Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia FOGLIO INFORMATIVO L'instabilità di spalla Trattamento chirurgico artroscopico o aperto sec. Latarjet L'articolazione gleno-omerale è la più mobile del corpo umano, con possibilità di movimento in tutti i piani dello spazio. Per questa sua peculiare caratteristica risulta essere l'articolazione più soggetta a lussazioni, con un'incidenza dello 0,7 % negli uomini e dello 0,3% nelle donne. Per lussazione si intende un evento traumatico che causa la perdita dei rapporti reciproci tra i capi articolari di un'articolazione. Lo slittamento delle due estremità ossee causa in molti casi la rottura, almeno parziale, della capsula e dei legamenti che stabilizzano l'articolazione. Talvolta a tali lesioni si associano quelle della cartilagine articolare o delle ossa e, in casi fortunatamente molto rari, di vasi e nervi. La terapia in acuto di una lussazione prevede il ripristino dei corretti rapporti articolari con apposite manovre, che vengono eseguite dall'ortopedico in pronto soccorso. Per quanto riguarda la lussazione di spalla (Gleno-omerale), la letteratura è dibattuta per quanto riguarda il proseguimento delle cure dopo la riduzione, anche se sembrerebbe utile il posizionamento di un tutore in abduzione di 15°-20° per circa 20 gg per permettere un adeguata guarigione della capsula articolare. In base all'età del paziente, la dinamica del trauma, le esigenze funzionali e l'instabilità soggettiva ed oggettiva residua dopo il primo episodio si possono prospettare al paziente sia una soluzione chirurgica che una conservativa. In linea di massima se la sintomatologia non è rilevante e se le esigenze funzionali non sono estremamente elevate si opta per un iniziale trattamento conservativo, cioè recupero assistito da fisioterapista dell'articolarità e del tono muscolare. Purtroppo però, soprattutto nei soggetti giovani e sportivi, si ha un rischio non indifferente di nuove lussazioni, con episodi che tipicamente diventano più frequenti e ravvicinati, fino a diventare particolarmente invalidanti (Le lussazioni possono avvenire anche durante il sonno o con semplici movimenti di elevazione ed extrarotazione). Per questo motivo l'intervento chirurgico viene preso in seria considerazione fin dal secondo episodio di lussazione e diventa sempre più raccomandato al moltiplicarsi degli episodi. Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia “instabilità di spalla trattamento chirurgico artroscopico REV 0 Pagina 1 di 4 Approfondimenti strumentali Nella maggior parte dei casi si hanno inizialmente a disposizione le radiografie eseguite in pronto soccorso durante l'evento acuto di lussazione. Queste immagini possono essere integrate con proiezioni più specifiche ma di più difficile esecuzione come la Bernangeau, la West-point per le lesioni di Bankart e la Stryker View per indagare le lesioni di Hill-Sachs. La risonanza magnetica permette di indagare tutte le lesioni dei tessuti molli associate ma sottostima il difetto osseo, pertanto non rappresenta l'esame di prima scelta. L'indagine TC rappresenta invece l'indagine più ricca di informazioni per indagare quantitativamente e morfologicamente il difetto omerale e glenoideo. Negli ultimi anni si è inoltre diffusa la TC eseguita con metodologia “PICO”, che confronta la superficie glenoidea dalla spalla controlaterale sana con quella malata, permettendo di calcolare con precisione l'entità del difetto osseo e quindi una programmazione accurata dell'intervento chirurgico. Indirizzo terapeutico Una volta ottenute tutte le informazioni cliniche ed eseguiti tutti gli approfondimenti strumentali è possibile definire il trattamento ottimale per il paziente. In linea di massima vengono inquadrati i paziente in due distinti gruppi, il primo senza lesioni ossee e il secondo con perdita di sostanza ossea glenoidea o omerale. I pazienti senza lesioni ossee o con minime perdite di sostanza vengono solitamente trattati artroscopicamente, con stabilizzazione con piccole ancorette che sono disponibili sul mercato in materiali metallici o riassorbibili. Il trattamento artroscopico ha un più elevato caso di fallimenti nel caso di instabilità con perdita ossea superiore al 20% della superficie articolare della glena, in particolare se associate a lesione di Hill-Sachs. In questi pazienti è più efficace quindi eseguire un intervento open, cioè con una piccola incisione cutanea, che prende il nome di Tecnica Secondo Latarjet, dal nome del chirurgo francese che per primo la descrisse. Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia “instabilità di spalla trattamento chirurgico artroscopico REV 0 Pagina 2 di 4 Intervento artroscopico Intervento Sec. Latarjet Nelle lesioni ossee intermedie la decisione non può che derivare da un approfondito colloquio con il paziente riguardo le sue esigenze, abitudini ed aspettative funzionali. Eventuali condizioni morbose concomitanti che costituiscono ulteriore fattore di rischio …………………………………………………………………………………………………........... ………………………………………………………………………………………………………… Il protocollo riabilitativo post-operatorio L'indirizzo post-operatorio consiste nell'immobilizzazione dell'arto operato in un tutore in rotazione neutra per 4 settimane con chinesi attiva di gomito, polso e mano. Dopo circa 1 settimana sarà possibile dismettere temporaneamente il tutore per eseguire esercizi pendolari e caute mobilizzazioni passive con assistenza da un fisioterapista. Dopo 4 settimane circa sarà possibile la mobilizzazione attiva-assistita insieme alle terapie fisiche standard. Il recupero completo verrà ottenuto a circa 3 mesi dall'intervento per le attività a bassa-media richiesta funzionale, mentre l'attività sportiva traumatica sarà possibile non prima di 4-5 mesi dall'intervento. Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia “instabilità di spalla trattamento chirurgico artroscopico REV 0 Pagina 3 di 4 Eventuali rischi e complicanze Nel postoperatorio possono osservarsi degli ematomi intra-articolari che provocano dolore per distensione della capsula; si tratta di quadri che si risolvono autonomamente nella grande maggioranza dei casi senza nessuna manovra aggiuntiva. Alla rimozione del tutore e all'atto di iniziare la fisioterapia possono sussistere delle rigidità articolari post-operatorie legate anche all'inevitabile periodo di immobilizzazione col tutore. La risoluzione di questi quadri è uno degli obiettivi della fisioterapia che segue il periodo di immobilizzazione. La possibilità di nuova lussazione a seguito di procedura chirurgica è descritta essere in letteratura di circa il 5-10%, solamente di poco più elevata rispetto alla spalla sana. Si associano alla procedura i consueti rischi legati alle procedure anestesiologiche, come edema polmonare e pneumotorace, seppur in percentuali estremamente basse. Altro rischio estremamente raro è la possibilità di ipossia cerebrale legato all'ipotensione indotta durante la procedura. Il rischio di tromboembolia polmonare legato a procedura artroscopica sulla spalla è descritto essere dello 0,01%, tale percentuale non giustifica nella routine clinica l'utilizzo di profilassi con eparine a basso peso molecolare. Il rischio infettivo è limitato, ma un'eventuale infezione potrebbe richiedere terapie antibiotiche successive all'intervento anche per periodi prolungati. Prima dell'intervento è previsto un colloquio con il medico anestesista per una corretta analisi dei fattori di rischio individuali e per chiarire qualsiasi dubbio inerente la tipologia di anestesia e analgesia post-operatoria. Il personale del reparto di ortopedia è sempre a disposizione per chiarimenti e delucidazioni riguardo l'intervento e le cure post-operatorie Data......................................... FIRMA DEL PAZIENTE ……………………………………………………………………….. NOTA BENE In caso di acquisizione del consenso con la collaborazione di mediatore - interprete è richiesta, oltre alla firma del paziente, anche quella del mediatore stesso per attestare che il paziente ha compreso quanto contenuto nel foglio informativo dati identificativi del mediatore (nome cognome e data di nascita) ………………………………………………………………………………………………………… FIRMA DEL MEDIATORE INTERPRETE ………………………………………………………………………………………………………… Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia “instabilità di spalla trattamento chirurgico artroscopico REV 0 Pagina 4 di 4