SEGRETERIA NAZIONALE
RIORDINO
Facciamo un po’ di ordine
In questi ultimi giorni, dopo l’emendamento al disegno di legge contenente le deleghe al Governo in
materia di riorganizzazione dell'Amministrazione dello Stato, sto ricevendo continue richieste di
chiarimenti in merito alla posizione tenuta sull’argomento dal nostro cartello sindacale. Altri
chiedono invece di conoscere la posizione dell’UGL riguardo ogni specifica qualifica o ruolo di
appartenenza. A seguito di tali richieste, ritengo rimarcare quanto segue.
Il disegno di legge (DDL) 3098, come detto, contiene una serie di deleghe al Governo in materia di
riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il DDL, già approvato al Senato, è stato
presentato dal Presidente del Consiglio e rappresenta il progetto di riforma della P.A. del Governo
RENZI per l’attuale Legislatura. Per questi motivi è ragionevole pensare che per l’autunno, a meno
che il Governo non cada, la legge sarà approvata e che nell’arco della Legislatura i suoi contenuti
saranno realizzati.
Detto ciò entrano in gioco le parti riguardanti i Sindacati di Polizia, almeno quelli più attenti, i
quali, analizzato quanto sopra e visto che il predetto DDL, approvato dal Senato il 30 aprile 2015,
era privo di uno specifico riferimento al riordino, hanno pensato, opportunamente, di intervenire ed
approfittare di questa “Autostrada” per poter raggiungere l’ambito traguardo del riordino.
Come sia stato possibile intervenire in questa fase sembra ormai chiaro a tutti: dopo l’approvazione
da parte del Senato, il DDL 3098 è passato alla Commissione Affari Costituzionali della Camera
ove alcuni parlamentari, che da anni seguono il percorso storico del riordino, hanno ritenuto di
condividere con i Sindacati (quelli più attenti) questo momento storico probabilmente unico per
poter portare a casa il riordino delle carriere. E, proprio per poter approfittare di questo momento,
tutti insieme, abbiamo studiato e condiviso l'integrazione legislativa individuando poi, nell’ambito
dell’art. 7 del DDL, uno spazio in cui poter intervenire e nel quale poi è stato inserito
l’emendamento che comporta la delega del Parlamento al Governo, e quindi ai Ministri competenti,
per poter adottare i provvedimenti utili e necessari a riordinare le Forze di Polizia.
Il provvedimento non solo rimette in moto un iter fermo ormai da anni ma, finalmente, offre agli
appartenenti alle Forze di Polizia l’opportunità di fare un importante passo in avanti: per la prima
volta si parla di riordino facendo riferimento alle sole Forze di Polizia di cui all’art. 16 della legge
121/1981.
Scusate, ma non posso non rappresentare in questo caso la mia soddisfazione evidenziando il fatto
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che questa opportunità rappresenta un passo importantissimo verso una differenziazione tra
sicurezza e difesa che abbiamo sempre rincorso senza mai essere riusciti ad ottenerla. E credetemi,
sono questi, i motivi che ci hanno portato a dare un plauso a questa iniziativa. Si tratta di un
riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto e su cui la nostra sigla ha investito e attraverso il quale si
spera di portare a casa ottimi risultati per gli uomini e le donne della Polizia di Stato.
La nostra attività si basa su fatti concreti: riteniamo che avere una delega con una scadenza sia
certamente meglio che non averla. Anzi, di più: avere una delega specifica per le Forze di Polizia è
certamente incoraggiante rispetto ai vaghi discorsi che potevano riguardare, oltre che tutti noi della
sicurezza, anche quelli delle forze armate, con un aggravio di spesa, in questa ipotesi, che di certo
sarebbe pesato quasi il doppio di quanto possa pesare questo specifico provvedimento e che per
questo motivo avrebbe potuto incontrare una maggiore resistenza.
Fatta questa analisi ritengo doveroso rappresentare che chi, al pari dei più titolati veggenti riesce a
prevedere che questo provvedimento ha il sapore di una truffa, ha imparato molto dalla favola della
volpe e l'uva (la volpe che non riesce ad arrivare all’uva dice che è acerba): costoro però non hanno
fatto i conti col fatto che oggi tutti conoscono la favola e nessuno si fa prendere per il naso.
Per capirci ancora meglio, facciamo il punto della situazione: come detto, il DDL 3098 è stato
approvato dal Senato, è in commissione Affari Costituzionali, passerà alla Camera e, se
approvato, tornerà al Senato per l’approvazione definitiva. Solo a questo punto il Governo
otterrà la delega che gli consentirà di avviare le procedure per un decreto legislativo che, qualora
positivamente licenziato, conterrà il pacchetto con il riordino figlio di questo emendamento che,
forse proprio grazie alla sua genericità, offre ogni possibile scenario, dando ogni possibile soluzione
per, “rivedere la disciplina in materia di reclutamento, di stato giuridico e progressione di
carriera tenendo conto del merito e della professionalità, sarà possibile se si vuole, unificare,
sopprimere o istituire ruoli, gradi o qualifiche, rivedere dotazioni organiche.”
Dalla lettura dell’emendamento, quindi, mi sembra poter ritenere che il Parlamento, in sostanza,
rimette in toto alla parte tecnica, e cioè ai vari Ministeri, di poter rivedere tutto quanto debba essere
modificato o meno, e ciò dovrà essere fatto nell’ambito dei previsti confronti tra i rappresentanti
delle Amministrazioni e i rappresentanti del personale (Sindacati). Da qui, le mie perplessità nei
confronti di coloro che gridano alla luna, perplessità che dipendono da questa considerazione: visto
che l’iter amministrativo ancora non è cominciato, come si può definire un riordino che non esiste
come riordino truffa?
Con molta onestà, voglio dirvi che tutto questo per l’UGL POLIZIA, significa, innanzitutto, poter
cogliere un’enorme opportunità, la quale, qualora riesca a concretizzarsi attraverso l’apertura di un
tavolo, ci offrirà in primis la possibilità di rappresentare e poi, ove possibile, di recuperare anni ed
anni di ingiustizie che ci hanno mortificato rispetto alle altre forze di Polizia, in particolare a quelle
con status militare, con sostanziose perdite di opportunità.
Come UGL POLIZIA riteniamo che la più macroscopica tra tutte le varie perdite di opportunità,
anche se non legittimata da norme specifiche, sia quella relativa ai Sovrintendenti del 15°, 16° e 17°
corso ai quali, solo a causa di una ghigliottina, è stato impedito di essere inquadrati come ispettori
analogamente ai loro predecessori e ai loro omologhi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
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Non solo, a questi è stato poi impedito, negli anni successivi, a causa dell’inerzia
dell’Amministrazione, di partecipare a concorsi che avrebbero potuto sanare la situazione grazie
alla specifica norma che prevede la riserva di posti... Per oltre un decennio nessun concorso,
quindi opportunità ZERO... Per questo personale grazie ai contenuti dell’emendamento
“progressione in carriera tenendo conto del merito e delle professionalità nell’ottica della
semplificazione delle relative procedure” l’incresciosa situazione potrebbe essere sanata cercando
di recuperare, non solo la qualifica, ma anche gli anni perduti a causa della colpevole mancata
previsione di concorsi per il ruolo degli Ispettori nell’ambito dei quali, come detto, dovevano essere
previste riserve di posti per i Sovrintendenti.
Altro macroscopico sopruso lo hanno ricevuto gli appartenenti alla qualifica apicale del ruolo degli
ispettori; per questi, Sostituti Commissari o meno, la norma prevedeva dal 2000 al 2005, in via
transitoria, concorsi per il Ruolo Direttivo Speciale e, nonostante sia stato emanato uno specifico
regolamento per i concorsi, questi non sono mai stati banditi ed il ruolo non è mai stato istituito.
Anche in questo caso l’emendamento prevede l’opportunità di istituire nuovi ruoli e quindi offre la
possibilità di sanare questa enorme sperequazione rispetto alle altre Forze di Polizia ove il ruolo
speciale è stato regolarmente istituito. Per la realizzazione di questi obiettivi, l’UGL POLIZIA si
batterà affinché venga riconosciuta la perdita di tutti questi anni come indicato dalla recente
sentenza che ha riconosciuto agli appartenenti alla qualifica apicale degli ispettori, lo svolgimento
di funzioni direttive.
Altra questione, certamente di primaria importanza per tutta l’Istituzione, se non addirittura per
tutto il comparto, riguarda l’unificazione del ruolo Agenti ed Assistenti con quello dei
Sovrintendenti (e per noi ipotizzabile l’apertura fino al ruolo degli ispettori). Anche questa ipotesi,
UGL POLIZIA ritiene sia stata specificatamente prevista dall’emendamento che recita
“omissis...prevedendo l’eventuale unificazione, soppressione o istituzione di ruoli...omissis”. In
questa fase l’emendamento fa anche riferimento ad uno specifico cavallo di battaglia della nostra
O.S. che è quello di prevedere, per l’accesso in polizia, il possesso del diploma di scuola superior
(che consenti amministrativamente anche l’accesso al ruolo degli ispettori). In questo caso, infatti,
l’emendamento dice <<la revisione della disciplina in materia di reclutamento...omissis>>. Ecco
perché, nell’ottica dell’apertura di un eventuale tavolo per il riordino, l'UGL POLIZIA non riesce
ad intravedere quali possano essere gli ostacoli che si frappongono all’eventuale unanime
approvazione di queste annose questioni, a meno che un eventuale “NO” non derivi dal cosiddetto
“partito preso”.
Di non minore importanza è la necessaria revisione del ruolo tecnico-scientifico ed i suo eccessivi
profili, con una semplificazione sia degli stessi che delle procedure concorsuali e una maggiore
valorizzazione professionale di quel personale attraverso l’individuazione di corsi di formazione
specifici.
Sono queste, e le ribadisco, alcune delle considerazioni che hanno portato l'UGL POLIZIA
nell’ambito del cartello dei sindacati a dare un plauso a tutti coloro che hanno condiviso questo
percorso e che si sono battuti affinché il DDL sulla riorganizzazione delle Amministrazioni
Pubbliche fosse anche il contenitore utile a far ripartire con una bella accelerazione il riordino delle
carriere delle Forze di Polizia.
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Poi, starà a tutti gli attori in causa far si che un provvedimento normativo di apertura (che è,
comunque, indispensabile per far partire la macchina del riordino) possa diventare una vera
opportunità per tutto il personale.
Fermo restando che, proprio al fine di evitare sperequazioni con il personale delle altre
Amministrazioni interessate, ancor prima dell’effettivo riordino ordinamentale delle carriere è
quanto mai indispensabile procedere, in tempi celeri e con ogni strumento utile, ivi compreso lo
scorrimento delle graduatorie concorsuali, all’azzeramento di tutte le gravi vacanze oggi purtroppo
esistenti nei ruoli dei sovrintendenti, ispettori e ruolo direttivo speciale.
IL SEGRETARIO GENERALE
Valter Mazzetti
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