A.O.R.N. "AZIENDA OSPEDALIERA DEI COLLI" Monaldi-Cotugno-CTO "
Lavori di realizzazione di un ascensore esterno
RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
PREMESSA ....................................................................................................... 2
CALCESTRUZZO ................................................................................................ 2
LEGANTI ......................................................................................................... 5
AGGREGATI ..................................................................................................... 5
AGGIUNTE ....................................................................................................... 6
ADDITIVI ........................................................................................................ 6
ACQUA DI IMPASTO ........................................................................................... 6
ACCIAIO PER CALCESTRUZZO ................................................................................ 7
NORME DI ESECUZIONE CALCESTRUZZO CEMENTIZIO ARMATO ......................................10
ACCIAO DA CARPENTERIA METALLICA ....................................................................11
VETRO DI SICUREZZA ........................................................................................13
CONCLUSIONI .................................................................................................14
1
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
PREMESSA
La presente relazione descrive le caratteristiche meccaniche e prestazionali dei materiali utilizzati
per la realizzazione delle opere strutturali previste nell’ambito dei lavori di realizzazione di un
ascensore esterno, a servizio dell'ala destra dell’ Ospedale Monaldi, presso il Comune di Napoli.
CALCESTRUZZO
Il cls previsto presenta, così come indicato dalle norme UNI EN 206-1:2006 e nella UNI
11104:2004., una classe di resistenza C 25/30 XC2.
La valutazione del comportamento e della resistenza delle strutture in calcestruzzo avviene
mediante la classe di resistenza contraddistinta dai valori caratteristici delle resistenze cilindrica e
cubica a compressione uniassiale, misurate rispettivamente su provini cilindrici (o prismatici) e
cubici, espressa in MPa.
Per il cls di classe C25/30 si ha:

resistenza cilindrica pari a: fck = 0.83 Rck [N/mmq];

valore medio della resistenza cilindrica fcm= fck+ 8 [N/mmq];

resistenza media a trazione semplice fctm = 0.30*fck^2/3 [N/mmq];
I valori caratteristici corrispondenti ai frattili 5% e 95% sono assunti rispettivamente pari a:

0.7 fctm;

1.3 fctm.
Il valore medio della resistenza a trazione per flessione è pari a fcfm = 1.20 fctm [N/mmq].
Modulo elastico Ecm = 22.0000 [fcm/10]^ 0.3 [N/mmq].
Il coefficiente di Poisson è pari a = 0.20 considerando un calcestruzzo non fessurato.
Il coefficiente di dilatazione termica, in assenza di prove sperimentali eseguite ai sensi della norma
UNI EN 1780:2000, è stato assunto pari a: (10*10^-6 °c^-1).
La deformazione assiale per ritiro del calcestruzzo può essere determinata a mezzo di apposite
prove, da eseguirsi secondo le norme UNI 6555:1973 e UNI 7086:1972, rispettivamente per
calcestruzzi confezionati con inerti aventi dimensioni massime sino a 30 mm, od oltre 30 mm.
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Il controllo del cls verrà eseguito così come previsto dalla norma vigente ed in particolare, dovrà
essere articolato secondo le seguenti fasi:

Valutazione preliminare,

Controllo di produzione: prima della fornitura del cls dovrà essere consegnato alla DL prima
dell’accettazione, da parte della centrale di betonaggio la corrispondenza del ciclo
produttivo;

Controllo di accettazione: Prima di eseguire il getto di cls dovrà essere verificato il cls
mediante la prova dello slump test , successivamente dovranno essere eseguiti i prelievi
con i relativi campioni da sottoporre a prove.
Le prove di accettazione e le eventuali prove complementari, dovranno essere eseguite e
certificate dai laboratori ufficiali di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001.
I prelievi dovranno essere eseguiti alla presenza del Direttore dei lavori o dell’ispettore di cantiere
ogni prelievo consta di due provini. La media delle resistenze costituisce il valore rispetto a cui il
controllo viene eseguito. Tutti i provini di dimensione pari a 15/15/15 dovranno essere stagionati
come indicato dalle norme UNI EN 12390 -1:2002 e UNI EN 12390 – 2:2002, mentre tutte le prove
dovranno essere realizzate da laboratori Ufficiali cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001 o notificati ai
sensi dell’art.18 della Direttiva n.89/106/CEE e, secondo le modalità previste dalle Norma UNI EN
12390 -3: 2003 e UNI 12390-4:2002.
La domanda di prove al laboratorio dovrà essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e deve
contenere precise indicazioni sulla posizione delle strutture interessate da ciascun prelievo.
Le prove non richieste dal Direttore dei Lavori non possono fare parte dell’insieme statistico che
serve per la determinazione della resistenza caratteristica del materiale.
Il controllo di accettazione in particolare, viste le dimensioni della struttura dovrà essere di tipo A
di cui alla norma vigente verificando che:

R1 ≥Rck-3,5 [N/mmq];

Rm ≥Rck+3,5 [N/mmq];
Dove:

Rm = resistenza media dei prelievi [N/mmq];
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
R1 = minore valore di resistenza dei prelievi [N/mmq];

s = scarto quadratico medio.
Le prove a compressione dovranno essere eseguite conformemente alle norme UNI EN 123903:2003. I certificati di prova emessi dai laboratori dovranno contenere:

l’identificazione del laboratorio che rilascia il certificato;

un’identificazione univoca del certificato (numero di serie e data di emissione) e di
ciascuna sua pagina, oltre al numero totale di pagine;

l’identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di
riferimento;

il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova;

la descrizione, l’identificazione e la data di prelievo dei campioni da provare;

la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove;

l’identificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura
adottata, con l’indicazione delle norme di riferimento per l’esecuzione della stessa;

le dimensioni effettivamente misurate dei campioni provati, dopo eventuale rettifica;

le modalità di rottura dei campioni;

la massa volumica del campione;

i valori di resistenza misurati.
Per gli elementi prefabbricati di serie, realizzati con processo industrializzato, sono valide le
specifiche indicazioni di cui al § 11.8.3.1 del Testo Unico sulle costruzioni.
L’opera o la parte di opera non conforme ai controlli di accettazione non può essere accettata
finché la non conformità non è stata definitivamente rimossa dal costruttore, il quale deve
procedere ad una verifica delle caratteristiche del calcestruzzo messo in opera mediante l’impiego
di altri mezzi d’indagine, secondo quanto prescritto dal Direttore dei Lavori. Qualora gli ulteriori
controlli confermino i risultati ottenuti, si dovrà procedere ad un controllo teorico e/o sperimentale
della sicurezza della struttura interessata dal quantitativo di calcestruzzo non conforme, sulla base
della resistenza ridotta del calcestruzzo. Ove ciò non fosse possibile, ovvero i risultati di tale
indagine non risultassero soddisfacenti si può dequalificare l’opera, eseguire lavori di
consolidamento ovvero demolire l’opera stessa.
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
I “controlli di accettazione” sono obbligatori ed il collaudatore è tenuto a controllarne la validità,
qualitativa e quantitativa; ove ciò non fosse, il collaudatore è tenuto a far eseguire delle prove che
attestino le caratteristiche del calcestruzzo, seguendo la medesima procedura che si applica
quando non risultino rispettati i limiti fissati dai “controlli di accettazione”.
Nel caso in cui le resistenze a compressione dei provini prelevati durante il getto non soddisfino i
criteri di accettazione della classe di resistenza caratteristica prevista nel progetto, oppure sorgano
dubbi sulla qualità e rispondenza del calcestruzzo ai valori di resistenza determinati nel corso della
qualificazione della miscela, oppure si renda necessario valutare a posteriori le proprietà di un
calcestruzzo precedentemente messo in opera, si può procedere ad una valutazione delle
caratteristiche di resistenza attraverso una serie di prove sia distruttive che non distruttive.
Tali prove non devono, in ogni caso, intendersi sostitutive dei controlli di accettazione.
LEGANTI
Nelle opere in oggetto devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle
disposizioni vigenti in materia, dotati di certificato di conformità - rilasciato da un organismo
europeo notificato, conformi alle prescrizioni di cui alla Legge 26/05/1965 n.595.
È escluso l’impiego di cementi alluminosi. Il tipo di cemento e Portland 32.5.
AGGREGATI
Sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla
lavorazione di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla
norma europea armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea
armonizzata UNI EN 13055-1.
Il sistema di attestazione della conformità di tali aggregati, ai sensi del DPR n.246/93 è del tipo 2
+
Gli eventuali controlli di accettazione da effettuarsi a cura del Direttore dei Lavori sono finalizzati
almeno alla determinazione delle caratteristiche tecniche riportate:
5
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
Descrizione petrografica semplificata
Dimensione dell’aggregato( analisi granulometrica e contenuto dei fini)
Indice di appiattimento
Dimensione per il filler
Forma dell’aggregato grosso (per aggregato proveniente da riciclo)
Tabella n.1 – Caratteristiche inerti
AGGIUNTE
Nei calcestruzzi è ammesso l’impiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulate
d’altoforno e fumi di silice, purché non ne vengano modificate negativamente le caratteristiche
prestazionali. Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI
EN 450-1. Per quanto riguarda l’impiego si potrà fare utile riferimento ai criteri stabiliti dalle norme
UNI EN 206- 1:2006 ed UNI 11104:2004.
I fumi di silice devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 13263-1.
ADDITIVI
Gli additivi devono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 934-2.
ACQUA DI IMPASTO
L’acqua di impasto, ivi compresa l’acqua di riciclo, dovrà essere conforme alla norma UNI EN
1008: 2003.
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
ACCIAIO PER CALCESTRUZZO
L’acciaio per cemento armato, secondo la nuova normativa è classificato come B450C ed è
caratterizzato dai seguenti valori nominali delle caratteristiche di snervamento e rottura:
fynon
450
[N/mmq]
fytnom
540
[N/mmq]
Caratteristiche
Requisiti
Frattile (%)
Tensione caratteristica di snervamento fynon
> fynon
5.0
Tensione caratteristica di rottura ftk
> ftnom
5.0
(ft /fy)k
>1.15
10.0
(fy /fynom)k
<1.25
10.0
Allungamento (Agt)K
> 7.5%
10.0
Diametro
del
mandrino
piegamento
a
per
90°
le
e
prove
di
successivo
radddrizzamento senza cricche
Ø<12 mm
12 < Ø < 16 mm
per 16 < Ø < 25 mm
per 25 < Ø < 40 mm
4Ø
5Ø
8Ø
10 Ø
Gli
acci
ai
dell
e
reti
e tralicci elettrosaldati devono essere saldabili.
L’interasse delle barre non deve superare 330 mm, mentre gli eventuali tralicci devono essere
composti con barre ed assemblati mediante saldature. Per le reti ed i tralicci costituiti con acciaio
gli elementi base de
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
Il rapporto tra i diametri delle barre componenti reti e tralicci deve essere: Ø min / Ø Max ≥ 0,6.
I nodi delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la norma UNI
EN ISO 15630-2:2004 pari al 25% della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella
di diametro maggiore sulla tensione di snervamento pari a 450 N/mmq. Tale resistenza al distacco
della saldatura del nodo, va controllata e certificata dal produttore di reti e di tralicci secondo le
procedure di qualificazione di seguito riportate.
In ogni elemento di rete o traliccio le singole armature componenti devono avere le stesse
caratteristiche. Nel caso dei tralicci è ammesso l’uso di staffe aventi superficie liscia perché
realizzate con acciaio B450A oppure B450C saldabili.
La DL dovrà predisporre un prelievo per ogni partita di almeno tre campioni marchiati,
predisponendo le relative richieste di prove, le quali dovranno essere realizzate da laboratori
ufficiali. All’atto della richiesta, le prove dovranno essere eseguite entro 30 giorni dalla fornitura, in
ogni caso prima della posa in opera delle armature. In caso di un risultato minore per difetto del
provino o per errore della prova, si dovrà predisporre un ulteriore provino. Se i valori sono difformi,
devono essere prelevati ulteriori 10 campioni dal lotto, alla presenza di un rappresentante del
produttore. Se la media fornisce valori maggiori del valore caratteristico ed i singoli valori sono
compresi tra il valore minimo ed il valore massimo, il lotto è idoneo, in caso contrario dovrà essere
respinto.
In ogni caso tutte le forniture dovranno essere accompagnate da relativo certificato con
indicazione del produttore del diametro della fornitura e dei relativi marchi CE di riferimento della
produzione, sarà inoltre necessario richiedere il certificato interno sulla colata come disposto dal
modello 3.1 norme UNI EN 10204.
Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, dovrà verificare quanto sopra e rifiutare le
eventuali forniture non conformi, fermo restando le responsabilità del produttore.
I certificati di prova emessi e di accompagnamento delle diverse forniture, dovranno essere
uniformati ad un modello standard elaborato dal Servizio Tecnico Centrale e devono contenere
almeno:
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE

l’identificazione dell’azienda produttrice e dello stabilimento di produzione;

l’indicazione del tipo di prodotto e della eventuale dichiarata saldabilità;

il marchio di identificazione del prodotto depositato presso il Servizio Tecnico Centrale;

gli estremi dell’attestato di qualificazione nonché l’ultimo attestato di conferma della

qualificazione (per le sole verifiche periodiche della qualità);

la data del prelievo, il luogo di effettuazione delle prove e la data di emissione del
certificato;

le dimensioni nominali ed effettive del prodotto ed i risultati delle prove eseguite;

l’analisi chimica per i prodotti dichiarati saldabili (o comunque utilizzati per la fabbricazione
di prodotti finiti elettrosaldati);

le elaborazioni statistiche previste ai sensi di legge
I controlli di accettazione devono verificare i seguenti valori limite:
Caratteristica
Valore Limite
Note
Snervamento minimo fy
≥ 425 [N/mmq]
450 -25 [N/mmq]
Snervamento massimo fy
≤ 572 [N/mmq]
450*(1.25+0.2)
Allungamento omogeneo minimo Agt
≥ 5%
Acciai laminati
Allungamento omogeneo minimo Agt
≥ 10%
Acciai trafilati
Rapporto Rottura/snervamento ft/fy
1.11 ≤ ft/fy ≤ 1.37
Acciai laminati
Rapporto Rottura snervamento ft/fy
ft/fy≥ 1.03
Acciai trafilati
Piegamento a 90° e successivo radd.
Assenza di cricche
Per tutti
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NORME DI ESECUZIONE CALCESTRUZZO CEMENTIZIO ARMATO
Al fine di garantire la durabilità del conglomerato, essendo l’opera in progetto esposta a cicli di
gelo e disgelo, è necessario utilizzare un’adeguata composizione dello stesso.
Si prescrive l’impiego di calcestruzzo da confezionare con i seguenti rapporti di miscelazione:
- 1. Cemento tipo 32.5 :
3.5
ql/mc
- 2. Pietrisco :
0.800 ql/mc
- 3. Sabbia :
0.400 ql/mc
- 4. Acqua: rapporto a/c = 0.5:
175
l/mc.
La sabbia e la ghiaia sia di cava che di fiume, devono essere granulometricamente assortite, con
dimensione massima del pietrisco di 3 cm e non proveniente da rocce gelive o gessose.
Nella formazione degli impasti i vari componenti devono risultare intimamente mescolati ed
uniformemente distribuiti nella massa: gli impasti devono essere preparati e trasportati in modo da
escludere pericoli di segregazione dei componenti o di prematuro inizio della presa al momento del
getto. Individuata la centrale di betonaggio di calcestruzzo sarà necessario richiedere direttamente
alla stessa la consistenza del conglomerato e, di verificarla puntualmente con lo "slump test "
prima di accettare le diverse forniture. Si raccomanda altresì di proibire aggiunte di acqua
all'impasto prima della messa in opera, che, alterando il rapporto acqua-cemento, inciderebbero
negativamente sulla resistenza finale.
Durante il getto si deve procedere ad idonea azione di compattazione e vibratura. La superficie dei
getti deve essere mantenuta umida per almeno tre giorni.
In caso di avverse condizioni climatiche non si deve mettere in opera il conglomerato a
temperature T minori di 0 °C, salvo il ricorso ad opportune cautele consistenti nell’ utilizzo di
additivi specifici per il confezionamento del calcestruzzo, curando particolarmente le fasi del getto
e della presa.
Il ferro deve essere posto in opera privo di tracce di ruggine e praticando alle estremità gli
opportuni ancoraggi riportati negli elaborati grafici allegati alla presente relazione.
Occorre attenersi scrupolosamente alle indicazioni progettuali relative ai copriferri, interferri ed alle
giunzioni: la superficie dell’ armatura resistente, comprese le staffe, deve distare dalle facce
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
esterne del conglomerato della quantità espressa in ciascun elaborato grafico; le giunzioni devono
avvenire per sovrapposizione essendo stata calcolata in modo da assicurare l’ ancoraggio di
ciascuna barra. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve superare 6 volte il
diametro.
Le armature longitudinali devono essere interrotte ovvero sovrapposte preferibilmente nelle zone
compresse o di minore sollecitazione.
La continuità fra le barre può effettuarsi mediante: sovrapposizione, calcolata in modo da
assicurare l’ancoraggio di ciascuna barra.
In ogni caso la lunghezza di sovrapposizione nel tratto rettilineo deve essere non minore di 20
volte il diametro della barra. La distanza mutua (interferro) nella sovrapposizione non deve
superare 4 volte il diametro; saldature, eseguite in conformità alle norme in vigore sulle saldature.
Devono essere accertate la saldabilità degli acciai che vengono impiegati, nonché la compatibilità
fra metallo e metallo di apporto nelle posizioni o condizioni operative previste nel progetto
esecutivo; giunzioni meccaniche per barre di armatura. Tali tipi di giunzioni devono essere
preventivamente validati mediante prove sperimentali.
Le barre piegate devono presentare, nelle piegature, un raccordo non minore di 6 volte il
diametro. Per eventuali interruzioni di getto di calcestruzzo disporre le giunzioni in corrispondenza
delle sagomature delle armature.
ACCIAO DA CARPENTERIA METALLICA
L’acciaio impiegato per la realizzazione della struttura intelaiata, deve essere del tipo S275
ovvero,risultare conforme alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 che disciplinano:
-
Parte 1: Condizione tecniche generali di fornitura;
-
Parte 2: Condizioni tecniche di fornitura di acciaio non legati per impieghi strutturali;
-
Parte 3: Condizioni tecniche di fornitura di acciai per impieghi strutturali saldabili a
grano fine allo stato normalizzato/normalizzato laminato;
-
Parte 4: Condizioni tecniche di fornitura di acciai per impieghi strutturali saldabili a
grano fine ottenuti mediante laminazione termo meccanica.
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Nel caso in esame, l’Acciaio S275 JR, presenta le seguenti caratteristiche ovvero quelle riportate
nella tabella successiva:

E = 210.000 N/mm²

G = E/2(1+V) N/mm²

Coefficienti di Poisson v= 0.3;

Coefficiente di espansione termica lineare:   12 *10 6 per C 1

Densità :   7850Kg / m
3
I Tirafondi (secondo N.T.C 2008) per ancoraggio della piastra sul setto sono:
Classe 8.8
f y,b= 649 N/mmq
f t,b = 800 N/mmq
Acciaio laminati
Norma e tipo Spessore nominale della membratura
di acciaio
UN EN 10025- t≤40mm
2
40mm ≤t≤80mm
fy [N/mmq]
fu [N/mmq]
fy [N/mmq]
fu [N/mmq]
S235
235
360
215
360
S275
275
430
255
410
S355
355
510
335
470
S450
440
550
410
550
Tabella n.2 – Caratteristiche acciai laminati
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Le saldature sia dei tubolari, sia delle armature di cucitura con il cordolo di sommità dovranno
essere conformi alle NTC 08 con procedimenti codificati ISO 4063 e prescrizioni della EN 1011 e EN
29692 con controlli effettuati secondo la norma EN 12062. Le saldature saranno ad arco - con
elettrodi conformi alla norma UNI5132 tipo E44 - classe di qualità 2.
VETRO DI SICUREZZA
Come indicato dalla norma di riferimento UNI EN 12543- 1, il vetro stratificato di sicurezza di si
può definire come un pannello composto da due o più lastre di vetro unite tra loro su tutta la
superficie mediante l’interposizione di materiale plastico, di cui il più diffuso è il polivinilbutirrale
detto PVB. Per la realizzazione del vano ascensore sono stati impiegati vetri di sicurezza di tipo
stratificati, con spessore8+8, nel rispetto della seguente normativa:

UNI EN ISO 12543-1 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Definizioni e
descrizione delle parti componenti.

UNI EN ISO 12543-2 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Vetro
stratificato di sicurezza.

UNI EN ISO 12543-3 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Vetro
stratificato.

UNI EN ISO 12543-4 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Metodi di
prova per la curabilità.

UNI EN ISO 12543-5 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Dimensioni e
finitura dei bordi.

UNI EN ISO 12543-6 Vetro stratificato e vetro stratificato di sicurezza. Aspetto.

UNI EN 1863-1 Vetro per edilizia indurito termicamente. Definizione e descrizione.

UNI EN 1863-2 Vetro per edilizia indurito termicamente. Valutazione della conformità
/ Norma di prodotto.

UNI EN 12150-1 Vetro per edilizia temperato termicamente. Definizione e descrizione.

UNI EN 12150-2 Vetro per edilizia temperato termicamente. Valutazione di conformità
/ Norma di prodotto.
La normativa UNI 7697 al punto 7.2.7 del prospetto 1, prescrive per le applicazioni di vano di corsa
l’utilizzo di vetro stratificato classificato 1(B)1 secondo UNI EN 12600.
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RELAZIONE SUI MATERIALI E SULLE DOSATURE
Si rammenta che la suddetta normativa italiana in materia di sicurezza risulta essere cogente per
effetto del Decreto Legislativo n°115 del 17 marzo 1995.
Inoltre le vetrate applicate nel vano corsa devono sopportare, senza rottura e senza produrre una
freccia superiore ai 15 mm, un carico di 300 N concentrato su una superficie di 5 cm2 (rotonda o
quadrata).
I vetri del vano rientrano nel campo di applicazione della direttiva CPD 89/106/CE, e pertanto
saranno contrassegnati dalla marcatura CE. La marcatura può essere sul prodotto, sul suo
imballaggio o sui documenti di consegna. Il prodotto deve anche essere accompagnato da un
documento che ne descriva tutte le caratteristiche corrispondenti ai requisiti essenziali.
L'attestazione di conformità CE deve contenere le seguenti informazioni previste dalla legislazione:

simbolo CE indicato nella Direttiva 93/68/CEE;

numero identificativo dell'Ente certificatore (se pertinente);

nome o marchio identificativo e indirizzo registrato del produttore;

ultime due cifre dell'anno di applicazione della marcatura;

numero di certificato (se pertinente);

numero della norma europea;

descrizione del prodotto e informazioni delle caratteristiche regolate.
Per l'ancoraggio della vetrata, sono state utilizzate delle viti articolate in acciaio inox Aisi 316 L.
CONCLUSIONI
L’utilizzo dei materiali sopra descritti ovvero, il controllo esecutivo della modalità di messa in opera
degli stessi consentono di realizzare le opere strutturali previste in progetto garantendo i requisiti
prestazionali
richiesti,
eventuali
variazioni
quantitative
o
qualitative
dovranno
essere
preventivamente concordate con la direzione lavori ed eventualmente accettate.
IL PROGETTISTA
STUDIO DISCETTI
Servizi Integrati di Ingegneria
Ing. ENZO DISCETTI
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