IL BILANCIO DELLA
TRUST COMPANY e il
RENDICONTO AI
BENEFICIARI
PROF. ALBERTO QUAGLI
UNIVERSITA’ DI GENOVA
DITEA
Prof. A. Quagli - Università Genova
1
Le questioni contabili
Trustee
PRIVATO
Disponente
PRIVATO
Rendiconto trust
IMPRESA
(per i beni
dell’impresa)
2214, 2423
Rendiconto trust
+ Bilancio
disponente
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T. C.
(IMPRESA)
=> bilancio
(2214, 2423)
Rendiconto trust
+ Bilancio T.C.
Rendiconto trust
+ Bilancio T.C
+ Bilancio
disponente
2
Indice intervento
n
n
n
Il bilancio della Trust Company italiana
La contabilizzazione per l impresa disponente
Il rendiconto ai beneficiari
Profili generali (data, destinatari, )
n Capitale e reddito
n Imposte (cenni)
n La vita del trust: istituzione, variazioni del capitale e
reddito, destinazione e accumulo reddito
n Note al rendiconto
n
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3
Il bilancio della trust company italiana
Le varie opzioni considerate dalla Commissione:
n Inclusione piena dei beni del trust nello SP della
trust company (con eventuali accorgimenti
formali per distinguerli da beni propri); spunto
dalla disciplina dei patrimoni destinati (2447 c.c.)
n Esclusione totale
n Inclusione limitata: conti ordine, inserimento in
nota
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4
Stato Patrimoniale della trust
company in inclusione piena
Stato Patrimoniale del trust XWY al 31/12/2006
Asset TC
Mezzi propri TC
Risultato esercizio TC
Passività
Obbligazione equitativa
Assets trust
Var. obbligazione equitativa
Passività trust
Debiti v/beneficiari trust
Struttura civilistica (art. 2424): ispirata a OIC 2
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5
Le conseguenze della inclusione
n
Inclusione piena implica:
Apparente rispetto del criterio (non codificato) della
proprietà dei beni
n Lesione rapporto strumentalità capitale reddito,
cuore del sistema di bilancio, lesione criterio
funzione economica dei beni (2423 bis)
n Valutazione beni secondo regole civilistiche
n Problemi nella comprensione dello SP della TC
n Gestione degli elementi reddituali secondo due
schemi di CE: uno del trust, uno della TC
n
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6
La scelta della Commissione
n
Inclusione in Nota Integrativa dei beni in trust
raggruppati per masse aventi la stessa natura (immobili,
partecipazioni, titoli, ecc.);
n
n
n
n
n
espressi al costo (collegamento stato patrimoniale del trust,
salvo attività finanziarie quotate) e non valutati
senza indicazione dei singoli trust
Dà idea delle dimensioni della trust company e
permette definizioni indicatori di dimensione e di
efficienza della TC
La Nota rientrando nel bilancio di esercizio, è
assoggettata a revisione
Esclusione conti d ordine per prossimo superamento
presenza di detti elementi
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7
Sostegni ulteriori alla scelta
n
n
Operazioni di cartolarizzazione ai sensi della L.
130/1999, secondo le istruzioni della Banca
Italia (Bollettino di vigilanza marzo 2000 p.
11), con crediti e obbligazioni evidenziati nella
nota integrativa della società
SGR per la gestione dei propri fondi comuni di
investimento mobiliare.
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8
Altre indicazioni nel bilancio della TC
n
n
n
SP: Crediti/debiti per anticipi concessi-ricevuti
dal trust (commento in nota)
Ricavi da commissione gestione trust
In Nota precisazione circa cautele per evitare
commistione costi/ricavi TC e costi/ricavi trust
e descrizione corpus criteri usati per
rendicontare trust
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9
Esempio di Nota (1
La società gestisce in trust una massa di beni per complessivi 35,43
milioni di euro contro i 28,2 milioni dell esercizio precedente
(costo all atto del conferimento), come da prospetto seguente:
Tipo di beni
Immobili
Esercizio X
Esercizio X-1
18.750.000
17.540.000
Titoli
6.210.340
10.000.000
Partecipazioni
8.200.000
-------
Fondi liquidi
2.271.450
681.890
35.431.890
28.221.890
TOTALE
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10
Esempio di Nota (2
n
n
n
La gestione di tali beni è separata dalla gestione dei beni
sociali e seguita da apposite rilevazioni che confluiscono
nei rendiconti destinati ai soggetti coinvolti nel trust e
che, come tali, non sono pubblici. La separazione
contabile delle due due classi di elementi patrimoniali è
coerente con quanto formulato nel documento
.. ,
redatto dalla Commissione .
In particolare, la società evita di imputare ai trust gestiti
qualunque tipo di oneri/proventi non di competenza
dei medesimi.
Nei confronti dei soggetti coinvolti nei trust, la società
vanta crediti per anticipazioni concesse pari a euro .,
esposti tra i crediti compresi nell attivo circolante
(vedasi punto )
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11
Il disponente - impresa
n
Il conferimento ad un trust di beni propri
dell impresa implica una rilevazione contabile
nel bilancio dell impresa disponente. Tale
conferimento si configura come una:
donazione (cessione senza corrispettivo), con
minusvalenza per l importo inserito in contabilità,
qualora non vi sia alcuna intenzione di corrispettivo
n credito/partecipazione, se la sostanza economica è
quella di costituire dei trust di garanzia/tutela
n
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12
Il rendiconto del trust ai beneficiari
n
Reporting basato su
n
n
n
n
n
n
n
n
Lo Stato Patrimoniale del trust (Balance sheet)
Il conto del reddito (Income account)
Il conto delle variazioni del capitale (Capital account)
Il conto dei beneficiari (Beneficiary s account)
Le note ai conti
Documentazione analitica
Libro degli eventi del trust
Qualificazione fiscale trust come ente commerciale o
meno (art. 73, 1°, b c)
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13
Esistenza di più fondi nel trust
n
Se un trust include più fondi, i prospetti
componenti il rendiconto possono essere tanti
quanti sono i fondi oppure, più
opportunamente, si può redigere un unico
prospetto con separate colonne per ciascuno dei
fondi.
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14
Trust come ente commerciale o non
n
n
n
Se trust è ente commerciale al rendiconto del
trust si aggiungono gli obblighi contabili fiscali
(libro giornale, degli inventari, registri IVA,
scritture ausiliari)
Se trust non residente, tali obblighi si pongono
solo per le attività commerciali svolte con stabile
organizzazione in Italia
Trust come ente non commerciale è il caso
assolutamente più rilevante
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15
La data di rendicontazione
n
n
n
n
La prassi britannica prevede una costante disponibilità
del trustee alla rendicontazione
Si può ritenere comunque che in via minimale, il trustee
debba rendicontare almeno annualmente, in tempo utile
per consentire la redazione delle dichiarazioni fiscali
Il trustee dovrà in ogni caso predisporre il rendiconto
su richiesta dei destinatari, disponendo di un tempo
ragionevole per la preparazione
opportuno che l atto istitutivo del trust stabilisca i
tempi della rendicontazione
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16
I destinatari del rendiconto
I destinatari potenziali del rendiconto sono:
n
n
n
n
n
n
Il disponente
I beneficiari, distinguendo quelli del reddito e quelli del
capitale, ed eventualmente riuniti in Comitato
Il guardiano del trust, se esistente
Il revisore del trust, se esistente
Si ritiene opportuno che ogni destinatario riceva il
rendiconto per la parte di sua spettanza. Eventuali
deroghe saranno previste nell atto istitutivo
Può essere richiesta l approvazione del rendiconto
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17
Il concetto di capitale e di reddito
Il capitale è costituito da:
n tutte le attività compreso il denaro che il trustee riceve alla data di
istituzione del trust;
n ogni passività esistente alla data di istituzione del trust, inerente le
attività di cui sopra;
n ogni plusvalenza o minusvalenza derivante dall alienazione delle
attività di cui sopra ed
n ogni guadagno o perdita conseguente all estinzione delle relative
passività;
n ogni nuovo investimento effettuato con impiego dei proventi
derivanti dalla vendita delle attività appartenenti al capitale .
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18
Il concetto di capitale e di reddito (2
Casi particolari:
n Titoli con rateo interessi maturati: prassi
anglosassone sono capitale; in Italia per il profilo
fiscale si suggerisce di considerare tali ratei come
reddito, sia su acquisto che su vendita
n Scarti emissione, variazioni valore quota fondi
comuni investimento, rendimento polizze
assicurazione vita, qualificabili come capitale
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19
Il concetto di capitale e di reddito (3
Il reddito è costituito dai proventi ordinari prodotti dalle attività che
costituiscono il capitale. Ad esempio:
n gli interessi (compresi i ratei di cedola maturati, ma non ancora
percepiti alla data della cessione dei titoli e compresi nel prezzo di
cessione e dedotti i ratei di cedola maturati, alla data dell acquisto dei
titoli e compresi nel prezzo di acquisto dei titoli stessi).
n i dividendi
n gli affitti
n i redditi derivanti dall esercizio di un impresa commerciale esclusi
quelli derivanti dalla vendita occasionale di attività d investimento,
che rientrano nel capitale
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20
Trattamento delle imposte
n
n
n
n
le imposte di successione o donazione saranno imputate al conto
del capitale;
le imposte di registro e l Iva corrisposte in occasione
dell acquisto di beni saranno imputate al conto del capitale;
ICI sarà imputata al conto del capitale, essendo dovuta dal
proprietario o dal titolare di un diritto reale sull immobile per il
solo fatto di essere titolare del diritto, a prescindere dal fatto che
immobile produca o meno un reddito;
le imposte sui redditi, comprese le ritenute d imposta e le
imposte sostitutive, derivanti dall alienazione di beni (plusvalenze
derivanti dall alienazione o rimborso di titoli o partecipazioni,
scarti di emissione, proventi dei fondi comuni d investimento
percepiti in occasione della cessione o del rimborso, plusvalenze
derivanti dall alienazione di immobili) sono imputate al conto del
capitale;
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21
Il conferimento al trust
n
n
Per ogni trust si deve redigere al momento del conferimento
iniziale uno stato patrimoniale nel quale sono inserite le attività
conferite al trust che sono valutate inizialmente al costo.
Per motivi pratici, è opportuno far coincidere il costo con quello
riconosciuto ai fini fiscali che è, per gli strumenti finanziari e per
gli immobili il costo sostenuto dal disponente, aumentato
dell eventuale imposta di donazione (art. 68, commi 1 e 6 del
testo unico). Tuttavia, nel caso in cui l apporto di strumenti
finanziari avvenga mediante trasferimento degli stessi da un
deposito titoli del disponente in regime di risparmio
amministrato o gestito, senza un formale atto di conferimento in
trust, il costo è dato dal valore normale degli strumenti finanziari
all atto del trasferimento assoggettato a tassazione in capo al
disponente (art. 6, comma 6 e 7, comma 7 del D. Lgs. 461 del
1997).
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22
Il conferimento al trust (2
n
n
n
Il valore attribuito inizialmente potrebbe consistere
anche in altro valore (es. valore corrente), purché vi sia
accordo del disponente e del trustee. È opportuno che
tale valore sia indicato separatamente in apposito
prospetto delle note.
In caso di conferimento di titoli fruttiferi con cedola si
include nel patrimonio il valore in linea capitale
escludendo il rateo di interessi maturato. Lo scarto di
emissione maturato, è di norma, compreso nel costo del
titolo, nonostante abbia natura fiscale di reddito di
capitale.
Ogni successivo acquisto di attività è rilevato al costo
sostenuto.
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23
Schema di stato patrimoniale
n
n
n
n
Lo stato patrimoniale deve recare nell intestazione il riferimento
allo specifico trust e alla data di rendicontazione. Esso è
rappresentato con uno schema scalare, descrivendo prima le
attività e, di seguito, a sottrazione, le eventuali passività, non
essendo prevista alcuna esigenza di quadratura. È opportuno che
sia descritto prima il totale del patrimonio del trust, poi di
seguito, il dettaglio degli elementi.
Il patrimonio deve essere suddiviso per fondi, se significativi.
I principali elementi del patrimonio devono essere descritti nelle
note ai prospetti contabili. Se la rendicontazione avviene su base
regolare per periodi di uguale misura, è opportuno presentare i
dati comparativi riferiti al precedente periodo di rendicontazione.
Qualora vi sia un debito nei confronti dei beneficiari (ad esempio
per il reddito ancora da distribuire), esso deve figurare
distintamente immediatamente ad incremento del patrimonio
esistente alla fine del periodo.
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24
Redazione alla reporting date
n
n
Alla data di rendicontazione non si valuteranno
gli elementi attivi/passivi (salvo diversa
disposizione contenuta nell atto istitutivo) ma
questi permarranno esposti, se ancora presenti
nel trust, al loro valore iniziale. Si consiglia
comunque di esporre nelle note il valore
corrente dei vari elementi.
Si deve tener conto delle variazioni del capitale
intervenute
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25
Stato patrimoniale - Trust Z - al 1/2/X
Fondo A
Patrimonio del trust
Fondo B
Totale
400
210
610
Partecipazioni
220
90
310
Immobili
170
105
275
10
15
25
Di cui
Fondi liquidi
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26
Le variazioni del capitale (1
n
n
Alienazioni: La differenza tra il prezzo di
realizzo e il valore di iscrizione dell elemento
confluisce nel prospetto delle variazioni del
capitale come profitto/perdita su alienazione.
Manutenzioni straordinarie (riferite a immobile):
apparirà sia come variazione diminutiva della
liquidità a disposizione del trust, sia come
variazione aumentativa del conto immobili
(giudizio del trustee)
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27
Le variazioni del capitale (2
n
Risultato della gestione finanziaria. Per i trust che abbiano
optato per il regime del risparmio gestito, per i quali,
intermediario fornisce un rendiconto espresso ai
valori correnti e sul cui risultato di gestione
maturato viene applicata l imposta sostitutiva del
12,5% è opportuno includere fra le variazioni del
patrimonio il risultato della gestione finanziaria
costituito dal risultato di gestione maturato ,
risultante dal rendiconto dell intermediario
finanziario, depurato quando l atto istitutivo
preveda che i beneficiari del reddito siano diversi dai
beneficiari del capitale dei componenti di reddito
che devono essere imputati al prospetto del reddito e
cioè dei dividendi percepiti, e degli interessi maturati
(esclusi gli scarti di emissione).
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28
Le variazioni del capitale (3
n
Oneri di competenza del capitale. Sono oneri di
competenza del capitale le relative tasse (tassa
sui capital gains), le spese di gestione e i
compensi amministrativi e legali specificamente
riferiti al capitale (oneri sulle transazioni di
acquisto/vendita).
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29
Le variazioni del capitale (4
n
Proventi di competenza del capitale. Per esigenze operative
e tenuto conto della natura del reddito, si ritiene che
sia gli scarti di emissione che gli incrementi di valore
delle quote di fondi comuni d investimento percepiti
in occasione della cessione o del rimborso della quota
debbano essere imputati al prospetto delle variazioni
del capitale, come pure il rendimento di eventuali
polizze di assicurazione sulla vita. Per gli scarti di
emissione, il criterio contabile suggerito genera
complessità nella rilevazione delle imposte. Infatti è
necessario scorporare dalle imposte
complessivamente pagate, la quota corrispondente
allo scarto di emissione maturato all atto della
cessione o rimborso del titolo.
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30
Dettaglio su scarto emissione
Data d'acquisto Data di vendita Redditi
Impos te
Prezzo supersecco
97
96
-1
0,125
Scarto di emissione
1
1,5
0,5
-0,0625
Prezzo secco
98
97,5
-0,5
0,0625
Rateo cedola
2
3
1
-0,125
Prezzo tel quel
100
100,5
0,5
-0,0625
Va ria zione de l conto pa trim onio
Minusvalenza
Scarto di emissione
Imposte attive
-1
0,5
0,0625
Conto de l re ddito
Interessi
Imposte
1
-0,125
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31
Ripartizione oneri tra reddito e capitale
n
n
I costi di amministrazione del trust sono attribuibili al reddito o
al capitale principalmente in relazione al loro oggetto: gli oneri
sostenuti su base regolare confluiscono nel prospetto del reddito
(assicurazioni, manutenzione ordinaria, imposte sui frutti,
interessi passivi); quelle connesse ad attività estemporanee sul
patrimonio (alienazioni, p. es.) si riepilogano nel prospetto delle
variazioni del capitale.
Molte voci di costo si prestano ad una duplice collocazione (es.
compenso trustee, commissioni gestione, spese di tenuta della
contabilità). Circa la ripartizione di tali oneri la fonte primaria a
cui attingere per stabilire la ripartizione sarà l atto istitutivo del
trust. Se niente è contemplato in tale atto, sarà il trustee a
stabilire le quote di riparto. Il criterio prescelto dovrà essere
descritto nelle note ai prospetti contabili. È possibile utilizzare
criteri diversi per diverse tipologie di oneri.
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32
Il prospetto delle variazioni del capitale
n
n
n
n
Ogni causa di variazione del capitale è riepilogata nel prospetto
delle variazioni del capitale.
Ad ogni soggetto avente diritto all informativa dovrà essere
consegnato il prospetto delle variazioni di capitale per la parte di
spettanza.
Tale prospetto ha forma scalare, iniziando con l ammontare del
patrimonio alla precedente data di rendicontazione, proseguendo
con l indicazione delle variazioni aumentative (indicate
analiticamente se significative e comunque riepilogate per il
totale), l indicazione delle variazioni diminutive (anch esse
indicate analiticamente se significative e comunque riepilogate
per il totale), la descrizione della variazione netta. Il prospetto si
conclude con l ammontare del patrimonio alla data di
rendicontazione.
Le principali cause di variazione devono essere descritte nelle
note ai prospetti contabili. Se la rendicontazione avviene su base
regolare per periodi di uguale misura è opportuno presentare i
dati comparativi riferiti
precedente
periodo di rendicontazione.
Prof.al
A. Quagli
- Università Genova
33
Conto variazioni del capitale – Trust Z
Patrimonio 1/2/x
Incrementi
Plusvalenze cessione
Decrementi
Imposte sul capitale
Altri oneri specifici
Quota oneri comuni
Variazione netta
Patrimonio 1/2/x+1
Fondo A Fondo B Totale
400
210
610
105
62
167
105
62
167
42
28
70
12
8
20
21
16
37
9
4
13
+ 63
+34
+97
463
244
707
Prof. A. Quagli - Università Genova
34
Il prospetto del reddito
n
n
n
n
n
n
n
Il prospetto del reddito include i proventi derivanti dal capitale su base
regolare (interessi, dividendi, proventi dei fondi comuni d investimento
distribuiti periodicamente, rendite ed i relativi oneri).
Ad ogni soggetto avente diritto all informativa dovrà essere consegnato il
prospetto del reddito per la parte di spettanza
Il prospetto sarà predisposto su due sezioni: la prima sezione riguarda la
determinazione del reddito, la seconda sezione la destinazione del reddito
determinato.
La prima sezione sarà predisposta su base scalare presentando dapprima i
proventi quindi gli oneri. Tali elementi dovranno essere analiticamente descritti
se significativi. Si consiglia comunque di indicare separatamente le imposte
gravanti sul reddito. La sezione si chiude con il reddito ottenuto per differenza
tra i proventi e gli oneri.
La seconda sezione deve indicare la destinazione attribuita a tale reddito (se
accumulato o distribuito, indicando le rispettive parti).
Invece di un conto con due sezioni, si possono usare due conti: il conto del
reddito (determinazione) e il conto dei beneficiari (destinazione)
Se la rendicontazione avviene su base regolare per periodi di uguale misura, è
opportuno presentare i dati comparativi riferiti al precedente periodo di
rendicontazione.
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35
Conto del reddito – Trust Z
Sig. A
Sig. B
Totale
Proventi
71
40
111
Interessi
1
2
3
Affitti
10
8
18
Dividendi
60
30
90
- Oneri
-15
-11
-26
Imposte
3
2
5
Altri oneri specifici
4
6
10
Quota oneri comuni
8
3
11
56
29
85
Reddito
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36
Il conto dei beneficiari (Destinazione del reddito)
Sig. A
Sig. B
Totale
Residuo periodo x-1
Reddito periodo X
56
29
85
Reddito distribuito
Anticipi concessi
40
-
15
-
55
-
Residuo periodo X
16
14
30
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37
Sintesi dei flussi nel reporting period
Patrimonio iniziale del trust
(Stato patrimoniale iniziale)
Reddito dei beneficiari
(Conto del reddito)
Variazioni del capitale
(Conto delle variazioni di capitale)
Distribuito
(Conto del beneficiario)
Destinato ma non pagato
(Conto del beneficiario)
Patrimonio finale del trust
(Stato patrimoniale iniziale)
Accumulato
(Conto del reddito accumulato)
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38
Stato patrimoniale – Trust Z – 1/2/x+1
Fondo A Fondo B
Conto del capitale
Totale
463
244
707
Reddito residuo periodo X
16
14
30
TOTALE
479
258
737
220
90
310
70
45
115
189
123
312
Di cui
Partecipazioni
Immobili
Fondi liquidi
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39
Elementi dello stato patrimoniale
n
n
Se fossero stati concessi anticipi sul reddito,
questi andrebbero a ridurre (come debito) il
patrimonio del trust
Eventualmente presentare distinti prospetti per i
diversi fondi del trust
Prof. A. Quagli - Università Genova
40
Il prospetto del reddito accumulato
n
Se il reddito è trattenuto fino alla risoluzione di
una condizione sospensiva (es. la maggiore età),
il trustee accantona il reddito spettante al
beneficiario in un prospetto di accumulazione
(accumulation account), anche se lo avesse già
distribuito per cassa ad altri beneficiari. Al
momento di esercizio del diritto alla percezione
del reddito, l importo del suo accumulation account
è girato al prospetto delle variazioni del capitale.
Prof. A. Quagli - Università Genova
41
Il reddito accumulato
(accumulation & maintenance trust)
n
Rilevato in un conto a sé, che funzione come il conto
del beneficiario, ossia
n
n
n
n
acquisisce redditi determinati nel prospetto del reddito;
li destina (eventualmente) a pagamenti intermedi;
Il residuo confluisce nello stato patrimoniale finale
Quando si risolve la condizione sospensiva, il reddito
accumulato (o la quota di esso, in presenza di più
beneficiari) diviene nuovo capitale (conto variazioni del
capitale) e in quel momento rappresenta un nuovo
fondo a sé a tutti gli effetti.
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42
Documentazione analitica e altro
n
Opportuno disporre di prospetti da cui rilevare
composizione e movimentazioni analitiche dei
singoli elementi del capitale (investment
schedule)
Voce
Costo Acquist Vendite Costo Valore Rendita
Valore
finale mercato
Nominale inizìale
Tit A
Az.
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43
Competenza economica o monetaria
Si ritiene opportuno, anche per evitare discrasie fra rendiconto e regime
fiscale, che:
1) gli interessi siano contabilizzati per competenza;
2) i dividendi siano contabilizzati nell esercizio in cui sono percepiti
3) gli affitti siano contabilizzati sulla base dei canoni risultanti dal
contratto di locazione, maturati nell esercizio
4) le plusvalenze e minusvalenze siano rilevate nell esercizio in cui sono
realizzate, tranne nel caso in cui il trust abbia optato per il regime del
risparmio gestito, nel qual caso saranno rilevate nell esercizio di
maturazione ;
5) i proventi dei fondi comuni d investimento siano rilevati nel esercizio
della percezione;
6) le imposte siano rilevate nell esercizio in cui sono contabilizzati i
corrispondenti redditi;
7) le spese ed oneri siano rilevate nell esercizio in cui sono corrisposti.
n Si raccomanda il mantenimento, nel tempo, di un criterio costante.
Prof. A. Quagli - Università Genova
44
Le note al rendiconto
n
n
n
n
n
Politica investimento del trust
Criteri di attribuzione degli oneri tra reddito e
capitale e cambiamenti rispetto a rendiconti
precedenti
Valori correnti dei beni componenti il
patrimonio
Prospetti di di riconciliazione con la
dichiarazione dei redditi
Commento delle principali variazioni del capitale
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45
Profili di rendicontazione da considerare
nell’atto istitutivo
n
n
n
n
n
n
Definizione dei destinatari ed eventuali limitazioni
di informativa
Date di rendiconto
Determinazione criteri di riparto degli oneri tra
reddito e capitale
Profili tributari
Previsione della revisione
Rinvio prassi professionale per definizione criteri di
reporting
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46
Esempio (1
n
n
n
A inizio maggio è istituito trust da disponente
Alfa che conferisce immobili X e Y, dal costo di
2.000 e 4.000, considerabili come due fondi
separati.
Affitti mensili X (10) e Y (25), spettano
rispettivamente a beneficiari Teta e Omega. Alla
loro morte gli immobili andranno al figlio
Omicron.
Il trustee ha facoltà di disporre degli immobili
negli interessi di Teta, Omega e Omicron.
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47
Esempio (2
I fatti del trust:
n Sostenuti oneri per ICI 3 (1 e 2), oneri trustee 6, spese
gestione immobili 28 (12 e 16), altri costi 6
n
immobile X è ceduto conseguendo prezzo 3.000
impiegato per acquistare immobile Z dal costo di 2.500.
Oneri compravendita 20. Imposta sostitutiva 200. La
differenza di 280 è depositata su c/c e genera interessi
di 4. Si ipotizza non vi siano variazioni negli affitti.
n Le spese riferibili sia al reddito che al capitale sono
ripartite tra i due in relazione 1:3; le spese del capitale
sono ripartite ai 2 fondi in base al costo degli immobili.
Profilo fiscale
n Trust ente non commerciale, beneficiari individuati:
affitti generano imposte in capo a beneficiario
n Imposte proprie del trust su interessi di c/c: 1
Prof. A. Quagli - Università Genova
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Esempio (3
n
n
Si presenti il rendiconto del trust al 30 aprile. I
canoni di affitto mensili sono versati ai
beneficiari il 10 del mese successivo dopo che il
trustee ha trattenuto il 10% per copertura delle
spese.
Il trustee ha anticipato ad Omega 200 in
aggiunta agli affitti.
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IL BILANCIO DELLA TRUST COMPANY e il RENDICONTO AI