19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 2 • Significato 1: [informazione = dati + istruzioni] insieme dei dati su cui operare e delle istruzioni con cui elaborare tali dati ▶ per esempio, nell’operazione 1+2 sono entità di informazione i numeri 1 e 2 e l’operatore ‘+’ enfasi sulla distinzione tra struttura e descrizione dell’operazione ▶ che si scriva “uno più due” o “1+2” l’informazione è la stessa • Significato 2: [informazione = dati con significato] ciò che si ottiene dai dati a cui è stato attribuito un significato ▶ per esempio, i numeri 1 e 2 sono semplici dati; diventano entità di informazione solo quando si stabilisce che si riferiscono, per esempio, a mele o a portaerei enfasi sulla distinzione tra forma e contenuto Come è abituale nelle STIC, adottiamo qui il significato 1 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 3 Le tecnologie di successo sociale producono strumenti utilizzabili anche da chi non ne conosce i dettagli di funzionamento, grazie alla presenza di un’appropriata interfaccia utente (user interface, UI) Approccio “a scatola chiusa” (black box): interazione con la scatola (la UI dello strumento) e non con il suo contenuto • lo strumento è più facilmente usabile • ma rischia di essere sotto (e in certi casi anche mal) utilizzato e quindi, in certi casi… Approccio “dall’alto verso il basso” (top-down): • aprendo il coperchio della scatola si trovano altre scatole • si continuano ad aprire coperchi fino a giungere al livello di dettaglio richiesto 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 4 • Molti strumenti sono stati progettati e realizzati per trattare informazione: ▶ le matite servono per scrivere (non per trasferire grafite su carta) ▶ i violini servono per suonare (non per produrre onde acustiche) • A differenza di questi, i calcolatori sono dispositivi programmabili Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC • Ma cosa significa programmabile? 19/12/2015 5 le mele nel cesto le mele nel cesto Ma l’informazione può essere più che indicale… 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 6 • La programmabilità di un dispositivo attiene alle modalità con cui esso gestisce informazione • Per esempio, per risolvere questo problema, si può: ▶ provare e riprovare (= operare direttamente sul sistema da trasformare) ▶ fare i conti a mente (= operare senza un supporto fisico) ▶ fare i conti con carta e penna (= operare con supporti passivi) ▶ fare i conti con una calcolatrice (= operare con supporti “rigidi”) ▶ oppure … 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 7 Per gestire informazione, si opera su dati mediante istruzioni: a mente supporto materiale mente carta e penna dati X dati istruzioni X istruzioni calcolatore supporto materiale mente supporto materiale mente X calcolatrice X supporto materiale dati X dati X istruzioni: X istruzioni: X X istruzioni: esecuzione istruzioni: controllo 19/12/2015 esecuzione controllo Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC mente X 8 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 9 • Blaise Pascal (1623-1662) dispositivo meccanico (ingranaggi azionati da una manovella) per l’esecuzione di somme e sottrazioni • Gottfried Wilhelm von Leibniz (1646-1716) introduce anche moltiplicazioni e divisioni (calcolatrice a quattro funzioni) • Charles Babbage (1792-1871) progetta e realizza un “difference engine” ▶ calcola tabelle di numeri utili per la navigazione ▶ unico algoritmo: polinomiale alle differenze finite ▶ output: fori su una piastra di rame (schede perforate) 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 10 • Charles Babbage (1792-1871) macchina programmabile: “analytical engine” ▶ Formata da quattro parti: store (memoria: 1000 celle × 50 cifre) mill (unità di calcolo: 4 operazioni + trasferimento dati) input (lettore schede) output (perforatore schede) ▶ Con istruzioni di controllo per cambiare il flusso di esecuzione a seconda del valore positivo o negativo di un numero ▶ Nasce il ruolo del programmatore: Ada Augusta Lovelace ▶ Troppo avanzata per la tecnologia del tempo: troppi errori hardware (ruote dentateInformatica di precisione) 19/12/2015 e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 11 • Konrad Zuse (Germania, anni ’30 e ’40) ▶ Realizza macchine calcolatrici automatiche basate su relè elettromagnetici ▶ Distrutte dal bombardamento di Berlino del 1944 • John Atanasoff (Iowa State College, anni ’30) ▶ Macchina basata sull’aritmetica binaria ▶ Memoria basata su condensatori rinfrescati periodicamente ▶ Troppo avanzata per la tecnologia disponibile (problemi HW) • George Stibbitz (Bell Labs, anni ’30) ▶ Calcolatore più primitivo rispetto a quello di Atanasoff, ma funzionante (presentato a una conferenza nel 1940) • Howard Aiken (Harvard, anni ’40) ▶ Riprende il lavoro di Babbage e lo implementa sfruttando la tecnologia dei relè elettromagnetici. Nel 1944 completa il Mark I: 19/12/2015 un’istruzione eseguita ognie cultura 6 secondi Informatica dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC input e output su/da nastro di carta perforato 12 • Negli anni ’40 si sviluppa una nuova tecnologia: le valvole termoioniche rendono obsoleti i relè elettromagnetici • COLOSSUS (Inghilterra 1943) ▶ Primo calcolatore digitale elettronico ▶ Usato per decifrare i messaggi segreti tedeschi ▶ Segreto militare per 30 anni, perciò ininfluente • ENIAC (Mauchley ed Eckert - USA 1946) ▶ Electronic Numerical Integrator And Computer 000 valvole e 1500 relè per un peso complessivo di 30 t 19/12/2015 ▶ Composto da 18 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 13 • Partecipa al progetto ENIAC • Due intuizioni fondamentali: ▶ memorizzare i programmi in forma digitale nella stessa memoria dei dati per rendere più semplice la programmazione (rispetto all’utilizzo di cavi e interruttori) ▶ utilizzare l’aritmetica binaria invece di quella decimale (due valvole per bit invece di dieci per cifra) • Il suo progetto (macchina di von Neumann) è ancora oggi alla base di quasi tutti i calcolatori digitali 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 14 • Un calcolatore deve essere in grado di: ▶ ▶ ▶ ▶ ▶ eseguire istruzioni su dati controllare il flusso dell’esecuzione memorizzare i dati su cui operare memorizzare successioni di istruzioni interagire con gli utenti e con eventuali altri sistemi Sottosistema di interfaccia Comunica con utenti o con altri dispositivi Sottosistema di memorizzazione Memorizza dati e istruzioni Sottosistema Ha due funzioni: di elaborazione 1. eseguire le istruzioni 2. controllare il flusso dell’esecuzione Sottosistema di interconnessione 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 15 ambiente da controllare sensori attuatori calcolatore locale automazione rete interfaccia utente calcolatore remoto 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 16 a c b f e d • Ciclo a-f ▶ interazione tra un utente e un calcolatore ▶ esecuzione locale di un programma o accesso a documentazione locale • Ciclo a-b-e-f ▶ interazione tra un utente e un calcolatore remoto, mediata da un secondo calcolatore in rete con il primo ▶ esecuzione remota o distribuita di un programma o accesso a documentazione remota • Ciclo a-b-c-d-e-f ▶ interazione tra utenti mediata da calcolatori ▶ esecuzione distribuita e cooperativa di un programma o scambio di documentazione 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 17 1. Input: dati e istruzioni 2. Elaborazione 3. Output: dati (risultati dell’elaborazione) e quindi, il calcolatore si può intendere come una black box: Input 19/12/2015 calcolatore Output Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 18 Ricevendo una richiesta dall’utente, il calcolatore svolge in successione due attività: • controlla di essere in grado di interpretare il comando, cioè di riconoscere il comando come corretto e corrispondente a un’azione che è in grado di eseguire • se il controllo ha dato esito positivo, esegue l’azione associata al comando e, quando richiesto, presenta il risultato all’utente Invece di inviare al calcolatore un comando per volta, l’utente può scegliere di creare una successione di comandi (= programma) e inviarla al calcolatore, che autonomamente è in grado di interpretare ed eseguire il programma stesso, un’istruzione per volta 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 19 L’utente-programmatore e il calcolatore devono parlare uno stesso linguaggio Un’opzione potrebbe essere di “insegnare al calcolatore” a comprendere (= interpretare ed eseguire comandi espressi in) una lingua storico-naturale come l’italiano o l’inglese • Vantaggi: ▶ lingue semanticamente ricche, e quindi sicuramente in grado di esprimere i comandi ▶ lingue già note all’utente • Svantaggi: ▶ lingue semanticamente ricche, e quindi a rischio di ambiguità ▶ lingue complesse da insegnare / imparare 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 20 Comando: “nella frase l'informatica, che in inglese è detta 'computer-science', è interessante anche se difficile metti in grassetto la parola X” • X: “è” ambiguo: quale delle due “è”? • X: “in decima posizione” ambiguo: “computer-science” conta come una o due parole? Comando: “se la condizione A è vera esegui l’istruzione B e poi esegui l’istruzione C” • ambiguo: C deve essere eseguito comunque o solo se A è vera? 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 21 Un’opzione alternativa: • creare un linguaggio “di programmazione”, dedicato alla comunicazione con il calcolatore • Vantaggi: ▶ linguaggio progettato specificamente, e quindi efficiente ▶ linguaggio non ambiguo • Svantaggi: ▶ linguaggio formalizzato, e quindi strutturalmente diverso dalle lingue storico-naturali ▶ linguaggio non noto all’utente 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 22 Comando: “se la condizione A è vera esegui l’istruzione B e poi esegui l’istruzione C” • ambiguo: C deve essere eseguito comunque o solo se A è vera? Lo stesso comando viene riscritto in un linguaggio di programmazione si disambigua: if(A) { B; } C; se A è vero esegui B; in ogni caso quindi esegui l’istruzione C 19/12/2015 if(A) { B; C; } se A è vero esegui sia B sia C Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 23 Sebbene si consideri abitualmente che oggetto del calcolo sono numeri, i calcolatori operano anche su dati non numerici, come testi, immagini, musica… Un problema di elaborazione di dati non numerici è riconducibile a calcolo numerico se per prima cosa i dati vengono codificati nella forma di numeri Per esempio, un testo può essere convertito in una successione di numeri grazie al Codice ASCII: spazio 32; ‘A’ 65; ‘B’ 66; …; ‘a’ 97; ‘b’ 98; … e quindi: “ciao mondo” 99 105 97 111 32 109 111 110 100 111 Data questa codifica, un problema come: trasformare una frase scrivendo con l’iniziale maiuscola tutte le parole che la compongono (per cui “ciao mondo” dovrebbe diventare “Ciao Mondo”) è effettivamente un problema di calcolo 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 24 Se il linguaggio di programmazione adottato contiene un’istruzione words_uppercase(), il problema si risolve semplicemente: words_uppercase(“ciao mondo”) Altrimenti, è il programmatore a dover “scomporre” il problema in sottoproblemi più semplici, per esempio: 1. identifica le parole da cui la frase è costituita 2. per ogni parola, metti il suo primo carattere in maiuscolo Data la successione: 99 105 97 111 32 109 111 110 100 111 •la prima istruzione corrisponde a individuare nella successione le sotto-successioni di numeri separate dal numero 32 •la seconda istruzione corrisponde sottrarre 32 al primo elemento di ogni sottosuccessione, Una volta codificati numericamente i dati in ingresso, il problema viene dunque risolto mediante semplici istruzioni come “se … è uguale a … allora …”, “somma … a …”, e così via 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 25 Non ogni problema ammette una soluzione calcolabile • Quali problemi ammettono una soluzione calcolabile? • Esistono problemi calcolabili che i calcolatori non sono in grado di risolvere? • Esistono problemi che solo certi calcolatori sono in grado di risolvere? cioè: esistono tipi diversi di calcolatori in relazione alla loro capacità di risolvere problemi? 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 26 Ipotesi: il calcolo è una trasformazione di dati, in cui l’output è determinato univocamente dall’input attraverso una funzione: input f output = f(input) Per esempio, 1+2*3 e 4+5*6 sono due casi particolari della stessa funzione f(x,y,z)=x+y*z Ipotesi: le funzioni complesse possono essere scomposte come successioni di funzioni più semplici Per esempio: f x,y,z x + x+y*z y z 19/12/2015 * Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 27 Un sistema di calcolo molto semplice: • un nastro organizzato in celle in ognuna delle quali è scritta una barra o nulla e con codifica “unaria” (1 “ / ”; 2 “ // ”; 3 “ /// ”; … • un sistema di lettura e scrittura che opera in base a regole della forma: se sei nello stato ... e nella cella hai letto ..., allora nella cella scrivi ..., passa nello stato ... e spostati nella cella ... Per esempio, il nastro: … / / / / / … codifica i numeri 2 e 3, e il calcolo della funzione x+y si può realizzare in questo modo: … 19/12/2015 / / / / / … … / / / / / Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC … 28 Intorno al 1930 l’inglese Alan Turing e lo statunitense Alonso Church proposero la seguente tesi: ogni funzione “naturalmente considerata calcolabile” è calcolabile da una macchina di Turing La conseguenza è sorprendente: l’insieme delle funzioni calcolabili è lo stesso per tutti i calcolatori; le differenze di capacità tra calcolatori sono: • quantitative (= tempo di calcolo) • e non qualitative (= tipo di funzioni calcolabili) 19/12/2015 Informatica e cultura dell’informazione – capitolo 0 – Introduzione a STIC 29