L Progettazione La P tt i d delle ll Strutture St tt di Acciaio A i i e composte t in Acciaio-Calcestruzzo secondo il D.M. 14.01.08 Siena, 19-21 Maggio 2010 Materiali, analisi strutturale e stati limite delle costruzioni in acciaio Ostilio Spadaccini Di ti Dipartimento t di IIngegneria i Ci Civile il e A Ambientale bi t l Università degli Studi di Firenze www dicea unifi it www.dicea.unifi.it Norme tecniche per le costruzioni DM 2008 Costruzioni di acciaio 4.2.1. Materiali Acciaio p per strutture metalliche Prescrizioni specifiche per acciai da carpenteria in zona sismica Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Materiali Acciaio laminato Nei componenti strutturali e nei collegamenti delle costruzioni in acciaio i tre gradi di acciaio Fe360, Fe430 e Fe510 assumono la nuova dicitura S235, S275, S355. A questi tipi di acciaio si aggiunge un tipo di acciaio ad alta resistenza, l’S460 che amplia le possibilità di utilizzo del materiale. materiale Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali Acciaio per strutture metalliche Gli acciai devono essere conformi alle norme armonizzate della serie: - UNI EN 10025 pper i laminati a caldo pper impieghi p g strutturali,, - UNI EN 10210 per i tubi senza saldatura, - UNI EN 10219-1 per i tubi saldati. Il nome dell’acciaio non fa più riferimento alla tensione di rottura a trazione nominale ma alla tensione nominale di snervamento. snervamento Per i valori caratteristici della tensione di rottura ftk e della tensione di snervamento fyk si assumono a favore della sicurezza i valori nominali: fy = ReH e ft = Rm riportati i t ti nelle ll norme di prodotto. d tt UNI EN 10025, Prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali - Parte 1: Condizioni tecniche generali di fornitura - Parte 2: Condizioni tecniche di fornitura di acciai non legati per impieghi strutturali, - Parte 3: Condizioni tecniche di fornitura di acciai pper impieghi p g strutturali saldabili a grano fine allo stato normalizzato/normalizzato laminato, - Parte 4: Condizioni tecniche di fornitura di acciai per impieghi strutturali saldabili a grano fine ottenuti mediante laminazione termomeccanica. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali UNI EN 10025 Composizione chimica all’analisi di colata per prodotti lunghi e piani dei tipi e delle qualità di acciai con valori di resilienza Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali UNI EN 10025 Composizione chimica all’analisi di colata e caratteristiche meccaniche per prodotti lunghi e piani dei tipi e delle qualità di acciai con valori di resilienza Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali UNI EN 10025 Caratteristiche C tt i ti h meccaniche i h – Resilienza R ili KV longitudinale l it di l per prodotti d tti piani i i e lunghi l hi 4.2.4.1.5 Fragilità alle basse temperature Per quanto riguarda le caratteristiche di tenacità, nel caso di strutture non protette, si assumono come temperatura di riferimento TED quella minima del luogo di installazione della struttura, con un periodo di ritorno di cinquant’anni Tmd. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali 4 2 4 1 5 Fragilità alle basse temperature 4.2.4.1.5 Nel caso di strutture protette verrà adottata la temperatura Tmd aumentata di 15°C, in assenza di dati statistici locali si potrà assumere come temperatura minima di servizio il valore TED =-25°C per strutture non protette e TED =-10°C per strutture protette. P la Per l d determinazione t i i d deii massimi i i spessorii di utilizzo tili d deglili acciai i i iin ffunzione i - della temperatura minima di servizio, - dei livelli di sollecitazione σED col metodo agli stati limiti, - del tipo e del grado dell’acciaio, può essere utilizzata la Tab. 2.1 di UNI EN 1993-1-10.Resilienza del materiale e p p proprietà p attraverso lo spessore p Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali UNI EN 15132:1974 Materiali di apporto per le saldature UNI EN ISO 898-1:2001 Caratteristiche meccaniche degli elementi di collegamento di acciaio - Viti e viti prigioniere I prodotti conformi ai requisiti della presente parte della ISO 898 sono valutati esclusivamente a temperatura ambiente e possono non mantenere le caratteristiche meccaniche e fisiche specificate a temperature superiori ed inferiori. Secondo la Circolare gli elementi di collegamento impiegati nelle unioni a taglio devono soddisfare i requisiti della norma armonizzata UNI EN 15048-1 : 2007 “Bullonatura non a serraggio controllato”. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Materiali Prescrizioni specifiche per acciai da carpenteria in zona sismica Per i valori caratteristici della tensione di rottura ftk e della tensione di snervamento fykk si assumono a favore della sicurezza i valori nominali: fy = ReH e ft = Rm riportati nelle norme di prodotto Già l’ordinanza 3274 aveva introdotto delle richieste aggiuntive gg relative alle caratteristiche dei materiali. L’ordinanza 3274 prescriveva che: qualora l’acciaio impiegato sia di qualità diversa da quella prevista in progetto si dovrà procedere ad una ricalcolazione della struttura per dimostrarne l’adeguatezza. Per le zone dissipative si applicano le seguenti regole addizionali: - per gli acciai da carpenteria il rapporto fra i valori caratteristici della tensione di rottura ftk ( (nominale) i l ) e la l tensione t i di snervamento t fyk (nominale) ( i l ) deve d essere maggiore i di 1,20 1 20 e l’allungamento a rottura A5, misurato su provino standard, deve essere non inferiore al 20%; - la tensione di snervamento massima deve risultare fy,max ≤ 1,2 1 2 fyk; - i collegamenti bullonati devono essere realizzati con bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o 10 9 10.9. .Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze Norme tecniche per le costruzioni DM 2008 C t i i di acciaio Costruzioni i i 4.2.3 Analisi strutturale 4.2.3.4 Effetti delle deformazioni Analisi globale con la teoria del primo ordine Stabilità di strutture intelaiate Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle deformazioni Analisi globale con la teoria del primo ordine Può ritenersi trascurabile gli effetti delle deformazioni sull’entità delle sollecitazioni, sui fenomeni di instabilità e su altre variazioni del comportamento strutturale, strutturale se: αcr = Fcr / Fed ≥ 10 αcr = Fcr / Fed ≥ 15 per l’analisi elastica per l’analisi l analisi plastica Il calcolo del moltiplicatore dei carichi αcr , nel caso di telai multipiano regolari e portali con falde f ld poco iinclinate li t puòò essere stimato ti t mediante di t lla fformula l approssimata: i t αcr = h HEd / δVEd Purchè la compressione assiale nelle g travi o nei ppuntoni non sia significativa. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle Deformazioni St bilità di strutture Stabilità t tt i t l i t intelaiate Quando αcr è minore dei limiti ricordati al §C4.2.3.4, l’analisi strutturale deve tener conto delle D f Deformazioni. i i Gli effetti ff tti del d l secondo d ordine di e le l imperfezioni i f i i possono essere considerati id ti nell calcolo con modalità diverse a seconda del tipo di struttura considerata e del tipo di analisi che può essere adottata. Il metodo più generale prevede di eseguire un’analisi globale non lineare completa in cui completa, c i si verificano erificano contemporaneamente sia la stabilità globale della struttura, str tt ra sia la stabilità locale dei singoli elementi. Se il moltiplicatore dei carichi αcr ≥ 3, 3 nel caso che il modo instabile orizzontale sia predominante, la circolare consente di condurre una analisi del secondo ordine semplificata: il calcolo degli effetti del secondo ordine può essere condotto anche partendo t d dai d i risultati i lt ti dell’analisi d ll’ li i elastica l ti del d l primo i ordine di applicando li d delle d ll amplificazioni lifi i i dei momenti dovuti agli spostamenti laterali, mediante un coefficiente β: β = αcr / αcr - 1 Il coefficiente amplificativo dei momenti, β, per come è definito può assumere valori compresi fra 1,11 e 1,50. Analisi e confronti sono svolti da J. Morganti. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze Norme tecniche per le costruzioni DM 2008 C t i i di acciaio Costruzioni i i Analisi strutturale 4.2.3.5 Effetti delle Imperfezioni Principi Imperfezioni per l’analisi globale dei telai Imperfezioni per l’analisi dei sistemi di controvento q Forze equivalenti Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Principi p Si deve tener conto nell’analisi strutturale degli effetti delle imperfezioni includendo tensioni residue e le imperfezioni geometriche quali: - mancanza di verticalità, di rettilineità e di planarità, - mancanza di accoppiamento e le eccentricità secondarie presenti nei collegamenti reali delle strutture non caricate. Secondo le EC3, e la circolare NTC 2009 si raccomanda che siano considerate: - imperfezioni locali per le singole membrature, membrature - imperfezioni per l’analisi globale di telai, - imperfezioni per l’analisi dei sistemi di controvento. Si possono adottare nell’analisi adeguate imperfezioni geometriche equivalenti. i l ti Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Imperfezioni p per l’analisi g p globale dei telai L’errore iniziale di verticalità in un telaio può essere trascurato quando: HEd ≥ 0.15 Ved dove HEd è il valore di progetto della reazione orizzontale alla base delle colonne del piano (taglio di piano) dovuto ai carichi orizzontali applicati e ai carichi fittizi e VEd è il carico verticale complessivamente agente nella parte inferiore del piano considerato (sforzi assiali nelle colonne). a) Le imperfezioni laterali globali iniziali possono essere stimate con la relazione: φ = φ0 αh αm Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Imperfezioni pe e o pe per l’analisi a a s g globale oba e de dei te telai a b) Le imperfezioni locali in termini di curvatura iniziale sono da considerare nelle analisi globali dei telai sensibili agli effetti del secondo ordine se: - le aste compresse hanno un vincolo rotazionale ad almeno un estremo, - la snellezza adimensionale Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Imperfezioni per ll’analisi analisi dei sistemi di controvento Le imperfezioni locali in termini di curvatura iniziale sono da considerare nelle analisi dei sistemi di controvento,, ai qquali è richiesto di assicurare la stabilità laterale di travi o di membrature compresse. La imperfezione locale in termini di curvatura iniziale di valore: e0 = αm L /500 m numero di membrature da vincolare i l Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Forze equivalenti a) Forze concentrate applicate a ciascun orizzontamento e in copertura Fh = φ × NEd b) Forze F distribuite di t ib it qh = 8× 8 e0,d NEd / L2 Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Forze equivalenti c) Forze applicate a ciascun orizzontamento Hi = φ × NEd b) Forze esercitate da piattabande e elementi giuntati compressi Fd = αm NEd / 100 Fig. C4.2.3 Effetti sugli orizzontamenti Ostilio Spadaccini Fig. C4.2.6 Forze nelle giunzioni Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Forze equivalenti q per un controvento orizzontale di falda: p I carichi equivalenti sono qd = Σ Ned 8 (e0 + δq ) / L2 = 103,2 dN/m La struttura di controvento è dimensionata per gli effetti delle imperfezioni. e0 = αm L /500 = 1.9 cm m = 11; αm = √ (0.5(1+1/m) = 0.74 ; L = 13.00 m ; δq = 0,45+0,25 0 45+0 25 = 0 0.7 7 cm Σ Ned = 83.825 dN (Progetto Ing. S. Biagini) Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di acciaio Effetti delle imperfezioni Forze equivalenti per un controvento verticale: La struttura è inserita all’interno di un complesso industriale che riduce la sua esposizione al vento solo agli ultimi 8.2 m dell’altezza totale della torre di 18.8 m (Progetto ing. S. Biagini) Direzione x φ = 0.66 x 0.86 x 0.005 = 0.0028 rad HEd = 13.400 13 400 > 0 0.15 15 VEd = 12.735 12 735 dN Direzione y φ = 0.66 x 0.80 x 0.005 = 0.0026 rad HEd = 11.100 < 0.15 VEd = 13.890 dN Fh = φ × Nedd = 240,8 240 8 dN La struttura è poco sensibile alle imperfezioni. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze Norme tecniche per le costruzioni DM 2008 C t i i di acciaio Costruzioni i i 4.2.4 Verifiche Analisi delle relazioni Esempi di applicazione della norma Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti 4.2.4.1.1 Resistenza di calcolo La resistenza di calcolo delle membrature Rd si pone nella forma: Rk è il valore l caratteristico i i della d ll resistenza i – trazione, i compressione, i fl flessione, i taglio e torsione –della membratura, determinata dai valori caratteristici delle resistenza dei materiali fyk e dalle caratteristiche geometriche degli elementi strutturali, t tt li dipendenti di d ti dalla d ll classe l d ll sezione della i Per sezioni di classe 4 può farsi riferimento alle caratteristiche geometriche “efficaci”, area efficace Aeff, modulo di resistenza efficace Weff, modulo di inerzia efficace Jeff, valutati seguendo il procedimento indicato in UNI EN1993 EN1993-1-5. 1 5. Nel caso di elementi strutturali formati a freddo e lamiere sottili, per valutare le caratteristiche geometriche “efficaci” si può fare riferimento a quanto indicato in UNI EN1993-1-3. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti Trazione T i L’azione assiale di calcolo NEd deve rispettare la seguente condizione: a) la resistenza plastica della sezione lorda lorda, A A, b) la resistenza a rottura della sezione netta, Anet, Qualora il progetto preveda la gerarchia delle resistenze, come avviene in presenza di azioni sismiche, la resistenza plastica della sezione lorda, Npl,Rd, deve risultare minore della resistenza a rottura delle sezioni indebolite dai fori per i collegamenti, Nu,Rd Flessione monoassiale (retta) Il momento flettente di calcolo MEd deve rispettare la seguente condizione: Mc,Rd si valuta tenendo conto della presenza di eventuali fori in zona tesa per collegamenti bullonati o chiodati, Weff,min è calcolato eliminando le parti della sezione inattive a causa dei fenomeni di instabilità locali, secondo il , procedimento esposto in UNI EN1993-1-5 Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti Compressione La forza di compressione di calcolo NEd deve rispettare la seguente condizione: La resistenza di calcolo vale: Non è necessario dedurre l’area dei fori per i collegamenti bullonati o chiodati, purché in tutti i fori siano presenti gli elementi di collegamento e non siano presenti fori sovradimensionati o asolati. Larghezza g efficace Se si considera un profilo HE 280AA acciaio S355, Wel,y=799.8 cm3 , Wpl,y=873.1cm3 Altezza h 264 mm Larghezza g b 280 “ Spessore ali tf 10 “ Spessore anima tw 7 “ Raggio r 24 “ (saldato composto a=6mm) Vale la relazione ε=√(235/fy) = 0.8136; c/t = (b-tw-(2r)) / 2tf = 280 – 7 -2⋅24/2 ⋅10 = 11.25 Ala classe 3 per HE 280AA e classe 4 per saldato composto λp = 0.862, ρ = 0,91 b eff = 117,8 117 8 mm ; Ostilio Spadaccini Weff,min = 598 cm3 ; Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti Taglio Resistenza di calcolo a taglio Vc,Rd torsione, vale: Rd, in assenza di torsione La verifica all’instabilità dell’anima della sezione soggetta a taglio e priva di irrigidimenti deve essere condotta in accordo con § 4.2.4.1.3.4 se: C4.2.4.1.3.4 Stabilità dei pannelli Per la verifica dei pannelli d’anima è necessario riferirsi in genere a normative e d documentazione t i ttecnica i di comprovata t validità. lidità N Neii casii maggiormente i t ricorrenti i ti è possibile ibil verificare ifi lla stabilità t bilità d deii pannelli d’anima utilizzando le procedure esposte nei paragrafi seguenti. Flessione e taglio Si può trascurare ll’influenza influenza del taglio sulla resistenza a flessione, eccetto nei casi in cui l’instabilità per taglio riduca la resistenza a flessione della sezione se: Se è superiore, la resistenza a flessione si determina assumendo per l’area resistente a taglio Av la tensione di snervamento ridotta (1 – ρ) fyk : Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti 4.2.4.1.3 Stabilità delle membrature 4 2 4 1 3 1 Aste compresse 4.2.4.1.3.1 E’ prassi comune, assunta anche dall’EC3 e dal DM2008, l’esprimere la snellezza di un asta non sotto forma della sua snellezza λ=L0/ρmin, bensì come rapporto fra snellezza e snellezza critica, critica tale rapporto è definito come “snellezza snellezza adimensionale” = λ/λcr = √(A×fyk/Ncr). Il contributo delle imperfezioni è tenuto in conto nella equazione: dove il parametro Ф include un parametro α “fattore di imperfezione” Analisi e confronti sono svolti da JJ. Morganti Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti Il momento resistente di progetto per i fenomeni di instabilità di una trave lateralmente non vincolata può essere assunto pari a: Analisi e confronti sono svolti da S. Biagini Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti 4.2.4.1.3.4 Stabilità dei pannelli Gli elementi strutturali in parete sottile (di classe 4) presentano problemi complessi d’instabilità locale, per la cui trattazione si deve fare riferimento a normative di comprovata validità. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti Stabilità dei pannelli soggetti a taglio Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Verifiche Analisi e applicazione delle formule più rilevanti svolte da J. J Morganti e S. S Biagini Analisi g globale dei telai e dei sistemi di controventamento Effetti delle deformazioni Analisi del primo ordine Analisi del secondo ordine Sistemi di forze equivalenti q alle imperfezioni p Resistenza delle membrature Flessione monoassiale Fl Flessione i e taglio t li Presso flessione retta Stabilità delle membrature Aste compresse semplici e composte Travi inflesse Membrature inflesse e compresse Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze Norme tecniche per le costruzioni DM 2008 C t i i di acciaio Costruzioni i i 4.2.4 Unioni Sistemi di unione Esempi di applicazione della norma Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Unioni 4.2.8 UNIONI Nel presente paragrafo sono considerati sistemi di unione elementari, in quanto parti costituenti i collegamenti p g strutturali tra le membrature in acciaio. In particolare, sono presentati metodi per calcolare le prestazioni resistenti e le relative modalità e regole per la realizzazione dei vari tipi di unione esaminati. Le tipologie di unione analizzate sono quelle realizzate tramite bulloni, chiodi, perni e saldature. Le sollecitazioni agenti nei collegamenti allo stato limite ultimo e allo stato limite di esercizio si devono valutare con i criteri indicati in § 4.2.2. Le sollecitazioni così determinate possono essere distribuite, con criteri elastici oppure plastici, nei singoli elementi costituenti i collegamenti strutturali tra le membrature b t a condizione di i che: h - le azioni così ripartite fra gli elementi di unione elementari (unioni) del collegamento siano in equilibrio con quelle applicate e soddisfino la condizione di resistenza imposta per ognuno di essi; - le deformazioni derivanti da tale distribuzione delle sollecitazioni all’interno degli elementi di unione non superino la loro capacità di deformazione. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Unioni 4.2.8.1 Unioni con bulloni, chiodi e perni soggetti a carichi statici Le unioni realizzate con bulloni si distinguono in “non precaricate” e “precaricate”. Le unioni realizzate con chiodi si considerano sempre “non precaricate” e i chiodi d devono essere preferibilmente f ibil t iimpegnatiti a ttaglio. li I perni delle cerniere sono sollecitati a taglio e flessione. 4 2 8 2 Unioni saldate 4.2.8.2 Nel presente paragrafo sono considerate unioni saldate a piena penetrazione, a parziale penetrazione, ed unioni realizzate con cordoni d d’angolo. angolo. Per i requisiti riguardanti i procedimenti di saldatura, i materiali d’apporto e i controlli idonei e necessari p per la realizzazione di saldature dotate di prestazioni meccaniche adeguate ai livelli di sicurezza richiesti dalla presente norma, si faccia riferimento al § 11.3.4.5. Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze DM 2008 Costruzioni di Acciaio Unioni Analisi e applicazione delle formule più rilevanti svolte da S. Biagini Unioni con bulloni soggette a taglio e trazione Unioni con saldature a piena penetrazione Unioni con saldature a parziale penetrazione e a cordoni d’angolo Resistenza delle saldature a cordoni d’angolo Ostilio Spadaccini Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Firenze