c 13-03-2008 10:13 Pagina 1 La fragile rete logistica La Liguria, per ragioni storiche e geografiche ma anche per le funzioni che svolge sia come “nodo” del corridoio tirrenico Roma-Lisbona, sia come “porta” del corridoio “dei due mari” (tra Mediterraneo e Mare del Nord), ha una dotazione infrastrutturale di trasporto di prima grandezza in rapporto alle sue dimensioni. Strade, ferrovie, porti e aeroporti costituiscono una fitta rete di collegamenti, diffusa su tutto il territorio, fin quasi ad alimentare il sospetto - coltivato nei settori dell'ambientalismo radicale - che la regione sia sovradimensionata e che la necessità reale sia oggi quella di gestire l'esistente, puntando sulla diminuzione delle servitù e sul miglioramento della qualità ambientale. Ma che questo sia un discorso fuorviante appare del tutto evidente. La rete infrastrutturale ligure, e savonese in particolare, non ha una robusta e rassicurante ossatura: è fragile per costituzione e, nelle sue componenti fondamenta- segue a pag. 2 Piano triennale del turismo Approvato il documento di programmazione del nuovo STL savonese “Italian Riviera”, il sistema turistico locale della provincia di Savona, esce dalle nebbie e si propone come efficace strumento di rilancio e sviluppo di uno “stile turistico” che ha fatto scuola in Italia e in Europa, proponendosi per molti decenni come modello da imitare. Oggi la sfida si ripropone, in altri termini, ma non è meno importante, perché si tratta di ricreare attrattività in un territorio turisticamente maturo, che oggi sconta anche il fatto di essere percepito come “troppo conosciuto” in un mondo alla spasmodica ricerca dell'originalità, della vacanza a sensazione. A fine gennaio l'assemblea generale del Sistema Turistico Locale Italian Riviera ha approvato il piano triennale di sviluppo turistico redatto dalla Camera di Commercio (curatori Luciano Colla, Giancarlo Dallara, Sergio Ravera e Mauro Santinato), documento che in 20 capitoli e 259 pagine traccia le linee di indirizzo strategico-programmatiche per lo sviluppo turistico del territorio provinciale in base alle indicazioni contenute nella legge regionale istitutiva degli STL (L. n. 14/2007). Un sistema turistico, quello savonese, alla ricerca di una forte sinergia tra le risorse “pri- marie” (mare e spiaggia) e quelle dell'entroterra, sostenute da una comunque rilevante armatura ricettiva. Il piano triennale attende la definitiva approvazione della Regione Liguria, che consentirà l'accesso ai finanziamenti dei futuri progetti di sviluppo portati avanti da enti pubblici e privati. Attualmente aderiscono allo STL 141 soggetti tra enti, associazioni ed imprese: la Provincia, la Camera di Commercio, 67 Comuni della Provincia, le quattro Comunità Montane, l'Ente Parco del Beigua, 14 Pro Loco, l'Unione Nazionale Pro Loco d'Ita- segue a pag. 2 c 13-03-2008 2 10:13 Pagina 2 N°1 - 2008 Al sistema savonese 2,6 milioni di euro lia e 52 tra associazioni di categoria, consorzi e imprese del settore. Gli asset strategici proposti dal piano sono quattro: il collaudato binomio mare e spiaggia, il sistema ricettivo costiero, lo sviluppo turistico legato all'utilizzo delle specificità e della ricettività nell'entroterra, il sistema delle eccellenze locali. “Quello che è stato messo in cantiere - ha sottolineato il presidente di “Italian Riviera”, Carlo Scrivano, assessore provinciale al Turismo - pone le premesse per un lavoro che deve essere efficace nel tempo. Non vogliamo creare false o miracolistiche aspettative, non ci saranno risultati clamorosi a breve scadenza, ma saranno poste le basi per un graduale e duraturo consolidamento del settore”. “Non dobbiamo inventare nuovi prodotti turistici - ha aggiunto il vicepresidente Massimo Parodi, membro di giunta della Camera di Commercio -, ma valorizzare quelli che già abbiamo, promuoverli e venderli meglio. Dobbiamo anche fare la differenza in bassa stagione, con un'offerta che sappia utilizzare al meglio il fattore clima, una risorsa che ci consente, anche nei mesi invernali, di dare risposte alle esigenze degli ospiti. E' chiaro che tutto questo deve essere sostenuto da una promozione incisiva e mirata, che prima di ogni altra cosa convinca il turista a inserire la nostra provincia nelle sue scelte di vacanza. Quindi, è evidente, servono innanzi tutto risorse adeguate”. li, è avviata alla saturazione, a breve termine. Basta un movimento franoso peraltro prevedibile (Capo Noli) o dei lavori urgenti (Punta Murena ad Alassio) per mettere fuori uso, o comunque “fuori mercato”, la via Aurelia, che resta priva di un'alternativa credibile. Sono sufficienti alcuni (ma frequenti) picchi di traffico per rendere impercorribile l'Autostrada dei Fiori, un guasto al locomotore per interrompere il servizio ferroviario in tutto il Ponente. La ferrovia costiera è a binario unico come nell'Ottocento, con la previsione di dover aspettare almeno sino al 2015 per transitare sul doppio binario tra Finale Ligure e Andora. L'aeroporto di Albenga, in perpetua attesa di rilancio, non è attualmente in grado di svolgere incisive azioni a sostegno dell'economia locale. Eppure, si diceva, sotto il profilo quantitativo la Liguria è ai primi posti per presenza di strutture trasportistiche, anche senza tener conto della forte armatura portuale che, se fosse considerata, renderebbe improponibile una graduatoria nazionale in quanto molte province sono impossibilitate a ospitare navi e banchine. E Savona è prima tra le quattro province liguri, nonché al settimo posto nella graduatoria nazionale. Una posizione determinata dal primato assoluto per quanto riguarda l'indice di dotazione della rete stradale, dal 18° nell'indice di dotazione ferroviaria e dal 27° nell'indice delle strutture aeroportuali. Le classifiche sono state elaborate dall'istituto Tagliacarne, uno dei più prestigiosi centri di ricerca italiani, e sono attendibili. Tuttavia, a parte la fragilità strutturale sopra richiamata e “non misurabile” con gli indicatori della ricerca, la potenzialità infrastrutturale nel sistema trasporti andrebbe completata con la dotazione delle strutture e dei servizi logistici, compresi quelli affidati alle reti informatiche. Ecco quindi che sommando la necessità di evitare emergenze alle opportunità di sviluppare la rete trasportistica in senso innovativo, emerge evidente la necessità di migliorare le strutture esistenti e di realizzare nuove opere. Nuove, oltretutto, fino ad un certo punto, perché fanno ormai parte della storia del Novecento le iniziative del rad- doppio ferroviario, dell'Aurelia bis, dell'ammodernamento delle linee ferroviarie di penetrazione verso Valle Bormida e Piemonte e, a livello interregionale, è da almeno mezzo secolo che si parla di una piattaforma logistica tra Liguria e Basso Piemonte. Proprio quest'ultimo sembra tuttora rappresentare il vero grande progetto a valenza strategica per il Nord Ovest. Geograficamente disposto su un'area dove si incontrano due grandi assi di interesse europeo, un sistema logistico ligure-piemontese è in grado, contando su un crescente flusso di merci e di opportunità di trasformazione dei prodotti, di dare un forte impulso alla nascita di nuove imprese. La natura stessa di “sistema”, inoltre, costituirà un robusto incentivo alla soluzione di tutti i nodi infrastrutturali all'interno dell'area. E anche i progetti che oggi appaiono ricacciati sul fondo dello scenario a causa della loro complessità e delle ingenti risorse necessarie - come l'autostrada tra Albenga, Millesimo e l'Alessandrino - potrebbero sollecitamente tornare di stretta attualità. Piastra logistica strategica tra Liguria e Piemonte Sud La Regione ha erogato quale primo contributo di avvio una somma di 335 mila euro. Nel caso della Provincia di Savona, per effetto di una ipotesi di accordo fra l'Assessorato Regionale al Turismo ed i rappresentanti degli S.T.L. attivi in Liguria, si è previsto che ad “Italian Riviera” dovrebbero spettare un milione 785 mila euro, quale quota regionale di finanziamento (pari all'80% del valore dei proget- ti da attivare). Mentre il restante 20% di cofinanziamento (circa 446.000 euro) sarà a carico del Sistema Turistico Locale, ovvero dei soci. La massa complessiva delle risorse disponibili per azioni progettuali di sviluppo turistico sarà quindi pari a due milioni 231 mila euro. L'assemblea generale di “Italian Riviera” ha individuato come soggetto attuatore e braccio operativo dello STL la società Ips, l'agenzia di sviluppo economico savonese a capitale misto che ha già gestito con successo il Patto Territoriale della Provincia di Savona ed altri strumenti finanziari complessi. c 13-03-2008 10:13 Pagina 3 Noberasco: in campo la quarta generazione Spazio ai giovani, a cento anni dalla fondazione Giovane (solo 31 anni), rapido, appassionato, consapevole. Così appare Mattia Noberasco a Savona Economica, che lo ha incontrato in occasione dei 100 anni dalla fondazione della prima azienda del gruppo. Laureato in economia aziendale a Pavia, con una tesi che lo ha portato per 4 mesi in California, nel 2003 è entrato in azienda, a fianco del direttore tecnico. Dopo un impegno di circa due anni, ha sentito il bisogno di proseguire il suo percorso formativo con un master in strategia aziendale presso la SDA Bocconi. Contento di essere tornato sui banchi? “Moltissimo: sono stati 12 mesi entusiasmanti, non solo per gli approfondimenti delle conoscenze, ma anche per il confronto con le migliori realtà imprenditoriali e manageriali e l'ingresso in una rete di relazioni alla quale poter agganciare, come già stiamo facendo, anche i progetti delle nostre imprese.” Com'è stato il rientro in azienda? “Molto bello ma ricco di cambiamenti. A febbraio del 2007 ho ripreso il mio percorso a fianco del direttore tecnico, spostandomi gradualmente sullo stabilimento Agri Food di Vado; a giugno sono stato nominato amministratore delegato di Agri Food, con deleghe specifiche sulla gestione delle procedure, il che mi ha portato a confrontarmi, da un lato, con i responsabili di settore e, dall'altro, con mio zio Giabetto (Gian Benedetto), punto di riferimento per le decisioni più importanti. A settembre, poi, il direttore tecnico (che è stato il mio mentore fin dagli inizi) ha lasciato il gruppo: in un primo momento si è pensato di sostituirlo ma poi abbiamo ritenuto meglio suddividere internamente i ruoli che ricopriva; con il coordinamento di quelle autentiche forze della natura che sono i miei zii Giabetto e Gabriele - e con alcuni collaboratori molto giovani e preparati, siamo riusciti a ricreare una situazione positiva, nella quale sono stato affiancato al marketing per la gestione tecnica dei nuovi progetti del gruppo.” Ha già nominato due volte i suoi zii … “Giabetto e Gabriele sono due persone fantastiche, dotate di un'energia e di una visione prospettica straordinarie. Come miei zii voglio loro molto bene, ma come imprenditori e managers li ammiro sinceramente!” Oggi sono loro ai vertici del gruppo. “Si, Giabetto è l'amministratore delegato ed è operativo in particolare su una parte strategica e sensibile della nostra attività come l'acquisto delle materie prime. Gabriele è direttore generale della Noberasco e coordina le attività commerciali e di marketing. E soprattutto è a loro che devo il mio ingresso in azienda e la mia crescita professionale.” In che senso? “Vede, al termine degli studi liceali, i miei cugini più o meno coetanei ed io siamo stati “chiamati a rapporto” come rappresentanti della quarta generazione e ci è stato chiesto: chi di voi si sente di continuare? A me, che naturalmente ho risposto di voler fare questo mestiere, è stato replicato: bene, ma allora ti dovrai preparare ad entrare nella maniera giusta, dimostrando di avere le carte in regola.” Ha detto di aver risposto di si “naturalmente”. Non è poi così scontato per la quarta generazione di un'azienda a forte impronta familiare. “Ma io ho sempre voluto lavorare in Noberasco: l'azienda, a mia memoria, non mi ha mai dato altro che sensazioni positive. Come oggi ai miei cugini più piccoli, anche a me è capitato spesso di giocare a pallone nei piazzali dello stabilimento … E questa relazione positiva tra la famiglia e l'impresa sono convinto che riverberi anche sui nostri dipendenti; non solo chi collabora con noi da 30 anni, ma anche i ragazzi sentono l'azienda come cosa loro: lo si capisce da molti dettagli.” Ha detto di dovere ai suoi zii anche la crescita professionale. “Si, perché ogni mio passo in azienda è stato costantemente e attentamente valutato e monitorizzato; il dirigente al quale sono stato affiancato ha prepa- rato relazioni mensili ai miei zii su come svolgevo le funzioni affidatemi: relazioni che contenevano anche valutazioni caratteriali” Un training impegnativo. “Senza dubbio ma, vede, quando si entra in azienda provenendo dall'azionariato bisogna confrontarsi con il giustificato scetticismo dei collaboratori, ai quali devi dimostrare di valere la chance che ti è stata data. Penso di poter dire che quella fase sia ormai definitivamente superata ma, senza quella costante messa alla prova, sarebbe stato tutto molto più lungo e difficile.” Cosa caratterizza in particolare l'affacciarsi della Noberasco sul suo secondo secolo? “Molti fattori, ma se dovessi sceglierne uno, indicherei l'innovazione tecnologica. Grazie allo stabilimento di Vado, siamo gli unici in Italia a produrre frutta essiccata morbida senza conservanti e a confezionarla subito dopo la pastorizzazione. Questa è un'altra intuizione di Giabetto, che ci ha permesso di acquisire un vantaggio competitivo ancora incolmato dai nostri concorrenti; l'ottenimento della certi- ficazione BRC IFS ci ha consentito di accedere ai mercati europei della grande distribuzione e, grazie alla flessibilità e alla prontezza di reazione delle linee produttive, siamo riusciti a sottrarre commesse ad alcune fra le più grandi aziende europee, che non hanno fatto gli stessi nostri investimenti. Investimenti che peraltro continuano: già per il prossimo mese abbiamo in programma un ampliamento dello stabilimento e l'implementazione di nuove tecnologie.” N° 1 - 2008 3 A sentire il suo entusiasmo, non ci dovrebbero essere dubbi sul consiglio che darebbe ai cuginetti che oggi giocano nei cortili dell'azienda … “Certo, sarebbe molto bello poter proseguire l'avventura della Noberasco nei suoi “secondi cento anni” con loro che, per età, rappresentano in un certo senso la quinta generazione. Auguro loro di avere la stessa opportunità che è stata data a me, di poter fare un percorso di crescita che sia - insieme - voluto, autonomo e preparato”. Paolo Milani c 13-03-2008 4 10:13 Pagina 4 N°1 - 2008 I prodotti Italian Riviera nelle piazze di Offenburg Prove di “sbarco” in Germania con il gemellaggio con Pietra Ligure Dal gemellaggio tra Pietra Ligure e la città di Offenburg, al centro di una ricca zona sudorientale della Germania poco distante dal confine francese, scaturisce un nuovo modello di presentazione del territorio del Ponente ligure. E' l'iniziativa portata a compimento, tra il 7 e il 9 marzo, dalla Camera di Commercio di Savona d'intesa con il Consorzio Palmahotel, l'Acea, il Riviera Quality Club, l'Associazione Floras e le organizzazioni agrituristiche, con la collaborazione dell'Istituto Alberghiero Miretti di Varazze che ha curato gli aspetti gastronomici della manifestazione. Operazione finalizzata alla promozione del nostro territorio con l'allestimento di una tensostruttura di oltre 200 mq nella centrale Markplatz, dove le aziende della provincia di Savona, in appo- siti spazi, hanno presentato i loro prodotti grazie al lavoro di otto addetti turistici del consorzio Palmahotel e di tre colleghi tedeschi che sono stati incaricati dell'animazione: offerti, con l'occasione, vasetti e mimosa per la “festa della donna” di sabato 8, un vaso di ceramica al Borgomastro e cestini di agroalimentari alle autorità intervenute. Coinvolti nell'iniziativa anche gli esercizi pubblici del centro della città tedesca invitati ad allestire le vetrine a tema italiano. A dare tono e ufficialità alla delegazione savonese anche il console italiano e i sindaci di alcune città della Riviera delle Palme, mentre una webcam ha permesso a curiosi ed interessati di visitare in tempo reale la vetrina ligure direttamente da casa grazie al sito www.d'albenga.it Piante in vaso, aromatiche e margherite, pesto, olio, vino, ma anche amaretti, acciughe salate e insaccati: questi alcuni dei prodotti in mostra ad Offenburg per la missione promozionale denominata “Italian Riviera stellt sich vor”; occasione senza dubbio di grande valenza considerando la presenza di oltre 50 mila visitatori provenienti dalla Germania e dalla vicina Francia per vendere a potenziali clienti l'aria di mare della nostra Riviera ed i suoi prodotti enogastronomici. Tra l'altro, assieme all'allestimento di un'area con piante albenganesi, è stato previsto infatti uno spazio con ambientazione balneare. L'iniziativa è stata inserita dall'Ente camerale savonese nell'ambito del programma pubblicitario abbinato al concorso “Compra una pianta e vinci una vacanza”. Il progetto, ormai giunto alla terza edizione, ha visto coinvolti fino ad oggi 9 mila partecipanti, in prevalenza tedeschi. Ottima partecipazione, che potrà essere ulteriormente incrementata dalla manifestazione di metà marzo in Germania, sulla scia del successo già ottenuto alla mostra internazionale florovivaistica di Essen. «La vetrina savonese in Offenburg, oltre a dare visibilità al concorso a premi per chi compra le nostre piante - ha sottolineato Giancarlo Grasso, presidente camerale - si pone l'obiettivo di valorizzare i vari settori economici della provincia di Savona attraverso la presenza di imprenditori e di un vasto campionario di prodotti tipici locali a disposizione per la degustazio- ne del pubblico tedesco.» Offenburg ha accolto i prodotti delle aziende agroalimentari della provincia, tra cui il Consorzio d'Andora della filiera del basilico e del pesto, il salumificio Chiesa di Finale Ligure, Le Terre del Barone di Borghetto Santo Spirito e Le Terre di Garlenda per la filiera olivicola, mentre tra le aziende fornitrici di prodotti si sono distinte La Strada dell'Olio e del Vino; la Cooperativa Ortofrutticola di Albenga, la ditta savonese Besio con gli storici chinotti, la Santamaria di Calizzano per le castagne, le Bontà del Belvedere di Altare per i trasformati di frutta ed i distillati di erbe aromatiche della ditta Origine di Cengio. Presenti anche i liquori tipici di Dego. Vetrina d'eccezione anche per il turismo, con l'offerta di alberghi di qualità, residence ed agriturismi, da sempre fattore d'attrattività per la Germania e i suoi vacanzieri che hanno già potuto ricevere una prima proposta di pacchetti turistici per la Pasqua e l'estate 2008. Tra le iniziative, come si accennava dianzi, una selezione di piatti tipici offerti dal Centro di Formazione Turistico Alberghiero Miretti di Varazze, accompagnati dall'intrattenimento musicale di complessi liguri presenti presso lo stand. L.B. c 13-03-2008 10:13 Pagina 5 N° 1 - 2008 Aromi d’Albenga ad Essen Vetrina europea per piante e fiori La produzione dell'Albenganese è stata ancora una volta protagonista alla mostra internazionale di fiori e piante in vaso ad Essen, in Germania. Un'edizione che, con oltre 1.400 “ espositori di 40 Paesi, ha confermato, a fine gennaio, quanto IPM resti l'appuntamento più importante del florovivaismo in Europa. Un'esposizione di 110 mila mq dove 70 mila visitatori accorsi da oltre 80 Paesi hanno ammirato una produzione che andava dalle piante da vaso in fiore a quelle verdi passando attraverso le arboree da vivaio, le perenni e i fiori recisi fino alle attrezzature tecnologiche Spinta positiva per piante e fiori ingauni dopo le delusioni di fine 2007 per le produzioni di stelle di natale, crisantemi, ciclamini e aromatiche per l'irrigazione, il drenaggio o il raffreddamento delle colture. Lo stand savonese promosso da Regione e Unioncamere Liguria era intitolato un “mare di aromatiche”: un'area vetrina di 24 mq con un tappeto di piante sormontato da immagini della costa ligure tra Albenga e Alassio. L'edizione 2008 della mostra va a inserirsi nell'ambito del programma regionale annuale degli esportatori albenganesi, aderenti al consorzio ACEA, per la promozione agroalimentare con uno spazio dedicato alle produzioni con marchio “d'Albenga”. La partecipazione all'evento di Essen ha rappresentato, inoltre, l'occasione di maggior visibilità per la terza edizione del concorso “Compra una pianta e vinci una vacanza”. Iniziativa della Camera di Commercio di Savona che si è fatta promotrice di molte attività collaterali per dare visibilità alla Riviera. Tra le iniziative di maggior rilievo la distribuzione sugli oltre 300 tavoli dei ristoranti in fiera di 5 milioni di piante aromatiche in vaso contrassegnate dall'etichetta “d'Albenga” contenenti il tagliando per partecipare all'estrazione di soggiorni in Riviera. «Un momento importante per la promozione del nostro territorio e della sua economia. - dice Ennio Fazio, rappresentante della Camera di Commercio di Savona. Essen non solo conferma il forte interesse europeo per le nostre piante aromatiche ma è l'occasione per ragionare su prospettive commerciali future in un mercato che per le piante in vaso si sta allargando ai Paesi dell'Est». Non solo aromi ma anche fiori e piante ornamentali tra i prodotti liguri promossi alla mostra internazionale dalle 250 aziende aderenti alla Floras (Floricoltori associati savonesi). Altro materiale pubblicitario sulla Riviera delle Palme e sul percorso enogastronomico “Strada del vino e dell'olio” veniva poi distribuito dallo stand che ha proposto una forte immagine turistica del territorio anche in virtù della sua produzione floricola e florovivaistica oltre che dell'attrattiva marina. Tra le aziende liguri in mostra gli albenganesi MB Plant Srl, Merloflor Srl, l'Ortofrutticola Scarl, RB Plant Srl, Terraalta Srl importexport aderenti al consorzio Acea , l'azienda agricola Lorenzetto, Vigo Gerolamo Srl e un rapresentante di Sanremo. Novità assolta della manifestazione la distribuzione al pubblico e agli operatori dei nuovi cataloghi floricoli: una guida completa che illustra le caratteristiche delle produzioni albenganesi oltre che in italiano, in francese, tedesco, inglese e russo in modo da avvicinare la produzione ligure ai produttori dell'est europeo. Una presenza consolidata quella italiana a Essen iniziata con 12 aziende, oggi diventate 50 nel padiglione italiano ed oltre 100 in tutta la fiera. Un'alta adesione che porta l'Italia al secondo posto tra gli espositori stranieri, dopo gli olandesi. “C'è ottimismo ad Essen, con una situazione positiva per gli operatori tedeschi che già ad inizio anno registrano un buon fatturato dice Giorgio Delfino, presidente di Acea. Il dato appare ancora più positivo se si pensa che la Germania guarda da sempre con favore al mercato italiano e il fatto che le piante aromatiche dello stand siano state vendute a un distributore locale non fa che confermare questa tendenza”. Luisa Barberis 5 Catalogo floricolo La Camera di Commercio di Savona ripropone, a cura di Ricardo Galbusera, la terza edizione del catalogo floricolo savonese dal titolo “Piante in vaso, aromatiche, fiorite, ornamentali”. Si tratta di uno strumento di lavoro dettagliato, dal formato tascabile e tradotto in più lingue, che raccoglie l'esperienza di 8 anni fa, quando il Centro di Sperimentazione ed Assistenza Agricola, una delle aziende speciali della Camera di Commercio, in collaborazione con le associazioni dei produttori Floras e Acea di Albenga, aveva realizzato il primo catalogo. c 13-03-2008 6 10:13 Pagina 6 N°1 - 2008 L'appuntamento con la relazione programmatica di accompagnamento al bilancio 2008 ha consentito a Giancarlo Grasso, presidente della Camera di Commercio, di tracciare una panoramica a 360 gradi sullo stato dell'economia locale. Sulla base dei risultati dello scorso anno, ne è emerso un quadro previsionale carico di incognite, con la pressante richiesta di un impegno corale di tutte le forze istituzionali e sociali della provincia a sostegno di azioni in grado di sostenere i progetti di sviluppo, che non mancano Bilancio camerale 2008 Appare evidente come da tempo, nel Nord Ovest del Paese l'Indice di Benessere Economico Familiare (Ibef) abbia toccato i minimi storici, senza peraltro che si intraveda una rete di protezione in grado di arrestarne la caduta. Un pessimismo che nasce dal rialzo dei tassi d'interesse e dell'inflazione con ripercussioni su consumi e risparmi delle famiglie. Un quadro che ha subito una metamorfosi rispetto al 2006 e che non prelude a nulla di buono per il 2008, se si guarda alla brusca frenata che il Prodotto Interno Lordo potrebbe subire laddove si verificassero le indicazioni di Unioncamere, attualmente attestate sulla linea del Piave di una modesta crescita (1% in Italia), con una Liguria fanalino di coda tra le regioni settentrionali. Prodotto Interno Lordo che il Commissario Ue per gli Affari Economici preannuncia in ulteriore peggioramento qualora permanessero i fattori penalizzanti in atto durante questo primo scorcio dell'anno, con il prezzo del petrolio sempre su livelli record. In particolare per l'Italia si tratterebbe del risultato più basso dell' Un altro anno in trincea per l'economia savonese Eurozona, per la quale s'intravede una decelerazione nel biennio 2008/2009 per effetto anche (e soprattutto) delle turbolenze dei mercati destinate a restringere la disponibilità del credito. Le aree periferiche, come quella savonese, solitamente seguono i grandi mutamenti sociali ed economici, ma qualche volta li anticipano, almeno nei comportamenti. Da tempo, i cittadini si sono resi conto del cambiamento epocale in atto, dell'evoluzione delle forme di produzione, della composizione sociale, dei modi di rappresentare interessi e desideri. Qui appaiono ben visibili e diretti sia i grandi problemi connessi alla modernizzazione, sia quelli impropriamente definiti “minori”, caratterizzati da forme di convivenza di una società sull'onda del cambiamento. Caso emblematico quello della nostra provincia nel movimento demografico. Non aprendosi il Savonese a nuo- ve strategie di sviluppo territoriale, né tanto meno sembrando in grado di cogliere nuove occasioni di crescita, non basteranno i tradizionali punti di forza: né il posizionamento geografico, né la diversificazione produttiva a far guadagnare terreno ad un territorio la cui popolazione è la più vecchia di un'Italia in procinto di diventare il Paese più vecchio del continente più vecchio. Nel mondo metà degli abitanti ha meno di 28 anni; valori che corrispondono per l'Europa a 39, per l'Italia a 42, per la provincia a 49 anni. Pertanto, la sfida dell'invecchiamento demografico nel Savonese dovrebbe rappresentare per il Governo stesso l'occasione di formulare scelte di prospettiva nello stesso ambito nazionale. Una situazione non meno impegnativa emerge nell'analisi economica. Oggi, anche con livelli occupazionali che denunciano per la provincia un tasso di disoccupazione in discesa rimango- c 13-03-2008 10:13 Pagina 7 N° 1 - 2008 no dubbi interpretativi sul posizionamento effettivo del mercato del lavoro nel Savonese: dinanzi ad un largo ricorso ai contratti a tempo determinato e stagionali, dinanzi soprattutto alle difficoltà delle imprese nel disporre di maestranze altamente qualificate, qualche riserva è per lecito mantenerla. Altre valutazioni, possono trarsi in ordine a fattori quali il tasso di crescita effettiva della produttività ed in particolare il tasso di attività generale, o di impiego, che resta lontano dall'obiettivo del 70% per il 2010, ovvero del tasso di occupazione femminile che l'Ue stessa pone al 60 per cento. Per non sottacere del trend negativo, ovvero in ascesa, delle ore di cassa integrazione guadagni, Ancora una volta sono diminuite le unità del commercio, degli esercizi alberghieri, dell'industria e dell'autotrasporto; in particolare le aziende agricole, escludendo le florovivaistiche, mentre colgono nuovi successi costruzioni ed attività collaterali, oltre che ristoranti e servizi alla persona. E' una selezione “darwiniana” quella che, peraltro da tempo, si sta manifestando soprattutto nelle micro e piccole unità, che in provincia pesano per un buon 94% sull'intero sistema. Certamente, come ha sottolineato ancora recentemente il ministero per lo Sviluppo Economico, occorre mettere in secondo piano la burocrazia, piegando le norme ai progetti e non viceversa. Anche se non meno problematiche sono le criticità legate alla concorrenza, ai prezzi delle materie pri- me, alle difficoltà di controllo prezzi/costi, alla carenza di infrastrutture di trasporto e comunicazione, all'innovazione del prodotto, alla difficoltà di reperimento di manodopera specializzata. Una “selezione feroce”, come ha sottolineato Unioncamere, che sta coinvolgendo il sistema delle imprese, la peggiore degli ultimi 8 anni, per cui è più che mai necessario che gli operatori costruiscano reti, lavorino in filiera; in sostanza, laddove possibile, si prefiggano una dimensione competitiva. Selezione che interessa a fondo il commercio al dettaglio. Le vendite, dopo la stagnazione del 2005 ed i valori non certo esaltanti espressi l'anno successivo, sono soltanto aumentate dello 0,5% lo scorso anno, precostituendo un quadro non cer- “ Una selezione feroce coinvolge il sistema delle imprese, la peggiore degli ultimi 8 anni, per cui è più che mai necessario che gli operatori costruiscano reti e lavorino in filiera per essere più competitivi to esaltante per l'andamento dei consumi nel corso del 2008, alle prese con un'autentica bufera finanziaria e con una sostanziale stagnazione economica. Capacità di spesa ridotta, famiglie disorientate, negozi in diminuzione: una situazione da tenere sotto controllo da parte degli enti locali se, come paventato, la congiuntura non presenterà nei prossimi anni indici costanti di ripresa vicini al 3%; ciò in riferimento sia ai nuovi modelli di consumo che vedono la fascia media dei beni schiacciata tra lusso e low cost. Innegabilmente, non è più tempo di contrapposizioni fine a se stesse tra Grande Distribuzione Organizzata e Filiera Alimentare, pur rimanendo il rapporto delicato, cruciale e determinante per una crescita equilibrata del settore. Confortano, invece, nel deli- 7 neare il quadro socio-economico: - l'andamento positivo dell'export, caratterizzato soprattutto da un'espansione verso le aree extra euro; - l'ulteriore rialzo degli impieghi bancari che hanno segnato un forte incremento rispetto all'anno precedente in una regione, come la Liguria, che rispetto al Nord Italia si colloca all'ultimo posto del valore assoluto delle sofferenze e al sesto posto su 8 regioni come livello di tassi d'interesse. Da rilevare altresì i risultati di un'indagine condotta dall'Istituto Tagliacarne per il 2006; riferendoci alla Liguria si scopre che nelle 4 province il denaro è costato mediamente il 35% in più di piazze come Trento, Firenze e Bolzano, con un salasso che è ricaduto sulle spalle di famiglie, imprese e pubblica amministrazione. Per quanto poi riguarda Savona per un credito da restituire in 18 mesi le banche avrebbero applicato un tasso del 7,47% (al 77° posto tra le province italiane) lontano da Trento (5,46) e da altre aree ad economia forte, oltre che superiore allo stesso dato medio nazionale (6,43%). Un dato che, in valori assoluti, non dovrebbe valere per le nostre imprese non tanto in riferimento alla loro struttura, quanto per la forte concorrenzialità tra le numerose banche presenti sul territorio. c 13-03-2008 8 10:13 Pagina 8 N°1 - 2008 Bilancio camerale 2008 Luci ed ombre, eccellenze e criticità, potenzialità e squilibri caratterizzano, dunque, il Savonese nel suo complesso, dove, al di là di aziende che hanno riconvertito le produzioni, migliorato i prodotti, adeguato le strategie di mercato, rimane un quadro dell'economia reale dai contorni non del tutto rassicuranti. Il comprensorio di ponente sostanzialmente tiene. La situazione, però, potrebbe implodere per difficoltà potenzialmente preannunciabili nel breve-medio periodo. Campi da golf ed approdi turistici possono fornire prime risposte all'industria del tempo libero, mentre ricerche di mercato per il comparto florovivaistico potrebbero meglio orientare l'offerta dei nostri produttori. Ma crescita e sviluppo debbono gioco forza riferirsi ad un piano organico. La Camera di Commercio, a tal proposito, ha prospettato 22 progetti che configurano tempi di realizzazione e collegamenti intersettoriali quanto a Grandi opere sulla costa Val Bormida da ripensare “ settore delle “Globalizzacostruzioni, ai zione dell'agriAnalizzando la situazione per prodotti alifloricoltura”, comprensorio, al di là delle aziende mentari ad al“Centralità del t u r i s m o ” , che hanno riconvertito le produzioni, to valore aggiunto, alle “Consolidamigliorato i prodotti, adeguato azioni connesmento ed amle strategie di mercato, rimane un se al potenziapliamento delmento dell'ofla base produtquadro dell'economia reale dai ferta di aree tiva” e “Sistecontorni non del tutto rassicuranti per insediama delle inframenti produtstrutture”. L'area valbormidese, nuova- Millesimo che agevolerà in- tivi, all'incubatore di impremente colpita nel quinquen- terventi anche in una logica sa, alla diffusione dell'innonio scorso dalla chiusura e di retroporto; il progetto di vazione, alla valorizzazione dal ridimensionamento di Altare come segnale di ripre- delle produzioni tipiche, al aziende “guida”, offre all'e- sa e riqualificazione di zone progetto appennino, all'organizzazione della rete, rilevansterno un quadro d'assieme abbandonate. delicato, seppure oggi carat- Al pari dell'Ingaunia, la Ca- do nel contempo il ruolo delterizzato da una serie di fat- mera di Commercio approntò, la comunicazione. tori positivi: l'attivazione di all'indomani delle difficoltà Il comprensorio savonese, in piccole imprese in competi- che investirono la Ferrania a cui, accanto all'area servizi, zione su realtà limitrofe; l'in- fine 2003, talune proposte per s'intrecciano prospettive delteresse per la zona della Bor- un recupero dell'economia l'economia del mare con realtà mida di Spigno da parte di comprensoriale: una quindi- (a levante) ed aspirazioni (a imprenditori quanto a siti in- cina di progetti che ricondu- ponente) turistiche, ad iniziadustriali dismessi; la scelta cono alla logistica portuale, re dal capoluogo alla ricerca del futuro utilizzo delle aree alla promozione e qualifica- di una leadership, ma che sta ex Acna, dove un Centro di zione della subfornitura me- scontando le difficoltà del competenza idrologica ed talmeccanica, alla centrale passaggio da città industriaidrogeologica monitorerà lo termoelettrica e alla produ- le a città di servizi ad alta quastato ambientale; qui si sta zione di energia da biomas- lità, per un sistema trainato pensando alla realizzazione se, al porto delle auto, ai le- fino agli anni 60/70 del sedi una bretella tra Cengio e ganti e materie prime per il colo scorso da complessi in- dustriali, la cui progressiva espulsione di manodopera si è tradotta in una forte polverizzazione di negozi al dettaglio, oggi in allarme nella previsione di nuove unità della Grande Distribuzione. Esistono comunque presupposti per un'inversione di tendenza: sia nel campo dell'ospitalità con la costruzione di nuovi alberghi (a Savona oltre che Varazze e Celle Ligure) e di porti turistici; sia nel settore produttivo con l'insediamento di 25 piccole aziende nelle aree di Parco Doria; sia nelle funzioni portuali laddove alla realizzazione della piattaforma contenitori di Vado si aggiungessero nuove aree nel bacino storico lungo la banchina 33 della Darsena Alti Fondali. Pertanto, la Camera non può non sollecitare l'avvio di un'Aurelia bis nel levante per assicurare anche a Savona, oltre che ai comuni limitrofi, quella qualità della vita, recentemente riconosciuta con la pagella ambiente, posizionandosi la città al 14° posto tra i capoluoghi di provincia. c 13-03-2008 10:13 Pagina 9 Patto tra enti e imprese su ricerca e innovazione Nel quadro della disponibilità di una nuova classe dirigente va manifestandosi cruciale la configurazione di una politica di alta formazione manageriale. La Camera di Commercio, a metà degli anni '80, fu promotrice della sede universitaria di Savona, allo scopo di dare al sistema produttivo strutture formative vicine alle imprese e di sostenere la ricerca applicata all'industria. In seguito, l'Ente ha ripreso i contatti con il Rettorato di Genova per dotare Albenga di corsi innovativi, nel convincimento che il differenziale negativo dei costi di produzione si potesse superare, oltre che sul terreno del miglioramento dell'efficienza e della sperimentazione, attraverso la conoscenza, la crescita e la valorizzazione del capitale umano, la capacità di creare nuovi prodotti e servizi evoluti. Innovazione e ricerca Anche in provincia di Savona occorre avvicinare sistema delle imprese e mondo della ricerca, compiere un salto culturale che presuppone l'intelligenza di affrontare i mercati da un punto di vista globale e di diffondere una cultura brevettuale nell'ottica di superare l'antica incomunicabilità, per far emergere riserve d'ingegno in innovazioni di sistema e di prodotto. L'internazionalizzazione costa. Pertanto, accanto all'azione che svolge Liguria International, società partecipata da Regione e Camere di Commercio che organizza missioni imprenditoriali e sostiene la partecipazione delle aziende nelle fiere, operano apposite strutture per l'internazionalizzazione delle imprese che erogano servizi di informazione, formazione ed assistenza alle imprese di tipo promozionale, oltre che finanziario ed assicurativo. Di qui la proposta di costituzione di un'Aggregazione per l'innovazione nelle PMI, onde favorire l'incontro tra la domanda d'innovazione espressa dalle imprese e le risposte emerse dalla ricerca - svolta con la partecipazione di Camera di Commercio, Provincia, Comuni e Organizzazioni imprenditoriali - nell'ambito di un sistema connotato da aziende di piccola e media dimensione e di scarsa specializzazione settoriale. Partendo dalla formazione di un fondo provinciale per il sostegno e lo sviluppo dell'innovazione e della ricerca nelle Pmi che punti su due linee d'intervento: il sostegno ai processi di brevettazione delle piccole imprese e l'incentivazione di borse di dottorato e assegni di ricerca in collaborazione con università, centri di ricerca e imprese della provincia. Imprese e credito Il rapporto tra credito alle imprese e sviluppo del sistema economico costituisce una delle priorità su cui si concentra l'azione del sistema camerale. A maggior ra- gione, oggi, quando le turbolenze sui mercati finanziari hanno determinato rapporti maggiormente complessi con gli istituti bancari. La Camera di Savona sta dedicando, da tempo, particolare attenzione alle problematiche relative all'accesso al credito degli imprenditori locali, soprattutto dopo l'entrata in vigore del nuovo accordo di Basilea Due che ha comportato un nuovo orientamento delle relazioni tra banche e imprese. In questa visione, la Camera si è attivata per favorire il ricorso al credito delle imprese della provincia, impegnandosi non solo nella sensibilizzazione degli operatori economici verso i temi degli accordi di Basilea, ma predisponendo alcuni strumenti in grado di accrescere la capacità delle “ imprese nel chiedere credito al sistema bancario. La Camera di Commercio ha messo in campo un nuovo quadro di interventi per favorire la nascita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese savonesi di tutti i settori, attraverso il contributo delle associazioni di categoria e dei loro consorzi fidi, delle banche e dei principali organismi gestori di incentivi pubblici e di strumenti di sostegno del finanziamento delle imprese. Completano il progetto la creazione di un quadro ad elevata qualificazione tecnica degli interventi - finanziari e non -, da perseguire attraverso il coinvolgimento e il contributo creativo di quel- N° 1 - 2008 9 le realtà interessate a lavorare insieme per lo sviluppo dell'economia e la ricerca di una forte selettività degli interventi, da realizzare attraverso la concentrazione delle risorse su iniziative di comprovata e condivisa validità. Dal punto di vista operativo ci saremmo attesi l'avvio di uno strumento finanziario in grado di sostenere l'impresa attraverso la partecipazione al capitale di rischio. E' comunque operativo uno strumento di tipo rotativo, che agisce secondo una logica di sussidiarietà rispetto all'insieme degli strumenti già esistenti, con lo scopo di operare nei casi in cui tali strumenti non possano essere utilizzati, ovvero il loro intervento sia insufficiente. Beneficiarie degli interventi, le iniziative imprenditoriali locali maggiormente significative, in particolare di nuova costituzione (creazione d'impresa). Gli interventi finanziari vengono realizzati mediante il sostegno all'attività dei Confidi sotto forma di prestazione di controgaranzie prestate dall'Ente Camerale per favorire la concessione di finanziamenti alle imprese. Occorre avvicinare sistema delle imprese e mondo della ricerca, compiere un salto di qualità che consenta di diffondere una cultura brevettuale con l'obiettivo di superare l'antica incomunicabilità, per far emergere riserve d'ingegno in innovazioni di sistema e di prodotto. c 13-03-2008 10 10:13 Pagina 10 N°1 - 2008 Bilancio camerale 2008 Obiettivo sviluppo in 12 punti Il Consiglio Camerale, per favorire la crescita del Sistema Savona, conferma la volontà di puntare su 12 obiettivi pilastro finalizzati a: 1) potenziare la rete infrastrutturale: per la Val Bormida inserita nei collegamenti porto di Savona Vado Nord Ovest Italia - Centro Europa, potrebbero manifestarsi nuove possibilità di crescita; per il comprensorio ingauno, in cui i distretti florovivaistico e turistico rappresentano realtà di rilevanza nazionale, tenuta e sviluppo sono credibili se supportate da un efficiente sistema logistico; 2) incentivare la formazione per la quale occorrono sia modalità nuove di organizzazione dell'offerta formativa rivolta alle esigenze aziendali, sia la creazione di campus e poli d'eccellenza. Non dimenticando la funzione dell'apprendistato; 3) riprogettare il credito, con la messa a disposizione di un fondo di garanzia, ma soprattutto il ricorso ad un azionariato pubblico-privato, che, attraverso la costituzione di un fondo di rotazione, preveda la compartecipazione al capitale di rischio in settori da incentivare; 4) rafforzare il ramo industriale per decenni pilastro dell'economia, 5) sostenere le produzioni agricole; 6) recuperare gli spazi perduti nell'industria dell'ospitalità e del tempo libero, soprattutto nella componente estera, attraverso una politica pubblico-privata d'incentivazione della nostra offerta mediante l'individuazione di sistemi e di prodotti d'eccellenza; 7) esaminare la rete commerciale attraverso la valutazione dei consumi interni; 8) ridurre i costi energetici che pesano sui conti delle imprese. Esercizi alberghieri, aziende agricole, imprese artigiane, industrie manifatturiere sono particolarmente condizionate dalla mancanza di una politica locale di settore; 9) promuovere l'innovazione attraverso partnership tra piccole e medio-grandi aziende; 10) favorire il potenziamento “ Sono quattro le priorità da sostenere: la piattaforma contenitori e il potenziamento, ambientalmente sostenibile, del polo termoelettrico di Vado, il nuovo insediamento Piaggio a Villanova, la soluzione del “nodo” Ferrania commerciale delle Pmi sul mercato estero attraverso una migliore sinergia con il mondo della ricerca e una forte spinta alle aggregazioni, 11) internazionalizzare le nostre imprese, penalizzate dalla piccola dimensione; 12) individuare proposte di marketing territoriale. Le 4 iniziative irrinunciabili Sono quattro, in particolare, le iniziative nel contesto provinciale che enti ed imprese so- sterranno per la rivitalizzazione e lo sviluppo del sistema economico locale, che oggi vede in priorità: - la piattaforma contenitori, in considerazione dei forti volumi di traffico che vanno consolidandosi verso l'Europa con le compagnie armatoriali che stanno scegliendo i punti di attracco; - il potenziamento della centrale termoelettrica di Vado, onde disporre delle necessarie risorse energetiche, perché se è vero che ci sono nuovi giacimenti di gas, car- bone e petrolio, è altrettanto certo che mancano pozzi esplorativi, tubazioni, navi, raffinerie, terminali di liquefazione e di rigassificazione; sicché i consumi di energia per il 2008 subiranno ulteriori rincari con punte fino al +25%; - la delocalizzazione della Piaggio a Villanova per consolidare il Distretto Trasporti, mantenendo nel Ponente un'industria ad alta tecnologia. Per la sola realizzazione di questi tre interventi si prevedono investimenti dell'ordine di 1.500 milioni di euro. Al pari occorre in questi mesi superare l'incertezza che frena, in Val Bormida, i piani industriali di rilancio di Ferrania. Grandi obiettivi per impegno finanziario, oltre che per le ipotesi di nuova occupazione che produrrebbero. Ma è la situazione congiunturale - che rende prioritarie le iniziative riguardanti infrastrutture e logistica, internazionalizzazione, credito e formazione a sostegno dell'economia locale a sollecitare un maggiore coinvolgimento delle Aziende Speciali della Camera di Commercio per fronteggiare con sollecitudine le aspettative del mondo delle imprese. Priorità assoluta alle infrastrutture La Giunta camerale sottolinea il ruolo essenziale dell'Ente nel settore autostradale (Albenga Predosa), aeroportuale (scalo di Villanova), interportuale (piattaforma logistica ingauna). Si tratta di interventi inseriti nel quadro degli obiettivi prioritari dell' Unione Europea nell'area delle Alpi sud-occidentali: il collegamento Fs BarcellonaMarsiglia-Nizza-Savona-Ge- c 13-03-2008 10:13 Pagina 11 N° 1 - 2008 nova e l'autostrada del mare Spagna-Francia-Italia. In questa ottica è stata offerta dalla Provincia alla Camera la compartecipazione nel disegno di riordino della mobilità sul tutto il territorio. Nel settore dei trasporti e delle comunicazioni ha preso il via la presenza della Camera in Slala, la società che si è trasformata il 27 novembre 2007 in Fondazione, nell'intento di ottenere dallo Stato il riconoscimento di Authority per presiedere alla logistica del Nord Ovest italiano. Si innesta in questo discorso l'auspicio dell'ampliamento dei rapporti con le regioni confinanti in relazione alle ipotesi di sviluppo degli scambi tra Europa e Stati africani della sponda sud del Mediterraneo con l'avvicinarsi del 2010, quando l'ex Mare Nostrum diverrà “area di libero scambio” e gli scali della Liguria la porta dell'Unione verso l'Africa Settentrionale. Per una “provincia di frontiera” come la nostra disporre di una mobilità efficiente non solo rafforza la competitività del tessuto produttivo locale, ma favorisce il passaggio di merci e quindi l'insediamento di nuove attività manifatturiere. Il prezzo dei carburanti non sta frenando il traffico autostradale per il quale ci sarà un ulteriore colpo di acceleratore, se si confermeranno le previsioni di un aumento del 3-4% nell'anno in corso; tasso che sembra superare la soglia di una crescita tra il 2006 e il 2010 del 10 per cento, per cui è prevedibile nel Ponente Ligure una paralisi sui nodi e sulle tratte già oggi soggette a congestionamento. La Camera di Commercio è consapevole di dover fronteggiare problemi cristallizzati nel tempo anche per una forte conflittualità delle varie lobby, quindi delle difficoltà che incontrano i pubblici amministratori costretti dalla politica del consenso a rimandare nel tempo la soluzione di conflitti a tutto svantaggio della collettività. Non è, infatti, un buon risultato per il Ponente ligure che la situazione della rete di trasporto e comunicazioni rimanga insoddisfacente, non foss'altro di fronte al crescente flusso di veicoli ed autoarticolati. Ciò a cui miriamo è l'equilibrio modale, non facile da conseguire a causa dei forti ritardi che caratterizzano: 1) il raddoppio ferroviario costiero nel Ponente per costruzione ed investimenti; sulla linea Genova-Ventimiglia sono in corso i lavori tra Andora e San Lorenzo al Mare (ultimazione nel 2009?), mentre per completare il raddoppio manca il tratto Finale-Andora, con la necessità di ulteriori stanziamenti per riuscire ad operare contemporaneamente nel- “ La Camera di Commercio è consapevole di dover fronteggiare problemi cristallizzati nel tempo sia per una forte conflittualità delle varie lobby sia per le difficoltà che incontrano i pubblici amministratori costretti dalla politica del consenso a rinviare nel tempo le scelte, a tutto svantaggio della collettività le due direzioni (previsioni di fine lavori al 2014/2015); 2) il progetto delle “Autostrade del mare”, per fronteggiare i 3 milioni e più di Tir che passano ogni giorno da Ventimiglia. Problema in parte oggi superabile con l'ecobonus; strumento che, potrebbe imprimere una svolta nel trasferimento di parte del traffico gommato sulle lunghe distanze, tra cui appunto la rotta Penisola Iberica, Francia del Sud e Riviera di Ponente; 3) la proposta di un'autostrada tra Albenga ed Alessandria, per la quale s'attendono proposte dagli enti locali ed interventi legislativi da parte delle due Regioni Piemonte e Liguria, quindi la realizzazione mediante lo strumento del project financing e l'affidamento della gestione ad una concessionaria. 4) il rilancio dello scalo aereo di Villanova in un contesto mondiale in cui il traffico dovrebbe continuare a crescere ad un ritmo del 5,1% annuo per i passeggeri e del 4,8% per le merci, determinando ulteriori fenomeni di congestionamento. 11 Puntare su Villanova è auspicabile, pur dinanzi ad un aeroporto tuttora caratterizzato da una difficile gestione (sostenuta dall'aumento del capitale passato da 308 a 900 mila euro). Lanciata e voluta dalla Camera di Commercio, l'operazione Piaggio (insediamento a Villanova del nuovo stabilimento su un'area di 127.000 mq., di cui 40.000 coperti) dovrà dare risposte positive all'economia del comprensorio ingauno Per lo scalo ingauno, si apre un percorso di privatizzazione, tanto più percorribile se le strutture aeroportuali, ad iniziare dall'allungamento della pista, venissero potenziate e la gestione dell'Ava portata su buoni livelli operativi da un management di alto profilo, tra cui professionisti di marketing aziendale; 5) l'avvio nel porto di Savona di opere che oggi riguardano in particolare la piattaforma contenitori di Capo Vado (Savona è 10° in Italia in questi traffici), ma che per competere in Europa deve fronteggiare le attuali carenze di strutture ed infrastrutture, in un quadro ambientale sostenibile ma al di fuori di opinioni preconcette. Savona ha la possibilità reale di accedere a nuove risorse per grandi opere: un'occasione unica, al di là dell'auspicabile sistema di autonomia finanziaria dell'Autorità Portuale, che consentirebbe modernizzazione ed autonomia di scelte dinanzi ad un mercato, quello dei contenitori, che offre garanzie di crescita anche a lungo termine. Savona Vado ha la ferma volontà di porsi, nelle previsioni di medio periodo, su questa rotta. Nell'arco del triennio 2008-2010 sono previsti interventi per circa 58 milioni sia a completamento di impegni intrapresi, sia per logistica e nuove opere. c 13-03-2008 10:13 12 Pagina 12 N°1 - 2008 Dossier trasporti L'apertura, a fine febbraio, della galleria San Nicolò, sotto il promontorio di Capo Vado, e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della delibera Cipe che approva e finanzia il tratto di Aurelia bis tra Albisola Superiore (Luceto) e Savona (Mongrifone), hanno riportato in primo piano le iniziative per rafforzare la rete delle infrastrutture di trasporto nel Savonese, quale pilastro fondamentale per la crescita dell'economia provinciale. L'ultimazione del collegamento tra il nodo autostradale di Savona e la via Aurelia a ponente di Vado Ligure, assieme all'entrata in funzione, dall'autunno scorso, del nuovo raccordo ferroviario tra le banchine vadesi e Parco Doria (Legino), costituiscono due potenti fattori al servizio di uno sviluppo sostenibile delle attività portuali. Al tempo stesso la disponibilità di un nuovo itinerario che da Savona, attraverso la strada interquartieri e quella di scorrimento, raggiunge la costa a Capo Vado, consente di risolvere una parte dei problemi della mobilità nel comprensorio savonese e di migliorare il flusso del traffico turistico tra il casello autostradale di Savona e il Ponente. Il taglio del nastro a Capo Vado ha coinciso con una ripresa di iniziativa sul fronte dell'Aurelia bis “savonese”. La registrazione della delibera Cipe e la sua pubblicazione hanno messo in moto gli adempimenti che porteranno al bando d'appalto dei lavori per i 5,5 km. di variante alla via Aurelia tra l'ex statale del Sassello (monte Castellaro di Albisola) e la zona di Savona Mongrifone. Esaudita, il 10 marzo scorso la richiesta Anas di riavere sul territorio ligure diretta competenza sulla via Aurelia, trasferita al demanio delle quattro province, l’ultimo ostacolo formale è stato rimosso. Il ritorno alla “dignità” di strada statale per l'ex SS numero 1 consente di sbloccare l'iter della variante savonese e, in prospettiva, di avviare a completamento il disegno strategico di realizzare una seconda Aurelia lungo tutto l'arco ligure, tra Ortonovo e Ventimiglia. Un'opera oggettivamente impegnativa, assai più di quanto, a prima vista, apparirebbe la realizzazione della nuova ferrovia Genova-Ventimiglia Due tasselli a posto ma la rete è bucata La nuova Aurelia bis che collega i raccordi autostradali di Savona con Capo Vado; sotto, la ferrovia portuale di Vado Ligure Infrastrutture di trasporto decisive per lo sviluppo spostata a monte. Eppure il doppio binario resta una grande incompiuta, con lavori fermi da oltre un anno sulla tratta in costruzione tra Andora e San Lorenzo al Mare, mentre ancora più arretrate sono le iniziative rivolte a completare l'intera linea con la costruzione del pezzo mancante, quello tra Andora e Finale Ligure, in provincia di Savona. La “luce” dovrebbe vedersi non prima del 2015. Tempi che, ragionevolmente, sarebbero invece da ritenere “accettabili” per l'apertura al traffico di un altro oggetto dei desideri del sistema economico savonese: l'autostrada di cornice Albenga - Calizzano Millesimo - Predosa, da tempo in attesa di un deciso colpo d'ala che ne consenta il passaggio dallo stadio degli auspicio a quello dei progetti concreti. Sarebbe, questo collegamento, la carta vincente nella partita per lo sviluppo della Valle Bormida. Partita che comunque si sta giocando con altre carte, magari me- no imponenti e suggestive, ma certo più concrete e mirate. E' il caso (stradale) della variante all'ex statale 29 (Nazionale del Piemonte) tra il casello autostradale di Altare e le aree ex Agrimont di Cairo, un collegamento che oltre ad aggirare gli abitati di Vispa e di Carcare, consentirà di migliorare la mobilità di persone e di merci nell'area industriale di Ferrania. La variante, in avanzato stato di avanzamento, sarà aperta al traffico nella primavera del prossimo anno. Tem- pi meno ravvicinati, ma neppure futuribili, per altre due iniziative trasportistiche annunciate nei mesi scorsi: il nuovo collegamento tra le aree ex Acna, di cui è imminente il riuso per insediamenti logistici e produttivi, e per il riutilizzo, dopo un completo rifacimento, del raccordo ferroviario tra la stazione di Ferrania e la grande area industriale dove dovrebbe trovare spazio, tra le altre iniziative, anche un laminatoio che dipenderà da quei binari per le forniture di semilavorati e la spedizione dei prodotti finiti. Non secondari, nel campo delle infrastrutture di trasporto, sono gli interventi previsti - e già in corso di attuazione - per l'ammodernamento del sistema funiviario tra il porto di Savona e i parchi di San Giuseppe di Cairo: 25 milioni per il collegamento sottomarino con nastro trasportatore tra il terminal marittimi Alti Fondali e la stazione di caricamento dei vagoncini in località San Rocco; 30 milioni per la realizzazione di nuove strutture coperte di stoccaggio nel terminal cairese. Sono tasselli di un disegno che procede per “lotti funzionali”, ma che, per essere completato, avrebbe bisogno del decollo della piattaforma logistica ligure-piemontese. A quel punto sia la nuova autostrada tra Albenga e l'Alessandrino, sia le linee ferroviarie interne diventerebbero interventi di importanza strategica. c 13-03-2008 10:13 Pagina 13 N° 1 - 2008 13 La modernità delle Funivie L'Aurelia bis è pronta sui blocchi di partenza “ Un'opera che migliora il sistema viario, con positive ricadute socioeconomiche e di salute pubblica, e che si caratterizza per la possibilità di un utile percorso alternativo di attraversamento dell'area e per la generazione di accessi in corrispondenza del porto, decongestionando la viabilità costiera Cinque chilometri e mezzo di strada tra il monte Castellaro di Albisola, lungo la direttrice di Sassello (ex SS 334), e la sponda destra del Letimbro a Savona, sulla direttrice di Carcare (ex SS 29). E' il tratto di Aurelia bis che dopo essere stato approvato e finanziato dal Cipe, ha ottenuto l'imprimatur della Corte dei Conti ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ricevendo come dote immediata la somma di 23,4 milioni di euro (su un costo massimo presunto di 240 milioni che sarà sostenuto attingendo ai contributi quindicennali previsti dal comma 977 della Finanziaria 2007). Il definitivo via libera, che spiana la strada al progetto esecutivo ed al bando di gara per l'esecuzione dei lavori, è giunto a cinque anni dall'approvazione del progetto definitivo da parte del consiglio di amministrazione Anas (18 giugno 2003) ed a tre anni dal pronunciamento positivo di valutazione d'im- patto ambientale da parte della Regione Liguria. Con la firma - avvenuta a Savona il 10 marzo scorso alla presenza del ministro per le Infrastrutture Antonio Di Pietro, del presidente dell'Anas Pietro Ciucci e del presidente della Regione Claudio Burlando - del protocollo d'intesa per l'avvio delle procedure di riconsegna all'Anas del tratto ligure della via Aurelia (oltre che delle ex statali 29 del Colle di Cadibona e 30 della Valle Bormida), la cui competenza era passata nel 2001 alle quattro province, è di fatto caduto l'ultimo ostacolo che si frapponeva alla realizzazione dell'Aurelia bis. E' stato concordato che la gara d'appalto sia pubblicata entro il prossimo maggio per consentire la conclusione delle procedure di aggiudicazione nel febbraio 2009. La stipula del contratto e l'incarico di progettazione esecutiva avverrà entro aprile 2009 e il progetto dovrà essere definito entro il suc- cessivo mese di settembre. Poi altri due mesi per l'approvazione del progetto e la consegna dei lavori, seguita dall'avvio dei cantieri. Tempo di realizzazione 1.350 giorni, per cui l'Aurelia bis tra Albisola e Savona dovrebbe essere percorribile nell'agosto 2013. Un'opera, ha sottolineato il Cipe, che “ha la finalità di migliorare il sistema viario, con positive ricadute socio-economiche e di salute pubblica, e che si caratterizza soprattutto per la possibilità di un utile percorso alternativo di attraversamento dell'area e per la generazione di accessi in corrispondenza della zona portuale, decongestionando la viabilità costiera e restituendo gran parte della rete viaria cittadina al traffico locale”. Ma anche un'opera che già in origine nasce come tratto funzionale di un itinerario più ambizioso, come sottolineato dal fatto che la stessa Anas si è posta l'obiettivo di realizzare una “seconda Aurelia”, spostata a monte, tra Sarzana e Ventimiglia. Quando sarà realizzato il tratto tra Mongrifone e i raccordi autostradali di Legino e sarà posto mano all'altrettanto necessaria porzione di Aurelia bis tra Albisola e Celle Ligure, tutto il comprensorio beneficerà di un radicale miglioramento del sistema di mobilità, sia delle persone sia delle merci. Trenta milioni di euro saranno nella disponibilità della società Funivie per una completa ristrutturazione dei parchi carbone nell'area industriale di San Giuseppe di Cairo. E' questo uno dei risultati strategici ottenuti con la firma della nuova concessione venticinquennale che assegna alla società presieduta dall'ingegner Rino Canavese e controllata dai gruppi Campostano e Ascheri - la gestione delle linee funiviarie che collegano il porto di Savona con le aree di stoccaggio valbormidesi. Lo sblocco della concessione, dopo due anni di commissariamento dell'attività trasportistica, ha messo in moto un ampio processo di ambientalizzazione e ammodernamento degli impianti, dando nuovo impulso alle iniziative per dare efficienza e redditività al “sistema carbone” savonese. Iniziative peraltro già in corso, come la costruzione del tunnel sottomarino e sotterraneo di raccordo tra il terminal rinfuse Alti Fondali e la stazione di caricamento dei “vagonetti”, in località Parco San Rocco alle spalle di Savona. Anche in questo caso di tratta di un investimento rilevante, pari a circa 25 milioni di euro, rivolto a trasferire il carbone e altri tipi di rinfuse solide dalla banchina alla funivia utilizzando un nastro trasportatore sistemato all'interno del tunnel. L'insieme degli interventi - nuovo terminal di sbarco, nastro trasportatore, adeguamento dei parchi - consentirà di aumentare la potenzialità degli impianti, portandola a 2 milioni di tonnellate/anno e consolidando l'importanza delle funivie come parte di un sistema intermodale di trasporto, non inquinante e ambientalmente sicuro, importante risorsa per lo sviluppo dei traffici portuali. La ristrutturazione delle aree di stoccaggio cairesi, con la costruzione di due grandi capannoni coperti, consentirà anche di migliorare e razionalizzare l'attività produttiva di Italiana Coke, la cokeria di Bragno insediata su aree confinanti con i parchi di Funivie. Uno dei capannoni sarà infatti al servizio della cokeria, consentendo di eliminare gli attuali stoccaggi di materia prima in fabbrica. c 13-03-2008 10:13 14 Pagina 14 N°1 - 2008 Dossier trasporti Tabella di marcia rivoluzionata per il completamento del raddoppio ferroviario tra Finale Ligure e San Lorenzo al Mare. Il rallentamento dei lavori sulla tratta imperiese, tra Andora e San Lorenzo (18,8 km.), con previsione di apertura al transito dei primi treni spostata a fine 2010, e il mancato inserimento in Finanziaria delle risorse necessarie ad avviare la realizzazione dell'ultimo “pezzo” mancante, i 31,4 km. tra Finale Ligure e Andora, allungano sino al 2016 i tempi della prevedibile ultimazione dell'opera. Il problema è che allo stato dei fatti l'iniziativa ferroviaria, nel Savonese, è tuttora ancorata al progetto preliminare trasmesso a Roma dalla Regione Liguria fin dal 2003. Solo nel mese di luglio di due anni fa il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) aveva deliberato l'approvazione dell'opera, sulla base di una spesa prevista in 1.545 milioni di euro. Ma non c'è ancora traccia - anche per residuali dubbi sul tracciato espressi da alcuni Comuni attraversati del progetto definitivo che avrebbe dovuto essere predisposto entro il 2007. Slittando di un anno questo adempimento, è da mettere in conto che, anche se sarà approntato nel corso del 2008, il progetto sarà finanziabile solo nel 2009 - sempre che l'intervento resti tra le priorità infrastrutturali del prossimo Governo. Tenuto conto della complessità delle procedure e dei tempi burocratici necessari per la progettazione esecutiva e lo svolgimento delle gare d'appalto, l'apertura dei cantieri non potrà verosimilmente avvenire prima del 2011 ed i lavori richiederanno 69 mesi (5 anni e 9 mesi) per essere completati. L'iniziativa strategica - riconosciuta come tale dalla Legge Obiettivo del 2001 - del raddoppio della ferrovia del Ponente, oggi rimasta l'unica strettoia nel corridoio tirrenico che collega Roma con la Spagna, riguarda una tratta complessiva di 144 chilometri, tra Genova e Ventimiglia. Di questi sono oggi percorribili a doppio binario 101 chilometri, mentre 43 sono a binario semplice. In particolare, si va su due binari tra Genova e Finale Ligure (59 km.), poi a binario unico tra Finale e Loano (9 km.), per tornare su doppio binario tra Loano e Albenga (9 km.), ancora a binario semplice tra Albenga e San Lo- Il primo treno per Andora? E' in arrivo, tra otto anni renzo al Mare (34 km.) e nuovamente su due tra San Lorenzo e Ventimiglia (33 km.). I lavori per lo spostamento a monte e la sistemazione del doppio binario sono in corso (con qualche “pausa” di troppo) dal 2005 sui 18,8 km. che separano Andora e San Lorenzo al Mare. Un'opera impegnativa, che prevede la costruzione delle nuove stazioni di Andora e Imperia e della fermata di Diano Marina; e che, soprattutto, deve essere realizzata per la massima parte (16 km.) in galleria. Il costo complessivo è di 505 milioni di euro. Il vero “buco nero” della ferrovia è tuttavia rappresentato dai 31,4 chilometri che separano la stazione di Finale Ligure da Andora. Anche gran parte di questa tratta è prevista in galleria (25 km., pari al 78% del totale) e quasi 2 chilometri su viadotto. La galleria più lunga sarà quella di Alassio Est, che si svilupperà per 4.837 metri, mentre la soluzione in viadotto sarà adottata per scavalcare la piana di Borghetto Santo Spirito, per una lunghezza di 585 metri. Lungo il tratto savonese sono previste tre stazioni (una unica per Borghetto - Loano - Ceriale, poi Albenga e Andora), oltre alle due fermate di Pietra Ligure e Alassio. Si tratta tuttavia di scelte non ancora definitive e su cui c'è ancora un confronto in corso tra gli enti locali e le Ferrovie. D'altra parte, visti i tempi lunghi dell'iniziativa, il rimettere continuamente in discussione il tracciato sembra più funzionale a ingannare i tempi dell'attesa che alla ricerca di soluzioni miracolistiche che non esistono. In cantiere due leggi regionali per l'autostrada delle Bormide Sarà la prima autostrada interregionale promossa d'intesa tra due Regioni, Piemonte e Liguria. Si tratta della “bretella” tra Albenga e Predosa, nell'Alessandrino, che collegherà l'Autofiori all'Autostrada dei Trafori (Voltri-Gravellona), passando da Calizzano e Millesimo. All'esame della giunta Burlando è il disegno di legge che consentirà alla Regione Liguria di promuovere la realizzazione di opere infrastrutturali prioritarie di interesse locale mentre la giunta piemontese ha predisposto un provvedimento analogo. Sarà lo strumento normativo che consentirà di dare una soluzione a problemi che in sede nazionale avrebbero scarse possibilità di finanziamento. Le due Regioni, d'intesa, pensano invece di agire come “soggetti promotori”, proponendo a imprenditori privati di intervenire con propri capitali (project financing) nella realizzazione di opere, come l'autostrada ligure - piemontese. Il capitale verrebbe poi recuperato e remunerato con una concessione pluriennale modulata sull'entità dell'impegno finanziario. L'autostrada tra Albenga e Predosa, in attesa che le due leggi regionali diventino operative, non può andare oltre lo studio di fattibilità, che tuttavia ha dato indicazioni importanti. Il tracciato ha il pregio di creare una relazione diretta tra la costa e la Valle Padana, offrendo una risposta unitaria alle esigenze che in precedenza erano state alla base delle iniziative per due diversi tronchi autostradali: Albenga - Garessio - Ceva e Carcare - Predosa. Elemento fondamentale di questa “bretella unica” è il raccordo che, da Calizzano potrebbe raggiungere Garessio, per intercettare il traffico della Valle Tanaro. Rispetto ai due tronchi studiati in precedenza, inoltre, il collegamento tra Albenga (o Ceriale) e lo svincolo per Milano della A27 è in grado di raccogliere un ampio bacino di traffico giustificando così l'investimento, che si ipotizza intorno ai 4 miliardi di euro. c 13-03-2008 10:13 Pagina 15 N° 1 - 2008 Ipotesi “direttissima” tra Acna e Millesimo 15 “ L'importanza di una nuova strada che metta in diretta connessione le aree ex Acna con il casello della A6 SavonaTorino a Millesimo. Un raccordo che oltre a consentire operazioni logistiche più rapide, eviterà l'attraversamento di Cengio al traffico pesante generato della zona di nuova industrializzazione. L'insediamento ex Acna può diventare un importante fattore di ripresa economica per il comprensorio di Cengio e Saliceto. Le operazioni di bonifica sono quasi completate e consentiranno di recuperare ad uso produttivo circa 25 ettari di aree che sino a 15 anni fa hanno ospitato rilevanti (e contestate) lavorazioni chimiche. Non basta tuttavia la disponibilità dei terreni per garantire il loro recupero in funzione economica; occorre anche disporre delle infrastrutture che, migliorando l'efficienza del sito, lo renda capace di attrarre nuovi insediamenti. Un compito che, nei limiti del proprio mandato, si è assunto il commissario governativo per la bonifica Acna, il prefetto Giuseppe Romano, che impegnando fondi per 150 mila euro, ha fatto eseguire lo studio di prefattibilità di un nuovo collegamento stradale che metta in diretta connessione le aree ex Acna con il casello della A6 Savona - Torino a Millesimo. Un raccordo che, oltre a consentire operazioni logistiche più rapide, eviterà l'attraversamento del centro urbano di Cengio al traffico pesante generato dalla zona di nuova industrializzazione. Lo studio preliminare, affidato dal prefetto Romano a due studi di ingegneria, ha indicato sei diverse opzioni di tracciato, ciascuna con diverso impatto ambientale, che sono ora all'esame delle amministrazioni comunali interessate, ovvero i comuni di Cengio, Roccavignale e Mil- lesimo. Quando sarà raggiunta un'intesa sull'ipotesi ritenuta più valida, si potrà passare allo studio di fattibilità vero e proprio e alle varie fasi progettuali. Fattore determinante per la scelta potrebbe essere il costo, in quanto le sei opzioni, comportando la realizzazione di opere d'arte più o meno complesse, avrebbero dei costi compresi tra i 37 ed i 93 milioni di euro. La più semplice riguarda un tracciato con tre sole gallerie, ma altre ipotesi prevedono più raccordi, via- dotti, tunnel più impegnativi per limitare l'impatto ambientale. Il nuovo collegamento, inoltre, dovrà tener conto delle iniziative in corso per realizzare la nuova autostrada che collegherà Albenga con Predosa e che proprio a Millesimo avrà uno snodo importante, andando a intersecarsi con la Savona - Torino. Tra progetti che stentano a passare dalle scrivanie ai cantieri e lavori che segnano il passo, c'è anche qualche opera che potrebbe essere completata prima del previsto. Si tratta della variante di Vispa - Carcare all'ex statale 29 in costruzione sui 4 km. tra il casello di Altare della A6 e la sponda sinistra del fiume Bormida, appena oltre il sottopasso ferroviario a San Giuseppe di Cairo. La variante dovrebbe essere aperta al traffico nel novembre del 2009, ma - con un maggiore impiego di mezzi e di personale i lavo- ri potrebbero concludersi con circa sei mesi di anticipo, nella primavera del prossimo anno. Le imprese appaltatrici si sono dichiarate disponibili, ma è evidente che il maggiore impegno dovrebbe essere riconosciuto dal committente (Anas) con la corresponsione di un premio di accelerazione lavori. In questo senso gli amministratori valbormidesi hanno scritto al compartimento di Genova dell'Azienda Strade Statali, sollecitando inoltre una modifica al progetto che consenta la realizzazione di un nuovo svinco- lo in località Curagnata, al servizio degli insediamenti produttivi esistenti e del nuovo cementificio Unicem. La possibilità di un'apertura anticipata della variante, peraltro, ha un retrogusto amaro. Perché se di anticipo si può oggi parlare, sarebbe meglio definirlo un piccolo sconto sui tempi biblici di attesa. Quest'opera, sollecitata dagli anni Ottanta nell'ambito di una rivisitazione complessiva delle strade statali 29 e 30 (Savona - Acqui Alessandria) quale risposta alle pressioni che già allora giun- gevano dagli enti savonesi per la costruzione di un'autostrada tra Carcare e l'Alessandrino, ha attraversato problemi di ogni genere: dall'annullamento di una prima gara di appalto (anno 1999) quando già dal '93 l'opera era stata inserita in un accordo di programma Stato - Regione Liguria con 55 miliardi (in lire) di dotazione, alla rinuncia da parte dell'impresa confermata vincitrice, la Fincosit, per il mancato adeguamento del valore dell'appalto. Il secondo appalto, nel 2005, è stato infine vinto dal raggruppamento Coestra - Geodeta per 45 milioni (in euro) e alla fine del 2006 sono iniziati i lavori. La variante di Vispa, oltre ad alleggerire il traffico in un tratto congestionato (tra Carcare e San Giuseppe di Cairo) è funzionale al miglioramento della competitività per le attività economiche insediate nell'area di Ferrania e di Bragno. L'importanza del collegamento è sottolineata dal suo inserimento nell'accordo di programma per lo sviluppo della Valle Bormida quale infrastruttura indispensabile. Lavori a tempo di record sulla nuova variante di Vispa Sopra, bonifica in dirittura d'arrivo sulle aree Acna di Cengio, in attesa di recupero industriale e logistico. Sotto, lavori in corso lungo i quattro chilometri di variante tra Altare e San Giuseppe c 13-03-2008 16 10:13 Pagina 16 N°1 - 2008 2007: forte ricambio nell'anagrafe imprese Record di iscrizioni e cessazioni, il saldo è positivo Nel 2007 si è registrato il record di iscrizioni alle Camere di Commercio, un dato, però compensato da un altro record: quello delle cessazioni. E' questo, in estrema sintesi, il dato saliente che emerge dai dati nazionali Movimprese 2007, dato che trova conferma nella dinamica provinciale. Infatti, nel 2007, al Registro Imprese della Camera di Commercio di Savona si sono iscritte 2.609 nuove imprese e 2.409 sono risultate le imprese cessate (al netto delle cancellazioni di ufficio), il numero più elevato riscontrato negli ultimi anni. Il 2007 si è chiuso con un saldo positivo di 200 imprese, per un tasso di crescita della base imprenditoriale savonese pari a +0,62%. A spiegare gli aspetti positivi del saldo sono principalmente due fenomeni: la crescita delle imprese costituite in forma di società e i buoni risultati del settore “costruzioni”. Sull'altro piatto della bilancia pesano i saldi negativi delle imprese individuali e, per quanto riguarda le attività, la diminuzione in particolare del settore “commercio”. “I dati del 2007 confermano nella provincia di Savona una forte inclinazione a cercare nell'impresa e nell'auto-impiego una via per la realizzazione personale, ma questa vitalità riesce sempre meno a compensare le fuoriuscite dal mercato delle imprese marginali o meno strutturate per competere” dichiara il presidente camerale, Giancarlo Grasso. “Per attrarre nuovi investimenti pri- vati e favorire il rafforzamento delle imprese esistenti, il territorio ha necessita che i piani di sviluppo delle infrastrutture siano realizzati in tempi certi. Si tratta di una vera e propria emergenza che la Camera di Commercio da tempo pone in primo piano tra gli obiettivi della propria azione a sostegno del sistema locale delle imprese.” Rispetto all'anno precedente sono aumentate sia le cessazioni (da 2.152 a 2.409), sia le iscrizioni (da 2.490 a 2.609). Il saldo è pari a +200 imprese, in diminuzione rispetto al valore dell'anno scorso (pari a +338 imprese). Savona, l'area più dinamica La dinamica del sistema im- prenditoriale risulta rallentata in diverse aree del Paese: il dato medio italiano presenta infatti una variazione dello 0,75% contro l'1,21% dell'anno scorso. Al di sopra della media risulta il contributo del Nord Ovest (+0,99%). All'interno di quest'area, però, soltanto la Lombardia ha fatto registrare un tasso di crescita (1,29%) superiore a quello nazionale (+0,75%), mentre Piemonte (+0,69%), Valle d'Aosta (+0,48%) e Liguria (+0,17%) sono restate al di sotto. Nella nostra regione Savona, con Imperia, risulta la provincia più dinamica (+0,62% per entrambe); su valori inferiori si posiziona La Spezia (+0,24%). Sul dato complessivo ligure pesa, però, il bilancio negativo di Genova, l'unica provincia ligure a presentare un esubero di cancellazioni rispetto alle nuove iscrizioni di imprese (-0,16%). Per inciso, a Genova l'andamento negativo della nati-mortalità delle imprese riflette la dinamica demografica: la provincia del capoluogo regionale è infatti l'unica a veder diminuire anche il numero di persone residenti. Le costruzioni guidano la corsa Per quanto riguarda le imprese registrate (cioè la totalità delle imprese, comprese le unità in fallimento, in liquidazione e le nuove imprese che devono ancora comunicare al Registro Imprese l'attività economica prevalente esercitata), risultano 32.348 a fine 2007, con una crescita dello 0,6% rispetto alla stock dell'anno precedente. Il confronto per settori di attività conferma come i settori in espansione siano l'edilizia ed alcune attività terziarie. In valori assoluti, la variazione di segno positivo più elevata è messa a segno dalle costruzioni, ormai il secondo settore in ordine di numerosità di imprese nella provincia, dopo il commercio. Le imprese delle costruzioni sono infatti aumentate di 250 unità in dodici mesi, con un incremento percentuale del 4,4%. Anche a livello nazionale il settore più dinamico è risultato quello delle costruzioni. Rilevante risulta anche la dinamica per le imprese delle attività immobiliari, noleggio, informatica e servizi alle imprese (+2,7%, settanta imprese in più), mentre una crescita di circa trenta imprese (+1%) si rileva per il settore degli alberghi e ristoranti. Andamento positivo anche per i servizi personali (+1,7%). Continua invece a diminuire il numero di imprese nei settori dove si concentra il maggior numero di imprese, ossia il commercio (-0,8%), l'agricoltura (-1,8%) e le attività manifatturiere (-1,3%). Particolarmente pesante risulta l'andamento nei trasporti: nell'ultimo anno il settore ha perso quaranta imprese (4,5%). In calo risulta anche il numero di imprese che esercitano le attività finanziarie (-1,7%). c 13-03-2008 10:13 Pagina 17 N° 1 - 2008 17 Gli alberghi aspettano il ritorno degli stranieri La congiuntura in alcuni settori produttivi Un'economia, quella della provincia di Savona, che ha nel terziario attività di punta, ma che nel contempo ha subito, più di altri settori, in particolare rispetto all'industria, all'artigianato e all'agricoltura, l'avversa fase congiunturale che sta attraversando il nostro Paese. «C'è anche da noi un cambiamento dei consumi - dice Vincenzo Bertino, presidente della Confcommercio savonese con i generi di prima necessità che hanno subito un brusco rallentamento. Manca la liquidità; poi, essendo Savona una provincia popolata più da anziani che da giovani si avverte un ritorno ai metodi tradizionali di consumo con la spesa fatta preferibilmente di giorno in giorno e risparmiando il più possibile». Restano competitivi, nondimeno, alcuni comparti quali l'abbigliamento, i prodotti per la persona e quelli della piccola e media distribuzione organizzata, con attenzione particolare da parte della clientela ai saldi di fine stagione. Alcune novità stanno giungendo a sostegno del settore, tra cui la riforma degli interventi di sostegno alle attività commerciali, approvata in consiglio regionale il 28 febbraio. «Un ulteriore passo in avanti verso il completamento del quadro normativo in favore del settore.dice Renzo Guccinelli, assessore regionale all'Industria e al Commercio. - Stiamo puntando su un commercio avanzato e innovativo, con una linea finanziaria di sostegno per la creazione di nuove imprese commerciali con prestiti rimborsabili, uno strumento affidato alla FiLSE, l'organo regionale erogante». Meno negativo rispetto alle attese il dato turistico dinanzi ad un aumento del 0,13% degli arrivi nella Riviera delle Palme, che tuttavia contrasta con un ulteriore calo delle presenze (-1,39% rispetto al 2006) ed in questo contesto la continua erosione della componente estera che oggi rappresenta non più del 18,5%. «Cifre negative dovute alla chiusura di importanti strutture alberghiere che sono andate a gravare sulla ricettività di tutta la provincia determinando una consistente perdita di posti letto - dice Angelo Galtieri, presidente dell'Unione Provinciale Albergatori (Federturismo Confindustria). Il tasso di occupazione delle camere si è comunque mantenuto sostanzialmente stabile e i riscontri alla fiera BIT di Milano confermano il Po- nente ligure e la regione nel suo complesso, clima permettendo, come una delle mete favorite nella prossima stagione. Naturalmente non ci si potevano attendere miracoli dalla stagione invernale, ma già prenotazioni per i ponti primaverili possono far ben sperare gli operatori del settore”. Le previsioni degli albergatori annunciano un ritorno di visitatori provenienti dall'Europa del nord, tedeschi e olandesi in primis. Per Confesercenti il quadro è in movimento rispetto ad un anno fa quando una leggera crisi aveva spinto le associazioni a scendere in campo per tutelare le aziende sul mercato. Oggi, si sta guardando con ottimismo al 2008, sebbene alle prime battute il quadro complessivo non offra grandi spunti. «La necessità è quella di soddisfare al meglio i settori in grado di fungere da volano dell'auspicata ripresa economica spiega Vincenzo Bertino presidente di Confcommercio. - Le aziende devono prima di tutto investire in modo da produrre offerte per consumatori e turisti nel contesto di prezzi di mercato sostenibili». Un cambiamento di mentalità dunque che si assomma ad emergenze strutturali legate alla natura di un territorio dove mancano spazi per l'insediamento di nuove realtà produttive e, come insiste da anni la Camera di Commercio, una compiuta infrastrutturazione nei diversi segmenti di traffico. c 13-03-2008 18 10:13 Pagina 18 N°1 - 2008 Un 2007 positivo quello dell'artigianato in provincia di Savona esaminando i dati al 31 dicembre: infatti, si registra un incremento di 143 aziende, portando così a 9.546 il numero degli operatori del settore. Performance savonese rilevata dalle Associazioni di Confartigianato e CNA, che mettono in rilievo il diverso trend rispetto all'andamento delle altre province liguri che hanno visto Genova, Imperia e La Spezia in pieno rallentamento nei ritmi di crescita di domanda e fatturato. La chiusura del 2007, che aveva fatto registrare nell'ultimo quadrimestre un saldo negativo di 32 unità, con 208 cessazioni contro le sole 176 iscrizioni all'albo delle imprese artigiane, non ha inciso sul quadro complessivo dell'anno passato. Rispetto al 2006 è stato favorevole l'aumento del 4,7% del settore delle costruzioni con l'attività edilizia a rappresentare il 49,6% dell'intero sistema artigiano savonese. Un dato emerso dalle ultime riunioni della Commissione Provinciale dell'Artigianato, dove il numero maggiore di imprese di recente costituzione è proprio nell'edilizia. Un settore in crescita da oltre un biennio, grazie al quale si va a riequilibrare il numero delle imprese costrette a cessare l'attività, ma caratterizzato da un alto tasso di volatilità dovuto alla mancanza di una precisa normativa. Situazione particolare quella dell'edilizia che pre- L'artigianato savonese punta su quota diecimila In crescita il numero delle aziende in provincia di Savona sto verrà regolata da una legge che, come era già successo per l'impiantistica, richiederà stringenti requisiti per l'iscrizione all'albo delle imprese. Incremento dell' 1, 9 % nel 2007 anche per i servizi alle imprese e dell' 1,3% per le attività connesse agli esercizi pubblici, sociali e personali. Bilancio negativo soprattutto per le attività manufatturiere con una perdita del 1,8% dovuta a continue pressioni sul fronte dei prezzi delle materie prime che hanno gravato su un settore, la cui presenza sul mercato provinciale è pari al 21,8%. Saldo in passivo del 7,2% e quindi situazione più critica dell'anno passato quella del settore trasporti, il 6% dell'attività artigiana savonese, che ha visto gli operatori costretti ad un fermo nel mese di dicembre. Una sofferenza avvertita non solo nel Savonese ma a livello nazionale, dovuta al costo del gasolio in continuo aumento e alle recenti limitazioni europee delle ore di guida degli autisti. La diminuzione del fatturato rispetto al 2006 ha visto gli artigiani ricorrere, nel corso del 2007, all'indebitamento bancario: problemi di liquidità hanno interessato il settore industriale, mentre il settore trasporti e i servizi alle persone, se pur in carenza di liquidità, hanno ridotto al minimo indispensabile l'esposizione debitoria. In aiuto dei loro associati CNA e Confartigianato, attraverso il Confart, organo di garanzia regionale, agevolano l'accesso al credito dei loro associati in modo da facilitare l'ottenimento di liquidità per futuri investimenti. Un intervento che col tempo acquisterà importanza soprattutto in vista delle restrittive norme creditizie di Basilea 2 che definiscono criteri difficili da soddisfare per le piccole e medie imprese che caratterizzano il settore. Le prime battute del 2008 non presentano grandi variazioni della congiuntura economica savonese rispetto all'anno appena concluso. Le aziende artigiane continua- no a crescere anche se a piccoli passi, che però indicano voglia di sviluppo soprattutto fuori dal tessuto urbano, in zone dove poter trovare ampi spazi, ormai esauriti all'interno delle città, e infrastrutture, requisiti entrambi indispensabili affinchè un'area diventi attrattiva per l'insediamento delle imprese. Il 2008 offre a Savona e al suo artigianato una grande opportunità da sfruttare con il progetto della piattaforma Maersk di Vado che potrebbe portare alla provincia consistenti indotti e l'arrivo di nuovi traffici nel porto di Savona , quali le brame di ferro destinate al laminatoio di Ferrania e uno scaricatore, attivo da poco tempo, per rinfuse solide. Due occasioni di crescita importanti da non perdere per un settore che sopravvive bene alla crisi, ma che senza nuovi incentivi rischia di incorrere in un futuro occupazionale difficile. Lucia Barberis Registrazione: Tribunale di Savona al numero 129 del 17 ottobre 1957 Direttore responsabile: Sergio Ravera Editore: Azienda Speciale della Camera di Commercio per la Formazione Professionale e la Promozione Tecnologica e Commerciale. Presidente: Giancarlo Grasso. Direttore generale: Pietro Revetria Redazione e amministrazione: 17100 Savona Via Quarda Inferiore Telefono 019.83.141 con dieci linee automatiche Abbonamento alla tariffa annuale euro 4,00 Camera di Commercio: Giunta camerale: Giancarlo Grasso (presidente), Silvio Accinelli, Paolo Campostano, Ennio Fazio, Giorgio Grillo, Gianluigi Granero, Massimo Parodi, Franco Zino (componenti), Maurizio Scaiola (segretario generale) Grafica e stampa: Le Officine Creative di Matteo Fossati [email protected]; I e C di Romano Strizioli - Albenga Stabilimento Tipografico Fabbiani S.p.A. 0187.51.85.82 - [email protected] Diffusione: il periodico è inviato gratuitamente alle unità locali iscritte nel Registro delle Imprese di Savona, Enti pubblici ed Associazioni di categoria. Tiratura: l’Editore attesta la produzione di 26.000 copie a numero. Delle opinioni espresse in articoli e rubriche sono responsabili i singoli Autori. CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE C.C.I.A.A. DI SAVONA N. 1/2008 Potenziati i laboratori camerali di Albenga Nelle due aziende speciali, ampliate le strutture per dare nuovi servizi Con una spesa di un milione e mezzo di euro e più di ventidue mesi di tempo sono in via di completamento la ristrutturazione e l’ampliamento dei laboratori fitopatologico e chimico Nelle foto, i lavori di ristrutturazione in regione Rollo ad Albenga. Nell’immagine in basso, il corpo di fabbrica del nuovo laboratorio fitopatologico. U na spesa complessiva di quasi un milione e mezzo di euro e più di ventidue mesi di tempo è quanto hanno richiesto gli interventi di ristrutturazione e ampliamento delle strutture camerali in regione Rollo di Albenga, sede amministrativa e operativa delle due aziende speciali costituite dalla Camera di Commercio di Savona. Le linee di intervento sono state quattro: la costruzione di un piccolo edificio di due piani per ospitare il nuovo laboratorio fitopatologico; un corpo di fabbrica su due piani per ampliare il laboratorio chimico merceologico; nuovi magazzini e locali di servizio per l’azienda agraria sperimentale e dimostrativa; uffici e sale riunioni preesistenti ristrutturate per una nuova funzionalità. Questo per quanto riguarda la costruzione dei contenitori. Dentro a questi sono da mettere in conto altri duecentocinquantaduemila euro di nuove strumentazioni, attrezzature e arredi, a carico della Regione Liguria, per il laboratorio fitopatologico camerale entrato a far parte del sistema regionale LaRAF (Laboratori Regionali di Analisi Fitopatologiche) e circa centotremila euro per nuove strumentazioni tecniche DOCUMENTO STORICO DEL 1961 “… allo scopo di attuare studi e ricerche inerenti le colture in serra e in pieno campo…” del laboratorio chimico merceologico e microbiologico. L’impegno finanziario della Camera di Commercio si attesta quindi, in questa prima fase, in complessivi un milione e cinquecentosessantacinquemila euro (più di tre miliardi delle vecchie lire). Seguirà in breve tempo l’avvio della seconda fase del progetto, la realizzazione del complesso comprendente un auditorium da trecentocinquanta posti, tre aule per attività di formazione a diversi livelli (master post universitari compresi), laboratori didattici, biblioteca, uffici e locali di servizio. Strutture definite da un progetto preliminare già approvato in conferenza dei servizi, oggi in procinto di essere sviluppato in progetto esecutivo per dare avvio alle procedure di appalto e quindi di realizzazione. Una seconda fase che doterà l’Albenganese di una strut- tura di grande potenza, per ogni possibile azione volta al progresso tecnico e allo sviluppo economico delle imprese, ovviamente non solo del comparto agricolo. L’ulteriore importo di spesa che affronterà la Camera di Commercio, può essere grossolanamente indicato tra tre e quattro milioni di euro. Nuovi forti investimenti camerali sul territorio ingauno, che proseguono senza interruzione una linea di intervento iniziata nel lontanissimo 1959, quando la Giunta della Camera di Commercio deliberò l’acquisto di un terreno in regione Bottino di Albenga, per realizzare il Centro Ortofrutticolo Sperimentale, poi costituito come azienda speciale il primo febbraio 1961, predecessore dell’attuale Centro di sperimentazione intestato alla memoria del dott. Franco Ugo. Riccardo Galbussera Alcuni riferimenti storici tratti da una relazione del dottor Lamonarca, allora Segretario del Comitato tecnico del Centro Ortofrutticolo Sperimentale, datata 15 dicembre 1981. Il Centro Ortofrutticolo Sperimentale è stato istituito in Albenga, a seguito della deliberazione della Giunta camerale n. 5/5 del primo febbraio 1961, allo scopo di attuare studi e ricerche inerenti le coltivazioni ortive, con particolare riferimento ai problemi che influenzano negativamente le produzioni specializzate, diffuse soprattutto nelle zone rivierasche, sia in serra che in pieno campo. La Camera di Commercio di Savona ha intrapreso nel 1961 questa iniziativa spinta dal desiderio di soddisfare l’esigenza, prospettata dagli Uffici e dalle Organizzazioni operanti nel settore agricolo della nostra provincia, di fornire agli imprenditori agricoli di queste zone, caratterizzate da una elevata specializzazione colturale, un’assistenza tecnica in grado di trasferire le scoperte scientifiche e le novità tecniche dei laboratori di ricerca alle aziende, tenendo conto di tutte le condizioni ambientali che possono influenzare i risultati derivanti dall’adozione di tecniche colturali moderne. Il Centro è sorto su un appezzamento di terreno della superficie di mq 6.874, integrato successivamente con altri 1.100 mq. LE NUOVE STRUTTURE IN CIFRE Queste le superfici disponibili: 359 mq la superficie del nuovo laboratorio fitopatologico; 130 mq l’ampliamento a 358 mq complessivi del laboratorio chimico; 76 mq i nuovi locali di deposito e servizi per l’azienda agraria. Le somme sinora spese per il progetto complessivo: 1.462.375 € l’importo complessivo del progetto realizzato; 1.140.890 € l’importo dei lavori a base d’appalto; 321.485 € le somme a disposizione per acquisti e oneri diversi; 147.651 € per oneri contributivi e IVA; 103.000 € per acquisto di attrezzature per il laboratorio chimico. 20 · N° 1/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Curato dal Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola “F. Ugo” Ora gli operatori della floricoltura hanno uno strumento promozionale Il sistema floricolo savonese produce ogni anno circa 120 milioni di piante, più di metà sono piante aromatiche, circa il 16 per cento margherite, il 7 per cento sono ciclamini terza edizione del delle piante Lin aCatalogo vaso aromatiche e fio- Sopra: La copertina del nuovo catalogo “Piante in vaso aromatiche fiorite ornamentali”. In basso, da destra: 1) Settembrino (Dendranthema indicum)”; 2) Ciclamino (Cyclamen persicum). LA GASTRONOMIA, UN PUNTO DI FORZA La gastronomia è uno dei punti di forza di una offerta turistica competitiva. Partendo da questo presupposto, lo Slow Food, tramite il suo responsabile di zona, Alessandro Scarpa, ha organizzato un intelligente “stage” per sedici “allievi” dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Bra, Cuneo) con lo scopo di promuovere la conoscenza della gastronomia del ponente savonese. I partecipanti provenivano dall’Italia (9), ma anche dal Kenya (2), dall’Austria (1), dalla Germania (1), dalla Svizzera (2) e da Trinidad Tobago (1) ed erano accompagnati da un tutor argentino. Gli studenti hanno visitato i presidi dello Slow food della toma di pecora brigasca, dell’aglio di Vessalico e dell’asparago violetto d’Albenga, gli Orti scolastici (progettati dalla Comunità Montana Ingauna), le aziende Gestro, Gibelli, Anfossi e Buccella, e alcuni ristoranti della zona (Scola, Panama, Puppo, Due gemelle). Fra i momenti più interessanti vissuti dalla comitiva, guidata da Veronica Fernandez, oltre alla visita alle cantine di Aimone Vio di Bastia e al Centro enologico di Ortovero, il laboratorio chimico e le sale di assaggio della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di regione Rollo (vedi foto). rite, che qui presentiamo, è una pubblicazione concepita come strumento di lavoro per i tecnici, voluta per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese di questo specifico settore che, in provincia di Savona, sono più di millecinquecento, producono oltre trecento milioni di euro di reddito e muovono un indotto con più di quattromila addetti. La Camera di Commercio, per sostenere il settore floricolo, ha quindi deciso di riproporre una nuova e diversa edizione del catalogo: più specifico e dettagliato, innovato nei contenuti e tradotto in più lingue, con una nuova impostazione ed un nuovo formato tascabile, per una più efficace promozione dei prodotti floricoli savonesi sui nuovi mercati europei ed extraeuropei. Il sistema produttivo e commerciale floricolo savonese, va ricordato, per la massima parte è dedicato alle piante in vaso, aromatiche, fiorite e ornamentali, senza peraltro che manchino fiori recisi e fronde ornamentali. Oltre al complesso degli operatori della filiera, sono attivi nel sistema produttivo regionale due istituti di ricerca per la floricoltura, uno di valenza regionale ed uno di valenza nazionale, con tecniche di grande esperienza scientifica e laboratori d’avanguardia. L’aggregazione, consolidata nel tempo, di tutti questi elementi determina la qualità del sistema floricolo savonese, una macchina efficiente e potente, che produce e commercializza ogni anno circa 120 milioni di piante in vaso. Più della metà sono piante aromatiche, circa il 16 per cento sono margherite, il 7 per cento sono ciclamini, poi mesembriantemi, stelle di natale, crisantemi, lantane, ortensie, rose, gerani, fucsie, dimorfoteche, calle e via via altre trecento e più specie, in una quasi infinita gamma di presentazioni commerciali: cespugli, alberelli, piramidi, colonne, basket, archetti, spalliere ecc., in vasi che vanno dai dieci a sessanta centimetri di diametro. Il Catalogo è stato accolto con viva soddisfazione dagli operatori del settore. Giorgio Delfino, presidente dell’Acea (l’associazione dei commercianti floricoli) afferma: «Attendevamo questa riedizione del catalogo, necessaria per il nostro lavoro. Abbiamo anche collaborato, soprattutto per quanto riguarda la traduzione in russo, in caratteri cirillici, grazie ad una nostra collaboratrice. Ora bisogna curare con attenzione la distribuzione del catalogo». «Noi della Floras ci siamo occupati di reperire e mettere a disposizione dei fotografi le piante in vaso, consentendo così di avere ora una pubblicazione che più che una riedizione è un vero e proprio nuovo catalogo», così saluta la pubblicazione Gerolamo Calleri, presidente della Floras (Floricoltori associati savonesi). 1 2 N° 1/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA 3 4 5 · 21 AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE 6 7 Prezioso ed indispensabile strumento di lavoro per la filiera floricola Ecco la terza edizione del catalogo delle piante in vaso del Savonese Pubblicazione concepita per promuovere e sostenere l’internazionalizzazione delle 1500 imprese del settore – L’iniziativa camerale grazie a fondi per la promozione economica lavoro è stato lungo e Ilalnon senza difficoltà, ma terza edizione del catalogo del sistema produttivo e commerciale floricolo savonese è ora a disposizione di tutti gli operatori e i tecnici della filiera. Si tratta di uno strumento di lavoro specifico e settoriale, concepito per promuovere e sostenere l’internazionalizzazione delle imprese della filiera, più di mille e cinquecento nella provincia di Savona, che producono oltre trecento milioni di euro di reddito e muovono un indotto con più di quattromila addetti. La prima edizione del catalogo era stata proposta dalla Camera di Commercio nel 1999 (prima non esisteva nulla) e realizzata in collaborazione e compartecipazione di spesa con l’associazione dei produttori FlorAS e l’associazione dei commercianti esportatori ACEA. Nel 2002, esaurita la prima edizione, i Floricoltori associati savonesi (FlorAS), utilizzando opportunamente una occasione di finanziamento regionale, si erano fatti carico di mandare in stampa una seconda edizione del catalogo, aggiornandolo con l’inserimento di nuove schede. Esaurita anche la seconda edizione, la Camera di Commercio, utilizzando finanziamenti del sistema camerale per la promozione economica, tramite la sua azienda speciale operante in ambito agricolo, ha realizzato questa terza edizione, totalmente rinnovata nella grafica, In ■ ■ ■ ■ ■ ampliata a trecentoventotto schede, con traduzioni in francese, inglese, tedesco e russo, per i nuovi mercati dell’Est europeo ed extra europeo già raggiunti dalle imprese commerciali savonesi del comparto floricolo. Si è trattato di un lavoro complesso, appesantito da problemi tecnici dovuti anche all’impiego dei caratteri cirillici, al quale hanno collaborato, oltre a FlorAS e ACEA, molte strutture di natura pubblica e privata e molte persone, con diverse qualificazioni professionali. Ogni scheda del catalogo (due schede per ogni pagina) riporta una o più foto della pianta descritta, in diverse presentazioni commerciali standard, una serie di simboli grafici, il calendario commerciale e di fioritura, il diametro del vaso, la quantità di vasi per pianale di carrello e per carrello intero, il nome latino secondo la classificazione botanica più accreditata, il nome o più nomi comuni in italiano, tedesco, francese, inglese e russo. Alcune pagine introduttive illustrano, in cinque lingue, il sistema produttivo e commerciale floricolo savonese ed evidenziano avvertenze esplicative. Sei indici (in più il latino) individuano le piante con i loro nomi più comuni e la legenda, riportata anche nei risvolti di copertina, spiega il significato dei simboli usati nelle schede, peraltro graficamente studiati per una facilissima lettura intuitiva. Riccardo Galbussera questa pagina, in alto 3) Gloxinia speciosa 4) Euphorbia pulcherrima 5) Calceolaria x herbeohybrida 6) Helianthus annuus 7) Argyranthemum frutescens In questa pagina, a destra: ■ 8) Passiflora alata ■ 9) Dieffenbachia seguine ‘Tropic’ ■ 10) Miltonia x hybrida SONO STATE INVENTARIATE 328 PIANTE Le trecentoventotto schede del catalogo si riferiscono ad altrettante piante, prodotte o commercializzate dal sistema di filiera savonese, ognuna delle quali può presentarsi in molte varianti di offerta commerciale. Secondo le forme di allevamento le piante possono essere: ad alberetto, ad archetto, in balconiera (vasi rettangolari), in basket (vasi sospesi), a cespuglio (la forma più classica), in ciotola, a colonna, a piramide, a spalliera. Ci sono però anche forme speciali espanse (piante di grandi dimensioni) e forme speciali composte (ad esempio abbinamenti tra alberetti e cespugli). Ognuna di queste forme può essere in vasi più o meno grandi, da dieci centimetri di diametro fino a sessanta centimetri. I diametri più usuali sono il quattordici e il diciotto centimetri. Vasi più piccoli del dieci (3,5; 5,5; 7 e 8 centimetri) si usano, in genere, solo per le cactacee e le crassulacee (piante grasse). La combinazione delle specie, moltiplicate per le varietà (ad esempio margherite a fiore bianco o a fiore colorato, giallo o rosa), moltiplicate per le forme di allevamento, moltiplicate per i vasi di vario diametro, dà una gamma quasi infinita di varianti. I produttori savonesi, in particolare quelli dell’Albenganese, dove si concentra la maggior parte della produzione, sono comunque sempre pronti per soddisfare qualunque altra richiesta con nuovi prodotti. LO STAFF REALIZZATIVO DEL CATALOGO PIANTE IN VASO AROMATICHE FIORITE ORNAMENTALI Catalogo del sistema produttivo e commerciale floricolo savonese - Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Savona - Azienda speciale Centro di sperimentazione e assistenza agricola “Franco Ugo” Il catalogo è stato realizzato con il contributo di Unioncamere Roma nell’ambito del progetto miglioramento della competitività della filiera floricola savonese, coordinato dalla dott.ssa Costantina de Stefano della CCIAA di Savona. Progetto e coordinamento editoriale Riccardo Galbussera Realizzazione grafica Fabrizio Gioberti A cura di Riccardo Galbussera, Paolo Barbera, Sandrino Vio Con la partecipazione di Andrea Allavena, Claudio Cervelli, Fiorenzo Gimelli 8 9 Con la collaborazione di Guglielmo Bonaccorti, Gerolamo Calleri, Giorgio Cappato, Giorgio Delfino, Luca Michelis, Associazione FlorAS – Floricoltori Associati Savonesi, Centro regionale servizi per la floricoltura della Regione Liguria, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura – Unità di ricerca per la floricoltura e le specie ornamentali, Consorzio ACEA srl Coordinamento dei servizi fotografici Paolo Barbera, Sandrino Vio Fotografie Giorgio Ammirati, Mauro Della Valle Traduzioni Karin Capezzuoli (Tedesco), OxfordSchool (Francese), Antonella Simonetti (Inglese), Valentina Mennillo (Russo) Stampa Litografia Bacchetta – Albenga Un ringraziamento alle aziende produttrici, le imprese commerciali, tecnici ed operatori del settore floricolo. 10 N° 1/2008 · 22 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Per la serricoltura Impianti eolici per le piccole medie impresedell’agricoltura I pannelli a base di diseleniuro di rame e indio, sperimentati al CeRSAA, sono in grado di erogare 4 KWp e di sostituire i vetri normali LA MICROEOLICO: UN’IDEA PER LE PMI AGRICOLE lo mondiale sono circa una cin- pannelli a base di diseleniu- 1 quantina, mentre i modelli ro di rame e indio (CIS) di prodotti e commercializzati cui abbiamo già trattato in sono un centinaio. un numero precedente di SaFavorire l’introduzione del mi- vona Economica. L’impianto croeolico nella serricoltura, in sperimentale, frutto di una modo che questa possa giovar- collaborazione tra il CeRSAA si della riduzione della dipen- e l’Istituto Regionale per la denza dagli idrocarburi è una Floricoltura di Sanremo, readelle priorità del CeRSAA nel- lizzato grazie ad un finanl’ambito del progetto FLORE- ziamento che la Regione NER e di altre iniziative at- Liguria ha ottenuto dal tualmente in corso. Le mac- MIPAAF, sarà in grado di chine in fase di sviluppo par- erogare circa 4 KWp. L’innotono da quelle già disponibili vazione risiede nell’installasul mercato (figura 1) e di que- zione dell’impianto, del tutto ste si valuta l’aspetto del ren- particolare, innovativa e oridimento energetico, verifican- 2 do l’opportunità di eventuali migliorie per meglio adattarle al particolare campo di impiego. Obiettivo finale è quello di riuscire ad integrare in un sistema ibrido multi sorgente il microeolico assieme al fotovoltaico e alle altre fonti di energia rinnovabile. Gli impianti eolici di piccola taglia, ovvero quelli di potenza compresa tra i 0,3 e i 5 KW possono essere una risorsa per le PMI agricole che hanno necessità di differenziare la fonte di approvvigionamento di energia, di ridurre i costi della fornitura e di garantire una gestione energetica sostenibile della serra. La tecnologia è semplice e consente tempi rapidi di recupero dell’investimento, con un costo attuale – installazione compresa – pari a 5-6.000 €/KW per impianti composti da un solo aeromotore, e più bassi del 20-30% per impianti grandi, con molti aeromotori. Questo costo è concorrenziale con quello degli impianti fotovoltaici. Gli aeromotori eolici di piccola taglia possono essere una fonFOTOVOLTAICO CIS: te rinnovabile di energia inteAL CeRSAA NASCE ressante per le imprese agriIL PRIMO IMPIANTO cole ed in particolare per la SPERIMENTALE serricoltura che si sviluppa in prossimità delle coste del no- È ormai alle battute finali stro Paese e già rappresenta- l’installazione dell’impianto no una realtà diffusa nei pae- fotovoltaico realizzato con si del Nordeuropa come Dani- 3 marca, Germania e Olanda. Nel solo 2004 sono stati installati circa 5.800 Mw di impianti eolici con una crescita del 20% rispetto all’anno prima. Rispetto ai 16 GW della Germania, agli 8 GW della Spagna e ai 3,2 GW della Danimarca, l’Italia è il fanalino di coda, con circa 1 GW di potenza installata. Nell’insieme,con l’eolico l’Europa riduce già oggi di 50 milioni di tonnellate all’anno l’emissione di CO2. Le aziende produttrici di piccole turbine eoliche a livel- mente di 4 mm di spessore, su cui viene disposto il diseleniuro di rame e indio, e di 3 mm di spessore sovrapposto al primo – ha uno spessore totale di 7 mm facilmente integrabile nelle strutture esistenti delle serre. Al fine di limitare l’effetto di ombreggiamento gli stessi pannelli sono stati disposti a file alterne sul tetto di una delle serre di sperimentazione del CeRSAA, realizzando un im- 4 5 ginale, come immaginato dai tecnici del CeRSAA: al posto dei normali vetri di copertura delle serre. Sfruttando, infatti, la possibilità offerta da questo particolare materiale fotosensibile ad essere filmato su vetro secondo necessità, si è scelto di realizzare un pannello fotovoltaico semi-trasparente in cui solo il 50% della superficie dello stesso è occupata dal materiale fotosensibile (figura 2). Il pannello così ottenuto – e realizzato accoppiando due vetri rispettiva- Figura 1. Turbina microelica ad asse verticale. Figura 2. Pannello fotovoltaico semi-trasparente protetto. Figura 3. Fasi di montaggio dell’impianto. Figura 4. Integrazione dell’impianto nella struttura (vista dall’interno). Figura 5. Integrazione dell’impianto nella struttura (vista dall’esterno). pianto che consentirà sia di produrre energia, sia di continuare a produrre fiori e ortaggi. Nei prossimi mesi il lavoro di sperimentazione si concentrerà, quindi, in due direzioni: verificare l’efficienza e la produttività di questo impianto innovativo e originale e quantificare l’effetto limitante – se presente – dell’ombreggiamento sulle colture che vi verranno effettuate sotto. Quantità e qualità dell’ombreggiamento saranno opportunamente verificati nel corso di almeno 12 mesi, durante i quali si succederanno le coltivazioni delle più rappresentative colture orticole e floricole. Al momento, l’unica nota di rilevo è la semplicità con la quale l’impianto è stato montato (figura 3) e la perfetta integrazione dello stesso sulla copertura delle serre (figura 4 e 5), che non ha necessitato di alcuna modifica. Giovanni Minuto N° 1/2008 CENTRO DI SPERIMENTAZIONE E ASSISTENZA AGRICOLA AZIENDA SPECIALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI SAVONA · 23 AZIENDA SPECIALE PER LA FORMAZIONE PROFESSIONALE E LA PROMOZIONE TECNOLOGICA E COMMERCIALE Sempre più all’avanguardia con nuove strumentazioni Nuove prospettiveper il laboratorio chimico e merceologicodella Camera di Commercio La prospettiva è quella di potenziare la struttura per realizzare un servizio di analisi e consulenze per la nostra realtà locale e regionale. Ampliata la gamma delle offerte n dato confortante U emerso da un’apposita indagine svolta presso gli utilizzatori è riferibile alla elevata qualità tecnica delle analisi effettuate, come testimoniato anche dai numerosi riconoscimenti di parte terza ottenuti sia in ambito nazionale che internazionale. Le osservazioni dei clienti riguardavano soprattutto la richiesta di una ancora maggiore elasticità del servizio, nell’ambito delle specifiche necessità legate alle diverse realtà imprenditoriali. A tale proposito, abbiamo curato in modo particolare i rapporti con i nostri interlocutori, dedicando professionalità specifiche per ogni esigenza sia nell’ambito analitico sia nella consulenza scientifica. La nostra filosofia è quella di mettersi al servizio delle imprese in modo concreto e reale, analizzandone le specifiche esigenze e costruendo un progetto personalizzato per ogni azienda che richiede i nostri servizi. Sono stati quindi ideati pacchetti di servizi ed analisi appositamente conformati affinché ogni azienda possa individuare nel laboratorio un efficace supporto per affrontare tutte le esigenze commerciali, amministrative e legislative. I risultati ottenuti nel secondo semestre dell’anno 2007 hanno premiato la bontà della scelta operata. Infatti è sensibilmente aumentato l’interesse delle aziende nei confronti dei servizi offerti dal laboratorio e di conseguenza sono cresciute le richieste di analisi e consulenze. In seguito ai risultati ottenuti e alle informazioni di ritorno ricevute, il laboratorio ha potuto pianificare l’attività per l’anno 2008, identificando i settori cui dedicare maggiormente le risorse a disposizione per affrontare al meglio le crescenti richieste. Per perseguire un miglioramento continuo il laboratorio ha investito in nuove attrezzature e strumenti all’avanguardia, in modo da velocizzare i tempi di analisi ed allinearsi a quanto indicato dall’evoluzione tecnico-scientifica. Negli ultimi due anni il laboratorio ha operato in una struttura in fase di ristrutturazione ed ampliamento che, nono- stante gli ovvi disagi arrecati, consentiranno a breve di realizzare un centro adeguato alle nostre esigenze operative. Un aspetto importante che dovrà essere affrontato riguarda la qualità e il riconoscimento dell’operato del laboratorio. Sin dall’inizio la nostra struttura ha sposato la scelta di qualificare il proprio lavoro mediante i riconoscimenti citati in precedenza, ottenendo da subito la certificazione del proprio sistema di gestione per la qualità secondo la norma UNI EN ISO 9002 e successivamente accreditando le prove maggiormente richieste in conformità alla norma UNI CEI EN 45001. Oggi le due norme sono state sostituite rispettivamente dalla UNI EN ISO 9001: 2000 e dalla UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 cui il laboratorio ha continuato a riferirsi in ambito di certificazione ed accreditamento, ampliando negli anni il numero e la varietà delle prove oggetto dell’accreditamento. L’aspetto qualitativo del servizio offerto è evidenziato anche da altri riconoscimenti ottenuti tra i quali si ricordano l’Autorizzazione da parte del Ministero delle Politiche Agricole ad eseguire per l’intero territorio nazionale delle analisi ufficiali nel settore oleicolo e vitivinicolo e l’iscrizione all’elenco della Regione Liguria dei laboratori che effettuano analisi ai fini dell’autocontrollo per le industrie alimentari. In quest’ottica sono stati individuati nuovi settori normativi di riferimento cui accredi- prodotto con rapporti di prova riconosciuti in ambito nazionale ed internazionale. La prospettiva quindi è quella di valorizzare ulteriormente la nostra struttura, per realizzare un laboratorio di riferi- Nelle foto, analisti al lavoro nei locali del laboratorio chimico merceologico di regione Rollo ad Albenga. In forte crescita l’utilizzo delle aziende a livello provinciale e nazionale per i servizi resi. mento per i servizi di analisi e consulenza, per la nostra realtà locale e per la regione. La gamma delle analisi offerte, già di per sé notevole, può essere ampliata ulteriormente considerando il fatto che la nostra struttura è parte integrante di una rete nazionale di laboratori delle Camere di Commercio italiane, che annovera realtà di eccellenza in ogni settore d’interesse in quanto situate in zone a forte caratterizzazione imprenditoriale (Como e Biella per i tessuti, Vicenza per i metalli preziosi, Lucca per la carta, Udine per i mobili ecc.). Nei prossimi numeri di Savona Economica saranno illustrate in dettaglio le principali attività e le novità riguardanti il nostro operato. Rimaniamo a disposizione per ogni chiarimento ed informazione ricordando i nostri riferimenti: www.lab-sv.camcom.it [email protected] tel e fax 018250960 Luca Medini * *Direttore del laboratorio chimico merceologico Dal secondo semestre dell’anno 2007 il laboratorio chimico merceologico della CCIAA di Savona ha un nuovo direttore. Tra gli obiettivi, la verifica, presso la platea degli utilizzatori, della qualità del servizio offerto, al fine di evidenziarne i pregi ed i difetti. tare l’operato del laboratorio per poter offrire un servizio realmente utile alle aziende che vogliono qualificare il loro te per prodotti freddi. Il deposito funzionerà come un gigantesco freezer di elevata potenza (la temperatura di esercizio può raggiungere 25 gradi sottozero). Inoltre all'esterno sarà predisposta un'area per lo stoccaggio di contenitori frigoriferi, attrezza- ta con colonnine per la fornitura di energia. La decisione di ampliare gli spazi di stoccaggio è dovuta a due fattori. Da un lato all'esaurimento delle disponibilità all'interno dell'ex capannone Fiat, dall'altro al sempre più consistente sviluppo dei traffici contenitori nel porto di Vado Ligure, dove sono attestate sempre più numerose linee “giramondo”. Il Multiterminal, fin qui specializzato nei traffici di caffè e di prodotti coloniali, si accinge a diventare un polo internazionale per l'import di surgelati e di carne di produzione sudamericana. 10:13 Entro la fine di aprile sarà completato a Porto Vado il nuovo grande magazzino climatizzato, realizzato accanto al capannone di Multiterminal (ex Fiat). Cinquemila metri quadrati di superficie, alto 12 metri, il deposito sarà in grado di accogliere 6 mila pallets, in celle separa- 13-03-2008 VISTA SUL FUTURO c Pagina 19 N° 1 - 2008 24