE DEL SISTEMA
PARCHI URBANI DI INTERESSE REGIONALE la quale definisce:
ARTICOLO 1
1. La regione, al fine di individuare tutte le azioni idonee a garantire la difesa
dell’ecosistema, il restauro del paesaggio, il ripristino dell’identità storico-culturale, la
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valorizzazione ambientale anche in chiave economico-produttiva ecocompatibile
soprattutto attraverso il sostegno all’agricoltura urbana, individua, ai sensi delle legge 6
dicembre 1991, n.394, articolo 2, comma 8, il sistema dei parchi urbani di interesse
regionale, costituito da:
a) parchi urbani;
b) parco metropolitano.
2. Per sistema dei parchi urbani di interesse regionale si intende il sistema urbano del verde
come insieme di aree con valore ambientale e paesistico o di importanza strategica per il
riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate inserite in contesti territoriali con elevato
impatto antropico, individuate dallo strumento urbanistico comunale vigente come aree
a parco, aree verdi, aree agricole, aree archeologiche inserite in contesti naturali e, in
linea prioritaria, tutte le aree di proprietà pubblica, sia alberate, sia rurali, sia incolte
improduttive, nonché aree percorse dal fuoco successivamente da rimboschire con
specie autoctone attraverso l’acquisizione di aree intercluse per consentire il ripristino di
habitat senza soluzioni di continuità, ed aree vincolate per la protezione ambientale,
funzionalmente integrate in un tessuto unitario continuo. Possono far parte del sistema dei
parchi urbani di interesse regionale anche biotopi di modesta entità e monumenti
naturali.
3. Per monumenti naturali si intendono habitat o ambienti di limitata estensione, esemplari
vetusti di piante, di formazioni geologiche o paleontologiche che presentano
caratteristiche di rilevante interesse naturalistico o scientifico.
4. All’istituzione dei parchi urbani si provvede, su proposta del consiglio comunale
interessato che ne individua la perimetrazione, con delibera della giunta regionale che
ne informa le competenti commissioni consiliari regionali. L’istituzione del parco urbano
favorisce il contestuale risanamento di aree in situazione di degrado ambientale ed è
inteso come disegno unitario e coordinato delle aree destinate al verde con apposite
indagini per definire gli ambiti degli ecosistemi, favorendo in fase progettuale gli
elementi principali di detti ecosistemi anche in riferimento al territorio.
5. La gestione dei parchi urbani è affidata ai comuni competenti per territorio secondo le
apposite linee guida che la giunta regionale adotta entro sessanta giorni dall’entrata in
vigore della presente legge.
6. I comuni dotati dello strumento urbanistico comunale vigente possono adottare, entro
un anno dall’entrata in vigore della presente legge, una variante relativa al sistema
urbano del verde per uniformarsi ai criteri di cui al comma 2.
7. Le attività di pianificazione ed il programma annuale di attività dei parchi urbani sono
sottoposti all’esame preventivo della giunta regionale che può formulare osservazioni
entro sessanta giorni dalla ricezione.
8. Per parco metropolitano si intende il parco urbano del comune di Napoli già
denominato Parco delle colline di Napoli dagli strumenti urbanistici comunali, la cui
gestione è affidata ad un ente parco con personalità giuridica di diritto pubblico, istituito
con decreto del Presidente della giunta regionale. Al parco metropolitano così istituito
possono aderire i comuni limitrofi che individuano le aree contigue con le caratteristiche
di cui ai commi 1 e 2, su proposta del consiglio comunale interessato. La formalizzazione
dell’adesione e l’integrazione degli organi di gestione sono determinati con decreto del
Presidente della giunta regionale.
9. All’istituzione del parco metropolitano si provvede ai sensi della legge regionale 1
settembre 1993, n.33, articolo 6.
10. Sono organi di gestione dell’ente parco:
a) il presidente;
b) il consiglio direttivo;
c) la giunta esecutiva;
d) il collegio dei revisori dei conti.
24
11. Il consiglio direttivo è così composto:
a) il presidente dell’ente parco;
b) quattro rappresentanti del comune di Napoli ed un rappresentante aggiuntivo per
ogni comune aderente;
c) un rappresentante della provincia di Napoli;
d) due rappresentanti delle associazione ambientalistiche riconosciute dal Ministero
dell’ambiente, maggiormente presenti sul territorio regionale;
e) il direttore dell’ente parco che partecipa alle riunioni del consiglio direttivo con voto
consultivo.
12. Per tutto quanto non previsto dalle presente legge si fa rinvio ai principi, alle norme e
alle disposizioni della legge regionale n.33/93.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le richieste in oggetto possano
essere accolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente.
25
OSSERVAZIONE N.9 (Protocollo n.4912 del 17/04/2014)
RICORRENTE: Mariano D’Amore, nato ad Aversa il 14/09/1965 ivi residente alla via
Garofano n.146
RIFERIMENTO: Particelle n.5299 e 5300 del foglio n. 3
RICHIESTA: Rettifica delle tavole sulla collocazione degli standard rispetto al P.d.C.
assentito n.99/2012
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
26
OSSERVAZIONE N.10 (Protocollo n.4913 del 17/04/2014)
RICORRENTE: Nicoletta D’Amore, nata ad Aversa il 15/03/1968 e residente a Firenze in
Lungarno Ferrucci n.23
RIFERIMENTO: Particelle n. 5301 e 5302 del foglio n. 3
RICHIESTA: Rettifica degli standard rispetto al P.d.C assentito n.109/2012; dal confine Est al
confine Sud per una superficie di 150 mq, sul confine Nord 150 mq e lungo il
confine Ovest per la realizzazione di via Leone
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’ area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
27
OSSERVAZIONE N.11 (Protocollo n.4914 del 17/04/2014)
RICORRENTE: Mariano D’Amore, nato ad Aversa il 14/09/1965 ivi residente alla via
Garofano n.146
Nicoletta D’Amore, nata ad Aversa il 15/03/1968 e residente a Firenze in
Lungarno Ferrucci n.23
RIFERIMENTO: Particelle n.5306, 5307 e 5308 del foglio n. 3
RICHIESTA: Rettifica delle tavole sulla collocazione degli standard rispetto al P.d.C.
assentito n.38/2013; dal confine Ovest al confine Sud per una superficie di 435
mq e lungo il confine Est per la realizzazione di via Leone
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI : Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
28
OSSERVAZIONE N.12 (Protocollo n.4903 del 17/04/2014)
RICORRENTE: Tonziello Romualdo nato a Trentola Ducenta il 16/10/1954
RIFERIMENTO: Particelle n.1235 del foglio n. 3
RICHIESTA: Chiede che venga evidenziato sulle tavole di zonizzazione lo standard
urbanistico ceduto, così come è evidenziato nel P.d.C n.241/2013
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa la mancata disposizione dell’area destinata a
Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
29
OSSERVAZIONE N.13 (Protocollo n.4939 del 18/04/2014)
RICORRENTE: Tommaso Affinito, nato a Caserta il 12/08/1970, in qualità di legale
rappresentante della Società P&C s.r.l con sede legale in via Michelangelo
n.15 Aversa (CE)
RIFERIMENTO: Particelle n.5181 del foglio n. 1
RICHIESTA: Chiede che vengano riportati gli standard ceduti al Comune in seguito al
piano di lottizzazione approvato.
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa la mancata disposizione dell’area destinata a
Standard Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
30
OSSERVAZIONE N.14 (Protocollo n.4945 del 18/04/2014)
RICORRENTE: Rosangela Griffo nata a Trentola Ducenta il 17/06/1950
RIFERIMENTO: Particelle n.5125 del foglio n.3
RICHIESTA: Chiede di evidenziare sulle tavole di zonizzazione lo standard urbanistico
ceduto al Comune in merito al P.d.C. n.55/2014 rilasciato il 30/01/2014
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
31
OSSERVAZIONE N. 15 (Protocollo n.4960 del 18/04/2014)
RICORRENTE: Tommaso De Chiara nato, a Trentola Ducenta il 03/01/1952;
Giuseppe Prato nato, a Trentola Ducenta il 21/09/1956;
Emanuela AbateGiovanni, nata a Aversa il 04/06/1985;
Francesca AbateGiovanni, nata a Aversa il 09/04/1987;
Giuseppina Russo, nata a Aversa il 30/07/1971;
Francesco Costanzo, nato a Napoli il 22/02/1959;
Lorenzo Spina, nato a Trentola Ducenta il 12/08/1953;
Maria Michela Masucci, nata a Trentola Ducenta il 15/04/1947;
Anna Santagata, nata a Trentola Ducenta il 20/11/1963;
Luigia Tessitore, nata a Trentola Ducenta il 01/07/1964;
Mario Fabozzo, nato ad Aversa il 16/11/1980;
Patrizia Cardone, nata a Napoli il 03/04/1957;
Giuseppe Bove, nato a Trentola Ducenta il 18/01/1963.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5195, 5106,5112, 5197, 2050, 2003, 5105, 5107, 5113, 5114, 2018,
2020 del foglio n. 1
RICHIESTA: Richiesta di inserimento in zona a carattere insediativo
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale per le particelle n. 5105, 5197 e 5195 come quale zona “Territorio negato con
potenzialità ambientale.
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 76
Territorio negato con potenzialità ambientale
1. Il territorio negato con potenzialità ambientale, individuato nella tavola C1.1 “Assetto
del territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche
intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso agro-forestale o naturalistico.
2. Il Ptcp prevede esclusivamente interventi di recupero o restauro ambientale,
escludendo destinazioni d’uso urbane o produttive.
3. Il Ptcp promuove:
− il recupero ambientale e paesaggistico delle aree degradate, anche mediante il ricorso
a interventi di forestazione urbana;
− la bonifica dei siti inquinati finalizzata al restauro ambientale, paesaggistico e
naturalistico, con la possibilità di destinare le aree alle colture bioenergetiche e no food;
− la tutela e il recupero degli elementi di elevato valore storico, a partire dalla
centuriazione romana.
Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato
dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico
32
l’area con una previsione a verde pubblico.
Per le particelle n. 5106, 5112, 2003, 5107, 5113, 5114, 2018, 2020 l’area in oggetto di
osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale come
quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”.
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 44
Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in
regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del
carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo
urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato
dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico
l’area con una previsione a verde pubblico.
Mentre per la particella n. 2050 l’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale come quale zona “Territorio negato con
potenzialità insediativa”.
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 77
Territorio negato con potenzialità insediativa
1. Il territorio negato con potenzialità insediativa, individuato nella tavola C1.1 “Assetto del
territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche
intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso urbano, a seguito di approfondite
valutazioni in sede di formazione del Puc.
2. Il Ptcp promuove il recupero integrale di dette aree prioritariamente attraverso
interventi di ristrutturazione urbanistica, destinandole a usi residenziali, produttive e servizi
nei termini di cui al Capo I del Titolo V.
Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato
dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico
l’area con una previsione a verde pubblico.
Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato
dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare l’area come zona
G - Attrezzature tecnico distributive, in quanto, come si evince dai rilievi fotografici, le aree
negate risultano già compromesse, e quindi richiedono un risanamento urbanistico.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione da
attribuire sia dovuta e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati
ai sensi del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante
“Regolamento di Attuazione per il Governo del Territorio”.
33
Si propone la modifica della destinazione assunta e l’accoglimento dell’osservazione.
34
OSSERVAZIONE N.16 (Protocollo n.4982 del 22/04/2014)
RICORRENTE: Nicola Costanzo, nato a Trentola Ducenta (CE) il 30/08/1949 e residente in
Trentola Ducenta (CE) alla via Napoli, 1.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5006 ex 32 del foglio n. 4
RICHIESTA: Prevedere la possibilità di ampliare il collegamento viario che va dall’incrocio
di via Eraldo Griffo con la storica Torre di Centore con una carreggiata stradale
di almeno due corsie, collegamenti ciclopedonali e con la presenza di
adeguato arredo urbano (illuminazione, punti di sosta, panchine, pannelli
turistici informativi), al fine di consentire sia l’esistenza di un percorso turistico, sia
la possibilità di accedere ai fondi agricoli esistenti in modo agevole.
Proposta di elevare l’indice fondiario nelle zone E “Parco Agricolo Urbano”
almeno a 0,5 mc/mq, al fine di realizzare strutture recettive di tipo agrituristico o
similari.
PARERE DEL PROGETTISTA
Il progetto di ampliamento delle sede stradale in oggetto era già prevista nell'ambito del
PUC (vedi Tav. P8) con l'introduzione della pista ciclopedonale. Per quanto attiene il
Parco Agricolo Urbano trattasi di previsioni a cui seguiranno tutti i successivi atti formali,
comunque per tali zone si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta e recepita
nelle NTA del Comune di Trentola Ducenta art. 23 la quale definisce:
“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato
diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi.
Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla
coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio,
imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e
quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle
necessità abitative del conduttore.
La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente
delle colture.
In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di
permesso di costruire.
Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini
e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo
e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la
raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali
realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq.
Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle
35
vasche necessarie all'allevamento dei pesci.
Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle
zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che
potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di
distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo.
Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere
ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano
direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).
Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito
l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga
trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a
favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata
presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà
consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni
limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune.
Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla
inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione.
Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo
esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero
ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al
proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli
titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537.
Indice di Fabbricabilità fondiaria per:
- Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq
- Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq
- Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica
intensiva
- Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari,
impianti di itticoltura.
Rapporto di copertura per:
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq
- Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq
Distanza minima dai confini:
- Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt
- Edifici in arretrato De = 10,00 mt
- Edifici in aderenza De = 0
Altezza max degli edifici:
- Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m
Numero dei piani NP = 2 (compreso PT)
Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate):
- Sm = 10000 mq
L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a
10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga
mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare
abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.
ART. 23 Norme particolari PTCP
Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto
1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e
aperto, con riferimento:
− all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa;
36
− al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata
alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi);
− alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica,
alla difesa del suolo;
− ai valori paesaggistici e storico-culturali;
− alla funzione ricreativa.
2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc
devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte
le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non
urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con
riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione,
sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del
tessuto infrastrutturale e urbano.
3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto:
− a più elevata naturalità;
− a preminente valore paesaggistico;
− a preminente valore agronomico-produttivo;
− di tutela ecologica e per la difesa del suolo;
− di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera;
− complementare alla città.
Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente
funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge
regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata
da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004,
n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione
amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti
esistenti.
2. L’edificabilità rurale comprende:
− manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura;
− annessi agricoli;
− annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali.
3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei
precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa).
4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio
rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo,
manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con
fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica
senza aumento di volume.
Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove
consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola
interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche
secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo
ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in
base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture,
indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale.
2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo
professionale, contiene:
− la descrizione della situazione attuale dell’azienda;
− la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o
delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione
37
degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi
isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti,
ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure
silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale;
− la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di
vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture
produttive;
− l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli
stessi;
− la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso.
3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per
il rilascio del permesso di costruzione.
4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e
trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il
richiedente:
− di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali
e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate
necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il
periodo di 20 anni;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali
eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione;
− di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva
sono riferitele stesse;
− di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale,
in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo
piano di sviluppo aziendale.
5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non
diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici
esistenti:
− 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione.
6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo
ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di
continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie
agricola totale (Sat).
7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle
indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai
commi precedenti.
8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di
imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna
articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero
massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia.
Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo
1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le
pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è
principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle
politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di
filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di
38
piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di
frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale.
2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il
Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio
rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi
agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali:
acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree
agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale
associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute
nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica,
che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale
(idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle
canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai
borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali
(filari arborei).
3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile
a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma
delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità
colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di
pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria
indicati nella seguente tabella:
Qualità di coltura
Colture ortofloricole protette
Colture orticole di pieno campo, tabacco
Frutteti
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Mais
Cereali, foraggere avvicendate
Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato
Indice di utilizzazione
fondiaria [mq/ha]
160,0
53,3
40,0
32,0
26,7
22,9
20,0
16,0
5,3
Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali
in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare
tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento
del carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo
Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
Viene comunque accolta la domanda di ampliamento della sede stradale che va
dall’incrocio via Eraldo Griffo a via Centore fino alla Torre Centore, al fine di consentire un
39
ulteriore potenziamento delle opere di urbanizzazioni, come già previsto nel progetto del
Puc. Ma si rimanda in ogni modo la domanda a successivi atti di competenza comunale.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono
essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente prevista nel Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta e recepite dal PUC di Trentola
Ducenta (art. 23) mentre per quanto attiene la strada si provvederà a meglio esplicitare
quanto già contenuto nella Tav P8.
40
OSSERVAZIONE N.17(Protocollo n.4999 del 22/04/2014)
La richiesta non riveste il carattere di osservazione in quanto:
- è stata prodotta in unica copia e non in forma legale cosi come previsto;
- fa rifermento al ritiro di PdC assentito in data antecedente all’adozione del PUC e
al relativo pagamento degli oneri concessori
RICORRENTE: Cerullo Elvira, nata a Lusciano il 07/03/1965 e residente in Casapesenna alla
via S.Giuseppe, 5.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5128, 5137 e 5140 del foglio n. 5
CONCLUSIONI
Per ogni ulteriore chiarimento o delucidazioni si rimanda all’ufficio tecnico comunale.
41
OSSERVAZIONE N.18 (Protocollo n.5031 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Palmiero Lucia, nata a Napoli il 27/06/1968 e domiciliante in Lusciano alla
via Macedonia, 30.
Palmiero Alfonsina, nata a Napoli il 09/12/1976 e domiciliante in Aversa alla
via Pastore,147.
RIFERIMENTO: Particelle n. 673 e 689 del foglio n. 3
RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una
Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere,
quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe
dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’osservazione presentata non è accoglibile poiché le particelle interessate rientrano in
una zona “satura”.
I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato
che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia
di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che questo numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati
assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
42
OSSERVAZIONE N.19 (Protocollo n.5033 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Carmela Coscetta, nata a Trentola Ducenta (CE) il 03/11/1939 e residente in
Trentola Ducenta (CE) alla via Scipione, 3.
RIFERIMENTO: Particelle n. 15 e 45 del foglio n. 3
RICHIESTA: Rideterminare il numero degli alloggi effettivamente esistenti al momento
dell’adozione del P.U.C. e prevedere, alla luce delle risultanze fatte, la
edificazione del suolo conformemente alle previsioni del piano di lottizzazione
adottato con delibera di giunta comunale n.16 del 03/02/2014. In subordine,
l’ente locale potrebbe prendere in considerazione l’inserimento della predetta
area in un piano di Social Housing.
PARERE DEL PROGETTISTA
La richiesta può essere accettata relativamente alla destinazione di Social Housing.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita
sia accoglibile parzialmente e pertanto si propone la modifica della previsione
pubblicata.
43
OSSERVAZIONE N. 20 (Protocollo n.5037 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Salvatore Cavallaccio, nato a Trentola Ducenta il 19/07/1935 ed ivi residente
alla via Chianca n.3
RIFERIMENTO: Particelle n. 102 e 314 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambio di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde
pubblico attrezzato in zona SH –Social Housing cosi come per i lotti limitrofi
PARERE DEL PROGETTISTA
Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3
del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non
possono che essere ricavate e distribuite sul territorio.
In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione
avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.
44
OSSERVAZIONE N. 21 (Protocollo n.5041 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Raffaele Abate, nato a Trentola Ducenta il 21/02/1942, domiciliato in San
Marcellino (CE), al Corso Italia n.32
RIFERIMENTO: Particelle n. 5302 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde
pubblico attrezzato in zona SH –Social Housing cosi come per i lotti limitrofi.
PARERE DEL PROGETTISTA
Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3
del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non
possono che essere ricavate e distribuite sul territorio.
In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione
avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.
45
OSSERVAZIONE N. 22 (Protocollo n.5044 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Angela Balivo, nata a Trentola Ducenta il 21/03/1927 ed ivi residente alla via
De Simone, 78
RIFERIMENTO: Particelle n. 1768, 5327, 5328, 5329, 5330, 1797, 1925 e 1926 del foglio n. 6
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F –Attrezzature
pubbliche e ad uso pubblico” in zona B1 - Residenziale di più recente
edificazione oppure in zona G -Attrezzature tecnico distributive in quanto i lotti
sono interclusi da tali zone, le quali hanno ceduto o riscattato gli standard per
il 45%
PARERE DEL PROGETTISTA
Per quanto attiene la collocazione delle zone a verde si evidenzia come l’art.3
del Decreto Interministeriale n.1444/68 stabilisca la quantità di aree necessarie che non
possono che essere ricavate e distribuite sul territorio.
In tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che non sia accoglibile l’osservazione
avanzata e pertanto si propone il mantenimento della previsione pubblicata.
46
OSSERVAZIONE N. 23 (Protocollo n.5046 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Antonio Andreozzi, nato a Trentola Ducenta il 09/03/1960, e residente in
Aversa alla via Sanfelice n.19
RIFERIMENTO: Particelle n. 5084 del foglio n. 1
RICHIESTA: Richiesta di revisione di destinazione d’uso in zona F – Verde pubblico in
una zona con un valore di mercato simile o uguale alla sua vecchia
destinazione d’uso (riportato nel P.R.G. approvato con d.g.c. n.137 del
20/10/1988) zona PEEP- edilizia economica popolare
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”.
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 44
Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in
regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del
carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo
urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
Si è provveduti pertanto a prevedere una destinazione conforme a quanto fissato
dalle Norme del Ptcp e specificamente si è preferito destinare a standards urbanistico
l’area con una previsione a verde pubblico.
Tale destinazione è stata preferita a quella strettamente agricola in quanto si è ritenuto
che la stessa fosse meno penalizzante rispetto a quella agricola.
Quindi in tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato
delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
47
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta
48
OSSERVAZIONE N.24 (Protocollo n.5048 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Giuseppe Meraglia, nato a Parete il 29/01/1961, residente nel comune di
Trentola Ducenta (CE) 81038 via circumvallazione n.10 in qualità di legale
rappresentante della società Mr Immobiliare srl con sede in Giugliano in
Campania (NA) viale Turati, Parco Fiorito, scala E, Interno 9
RIFERIMENTO: Particella n.5524 del foglio n.6
RICHIESTA: Richiede di sottrarre gli standard riportati sulle tavole relative alla particella in
oggetto in quanto ha monetizzato l’area a destinazione standard divenendo
proprietario esclusivo
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
49
OSSERVAZIONE N.25 (Protocollo n.5049 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Arbitrio Vincenzo, nato a Trentola Ducenta (CE) il 02/08/1940 e residente in
Trentola Ducenta alla via Montevergine, 17.
RIFERIMENTO: Particella n. 5926 del foglio n. 5
RICHIESTA: Poter ritirare il permesso di costruire n° 177/13, allo scopo di poter iniziare i
lavori in breve tempo.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B1- Residenziale
di più recente edificazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente
“saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di
Trentola Ducenta secondo il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
50
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
51
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda
problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse
all’adozione del PUC.
52
OSSERVAZIONE N.26 (Protocollo n.5054 del 23/04/2014)
RICORRENTE: Giuseppe Costanzo, nato ad Aversa (CE) il 01/12/1965 e residente in Trentola
Ducenta (CE) alla via Taburno, 8.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5020, 5055 e 5056 del foglio n. 4
RICHIESTA: Considerare la Zona E “Parco Agricolo Urbano” non solo per la capacità di
produzione primaria, ma anche per la trasformazione dei prodotti agricoli con
la realizzazione di impianti di raccolta, di trasformazione, di immagazzinaggio,
di imballaggio e di vendita, nonché di quelli dedicati all’allevamento. Inoltre è
da considerare la valenza turistico-ricreativa del Parco Agricolo Urbano, con la
possibilità di localizzare attrezzature sportive.
PARERE DEL PROGETTISTA
Per tali zone si rinvia alla normativa definita dal PTCP di Caserta il quale definisce:
“La Zona Omogenea E comprende l'intero ambito extraurbano, che non sia classificato
diversamente. In essa è consentita la sola attività agricola e la coltivazione dei fondi.
Sono analogamente consentite tutte le attività di trasformazione, connesse alla
coltivazione ed all'allevamento (gli impianti di raccolta, trasformazione, immagazzinaggio,
imballaggio nonché quelli dedicati all'allevamento di specie animali, anche ittiche) e
quindi anche la attività edilizia che abbia tale finalità ovvero che obbedisca alle
necessità abitative del conduttore.
La carta dell'uso agricolo e delle attività colturali in atto individua il carattere prevalente
delle colture.
In detta Zona Omogenea il PUC si attua a mezzo di intervento diretto previo rilascio di
permesso di costruire.
Nel computo dei volumi abitativi non sono da conteggiarsi: le stalle, i silos, i magazzini
e i locali per la lavorazione dei prodotti agricoli, in funzione della conduzione del fondo
e delle sue caratteristiche colturali e aziendali documentate, nonché gli impianti per la
raccolta e la lavorazione dei prodotti lattiero-case ari e gli impianti di itticoltura; per tali
realizzazioni è consentito un Indice di Fabbricabilità aggiuntivo di 0,10 mc/mq.
Dal calcolo delle cubature v.p.p. degli impianti di itticoltura viene escluso il volume delle
vasche necessarie all'allevamento dei pesci.
Per gli allevamenti zootecnici, che possono essere consentiti esclusivamente nelle
zone boschive, incolte e pascolive, con l'eccezione degli allevamenti bufalini che
potranno avvenire ovunque, non vanno superati i limiti di rapporto di copertura e di
distanza dai confini riportati nella tabella alla fine del presente articolo.
Le esistenti costruzioni a destinazione agricola possono, in caso di necessità, essere
53
ampliate fino ad un massimo di 20% dell'esistente cubatura, purché esse siano
direttamente utilizzate per la conduzione del fondo (opportunamente documentata).
Per le necessità abitative dell'imprenditore agricolo a titolo principale è consentito
l'accorpamento di lotti di terreni non contigui a condizione che sull'area asservita venga
trascritto, presso la competente Conservatoria Immobiliare, vincolo di inedificabilità a
favore del Comune da riportare successivamente su apposita mappa catastale epositata
presso l'Ufficio Tecnico Comunale. In ogni caso l'asservimento non potrà
consentirsi per volumi superiori a 500 mc. Per le aziende che insistono su terreni di Comuni
limitrofi è ammesso l'accorpamento dei volumi nell'area di un solo Comune.
Tutte le aree la cui cubatura è stata utilizzata ai fini edificatori restano vincolate alla
inedificabilità e sono evidenziate su mappe catastali tenute in pubblica visione.
Il permesso di costruire residenze può essere rilasciato per la conduzione del fondo
esclusivamente ai proprietari coltivatori diretti, proprietari conduttori in economia, ovvero
ai proprietari concedenti, nonché agli affittuari o mezzadri aventi diritto a sostituirsi al
proprietario nell'esecuzione delle opere e considerati imprenditori agricoli
titolo principale ai sensi dell'art. 12 della legge 9 maggio 1975, n°1537.
Indice di Fabbricabilità fondiaria per:
- Aree boschive, pascolive e incolte IF = 0,003 mc/mq
- Aree seminative ed a frutteto IF = 0,03 mc/mq
- Aree seminative irrigue con colture pregiate ed orti IF = 0,05 mc/mq produzione ciclica
intensiva
- Pertinenze agricole, raccolta e lavorazione IF=0,10mc/mq prodotti lattiero-caseari,
impianti di itticoltura.
Rapporto di copertura per:
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini RC = 0,05 mq/mq
- Edifici residenziali e per impianti di RC = 0,10 mq/mq
Distanza minima dai confini:
- Per edifici residenziali e per impianti di itticoltura D = 10 mt
- Allevamenti zootecnici, anche bufalini D = 20 mt
- Edifici in arretrato De = 10,00 mt
- Edifici in aderenza De = 0
Altezza max degli edifici:
- Residenziali e degli impianti di itticoltura Hm,x = 7,00 m
Numero dei piani NP = 2 (compreso PT)
Lotto minimo di intervento (con le precisazioni riportate):
- Sm = 10000 mq
L'unità minima di intervento (lotto minimo) dovrà avere estensione non inferiore a
10.000 mq. E' consentito che la consistenza complessiva di 10.000 mq si raggiunga
mediante accorpamento di più suoli, anche non contigui, purché il lotto da edificare
abbia estensione non inferiore a 5.000 mq.
ART. 23 Norme particolari PTCP
Articolo 36 del PTCP - Articolazione del territorio rurale e aperto
1. Il presente Ptcp persegue la finalità di tutela strutturale e funzionale del territorio rurale e
aperto, con riferimento:
− all’attività produttiva agricola multifunzionale, forestale, zootecnico-pascolativa;
− al mantenimento della biodiversità ed allo svolgimento dei processi ecologici legata
alla riproduzione delle risorse di base (aria, acqua, suolo, ecosistemi);
− alla stabilizzazione del ciclo idrogeologico, alla tutela della qualità della risorsa idrica,
alla difesa del suolo;
− ai valori paesaggistici e storico-culturali;
− alla funzione ricreativa.
54
2. Ai fini del perseguimento degli obiettivi di tutela definiti al comma precedente, i Puc
devono essere corredati da adeguata cartografia, alla scala 1:5.000, che identifichi tutte
le aree forestali, agricole, pascolative, naturali e seminaturali, o comunque non
urbanizzate che concorrono a definire il sistema del territorio rurale e aperto, con
riferimento sia a quelle caratterizzate da più elevata integrità, continuità ed estensione,
sia a quelle di frangia e a maggior grado di frammentazione o interclusione a opera del
tessuto infrastrutturale e urbano.
3. Il Ptcp individua e delimita i seguenti sottosistemi del territorio rurale e aperto:
− a più elevata naturalità;
− a preminente valore paesaggistico;
− a preminente valore agronomico-produttivo;
− di tutela ecologica e per la difesa del suolo;
− di tutela ecologica e paesaggistica della fascia costiera;
− complementare alla città.
Articolo 37 del PTCP- Edificabilità del territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che l’edificabilità del territorio rurale e aperto sia strettamente
funzionale all’attività agricola multifunzionale, come definita dall’articolo 2 della legge
regionale 6 novembre 2008, n. 15, “Disciplina per l’attività di agriturismo”, sia esercitata
da imprenditori agricoli professionali definiti ai sensi del decreto legislativo 29 marzo 2004,
n. 99 (“Disposizioni in materia di soggetti e attività, integrità aziendale esemplificazione
amministrativa in agricoltura”)e nel rispetto del principio del previo riuso dei manufatti
esistenti.
2. L’edificabilità rurale comprende:
− manufatti a uso abitativo per gli addetti all’agricoltura;
− annessi agricoli;
− annessi relativi alle attività agrituristiche e agricole multifunzionali.
3. I Puc subordinano la nuova edificabilità del territorio rurale e aperto, ai sensi dei
precedenti commi 1 e 2, alle disposizioni di un piano di sviluppo aziendale (Psa).
4. I Puc dettano una specifica disciplina per il patrimonio edilizio esistente nel territorio
rurale e aperto, prevedendo esclusivamente interventi di restauro conservativo,
manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione e sostituzione edilizia con
fedele ricostruzione. Possono prevedere inoltre interventi di ristrutturazione urbanistica
senza aumento di volume.
Articolo 38 del PTCP- Criteri e modalità dell’edificabilità nel territorio rurale e aperto
1. I Puc prevedono che la nuova edificazione di manufatti a uso abitativo, ove
consentita, avvenga a condizione che, nell'insieme dei fondi rustici dell'azienda agricola
interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche
secondo diverse qualità colturali, consenta l'edificazione di unità a uso abitativo
ciascuna per una superficie lorda di pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in
base agli indici di utilizzazione fondiaria rapportati alle qualità delle singole colture,
indicati negli articoli del relativo sottosistema del territorio rurale.
2. Il Psa, di cui al precedente articolo, obbligatorio per l’imprenditore agricolo
professionale, contiene:
− la descrizione della situazione attuale dell’azienda;
− la descrizione degli interventi programmati per lo svolgimento dell’attività agricola e/o
delle attività connesse nonché degli altri interventi previsti per la tutela e la gestione
degli elementi di naturalità e biodiversità (boschi aziendali, filari arborei, siepi, alberi
isolati), delle consociazioni tradizionali, delle sistemazioni agrarie (terrazzamenti,
ciglionamenti), anche con riferimento al Codice di buona pratica agricola e alle misure
silvoambientali e agroambientali contenuti nel piano di sviluppo rurale;
− la descrizione dettagliata degli interventi edilizi necessari a migliorare le condizioni di
vita e di lavoro agricolo degli aventi titolo, nonché all’adeguamento delle strutture
55
produttive;
− l’individuazione dei fabbricati esistenti e da realizzare e dei relativi fondi collegati agli
stessi;
− la definizione dei tempi e le fasi di realizzazione del programma stesso.
3. L’approvazione del Psa, da parte del Comune, costituisce condizione preliminare per
il rilascio del permesso di costruzione.
4. La realizzazione del Psa è garantita da una apposita convenzione, da registrare e
trascrivere a spese e a cura del richiedente, che stabilisca in particolare l’obbligo per il
richiedente:
− di effettuare gli interventi previsti dal piano di sviluppo aziendale, in relazione ai quali
e’ richiestala realizzazione di nuove costruzioni rurali;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle costruzioni esistenti o recuperate
necessarie allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse per il
periodo di 20 anni;
− di non modificare la destinazione d’uso agricola delle nuove costruzioni rurali
eventualmente da realizzare, per almeno 20 anni dall’ultimazione della costruzione;
− di non alienare separatamente dalle costruzioni il fondo alla cui capacità produttiva
sono riferitele stesse;
− di rimuovere gli annessi agricoli al termine della validità del piano di sviluppo aziendale,
in mancanza di sue proroghe o dell’inserimento degli annessi in un nuovo
piano di sviluppo aziendale.
5. I Puc prevedono che, in assenza di Psa, la realizzazione di annessi agricoli, se non
diversamente disposto dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto,avvenga nel rispetto delle seguenti superfici massime, detratte le superfici
esistenti:
− 20 mq/ha per i primi 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 10 mq/ha per gli ulteriori 3 ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione;
− 5 mq/ha per gli ulteriori ettari di superficie fondiaria mantenuta in produzione.
6. I Puc prevedono che la nuova edificazione e la riedificazione di serre fisse, cioè a ciclo
ininterrotto,ovvero con ripetizione della stessa specie di prodotto senza soluzione di
continuità, se consentita dalle norme specifiche di ciascuna articolazione del territorio
rurale e aperto, avvenga con estensione non superiore al 60 per cento della superficie
agricola totale (Sat).
7. I Puc prevedono che la necessità di annessi agricoli in quantità maggiori di quelle
indicate al comma 5 sia dimostrata da un piano di sviluppo aziendale (Psa) di cui ai
commi precedenti.
8. I Puc prevedono che gli annessi relativi alle attività agrituristiche, da parte di
imprenditori agricoli professionali, se consentiti dalle norme specifiche di ciascuna
articolazione del territorio rurale e aperto, siano consentiti con riferimento al numero
massimo di 20 posti letto per esercizio, nel rispetto di ogni altra norma vigente in materia.
Articolo 41 del PTCP - Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomicoproduttivo
1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le
pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è
principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle
politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di
filiera lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di
piano sono orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di
frammentazione dello spazio rurale a opera della maglia infrastrutturale.
2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il
Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio
rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi
agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali:
56
acqua, aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree
agricole (filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale
associati ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute
nel piano di sviluppo rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica,
che rappresentano nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale
(idraulica, naturalistica, ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle
canalizzazioni, agli impianti di sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai
borghi ed alle masserie, agli elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali
(filari arborei).
3. I Puc prevedono che la edificazione di ciascuna nuova abitazione rurale sia ammissibile
a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici dell’azienda agricola interessata, la somma
delle superfici fondiarie mantenute in produzione, anche secondo diverse qualità
colturali, consenta l'edificazione di ogni unità a uso abitativo con una superficie lorda di
pavimento non inferiore a 160 metri quadrati, in base agli indici di utilizzazione fondiaria
indicati nella seguente tabella:
Qualità di coltura
Colture ortofloricole protette
Colture orticole di pieno campo, tabacco
Frutteti
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Mais
Cereali, foraggere avvicendate
Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato
Indice di utilizzazione
fondiaria [mq/ha]
160,0
53,3
40,0
32,0
26,7
22,9
20,0
16,0
5,3
Articolo 44 del PTCP-Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta e di Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art. 3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale e aperto complementare alla città è destinato dai Puc ad attività rurali
in regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente, anche al fine di dotare
tale territorio delle attrezzature essenziali di cui al comma successivo, senza incremento
del carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazi per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un Parco Agricolo
Urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che le attività sopra richieste possono
essere svolte nei modi e nei limiti previsti dalla normativa vigente prevista nel Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale di Caserta
57
OSSERVAZIONE N.27 (Protocollo n.5069 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Bove Michelina, nata ad Aversa (CE) il 12/02/1968;
Bove Giorgio, nato a Secondigliano (NA) il 14/02/1971;
Bove Ciro, nato ad Aversa (CE) il 11/03/1978.
RIFERIMENTO: Particella n. 5249 del foglio n. 2;
Particelle n. 185 e 256 del foglio n. 1
RICHIESTA: Attribuire alle su richiamate particelle la cubatura inizialmente prevista dal
Piano Regolatore Generale previgente per le zone C “zone residenziali di espansione”.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B1- Residenziale
di più recente edificazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente
“saturo” cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di
Trentola Ducenta secondo il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
58
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
59
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda
problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse
all’adozione del PUC.
60
OSSERVAZIONE N. 28 (Protocollo n.5071 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Mons. Sossio Rossi nato a Frattamaggiore il 15/01/1950 in qualità di Presidente
e Legale rappresentante dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del
Clero di Aversa con sede in Aversa, Piazza san Paolo 27
RIFERIMENTO: Particelle n. 9 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo
urbano in zona F - Aree per verde pubblico attrezzato.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è compatibile con la destinazione d’uso richiesta (area
adibita a standatd urbanistici D.M.1444/68) come zona omogenea F – Verde pubblico
Attrezzature sportive –AS
In tali zone vige quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato delle
NTA .
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita
sia accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.
61
62
OSSERVAZIONE N.29 (Protocollo n.5084 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Luca D’Alessandro, nato a Napoli il 28/02/1987 e residente in Trentola
Ducenta alla via Santa Monica n.18
RIFERIMENTO: Particella n.5518 del foglio n. 3
RICHIESTA: Chiede che la particella vada identificata come patrimonio comunale, in
quanto attualmente risulta classificata in modo inesatto.
PARERE DEL PROGETTISTA: Come si evince dalla Determinazione del Dirigente Prot. Interno
n.398 del 08/06/2010 e Prot. Generale n.366 del 09/06/2010 il lotto in oggetto risulta essere
parte integrante del patrimonio comunale di Trentola Ducenta con provvedimento di
acquisizione gratuita al patrimonio del comune, così come riscontrato dalla Voltura
automatica da Conservatorie n. 15265.1/2003
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
63
OSSERVAZIONE N.30 (Protocollo n.5085 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Luca D’Alessandro, nato a Napoli il 28/02/1987 e residente in Trentola
Ducenta alla via Santa Monica n.18
RIFERIMENTO: Particelle n.5423 del foglio n. 6
RICHIESTA: Chiede la rettifica della collocazione dell’ufficio postale in quanto riportato
erroneamente sulla particella 5073 foglio n.6
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea collocazione dell’ufficio postale. Pertanto si
provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
64
OSSERVAZIONE N. 31 (Protocollo n.5092 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Franca Maiale, nata ad Aversa il 30/09/1971 e residente in Aversa alla via
Corcioni n.31
RIFERIMENTO: Particelle n. 5004 del foglio n. 1
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde
pubblico attrezzato in una zona capace di restituendogli, almeno in parte, la
sua vocazione edificatoria residenziale
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta già classificata dal PUC come zona B1Residenziale di più recente edificazione, non come indicato erroneamente in oggetto di
osservazione in zona F- Aree a verde pubblico
In ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince
dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo
il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
65
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
66
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta.
67
OSSERVAZIONE N. 32 (Protocollo n.5093 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Rosa Maiale, nata a Trentola Ducenta il 02/10/1967 e residente in Aversa
(CE) alla via del Campo, 25 B.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5003 del foglio n. 1
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F – Aree per verde
pubblico attrezzato in una zona capace di restituendogli, almeno in parte, la
sua vocazione edificatoria residenziale
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta già classificata dal PUC come zona B1Residenziale di più recente edificazione, non come indicato erroneamente in oggetto di
osservazione in zona F- Aree a verde pubblico
In ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si evince
dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta secondo
il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
68
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
69
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta.
70
OSSERVAZIONE N.33 (Protocollo n.5094 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Società C.R.A. 1 s.r.l. con sede ad Aversa (CE), alla Piazza Bernini Palazzo
“Bernini Center”, in persona del rappresentante legale Chianese Emilio, nato
a Trentola Ducenta (CE) il 13/06/1963 e domiciliato in Trentola Ducenta
(CE)alla via Cottolengo, 21.
RIFERIMENTO: Particella n. 2010 del foglio n. 1
RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una
Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere,
quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe
dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’osservazione presentata è da rigettare poiché le particelle interessate rientrano in una
zona “satura”.
I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato
che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia
di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati
assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
71
OSSERVAZIONE N.34 (Protocollo n.5095 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Chianese Emilio, nato a Trentola Ducenta (CE) il 13/06/1963 e domiciliato in
Trentola Ducenta (CE) alla via Cottolengo, 21.
RIFERIMENTO: Particella n. 5173 del foglio n. 1
RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una
Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere,
quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe
dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’osservazione presentata è da rigettare poiché le particelle interessate rientrano in una
zona “satura”.
I dati si possono riscontrare nella tabella al cap.3.2.4 dell’allegato R1 dove si è evidenziato
che rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia
di Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, risulta che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono stati
assentiti come permessi di costruire e rilasciati, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
72
OSSERVAZIONE N.35 (Protocollo n.5096 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Fabozzi Carmela, nata a Trentola Ducenta (CE) il 24/11/1950 e domiciliata in
Trentola Ducenta (CE) alla via dell’Indipendenza, 8.
RIFERIMENTO: Particelle n. 563 e 565 del foglio n. 2
RICHIESTA: Procedere alla caducazione dei titoli concessori rilasciati e attribuzione di una
Normativa tecnica che consenta di poter concorrere ad accogliere,
quantomeno in parte, gli insediamenti residenziali che il nuovo P.U.C. avrebbe
dovuto disciplinare e localizzare in conformità al P.T.C.P.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B- Residenziale
Esistente, e non B1- Residenziale di più recente edificazione come asserito
nell’osservazione, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo”
cosi come si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola
Ducenta secondo il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
73
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
74
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Per la parte che concerne il PdC assentito e non rilasciato si rimanda all’ufficio tecnico
comunale.
75
OSSERVAZIONE N. 36 (Protocollo n.5100 del 24/04/2014)
L’osservazione fa riferimento al rilascio di un titolo edilizio n.98/2013, lo stesso non figura tra
i volumi rilasciati ;
L’osservazione fa riferimento anche a irregolarità procedurali.
RICORRENTE: La società cooperativa D&G, con sede in via IV Novembre n. 60, Trentola
Ducenta e in persona di legale rappresentante Raffaelina D’Aniello nata a
Trentola Ducenta il 29/11/1973
RIFERIMENTO: Particelle n. 645, 771, e 584 del foglio n. 2
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona F –Aree per
attrezzature pubbliche in zona B1 - Residenziale di più recente edificazione
tenendo presente il P.d.C. n.98/2013
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione, ivi compresi i lotti limitrofi a est, che nelle osservazioni
vengono più volte richiamati per confronto, è classificata dal Piano Territoriale di
Coordinamento Provinciale quale zona “Territorio negato con potenzialità insediativa”.
Articolo 77
Territorio negato con potenzialità insediativa
1. Il territorio negato con potenzialità insediativa, individuato nella tavola C1.1 “Assetto
del territorio. Tutela e trasformazione”, riguarda le aree che, per le loro caratteristiche
intrinseche, devono essere ricondotte a un corretto uso urbano, a seguito di approfondite
valutazioni in sede di formazione del Puc.
2. Il Ptcp promuove il recupero integrale di dette aree prioritarie attraverso interventi di
ristrutturazione urbanistica, destinandole ad usi residenziali, produttive e servizi nei termini
di cui al Capo I del Titolo V.
Allo stesso tempo il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come si
evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta
secondo il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
76
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
77
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
78
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta.
Per quanto attiene le osservazioni di cui al punto VI sono riportate in allegato alla
premessa al parere del progettista copie dei verbali dell’iter procedurale.
Per ogni ulteriore chiarimento o delucidazioni si rimanda all’ufficio tecnico comunale,
competente in merito alle questioni elencate.
79
OSSERVAZIONE N.37 (Protocollo n.5101 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Griffo Angelo, nato a San Marcellino (CE) il 04/04/1960
RIFERIMENTO: Particelle n. 5853, 5854, e 233 del foglio n. 3
RICHIESTA: Procedere all’attribuzione di una nuova Normativa Tecnica che
consenta di poter accogliere gli insediamenti residenziali in tali particelle
(formanti un unico lotto risultante intercluso da fabbricati limitrofi), opponendosi
alla delibera di Giunta Comunale n.19 del 06/02/2014 per l’adozione del P.U.C.
che ha ritenuto privilegiare chi ha preferito costruire in tempi brevi.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione risulta classificata dal PUC come zona B- Residenziale
esistente, in ogni caso, il territorio comunale risulta essere attualmente “saturo” cosi come
si evince dalla relazione R1 cap. 3.2.4. “Il dimensionamento del PUC di Trentola Ducenta
secondo il PTCP”
L’articolo 66 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP riporta i “Criteri per il
dimensionamento e la localizzazione delle previsioni residenziali”. Nel meglio precisare tutti
gli studi riportati nella Relazione di PTCP, le NTA definiscono il carico insediativo massimo
previsto nell’orizzonte temporale 2007-2018, inteso come numero di alloggi aggiuntivi a
quelli esistenti e/o autorizzati alla data di adozione del PTCP stesso (appunto, anno 2008),
derivanti sia da attività di recupero e di trasformazione di volumetrie esistenti, sia da
nuove costruzioni, e comprensivo di tutte le categorie residenziali ivi incluse le quote di
housing sociale di cui alla DGRC 572/2010.
Esso viene distribuito tra i diversi ambiti insediativi nei termini seguenti:
80
AMBITO INSEDIATIVO:AVERSA
N°
COMUNE
ALLOGGI
POPOLAZIONE
ANNO
RESIDENTE
2001
ANNO 2007
4.335
16.731
DIMENSIONE
DEMOGRAFICA
ALLOGGI
ACCESS. PROVINCIA
ANNO 2018
ALLOGGI
COMUNE
ANNO
2018
TRENTOLA
17
DUCENTA
++
856
980
Rispetto al numero di 856 alloggi (riferito alla proiezione 2018) stabilito dalla Provincia di
Caserta, in fase di verifica, da parte dell'UTC, si è constatato che detto numero è già stato
superato se si considerano gli alloggi effettivamente costruiti e quelli che sono già stati
assentiti come permessi a costruire, ma non ancora realizzati (vedi Tav P1).
COSTRUZIONI E PERMESSI DI COSTRUIRE (in fase di costruzione)
N°ALLOGG
ANNO
MC
2008
42.728
106,82
2009
59.785
149,46
2010
36.963
92,41
2011
16.374
40,94
2012
27.381
68,45
2013
50.733
126,83
2014
135.555
338,89
CONDONO 2008/2013
22.390
55,98
TOTALE
391.909
980
PREVISTI
342.400
856
ECCESSO
49.509
123
I
Il calcolo dell’eventuale fabbisogno ulteriore, successivo al 2018, sarà effettuato in sede di
copianificazione con la Regione Campania.
In linea del tutto generale, il dimensionamento residenziale di un PUC è determinato,
assumendo a base la quota parte (in proporzione agli abitanti residenti nel comune nel
2007) del numero di alloggi previsti nel relativo ambito insediativo. Il dato può essere
corretto nella misura di più o meno 15%, rimanendo invariato il dimensionamento
complessivo dell’ambito, in funzione: dell’andamento demografico; del tasso di
utilizzazione degli alloggi; del numero medio di componenti familiari; della distanza del
centro abitato dalla più vicina stazione ferroviaria e del livello di servizio di quest’ultima;
dei criteri di cui al 2° e 3° QTR del PTR.
81
Limitatamente agli ambiti di Aversa e Caserta, caratterizzati da una più alta densità
insediativa, il dimensionamento residenziale di un PUC è ridistribuito in funzione del
rapporto fra la densità insediativa media dell’ambito insediativo e la densità insediativa
del Comune.
Per il calcolo degli indici urbanistici si assume una grandezza media degli alloggi inclusi i
relativi spazi di distribuzione e le pertinenze pari a 120 mq di superficie lorda di pavimento,
pari a un volume vuoto per pieno di 400 mc.
Negli ambiti di Caserta, Aversa e del Litorale Domitio, almeno il 30% del dimensionamento
complessivo deve essere riservato all’edilizia sociale e al sistema dei servizi, come definiti
dalla Dgr 572/2010. Nell’ambito Aree interne, la predetta quota di edilizia sociale può
essere proposta dai singoli comuni in sede di formazione del PUC.
Le nuove residenze vanno prioritariamente localizzate, anche attraverso interventi di
recupero, ovvero di ristrutturazione urbanistica oggetto di appositi Piani Urbanistici
Attuativi, nelle aree negate urbane e negli aggregati urbani degradati siti nel territorio
urbano d’impianto recente. La localizzazione dei nuovi interventi considera inoltre
prioritario:
Il riuso delle aree impermeabilizzate;
il completamento e la densificazione delle aree già edificate nell’ottica di
migliorare la condizione urbana complessiva;
la ricucitura dei margini urbani mediante la realizzazione di cinture verdi;
l’accessibilità dell’area di intervento per ridurre il traffico privato locale.
Per contribuire al miglioramento della qualità urbana, gli interventi di trasformazione
residenziale:
assicurano i requisiti di qualità urbana in riferimento alle linee guida di cui alla
DGRC 572/2010;
prevedono un adeguato mix funzionale di residenza, servizi di vicinato, attrezzature
pubbliche e altre funzioni compatibili con la funzione residenziale prevalente;
ricorrono a tipologie residenziali differenziate per promuovere concretamente un
auspicato
mix sociale;
promuovono modelli tipologici innovativi, basati sul recupero, sulla
ristrutturazione e
sul frazionamento delle unità immobiliari esistenti.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
A tal proposito la richiesta non può essere accolta in quanto l’istanza in oggetto riguarda
problematiche di competenza dell’ufficio tecnico comunale e comunque pregresse
all’adozione del PUC.
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OSSERVAZIONE N.38 (Protocollo n.5105 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Gennaro Pirolo nato a Aversa il 06/06/1966 in qualità di legale
rappresentante della società Pirolo & Della Corte Costruzioni s.r.l via De
Chirico n.8 Aversa (CE)
RIFERIMENTO: Particelle n.5626, 5628 e 5629 del foglio n. 3
RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al PdC
n.86/2009
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
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OSSERVAZIONE N.39 (Protocollo n.5106 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Arch. Antonio Marino iscritto all’ordine degli architetti della provincia di
Caserta al 1410 in qualità di tecnico incaricato del P.d.C n. 260/2013
RIFERIMENTO: Particelle n.5297, 5298 del foglio n. 3
RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al P.d.C.
assentito, in particolare l’esatta collocazione si estende per 653,94 mq sulla
particella 5298 e 669,66 sul confine ovest per la realizzazione di via Leone
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
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OSSERVAZIONE N.40 (Protocollo n.5107 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Arch. Antonio Marino iscritto all’ordine degli architetti della provincia di
Caserta al 1410 relativamente al Piano di Lottizzazione adottato con d.G.C.
n.178 del 20/12/2013 proposto dai Sig.ri. Salvatore Griffo, Giampiero Griffo e
Griffo Maurizio
RIFERIMENTO: Particelle n. 5359, 5360, 5361, 5362, 5363, 5368, 5371, 5372, 5373, 5376 del
foglio n. 3
RICHIESTA: Chiede che venga rettificata la collocazione degli standard rispetto al PdL
adottato con delibera di Giunta Comunale n° 178 del 20/12/2013.
PARERE DEL PROGETTISTA: Si ravvisa l’erronea disposizione dell’area destinata a Standard
Urbanistici. Pertanto si provvede alla rettifica.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che sia accoglibile
l’osservazione avanzata e pertanto si propone la variazione.
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OSSERVAZIONE N.41 (Protocollo n.5108 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Arch. Luciano Palmiero, nato a Caserta il 08/07/1971 e residente in Casaluce
(CE) alla via Filippo Turati, 22;
Vincenza Di Ronza, nata a Carinaro (CE) il 01/01/1959;
Antonio Venditto, nato a Lusciano (CE) il 12/07/1956.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5078 e 146 del foglio n. 5
RICHIESTA: Poter destinare le suddette aree, ricadenti in zona E “Parco Agricolo Urbano”,
anche alla funzione di zone sportive in convenzione da attuare con l’Ente
comunale.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è compatibile con la destinazione d’uso richiesta (area
adibita a standard urbanistici D.M.1444/68) come zona omogenea F – Verde pubblico
Attrezzature sportive –AS
Quindi in tali zone quanto stabilito dell’articolo 29 - Aree per verde pubblico attrezzato
delle NTA
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita
sia accoglibile, ma si sconsiglia per tale area una destinazione d'uso che preveda
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interventi "pesanti" di trasformazione urbanistica (ad es. impianti natatori), pertanto si
propone la modifica della previsione pubblicata.
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OSSERVAZIONE N. 42 (Protocollo n.5135 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Domenico Emiliano Pagano, nato a Parete il 28/05/1973, nella qualità di
Amministratore Unico della ITALGROUP s.r.l. con sede a Parete alla via della
Repubblica n.18
RIFERIMENTO: Particelle n. 10 del foglio n. 3
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona B1 -Residenziale di
più recente edificazione in zona SH- Social Housing, in tale prospettiva la
società si rende disponibile a destinare parte del terreno a standards per
attrezzature sportive di iniziativa privata in misura non superiore al 45%
PARERE DEL PROGETTISTA
In merito all’istanza proposta si ritiene ammissibile così come sopra riportato. Il 45% della
superficie totale sarà destinata ad area verde, nello specifico zona F -Aree per verde
pubblico attrezzato.
In tali zone vige quanto stabilito dell’articolo 29 delle NTA - Aree per verde pubblico
attrezzato.
Il verde ornamentale eventualmente esistente dovrà essere conservato.
Nelle aree destinate a verde pubblico sportivo è consentita la realizzazione dei relativi
impianti.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Sono ammesse le volumetrie necessarie all'esercizio delle dette attività e quelle
eventuali connesse ed integrative, necessarie per potenziarne la capacità attrattiva nei
confronti dell’utenza.
Tali attrezzature possono anche essere eseguite e gestite da privati mediante
concessione.
In tali aree il piano si attua per intervento diretto, applicando le seguenti prescrizioni:
a) Indice di utilizzazione fondiaria
- per gli impianti coperti Uf 0.25 mq/mq
- per gli impianti scoperti Uf = 0.50 mq/mq
b) Altezza max 10 m
c) Distanze dai confini = 10 m
Inoltre la richiesta può essere accettata relativamente alla destinazione di Social Housing
sulla particella
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la nuova destinazione attribuita
sia accoglibile e pertanto si propone la modifica della previsione pubblicata.
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OSSERVAZIONE N.43 (Protocollo n.5138 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Salvatore Cavallaccio, nato a Trentola Ducenta (CE) ed ivi alla via Roma, 98.
RIFERIMENTO: Particelle n. 5251, 110, 112, 30, 38 e 67 del foglio n. 5
COMUNICAZIONE: Disponibilità alla cessione dei fondi sopracitati per la realizzazione di
una strada, completa di reti fognarie, idriche, elettriche, gas, e con la
presenza di eventuali marciapiedi che permetterebbe di alleggerire il
traffico cittadino.
PARERE DEL PROGETTISTA
Viene accolta la domanda di cessione dei fondi per la realizzazione di una
circonvallazione, al fine di consentire un alleggerimento del traffico veicolare oltre che un
potenziamento delle opere di urbanizzazioni, come già previsto nel progetto del Puc,
ma si rimanda in ogni modo la domanda a successivi e più approfonditi atti di
competenza comunale.
CONCLUSIONI: Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che l’osservazione
avanzata sia accoglibile, ma comunque si rimanda a successivi atti di competenza
comunale.
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OSSERVAZIONE N. 44 (Protocollo n.5139 del 24/04/2014)
RICORRENTE: Michele Mottola, nato a Trentola Ducenta il 07/09/1956 e residente in
Trentola Ducenta alla via Degli Oleandri n.16
RIFERIMENTO: Particelle n. 711 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo
urbano in zona B1- Residenziale di più recente edificazione perché il lotto in
oggetto è limitrofe con il comune di Parete, in modo da chiudere la maglia
urbana per il completamento di detta zona.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale quale zona “Territorio rurale aperto complementare alla città”.
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 44
Territorio rurale e aperto complementare alla città
1. Il territorio rurale e aperto complementare alla città comprende le parti del territorio
rurale previste dal presente Ptcp negli ambiti di Caserta ed Aversa intorno all’attuale
territorio urbano e delimitate all’esterno dalle tracce della centuriazione.
2. Detta previsione è recepita dai Puc, nei limiti di cui all’art.3, comma 4, al fine di:
− evitare la saldatura dei preesistenti centri e nuclei edificati;
− conservare gli elementi del paesaggio rurale storico (filari, strade e sentieri, canali,
fontanili) e le permanenti attività produttive agricole.
3. Il territorio rurale aperto complementare alla città e destinato dai Puc ad attività rurali in
regime di inedificabilità, salvo il recupero dell’edilizia esistente senza incremento del
carico insediativo.
4. Può altresì ospitare attrezzature di verde pubblico e spazio per attività ricreative e
sportive senza nuova edificazione anche attraverso la realizzazione di un parco agricolo
urbano, come previsto dalla legge della regione Campania 17/2003.
Non si evidenzia pertanto la possibilità di modificare la destinazione prevista di suolo
agricolo, si è pertanto mantenuta la zona agricola così come veniva previsto nel
previgente PRG.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta.
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OSSERVAZIONE N. 45 (Protocollo n.5140 del 24/04/2014)
RICORRENTE: I coniugi Adriana Picone e Giuseppe Di Nardo
RIFERIMENTO: Particelle n. 5030 del foglio n. 5
RICHIESTA: Richiesta di cambiamento di destinazione d’uso da zona E – Parco agricolo
urbano in zona B1- Residenziale di più recente edificazione perché il lotto in
oggetto è limitrofe con il comune di Parete, in modo da chiudere la maglia
urbana per il completamento di detta zona.
PARERE DEL PROGETTISTA
L’area in oggetto di osservazione è classificata dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale quale zona “Territorio rurale a preminente valore agronomico produttivo”
Per tale classificazione il PTCP nelle sue Norme prevede:
Articolo 41
Territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo
1. Il territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo comprende le
pianure pedemontane e alluvionali nelle quali la multifunzionalità agricola è
principalmente imperniata sulla funzione produttiva. In queste aree l’obiettivo delle
politiche rurali è sostenere un mosaico di aziende agricole, orientate a produzioni di filiera
lunga, con il ricorso a tecniche produttive sostenibili. Le politiche territoriali di piano sono
orientate al contenimento dei consumi di suolo e dei processi di frammentazione dello
spazio rurale ad opera della maglia infrastrutturale.
2. All’interno del territorio rurale e aperto a preminente valore agronomico-produttivo il
Ptcp persegue l’obiettivo di tutelare la condizione di apertura (openess) del paesaggio
rurale; di conservare e rafforzare la capacità delle terre di sostenere i processi produttivi
agricoli e zootecnici, mantenendo una elevata qualità delle matrici ambientali: acqua,
aria, suoli; di rafforzare gli elementi di diversità culturale e biologica delle aree agricole
(filari arborei, alberi isolati, boschetti aziendali, lembi di vegetazione seminaturale associati
ai corsi d’acqua minori) mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo
rurale; di mantenere e recuperare le opere e gli schemi di bonifica, che rappresentano
nel loro complesso una capillare infrastrutturazione multifunzionale (idraulica, naturalistica,
ambientale) a servizio del territorio, con riferimento alle canalizzazioni, agli impianti di
sollevamento, alle opere di adduzione e distribuzione, ai borghi ed alle masserie, agli
elementi tradizionali di perimetrazione delle unità colturali (filari arborei).
3. I Puc prevedono che, detratte le superfici esistenti, la edificazione di ciascuna nuova
abitazione rurale sia ammissibile a condizione che, nell’insieme dei fondi rustici
dell’azienda agricola interessata, la somma delle superfici fondiarie mantenute in
produzione, anche secondo diverse qualità colturali, non sia inferiore a quelle indicate
nella seguente tabella:
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Colture ortofloricole protette
Colture orticole di pieno campo, tabacco
Frutteti
Vigneti
Oliveti
Castagneti da frutto
Mais
Cereali, foraggere avvicendate
Bosco, pascolo, pascolo cespugliato e arborato
Superficie colturale minima
[mq]
10.000
30.000
40.000
50.000
60.000
70.000
80.000
100.000
300.000
Non si evidenzia pertanto la possibilità di modificare la destinazione prevista di suolo
agricolo, si è pertanto mantenuta la zona agricola così come veniva previsto nel
previgente PRG.
CONCLUSIONI
Alla luce delle considerazioni sopra esposte si ritiene che la destinazione attribuita sia
conforme e, soprattutto, coerente alle previsioni del Ptcp alle quali si è vincolati ai sensi
del comma 4 dell’art.3 del Regolamento del 4 agosto 2011, n. 5, recante “Regolamento
di Attuazione per il Governo del Territorio”.
Si propone la conferma della destinazione assunta.
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Osservazioni al PUC