Che si dice al Delfinoni 3’ uscita – mese di Marzo I nostri principali appuntamenti sono: Ogni martedì alle ore 16:00 si celebra la S. Messa; Ogni mercoledì alle ore 10:00 si recita il S. Rosario e Ogni ultimo giovedì del mese dalle ore 15:00 si celebrano i compleanni dei nostri cari Ospiti con l’orchestra! Vi aspettiamo numerosi! Inoltre, a breve verrà stabilita la data per la merenda speciale con pane e salame, e per la gita in Cascina! La filastrocca La donnina che semina il grano volta la carta tu vedi il villano; il villano che zappa la terra volta la carta tu vedi la guerra; la guerra con tanti soldati volta la carta tu vedi i malati; i malati con tanto dolore volta la carta tu vedi il dottore; il dottore che fa le ricette volta la carta tu vedi le lettere; le lettere che vanno per la via volta la carta tu vedi Lucia; Lucia che fa lo sgambetto Volta la carta tu trovi il galletto; il galletto che canta forte colta la carta tu vedi le porte; dalle porte ci passa la gente volta la carta non vedi più niente! VI PRESENTO……….ALFIO!! - Dove sei nato? Sono nato a Pieve Porto Morone (Pv). - Hai fratelli o sorelle? Andavate d’accordo da piccoli? Ho un fratello minore. Andavamo d’accordo come cani e gatti!!! - Sei sposato? Se sì, quando? Mi sono sposato nel 1977 ma non ho figli. Io sono sempre in viaggio di nozze!! - Hai avuto un felice matrimonio? Sì, bello, per adesso durato 35 anni! - Oggi dove abiti? Abito a Motta Visconti (Mi), prima abitavo a Milano in zona Forze Armate/Baggio. - Quando e dove hai iniziato a lavorare? Ho iniziato a lavorare nel 1972 all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (MI) in qualità di educatore, non di fisioterapista. Ho iniziato a lavorare come fisioterapista nel 1976. - Avendo fatto due lavori diversi, quale ti ha soddisfatto di più? Erano due lavori diversi ed entrambi interessanti e belli. Dal 1998 lavoro presso questa Casa di Riposo dove mi trovo bene. - Possiedi animali? No perché sono sempre in giro. - Sei capace di ballare? No, non mi piace ballare. - Allora qual è il tuo divertimento preferito? Mi piace andare a fare dei giri in moto per ammirare paesaggi. - Qual è il tuo hobby? La lettura - Di che genere? Leggo di tutto, cioè tutto quello che è interessante e non stupidate! - Questo essere ancora <<in viaggio di nozze>>, cosa vuol dire? Sia a me sia a mia moglie piace molto viaggiare e viaggiamo molto senza ritornare mai nello stesso luogo. - Qual è il luogo che ti è piaciuto di più? Ho visitato l’Italia e l’estero, ma il Giappone mi è rimasto proprio impresso. I pareri degli Ospiti: Caterina: <<la seduta passa velocemente in quanto lui è un buon intrattenitore; oltre a parlare, ha una vena canterina! Ha una spiccata personalità!>> Anna: <<è molto simpatico e quando faccio la fisioterapia con lui è sempre piacevole. E’ dolce nei nostri confronti>>. Cesare: <<è molto gentile e professionale>>. ANALISI DI UN PROBLEMA: il medico risponde …continua I DISTURBI COMPORTAMENTALI NEI PAZIENTI AFFETTI DA DEMENZA Nell’ultima uscita del Giornalino si descrivevano i sintomi dei disturbi comportamentali, in questo numero si spiegheranno i comportamenti da evitare e da eseguire quando ci si trova ad affrontare una persona affetta da demenza. Innanzi tutto, per gestire al meglio un qualsiasi disturbo comportamentale è importante cercare di osservare che cosa sta succedendo. Osservare quindi il paziente, i suoi movimenti di cosa parla o cosa fa; e cercare di mettersi nei suoi panni domandandosi <<se fossi al suo posto perché mi comporterei così?>>. Partiamo dal disorientamento, primo sintomo della malattia: per ridurre questo stato, dopo aver rassicurato il paziente, è utile cercare di aiutarlo a capire il tempo (magari con l’aiuto di calendari e orologi), ripetendogli la data e l’ora e il luogo. Quando si presenta aggressività è opportuno evitare di spaventarsi e rimanere controllati, avere una voce calma ma pensare anche alla propria incolumità, non mettendosi in situazioni senza via di uscita. Bisogna comunque sempre cercare di individuare la causa scatenante. Per quanto riguarda le allucinazioni e i deliri è inutile cercare di modificare o contrastare le convinzioni del paziente. Occorre aiutare il paziente a superare gli stati di angoscia e ad aggrapparsi alle funzioni residue per aumentare il contatto con la realtà del momento. In questo senso sembra utile utilizzare anche gli elementi delle allucinazioni o dei deliri per aiutarlo a esprimere il problema e iniziare ad elaborarlo. Quando invece il paziente ha la consapevolezza della presenza di un’allucinazione questa può provocare angoscia ed è quindi opportuno aiutare il paziente a superare la situazione rendendo la cosa accettabile come fenomeno dell’invecchiamento e spostando l’attenzione ad altre aree di funzionamento più integre, valorizzandole. Di fronte all’anziano delirante si riscontrano due tipi di atteggiamento: 1) quello di rifiuto con conseguente abbandono ed isolamento a causa del timore dell’ambiente circostante che non riesce a creare una barriera di contenimento al delirio; 2) l’estrema disponibilità a soddisfare i bisogni dell’anziano. La soluzione ottimale sta nel mezzo: non negare i bisogni di rassicurazione dell’anziano ma stimolare l’autonomia personale e la capacità critica al fine di riportare l’anziano alla realtà quotidiana senza traumi. Nel caso di pazienti affetti da disturbi dell’umore occorre rassicurare il paziente assumendo un atteggiamento di comprensione, per permettere al paziente di aprirsi. Le cose da far fare ad una persona con demenza devono essere semplici e occorre essere sicuri che siano in grado di farle. L’obiettivo principale dell’RSA è quello di mantenere il più a lungo possibile le autonomie residue. L’intervista a “uno di noi”……….Mariuccia In questo numero conosceremo Maria Maddalena Rho (detta Mariuccia), un’ Ospite della Casa di Riposo G. Delfinoni, nel prossimo numero…le interviste continuano!! - Quanti anni hai? Ho 85 anni ed ho sempre abitato a Casorate Primo. - Sei sposata? Sono stata sposata, con Ernestino (detto Tino). Quando mi sono sposata ho imparato a fare le camicie da uomo: le confezionavo in casa, la gente veniva da me con la stoffa e io creavo la camicia. - Come vi siete conosciuti tu e Tino? Mentre ballavamo, è stato colpo di fulmine! - Non hai avuto altri fidanzati? No, nessuno oltre a lui! - Hai figli? Sì, una! Si chiama Doretta. - Che lavoro facevi da giovane? Lavoravo nei campi e “guidavo il cavallo con il carretto”; mio marito aveva un negozio e vendeva tessuti, io confezionavo per lui tende, camicie, copriletti, ecc.. - In cucina…com’eri? Mi arrangiavo cucinando un po’ di tutto; sapevo cucinare bene gli arrosti. Casa di Riposo " Gottardo Delfinoni " Via Palazzo 20 Casorate Primo 02 90059007 02 9056601 [email protected] LAVORARE NEL SETTORE SERVIZI ALLA PERSONA… “…Il settore dei servizi alla persona, non solo è immune dalla crisi, ma sarà il lavoro del futuro. La notizia arriva dal fronte USA e definisce un quadro delle prospettive lavorative dei giovani da oggi sino ai prossimi 8 anni. Il dato, tuttavia, potrebbe adattarsi benissimo al contesto lavorativo dell'Italia… Quando si parla di servizi per la cura e il benessere della persona, non si intende solo l'assistenza agli anziani che non sono autosufficienti, ma anche ai disabili…. Lo studio dell'Istituto di Statistica americano, dunque, ha tutte le caratteristiche per essere applicato anche alla situazione italiana, considerando che, oggi le persone con più di 65 anni sono il 15% della popolazione, percentuale destinata a crescere vertiginosamente in un futuro nemmeno troppo lontano...” Questo leggevo qualche tempo fa su alcuni giornali di settore. Vediamo un po’ di analizzare il contesto che ha generato tale situazione. Indubbiamente si sta verificando, da alcuni decenni a questa parte, lo spostamento in avanti dei livelli di istruzione e di competenze richiesti nel Mercato del Lavoro. Tra le cause principali da annoverare alla base di questo spostamento individuiamo: l'innovazione delle forme di organizzazione e divisione del lavoro, l'emergere di nuovi modelli produttivi e l'impatto delle nuove tecnologie. Inoltre è sotto gli occhi di tutti che sia le grandi sia le piccole imprese, che mirano a competere sul piano del valore aggiunto in un mercato sempre più turbolento ed esposto alla concorrenza internazionale, esigono manodopera competente ed affidabile. La domanda di lavoro risulta dunque maggiormente selettiva, tanto da richiedere forza lavoro sempre più preparata, dotata di un certo livello di conoscenze di base e trasversali, anche nelle posizioni basse della struttura occupazionale. Complementare all’aspetto su indicato è il dato che il Mercato del Lavoro risulta essere sempre più caratterizzato da un’estrema instabilità e dinamicità e così la posizione occupazionale delle persone; si generano quindi frequenti discriminazioni per i soggetti maggiormente vulnerabili, che si trovano più esposti al rischio di espulsione dal mercato, laddove la precarietà e l'instabilità lavorativa possono tradursi in insicurezza economica ed esclusione sociale. In questo contesto diviene quindi strategico perseguire, da subito, l’obiettivo dell’integrazione tra il settore delle politiche attive del lavoro ed il settore sociale, in considerazione di due fattori, uno di tipo strategico, l’altro di natura conoscitiva. Da un lato, sempre più le politiche attive del lavoro sono uno strumento per affrontare e risolvere condizioni di svantaggio che, a partire da situazioni di difficoltà di impiego, si riversano nel sociale come richiesta soprattutto di servizi di assistenza economica e familiare; dall’altro, sempre più le politiche di intervento sociale trovano efficacia se riescono ad utilizzare programmi e strumenti che, accanto a forme di supporto temporaneo, anche di tipo economico, promuovono una concreta integrazione sociale, attraverso l’inserimento lavorativo ed il potenziamento dell’occupabilità delle persone. In questo contesto, il potenziale di creazione di posti di lavoro nei servizi alla persona è da tempo al centro del dibattito sulla crescita dell’occupazione in Europa. L’aumento dei bisogni di cura non soddisfatti dal lavoro retribuito svolto tradizionalmente da alcuni componenti delle famiglie può, infatti, rappresentare uno stimolo allo sviluppo del settore del care, con benefici nella crescita dell’occupazione grazie al carattere labour intensive dei servizi alla persona. Si individuano gli elementi riconducibili alla domanda; • la debole e spesso inadeguata presenza di servizi pubblici che scarica sul lavoro non retribuito dei familiari i carichi di lavoro fisico e psicologico connesso alla cura delle persone non autosufficienti; • il rapido mutamento della struttura demografica dell’Italia, dove il tasso di natalità è uno dei più bassi del mondo, con conseguente aumento della percentuale di persone nelle fasce di età più avanzata, tra le quali, notoriamente, si trova una percentuale crescente di disabili, persone non autonome e soggetti bisognosi comunque di assistenza; • nel quadro definito da questa struttura demografica, i progressi della medicina che hanno contribuito a prolungare la vita media della popolazione, aumentando notevolmente la percentuale delle persone non in grado di badare a se stesse autonomamente; • l’aumento progressivo della componente femminile all’interno delle forze di lavoro attive, che la allontana per tutta la durata dell’attività lavorativa dalla casa, senza peraltro sgravarle dalle funzioni tradizionali di cura sia della prole che dei membri anziani e disabili della famiglia. Nell’ambito dei rapporti di solidarietà all’interno delle famiglie, sono infatti le donne ad assumere il ruolo prevalente di cargiver, ma il potenziale di sostegno informale di chi si è fatto carico di tali incombenze tende a manifestare una progressiva diminuzione; • la presenza di un secondo reddito da lavoro connesso alla cresciuta occupazione femminile, che aumenta le risorse economiche a disposizione della famiglia per acquistare assistenza privata; • l’allentamento dei legami di solidarietà e di mutuo soccorso conseguenti alla dissoluzione della famiglia estesa e delle comunità di vicinato, in particolare nei contesti urbani. D’altra parte un elemento sostanziale riconducibile all’offerta: • l’assistenza privata a cittadini non autosufficienti costituisce oggi una delle strategie più diffuse per accedere ad un impiego, da parte di una fascia crescente di popolazione (soprattutto femminile), che si trova altrimenti esclusa dal Mercato del Lavoro. Un’opportunità tanto più disponibile, quanto più le famiglie italiane non riescono a conciliare le proprie posizioni occupazionali con il lavoro di cura rivolto ai propri familiari più deboli. Il care tende così a trasformarsi in un vero e proprio lavoro retribuito e non più riconducibile alla redistribuzione delle risorse (economiche e di cura) all’interno delle famiglie. Così, crescita di una domanda di cura insoddisfatta (connessa soprattutto all’invecchiamento progressivo della popolazione) ed esplosione di un’offerta di cura (professioni inerenti la cura alla persona in genere), si saldano insieme nel determinare, insieme ad altre più complesse ed eterogenee ragioni, il boom attuale del mercato di chi presta servizi di assistenza. In questo contesto, diviene quindi importante sperimentare azioni innovative, capaci di coniugare politiche sociali e politiche del lavoro. Elisabetta Frattini La festa di Carnevale GIOVEDÌ 14 FEBBRAIO, GIORNO DI SAN VALENTINO, “GIOVEDÌ GRASSO” PER IL CARNEVALE AMBROSIANO, È STATA UNA GIORNATA DAVVERO SPECIALE AL DELFINONI PERCHÉ, OLTRE A RICEVERE LA VISITA MOLTO GRADITA DAI NOSTRI AMICI DELLA CASA DI RIPOSO DI VARZI, CHE HANNO PRANZATO INSIEME A NOI, C’È STATA LA FESTA IN MASCHERA DI CARNEVALE. ASPETTANDO L’INIZIO DELLA FESTA E L’ARRIVO DEI PARENTI, MA SOPRATTUTTO DEI TANTO ATTESI NIPOTINI, LE SIGNORE SI SONO ARMATE DI BACCHETTE MAGICHE E MASCHERE VENEZIANE, MENTRE I SIGNORI HANNO INFORCATO LA SPADA E LA MASCHERA DI ZORRO, TUTTI ACCESSORI CHE NEI GIORNI PRECEDENTI I NOSTRI OSPITI SI SONO PRODIGATI A CREARE CON GRANDE IMPEGNO. NON POTEVANO DI CERTO MANCARE CHIACCHIERE E BIBITE; INFATTI HANNO RESO LA MERENDA GHIOTTA E SPECIALE E CI HANNO DATO LA CARICA PER CANTARE INSIEME ALL’ORCHESTRA, PER DANZARE A SUON DI LISCIO E PER FARE UN ALLEGRO TRENINO CHE, ATTRAVERSANDO IL SALONE, È DIVENTATO SEMPRE PIÙ LUNGO LASCIANDO COSÌ PARECCHIE SEDIE VUOTE! ABBIAMO ANCHE SCATTATO TANTE FOTO PER IMMORTALARE QUESTI MOMENTI FESTOSI!! La festa di Carnevale raccontata dagli amici di Varzi Giovedì 14 febbraio alcuni nostri ospiti, accompagnati dall’educatrice Maria e dal capo manutentore Massimo, sono giunti a Casorate Primo a conoscere e a festeggiare insieme a nuovi amici la festa di Carnevale. Viaggia viaggia…era la prima volta che anche i nostri operatori percorrevano quella strada, tra canzoni e risate durante la trasferta non trovavano l’indicazione per Casorate Primo, ma finalmente trovata la strada sono giunti alla meta. La signora Angelina, alla vista della struttura ha esclamato “Ma qua siamo in aperta campagna, in mezzo alla natura…chissà in estate che meraviglia!”. Tutti i nostri ospiti sono stati contenti dell’accoglienza ricevuta, hanno gradito il pranzo offerto ma il divertimento vero e proprio è stato durante la festa, animata da un gruppo di bravi musicisti che sono riusciti a coinvolgerli in canti e balli. La signora Pina per esempio ci ha detto che le è piaciuta molto la musica ed è stata dispiaciuta che sul più bello si è dovuti rientrare in struttura. Ines, invece, ci ha riferito di esser stata contenta di aver conosciuto persone nuove. Giulio e Agnese invece sono rimasti colpiti dalla bella musica e dai bravi musicisti… questi sono solo alcuni dei commenti dei nostri ospiti. Cogliamo l’occasione per ringraziarVi dell’invito e della vostra ospitalità, un grazie a Valentina, con la quale siamo sempre in contatto per la realizzazione dei nostri giornalini (nonostante siamo dispiaciuti di non averla potuta conoscere di persona), un grazie all’Amministrazione, agli ospiti e a tutto il personale, e un grazie speciale a Sabrina che si è adoperata con bravura nel seguirci durante la permanenza. Adesso tocca a voi!I nostri ospiti (e lo staff animativo) sono desiderosi di rivedervi perciò vi aspettano tutti quanti a Varzi per una giornata di festa! Ricetta delle chiacchiere di Carnevale di Virginia Piaser 1 kg di farina 6 uova 12 cucchiai di zucchero 1 bustina di lievito 1 bustina di vanillina 1 spruzzata di limone o di cognac 1 pizzico di sale 2 litri di olio per friggere zucchero a velo Disporre la farina a fontana, aggiungere i tuorli delle uova, lo zucchero, il lievito e la vanillina, infine spruzzare un po’ di limone o mettere un po’ di cognac. Impastare il tutto finché gli ingredienti si sono amalgamati bene, formando una “palla” da lasciare riposare coperta con un canovaccio per 20 minuti. In seguito, stendere la pasta il più fine possibile con il mattarello e tagliare le strisce con la rotella a zig zag. In una padella mettere l’olio a scaldare. Quando l’olio è ben caldo si cominciano a friggere le chiacchiere. Vengono pronte subito, bisogna girarle per cuocerle da entrambi i lati. Preparare un vassoio con carta assorbente dove mettere le chiacchiere a lasciarle raffreddare. Infine spolverarle con lo zucchero a velo. Buon appetito! Anniversario di matrimonio dei miei nonni Ero affezionata ai miei nonni materni, Paolo e Iside, e per l’anniversario dei loro 50 anni di matrimonio ho pensato di scrivergli una poesia, che ancora oggi custodisco gelosamente nel comodino della mia stanza. Questo anniversario è stato festeggiato in un ristorante di Varese, dove i miei nonni abitavano. Loro erano proprietari di un albergo in provincia di Varese, appunto. Qui sotto vi trascrivo la poesia che avevo scritto sulla pergamena. Nozze d’argento d’argento Venticinqu’anni! Come son passati! Sembrano sogni, sembrano chimere: quanti ricordi che si son lasciati quanti tramonti e quante primavere! Venticinqu’anni! Nozze tutte d’argento come filigrane appese al cielo fra fior d’aranci dondolanti al vento e ondulamenti candidi di un velo. Passano gli anni, tutto il tempo in vola ma sempre in cuor rimane una parola, fatta di sole, piena di calore che si bisbiglia a fior di labbra: Amore! Nozze d’argento tutto un sogno bello sogno d’amore che nei dì futuri rimanga sempre bello, sempre quello: sogno di un vero amore, ecco gli auguri!... Caterina S. GIORNALINO REALIZZATO DALLE ANIMATRICI CON GLI OSPITI DELLA FONDAZIONE “G. DELFINONI” E LA COLLABORAZIONE DEL PERSONALE