www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela P D In alto, le misure indicate nella prima maglia della catena indicano P= passo e D = diametro, entrambe servono a determinare la misura del verricello che può servire questa catena. di Maurizio Anzillotti uando siamo alla fonda o ormeggiati in porto, la catena esercita una funzione fondamentale. La tenuta dell’ancora è garantita sin tanto che il fuso di questa rimane nella sua posizione ideale, che nella maggior parte dei casi, è quella adagiata al fondale. Quando la barca beccheggia, mossa dalle onde, la cima o catena che unisce la barca all’ancora, trasmette a quest’ultima il movimento. Se il movimento è troppo violento e ampio, il fuso verrà irremidiabilmente alzato, determinando lo spedamento dell’ancora. A questo punto si inizia ad arare. Uno dei compiti principali della catena è quello di ammortizzare i movimenti trasmessi dalla barca all’ancora. Se la catena è pesante e molto lunga, e per buona parte adagiata sul fondo, il movimento di beccheggio si smorzerà percorrendola e non raggiungerà l’ancora. E’ per questo motivo che per un buon ancoraggio bisogna filare catena per minimo tre volte l’altezza del fondale, numero che sale a cinque, se le condizioni meteo non sono buone. Q Le catene Gli ammortizzatori del mare 2ª parte Lo scorso mese abbiamo visto come scegliere le ancore di bordo. In questo numero affrontiamo un altro punto fondamentale del sistema d’ancoraggio: la catena IL PESO Da quanto detto sino ad ora si evince che il peso della nostra catena sarà molto importante per assicurarci che questa adempia al suo compito. Dall’altra parte però, la catena ha il brutto difetto, almeno nella maggior parte delle barche, di essere stivata a prua insieme all’ancora. Una catena media (diametro 10), pesa circa 2 chili al metro che moltiplicato per settantacinque metri ci da un peso di centocinquanta chili, ai quali bisogna aggiungere i venticinque del verricello e altri Le catene da verricello elettrico devono essere calibrate, ovvero, le maglie devono essere tutte uguali e rispondere a precise misure standard Febbraio 2005 83 www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela dislocamento più importante dovrà essere dotata di una catena di diametro superiore. NUMERI E NUMERINI PESI E CARICHI DI ROTTURA D(mm) P(mm) W(Kg) CR(Kg) €xmt 22 24 28 36 45 56 1,00 1,40 2,30 3,90 6,10 9,30 2.520 3.200 5.000 8.480 12.600 20.000 2,88 2,78 2,78 2,78 2,78 2,78 7 8 10 13 16 20 Leggenda D= diametro P= passo W= peso per metro lineare CR= carico di rottura La prsente tabella ci è stata fornita dalla ditta Maggi SpA di Lecco 84 Febbraio 2005 quindici o più di ancora. Visto che il peso posizionato alle estremità della barca aumenta il beccheggio di questa in navigazione, si capisce come è importante cercare di trovare il giusto compromesso tra il peso della catena e la sua efficacia. Il peso della catena è direttamente proporzionale al suo diametro, some abbiamo visto una catena del dieci, ovvero di dieci millimetri, pesa all’incirca due chili al metro. Spesso si determina il diametro della catena in base alla lunghezza della barca, tale procedimento è errato, perché non è la lunghezza il fattore più importante da tenere in considerazione, ma il peso della barca. Maggiore è il dislocamento, maggiore dovrà essere il diametro della catena, questo perché il maggior diametro aumenta i carichi di rottura e il peso della catena, quindi la sua azione ammortizzatrice. Perciò un dodici metri ultraleggero potrà avere a bordo una catena dell’otto, mentre una barca della stessa lunghezza, ma con un Le misure che identificano una catena sono: il diametro del filo, ovvero il diametro del tondino di acciaio con cui è costruita la maglia; il passo, ossia la lunghezza dello spazio interno della maglia misurato nella direzione della catena; il carico di rottura, cioè la trazione massima che la catena può sopportare prima di rompersi.Le prime due misure sono indispensabili per determinare il tipo di barbotin (la ruota dentata del verricello elettrico che aggancia la catena per trascinarla avanti e indietro) che può accoglierle. L’ultimo parametro, che dipende comunque dai primi due, deve essere quattro volte superiore il carico massimo applicato durante il normale utilizzo. In alto a sinistra, una catena galvanizzata. Sopra vediamo come con l’effetto dell’onda la catena si alza e si abbassa, ma grazie al suo peso amortizza il movimento e non consente all’ancora di spedare In questa fotografia si vede come una catena, ormai molto vecchia abbia perso la galvanizzazione e cominci ad arruginire. E’ ora di sostituirla TIPOLOGIE Le catene per uso nautico generalmente sono costruite in acciaio povero galvanizzato a caldo. Ciò significa che vengono immerse in un bagno di zinco fuso, materiale che avrà il compito di proteggerle dagli agenti atmosferici. Queste si dividono in tre grandi categorie: le catene calibrate, che sono quelle che usiamo a bordo delle nostre barche e hanno la caratteristica, come dice il nome, di avere la maglia calibrata, ovvero di una precisa misura, studiata per adattarsi al verricello che dovrà manovrarla. Per l’utilizzo nei porti, come catene d’ormeggio o catenarie da corpo morto, si adoperano catene a maglia lunga o catene genovesi. IL PREZZO Le catene vengono vendute al peso. I diametri molto piccoli, costano un po’ più dei diametri più grandi, ma dall’otto in poi, il prezzo a chilo non cambia, mentre, naturalmente, cambia il prezzo al metro perché una catena a diametro maggiore, avrà un maggiore peso per metro lineare. Una catena in acciaio galvanizzato a caldo, ha un costo che si aggira intorno ai 2,80 euro al chilo. Febbraio 2005 85