ETA’ DEL BAROCCO
E NUOVA SCIENZA
SEICENTO
• Secolo di aspri conflitti: post Concilio di Trento
mondo della Controriforma vs mondo riformato.
• Nessun aspetto della vita sociale e del singolo
viene risparmiato.
• Crisi delle antiche certezze ed emergenza di
una nuova coscienza della realtà e del mondo,
Assetto politico europeo
• Impero spagnolo vs potenze atlantiche
(Francia, Inghilterra, Olanda)
• Pace dei Pirenei (1659) declino della
Spagna e ascesa della Francia
• Nuovo sviluppo scientifico nei paesi
riformati, mentre all’opposto il processo
controriformistico blocca sul nascere gli
impulsi innovativi della scienza.
• Condanna di Galilei, Sant’Uffizio, 1633
• Capacita’ innovativa vs immobilita’, o quasi
dettatta dalla difficolta’ (o meglio differente
volonta’) dei paesi cattolici a seguire le nuove
spinte mondiali, spregiudicate e svuotate delle
antiche certezze.
• Trasformazioni sociali e ideologiche,
trasformazione del ruolo dell’intellettuale nella
società.
• Principio di tolleranza religiosa nei paesi
riformati (Pace di Vestfalia 1648, fine della
Guerra dei Trent’anni)
• Moderna concezione liberale dello stato
PUNTI COMUNI
• Il principale punto in comune tra tutte e due le
parti è la coscienza della crisi degli antichi
modelli come condizione indispensabile di
proposte innovative e vitali.
• Disorientamento rispetto a una nuova tendenza
mondiale
• Scontro tra nuove libertà e vecchi poteri
IL CANTO DEL CIGNO
• Fino al 1630-40, Italia all’avanguardia nel
proporre una nuova poetica: il Barocco
letterario.
• Pratica della ricerca scientifica (La
scienza nuova di Galilei)
• Il Seicento riscrive non solo il panorama
geopolitico, ma l’universo intero
Scoperte scientifiche
• 1609 Galilei scopre i satelliti di Giove. Colpo
definitivo al modello geocentrico
• Scoperta dei rilievi lunari. Sostanziale
omogeneità dei corpi celesti,
• elimina la distinzione Cielo - Terra, alto – basso,
perfetto-imperfetto, divino-umano
• La letteratura barocca abbandona le distinzioni
tra generi alti e bassi dando vita ad una
contaminazione dei modelli (es. Poema
eroicomico)
Disorientamento e innovazione
• Il modello eliocentrico comporta la
diffusione di un disorientamento generale
e profondo.
• L’uomo del Seicento scopre di non essere
al centro dell’universo, perde ogni forza la
fede rinascimentale nella possibilita’ di
riprodurre sulla Terra, in modo definitivo,
attaverso l’operare umano, l’ordine e
l’armonia del modello celeste.
Due modelli operativi
• Modello statico della tradizione, di cui il
Rinascimento e’ l’ultima complessa
sistemazione, irrigidita dalla controriforma
• Modello dinamico: aperto al mutamento e
all’innovazione, rappresentato da Galilei,
nell’osservazione del mondo, dai Barocchi
nel mondo artistico-letterario.
Strutture politiche sociali ed
economiche
• Vestfalia 1648: sconfitta dell’impero
Asburgico sei due rami spagnolo e
austriaco e della Controriforma.
• Conquista delle liberta’ individuali e inizio
della societa’ moderna
• Fine di un progetto di monarchia
universale.
• Vittoria della Francia, sviluppo dell’Inghilterra e
dell’Olanda. Il baricentro dell’Europa si sposta
sulle nazione del centro.
• Supremazia di nuove organizzazioni sociali e
statali
• Al centro degli stati moderni non sta il modello
della monarchia Spagnola, ma quello dello Stato
centralizzato e assoluto, ma laico di Luigi XIV, e
il modello della monarchia costituzionale inglese
post rivoluzione del 1688.
• 1581 dichiarazione di autonomia delle Sette
province dei Paesi Bassi
• 1588 distruzione dell’Invincibile Armata
spagnola da parte degli Inglesi
• Crollo del regno spagnolo di Filippo II
• Le continue guerre determinano un
progressivo impoverimento e crisi
economica e pestilenze…
• con conseguente creazione di una larga
fascia di nulla tenenti e popolazione
affamata.
• Vaste e sanguinose rivolte popolari.
Italia
• Crisi commerciale e produttiva. Spostamento
delle rotte commerciali, alla fine del Seicento
l’Italia e’ una nazione che esporta solo prodotti
agricoli.
• Relativa scarsita’ dei capitali non permette di
reggere la competenza dei nuovi paesi
emergenti e marittimi.
• I capitali si riversano nell’acquisto di grandi
proprieta’ agricole, in particolare quelle con
rendita e titolo nobiliare
Centri di produzione e diffusione
della cultura
LE CORTI: ridimensionamento progressivo
delle risorse dei principi italiani per la
promozione della vita culturale all’interno
degli Stati regionali.
Uomo di cultura: prestazioni burocratiche e
amministrative specialistiche.
Pittore e architetto.
• Esigua minoranza di letterati.
• Aspirazione del letterato a svincolare la
propria attivita’ dalla protezione di un
principe.
• Via praticata solo da pochissimi come il
Marino che godono di una fama tale da
passare da un corte all’altra.
• Il primo periodo: poesia barocca e
divulgazione delle nuove teorie
scientifiche.
La chiesa
• Potenziamento e completamento della
politica culturale della Chiesa.
• Incapacita’ delle forze laiche di proporre
un progetto alternativo unitario di portata
generale.
• Diffusione di scuole e seminari e centri
educativi interni alla struttura ecclesiastica.
• Allargamento del numero di intellettuali
che divengono chierici.
• Editoria: il vasto e libero mercato che iniziato
nel 400 si espande nel 500 offrendo
all’intellettuale una nuova collocazione
autonoma.
• Nel 600 c’è un controllo rigorosissimo da parte
della Chiesa.
• Censura preventiva
• Riconversione dei cataloghi
• Nascita di opere di consumo, appositamente
prodotte per un pubblico ampio di collocazione
sociale medio bassa.
• Ulteriore spinta ad accentuare un nuovo tipo di
produzione letteraria sempre piu’ destinata ad
un pubblico elevato.
• Accademia: piccole corti dotate di un loro
cerimoniale, piccolo gruppo di pari solidali e
compatti nel garantirsi a vicenda onore e
reputazione.
• Sostanziale separazione dal potere e dalle
istituzioni, sostanziale isolamento rispetto ai
problemi drammatici della realta’ del tempo.
• Veneziana accademia degli Incogniti (romanzieri
libertini)
• Firenze 1582 Accademia della Crusca
• Lincei
• Accademia del Cimento
IL BAROCCO
visione del mondo
• Portoghese Barroco (perla irregolare) / Baroco,
termine della filosofia scolastica, per indicare un
sillogismo difettoso.
• Amore per l’anomalia naturale e per l’anomalia
logica
• Senso di vuoto venutosi a creare nel sistema
conoscitivo e nuova ricerca e sperimentazione
• Nelle arti figurative la finzione prevale sulla
riproduzione.
diverse spiegazioni del termine “barocco”
baroque: in francese è sinonimo di bizzarro,
barroco:
in portoghese indica una
perla di forma irregolare, scabra, non
sferica
diseguale e in pittura indica un un dipinto in cui
le proporzioni non vengono rispettate e la
rappresentazione segue il capriccio dell’artista
barocco:
in italiano
indica una forma di
sillogismo, usato dalla
Scolastica, in cui il rigore
formale contrasta con la
debolezza del contenuto
tutte le spiegazioni
rimandano all’idea di
irregolarità, bizzarria,
illusorietà e contrastano con
gli attributi della classicità,
come armonia ed equilibrio
• Analogia e metafora divengono nuove
coordinate conoscitive: solo il simbolo e’
adatto a spiegare fenomeni cosi’
sfuggenti.
• Galileo: la natura e’ un libro scritto in
caratteri matematici. Scienza Nuova.
• Si cerca una nuova chiave di
interpretazione unitaria della realta’
• Astrattezza concettuosa e compiacenza
tecnica.
• Individuare gli strumenti con cui attuare il
distacco dal mondo della tradizione
classica
• Contrasto tra difensori della classicità e
difensori del primato della modernità
• Costringe lo scrittore barocco a
riconoscere il collegamento tra gli
strumenti espressivi impiegati e la
concezione del mondo che lo scrittore
scopre, esprime e propone al lettore.
LA FUNZIONE DELLA VISTA
• Tutto il reale viene sottoposto sotto la
lente dell’osservazione. Il pittore barocco,
come lo scienziato, come il poeta, pone
tutta la realta’ e le sperienze della vita
all’esame della vista e dell’occhio.
• Vengono osservate cose della realta’ mai
osservate o riprodotte prima.
Caravaggio, Canestro di frutta (1596)
L'opera è in netto contrasto con i canoni della tradizione ed evidenzia la ricerca del naturale,
perseguita dal Caravaggio, che riproduce in modo fedele oggetti, frutti, foglie attraverso un
disegno nitido e preciso (…)
In
questo dipinto alcuni critici hanno cercato significati che vanno al di là di una semplice lettura
degli elementi realistici rappresentati: le foglie fresche in contrapposizione ad altre secche; i
frutti turgidi e maturi accanto ad altri bacati alludono al dualismo esistenziale "tra vitalità e
disfacimento, tra floridezza e morte".
ANALOGIA E METAFORA
• Piu’ si pone l’accento sulla varieta’
dell’esperienza meno le conoscenze
tradizionali risultano efficaci per spiegare
una realta’ fantasmagorica e in continua
evoluzione.
• Ricerca di somiglianze nascoste di
analogie segrete tra l’occhio e la mente =
nuova mappa conoscitiva del mondo.
IL SIMBOLO
• Soltanto il simbolo appare efficace per spiegare
fenomeni sfuggenti
• Soltanto metafora e allegoria sono strumenti utili
all’artista per decifrare una realta’ ormai
rivelatasi ingannevole ai sensi.
• Galileo: “La verita’ e’ scritta nel libro della natura
in caratteri matematici” – Scienza Nuova =
trasposizione del metodo matematico ad una
scienza (la Fisica) a cui non erano mai stati
applicati prima.
• Matematica - fino ad allora scienza astratta – ora
vocabolario unitario della realta’ materiale.
ESAGERAZIONE, ASTRAZIONE E
TECNICISMO
• Queste caratteristiche dell’arte e della
poesia barocca ci appaiono come
estranee, perche’ non percepiamo quale
sia la loro origine storica
• Esse sono il prodotto di un doloroso
travaglio di sperimentazione che le nuove
condizioni del mondo impongno.
INTELLETTUALISMO BAROCCO
• L’attenzione al momento inventivo e
tecnico sollecitata dal Barocco favorisce la
presa di coscienza dell’autonoma funzione
conoscitiva della letteratura e della
dimensione personale, profondamente
seria, dell’operazione creativa.
LA QUESTIONE DELLA LINGUA
• SOLUZIONE DEL BEMBO: adottare il
fiorentino letterario (Dante, Petrarca e
Boccaccio) come scelta unitaria per la
lingua letteraria di tutta la penisola.
• Ottima soluzione in un punto di comune
accordo sul principale volgare italiano.
FATTORI FRENANTI
• Permanere della divisione politica
• Progressiva perdita di importanza politica
e quindi linguistica di Firenze
• Rafforzamento del latino al quale la chiesa
controriformata affida la liturgia e
l’insegnamento. Distanziamento ulteriore
tra chi sa leggere il latino e chi no.
ESITI
• In tali condizioni la lingua letteraria resta
qualcosa di avulso dalla realta’ e dallo
svolgimento quotidiano della vita. Una lingua
eminentemente scritta, patrimonio di pochissimi.
• Le discussioni linguistiche del Seicento
resteranno sempre confinate entro questi limiti
• Il privilegio dato dal Barocco al nuovo, allo
strano, all’irregolare opera anche sul piano
linguistico – penetrano numerosi ispanismi e
francesismi.
REAZIONI SEICENTESCHE
• 1. Ramo del PURISMO: difesa della
tradizione linguistica a oltranza dalla
corruzione dei nuovi tempi.
• 2. Ramo DIALETTALE: opposizione
esplicita ad una lingua letteraria sentita
come una sorta di diaframma, di muro tra
la parola e la vita. Tuttavia questo fa
emergere ancor piu’ l’impossibilita’ di
trovare un’alternativa valida e altrettanto
forte al fiorentino letterario.
ALLA RICERCA DI UN CANONE
• LEONARDO SALVIATI, fiorentino, fonda
l’ACCADEMIA DELLA CRUSCA e ne
ispira il celebre VOCABOLARIO.
• Criterio di stesura del vocabolario:
l’italiano si identifica con la lingua letteraria
del fiorentino del 300.
• Ma nell’estenzione ad autori successivi,
logicamente, questo filtro restringeva il
canone linguistico ai soli fiorentini
lasciando fuori una grande parte
importantissima della letteratura italiana
EDIZIONI DEL VOCABOLARIO
DELLA CRUSCA
• 1612 – Vocaboli e espressioni del Trecento e di
quei pochissimi autori che si erano rifatti
rigorosamente all’indicazione del Bembo
(Esclusione del Tasso!). Modello ideale della
lingua, bloccato nel tempo, svincolato
dall’effettivo uso linguistico.
• Escludeva automaticamente tutto il settore
innovativo della scienza e della tecnica
• 1623 – La tensione restauratrice si affievolisce,
viene riaccolto Tasso.
• 1691 – Ulteriormente ampliata e rinnovata
accoglie molti autori del Quattro e del
Cinquecento
UN BAROCCO MADE IN ITALY
• Inizio del Seicento, l’Italia e’ il teatro delle prime
sperimentazioni barocche.
• Questo primato letterario garantisce ancora per
la prima parte del secolo una discreta rilevanza
europea del nostro paese.
• Se il Manierismo aveva rappresentato l’inizio
dello sgretolamento di un sistema di regole
non piu’ giustificato dall’esperienza di vita e
dagli orientamenti profondi degli scrittori, il
Barocco letterario nasce e si definisce come
consapevole e volontaria rottura con quegli
ideali di equilibrio e di composizione delle
tensioni che la realta’ generale del mondo
rende sempre meno credibili e praticabili.
MODERNISMO
• Questo nuovo sentimento si incarna in una
volonta’ di superamento violento e ad ogni
costo dei vecchi modelli costituiti
dall’insieme delle regole ricavate dalla
letteratura prescrittiva della Poetica di
Aristotele fatta a meta’ del 500, snaturate
dal manierismo.
• Critica ad Ariosto e Tasso, preannuncio
della critica all’immobilismo del modello
ALESSANDRO TASSONI
• Esempio eloquente di questo spirito modernista
in direzione anticlassicista e’ rappresentato dal
Tassoni il quale definisce la corrente
antagonista come:
“la stitichezza… di una mano di zucche secche [I
petrarchisti] che non vogliono che sia lecito dir
cosa che non sia detta da lui, ne’ diversamente
da quello ch’egli disse, ne’ che pur fra tante sue
rime, alcuna ve n’abbia che si possa dir meglio”
• Un esempio significativo e’ la sua Secchia
Rapita
GIOVAN BATTISTA MARINO
• Da un altro aspetto prende avvio la critica
del Marino, che rifiuta di subordinare la
ricerca del piacere estetico all’utilita’
pedagogica che era stata fino a quel
momento lo scopo attribuito all’attivita’
poetica.
• Elimina l’elemento del “dovere” caposaldo
della cultura controriformata
MARINO: UN NUOVO TRIBUNALE
PER L’OPERA
• Non solo Marino nega la validita’eterna delle
regole, ma sottrae il giudizio sulla validita’ ai
critici per affidarlo direttamente ai lettori.
• Dei lettori Marino apprezza la quantita’ non la
qualita’
• “la vera regola cor mio bello è saper rompere le
regole a tempo e luogo, accomodandosi al
costume corrente e al gusto del secolo.”
• Con Marino il poeta, ormai svincolato dalla
corte, trova un suo nuovo ruolo sociale
divenendo il portavoce delle vaste e generiche
esigenze di rinnovamento presenti nella societa’:
da ripetitore di contenuti tradizionali a testimone
della crisi e assertore della nuova sensibilita’.
LA LIRICA BAROCCA:
MARINO E I MARINISTI
• Marino diviene il punto di riferimento di
tutta la produzione poetica del secolo.
Marinista diviene in Italia sinonimo di
Barocco
• Prima caratteristica di questa nuova
poetica e’ l’ampliamento del campo
tematico e un’accentuata varieta’ dei temi.
LA LIRICA BAROCCA:
MARINO E I MARINISTI
• Esempio: nella poesia d’amore si amplia
enormemente la gamma delle
raffigurazioni della donna,
tradizionalmente ridotta a un figurino
bidimensionale. (ora si trova spazio per la
vecchia, la zoppa, la sdentata, la sorda, la
cieca…). La donna viene colta inoltre nei
diversi atti della vita quotidiana. Caratteri
sempre esclusi dalla rappresentazione
tradizionale.
LA LIRICA BAROCCA:
MARINO E I MARINISTI
• La ‘meraviglia’ comporta velocita’ di
associazioni e la proposta di una varieta’
infinita di oggetti e di relazioni; porta in
primo piano l’ “ingegno” dello scrittore,
mobilita’ in un rapporto di complicita’ le
facolta’ intellettive del lettore chiamato a
risolvere piccoli e sorprendenti enigmi.
LA LIRICA BAROCCA:
MARINO E I MARINISTI
• EMANUELE TESAURO: teorico della poetica
della “meraviglia, attribuisce alla metafora una
fondamentale funzione conoscitiva. Questa
figura retorica diviene cosi’ il centro
dell’esperienza poetica.
• La ricerca di un’emozione attraverso un gioco
intellettuale diviene lo scopo della poesia
barocca.
• I canzonieri barocchi non sono piu’ raccolte
organiche di componimenti che rappresentano
un percorso di maturazione, ma una collezione
di frammenti che chiamano in causa tutta
l’intelligenza in una ripetizione continua di
occasioni di meraviglia e di emozioni per la
varieta’.
LA LIRICA BAROCCA:
MARINO E I MARINISTI
• CRITERI ORGANIZZATIVI: la costruzione tipica
del sonetto marinista vede lo sviluppo,
attraverso un incalzante numero di metafore
iniziale, di una serie di “concetti” che si conclude
con una metafora di ordine piu’ ampio.
• E’ il rincorrersi incalzante di domande, risposte,
nuovi dubbi, nuove domande, nuove risposte…
senza la speranza di raggiungere mai un
approdo certo, una definizione del reale.
• Metaforismo e metamorfismo sono strettamente
legati in questo momento storico della nostra
cultura.
LA LIRICA BAROCCA:
LA POESIA CLASSICISTA
• Esperienza che nasce in chiave
antimarinista, ma nei fatti non troppo
distante, risente anch’essa del momento di
crisi culturale e si afferma piu’ che altro
come gusto letterario.
• Sostanzialmente si ribellano alla pretesa
marinista di ridurre tutto il patrimonio
classico a mera enciclopedia di temi
poetabili, necessita’ di subordinare la
propria liberta’ a regole di ordine
superiore.
TOMMASO CAMPANELLA
• E’ la sua un’esperienza piuttosto isolata.
Frate calabrese, in lui la metafora diviene
lo strumento che illumina l’uomo nel suo
progredire verso la costruzione di un
mondo nuovo.
• Egli propone in pieno accordo con la
natura un’esperienza di cristianesimo
radicale e superamento dell’egoismo
• Potente concretezza e ricorso a voci
popolari fanno della sua poesia un unico
del Seicento.
IL POEMA LIRICO DI MARINO:
L’ADONE
• Il poema nasce nell’arco di vent’anni per
aggregazione di materiali compositi e tratti dalle
fonti piu’ disparate.
• Adone fa innamorare di se’ Venere attirandosi la
gelosia di Marte che lo fa assalire da un
cinghiale, che lo ferisce a morte.
• Dilatazione eccezionale delle digressioni, piu’
ampie del racconto. Evidente disinteresse
dell’autore al racconto, mira alla sua estinzione.
Rifiuto dell’ordine tradizionale e delle gerarchie
funzionali della tradizione.
• Poema del lusso e della lussuria
IL POEMA LIRICO DI MARINO:
L’ADONE
• La creazione ininterrotta di una catena di
sensazioni, sorretta da una fitta rete di
metafore e di concetti.
• Il tessuto connettivo va ricercato sul piano
formale e linguistico, nei procedimenti
musicali messi in atto.
Di fronte alle novita’ astronomiche di
Keplero e di Galilei, la poesia secentesca
ha fatto quanto alla poesia era concesso
di fare: rappresentare non per effati
[assiomi, sentenze] ma per figure, non per
contenuti, ma per forme di contenuti. Cosi’
il Marino si indusse a modellare un poema
che e’ esso stesso un sistema
copernicano, ed obbligo’ il lettore a viverci
dentro.
(Pozzi)
LA PROSA SCIENTIFICA:
GALILEI E LA SUA SCUOLA
• Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
di Galileo Galilei propone una radicale
innovazione della prosa scientifica.
• Impostazione dialettica della nuova scienza, che
fonda la veridicita’ delle sue affermazioni sul
confronto tra ipotesi e dati sperimentali, sul
confronto e sullo scontro di ipotesi provvisorie,
non puo’ che rifiutare come inadeguato e
fuorviante lo schema coerente ma chiuso del
trattato, che comporta l’esposizione dei dati
acquisiti e interpretati secondo criteri assoluti, da
parte di un maestro che non crea ma trasmette
conoscenze.
Galilei
• Perfetto dominio degli strumenti retorici e
letterari.
• Linguistica, retorica e scienza.
• Costruzione ed esemplificazione di un nuovo
metodo di esposizione, analogo a quello messo
a punto in campo scientifico.
• Comedia filosofica, carattere drammatico.
• Ogni certezza raggiunta e’ destinata a essere
superata nel tempo.
GALILEI E LA SUA SCUOLA
• Scelta del volgare, contrariamente all’uso
del tempo, dimostra la finalita’ aperta al
contributo di tutti.
• Nella seconda meta’ del secolo seguira’
l’impegno del maestro una serie di autori
ascrivibile in quella che possiamo definire
la scuola galileiana.
LETTERATURA DRAMMATICA,
TEATRO E SPETTACOLO
• La funzione della vista esaltata in poetica e dalla
nuova scienza, crea i presupposti per la
cscienza della finzione costituita dall’apparenza
della vita.
• Cogliere la realta’ che si cela dietro le
apparenze: il teatro del mondo allude alla
precarieta’ dell’esistenza. Nel teatro il pubblico
vede trasferite la drammaticita’ e l’ipocrisia
dell’esistenza.
SVILUPPO EUROPEO DEL
TEATRO
• William Shakespeare, Calderon de la
Barca, Corneille, Racine, Moliere.
• Niente di paragonabile si puo’ ritrovare in
Italia, ma due forme nuove si attestano
come contributo totalmente italiano al
teatro Barocco:
• Commedia dell’Arte
• Melodramma
SVILUPPO ITALIANO
• Commedia dell’Arte e Melodramma sono
destinati a svincolarsi sempr piu’ dal
mondo della letteratura.
• Nascita dei primi teatri pubblici a
pagamento (San Cassiano, Vezia 1637),
fuori dalle corti, nascita di impresari, attori
e tecnici professionisti.
• Da fenomeno d’elite a spettacolo per un
largo pubblico.
LA COMMEDIA DELL’ARTE
• 1545 – fondazione della prima compagnia
di attori professionisti i “comici dell’Arte”
nel senso di mestiere.
• Abilita’ assicurata da un lungo tirocinio.
• I membri della compagnia gestiscono in
proprio l’intera operazione teatrale:
organizzazione, allestimento, la recita.
• Materiali presi in parte dalla tradizione
della commedia rinascimentale, dal
folklore e dalla novella.
• Intramontabile modello dello sviluppo e
della complicazione progressiva che si
concludono immancabilmente in un lieto
fine.
• Specializzazione dell’autore in un aparte
fissa, sullo schema degli eterni tipi che
dalla commedia di Plauto era arrivato fino
al pubblico del 500 (vd. Mandragola).
• Da qui le MASCHERE della Commedia
dell’Arte:
• Pantalon de’ Bisognosi: vecchio avaro,
mercante veneziano.
• Dottor Balanzone: il pedante professore
dell’Universita’ di Bologna.
• Capitan Spaventa o Capitan Matamoro:
soldato spaccone.
• Arlecchino: personaggio della comicita’ o
della religiosita’ contadina arcaica.
• Tutto si basava sull’improvvisazione, a cui
gli attori erano allenatissimi,
improvvisazione che seguiva canovacci che
segnavano alcuni punti cardine da cui
doveva passare l’intreccio, e si costituiva di
una tecnica raffinata frutto dell’esperienza e
di un repertorio di lazzi tradizionale.
• Arte tuttavia molto accurata e assai lontana
dall’ingenuita’ popolaresca.
• Fornira’ un patrimonio tecnico ad autori
successivi come Moliere e Goldoni.
IL MELODRAMMA
• O Dramma per musica. In esso
confluiscono elementi teatrali, musicali e
letterari.
• Frutto di una rivalutazione delle monodia
• Desiderio vivo tra alcuni musicisti di
protare la propria arte al grado di
perfezione espressiva raggiunto dal Tasso
nella resa del sentimento.
• I contenuti e l’impianto teatrale vengono
invece dal dramma pastorale.
• Il canto e’ contenuto in “forma di cosa
mezzana” tra il recitativo e il canto
spiegato.
• Nato per un pubblico di palazzo incontro’
presto il favore di un largo pubblico.
• Già a meta’ secolo accoglie contenuti
comici ed eroici e presenta la tendenza ad
intrecci complessi.
• Progressivo prevalere della musica sulle
altre due forme artistiche.
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