Prof. Renato Ricci Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche Università Politecnica delle Marche via Brecce Bianche I-60131 ANCONA Tel. 071 2204758 Fax. 071 2204770 Mobile: 336245306 Mail: [email protected] Aerodinamica delle Turbine Eoliche Corso di Aerodinamica e Gasdinamica A.A. 2009/2010 Docente: Prof. Renato RICCI Indice degli Argomenti Trattati Classificazione degli aerogeneratori. Teoria della variazione della quantità di moto assiale per il calcolo del limite teorico alla conversione di energia eolica (Teoria di Betz). Caratteristiche delle Macchine Reali. 2 Tipologie di Aerogeneratori In base alla disposizione dell’asse di rotazione: Turbine ad asse orizzontale HAWT Rotore Darrieus Rotore Savonius (Horizontal Axis Wind Turbines) Turbine ad asse verticale VAWT (vertical Axis Wind Turbines) In base alla modalità di funzionamento: Macchine funzionanti a portanza Macchine funzionanti a resistenza In base alla velocità di rotazione (solo a portanza): Macchine veloci (mono-bi-tri pala, bassa solidità) Multipala Americano Macchine lente (più di quattro pale, alta solidità) In base al tipo di regolazione della potenza: (solo per HAWT) Pitch control (variazione angolo di calettamento della pala) Passive stall control (autoinduzione dello stallo graduale ) 3 HAWT-VAWT Split-type Savonius 4 Aerogeneratori a Resistenza Translating Drag Device La Potenza estratta all’albero della macchina è il prodotto della resistenza aerodinamica D per la velocità di traslazione v. La resistenza dipende dal CD del dispositivo e dalla sua velocità relativa ur rispetto al vento: ur = (u-v) Potenza = Forza × Velocità : P = D ⋅ v Coefficiente di Resistenza : C D = D (A ⋅ q ) = D (1 2 ρur2 AP ) p r 1 Potenza Ottenuta: P = C D ⋅ ρ AP (u-v)2 ⋅ v 2 1 Potenza Disponibile: Pd = ρ AP u 3 2 Perchè il modello fisico sia sostenibile la velocità relativa deve essere maggiore di zero ovvero: v < u. 5 Aerogeneratori a Resistenza Definiamo il fattore di potenza come il rapporto tra la potenza estratta e la potenza del vento che agisce su di un area pari a quella proiettata nella direzione ortogonale ad u del dispositivo. Possiamo allora scrivere: 1 2 ρ A (u-v) CD ⋅ v P 2 p Cp = = = 1 Pd ρ Ap u 3 2 2 v ⎛ v⎞ = C D ⋅ ⋅ ⎜ 1 − ⎟ = C D (1 − λ )2 ⋅ λ u ⎝ u⎠ Avendo indicato con λ = v u il rapporto cinetico o tip-speed ratio Per trovare il massimo del coefficiente di potenza basterà risolvere l’equazione: dC p dλ = −2C D (1 − λ ) ⋅ λ + C D (1 − λ 2 ) = 0 ⇒ λ= 1 3 Inserendo nell’ espressione del Cp il valore del teep-speed ratio così trovata si ha: ⎛ 4⎞ C pMAX = ⎜ ⎟ ⋅ C DMAX ⎝ 27 ⎠ 6 Esempio: Aerogeneratori a Resistenza Noti: La Velocità del vento: 9 m/s Il Coefficiente di Resistenza CD: 2 Si Determinino: Il Massimo Coefficiente di Potenza Cp La Velocità di Traslazione v per cui si ottiene il massimo Cp C pMAX = 4 27 C DMAX = 4 27 ⋅ 2 = 0.296 1 v u λ Cp = = ⇒ v = = 3 [m / s] MAX 3 u 3 7 Aerogeneratori a Portanza Translating Airfoil Il profilo “vede” una velocità relativa Vrel che è la somma vettoriale della velocità del vento u e della velocità di traslazione v=ωr, avendo indicato con r la posizione radiale del profilo e con ω la velocità angolare del rotore. L’angolo d’attacco α dipende da r (a parità di u e ω) ed in particolare diminuisce all’aumentare di r. Poiché si vuole mantenere lo stesso valore di angolo di attacco effettivo (quello di massima efficienza del profilo) su tutte le sezioni, la pala di un HAWT è sempre svergolata geometricamente. 8 Aerogeneratori a Portanza la svergolamento geometrico viene fatto in modo da aumentare α ( che tenderebbe a diminuire) verso l’estremità. Questo si ottiene diminuendo il pitch angle β verso la punta della pala (rotazione oraria dalla base alla punta). Quando il raggio passa da r ad r’>r l’angolo di attacco diminuirebbe fino al valore α’ affinché ciò non accada β deve essere diminuito opportunamente al variare del raggio. 9 Aerogeneratori a Portanza La Potenza sarà data da: P = S ⋅ ω r = ( L sin φ − D cos φ )ω r utilizzando i coefficienti adimensionali ⎛1 ⎞ L = C L ⎜ ρVrel2 ⎟ A ⎝2 ⎠ ⎛1 ⎞ D = C D ⎜ ρVrel2 ⎟ A ⎝2 ⎠ che sostituite nella precedente espressione forniscono: Curve Caratteristiche del Profilo 1 P = ρ A C LVrel2 sin φ − C DVrel2 cos φ ω r 2 La potenza disponibile nel flusso è : 1 PD = ρu 3 A 2 Si può così calcolare il Coefficiente di Potenza della sezione di pala: ( ) ( ) C LVrel2 sin φ − C DVrel2 cos φ ω r Vrel2 P ωr CP = = = C sin φ − C cos φ ( L ) 3 D PD u3 u3 u 10 Aerogeneratori a Portanza Analizzando il triangolo delle velocità si evidenzia che: ωr 1 ⎫ λ= = u tan φ ⎪ 2 ⎪⎪ V ω r ωr ωr u λ ⎛ ⎞ 2 2 2 2 rel ⇒ = 1 + = 1 + λ ⇒ cos φ = = ⋅ = Vrel = u + (ω r ) ⎬ ⎜⎝ ⎟⎠ u u Vrel u Vrel 1 + λ2 ⎪ ⎪ u = Vrel sin φ ⎪⎭ Sostituendo nell'espressione del C P : P Vrel2 ωr u ωr ⎞ 2 ⎛ CP = = (CL sin φ − CD cos φ ) = (1 + λ ) ⎜ CL − CD ⎟ λ ⇒ PD u 2 u Vrel ⎠ ⎝ Vrel ⎛ λ λ2 ⎞ CP = (1 + λ ) ⎜ C L − = λ 1 + λ 2 (CL − CD λ ) ⎟ 1 + λ2 1 + λ2 ⎠ ⎝ 2 Derivando ed uguagliando a zero si ottiene: dCP =0 dλ ⇒ λ= 2 CL 3 CD 11 Esempio: Aerogeneratori a Portanza Noti: La Velocità del vento: 9 m/s Il Coefficiente di Resistenza CD: 0.1 Il Coefficiente di Portanza CL: 1 Si Determinino: Il Massimo Coefficiente di Potenza Cp. La Velocità di Traslazione V per cui si ottiene il massimo Cp. La relazione con un Aerogeneratore a resistenza. λ MAX = u v=ωr Vrel 2 CL 2 = ⋅10 = 6.67 3 CD 3 2 CPMAX = λ MAX 1 + λ MAX (CL − CD λMAX ) ⇒ CPMAX = 14.97 λ MAX ω ωr = u CP CP ⇒ ω r MAX = λ MAX u ≅ 60 [m / s] Airfoil ≅ 50 DragDev. MAX 12 Teoria del Disco Attuatore per Eliche Propulsive RANKINE Ipotizza il flusso attraverso un’elica come Irrotazionale. Di conseguenza un’elica può aggiungere al fluido solo pressione e quantità di moto in direzione assiale. Escludere la rotazionalità porta a sovrastimare l’effetto propulsivo dell’elica, in quanto tale energia cinetica rotazionale non viene convertita meccanicamente dal rotore. E’ il punto di vista di un’ ”Osservatore Lontano” che non è in grado di vedere la rotazionalità della scia. Per tale osservatore l’elica in movimento è una superficie uniforme avente un numero infinito di pale di corda infinitesima: DISCO ATTUATORE 13 Teoria di Albert Betz Betz nel 1920 pensò di utilizzare la teoria di Rankine applicandola, però, ad un’elica “motrice”, sotto le seguenti ipotesi: Fluido incomprimibile Fluido Inviscido Flusso irrotazionale (osservatore lontano) Flusso Stazionario Rotore con numero infinto di pale (disco attuatore) In tali condizioni le uniche azioni che il disco può esercitare sul fluido sono: diminuire la pressione statica e la sua quantità di moto assiale. L’analisi dello “streamtube” associato al moto dell’aria attraverso il rotore conduce, nel caso dell’elica motrice, alla considerazione che deve verificarsi necessariamente un’espansione della scia a monte del rotore stesso. Infatti la variazione di quantità di moto, evidenziata dalla diminuzione di velocità dopo il rotore, non può essere localizzata in un’unica sezione del tubo di flusso ma deve avvenire con continuità lungo di esso. La diminuzione di pressione statica è invece localizzata nella sezione del rotore, a valle il flusso recupera pressione fino al di flusso indisturbato. 14 Teoria di Betz Volume di controllo fisso nello spazio. Studiamo la variazione di q.d.m. associata al flusso di massa che lo attraversa in direzione assiale. L’ipotesi del Disco Attuatore porta a: un progressivo aumento di pressione in ingresso fino a pin>p una caduta di pressione in corrispondenza dell’uscita del rotore pout<p un successivo recupero, fino alla pressione del fluido indisturbato p2=p1 una progressiva diminuzione della velocità del fluido che attraversa lo streamtube V2<V<V1 V1 V2 Il disco attuatore si comporta come un ostacolo poroso: produce una perdita di carico causando una variazione di quantità di moto assiale. (ostacolo permeabile in un flusso subsonico). 15 Teoria di Betz Notiamo che tra le sezioni 1-1 e l’ingresso così come tra le sezioni di uscita e la 2-2 vale l’equazione di Bernoulli, mentre la forza esterna presente tra le sezioni “in” e “out” la rendono inapplicabile tra queste sezioni. Possiamo così scrivere le seguenti equazioni: - Conservazione della Massa (streamtube) V1 A1 = VA = V2 A2 Ipotesi: Fluido Incomprimibile, Inviscido, assenza di forze esterne e flusso stazionario, irrotazionale - Conservazione della Q. di M. fra (1) e l’ingresso del Disco V12 V2 P1 + ρ = Pin + ρ 2 2 - Conservazione della Q. di M. fra l’uscita del Disco e (2) V2 V22 Pout + ρ = P1 + ρ 2 2 V12 V22 Pin − Pout = ρ −ρ 2 2 La differenza di pressione tra monte e valle del Disco induce una Resistenza di Forma T (l’unica possibile con le ipotesi date) T = (Pin − Pout )A = ρ A(V12 − V22 ) 2 16 Teoria di Betz Dal punto di vista dell’Osservatore Lontano la Resistenza offerta dal Disco Attuatore è pari alla variazione della Quantità di moto assiale : Uguagliando le 2 espressioni della Resistenza si giunge a: L’ equazione precedente stabilisce soltanto che la velocità in corrispondenza del rotore è intermedia tra quella di ingresso e uscita. Conoscendo solo V1 non posso calcolare la distribuzione di velocità nel tubo di flusso. Froude introdusse un fattore “a” noto nella teoria delle eliche come Retardation Factor o Axial Induction Factor mediante il quale è possibile descrivere la velocità in corrispondenza del Disco in funzione della velocità in ingresso: 17 Teoria di Betz Il valore di a è inoltre limitato, in questa trattazione, infatti non potendo essere V2 negativa ma al più nulla si ha: amax=0,5 e quindi bmax=1. Nota la distribuzione di velocità in funzione di a possiamo calcolare la potenza fornita al disco Potenza fornita al Disco: V12 − 0 V12 Pmax = ρVA = ρVA Potenza Massima (V2=0): 2 2 V12 − 0 V13 Potenza Max. Ideale (V2=0 V=V1): Pmax id = ρV1 A = ρA 2 2 Pe V (V12 − V22 ) 2 CP = = = 4a(1 − a) Fattore di Potenza: Pmax id V13 Rendimento: Pe (V12 − V22 ) η= = = 4a(1 − a) 2 Pmax V1 18 Teoria di Betz Nel caso delle turbine eoliche il rendimento è un parametro poco significativo visto che perde il consueto significato economico, essendo il fluido di processo gratuito. Il Fattore di Potenza è invece il parametro principale che descrive le prestazioni di una turbina eolica. Nella teoria di Betz (monodimensionale) entrambi i parametri dipendono esclusivamente dal fattore di induzione assiale a . Massimizzazione del CP Il Cp massimo teorico non è 1 (limite teorico alla conversione ) Massimizzazione di η 19 Teoria di Betz 1.00 0.8889 0.90 Rendimento 0.80 0.70 0.5926 0.60 0.50 0.40 Fattore di Potenza 0.30 0.20 0.10 0.00 0.00 0.10 0.20 0.30 0.3334 0.40 0.50 Axial Induction Factor (a) L’efficienza ha un andamento sempre crescente con a (poco significativa), mentre il fattore di potenza presenta un massimo. Derivando l’espressione del Coefficiente di Potenza rispetto al Fattore di Induzione Assiale, e ponendo la derivata uguale a zero, otteniamo un massimo del Cp per a=1/3. Sostituendo il valore di a pari ad 1/3 si otterranno i valori riportati nel riquadro in alto a destra, che rappresentano i limiti teorici di massima sfruttabilità del vento secondo l’approccio monodimensionale. 20 Esempio – Teoria di Betz Si calcolino: Si prenda un aerogeneratore avente le seguenti caratteristiche: Raggio dell’elica: 5 m Velocità del vento: 4 m/s Retardation Factor: 0.2 Tip Speed Ratio: 4 λ=ωR/V= 4 Area A del rotore = ? Velocità V2=? Cp=? Velocità V =? Coeff. Potenza Rendimento η =? Potenza Pe =? Potenza Pmax = ? Potenza Pid =? Spinta T Vel. Angolare ω =? =? Il tip-speed ratio è il parametro che mette in relazione la velocità del vento con la velocità di rotazione della macchina. In funzione di tale grandezza vengono in genere diagrammate tutte le caratteristiche della turbina e mediante il quale si effettua la classificazione tra macchine veloci e macchine lente. 21 Osservazioni sulla Teoria di Betz Osservazioni alla Teoria 1. La scia del rotore viene considerata Irrotazionale, di conseguenza il Fattore di Betz sarà il valore massimo raggiungibile dal Fattore di Potenza di qualunque aerogeneratore reale. Il 59,26% della potenza disponibile è un limite teorico alla conversione di energia eolica (Limite di Betz o di Lanchester-Betz) . Nella pratica le turbine eoliche raggiungono valori di Cpottimale pari a circa il 70-80% del Fattore di Betz (40 ÷ 47%), e questo avviene quando tali turbine operano nelle condizioni ottimali di funzionamento. 2. La teoria del disco attuatore, Irrotazionale non è in grado di correlare la potenza estratta dal fluido con l’elemento meccanico che la estrae, ossia l’elica. E’ quindi impossibile caratterizzare la macchina in funzione: del numero di giri, del numero di pale e delle grandezze aerodinamiche generate dall’elica. 3. Ricordiamo che per la conservazione della massa non si ha variazione di quantità di moto assiale attraverso il disco, solo la pressione statica subisce una diminuzione; dal successivo recupero di pressione in scia si genera la diminuzione di quantità di moto del volume di controllo. 22 Fattore di potenza per macchine reali Parte dell’energia del vento viene trasformata in energia cinetica rotazionale della massa d’aria, che si manifesta nella generazione di una scia a valle del rotore (slipstream). Nel caso reale è ovvio quindi che il Fattore di Potenza dipenda dalla velocità del vento e da quella tangenziale di rotazione. E’ infatti dalla composizione di queste che dipende il modulo della velocità relativa e l’angolo di flusso Φ ωr 1 λ= = u tan φ Grafico Sperimentale Cp Turbina 1,65 MW 0.500 Cpmax =0,459 0.375 Cp Nella realtà le azioni aerodinamiche del fluido, che producono la rotazione delle pale, impongono una certa rotazionalità al flusso diminuendo la frazione di energia cinetica disponibile per a conversione in energia meccanica. 0.250 0.125 0 0 5 10 15 20 Velocità Vento [m/s] IL Cp reale è molto minore del limite di Betz Il fattore di potenza in generale è diagrammato in funzione della velocità del vento o del parametro Tip Speed Ratio definito come: rapporto tra la velocità tangenziale di estremità e la velocità del vento incidente. Vrel2 = u 2 + (ω r)2 23 Fattore di potenza per macchine reali Una spiegazione dell’andamento qualitativo del CP al variare di λ può essere desunta dagli andamenti delle azioni aerodinamiche nella figura sottostante, nella quale senza perdita di generalità si è assunto β=0 (ovvero α=Φ) ed ω= cost. (ovvero λ inversamente proporzionale ad u). Rispe&o alla condizione di λo&=λ ,all’aumentare di u, λ diminuisce ed α aumenta avvicinando il profilo allo stallo. Questo provoca la diminuzione del CP. Rispe&o alla condizione di λo&=λ,al diminuire di u, λ aumenta ed α diminuisce, diminuendo la portanza. Questo provoca la diminuzione del CP. 24 Fattore di potenza per macchine reali E’ del tutto intuitivo che il valore del Cp per una macchina reale dipenderà dalle caratteristiche geometriche del rotore, in particolare dalla superficie frontale di esso che il fluido incontra. Questa viene individuata da un parametro detto Solidità del Rotore σ definito come il rapporto tra la superficie delle pale e l’area “spazzata” dal rotore. E’ evidente che all’aumentare del λott (λ di massimo Cp) risultano più efficienti macchine a bassa solidità. Questo introduce un legame inverso tra velocità di rotazione e solidità a parità di potenza ovvero a parità di diametro. 25 Rotori Veloci e Rotori Lenti La relazione precedentemente introdotta tra CP, λ e σ permette di classificare le turbine eoliche in base alla loro velocità di rotazione e di tradurre tale classificazione in termini di solidità del rotore. Infatti, sarebbe auspicabile che la turbina lavorasse sempre al λ=λott (λ di massimo CP) e questo comporta una diversa velocità di rotazione ottimale al variare della solidità del rotore. • Macchine Veloci λott elevato • Macchine Lente λott basso Bassa Solidità Elevata Solidità La distinzione a parità di potenza tra rotori veloci (bassa σ) e rotori lenti (elevata σ) non è una semplice classificazione delle macchine ma comporta importanti conseguenze dal punto di vista del momento delle forze aerodinamiche di avvio (velocità del vento di partenza) e dell’impatto ambientale delle macchine (impatto visivo ed acustico) 26 Numero di pale delle moderne HAWT Solidità Locale del Rotore σ c(r) ⋅ B σ= 2π r c(r) è la corda del profilo al raggio r B è il numero di pale I Moderni Aerogeneratori ad asse orizzontale sono bipala o tripala. Confrontando il C P di tali rotori mediante il grafico a lato, a parità di potenza, possiamo fare le seguenti considerazioni: Un basso valore della solidità produce un andamento della curva piatto, il fattore di potenza varia poco attorno al massimo. Il valore massimo di Cp è piuttosto basso Un alto valore di solidità produce una curva appuntita, quindi sensibile alle variazioni di λ e con un elevato valore del fattore di potenza. Il rotore tripala rappresenta la soluzione ottimale in termini di solidità. Si può comunque notare che nel caso di rotori con più di tre pale il valore del massimo non si discosta molto da quello del tripala ma la velocità del vento a cui esso viene raggiunto è notevolmente più bassa. Nonostante il dominio commerciale dei tripala, esiste la concreta possibilità di utilizzare rotori a 4-5 pale per applicazioni di potenza nel caso di distribuzioni di velocità del sito aventi un basso valore della media. 27 Numero di pale delle moderne HAWT 1. Macchine Tripala: Sono la tipologia dominante sul mercato, sono preferibili in termini di prestazioni, in termini stabilità dinamica del rotore ed in termini di impatto visivo. Infatti, a parità di potenza (stesso diametro) una macchina tripala ruota più lentamente di un bi o mono pala generando meno fastidio alla vista e minor rumore. 2. Macchine Bipala: Presentano problemi al carico dinamico poiché quando la pala superiore sopporta il massimo carico, quella inferiore è sottoposta al minimo carico, subendo anche l’effetto di schermo della torre. Per questo devono dotarsi della tecnologia “teetering hub”. Ruotano a velocità più alta del tripala generando maggiore impatto visivo e sonoro. Si risparmia il costo di una pala. 3. Macchine Monopala:Presentano tutti i problemi del bipala, sia di carico dinamico che di impatto ambientale, avendo una velocità di rotazione ancora maggiore di questo tipo di rotore. Si risparmia il costo di due pale ma è necessario inserire un contrappeso Il differente impatto ambientale a parità di potenza è decisivo nella scelta. Questo spingerebbe verso macchine con un maggior numero di pale, in grado di ruotare più lentamente, partire ad una velocità del vento più bassa e fornire la massima potenza ad una velocità del vento più bassa, con riduzione modesta del Cp. 28 Altri Parametri Adimensionali La potenza non è l’unico parametro meccanico importante per la caratterizzazione degli aerogeneratori, accanto a tale grandezza è necessario conoscere la Spinta T (Thrust) che il fluido esercita sul disco rotorico e la Coppia Aerodinamica M che si applica all’albero “lento” della macchina. Entrambe queste grandezze vengono rappresentate mediante i coefficienti adimensionali: CT e CM Il Coefficiente di Spinta CT CT = T 1 ρ AV12 2 = 4a(1 − a) Derivando rispetto ad “a” ed eguagliando a 0 si ottiene il valore di a in condizioni di massima spinta ed il valore massimo di CT 29 Altri Parametri Adimensionali Utilizzando teorie più complesse, che considerino anche l’equazione di conservazione del momento angolare è possibile dimostrare il forte legame tra il CT ed il regime di scia dietro l’aerogeneratore. Sia l’espansione della scia che il regime di moto che in essa si genera (vortici) dipendono da CT e da “a”. CP e CT in funzione di “a” nella teoria monodimensionale Incremento dell’area di scia all’aumentare del CT Rappresentazione della Scia di un Aerogeneratore 30 Altri Parametri Adimensionali Limiti di validità della teoria La teoria di Betz che giustfica l’andamento del coefficiente di thrust è valida per valori di a (axial induction factor) fino a 0.3 (0.2 in alcuni casi). Al di là di tale valore vengono adottate correlazioni empiriche (Glauert). 31 Altri Parametri Adimensionali Il Coefficiente di Coppia CM 1 P = ρ ACPV13 = ω M ⇒ 2 P 1 2 ρ AV13CP ⇒M = = = Fattore di Potenza CP=4a(1-a)2 ω ω 2 ρ AV13a(1 − a)2 = ⇒ Tip-speed Ratio λ=ωR/V1 ω M 4a(1 − a)2 CP ⇒ CM = = = 2 1 2 ρ AV1 R λ λ N.B.: Il momento aerodinamico è quello generato dalla forza tangenziale agente sulle pale rispetto all’asse di rotazione, non è in relazione con il momento aerodinamico dei profili anche se il simbolo che indica il coefficiente di momento è lo stesso. Il Coefficiente di Momento risulta di grande importanza per determinare la minima velocità del vento di partenza della macchina; esso è legato sia alle caratteristiche aerodinamiche delle pale che al loro numero. Il CM dipende tuttavia anche da caratteristiche meccaniche e di funzionamento della turbina (accoppiamento con il generatore, velocità di rotazione). In un confronto a parità di potenza il momento aerodinamico è funzione della velocità di rotazione ovvero della solidità (macchine veloci e macchine lente). E’ infatti intuitivo che fissata la potenza della macchina (macchina motrice) all’aumentare della velocità di rotazione diminuisce la coppia sviluppata all’albero. 31 Altri Parametri Adimensionali Il Coefficiente di Coppia CM Il CP di un aerogeneratore è in genere compreso tra 0,25 e 0,5 mentre i valori di tip-speed ratio di funzionamento possono andare da valori inferiori all’unità fino ad oltre 10 (λ di fuga). La variabilità di λ è di conseguenza molto più elevata di quella di CP. Si può in generale dire che macchine funzionanti a basso λott hanno un elevato coefficiente di momento, viceversa macchine funzionanti ad alto λott hanno un CM più basso. In figura a lato sono rappresentate le curve di CM e CP di una macchina con λott=1 (turbina B) ed una con λott=5 (turbina A). Dall’analisi dei diagrammi si evidenzia come pur avendo le due turbine un valore di CPmax paragonabile il coefficiente di momento sia sensibilmente diverso. • Macchine Veloci λott elevato • Macchine Lente λott basso Bassa Solidità Elevata Solidità Basso CM Elevato CM 32 33 34 35 36 37 38 39 Profili per turbine Eoliche WT1 Profilo per mini-turbine eoliche sviluppato presso il Dipartimento di Energetica (UNIVPM), sezione di radice. 40 Profili per Turbine Eoliche WT4 Profilo per mini-turbine eoliche sviluppato presso il Dipartimento di Energetica (UNIVPM), sezione di estremità. 41 42 43 44 45 46 47 48 Direzione di Traslazione Orizzontale V è la velocità del vento 49 50 Macchine Direct Drive Al vantaggio in termini di potenza estraibile si aggiunge un vantaggio di natura tecnica ed economica: potendo infatti ruotare l’albero del generatore elettrico ad una qualsiasi velocità angolare, non è più necessario il moltiplicatore di giri (macchine direct drive). 4 3 2 Questo permette di semplificare la struttura della navicella e di risparmiare il costo dell’ingranaggio. Aumentano tuttavia per tali macchine i costi dell’elettronica di potenza destinata al controllo dell’energia in uscita 1 5 1) Motori yaw 2) Generatore a magneti permanenti 3) Meccanismo attuazione passo pale 4) Anemometro 5) Pala 51