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n°
28 maggio 2013
Speciale eCommerce
Roberto Liscia (Netcomm):
«Il mercato cresce del 20%, ma il gap
con l’Europa è ancora grande»
la fiducia
in un clic
n°1, 28 maggio 2013
direttore responsabile
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3
[editoriale]
La strategia
Clic & Paper
di ADC Group
L
a strategia editoriale di ADC Group
si è sempre ispirata al principio del
Clic & Paper: il web e la carta
stampata, innovazione e tradizione,
informazione in tempo reale, online, e
approfondimento attraverso le testate
cartacee. Il nuovo prodotto che avete
tra le mani sintetizza perfettamente la
nostra filosofia.
I Digital Report di ADVexpress
costituiscono, infatti, uno strumento
informativo e allo stesso tempo di
approfondimento, diffuso in via
elettronica a un database di circa 40
mila utenti profilati, e in via cartacea
durante gli eventi più
importanti.
La loro periodicità
sarà dettata dagli
eventi per i quali si
renderà necessario
un approfondimento
veloce e, allo
stesso tempo,
esauriente.
Salvatore Sagone presidente ADC Group
Questa nuova iniziativa si aggiunge alle
18 già in essere e arricchisce
un ‘bouquet’ di servizi editoriali che
nessun altro competitor nel settore della
comunicazione può vantare.
Quale momento migliore per lanciare il
nuovo servizio se non il Netcomm eCommerce Forum? Il commercio elettronico
rappresenta una delle vie di uscita dalla
fase recessiva in cui l’economia italiana
si trova. È vero, rispetto agli altri paesi
siamo ancora indietro in questo settore,
anche a causa del ritardo digitale che ci
separa. Ma ciò vuol dire che gli spazi di
crescita restano molto ampi. I dati che ci
ha anticipato Roberto Liscia, presidente di
Netcomm, parlano chiaro: crescono utenti
(+50%), operatori e fatturato (+20%),
si moltiplicano le iniziative sia da parte
delle aziende e e dei retailer che delle
banche, della logistica e di tutto ciò che
attorno al commercio elettornico ruota.
Rishad Tobaccowala, chief strategy &
innovation officer di Vivaki, ha affermato
che “il commercio è diventato marketing
e il marketing commercio”. Affermazione
che la ricerca sull’eCommerce realizzata
congiuntamente da UPA e Google sembra confermare, anticipando dal settore
l’arrivo di 1 miliardo di euro anche per la
pubblicità. Il che, di questi tempi, sembra
quasi manna dal cielo...
SOMMARIO:
[scenario]
4 Netcomm Forum al via l’8a edizione
nel segno della fiducia
6 UPA/Google dall’eCommerce
1 miliardo alla pubblicità
8 Librerie agli italiani piacciono
online
[servizi]
10 Teradata eCircle il valore del
customer life cycle
12 Triboo Digitale cresce con gli
store automotive
14 Pixartprinting per un Web to Print
di qualità
[merchants]
16 Zanox il boom degli sconti online
18 News Eataly Net/Poste/Glamoo/
OVS/Saldi Privati
Il numero degli acquirenti ‘negli ultimi
tre mesi’ è balzato in un anno
da 9 a 14 milioni
n°1, 28 maggio 2013
La fiducia
in un clic
C
ome sempre, negli ultimi anni,
l’eCommerce ha continuato il suo
trend di crescita – esordisce
Roberto Liscia, presidente di
Netcomm –. Il fatturato complessivo
All’ottava edizione del Netcomm
del settore segna infatti un +20%
rispetto allo scorso anno grazie alla
eCommerce Forum sono attesi oltre
concomitanza di diversi elementi: i
3.000 visitatori interessati al mondo
più importanti dei quali sono l’offerta
del commercio elettronico. Anche
ampliata sia a livello italiano che
questa volta saranno presentate le
europeo, e la maggior ‘abilità’
ricerche che Netcomm ha realizzato
degli utenti nell’utilizzo dei diversi
con gli Osservatori ICT del Politecnico di
strumenti di accesso e in particolare
Milano, Contactlab e Human Highway,
quelli mobile. Sono infatti cresciuti
e oltre alle previsioni sull’andamento del
sia il numero dei merchant sia quello
settore nel 2013, sarà presentata una
degli utenti (+50%)”.
nuova ricerca sul confronto tra l’Italia e
Fino a qui, aggiunge Liscia, sembrerebbe
i principali paesi europei.
non esserci nulla di nuovo.
“Guardando con
Roberto Liscia
attenzione i dati,
presidente Netcomm
però, ci si accorge
di un fenomeno
unico al settore
dell’eCommerce:
il numero degli
acquirenti ‘negli
ultimi tre mesi’ è
balzato in un anno
da 9 a 14 milioni,
e questo ha
rappresentato un
driver incredibile
che ha dato una
4
[scenario]
fortissima scossa alle imprese, che si
sono accorte del fatto che il canale
non può più essere considerato
marginale. La conseguenza è che
stanno letteralmente fiorendo
nuove iniziative e che il mercato è
probabilmente l’unico davvero in
crescita nel nostro paese”.
Quella che resta è invece la
debolezza dell’Italia nei confronti
degli altri paesi europei.
“Grazie a una popolazione più
numerosa, il volume dell’eCommerce
nel vecchio continente ha superato
nel 2012 i 300 miliardi di euro –
prosegue Liscia –, scavalcando gli
Stati Uniti (270 miliardi). Anche la
regione dell’Asia/Pacifico è più
indietro (215 miliardi). Scendendo
nel dettaglio dei singoli paesi europei,
la classifica vede davanti a tutti la
Gran Bretagna con 90 miliardi di
I pagamenti non sono più un elemento sussidiario
o abilitante, ma si stanno dimostrando piuttosto
un fattore determinante: ”in termini di marketing
si possono definire il touchpoint fondamentale”
n°1, 28 maggio 2013
euro, seguita da Francia e Germania
(rispettivamente 46 e 45 miliardi) e
dalla Scandinavia (29 miliardi).
Nonostante il già citato incremento del
20%, l’Italia è ferma a 10 miliardi,
mentre fatte 100 le vendite retail
complessive la quota del commercio
online in Italia è del 3% contro il 22%
del Regno Unito e il 10% della Francia.
Ancora un dato: in Italia le aziende
che vendono anche online sono il 5%
del totale rispetto a una media Europea
5
del 15%. È dunque evidente che ci sia
un gap da colmare: la strada da
percorrere è ancora lunga, ma passa
inevitabilmente per il dare sempre maggior
fiducia all’intero sistema: consumatori,
merchant e business partner”.
Gli ostacoli del cuore
…e del portafoglio
Le barriere restano oggettivamente
numerose, soprattutto dal punto di vista
del commercio cross-border: come
indica l’Eurobarometro, quella che tutti
pensano sia la prima – cioé la lingua –
in realtà risulta meno decisiva: “A
pesare maggiormente – nota Liscia –
sono piuttosto le piccole dimensioni
delle imprese, le diverse leggi e
imposizioni fiscali sul consumo e il
consumo e, in particolare, la ancora
fortissima paura del rischio frodi”.
Il presidente di Netcomm sottolinea poi
come da elemento sussidiario e
abilitante, i pagamenti si stanno
dimostrando piuttosto un fattore
determinante per lo sviluppo del
settore: “In termini di marketing si
potrebbero definire il touchpoint
fondamentale – sostiene –.
Da questo punto di vista come
associazione, in Italia e in Europa,
cerchiamo da tempo di sostenere
qualsiasi iniziativa possa contribuire
ad aumentare la reach, affinché questa
diventi a sua volta conversion. Più
crescono gli strumenti di pagamento,
più aumenta la concorrenza e
diminuiscono i costi per transazione…”.
A questo proposito è partito da
pochissimi giorni anche in Italia un
nuovo strumento a livello europeo, che
sulla scorta di quanto già avviene in
Olanda attraverso il sistema Ideal
(utilizzato nel 70% dei pagamenti
online), consentirà ai consumatori di
[scenario]
effettuare gli acquisti attraverso il
proprio home banking: al nuovo
sistema, che si chiama MyBank, ha
aderito l’85% delle banche continentali.
eCommerce 10 e lode
Un’altra delle iniziative Netcomm,
come sempre orientata a costruire
quella fiducia di cui Liscia parlava
all’inizio, è l’invenzione di una sorta di
‘bollino di qualità’: “Il Sigillo Netcomm
sta registrando un grande successo –
conferma Liscia –. Abbiamo sviluppato
un sistema per verificare la compliance
alle regole dei merchant, cui si
affianca una verifica legale e una sulla
loro affidabilità finanziaria. A chi
presenta tutti i requisiti necessari – in
termini di qualità, informazioni,
trasparenza e affidabilità – è concesso
l’uso del sigillo. C’è poi un secondo
livello, il Sigillo Gold, che si base su
una piattaforma di user generated
review e che, come le stelle del ranking
di siti come eBay o Amazon, certifica e
garantisce ulteriormente il consumatore.
A poche settimane dalla partenza del
gruppo di lavoro sono già 7 siti certificati”.
La conoscenza delle piattaforme digitali per
l’acquisto di beni proviene nel 60% dei casi dal
passaparola di amici, parenti, colleghi; nel 49%
dalla stessa navigazione sul web; infine per il
40% dai media tradizionali
n°1, 28 maggio 2013
Dall’eCommerce
1 miliardo di
investimenti in
comunicazione
Su 13 milioni di italiani acquirenti
online, sono solo 400.000 quelli
che utilizzano abitualmente il canale
eCommerce per prodotti di largo
consumo: ma come mostra
un’indagine ad hoc che UPA e
Google hanno commissionato a
Gfk Eurisko, il potenziale di sviluppo
è enorme.
L’
eCommerce di prodotti e servizi
mostra trend di crescita molto
significativi nel nostro paese,
tanto da riguardare ormai oltre 13
milioni di persone: oggi, però, solo
400.000 sono solite acquistare
prodotti di largo consumo online,
anche se più di un quarto dei
responsabili acquisti che utilizzano
Internet si dichiara interessato a
comprare beni di largo consumo sul
web, un target potenziale di
circa 2,7 milioni di persone. Per
individuare i desideri e gli
6
[scenario]
atteggiamenti di questi consumatori
UPA e Google hanno commissionato
a Gfk Eurisko una ricerca ad hoc,
dalla quale è emerso fra l’altro
che non c’è un ‘operatore’
preferito per acquistare online
prodotti di largo consumo: catene
di supermercati/negozi e grandi
aziende/marche sono infatti molto
vicine, con rispettivamente il 75%
e il 69% delle preferenze.
Più informazione
Secondo la ricerca, la conoscenza
delle piattaforme digitali per
l’acquisto di beni proviene nel 60%
dei casi dal passaparola di amici,
parenti, colleghi; nel 49% dei casi
dalla stessa navigazione sul web;
infine per il 40% dei casi dai media
tradizionali (tv, giornali, riviste,
radio). Ciò nonostante, la maggior
parte dei responsabili acquisti non
ritiene di avere sviluppato, fino a
oggi, particolari competenze per
navigare e acquistare su Internet:
il 37% si percepisce solo
parzialmente esperto, il 27% si
definisce ‘abbastanza’ esperto e solo
il 4% si ritiene ‘molto esperto’.
Mancano cioè informazioni ed
esempi concreti, come parenti e
amici che hanno già avuto
esperienza di acquisti online. È
evidente, dunque, quale sarebbe il
potenziale se un numero maggiore di
persone fosse pienamente informato.
I vantaggi, le barriere e le attese
per la spesa online
I responsabili acquisti intervistati
riconoscono vantaggi di non
poco conto nel comprare online
prodotti di largo consumo: più del
40% apprezza il risparmio di tempo
e la facilità organizzativa (niente
code, parcheggi, pesi da portare
o vincoli di orario); uno su tre
riconosce la possibilità di risparmiare
e di accedere a promozioni
vantaggiose (37%); e una quota
considerevole apprezza anche la
possibilità di accedere online ad
assortimenti più ampi (32%).
Uno dei freni principali è piuttosto
Meno influente di quanto si potesse immaginare
è invece il timore per la sicurezza dei processi di
pagamento: solo il 22% degli intervistati si dice
molto preoccupato da questo aspetto
n°1, 28 maggio 2013
immaginare è invece il timore per la
sicurezza dei processi di pagamento:
solo il 22% degli intervistati si dice
molto preoccupato da questo aspetto.
Quali le attese rispetto all’eCommerce
nel largo consumo?
Le prime tre appaiono molto chiare:
la metà circa degli intervistati auspica
prezzi inferiori a quelli nei supermercati
(48%); la consegna gratuita dei
prodotti acquistati (47%); l’addebito
del pagamento solo dopo il ricevimento
della spesa (34%).
Lorenzo Sassoli de Bianchi
presidente UPA
il ‘disagio della smaterializzazione’
degli acquisti (82%): in particolare per
quel tipo di spesa alimentare per cui
si preferisce scegliere personalmente e
toccare con mano o avere la possibilità di confrontarsi con gli addetti alla
vendita (72%).
Per altri, fare la spesa online comporta
un cambiamento nell’abituale processo
decisionale perché si deve decidere
‘prima’ cosa comprare (70%). Infine, la
logistica della consegna, che necessita
della presenza in casa (63%) o della
disponibilità di portieri, o il dover
sopportare un costo aggiuntivo (67%).
Meno influente di quanto si potesse
7
La sfida per le aziende
Per cogliere la sfida e tutte le opportunità
offerte dall’eCommerce, le aziende del
largo consumo devono essere in grado
di spiegare ai consumatori i vantaggi
logistici, organizzativi ed economici
legati a questa modalità di acquisto,
comunicandoli in modo chiaro ed
efficace.
“L’eCommerce è uno dei fenomeni più
significativi degli ultimi anni e le
previsioni di affermazione come una
potente piattaforma per il consumo e la
comunicazione sono progressivamente
confermate – ha dichiarato Lorenzo
Sassoli de Bianchi, presidente di UPA –.
Prevediamo una progressione
esponenziale del fatturato
dell’eCommerce da 10 a 50 miliardi
di euro nei prossimi cinque anni, e
almeno 1 miliardo di investimenti
pubblicitari aggiuntivi: per far crescere
il commercio elettronico, infatti,
dobbiamo attrarre le persone sulle
piattaforme digitali investendo anche
nei mezzi tradizionali. Non a caso la
ricerca conferma l’importanza della
marca anche nel commercio digitale”.
Ottime le prospettive
per l’export e le PMI
“Sebbene l’Italia sconti ancora un ritardo
nell’adozione del digitale rispetto a
Paesi più avanzati, la ricerca riconferma
trend di crescita interessanti, anche
per il largo consumo – il commento di
Carlo D’Asaro Biondo, presidente South
East Europe, Middle East and Africa di
Google –. Non va dimenticato che
l’e-commerce apre prospettive
interessanti anche sul fronte dell’export,
e molte piccole imprese lo hanno già
capito”. Il mondo in cui viviamo è
multiscreen, prosegue D’Asaro
Biondo, e i consumatori utilizzano
contemporaneamente più media: “Le
aziende devono dunque adeguare
la propria offerta e la propria
comunicazione a questa complessità.
Gli utenti fruiscono dei media in modo
liquido, pertanto è opportuno che
le aziende utilizzino le diverse
[scenario]
piattaforme sinergicamente al fine di
massimizzare gli obiettivi di ciascuna
campagna e ciascun brand.
È venuto il momento di mettersi in
gioco e sperimentare nuove modalità
di integrazione offline e online, al fine
di valorizzare al meglio tutti gli asset
della marca. Le aziende che meglio
sapranno cogliere le sfide e le
potenzialità dell’eCommerce oggi,
saranno i vincitori di domani”.
Carlo D’Asaro Biondo
presidente South East Europe,
Middle East and Africa di Google
n°1, 28 maggio 2013
[scenario]
Librerie:
agli italiani
piacciono online
Il 39% degli italiani esprime un
giudizio positivo sui bookstore online:
sicurezza, spedizioni e prezzi i fattori
chiave di successo
I
l successo dei bookstore online si
deve principalmente a due fattori:
comodità d’acquisto, incrementata
dal moltiplicarsi dagli strumenti e dalle
occasioni di accesso all’e-commerce
(smarthphone, tablet, apps), e prezzi
vantaggiosi. Nell’ultimo anno, il 39%
delle opinioni degli utenti italiani della
Rete ha espresso un giudizio positivo
sulle principali librerie online
(Amazon, Feltrinelli e Mondadori), il
43% è neutro e solo il 18% negativo.
È quanto emerge dall’analisi condotta
da Reputation Manager delle
‘conversazioni online’ sui siti di opinioni
e recensioni, forum, blog e portali
tematici: la qualità del sito web
(sicurezza, usabilità, aggiornamento
delle informazioni) occupa il 64% delle
conversazioni rilevate; seguono le
spedizioni (40%) e i prezzi (39%).
8
La fase di post-vendita è un aspetto sul
quale gli utenti sono molto sensibili: ben
il 65% delle opinioni ‘negative’
riguarda la qualità delle spedizioni e
i ritardi nelle consegne.
Grande seguito ha inoltre la
comunicazione generata dai bookstore
sui social network. Su Facebook le
pagine in italiano dedicate alle librerie
online, ufficiali e non ufficiali,
raccolgono più di 1.500.000 utenti
(quasi il 50% donne): i brand le usano
soprattutto per proporre sconti e
promozioni e per brevi recensioni dei
nuovi titoli.
Su Twitter l’account più seguito è
@Amazon con più di 490mila follower,
e i suoi tweet sono mediamente triplicati
dai retweet dei follower. @Lafeltrinelli
ha circa 417mila follower che
retwittano mediamente quasi tutti
(100%) i messaggi. Più indietro
@InMondadori, i cui 6.800 follower
retwittano i suoi messaggi nel 9% dei
casi. Reputation Manager ha inoltre
misurato la distribuzione (share of voice)
delle opinioni espresse dagli utenti sui
principali bookstore da cui risulta che
Amazon.it detiene il 46% dello share
of voice, Bol.it/InMondadori.it il 31% e
LaFeltrinelli.it il 23%.
COME SI CREA ENGAGEMENT?
n°1, 28 maggio 2013
“Attraverso strategie di contatto personalizzate per veicolare il
contenuto giusto, nella migliore forma e nel momento ideale”
Teradata:
il valore
del customer
life cycle
Maurizio Alberti, managing director
di Teradata eCircle Italia, anticipa ad
ADVexpress Digital Report le linee
guida dei suoi interventi all’eCommerce
Netcomm Forum
T
eradata eCircle nasce
dall’integrazione tra eCircle
ed Aprimo in seguito
all’acquisizione da parte di Teradata,
e rappresenta oggi uno dei più
grandi e importanti fornitori di
applicazioni e servizi di marketing al
mondo. In questa nuova veste si
presenta ufficialmente come main
sponsor dell’ottava edizione del
eCommerce Netcomm Forum, dove
il suo managing director, Maurizio
Alberti, parteciperà a due diversi
appuntamenti: oltre a partecipare
alla tavola rotonda The Digital
Big Game. Come giocare sullo
scacchiere internazionale, condurrà
infatti il workshop Il valore del
10
customer life cycle per le aziende di
e-commerce.
Partiamo proprio da quest’ultimo:
che cosa si intende e per quali
ragioni è così importante secondo
Alberti?
“Una delle sfide principali per chi si
occupa di digital marketing – la sua
risposta – è creare engagement nella
propria audience, e per riuscirci è
necessario adottare strategie di
contatto personalizzate per veicolare
il contenuto giusto, nella migliore
forma e nel momento ideale.
Implementare una strategia di
comunicazione che personalizza
il messaggio sulla base delle
informazioni in nostro possesso sui
clienti (storico degli acquisti, della
navigazione sul sito web, di
comportamento rispetto alla
newsletter etc.) combinandole con
gli step classici del ciclo di vita
consente di ottenere un riscontro
estremamente positivo in termini
di percezione da parte del
destinatario e dal punto di vista dei
KPI, dal momento che diverse
ricerche dimostrano che questi
messaggi sono fino a 4 volte più
efficaci rispetto a una comunicazione
standard indifferenziata per tutta la
base clienti.
Lo scorso anno avete presentato
una ricerca su come i consumatori
percepivano e valutavano la
comunicazione digitale delle aziende
che fanno eCommerce. Quest’anno
avete rivolto la vostra attenzione
alle strategie delle prime 50
aziende del settore in Italia.
Quali sono gli insight principali
emersi dall’una e dall’altra
indagine? E soprattutto, quali sono
i punti di ‘raccordo’ fra le due
diverse facce della medaglia
(consumer e aziende)?
Gli aspetti più interessanti emersi
dallo studio dell’anno scorso erano
i contrasti tra i desideri dei
consumatori (gradimento verso le
survey per misurare la soddisfazione,
gradimento alla possibilità di scrivere
e leggere commenti e recensioni sui
prodotti, percezione positiva alla
navigazione su siti con contenuti
personalizzati in base alla storia
d’acquisto e di navigazione del
cliente) e l’assenza di tali nella
maggior parte dei siti ecommerce
in Italia.
Lo studio di quest’anno ha confermato
[servizi]
che su certi aspetti c’è ancora ampio
margine di miglioramento, per
esempio l’81% delle aziende
analizzate inviano newsletter senza
alcun contenuto personalizzato e
solo il 22% ha attivato programmi
MAURIZIO ALBERTI
MANAGING DIRECTOR ITALIA
TERADATA E-CIRCLE
MAURIZIO ALBERTI:
n°1, 28 maggio 2013
“Possiamo testimoniare che stanno partendo molti progetti di
eCommerce italiano di altissimo livello qualitativo”
di benvenuto con un incentivo al
primo acquisto.
D’altra parte in qualità di vendor
possiamo testimoniare che stanno
partendo molti progetti di ecommerce
italiani di altissimo livello qualitativo,
basati su una selezione di top
software integrabili e funzionali a
una strategia di comunicazione
coordinata sui vari canali, veloce,
interattiva e personalizzata per
ottimizzare la customer experience
puntando sul miglioramento del
servizio offerto.
In occasione dell’ eCommerce
Netcomm Forum presenterete
Digital Messaging Center, la
vostra nuova soluzione cloud-based
per la gestione delle campagne di
marketing. Quali sono i suoi aspetti
più rilevanti? Come e quanto si può
integrare all’interno di strategie
che oltre all’email prevedano social
e mobile?
Il Digital Messaging Center è la
nuova versione della nostra
piattaforma digitale per email
marketing integrato con sms e
social media. Gli aspetti più rilevanti
11
riguardano le nuove funzionalità
esistenti (statistiche rinnovate, suite
di strumenti per gestire la
deliverability, un tool di business
intelligence nel cloud) e l’integrazione
del nostro Digital Messaging
all’interno della suite Integrated
Marketing Management. La suite
comprende anche un modulo di
Campaign Manager, uno per
automatizzare la gestione delle
Marketing Operations e un tool per
la gestione in real time dei contatti
inbound multicanale. La suite IMM è
stata classificata tra i leader da
Gartner nel Magic Quadrant di
Febbraio 2013. Tornando al Digital
Messaging si tratta dello strumento
adatto per gestire attività cross-canale
tra email, mobile e social media da
un’unica piattaforma. E’ possibile
realizzare progetti finalizzati alla
lead generation da Facebook o dai
punti vendita fisici, gestire campagne
sms massive o transazionali e a
breve verrà integrato uno strumento
per creare barcode da veicolare via
newsletter.
Quali altre novità annuncerete a
Netcomm forum e nel prossimo
futuro?
Sarà la nostra prima presenza ad un
evento pubblico con il nuovo brand
Teradata eCircle e il nuovo logo in
cui compare solo Teradata. Sarà una
sorpresa per chi ci conosce da anni
e ci consentirà di consolidare il
nostro posizionamento grazie
all’appartenenza ad una delle più
[servizi]
grandi e prestigiose aziende
tecnologiche al mondo.
A livello di prodotto invece ci sono
diverse funzionalità in fase Beta che
verranno rilasciate nella seconda
metà dell’anno che consentiranno di
mantenere il massimo livello in termini
di sviluppo tecnologico e funzionale.
NUOVI STORE
alfa romeo e lamborghini
n°1, 28 maggio 2013
Triboo Digitale
cresce con gli
e-store
automotive
Marco Realfonzo
amministratore delegato
Triboo Digitale
12
[servizi]
Triboo Digitale, eCommerce service
provider del gruppo Triboo, rafforza la
propria leadership europea nell’offerta
al settore automotive di servizi
integrati per il commercio elettronico,
con l’acquisizione e go live di Alfa
Romeo Store e Lamborghini Store
G
razie ai nuovi store Alfa Romeo e
Lamborghini continua il
percorso di crescita di Triboo
Digitale (www.triboo.it), eCommerce
service provider del gruppo Triboo,
che negli ultimi mesi ha consolidato
la sua posizione di leadership
europea nel settore automotive dove
già conta su brand come Ferrari,
Maserati, Abarth, Lotus e Fiat.
Inaugurato a marzo, lo store Alfa
Romeo (http://store.alfaromeo.com)
è aperto agli acquisti in 9 Paesi
europei, e permette ai fan del
marchio italiano di scegliere fra
un’ampia gamma di abbigliamento,
accessori, oggettistica ed edizioni
speciali. Il design del sito lascia
massimo spazio ai prodotti e dà la
possibilità di condividerli sui social
network.
Da aprile è online in oltre 60 paesi
anche il Lamborghini Store
(http://www.lamborghinistore.com)
realizzato in responsive design,
perfettamente visualizzabile sia da
computer desktop che da qualsiasi
dispositivo mobile. Triboo Digitale
può gestire in totale outsourcing gli
store online di qualsiasi azienda, f
ornendo un’ampia e completa
gamma di servizi: dalla creazione e
gestione della piattaforma di
commercio elettronico alle attività di
digital marketing a sostegno della
vendita online, fino alla gestione del
customer care e della logistica.
“Nel 2012 – ha dichiarato Marco
Realfonzo, ad di Triboo Digitale –
abbiamo raggiunto i target prefissati
(47 milioni di ricavi consolidati, con
un incremento del +38% sul pari
perimetro del 2011: ndr) dando
impulso a una crescita che
over-performa il mercato eCommerce
Italiano di oltre 20 punti percentuali,
grazie al processo di
internazionalizzazione avviato
e consolidato. Il 75 % del nostro
business retail è verso l’estero, e il
vero obiettivo strategico del 2013 è
nell’apertura al mercato cinese e nel
consolidamento in Nord America,
Giappone e Corea”.
Nel 2013 l’azienda ha come obiettivi
l’apertura di 8 nuovi store in licenza
(3 dei quali già online: oltre ad Alfa
Romeo e Lamborghini anche 3M)
e una crescita del comparto retail
del 51%, con un obiettivo di
ricavi complessivi a circa 60 milioni
di euro.
PIXARTPRINTING
n°1, 28 maggio 2013
Web to print
di qualità:
parola di
Pixartprinting
Quali sono le caratteristiche e i fattori
di successo di un eCommerce
del ‘web to print’?
Ce le illustra Pixartprinting, società
specializzata nella fornitura online di
servizi di stampa di piccolo e grande
Marcello Libralato
risorse umane e valori aziendali
di Pixartprinting
14
“Il servizio è il nostro primo obiettivo,
l’efficienza la nostra missione”
formato, packaging e molto altro
ancora, fondata nel 1994 da Matteo
Rigamonti
P
iù di 100.000 clienti in tutta Europa
e una media di 3.800 lavorazioni al giorno: Pixartprinting è una
realtà italiana che nell’eCommerce ha
trovato la chiave per lo sviluppo del suo
business. Ma rispetto allo stampatore
tradizionale, cosa offre di diverso il web
to print a chi acquista prodotti stampati?
“Sicuramente la ‘detemporalizzazione’
– risponde Marcello Libralato, risorse
umane e valori aziendali di Pixartprinting
–, se mi è lecito coniare questa
definizione. Comprare stampati da un
web to print è un’esperienza di acquisto
più simile a quella di Amazon.com che a
un processo tradizionale. È il cliente che
decide quando è il momento giusto e a
lui vengono offerti tutti gli strumenti per
procedere autonomamente. Per cui il
vantaggio e la caratteristica principale
del WTP è poter consultare lo shop
online senza ricorrere a supporti
esterni e senza vincoli temporali,
effettuando gli ordini a qualsiasi ora e
in qualsiasi giorno, Natale incluso.
IL WTP rappresenta oggi il futuro
della stampa?
[servizi]
Potrebbe sembrare un po’ arrogante dire
che il WTP è il futuro della stampa. Di
sicuro lo è per Pixartprinting. Bisognerebbe
fare una valutazione più globale e
domandarci: internet è il nostro futuro?
Se lo è, questo vale anche per la stampa.
A chi si rivolge la vostra offerta?
Possiamo definire Pixartprinting come
un eCommerce ‘BTP’, inteso come
‘Business to Prosumer’?
Business to prosumer è una definizione
corretta: ci rivolgiamo a un target di
professionisti competenti nella grafica
o nella stampa. Se non si è un
professionista e non si sa preparare
correttamene un file di stampa, tutti i
vantaggi dell’esperienza ‘indipendente’
di cui parlavo sopra vanno a morire. Il
nostro servizio è accessibile anche a chi
non è un professionista della grafica,
ma dispone di un file di stampa
professionale per procedere all’ordine.
Volendo dare una definizione precisa
possiamo dire che il nostro è un sito per
‘professionals & prosumers’.
Qual è la vostra vera concorrenza e
come vi differenziate da essa? Quanto è
importante, in questo contesto, una leva
competitiva come il prezzo?
Il prezzo è importante, ma non è l’unica
variabile. Per noi il servizio è
fondamentale, così come l’empatia di chi
lavora con i clienti, senza fare retorica.
La nostra ragione di esistere sul mercato
è un mix di queste caratteristiche, più una
feroce ottimizzazione produttiva,
puntualità, disponibilità e apertura al
nuovo. I concorrenti sono soprattutto a
livello europeo, sono molto capaci e
veloci, ed è per questo che la nostra
azienda si sviluppa in un costante
processo di evoluzione e innovazione.
Quali sono le richieste e le esigenze specifiche del vostro target? Quali i plus di
Pixartprinting che li spingono a decidere
e acquistare il servizio dal vostro sito?
Nel nostro settore l’offerta di prodotti
è molto simile e i prezzi sono allineati:
n°1, 28 maggio 2013
[servizi]
occorre, quindi, trovare altri aspetti per
differenziarsi e noi, dando per assodata
la qualità di stampa e i tempi di consegna
certi, puntiamo sul servizio offrendo ai
clienti assistenza tecnica attraverso un
customer care professionale e affidabile.
Il cliente deve sempre essere al centro.
Cerchiamo di rendere la sua vita più
semplice, prevenendo e risolvendo
qualsiasi problema in modo che la sua
esperienza con noi risulti facile e piacevole. In linea con questa filosofia anche
il nuovo progetto Revoo, recentemente
implementato nel sito, che garantisce la
massima trasparenza pubblicando le
opinioni dei clienti dopo l’acquisto,
senza alcun filtro da parte nostra. Mi
affido alle loro parole per descrivere i
nostri punti di forza: qualità di stampa,
rapporto qualità/prezzo, flessibilità del
prezzo rispetto alle date di consegna,
customer care dedicato ed efficiente,
possibilità di farsi un preventivo in
autonomia, velocità dei tempi di
consegna e ampiezza dell’offerta.
Concentrandoci sul customer service,
quali strumenti adoperate? Con quali
risultati?
Il primo strumento è l’ascolto. Può
sembrare banale, ma oltre ad avere dei
sistemi che velocizzano il flusso delle
15
informazioni, abbiamo deciso di
assumere solo persone con sviluppata
attitudine all’ascolto e al problem solving.
È la nostra prima forma di comunicazione,
è un marketing umano che noi riteniamo
imprescindibile.
Il risultato più importante ed entusiasmante
è che i clienti si fidelizzano. Si possono
avere tutti i CRM del mondo, ma servono
a poco se non si ha ‘intelligenza
relazionale’, cioè capacità di capire
gli altri ed entrarci in relazione.
Noi stiamo investendo molto sul customer
care, che a oggi conta uno staff dedicato
di 25 persone, supportando le preziose
risorse umane con le migliori tecnologie
in commercio. Il servizio è il nostro primo
obiettivo, l’efficienza la nostra missione.
Quali leve della comunicazione utilizzate
per promuovere il vostro eCommerce?
Negli anni le abbiamo usate un po’ tutte,
dalla tabellare alle sponsorizzazioni.
Oggi stiamo concentrando le nostre
risorse sul web marketing, con un team
interno dedicato, sulla comunicazione
attraverso i canali social, seppur
mantenendo una base di comunicazione
tradizionale. Grande valore ha anche il
contributo dei nostri clienti, che si fanno
testimonial della qualità del nostro
servizio. E quale modo più efficace del
caro, vecchio passaparola?
I settori più attivi sul mercato
dei codici sconto:
fashion ed elettronica di consumo
n°1, 28 maggio 2013
Italia:
è boom per gli
sconti online
I più recenti dati diffusi da zanox
indicano la straordinaria crescita dei
coupon online, la cui diffusione in Italia
è aumentata del 265% rispetto allo
scorso anno
S
econdo i dati raccolti da zanox
(http://www.zanox.com/it),
quello italiano è un popolo di
risparmiatori: il giudizio è sostenuto
da alcuni dei fattori trainanti della
crescita del settore dell’e-commerce,
in particolare dal fenomeno dei
codici sconto che, già da tempo in
voga nei mercati più maturi (Francia,
Germania e Regno Unito), in Italia ha
trovato nell’affermazione dei gruppi
d’acquisto una spinta importante.
Questi ultimi hanno fatto avvicinare
all’acquisto elettronico numerosi
utenti, contribuendo a creare e
diffondere la cultura del bargain
online.
Un altro aspetto importante che ha
influito positivamente è stato
l’advertising offline di alcuni retailer
16
che ha introdotto la concezione del
diritto degli utenti alla ‘consegna e
reso gratuiti’.
Sul mercato dei codici sconto, zanox
rivela come i settori più attivi siano
fashion ed elettronica di consumo,
cioè gli stessi segmenti che svolgono
un ruolo trainante nel mondo
eCommerce, come indicano i dati
Netcomm.
I tipi di voucher più utilizzati sono
‘strecht and save’ (l’aumento della
percentuale di sconto all’aumentare
del valore dell’acquisto, pensato
per incrementare il valore medio del
carrello), ‘first time consumer’
(per incentivare gli utenti al primo
acquisto) e consegna gratuita.
Attraverso il suo sistema all’avanguardia
Incentive Tool, rivolto specificatamente
agli advertiser, zanox permette loro
di caricare sul proprio marketplace i
voucher da distribuire ai publisher, i
quali possono prelevarli tramite feed
XML e promuoverli immediatamente.
Nel 2012 i merchant di zanox hanno
svolto 1.500 campagne di marketing
offrendo agli editori i relativi coupon,
con un incremento del 76% rispetto
all’anno precedente.
I siti verticali che si occupano
esclusivamente della diffusione
dei codici sconto hanno registrato
una crescita netta del 265%.
“L’utilizzo dei codici sconto è
fondamentale non solo per i siti
verticali, ma per anche l’ottimizzazione
di tutti gli strumenti di promozione
– dichiara Sheyla Biasini, head of
publisher sales di zanox –.
L’introduzione strategica dei codici
sconto fa registrare migliori risultati
anche per le attività di display,
retargeting (anche email), social e
search. Permette inoltre un incremento
notevole del tasso di conversione e
un maggiore engagement
dell’utente finale. In ultima analisi,
si tratta secondo noi di uno degli
strumenti più potenti e versatili al
servizio delle vendite”.
[servizi]
Sheyla Biasini
head of publisher sales di zanox
n°1, 28 maggio 2013
[merchants]
Eataly Net alla
conquista del
mercato mondiale
Food & Wine
Diventare l’attore di riferimento
nell’eCommerce di prodotti alimentari
Italiani di alta qualità nel mondo:
questo l’obiettivo di Eataly Net.
Franco Denari
ceo e co-fondatore di Eataly Net
17
I
l fondo di venture capital italo
francese 360 Capital Partners
(www.360capitalpartners.com),
già seed funder di diverse aziende
leader nel settore quali Mutuionline,
Yoox e Selftrade, si è associato a
Eataly, gruppo leader della
distribuzione del cibo italiano di alta
qualità, fondato nel 2007 da Oscar
Farinetti e Luca Baffigo.
Dalla partenership è nata una
nuova iniziativa nell’ambito
dell’eCommerce, Eataly Net
(www.eataly.net), partecipata al
60% da Eataly srl e al 30% da
360 Capital Partners, mentre il
restante 10% è detenuto da Franco
Denari, ceo e co-fondatore della
società.
“L’alimentare di qualità è la
prossima frontiera per l’eCommerce
mondiale – ha dichiarato Denari –
e crediamo che Eataly Net abbia
tutte le credenziali necessarie, i
prodotti e ora anche le risorse
finanziarie per conquistare questo
mercato su scala mondiale”.
L’iniziativa sarà infatti estesa
anche all’estero, dove saranno
create filiali – di cui Eataly Net
deterrà la maggioranza – tra
Eataly Net e i diversi partner locali
di Eataly srl.
“Pensiamo che la comunicazione sia una strumento fondamentale per
lanciare e sostenere un servizio, specialmente in un mercato in crescita
e competitivo. Per questo abbiamo sviluppato una campagna di
comunicazione dal linguaggio nuovo, centrata sull’icona simbolo e in
grado di trasmettere quell’affidabilità e qualità tipici del nostro servizio”
n°1, 28 maggio 2013
[merchants]
Paolo Portioli, responsabile advertising & marketing services Seat PG Italia
Poste Italiane:
obiettivo
eCommerce
R
ilanciare le attività di
Poste Italiane
(www.poste.it)
passando per innovazione
e nuove tecnologie:
questo l’obiettivo del
gruppo annunciato dal suo
amministratore delegato,
Massimo Sarmi, nelle
cui intenzioni c’è una
rivoluzione simile a quella
del Banco Posta e delle
assicurazioni, che negli
ultimi dieci anni ha trainato
i conti del Gruppo.
“La tecnologia ha portato
a un declino strutturale
dell’attività tipica della
corrispondenza – ha
dichiarato Sarmi –, ma
quella stessa tecnologia ci
offre la possibilità di
compensare con nuovi
servizi il calo nel settore
maturo. In altre parole,
di innovare in chiave
18
moderna la nostra missione storica.
Quel che fanno Amazon, eBay,
Google possiamo certamente farlo
noi, valorizzando i nostri asset”.
Poste Italiane ha tutte le carte in
regola per farcela, avendo chiuso
l’esercizio 2012 con un utile netto
di 1.032 milioni di euro e una
redditività che colloca il Gruppo
al primo posto al mondo tra i
principali operatori postali
internazionali.
Per risparmiare
dai retta al gufo
On air fino al 1giugno la campagna
video, tv e web per acquistare
risparmiando con Glamoo e Seat PG.
La creatività è firmata 1861 United
“Glamoo se non ci fossi tu”: questa la
nuova campagna video – tv e
web – lanciata da Seat PG Italia in
partnership con Glamoo. “Datti
retta” è il claim degli spot, che hanno
come protagonista un gufo irriverente,
simbolo del brand, che informa i
nuovi potenziali acquirenti sui servizi
più convenienti e le offerte del sito.
Tre i soggetti realizzati, in due
formati da 30 e 15 secondi,
‘Ristorante’, ‘Benessere’ e ‘Viaggi’,
in cui un puppet dà ai testimonial
in scena simpatici suggerimenti per
acquistare in modo conveniente,
risparmiando attraverso i deal
Glamoo. La campagna Tv è on air
dal 19 maggio sulle principali
emittenti nazionali per lanciare
strategicamente il servizio e
raggiungere un target eterogeneo
sempre più esigente. La campagna
Web è partita il 27 maggio e sarà
on line per due settimane sui
principali quotidiani online, siti di
intrattenimento, portali e siti
femminili.
La creatività della campagna è
firmata 1861united, la pianificazione
è a cura di MediaItalia.
n°1, 28 maggio 2013
Nasce il primo
online store OVS
Con il OVS.it la catena di fast fashion
retail del Gruppo COIN entra nel
mondo dell’e-commerce offrendo ai
clienti l’opportunità di acquistare le
collezioni uomo, donna, bambino.
19
[merchants]
O
VS, il primo brand di
abbigliamento fast fashion in
Italia, parte del Gruppo COIN,
entra nel mondo dell’e-commerce
e dal 23 maggio offre ai clienti
l’opportunità di acquistare le
collezioni uomo, donna, bambino
anche attraverso il suo primo
on line store sul sito www.ovs.it,
che si aggiunge alla capillare
rete distributiva che conta
oltre 700 negozi in Italia e
all’estero.
Pensato per una navigazione
multi-device da mobile, tablet e
desktop, facile da navigare e
user friendly, il sito consente di
condividere sui social media le
proprie scelte e i look preferiti.
Gli acquisti possono essere
effettuati dall’Italia e da tutti gli stati
dell’Unione Europea, e i clienti
potranno effettuare cambi e resi non
solo online, ma anche direttamente
dallo store OVS più vicino.
In occasione del lancio, oltre alle
collezioni uomo, donna, bambino,
sarà proposta anche la nuova
collezione beachwear Maui loves
OVS, nata dalla partnership con
Maui & Sons, lo storico marchio
californiano ispirato all’universo
del surfisti.
Saldi Privati
‘premia’ la
fedeltà delle
mamme
Sono le mamme la vera forza trainante
dell’ e-commerce: per loro SaldiPrivati
ha realizzato la “Kids Card”, un
programma di benefici pensato per i
piccoli e amato dai grandi.
S
aldiPrivati (www.saldiprivati.com),
l’e-shop di vendite private del
gruppo Banzai (www.banzai.it) con
2 milioni di iscritti, ha rilevato che la
spesa del target ‘mamma’ supera
dell’85% il valore medio di quella degli
altri buyer, e addirittura del 130% quella
di chi non fa mai ordini ‘kids’. Anche la
tendenza al riacquisto è maggiore fra
le mamme: dell’82% rispetto alla media
totale dei clienti, e del 125% rispetto alla
media di chi non acquista prodotti per
bambini. Un’indagine interna del sito
rivela inoltre che il 60% delle mamme
trova il web più conveniente rispetto ai
canali tradizionali per gli acquisti per i
figli, più comodo per flessibilità di orari
e più gradevole per esperienza di
acquisto.
Per questo target è nata quindi la Kids
Card, un programma fedeltà totalmente
gratuito che assicura vantaggi esclusivi.
“Il valore dell’operazione – spiega Bruno
Decker, ad di SaldiPrivati – è nella
possibilità di fidelizzare e premiare un
core target che, come confermano i dati
di fatturato, è fondamentale, se non
addirittura trainante per l’ eCommerce”.
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