Maria Regina di tutti i santi
Maria, rendetemi il figlio !!!
è il grido disperato del capitano di mare veneziano, tal Bortolo, che in
una notte di burrasca, si vede strappare via, travolto dalle onde furiose, il
proprio figlio.
La Madonna lo esaudisce e gli restituisce il figlio sano e salvo! Riconoscente,
approdato nel porto di Ancona, fa dono alla Chiesa della città di un
semplice quadro, nel quale la Madonna è raffigurata in atteggiamento
umile, con il volto inclinato e gli occhi rivolti verso i fedeli. Con grande
devozione il quadro è accolto e posto nella cripta, dove riposano i santi
Protettori della Città, e la Madonna è venerata con il nome di “Madonna
di San Ciriaco”.
È l’anno 1615, secondo la tradizione orale, e se ne celebra la festa il 15 di
settembre, ottava della Natività di Maria.
• Nel 1796 le armate francesi di
Napoleone Bonaparte, dopo
aver invaso gli Stati del nord
Italia, continuarono la loro
discesa a sud verso lo Stato
pontificio con l'intenzione di
conquistare tutti i territori
conquistati, saccheggiando
chiese e depredandone i beni.
• Il generale aveva inoltre firmato
l'armistizio che prevedeva la resa e la
cessione delle città di Bologna, Ferrara e
Ancona con la possibilità di confiscare
tutti i beni della Chiesa.
• Il Regesto, nella sua sintesi dei fatti
notevoli, narra che gli anconetani,
impauriti dalla notizia delle scorribande
francesi, ampliata e resa più terrifica
dalla propaganda papalina, si fossero
rifugiati nel Duomo a pregare affinché
alla loro città, in quell'epoca sede del
principale porto pontificio, fosse
risparmiata l'invasione francese.
• Proprio il giorno in cui le
truppe napoleoniche si
apprestavano ad entrare in
città, tra la folla intenta a
pregare per scongiurare la
temuta occupazione francese,
una donna, tale Francesca
Marotti, disse di aver visto
muoversi gli occhi della
Madonna raffigurata nel
dipinto di San Ciriaco.
• La notizia si diffuse rapidamente e
furono presto segnalati nuovi casi:
l'evento sarebbe continuato ancora
per circa sei mesi.
• Incaricato di accertare
prudentemente i fatti, il Vescovo
Ranuzzi riconobbe alla fine la
manifestazione e il 6 luglio iniziò il
processo di riconoscimento canonico
del miracolo, conclusosi il 25
novembre del 1796.
• La Madonna del Duomo, "Regina di
Tutti i Santi", venne acclamata
Patrona di Ancona.
•
Siccome il prodigio si ripete per più giorni,
durante la recita delle Litanie Lauretane, si decide
di sottoporre il quadro ad una accurata ispezione
da parte di esperti pittori.
• Alla presenza del Vicario Generale e di qualificati
testimoni, il 6 luglio il quadro viene estratto dalla
cornice, privato del vetro di protezione e viene
toccata più volte la superficie dipinta,
specialmente nella zona degli occhi.
• Al termine del controllo, i Periti dichiarano di
non aver riscontrato il ben che minimo segno di
alterazione o di artificio, anzi di aver notato, più
di una volta, durante le operazioni, che
l’Immagine ha sollevato ed abbassato
gradatamente le palpebre, ed una volta mosso
anche le pupille.
• Al giudizio degli esperti di pittura
si aggiunge l’analisi di due
primari, fisici della città di
Ancona, i quali escludono in modo
categorico che il fatto possa essere
attribuito ad illusione collettiva. La
ripetizione del prodigio in tempi
diversi, il vederlo
contemporaneamente da centinaia
di persone, i clamori di tutti
insieme ad intervallo, quando il
fenomeno si replica, escludono
ogni possibilità di illusione.
• Un fatto particolare avviene il 21 luglio:
davanti ad una numerosa folla tutto il
volto della Madonna si tinge di un
insolito pallore, con un’espressione di
singolare mestizia; le palpebre si
sollevano e le pupille animate si volgono
verso i fedeli con espressione ora di
mestizia, ora di sdegno, ed intanto una
luce insolita irradia dalla tela animata. I
fedeli, colpiti dal prodigio, iniziano a
cantare devotamente le Litanie; giunti
alla invocazione “Regina di tutti i Santi
prega per noi” il volto della Madonna si
ricompone, e rimane solamente, fino a
notte inoltrata, l’irradiazione della luce.
• Il Prodigio continua fino all’11 febbraio
dell’anno successivo 1797, quando il Generale
Napoleone Bonaparte, accusando i Canonici
del Duomo di ingannare il popolo, vuole
ispezionare personalmente il quadro.
• Come ha in mano il quadro, liberato della
cornice e del vetro, l’attenzione di Napoleone
cade sul nastro di perle, rubini e altre pietre
preziose che fanno corona all’Immagine; egli
pensa bene di prendere tale patrimonio per
“provvedere, dice, il corredo da sposa ad una
giovane del locale Ospizio di Carità”. Fa
togliere dal quadro il prezioso nastro, lo
prende in mano, ma... rimane perplesso.
• Ai presenti sembra addirittura che il
Generale cambi colore nel volto, ed
interpretano questa indecisione con
un intervento straordinario della
Madonna. Con sorpresa di tutti, il
Generale restituisce il nastro di perle
preziose perché sia rimesso sul petto
della Madonna.
In seguito, per suggerimento del
Vescovo, e per desiderio di Napoleone
stesso, il quadro viene coperto con un
velo di seta ricamato.
• Pio V II, appena eletto Papa in San
Giorgio a Venezia, mentre si reca a
Roma, il 21 giugno 1800, vuole fare
scalo ad Ancona per venerare la
sacra Immagine della Madonna e
celebrare la santa Messa al suo altare.
Quando poi, qualche anno dopo,
caduto Napoleone, il Papa ritornerà
dalla prigionia si fermerà
nuovamente a ringraziare la
Madonna del Duomo di Ancona, e
come segno di riconoscenza per la
riavuta libertà, La incoronerà
solennemente.
Cara Maria …
• Molti ti amano, ti venerano, ma
pochi sono quelli che siano pronti
a tutto per il tuo amore: ad ogni
lavoro, ad ogni sofferenza, allo
stesso sacrificio della vita. Che
finalmente, o Regina del cielo e
della terra, Tu possa regnare nei
cuori di tutti e di ciascuno. Che
tutti gli uomini ti riconoscano per
Madre, che tutti per te si sentano
figli di Dio e si amino come
fratelli.
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