Provincia di Piacenza
Settore Sistema Scolastico ed educativo
ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ. SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA COMUNITÀ
REPORT PROVINCIALE:
SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA
DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI
EDUCATIVI DEL TERRITORIO DI
PIACENZA
2013/2014
Un percorso di autovalutazione
Tavolo di coordinamento Pedagogico Provinciale
della provincia di Piacenza
A cura di
Dott.ssa Valeria Mariani tutor del cpp di Piacenza
REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
REPORT PROVINCIALE:
SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI
VALUTAZIONE DEI SERVIZI
EDUCATIVI DEL TERRITORIO DI
PIACENZA
UN PERCORSO DI AUTOVALUTAZIONE
PREMESSA…………………………………………………………….2
DIMENSIONAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONI……………...7
IL PROCESSO ATTIVATO.................................................10
L'ELABORAZIONE DEI DATI……………………………………..18
RIELABORAZIONE, RESTITUZIONE E CONCLUSIONE DEL
PERCORSO………………………………………………………….18
ESITI: ASPETTI DI QUALITÀ RILEVATI, CRITICITÀ EMERSE,
AZIONI DI MIGLIORAMENTO …………………………………..19
NOTE CONCLUSIVE SULL'EFFICACIA FORMATIVA DEL
PROCESSO E SULLA SOSTENIBILITÀ DEL PROCESSO……...24
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
PREMESSA
Le premesse che è necessario esplicitare a fondamento delle caratteristiche
progettuali di questo anno di sperimentazione del sistema di valutazione della qualità
dei servizi all’infanzia di Piacenza, trovano le proprie radici nelle riflessioni avvenute
in seguito agli esiti della sperimentazione del precedente anno. Tali considerazioni
hanno permesso di formulare il nuovo percorso ponendo obiettivi sui tre principali
livelli attraverso i quali il sistema di valutazione si realizza:
Riflessioni a premessa della sperimentazione a livello di CPP
provinciale e di sistema:
si è posta come prioritaria la necessità di sperimentare l’ipotesi procedurale a
regime che nel precedente anno il territorio di Piacenza aveva funzionalmente
frammentato in fasi di lavoro indipendenti. In tal senso è stato rivisto il
quaderno di lavoro dei servizi e editato sulla base dell’ipotesi a regime in modo
che potesse essere una guida procedurale provinciale a disposizione dei gruppi
di lavoro. L’obiettivo è stato quello di poter disporre di una serie di strumenti
territoriali negoziati e co-costruiti, utili ai coordinatori pedagogici e alle equipe
per incrementare la loro formazione rispetto al sistema di valutazione e poter
realizzare il percorso auto valutativo (e in futuro auto-etero valutativo) tramite
una guida che possa loro permettere rigore metodologico e nel contempo
escludere il più possibile il rischio di logiche compilatorie.
Sempre rispetto al livello provinciale data la centralità che nel territorio
piacentino
riveste
la
formazione
dedicata
agli
operatori,
garantita
tradizionalmente dall’ente provinciale e pianificata in sede di CPP, si è
considerato
prioritario
sperimentare
la
realizzazione
di
progetti
di
miglioramento territoriali formulati sulla scorta di aree critiche emerse dalla
precedente sperimentazione sia in termini di contenuto che in termini di
sistema. La decisione ha avuto come obiettivo principale quello di porre in
coerenza il percorso di sperimentazione e il piano formativo del territorio. A
tale scopo si è deciso di rimandare la sperimentazione dell’eterovalutazione al
prossimo anno scolastico.
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DEL TERRITORIO DI PIACENZA
Data la presenza di un sistema integrato territoriale a forte presenza di gestioni
private si è inoltre considerato importante mettere a valore la cultura
tradizionalmente coltivata rispetto alla rilevazione della qualità percepita dalle
famiglie. Ci si è quindi posti come obiettivo provinciale di definire alcune linee
comuni rispetto al tema, che potessero far dialogare le diverse esperienze negli
anni realizzate dai diversi servizi, definendo al contempo alcuni elementi di
imprescindibile coerenza con lo stile dell’intero sistema di valutazione
regionale.
Riflessioni a premessa della sperimentazione a livello della
figura del coordinatore pedagogico:
Dai risultati del percorso di sperimentazione del precedente anno era emerso
con forza la necessità di sostenere il rinnovato e ,reso maggiormente centrale,
ruolo del coordinatore pedagogico in seno ai processi di riflessività del gruppo
di lavoro. L’attenzione a tale competenza attivata in seno ai processi valutativi
ha esplicitato la necessità ricollocarla al centro della professionalità del cp
anche nel suo quotidiano lavoro di affiancamento del gruppo eduativo nella
progettazione annuale delle diverse proposte educative. A tale scopo si è
deciso di sostenere l’intero cpp con un percorso di formazione orientato
all’esercizio della riflessività anche in seno ai processi di progettazione
educativa, volto a dare vita alla definizione condivisa di criteri di qualità della
stessa e di un indice processuale a sostegno dei coordinatori. L’obiettivo è
stato quello di sostenere la competenza del cp inerente la promozione della
riflessività del gruppo di lavoro, l’esplicitazione di criteri di qualità comuni con
i quali poter rendere maggiormente valutabili le progettazioni educative dei
servizi, aumentandone di conseguenza la qualità definita in termini negoziati.
Le riflessioni esposte hanno anche permesso di perseguire lo scopo di
sostenere contestualmente anche i coordinatori pedagogici direttamente
coinvolti nella sperimentazione dell’autovalutazione. Grazie a tali riflessioni
tutti i cp hanno lavorato sulla competenza di sostegno alla riflessività e è stato
possibile concedere una pausa alla maggior parte dei cp rispetto ad un
ingaggio diretto nel processo auto valutativo; ciò è stato considerato
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DEL TERRITORIO DI PIACENZA
funzionale al mantenimento del processo motivazionale che regge l’intero
sistema di valutazione.
Inoltre ci si è posti anche l’obiettivo di sostenere il cp nel suo ruolo di
traduzione, di significazione e di messa a valore dei contenuti formativi che i
gruppi di lavoro ricevono nei diversi percorsi a loro dedicati provinciali e non.
Questo aspetto della competenza riflessiva del cp è potenzialmente alla base
dell’incremento di efficacia di eventuali progetti di miglioramento che attivino
formazioni condotte da collaboratori esterni al contesto di servizio educativo.
Riflessioni a premessa della sperimentazione a livello di
servizio educativo e equipe di lavoro:
A livello di singolo servizio prima di tutto sono stati invitati a sperimentare il
processo di autovalutazione quei gruppi educativi che pur essendo stati
coinvolti nella formazione sul sistema di valutazione del precedente anno non si
erano ancora cimentati nella pratica valutativa. Sono stati inoltre invitati a
partecipare quei gruppi di lavoro il cui coordinatore pedagogico si percepisse
ancora
particolarmente
incerto
sulle
procedure
sperimentate
per
le
caratteristiche del percorso svolto nel precedente anno.
Tutti gli operatori del territorio sono stati coinvolti nel percorso formativo di 20
ore offerto dalla provincia di Piacenza che è stato riformulato in termini di
progetto di miglioramento territoriale con lo scopo di porre il percorso in
coerenza con l’intero sistema di valutazione.
Sono stati inoltre riprese le ipotesi di miglioramento esplicitate nel precedente
report provinciale e è stato formulato un piano formativo che avesse alcune
caratteristiche specifiche ritenute funzionali alla luce delle riflessioni formulate
dalle diverse equipe educative, ovvero che: offrisse spunti operativi nel rispetto
della richiesta degli operatori di tornare a focalizzare i lavori sulla pratica dopo
il lungo periodo formativo maggiormente focalizzato su aspetti teorici;
ospitasse spunti operativi da esperti altri non necessariamente di stretta matrice
pedagogica; potesse offrire una gamma allargata di ambiti tematici in modo da
permettere ad un territorio variegato di potersi riflettere in esso. Tutto ciò allo
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scopo di sostenere la motivazione alla partecipazione ai percorsi formativi
provinciali che si pongono con sempre più determinazione l’obbiettivo di
corrispondere ai bisogni formativi percepiti dai gruppi di lavoro.
In termini di contenuto sulla base dei risultati del precedente percorso di
valutazione è stato definito il tema “progettare tra l’io e il noi” con l’obiettivo di
incrementare la competenza degli operatori nella produzione di progettazioni
nella quali emerga come elemento significativo e quindi sostenuto l’inscindibile
intreccio
tra
individualità
e
comunità,
tra
singolo
e
gruppo,
tra
personalizzazione e appartenenza.
Un ulteriore scopo del progetto di sperimentazione a questo livello è stato
quello
di
promuovere
negli
operatori
la
consapevolezza
delle
proprie
competenze e delle competenze che è necessario incrementare per migliorare la
qualità delle progettazioni educative e della coerenza tra progetto pedagogico e
pratiche educative. Promuovere e esplicitare la competenza dell’ operatore nel
contestualizzare gli spunti formativi ricevuti in modo che possano essere i semi
di una progettazione significativa per il proprio gruppo di bambini, nella
consapevolezza ulteriore che tale competenza si realizza solo in stretta
relazione con il proprio gruppo di lavoro.
In fine si è deciso di progettare all’interno dei percorsi formativi uno spazio di
partecipazione attiva degli operatori nel quale potessero raccontare il proprio
percorso di contestualizzazione degli spunti operativi ricevuti. Tale spazio ha
avuto lo scopo di promuovere la capacità dei gruppi di lavoro di concorrere
attivamente nel processo di riflessività territoriale esponendosi direttamente,
rafforzando così nel tempo la propria competenza percepita e riconosciuta dalla
propria comunità professionale.
MOTIVAZIONI E OBIETTIVI DELLA SPERIMENTAZIONE IN
SISNTESI:
Il processo di sperimentazione del territorio di Piacenza è stato in sintesi inteso dal
proprio CPP come comprendente il percorso di autovalutazione svolto dal 10% dei
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servizi di Piacenza e i progetti di miglioramento territoriali destinati da un lato ai
coordinatori pedagogici con il duplice obiettivo si incrementare la competenza
riflessiva dei coordinatori pedagogici e approfondire la tematica dell’equilibrio io-noi
nella progettazione. Dall’altro lato destinati agli operatori del territorio anche in
questo caso orientati sul duplice livello: inerente la competenza del gruppo di lavoro
di contestualizzare gli spunti formativi ricevuti e dall’altra parte ad incrementare le
conoscenza pedagogiche e operative inerenti l’equilibrio io-noi. Questi tre elementi si
sono realizzati grazie ad una progettazione che ha previsto diversi intrecci nei tre
livelli territoriali che sono a pilastro del sistema di valutazione. Inoltre la
sperimentazione ha compreso la produzione di linee guida territoriali per la
rilevazione della percezione della qualità delle famiglie e il monitoraggio rispetto a
procedure e strumenti di lavoro.
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DEL TERRITORIO DI PIACENZA
DIMENSIONAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE
Il CPP di Piacenza ha affidato alla volontaria candidatura la formulazione del
campione di sperimentazione sul processo di autovalutazione per l’anno corrente.
Tale decisione è stata presa a sostegno del mantenimento del livello di motivazione,
alla richiesta ha risposto il 10% dei servizi educativi Piacentini. Durante il precedente
anno di sperimentazione tutti i coordinatori pedagogici si sono impegnati nel
processo e in un complesso sistema formativo e la possibilità di potersi dedicare ai
progetti di miglioramento è stata considerata utile dalla maggior parte dei
partecipanti al CPP. Si è quindi deciso di lavorare tramite opportunità formative su
alcuni
aspetti
centrali
che
l’autovalutazione
attiva
attraverso
i
progetti
di
miglioramento in modo anche da sperimentare le procedure e gli strumenti utili della
fase dei progetti di miglioramento del ciclo vitale del sistema di valutazione
regionale. Tutti i servizi all’infanzia e tutti i coordinatori sono stati coinvolti nei
progetti di miglioramento territoriale.
TABELLA
1
I
SERVIZI
E
I
SOGGETTI
COINVOLTI
NELLA
SPERIMENTAZIONE.
n.
n.
n.
servizi
servizi
coordin coordin
coinvolti coinvolti atori
n.
atori
n.educa n.educatori
n. personale n.
tori
ausiliario/col
coinvolti
coinvolti nell'eterovalu laboratori
nell'auto nell'eter coinvolti coinvolti nell'auto tazione
coinvolti
valutazi ovalutaz nell'auto nell'eter valutazi
nell'auto
one
valutazione
ione
valutazi ovalutaz one
one
ione
personal
e
ausiliari
ocollabor
atori
coinvolti
nell'eter
ovalutaz
ione.
5
0
5
0
42
0
2 cuoche
0
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5 operatori di
equipe sociosanitaria
TABELLA 2 I SERVIZI COINVOLTI NELLA SPER IMENTAZIONE
Nome
Tipologia del
servizio
servizio
Nido del
Facsal
Piacenza
Nido
d’infanzia
Numero
Nome
Ente gestore, gruppi/sezio Comune
ni
Coordinatore
pedagogico
Unicoop
coop. Soc.
3
Piacenza
4
Piacenza
3
Piacenza
4
Piacenza
2
Piacenza
Arlene Zioni
a.r.l.
Consorzio
Nido
Nido
Farnesiana
d’infanzia
Farnesiana
Unicoop
coop. Soc.
Valentina
Suzzani
a.r.l.
Nido
Nido
Comune di
Girotodo
d’infanzia
Piacenza
Nido
Nido
Comune di
Astamblam
d’infanzia
Piacenza
Nido Marco
Nido
Cooperativa
Polo
d’infanzia
Inacqua
Elisa Danesi
Daniela
Girorgi
Pier Paolo
Ughini
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DEL TERRITORIO DI PIACENZA
TABELLA 3 I SERVIZI COINVOLTI NELL'ETEROVALUTAZIONE
Nome
servizio
0
Numero
Tipologia del
Ente gestore gruppi/sezio
servizio
ni
0
0
0
Comune,
0
Nome
Coordinatore
Nome
eterovalutat
Coordinator
ore (ente di
e pedagogico
appartenenz
a)
0
0
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IL PROCESSO ATTIVATO
Sperimentazione del processo di autovalutazione
Circa il 10% dei servizi educativi ha partecipato alla sperimentazione dell’aspetto di
autovalutazione del processo valutativo territoriale. I gruppi di lavoro, guidati dai loro
coordinatori pedagogici hanno sperimentato il percorso con l’ausilio del “Quaderno di
lavoro per i servizi” nel quale il CPP ha esplicitato gli aspetti procedurali e gli elementi
irrinunciabili del percorso di valutazione territoriale. L’ipotesi a regime del sistema
prevede una fase di lavoro prodromica al percorso dedicata alla condivisione ed
esplicitazione in equipe dei valori pedagogici di riferimento del servizio e alla loro
messa in asse e in
coerenza rispetto ai valori espressi nel progetto pedagogico
territoriale. Riporto di seguito le parole di un cp rispetto alla fase di lavoro descritta:
“Il lavoro più difficile è stato ,insieme al gruppo di lavoro allargato ,”scegliere” in
modo condiviso e consapevole i valori da evidenziare. Ci hanno aiutato, in questa
rielaborazione, le riflessioni che erano emerse durante il percorso formativo del
triennio passato ed anche lo sforzo di tradurre
coerentemente i valori in agire
educativo. Sono particolarmente contento dell’esito di questo primo passaggio poiché
il gruppo ha dimostrato, nonostante le differenze e la fatica del quotidiano,di aver
intrapreso un percorso di cambiamento. L’ulteriore difficoltà che tutti hanno
riscontrato è il poco tempo a disposizione per poter pensare; ho ribadito al gruppo
che anche saper razionalizzare il tempo ed avere una pianificazione efficace è un
valore.”
In seguito si succedono 5 fasi lavorative in accordo con le linee guida regionali per
ciascuna delle quali è stata esplicitata una tempistica media di riferimento
considerata il tempo minimo a garanzia dell’aspetto qualitativo del lavoro svolto dal
gruppo. L’utilizzo del “Quaderno di lavoro per i servizi” ha permesso di mantenere
una logica di monitoraggio in itinere del processo poiché per ogni fase è proposta
una scheda e uno spaio nel quale registrare le principali riflessioni emerse da parte
del CP e del gruppo di lavoro. Inoltre alla fine dello strumento sono esplicitate le voci
del report finale di servizio nel quale il cp riassume i risultati dell’intero percorso. A
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tale proposito durante la sperimentazione sono state poste a verifica le voci di tale
indice ed è stato appurato la necessità di semplificarlo eliminando elementi di
ridondanza unanimemente riportati. Le equipe di lavoro hanno operato in autonomia
con i propri cp che si sono occupati di programmare anche una fase formativa
inerente al percorso attingendo agli strumenti on line forniti dal sito della provincia di
Piacenza centrati sul sistema di valutazione che oltre ai documenti ufficiali dedicati al
tema comprendono alcuni power point formativi che descrivono la fisionomia dei
principali aspetti delle procedure e dei processi del sistema territoriale. Il CPP ha
programmato 4 spazi all’interno degli incontri provinciali dedicati al tema (Gennaio,
Febbraio, Aprile e Giugno) per mantenere il monitoraggio sull’andamento del
percorso attuato. Alla termine del percorso sono stati consegnati al tutor del CPP i
report dei 5 nidi d’infanzia e è stata condivisa integrata e discussa in CPP la sintesi
trasversale dei report compilati, analizzandone sia gli aspetti procedurali che di
contenuto.
Sperimentazione della realizzazione dei progetti di
miglioramento territoriali
Al termine del percorso di autovalutazione del precedente anno il CPP ha formulato
alcune ipotesi di miglioramento, nello specifico ci
siamo focalizzati su due livelli
migliorativi:
1) Rivolto ai cp e centrato sulla definizione della professionalità del coordinatore e
nello specifico sulla competenza che esso esercita sull’equipe sia in fase auto
valutativa sia in fase progettuale ovvero la capacità di guidare il gruppo
promuovendo lo spostamento dalla pratica ai significati pedagogici per poi
sostenere gli operatori nel tornare nella pratica con nuove consapevolezze sul
proprio agire.
2) Rivolto ai servizi e centrato sul tema dell’equilibro io-noi, tema che emergeva
sia nelle sottodimensioni spazi e tempi (spazi personalizzati e di gruppo, tempi
individuali e di gruppo), sia nella dimensione proposte educative (come
integrare l’apporto individuale di un singolo bambino in una progettazione
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
rivolta al gruppo sapendo che l’identità si forma solo attraverso la connessione
con esso)
Gli obiettivi dei progetti migliorativi territoriali attivati sono stati diversificati per le
due aree:
1) Il percorso dei cp ha avuto come obiettivo quello di condividere e formulare
una definizione dei processi fondamentali che compongono la competenza di
sostegno alla riflessività del cp e definire una sorta di indice delle fasi
processuali irrinunciabili affinchè questi processi venissero attivati nelle equipe
durante il lavoro di progettazione educativa. Si è trattato di definire aspetti
condivisibili e generalizzabili a qualsiasi approccio metodologico o pedagogico
specifico che ciascun gruppo di lavoro volesse sposare o sperimentare nei
propri servizi.
2) Il percorso dedicato al personale ha avuto un duplice obiettivo, rispondere alla
richiesta del personale di tornare a centrarsi sul bambino in termini operativi e
un secondo obiettivo definito dalle aree di miglioramento è stato quello di
porre attenzione agli aspetti operativi che maggiormente ci aiutano a
comprendere e meglio gestire l’equilibrio io-noi nelle progettazioni educative
dell’anno.
Dati i differenti obiettivi dei due percorsi essi si sono realizzati in modo
indipendente, la formazione dedicata ai cp è stata percepita come utile sia a chi
è stato impegnato nella sperimentazione sia a chi ha applicato le riflessioni
formative nell’ affiancare le progettazioni educativa delle proprie equipe.
Rispetto al percorso destinato agli operatori si sono realizzati 4 incontri
dedicati a 4 diversi ambiti operativi uniti dalla prospettiva pedagogica dedicata
all’equilibrio io-noi:
Progettare tra l’io e il noi: la cura secondo il metodo Pikler (Dott.ssa Nice Terzi.
Pedagogista; Dott. Marco Fibrosi. Progettista).
Progettare tra l’io e il noi: Il giardino: diritti naturali, opportunità, strategie (Dott.
Alberto Rabitti. Artigiano, ingegnere; Dott. ssa Beatrice Vitali. Pedagogista)
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
Progettare tra l’io e il noi: Atelier, creatività e dimensione estetica (Dott.ssa Mara
Davoli. Atelierista)
Progettare tra l’io e il noi: Svelare il suono: atelier e riflessioni sull’espressività
sonora dei materiali informali (Dott.ssa Michela Grasselli Pedagogista; Dott.Ciriaco
Lo Conte Maestro di musica e canto; Dott.Giuseppe Vitale Grafico e illustratore)
Progettare tra l’io e il noi: Plenaria
Per quanto riguarda il percorso dei cp condotto dalla Dott.ssa Viviana Tanzi è
stato dedicato un incontro alla definizione dei criteri di qualità della
progettazione educativa, tre incontri alla stesura di un indice procedurale e
processuale degli elementi ritenuti essenziali all’esercizio della riflessività nel
contesto della progettazione educativa annuale per un totale di 20 ore.
I due progetti di miglioramento territoriale hanno presentato degli intrecci
(grafico 1) a livello di alcuni singoli servizi nei quali la gli aspetti di competenza
focalizzati nel ruolo del cp hanno incontrato la capacità di rielaborazione del
gruppo rispetto agli spunti operativi ricevuti dando vita a progettazioni
educative coerenti ai criteri di qualità identificati in sede di CPP quali la
significatività la coerenza e la continuità educativa.
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
GRAFICO 1: PROCESSI RIFLESSIVI PRODOTTI ALL’INTERNO
DEI PROGETTI DI MIGL IORAMENTO TERRITORIALE
A LIVELLO
A LIVELLO
RIFLESSIVITA’
TERRITORIALE:
TERRITORIALE:
5 servizi educativi
hanno socializzato in
per gli operatori:
A LIVELLO
plenaria la
formativo sul tema
TERRITORIALE:
progettazione
progettare tra l’io e il
ciascun incontro
appuntamento
noi
formativo è stato anche
per il cp:
momento di riflessività
appuntamento
A LIVELLO DI SERVIZIO:
formativo sulla qualità
della progettazione
lavoro sulla traduzione
educativa
degli spunti operativi
A LIVELLO DI SERVIZIO
Analisi delle pratiche
esistenti inerenti i temi
ricevuti in progettazioni
educativa nata in seno
al progetto di
miglioramento.
A LIVELLO DI SERVIZIO:
i servizi educativi
hanno sperimentato
aspetti trattati in sede
formativa.
contestualizzate
coerenti e significative
con il sostegno del cp.
trattati
OPERATIVITA’
OPERATIVITA’
QUALITFICATA
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
Formulazione di linee guida provinciali sulla rilevazione della
qualità percepita dalle famiglie
Sono sati dedicati due momenti all’interno degli incontri di CPP dedicati alla
condivisione di una riflessione inerente la rilevazione della qualità percepita dalle
famiglie. Il sistema integrato dei servizi educativi di Piacenza è caratterizzato dalla
fruttifera presenza di molti gestori privati che sono spesso già attivi sul fronte della
valutazione essendo da tempo coinvolti in percorsi certificativi di varia natura. Per
tale motivo esiste una cultura presente nel territorio caratterizzata da una particolare
attenzione alla partecipazione delle famiglie nei percorsi di valutazione dei servizi. Al
netto di quanto dichiarato però il CPP ha inteso produrre una riflessione comune
mirata alla messa in asse delle pratiche di rilevazione della percezione della qualità
delle famiglie con gli aspetti rilevanti posti in luce dalle linee guida regionali e
orientati alla produzione di riflessività e di socializzazione degli esiti. Alla produzione
del documento provinciale si sono quindi anteposte alcune riflessioni sull’analisi degli
strumenti di rilevazione esistenti:
-
Parte dei questionari affiliati a sistemi certificativi rileva il giudizio dei genitori
rispetto ad aspetti organizzativi dei servizi (orari, prolungamenti, pasti etc..) e
valutazioni di soddisfazione rispetto a sicurezza, pulizia degli ambienti. Il cpp
valuta necessario il monitoraggio di tali aspetti considerati importatni in
termini di feedback.
-
I servizi coinvolti in percorsi certificativi pongono la difficoltà di modificare o
sostituire il modulo strutturato. In tal senso non si è pensato ad uno strumento
comune a tutto il territorio ma ad uno stile d utilizzo degli strumenti in essere
e ad una eventuale integrazione dei sistemi esistenti durante l’anno di autoetero valutazione.
-
Nei questionari esistenti è presente anche una parte relativa a raccolta di
informazioni considerata utile ai fini della definizione di alcuni aspetti
dell’utenza considerati importanti nella definizione del sempre mutevole
profilo dei nuclei familiari.
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
-
Alcuni item presenti negli strumenti analizzati propongono la valutazione di
alcuni aspetti del progetto pedagogico in termini di gradimento non indicando
criteri di riferimento utili nell’interpretazione delle risposte. Alcuni cp in tal
senso osservano che la distribuzione dei punteggi tende a appiattirsi e senza
porre in evidenza articolari aree critiche
Inoltre si sono formulate alcune riflessioni i premessa dedicate specificatamente alle
caratteristiche ritenute importanti rispetto ad un percorso pensato a livello territoriale
e dedicato alle famiglie:

Il percorso deve garantire una buona flessibilità nella definizione da parte di
ciascun servizio dei metodi di rilevazione della valutazione.

Deve essere un percorso pensato in coerenza con le caratteristiche del sistema
deve produrre riflessività nei genitori rispetto ai temi valutati e che possa in
parte permettere di formulare progetti di miglioramento rivolti alle famiglie.

Il CPP definisce la valutazione delle famiglie essenziale per i servizi anche se
non in tutti gli ambiti. la principale valutazione che dovrebbe emergere sul
progetto pedagogico di servizio da parte del genitore è relativa alla chiarezza e
al livello di esplicitazione dei principali elementi del pp da parte del servizio.

Si considera essenziale che nell’anno di valutazione i genitori siano istruiti sul
percorso e le sue caratteristiche. Inoltre si ritiene necessario considerare
propedeutico alla valutazione da parte delle famiglie un incontro nel quale si
presentino gli elementi chiave del progetto pedagogico che si ritiene
importante condividere con le famiglie.

Il cpp concorda sul fatto che la valutazione da parte delle famiglie debba
riguardare solo la parte dell’indice del pp inerente l’organizzazione del
contesto educativo e sulla partecipazione delle famiglie
Al termine della comune riflessione il CPP ha dato vita ad un documento dal titolo
“LINEE COMUNI PER LA RILEVAZIONE DELLA QUALITA PERCEPITA DALLE FAMIGLIE DI
PIACENZA E LA CONDIVISIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE TERRITORIALE” definito
dalle seguenti caratteristiche:
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
-
Il documento territoriale ha lo scopo di offrire un orientamento per i servizi
rispetto al tema in modo che i processi di rilevazione avvengano in coerenza
con i presupposti del sistema di valutazione regionale.
-
Il documento si compone di una premessa nella quale il cpp connette il tema
della rilevazione della qualità da parte delle famiglie con quanto dichiarato
nelle linee guida regionali e nel progetto pedagogico territoriale. (rispetto al PP
territoriale l’aspetto prioritario è l’elemento della partecipazione fondata sulla
capacità di esplicitazione da parte dei servizi, che quindi diventa principale
oggetto di valutazione da parte della famiglie). Inoltre si indicheranno anche gli
elementi di valore considerati irrinunciabili nei processi di rilevazione (ad
esempio il fatto che il processo debba promuovere riflessività, che in tale
processo siano comprese anche le forme di restituzione degli esiti dell’autoeterovalutazione di servizio). La seconda parte del documento dichiara gli
aspetti e le dimensioni sulle quali il cpp ritiene irrinunciabile rilevare il parere
delle famiglie. Quindi contiene l’indicazione delle aree alcune inerenti aspetti
informativi, altre aspetti relativi a standard qualitativi, e infine alcune delle
dimensioni del pp e dello strumento di valutazione dei servizi. In questa area
sono indicati esempi di domande, e nella parte inerente le dimensioni del
progetto pedagogico scelte alcune declinazioni di alcuni descrittori dello
strumento di valutazione dei servizi formulate per le famiglie. Nella terza parte
si esplicitano indicazioni di metodo che permettono di stimolare la ricerca e la
sperimentazione e di promuovere la valorizzazione delle specificità di servizio
e di considerare la rilevazione della qualità percepita delle famiglie un processo
composto da diversificati strumenti e non solo da un semplice questionario.
Inoltre sono in questa parte indicate le tempistiche e gli aspetti di procedura
considerate opportune. Da settembre 2014 lo strumento sarà disponibile sul
sito della provincia di Piacenza nella sezione Coordinamento Pedagogico
Provinciale.
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REPORT PROVINCIALE: SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI SERVIZI EDUCATIVI
DEL TERRITORIO DI PIACENZA
L'ELABORAZIONE DEI DATI
A livello dei singoli servizi l’elaborazione dei dati è avvenuta utilizzando come guida il
quaderno di lavoro nel quale rimane traccia di tutto il percorso svolto dal gruppo
educativo e delle riflessioni in itinere del coordinatore pedagogico. Lo strumento
rimane in archivio e è stato concepito per un utilizzo interno al servizio. Nelle sue
ultime pagine risiede l’indice del report di autovalutazione di servizio che rappresenta
invece l’appendice nella quale il Coordinatore Pedagogico opera la sintesi del
percorso per poterla consegnare al CPP, al proprio ente gestore o ai rappresentanti
del comune di appartenenza. Il tutor del CPP ha ricevuto i report di servizio delle 5
realtà educative impegnate nella sperimentazione e ne ha redatto una prima sintesi
trasversale che ha condiviso in sede di CPP con i colleghi. Tale sintesi ha preso in
considerazioni tre diversi livelli: un livello procedurale nel quale sono stati analizzati
punti forti e deboli degli elementi dell’ipotesi a regime, un livello contenutistico nel
quale si sono posti in evidenza punti considerati critici dei progetti pedagogici e un
livello di sistema ovvero alcune riflessioni più generali emerse dal confronto comune
e dalle analisi svolte in termini più allargati. Dopo il confronto il tutor ha elaborato la
bozza di report provinciale ponendola infine sotto la validazione del CPP.
RIELABORAZIONE, RESTITUZIONE E CONCLUSIONE DEL
PERCORSO
Al termine del percorso di autovalutazione e dei progetti di miglioramento è stato,
come riferito, condotto un incontro di CPP dedicato al confronto e alla riflessione
condivisa rispetto agli esiti dei diversi percorsi. Relativamente al percorso di
autovalutazione i cp coinvolti hanno consegnato i report di servizio al tutor che ha
formulato una prima lettura trasversale oggetto di dibattito e integrazione durante
l’incontro di CPP. Per quanto riguarda i progetti di miglioramento si sono messi a
valore gli elementi strutturali e di contenuto che si sono rivelati maggiormente
funzionali ai processo formativo. La restituzione dei percorsi è stata socializzata con
gli operatori in occasione dell’ultimo incontro formativo in plenaria. Era stato messo
in calendario anche l’abituale incontro con i gestori nel mese di luglio ma si è deciso
di rimandarlo a settembre al fine di definire in quell’occasione i termini della nuova
sperimentazione del sistema di auto-eterovalutazione. Nel mese di maggio è stato
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condotto un incontro con i componenti delle commissioni tecniche distrettuali di
nuova fondazione e quelli rappresentanti la storica commissione territoriale al fine di
definire procedure e strumenti comuni. Il CPP ha colto l’occasione per aggiornare i
referenti dei distretti locali sullo stato dell’arte del sistema di valutazione
esplicitandone le eventuali implicazioni per i diversi distretti; ha inoltre formulato un
indice del progetto pedagogico in coerenza con quando espresso dalle linee guida
regionale che possa divenire patrimonio delle commissioni tecniche in caso di
autorizzazioni al funzionamento. Infine è stato richiesto ai referenti di distretto di
inviare tale documento ai propri comuni poiché lo possano utilizzare in caso di gara
d’appalto armonizzando in questo modo le modulistiche richieste con i contenuti
presenti all’interno del percorso regionale.
ESITI: ASPETTI DI QUALITÀ RILEVATI, CRITICITÀ EMERSE,
AZIONI DI MIGLIORAMENTO
Aspetti procedurali e strumentali: Punti di forza
Il quaderno di lavoro dei servizi aumenta e sostiene la condivisione dei percorsi e la
consapevolezza dei processi; il processo così pensato in termini procedurali ha
aumentato la coesione del gruppo e la capacità di accogliere le critiche costruttive. In
tal senso si è maturata la consapevolezza che il rigore metodologico esplicitamente
richiesto dalle procedure indicate è a garanzia di riflessività ovvero sostiene il
processo e permette allo strumento di non diventare compilativo. E’ maturata
ulteriormente la consapevolezza di aver intrapreso un percorso di cambiamento che è
stato vissuto come occasione di approfondimento delle tematiche e dei pensieri dei
singoli operatori sui temi psico-pedagogici. Nonostante la difficoltà che tutti hanno
riscontrato del poco tempo a disposizione per poter pensare, emergente la
consapevolezza che saper razionalizzare il tempo ed averne una pianificazione
efficace sia un valore a cui debba corrispondere una competenza del gruppo. Il
processo ha promosso inoltre cooperazione tra operatrici e ricerca di soluzioni
condivise e la consapevolezza dell’aumento di competenza del gruppo. In generale
emerge la convinzione che lo strumento offra un’occasione di confronto, legittimando
il personale e il coordinatore a svolgere osservazioni critiche, inoltre può essere uno
strumento progettuale che aiuta il gruppo a formalizzare non solo le osservazioni, ma
anche le ipotesi di intervento.
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Aspetti procedurali e strumentali: Punti critici

Le principali difficoltà emerse in termini procedurali fanno riferimento ad alcuni
passaggi delicati del sistema quali ad esempio la fase di negoziazione del giudizio
che comporta una buona capacità del gruppo di scegliere una posizione comune o
definire ulteriori futuri approfondimenti per chiarire la posizione del gruppo in
merito ai descrittori in oggetto. Un secondo momento considerato particolarmente
delicato
e
contemporaneamente
fondante
l’intero
processo
è
quello
dell’osservazione. I gruppi di lavoro dichiarano di necessitare di ulteriori
competenze finalizzate al miglioramento delle abilità osservative. Un processo
emerso dalle letture dei report e dal confronto allargato è stato quello di cogliere
nelle osservazioni svolte dai servizi in sperimentazione quest’anno rispetto ai
report del precedente anno alcuni aspetti inerenti le formazioni ricevute. Ciò ha
reso evidente quanto la qualità delle osservazioni dipenda non solo dalle
metodologie osservative ma anche dalla capacità del gruppo d dare significato alle
osservazioni effettuate. Alcuni elementi critici emersi hanno fatto riferimento alla
difficoltà di organizzazione della sedute osservative soprattutto per le realtà
comunali e è a volte emersa la corposità dello strumento come elemento faticoso
del processo. L’aspetto maggiormente critico è individuato nelle ore e nelle
modalità di osservazione del personale e nelle ore di stesura del report da pare
del cp.
Aspetti di contenuto emersi :
Rispetto agli elementi di contenuto si riconfermano in parte quelli rilevati nel
precedente percorso ma nel contempo si rintracciano elementi imputabili ai percorsi
di riflessioni attivati in seguito alla prima sperimentazione. In particolare l’analisi si
riferisce ai seguenti punti del progetto pedagogico:
SPAZI : Le principali criticità emerse fanno riferimento all’adeguatezza dei materiali
(soprattutto permane il richiamo ai materiali naturali) rispetto al gruppo dei bambini
nei termini della risposta alle soglie di apprendimento e nei termini di promozione
dell’uso autonomo. Rispetto agli spazi si rileva in termini generali il bisogno di una
riflessione sulla tipologia e la necessità degli spazi intimi come occasione di
personalizzazione dei percorso esplorativi dei bambini.
TEMPI: Anche rispetto ai tempi l’aspetto maggiormente emerso fa riferimento al tema
della personalizzazione soprattutto nei momenti di passaggio come nel precedente
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report, il tema viene spesso intrecciato agli aspetti organizzativi che non paiono di
ampliare le occasioni di personalizzazione reali.
PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE : Gli aspetti critici posti in luce si riferiscono
prevalentemente alla ricerca di metodologie e strumenti efficaci nel sostenere il
processo di esplicitazione dei perché significativi che sottendono le pratiche
educative e quindi modalità di condivisione del Progetto Pedagogico di servizio. Si
segnala quanto rispetto al precedente report si sia chiarito all’interno dei gruppi di
lavoro la fisionomia dei bisogni del gruppo di lavoro rispetto a questo ambito
precedentemente vissuto in termini meno consapevoli.
COORDINAMENTO PEDAGOGICO:
emerge la richiesta di maggiore presenza
osservativa del coordinatore pedagogico percepito come primo occhio esterno capce
di restituire uno sguardo inedito al gruppo di lavoro. Emerge come consapevolezza
rafforzata dal processo auto osservativo l’importanza del ruolo del coordinatore
pedagogico nel coordinamento del pensiero progettuale del gruppo. Ciò rafforza
l’idea che i progetti di miglioramento attivati nel corrente anno abbiano anche
permesso di rinnovare e ampliare la capacità del personale di cogliere nuovi elementi
dalle proprie osservazioni.
VALUTAZIONE : si desidera avere un approccio valutativo in senso formativo anche
sui singoli progetti educativi, e emerge il bisogno consapevole di formazione mirata
al contesto, ovvero sempre più aderente a bisogni reali, consapevoli e esplicitati del
gruppo. Il progetto pedagogico inizia a diventare nella percezione del personale
strumento di lavoro reale.
Ipotesi di miglioramento territoriale:
OSSERVAZIONE E PROGETTAZIONE EDUCATIVA l’aspetto maggiormente emerso e
considerato particolarmente importante su diversi piani è inerente le metodologie e
gli aspetti procedurali dell’osservazione come elemento fondante l’attività educativa
nel suo insieme, sia progettuale che valutativo. Si considera importante incrementare
le competenze dei gruppi di lavoro nella definizione dei focus osservativi,
nell’attuazione della osservazioni e nella capacità ci interpretare quanto osservato in
termini produttivi e significativi per il proprio contesto.
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VALUTAZIONE E PROGETTAZIONE EDUCATIVA La valutazione come elemento
presente anche nella progettazione educativa si evidenzia come rinnovato bisogno
dei gruppi di lavoro. Anche in questo caso l’elemento osservativo torna ad assumere
rilevanza e importanza in termini di ipotesi migliorative.
PERSONALIZZAZIONE TRA SPINTE INDIVIDUALISTICHE E NECESSITA’ DI APPARTENENZA
La personalizzazione di spazi e tempi educativi permane elemento da approfondire
tramite interventi mirati al tema che permettano di risignificare questi due elementi
ancorandoli ai reali bisogni di personalizzazione dei bambini
e sostenendo una
declinazione contestualizzata della pratiche.
L’ESPLICITAZIONE DELLA SIGNIFICATIVITA’ COME PRATICA QUOTIDIANA Si considera
importante anche sostenere il personale negli aspetti inerenti la competenza
dell’educatore nel esplicitare la significatività delle pratiche alle famiglie.
Esiti di sistema
LA RIFLESSIVITA’ E IL COORDINATORE PEDAGOGICO
Emerge con maggiore chiarezza l’apporto del coordinatore pedagogico ai processi di
riflessività del gruppo di lavoro e si sostanzia nella capacità di porre domande e
quesiti generativi, atte a esplicitare e chiarire al gruppo i criteri di qualità del lavoro
educativo e quindi chiarirne le finalità. Emerge inoltre la natura interpersonale del
processo di riflessività che non può avvenire se non in un contesto dove punti di vista
differenti si incontrano e si confrontano.
LA RIFLESSIVITA’ E L’EDUCATORE
L’apporto dell’educatore nei processi di riflessività sta emergendo con forza rispetto
alle competenze professionali che fanno riferimento alla costante ricerca di
consapevolezze rispetto al proprio fare e quindi alla disponibilità al confronto e
appunto alla valutazione come elemento di crescita e occasione di aut osservazione.
La citata competenza osservativa è un secondo elemento emergente volto alla
promozione dei processi riflessivi mantenuti vivi dalla capacità del personale di
osservare con sempre più motivato intento a produrre osservazioni che possano
rinnovare e innovare il proprio punto di vista sull’infanzia.
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LA QUALITA’ NEGOZIATA
Emerge con
sempre
maggiore
rilevanza
la consapevolezza
dei
coordinatori
pedagogici e dei gruppi di lavoro che la qualità è definita da criteri identificati da un
gruppo e dalla capacità del gruppo di trovarne una definizione condivisa. La
valutazione della qualità assume così una veste laica, scevra da personalismi
piuttosto elemento centrale di professionalità. Viene riferito un processo di
promozione della comunità professionale come luogo di nascita e crescita della
qualità dei servizi.
I CRITERI DI QUALITA’ DELLA PROGETTAZIONE EDUCATVA
A seguito della sperimentazione dell’intero sistema di valutazione si registra un
crescente desiderio dei gruppi di lavoro e dei coordinatori pedagogici di esplicitare i
criteri di qualità dei principali processi professionali in seno ai servizi educativi nella
crescente consapevolezza del valore della negoziazione e della valutazione in ambiti
lavorativi che si muovono in processi relazionali. In tal senso è stato molto
apprezzato il percorso formativo dedicato alla progettazione educativa che ha
permesso ai Coordinatori Pedagogici di condividere gli elementi base del processo di
progettazione educativa rafforzando le competenze professionali in esso richieste.
NOTE CONCLUSIVE SULL'EFFICACIA FORMATIVA DEL
PROCESSO E SULLA SOSTENIBILITÀ DEL PROCESSO
In termini generali i gruppi educativi hanno riferito un aumento della motivazione
rispetto al sistema di valutazione che permette di incrementare le competenze
professionali ponendole come elemento in carico al gruppo di lavoro stesso e della
propria capacità di confronto. La dimensione territoriale del processo di valutazione
risulta essere una caratteristica particolarmente importante del sistema che coltiva in
se valore aggiunto capace di coltivare appartenenza e incremento dell’identità
territoriale in un delicato momento di riconfigurazione delle realtà istituzionali
provinciali. In termini di sostenibilità si riferiscono ancora note di affaticamento nella
realizzazione del intero percorso che, emerge con chiarezza, impegna il monte ore
non frontale dei servizi quasi esclusivamente sul lavoro di valutazione, e in questo
senso si considera determinante la definizione del ciclo di vita temporale dell’intero
sistema.
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Report provinciale 2013-2014