Il guardiano, i trust per uno scopo 1. Il guardiano 2. I trust per uno scopo di Massimo Piscetta Milano, 2 luglio 2013 1 Il guardiano (1/23) Precedenti nella Legge Inglese Il Trustee Act 1925 all’articolo 36 prevede la figura di un soggetto che l’atto istitutivo investe del potere di nominare nuovi trustee. La norma non denomina il soggetto come “guardiano”, ma la figura è esattamente quella. Milano, 2 luglio 2013 2 Il guardiano (2/23) Leggi del modello internazionale Con norme specifiche sul guardiano Bahamas, Belize, British Virgin Islands, Cook Islands, Nevis, San Marino, Saint Kits Milano, 2 luglio 2013 su soggetti che devono esprimere un consenso Jersey prevedono una figura consulenziale Cook Islands 3 Il guardiano (3/23) Negli Usa Con norme specifiche sul guardiano Alaska, Idaho, South Dakota, Tennesee, Wyoming Milano, 2 luglio 2013 Uniform Trust Code Section 808 4 Il guardiano (4/23) Le tre tipologie di potere del guardiano (1) (2) (3) Esercitare direttamente Prestare o meno il Impartire direttive o poteri dispositivi o proprio consenso a istruzioni al trustee gestionali (comunemente decisioni assunte dal circa il compimento di la “revoca” e “nomina” del trustee specifici atti trustee) Milano, 2 luglio 2013 5 Il guardiano (5/23) Concettualmente Il guardiano interferisce nella discrezionalità del trustee a vari livelli ed in vari gradi, anche eliminandola Milano, 2 luglio 2013 6 Il guardiano (6/23) (1) L’esercizio diretto dei poteri Al guardiano possono essere attribuiti l’esercizio di poteri: dispositivi gestionali Milano, 2 luglio 2013 7 Il guardiano (7/23) (1) L’esercizio diretto dei poteri Alcuni poteri “dispositivi” revoca e nomina del trustee distribuzione anticipata di capitale individuazione dei beneficiari cui attribuire reddito Milano, 2 luglio 2013 8 Il guardiano (8/23) (1) L’esercizio diretto dei poteri Alcuni poteri “gestionali” modifica del compenso del trustee consenso al compimento di atti del trustee in conflitto di interessi revisione ed approvazione del rendiconto del trustee anticipazione del termine finale della durata del trust modificazione della legge regolatrice del trust accertamento della sopravvenuta incapacità del trustee Milano, 2 luglio 2013 9 Il guardiano (9/23) (2) Prestazione di consenso / potere di veto Con questo potere si limita il “potere discrezionale” del trustee Milano, 2 luglio 2013 10 Il guardiano (10/23) (2) Prestazione di consenso / potere di veto Nell’ambito del potere di veto il guardiano assume un “ruolo di secondo grado” in quanto blocca talune azioni dirette del trustee Milano, 2 luglio 2013 11 Il guardiano (11/23) (2) Prestazione di consenso / potere di veto Se il guardiano si trovasse ad esercitare troppo spesso il potere di veto nei confronti del trustee, probabilmente dovrebbe valutare la possibilità di “revocare” il trustee stesso Milano, 2 luglio 2013 12 Il guardiano (12/23) (3) Il potere di direttiva o di istruzione Qui la discrezionalità del trustee cessa del tutto. In Usa lo Uniform Trust Code alla section 808 titolo: “powers to direct” Milano, 2 luglio 2013 13 Il guardiano (13/23) (3) Il potere di direttiva o di istruzione Se il potere del guardiano di “dirigere” il trustee diviene eccedente oltre un certo limite (difficilmente quantificabile a priori) il Guardiano si trasforma lui stesso nel trustee Milano, 2 luglio 2013 14 Il guardiano (14/23) Tecnica redazionale è possibile attribuire nell’atto istitutivo alcuni poteri tipici del guardiano ad uno o più soggetti senza denominarli espressamente. è del tutto possibile che il disponente sia il primo o uno dei guardiani del trust Milano, 2 luglio 2013 15 Il guardiano (15/23) Natura dei poteri del guardiano Poteri fiduciari Milano, 2 luglio 2013 il guardiano è tenuto ad obbligazioni fiduciarie verso i “beneficiari” 16 Il guardiano (16/23) Natura dei poteri del guardiano tuttavia Milano, 2 luglio 2013 può capitare, in particolare in trust non liberali, che il guardiano debba tutelare gli interessi di solo uno o più beneficiari o di terze parti: in questo caso è titolare di poteri “personali” 17 Il guardiano (17/23) Natura dei poteri del guardiano alcune leggi del modello internazionale Milano, 2 luglio 2013 escludono che il guardiano sia un fiduciario, ad esempio: Bahamas, British Virgin Islands, Guersney, Cook Islands. 18 Il guardiano (18/23) Natura dei poteri del guardiano quando il guardiano non è un fiduciario Milano, 2 luglio 2013 può avvantaggiare sé stesso 19 Il guardiano (19/23) Nota giurisprudenziale La giurisprudenza inglese ha sottolineato più volte che un soggetto possa essere titolare sia di poteri fiduciari sia di poteri personali senza che ciò comporti criticità. Non è la figura di un soggetto che ne delinea la tipologia di poteri, ma il singolo potere così come viene voluto dal disponente. Milano, 2 luglio 2013 20 Il guardiano (20/23) Cosa vuol dire avere poteri fiduciari Significa agire sempre nell’interesse dei “beneficiari”, ciò comporta che se il disponente riveste la figura di guardiano deve agire non nel proprio interesse, ma in quello dei “beneficiari” Milano, 2 luglio 2013 21 Il guardiano (21/23) Natura del ruolo di guardiano Definizione: il guardiano è titolare di un ufficio di diritto privato Regole base relativa alla responsabilità: non risponde nei confronti del disponente, ma dei beneficiari o del fondo in trust. Milano, 2 luglio 2013 22 Il guardiano (22/23) Nomina, revoca, succesione Nomina Il primo guardiano è nominato dal disponente o nel medesimo atto istitutivo o con contemporaneo atto separato (in alcuni casi il disponente si riserva di procedere alla nomina successivamente) Milano, 2 luglio 2013 23 Il guardiano (23/23) Nomina, revoca, succesione Revoca (e successione) La possibilità di revoca del guardiano può essere variamente regolata nell’atto istitutivo: potere attribuito al solo disponente potere attribuito a vari soggetti in successione Milano, 2 luglio 2013 24 I trust per uno scopo (1/5) I trust per uno scopo in diritto inglese regola generale della nullità del “purpose trust” o “trust for purposes” se non ci sono beneficiari né soggetti individuabili non esiste in generale un soggetto legittimato ad agire contro il trustee nel caso dell’inadempimento Milano, 2 luglio 2013 25 I trust per uno scopo (2/5) Validità dei “charitable trust” devono essere soddisfatti i requisiti per la categoria dei c.d. “charitable trust” l’azione contro il trustee in caso di inadempimento spetta ad una pubblica autorità (Charity Commission) Milano, 2 luglio 2013 26 I trust per uno scopo (3/5) Il Charities Act (2006 e 2011) prima della legge generale sulle charities suppliva un’elencazione di scopi charitable contenuta nella senterza IRC v Pemsel del 1891 della House of Lords, la quale codificava quanto contenuto nel Charitable Uses Act del 1601 la legge definisce ed elenca scopi charitable e precisa che l’attuazione degli scopi deve comportare un vantaggio per la generalità di una collettività Milano, 2 luglio 2013 27 I trust per uno scopo (4/5) Il principio “cy prés” quando gli scopi di un charitable trust sono o divengono: vaghi o incerti improseguibili o impossibili il giudice degli ordinamenti che conoscono il trust applicando il principio “cy prés” modifica gli scopi in un modo quanto più vicino possibile a quando enunciato dal disponente Milano, 2 luglio 2013 28 I trust per uno scopo (5/5) I trust per uno scopo “non charitable” le leggi del modello internazionale tendono a superare le limitazioni della legge inglese in materia di trust di scopo è costante nelle leggi del modello internazionale richiedere nel caso di trust di scopo, la presenza di un guardiano (protector o enforcer) che deve sempre esistere per tutta la durata del trust normalmente è prevista la possibilità di una durata illimitata Milano, 2 luglio 2013 29