15 • IL FOULARDAGGIO
Scopo della lavorazione
L'applicazione sui tessuti di coloranti o di prodotti per il finissaggio con procedimenti continui
avviene di solito con apparecchi denominati foulard, perciò l’operazione è chiamata foulardaggio.
Tecnologia della lavorazione
Fig. A - Foulard a due cilindri
Fig. B - Foulard a tre cilindri
Il tessuto passa prima attraverso cilindri allargatori e tenditori e poi, in largo, in una vaschetta in cui
viene impregnato con la soluzione o le sospensioni delle sostanza da applicare (ad esempio coloranti, candeggianti ottici, precondensati di resine, pigmenti, ammorbidenti, ecc.).
Segue una spremitura fra cilindri, sia per spingere il liquido nelle fibre che per eliminarne l'eccesso.
Esistono macchine foulard a due cilindri (vedi figura A) ma sono anche frequenti i tipi di foulard a
tre cilindri sovrapposti (vedi figura B), che comportano due impregnazioni e due spremiture.
La qualità della lavorazione è influenzata dal tipo di materiale che riveste i cilindri, che può essere
acciaio inox, ottone, caucciù a diversi gradi di durezza, ebanite, ecc. o equilibrate combinazioni di
questi materiali.
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Esecuzione della lavorazione
La scelta di utilizzare foulard a due o tre cilindri dipende da:
la capacità del tessuto di assorbire acqua (idrofilo = alto assorbimento);
la velocità che si desidera per il trattamento.
a) Normalmente per un tessuto idrofilo che si “foularda” a bassa velocità si usa il due cilindri.
b) Con tessuto poco assorbente, o se si vuole adottare una elevata velocità è meglio il tre cilindri, ricordando che in questo caso necessita una vaschetta con maggior volume di liquido.
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Ricordare che:
una buona impregnazione del tessuto è essenziale per tutti i procedimenti di foulardaggio;
la quantità di bagno trattenuta è sempre proporzionale al peso del tessuto;
una rapida ed uniforme impregnazione si ottiene con un adeguato pre-trattamento che renda il
tessuto maggiormente assorbente;
minor fluidità del liquido di foulardaggio può provocare una minore impregnazione residua;
il grado di spremitura da esercitare su di esso è importante per le successive lavorazioni.
Esempi:
in presenza di tinte intense, si richiede a volte un effetto con elevato residuo acquoso sul tessuto, ciò permette minori concentrazioni di colorante e evita di arrivare ai limiti di solubilità dello
stesso;
se al foulardaggio segue un’asciugatura è preferibile un effetto con minore residuo acquoso,
che consente anche un risparmio energetico in quella fase successiva;
se il tessuto bagnato passa ad un seconda impregnazione, ad esempio di reattivi, effettuata
ancora con foulard, è necessario un basso residuo acquoso.
In ogni caso, un ridotto residuo di acqua sul tessuto:
a) riduce i pericoli di migrazione dei coloranti nell'asciugamento;
b) consente più facili correzioni della composizione del bagno impregnante,
rese ad esempio necessarie da assorbimenti preferenziali del colorante.
L'effetto ad alto o basso residuo acquoso dopo la spremitura dipende anche dalla velocità di passaggio del tessuto nel processo e dai cilindri, in particolare:
dalla pressione esercitata dai cilindri;
dai materiali con cui i cilindri sono realizzati, che determinano la loro durezza;
dalla dimensione o diametro dei cilindri, che determina l’ampiezza dell’area di spremitura.
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15. Il foulardaggio