http://helios.gsfc.nasa.gov Flusso di plasma ionizzato e di campo magnetico che ha origine sul Sole… e si propaga nello spazio interstellare per effetto della differenza di pressione: Pgas=4 mPa; Pint=10-13-10-12 Pa Cenni storici e modelli teorici Configurazione e composizione del vento solare nello spazio interplanetario Interazione dinamica fra i fasci di vento veloce e lento Cenni storici e modelli teorici Fin dal 1950 osservazione di fenomeni interplanetari riconducibili all’esistenza del vento solare: • Fenomeni aurorali; • Coda ionica delle comete “via dal Sole”; • Piccole variazioni dell’attività geomagnetica. • Osservazione di fenomeni aurorali. Orientazione “via dal Sole” della coda ionica delle comete http://sohowww.nascom.nasa.gov/ variazioni dell’attività geomagnetica terrestre in connessione con l’attività solare Inizio del 1950: primi modelli teorici Cosa si conosceva del Sole a quei tempi? www-istp.gsfc.nasa.gov/exhibit/index.html Da misure ottiche della corona (spettri di assorbimento): Temperatura : T~ 106 K Composizione: miscuglio di gas e-- p mistura di ioni di altri elementi più pesanti Luce bianca: prodotta dallo scattering degli e- coronali con la luce fotosferica Densità: r ~ 108 - 109 cm-3 Conduttività: k = 8 108 erg/cm•s•deg (~ 20 volte quella del rame a Tambiente) Modello di Chapman (1957): corona solare in equilibrio idrostatico • corona altamente conduttiva • sfericamente simmetrica • priva di sorgenti o perdite di calore http://wwwssl.msfc.nasa.gov/ La conduttività termica, dovuta principalmente agli elettroni più mobili, è: k Te5/2 In presenza di un gradiente di temperatura, la velocità di conduzione del calore nel plasma coronale è: fc -Te Per una corona statica e sfericamente simmetrica, l’andamento della 2 temperatura è: r Te Te0 0 7 r (es: a rTerra = 1.4 1013 cm e per T0=106 K si avrebbe: T 2.19 105 K) L’alta conduttività del materiale coronale implica un piccolo gradiente di T e, quindi, un’estensione di alte T coronali ben oltre lo spazio interplanetario. All’equilibrio idrostatico: FORZA DI PRESSIONE = FORZA DI GRAVITA’ GMS ρ dP dr r2 Pertanto, l’andamento della pressione e della densità sarà: 7 GMSm n0 P(r) P0 exp 5 P0RS 5 7 R S 1 r 2 7 5 7 r GM m R 7 S S 1 n(r) n0 exp RS 5 2KB T0RS r (con densità: r= nm con n densità numerica ed m=mp+me massa di H; pressione: P= 2nKT assumendo Te=Tp=T) Secondo il modello di Chapman vicino alla Terra si avrebbe (r = 1 AU): n ~ 102-103/cm3 >> ninterplanetarie Pchapman= 10-5 dyne/cm2 >> Pinterst= 10-13-10-12 dyne/cm2 DENSITA’ E PRESSIONI ELETTRONICHE NON RISCONTRATE NEL MEZZO INTERSTELLARE! Modello di Parker (1958): corona solare in continua espansione “…forse non è possibile per la corona solare o, per l’atmosfera di qualsiasi stella, essere in completo equilibrio idrostatico a grandi distanze dal Sole…” http://wwwssl.msfc.nasa.gov/ Parker considerò una corona solare IN CONTINUA ESPANSIONE VERSO L’ESTERNO: per r P0 Definì tale flusso “vento solare” Partendo dalle equazioni di conservazione della massa e del momento di un fluido ed imponendo: - flusso radiale, isotropo, isotermo, indipendente dal tempo, sfericamente simmetrico; - effetti di campo magnetico trascurabili (B = 0); egli ricavò l’equazione differenziale per la velocità v(r) 2 2KB T 1 dv 4KB T GMS v 2 m v dr mr r 2 2KB T 1 dv 4KB T GMS v 2 m v dr mr r • Poiché GMS/r² decresce con r più rapidamente di 4KBT/mr, il termine a destra dell’equazione cresce all’aumentare di r annullandosi per r = rc (rc raggio critico ): rc GMSm 4KB T • Quindi, se il termine a destra =0 termine a sinistra =0 Tale annullamento avviene attraverso due distinti modi: 2 v 2 (rC ) vC 2KB T m 1 dv 0 v dr r rc che danno origine a quattro Classi di soluzioni per v(r): Classi 1 e 4 per dv/dr=0: la funzione ha un massimo o un minimo. Classe 2 Per r v lnr (asintotica): n(r) 0 e P 0 [Hundhausen, A. J., 1977] Classe 3 per dv/dr<0 e v=vc; Classe 2 per dv/dr>0 e v=vc Imponendo le condizioni al contorno, si determina quale fra queste soluzioni sia fisicamente accettabile. Soluzione “speciale” di Parker v(r) = cost Per r v cost n(r) 0 P 0 [Hundhausen, A. J., 1977] ro 1.4RS rc5 RS v(r>rc)> cs vento supersonico VENTO SOLARE COROTANTE rA10 RS v(r>rA)> cA vento super-Alfvénico VENTO EMESSO RADIALMENTE Questo “flusso continuo” di particelle si diffonde nello spazio interplanetario interagendo con il nostro pianeta. Era missioni spaziali •1959: fu possibile confermare con missioni “in situ” (Lunik III, Venus I) l’esistenza del vento solare! •1962: inizio di uno studio dettagliato delle proprietà del vento solare (Mariner III, missioni Venus) La natura a “flusso continuo” della soluzione di Parker non cambia nei modelli più complessi sviluppati nei successivi 30 anni di ricerca sul vento solare…… Perché ancora oggi continua la ricerca sul vento solare? Relazioni Terra-Sole Il vento solare è influenzato dall’attività solare e trasmette tale influenza a pianeti, comete, polveri di particelle e raggi cosmici in esso immersi. Tale interazione può produrre in concomitanza dei massimi di attività solare (es. tempeste magnetiche), seri danni alle apparecchiature montate su satelliti e disturbi a Terra (es. radiocomunicazioni) http://www.windows.ucar.edu/ Processi fisici Il vento solare durante la sua formazione ed espansione dalla corona calda fino alle regioni più fredde e meno dense delle parti più esterne del sistema solare subisce varie trasformazioni nelle sue proprietà (le collisioni fra e- o ioni sono frequenti nella corona ma rare nello spazio interplanetario: meno di 1 collisione ogni 3 AU). La Fisica di questo plasma può essere studiata attraverso una gran varietà di condizioni, molte delle quali non riproducibili in laboratorio! Cenni storici e modelli teorici Composizione e configurazione del vento solare nello spazio interplanetario Interazione dinamica fra i fasci di vento veloce e lento Densità medie di flusso del vento solare osservate ad 1 AU Densità protonica 7 cm-3 Flusso di Protoni 3108 cm-2s-1 Densità elettronica 7 cm-3 Flusso di Massa 610-16 gcm-2s-1 Densità He2+ 0.3 cm-3 Componente radiale del momento 2.610-9 Pascal Velocità di flusso 450 kms-1 Flusso di Energia cinetica 0.6 ergcm-2s-1 Temperatura protonica 1.2105 K Flusso di Energia termica 0.02 ergcm-2s-1 Temperatura elettronica 1.4105 K Flusso di Energia magnetica 0.01 ergcm-2s-1 Intensità del campo magnetico 7 nT (1nT=10-5 Gauss) Flusso magnetico radiale 510-9 T Integrando su di una sfera di raggio 1AU si ha il flusso totale: Protoni 8.41035 s-1 Massa 1.61012 gs-1 Componente radiale del momento 7.31014 Nw Energia cinetica 1.71027 ergs-1 Energia termica 0.051027 ergs-1 Energia magnetica 0.0251027 ergs-1 Flusso magnetico radiale 1.41015 Weber nP = densità protonica nP vP = flusso di protoni nP mP vP = densità del flusso di protoni Etotal = energia totale n/np = rapporto Helio-protoni Il vento solare è un plasma perfettamente conduttore (s ) e per esso vale il teorema di Alfvén di campo congelato: In un fluido perfettamente conduttore in moto in un campo magnetico, il flusso magnetico attraverso una superficie in moto con il fluido è costante. B(t1) S(t1) B(t2) S(t2) Per r v cost n(r) 0 P 0 [Hundhausen, A. J., 1977] ro 1.4RS rc5 RS v(r>rc)> cs vento supersonico VENTO SOLARE COROTANTE rA10 RS v(r>rA)> cA vento super-Alfvénico VENTO EMESSO RADIALMENTE Il campo magnetico, essendo congelato nel plasma, viene trascinato nello spazio interplanetario dal flusso di vento solare. Per r > rA, infatti, la velocità del vento diviene super-Alfvènica, l’energia cinetica del plasma supera quella magnetica ed il vento si separa dalla rotazione del Sole trascinando con sé le linee di campo magnetico. Il campo B superficiale è trascinato via nello spazio interplanetario dal flusso di vento solare… e le sue linee di campo assumono la tipica configurazione Le componenti campopossono magnetico : Le componenti del campo del magnetico esseresono calcolate 2 applicando il teorema di solenoidalità RS (B = 0) ad un tubo di Br (r) B0 r flusso di B che, trasportato dal plasma, si espande radialmente 2 2 r r R S S con simmetria sferica:Bessendo si avrà dA (r) S BdA(r) B 0 2 r 0 RS v rv 2 r dA0 B0 dA0 Br (r) Bθ 0RS con Bo intensità del campo (radiale) alla base del tubo di flusso. dA(r) / / B(r) B0 r dA0 A causa della rotazione solare il campo magnetico assumerà una componente azimuthale, per cui: In un sistema di riferimento inerziale il flusso del plasma è radiale. In un sistema di coordinate (r,,q) corotante con il Sole (q = 0 lungo l’asse di rotazione colatitudine), il plasma acquista una componente azimuthale, per cui: Vr v(r) V ωSrsinθ Vθ 0 con S velocità angolare di rotazione solare: S 2π Tsiderale 2π 2.7 106 rad/s 25,4 giorni rsinq q r Il cammino percorso dalle particelle del plasma in questo sistema di riferimento è una linea di flusso determinata dall’equazione differenziale: 1 dr Vr v(r) r d V Srsinθ (con q costante). Dall’integrazione di quest’equazione, ponendo v (r) = v = cost e (r = RS) = o (posizione iniziale sulla corona), si ricava: r RS v 0 S sinθ che, per q = 90 (lungo il piano dell’equatore solare), è proprio la formula della spirale di Archimede. La configurazione del flusso del plasma in un sistema di riferimento che ruota col Sole è, dunque, quella di una spirale (spirale dinamica), la cui apertura dei bracci è funzione unicamente della velocità del plasma. [Hundhausen, A. J., 1977] SISTEMA DI RIFERIMANTO STAZIONARIO RIASSUMENDO: A causa della rotazione solare, le linee di flusso del campo magnetico “congelate” nel plasma hanno una configurazione a spirale di Archimede (spirale magnetica). SISTEMA DI RIFERIMANTO COROTANTE Nel sistema corotante col Sole, le linee di forza di v || B (spirale dinamica). [Hundhausen, A. J., 1977] Nel sistema corotante col Sole le linee di v sono allineate con B e la spirale dinamica coincide con quella magnetica (see the animation: the sun\shock.gif) 3200 NLento NVeloce 2800 He lios all (197 4 -1980 ) c = 17.34 2 100 |B| (nT) 0.29 AU < r < 1 AU d.6h Orbite missioni Helios 1 e 2 1 0.2 0.4 0.6 2 10 400 [Hundhausen, A. J., 1977] c =460.11 100 1200 800 10 0 0.3 0.8 0.4 0.5 1 0.2 1.0 0.6 FI NESTRA Dt = 1 2h He lios all 10 1 0.2 0.4 0.6 r(AU) 1.0 0.8 1.0 0.8 1.0 -b c =532.50 2 100 r (p/cm3) |B| (nT) 0.29 AU < r < 1 AU 0.9 y =ax 3 a=(6.24 +/- 0.24) p/cm b12h =(2.06 +/-0.04) d.12h 2 (197 4 -1980 ) 0.6 1000 c =17.15 100 0.8 r(AU) y =ax a =(5.28 +/- 0.05) nT 12h=(1.66 +/-0.01) B.12h 0.7 r (AU) 0.4 r(AU) 1000 y =ax 3 a= (5.92 +/- 0.32) p/cm b6h =(2.08 +/-0.05) 1000 r (p/cm3) B.6h Dt = 6h Conteggi FI NESTRA -b 2400 y =ax 2000 a= (5.33 +/- 0.08) nT 6h =(1.67+/- 0.01)1600 1000 10 1 0.2 0.4 0.6 0.8 1.0 r(AU) [Tesi S. De Amicis,, Tor Vergata] Sistemi di riferimento più comunemente usati per misure di plasma e campo magnetico nello Spazio Interplanetario Quando si definisce un sistema di coordinate, si sceglie la direzione di un asse ed un piano perpendicolare ad esso sul quale definire i restanti due assi. Uno dei restanti assi viene posto perpendicolare ad una data direzione. RTN - Radiale Tangenziale Normale E’ un sistema di riferimento che ha l’origine centrata nel satellite. R T è il vettore unitario orientato dal sole al satellite e positivo via dal sole risulta dal prodotto R /|R| dove è l’asse di spin del sole. N= RT completa la terna destrorsa N T R SSE – Solare Eclittico È un sistema di riferimento che ha l’origine centrata nel satellite. X Y è il vettore unitario orientato dal satellite al Sole giace sul piano dell’Eclittica ed è orientato in senso opposto rispetto al moto di rivoluzione dei pianeti. Z=XY ed è quindi normale al piano dell’Eclittica (positiva verso Nord) Z X Y Modello di Pneuman e Koop (1971) Primo modello MHD di espansione di corona isoterma: • alte latitudini: linee di campo aperte (buchi coronali) • basse latitudini: linee di campo chiuse (elmetti coronali) [Hundhausen, A. J., 1977] Le due linee di campo aperte, emesse ad una colatitudine di circa q 45 dai lati opposti del dipolo equatoriale (e che si estendono dalla cima della regione di campo chiusa fino alle basse latitudini, per rimanere poi parallele al piano dell’equatore solare), delimitano un “foglio magneticamente neutro” o, neutral sheet: •B = 0 B B x x B y B z y z 0 Questa superficie è caratteristica per l’alta densità di corrente che scorre al suo interno; per questo motivo è anche detta “foglio di corrente interplanetaria” o, interplanetary current sheet: [Hundhausen, 1977] j = (1/m)B con j –alla base della corona- normale al piano della figura e circolante lungo il piano equatoriale nella direzione della corrente del dipolo. NB: Il campo magnetico B è considerato “primario” mentre la corrente elettrica ed il campo elettrico come secondari. L’effetto della rotazione solare su questa configurazione magnetica dipolare, unito all’espansione del vento nello spazio interplanetario, fa assumere al current sheet una forma tipica, definita da Alfvén come “il gonnellino di una ballerina”, inclinata di un angolo rispetto all’asse di rotazione solare. Quest’angolo (che rappresenta l’inclinazione dell’asse del dipolo rispetto [Hundhausen, 1977] all’asse di rotazione solare o, equivalentemente, l’angolo fra il current sheet interplanetario ed il piano dell’equatore solare) mostra una chiara dipendenza dal ciclo solare: esso è circa nullo ai minimi solari (mostrando una configurazione quasi dipolare), mentre arriva fino 30 durante i massimi (caratterizzati da una configurazione magnetica molto più [Marsch and Schwenn, 1995] complessa). http://nastol.astro.lu.se/~henrik/spacew1.html Un osservatore posto sull’Eclittica, attraversando lo strato neutro, registra un cambiamento della polarità… …in quanto si troverà alternativamente sopra e sotto al neutral sheet. Il numero di settori magnetici osservati varia con la fase del ciclo solare (2-4 al minimo solare). Misure in-situ nello spazio interplanetario confermano la relazione che c’è fra i buchi coronali ed il vento solare ad alta velocità - Il pannello inferiore mostra in blu l’estensione dei buchi coronali nel Marzo del 1975 assieme alla proiezione delle orbite della Terra e di Helios 1. - Il pannello superiore mostra la velocità del vento misurata da Helios 1 e da IMP7 ed 8 corretta per il tempo di volo del plasma da Helios ad IMP. Dati di vento solare registrati da Helios 2 fra 0.5 AU e 1 AU (Eliosfera Interna) Modulazione della velocità in rapporto alla struttura magnetica sul Sole osservata ad 1 AU con ricorrenza di 27 giorni: • Fasci di bassa v (300-400 Km/s): presenti in prossimità di un settore magnetico ove si inverte la polarità (al confine del settore si misurano anche alte r); • Fasci di alta v (fino a 700 Km/s): all’interno di un settore magnetico fino al passaggio di un nuovo confine. Interpretando questo andamento alla luce del modello di Pneuman e Kopp (1971), possiamo stabilire una connessione fra la dipendenza spaziale della velocità di espansione coronale e la configurazione magnetica della corona (modulazione della velocità). Al MINIMO SOLARE, in cui vale la descrizione di dipolo: il vento lento (300-400 Km/s) viene emesso dalle regioni di campo magnetico chiuso (elmetti coronali, di colatitudine q 90) e si propaga lungo il foglio di corrente interplanetario; il vento veloce (700-800 Km/s), invece, ha origine nelle zone aperte di campo magnetico (buchi coronali posti a q < 70 e q > 110) e, solo per effetto dell’increspatura del current sheet interplanetario, si estende fino al piano equatoriale. Lanciato dallo Space Shuttle Discovery nell’Ottobre 1990, Ulysses ha subito un fly-by con Giove (1992) che lo ha immesso su di un’orbita polare permettendogli di sorvolare il polo Sud del Sole nel 1994 e quello Nord nel 1995. Attualmente Ulysses sta percorrendo la seconda orbita che sarà completata nel Dicembre 2001. Ulysses è un progetto in comune fra ESA e NASA lcs http://wwwssl.msfc.nasa.gov/ [Bruno et al., Solar Physics, 104,431,1986] Al minimo solare, in cui vale la descrizione di dipolo, il vento lento (300-400 Km/s) viene emesso dalle regioni di campo magnetico chiuso (elmetti coronali, di colatitudine q 90) e si propaga lungo il foglio di corrente interplanetario; il vento veloce (700-800 Km/s), invece, ha origine nelle zone aperte di campo magnetico (buchi coronali posti a q<70 e q>110) e, solo per effetto dell’increspatura del current sheet interplanetario,si estende fino al piano equatoriale. http://wwwssl.msfc.nasa.gov/ Attività in X, ciclo delle macchie e configurazione coronale in funzione del ciclo solare …ai MINIMI SOLARI …ai MASSIMI SOLARI Principali disturbi temporali del vento solare I CMEs sono i disturbi temporali coronali più importanti e significativi. Essi si formano dalla distruzione di un elmetto coronale ed immettono nel vento solare una grande quantità di materiale cromosferico e coronale. Sono anticipati dalla formazione alla base della corona di una prominenza, inizialmente in equilibrio statico col campo magnetico sovrastante: all’aumentare dell’attività magnetica coronale di larga scala, tale prominenza “apre” le linee di campo immettendo il suo materiale nello spazio interplanetario. I brillamenti sono delle improvvise luminosità di una piccola regione del Sole vista ai raggi X (linee di emissione e, solo in rari casi, emissione continua) a seguito di un improvviso riscaldamento del materiale coronale di quella regione. Ad essi sono associati campi magnetici di scala nettamente inferiore rispetto a quelli dei CMEs. Cenni storici e modelli teorici Configurazione e composizione del vento solare nello spazio interplanetario Interazione dinamica fra i fasci di vento veloce e lento Nel corso dell’espansione, a causa Quando il gradiente di pressione di della diversa dei duesarà venti, queste regionivelocità di interazione si avrà una interazione fra glial sufficientemente alto da opporsi streams (ildel vento solare veloce sopravanzare vento supersonico, tenderà a superare il vento lento quest’ultimo sarà completamente gli formazione è davanti), di con frenatoche dalla unlashock conseguente formazione una interplanetario, attraverso ildi quale regione la di sua compressione lungo la convertirà energia del flusso di contatto dei fasci. in superficie energia termica o in pressione. Gli shocks interplanetari possono, allora, essere considerati come il meccanismo primario di interazione e “fusione” dei fasci di diversa velocità, fino a produrre -a grandi distanze dal Sole- la perdita completa di questa configurazione dinamica: “Uno stream dà origine ad una regione di interazione ed una regione di interazione porta alla morte dello stream” [Burlaga, L.F.]. [Hundhausen, A. J., 1977] La presenza delle compressioni modifica i parametri caratteristici del vento solare Utilizzando una finestra oraria di ampiezza fissata Dt (con Dt = 6h, 12h, 24h) e scorrevole di 1h, escludiamo dal dataset iniziale quegli intervalli contenenti meno del 66% di misure e per i quali non siano contemporaneamente verificate - a seconda dei casi - le condizioni : per la finestra oraria Dt = 6h σ|B| | B | 6h 10% e σρ ρ 6h 10% per la finestra oraria Dt = 12h σ|B| | B | 12h 18% e σρ ρ 12h 18% per la finestra oraria Dt = 24h σ|B| | B | 24h 30% e σρ ρ 24h [Hundhausen, A. J., 1977] 30% Dataset con compressioni Satellite N totale (v veloce e v lento) Helios 19486 PVO OMNI N veloce (v 550 Km/s) N lento (v < 400 Km/s) Durata missione Latitudine sonda 5082 14404 1974 -1980 -7.3 <l < +7.3 28062 6258 21804 1978 -1988 -3.8 < l < +3.8 42640 12170 30470 1965 -1991 -7.3 < l < +7.3 Dataset senza compressioni Satellite N totale a 6h (v veloce e v lento) N totale a 12h (v veloce e v lento) N totale a 24h (v veloce e v lento) Durata missione Latitudine sonda Helios 2931 5875 4376 1974 -1980 -7.3 < l < +7.3 PVO 6332 10346 11082 1978 -1988 -3.8 < l < +3.8 OMNI 11383 13890 14879 1965 -1991 -7.3 < l < +7.3 [Tesi S. De Amicis, Tor Vergata] 0.16 |B|CMP= ( 6.48 +/- 0.01) nT |B| 6h = ( 6.18 +/- 0.02) nT |B| 12h = ( 6.14 +/- 0.02) nT |B| 24h = ( 6.23 +/- 0.02) nT Frequenza Normalizzata 0.14 0.12 0.10 0.08 0.06 B.CMP B.6h B.12h B.24h 0.04 0.02 0.00 0 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 |B| (nT) rCMP=( 9.63 +/- 0.03) p/cm 0.10 3 r 6h =( 7.08 +/- 0.04) p/cm 3 Frequenza Normalizzata 0.08 r12h =( 7.20 +/- 0.04) p/cm 3 0.06 r24h =( 6.82 +/- 0.04) p/cm 3 0.04 D.CMP D.6h D.12h D.24h 0.02 0.00 0 5 10 15 20 25 30 35 40 r(part/cm ) 3 [Tesi S. De Amicis, Tor Vergata] 0.06 enza Normalizzata 0.05 0.04 0.03 |v|CMP= ( 431.40 +/- 0.61) Km/s |v| 6h = ( 464.06 +/- 0.30) Km/s |v| 12h = ( 466di .10 +/1.16) Aumento |B| eKm di/s |v| 24h = ( 457.84 +/- 1.09) Km/s r per effetto delle compressioni Aumento dell’angolo di avvolgimento della spirale magnetica rispetto a quella dinamica per effetto delle compressioni 4 OM NI H elios Sistema di riferimento corotante PVO d (gradi) 2 0 -2 V.cmp L.cmp -4 0. 6 0. 7 0. 8 0. 9 1. 0 r (AU) OM NI H elios 4 PVO d (gradi) 2 0 -2 V.6 h L.6 h -4 0. 6 4 d (gradi) 2 0 -2 -4 0. 6 0. 7 0. 8 cosλ v Ω Sr rrA(AU) ΨParker tg1 y vx 0. 9 1. 0 Spirale dinamica H elios OM NI PVO B ΨB tg1 t Br Spirale magnetica Angolo di avvolgimento delle due spirali d (YParker - Y B) 0. 7 0. 8 r (AU) 0. 9 V.12 h L .12 h 1. 0 [Tesi S. De Amicis, Tor Vergata] Aumento dei valori dei raggi di corotazione del vento veloce e lento V ENTO LENTO V ENTO VELOCE Max cy _20 20 Dati OMNI r = 1AU (1 965 - 1991) Max cy _22 Max cy _21 min cy _20 min cy _19 min cy _19 Max cy _21 Max cy _22 min cy _20 min cy _21 15 rA (Rs) rA (Rs) 15 10 V.cmp V.6h V.12h 5 10 Per r v cost n(r) 0 P 0 L.cmp L.6h L.12h 5 0 0 500 00 1000 00 1500 00 2000 00 2500 00 3000 00 500 00 hc od 20 Dati PVO Max cy _20 20 min cy _21 1000 00 1500 00 2000 00 2500 00 3000 00 2000 00 2500 00 3000 00 2000 00 2500 00 3000 00 hc od 20 r = 0.7AU (1978 - 1988) 15 rA (Rs) rA (Rs) 15 10 V.cmp V.6h V.12h 5 L.cmp L.6h L.12h 5 0 0 500 00 1000 00 1500 00 2000 00 2500 00 500 00 3000 00 hc od 20 Dati Heli os 10 1000 00 1500 00 hc od 20 0. 29 AU < r < 1AU (1 974 - 1980) 15 rA (Rs) rA (Rs) 15 10 V.cmp V.6h V.12h 5 0 500 00 | PVO L.cmp L.6h L.12h 5 0 Helios 10 | 66 | 68 1000 00 | 70 | 72 | 74 1500 00 | 76 | 78 hc od | 80 | 82 2000 00 | 84 2500 00 | 86 | 88 | 90 500 00 3000 00 | 92 an no | | 66 D 6h RS v(r>rc)> cs ro 1.4RFinestra rc=5 S ventoN supersonico r = (6.66 0.06) R = 1231 r A veloce S rAVENTO 0.15) RS SOLARE lento = (9.02 rA veloce = (6.38 0.07) RS rA lento = (7.26 0.05) RS veloce N lento = 1700 COROTANTE N veloce = 1543 N lento = 4789 | 68 1000 00 | 70 | 72 1500 00 | 74 | 76 | 78 hc od | 80 | 82 | 84 | 88 | 90 | 92 an no Finestra D = 12hA)> cA rA10 RS v(r>r vento super-Alfvénico = (6.55 0.04) R N = 2555 VENTO EMESSO rA lento = (8.45 0.10) RS A veloce | 86 S rA veloce = (6.50 0.04) RS rA lento = (7.52 0.04) RS veloce RADIALMENTE N = 3320 lento N veloce = 2695 N lento = 7651 A causa dei diversi processi di emissione, il vento veloce e lento hanno due diversi rA veloce = (6.26 0.05) RS N veloce = 4523 rA veloce = (6.24 0.04) RS N veloce = 5643 OMNI raggi diRcorotazione: r rA lento = (9.51 0.07) N lento = 6860rA veloce rA < = (9.41 0.06) R N lento = 8247 A lento lento S