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Sul campo si sente tutto! L’accurata
opera di progettazione e produzione
svolta dalle maestranze Rotwild non è
infatti un esercizio di stile, ma volta a
garantire un mezzo dalla superiorità
realmente avvertibile da chiunque.
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MBA
est
ROTWILD
R.X2 FS PRO
Cambia le regole
di G.Paolo Galloni
del gioco
lla sua prima stagione in Italia, Rotwild non soltanto
ha subito raccolto importanti apprezzamenti, ma ha di
colpo spostato decisamente più verso l’alto il livello
tecnico nel quale i marchi di prestigio devono confrontarsi tra
loro. Forte inoltre di una gamma di prodotti estremamente
completa, il marchio tedesco si è distinto anche e soprattutto
per la qualità realizzativa e funzionale delle sue mountain bike
in qualunque fascia di mercato.
A
PRINCIPI DI BASE
La linea di modelli contrassegnata dalla “X” identifica quelli
destinati ad un utilizzo tipicamente all-mountain e quindi in
grado di garantire ancora una buona pedalabilità in salita a
fronte di un elevato potenziale in discesa e ad escursioni già
molto generose, pari infatti a 150 mm per entrambe le ruote.
Le X2, come il modello oggetto di questo test, hanno un telaio
con triangolo principale realizzato in fibra di carbonio ed un
carro in alluminio, mentre le X1 sono interamente costruite
con quest’ultimo materiale e quindi di prezzo più contenuto.
REALIZZAZIONE
La tecnica di costruzione utilizzata con il carbonio è molto
raffinata e sfrutta più elementi modulari, affinati in funzione
delle specifiche sollecitazioni locali, uniti tra loro a formare la
struttura monoscocca finale all’interno di uno stampo che
permette anche una maggiore libertà di disegno dei profili e
di tipologia di fibra di carbonio effettivamente diversificata a
seconda dell’area di applicazione. Se infatti ci sono zone nelle
quali il telaio deve presentare principalmente una massima
resistenza alle sollecitazioni di flessione e torsione tipiche del
proprio utilizzo, in altre è fondamentale
invece una massima capacità
di assorbimento degli urti.
Spiccano quindi la scatola
del movimento centrale di
tipo press-fit 92 mm, ovvero
con i cuscinetti annegati
direttamente nel
telaio, il
nodo di sterzo che accoglie forcelle con cannotto conificato
ed il particolare irrobustimento dello svettamento del tubo
piantone rispetto ad una tubazione orizzontale dalla distanza
da terra molto contenuta, a garanzia di una migliore quota
di standover.
Lo schema di sospensione adottato è un classico e sempre
molto funzionale quadrilatero con Horst-Link, ma non fatevi
ingannare da questo concetto di fondo, dato che la differenza
tra uno schema realmente a punto ed uno non all’altezza del
proprio potenziale la si sente tutta sul campo. L’affinamento
funzionale è da un lato opera di un accurato posizionamento
dei vari fulcri e disegno dei braccetti di rinvio, ma dall’altro
risente anche moltissimo della qualità della costruzione in
termini puramente meccanici. Parliamo pertanto di rigidezza
strutturale degli elementi cinematici coinvolti e di coassialità
dei perni, aspetti determinanti e non visibili dall’esterno, ma
estremamente costosi da realizzare con canoni qualitativi di
livello superiore. Le attenzioni Rotwild sono invece tali da
intervenire persino nella tipologia dei cuscinetti montati ed
anche nel numero delle sfere al loro interno, massimizzato
infatti. È da notare in proposito come quelli di supporto ed
articolazione del perno principale siano anche registrabili.
MONTAGGIO
La X2 Pro propone un’affidabile e sempre molto apprezzata
trasmissione Shimano XT, con la chicca delle ruote DT Swiss
Tricon che spiccano per l’eccellente scorrevolezza, i mozzi
con flange costruite separatamente, i raggi piatti a testa dritta
con montaggio misto (sia con incrocio che radiale) ed anche
i cerchi saldati e sigillati, per un’utilizzo
tubeless ottimale. L’anteriore monta
un perno passante da 15 mm ed
al posteriore troviamo invece
l’asse dello sgancio rapido da
10 mm che fa in sostanza
da perno passante.
Speriamo però
di poter al
più
Giugno 2011 / MOUNTAIN BIKE ACTION
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In dettaglio: la X2 è curatissima in ogni particolare, quasi maniacale... come ad esempio per le protezioni applicate alle trasmissioni e per la
raffinata viteria della sospensione. La vera qualità sta comunque nella robustezza dei singoli elementi ed anche nella coassialità dei perni di
articolazione, ma fa piacere trovare pure un generoso batticatena e cuscinetti dello snodo principale registrabili. La sella non ci ha soddisfatto
appieno, specialmente nei tratti nei quali era stato necessario sedercisi in punta. Abbiamo invece già chiesto a Fox qualcosa in più per le
Talas future, ovvero un’indicazione chiara per tutti, neofiti alla primissima uscita compresi, dell’escursione selezionata nella forcella.
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presto approfondire ulteriormente le caratteristiche di queste
ruote, uniche infatti nel panorama mondiale.
Si fanno notare infine anche i preziosi componenti Crank
Brothers per attacco, manubrio e reggisella, oltre alla presenza
di un ammortizzatore Fox di volume sovradimensionato (XV)
e di una forcella riducibile nella corsa (Fox anch’essa). Per ciò
che riguarda la gommatura invece, abbiamo avuto problemi
con le Continental consegnate con il mezzo e per il test sono
quindi state montate delle conosciutissime (utile per valutare
più correttamente la risposta sul campo) Kenda Nevegal. Di
serie la X2 viene però ora consegnata con le Schwalbe Nobby
Nic, senz’altro molto adatte ai fondi di questa stagione, oltre
che generose nella dimensione prescelta da 2,40”.
Per chi volesse invece montarla ancora più aggressiva, cioè
con un guidacatena, sono presenti a telaio gli attacchi ISCG-05.
SUL CAMPO
In sella: la seduta ci ha sorpresi subito, trovandola adatta
più ad un utilizzo cross-country che all-mountain, visto anche
l’appoggio non particolarmente comodo sul suo puntale (si
tratta poi di una sella nemmeno presente nel catalogo online
del brand stesso). L’angolo piantone accentuato ed il morsetto
centrale del reggisella spostano più in avanti il biker che non
avesse la pazienza di regolare accuratamente l’arretramento
della sella (vedi “Vita di Garage” dell’Aprile scorso). Non ci
soddisfa appieno il manubrio, a nostro giudizio poco angolato
(6 x 5°), ma fortunatamente largo a sufficienza (70 cm) ed
abbinato ad un azzeccato attacco da 80 mm (qualcuno però
lo vorrebbe ridurre a 70 mm). Sono nel frattempo cambiate
invece le manopole a favore di un modello dotato di un doppio
collare e quindi più stabile e sicuro di quello a collare singolo
trovato. Dopo le primissime uscite abbiamo dovuto rimuovere
come al solito gli indicatori di rapporto dei comandi Shimano,
al fine di posizionare sia questi che soprattutto le leve freno in
modo pratico. Ottima la funzionalità del collarino stringisella,
per chi non volesse adottare il reggisella telescopico proposto
in opzione al prezzo di 200,00 Euro (un Crank Brothers Joplin
4R dotato di comando remoto che sfrutta le culle di passaggio
guaina già predisposte al di sotto della tubazione orizzontale).
In pedalata: la Rotwild risponde alla spinta sui pedali con
prontezza superiore alla media ed offrendo una sensazione di
leggerezza globale, ma per sfruttarla a dovere conviene avere
attivato la piattaforma stabile, pena oscillazioni del carro. Se
invece non lo si chiude davvero con un po’ di forza “in più del
solito”, il morsetto sella potrebbe non trattenerla e lasciarla
inclinare diversamente dall’angolo originale, se si picchia con
violenza e da seduti un ostacolo sul fondo.
Guidabilità: un avantreno ben caricato ed un angolo non
dei più aggressivi, ma eccellente compromesso, pongono la
guidabilità della X2 al top in assoluto in questo contesto e ce
la fanno consigliare anche a chi nei propri giri incontri dei
tortuosi ed impegnativi singletrack tecnici, e nei quali diversi
mezzi da all-mountain mettono invece un po’ in difficoltà. Non
si sente pertanto il bisogno di ridurre l’altezza della forcella,
ma facendolo il rendimento della Rotwild sale di un’altra tacca
e ci si disimpegna in modo straordinario ovunque.
In salita: nasconde in parte il proprio peso, grazie anche
alla rigidezza strutturale di ruote e telaio, e sale regolare e di
buon passo concedendo pure il capriccio di qualche allungo
ben gratificato, sebbene non sia delle più scattanti se il fondo
irregolare suggerisse di tenere aperta la piattaforma stabile. Non
si alleggerisce fastidiosamente all’avantreno e quindi l’utilizzo
del Talas non è obbligato ma un beneficio ulteriore anche in
questo caso, senza poi avvertire fenomeni di riduzione del
rendimento in pedalata, denunciati invece con altri modelli.
In discesa: velocissima, sicura e guidabilissima anche alle
velocità più elevate, si rivela essenzialmente un mezzo davvero
molto ben bilanciato e capace di sfruttare il lavoro dei propri
progettisti in termini di rigidezza d’insieme e progressività di
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lavoro della sospensione posteriore, mai in difficoltà o dalla
risposta incerta, indipendentemente dalla dimensione di un
ostacolo sul percorso ed anche dalla velocità di impatto. Il
generoso volume dell’ammortizzatore a camera pneumatica
XV è stato sfruttato quindi in modo ottimale attraverso una
messa a punto eccellente della progressività di risposta del
carro ed il mezzo invoglia a divertirsi cercando l’occasione
per staccarsi da terra. Il carro non si irrigidisce in frenata ma
avremmo preferito un disco più piccolo al posteriore, oltre
comunque a freni più modulabili e silenziosi nell’azione.
NOTE
Nulla da eccepire, oltre a quanto già indicatovi per freni,
manubrio, gomme e reggisella.
CONCLUSIONI
Carattere e rendimento della Rotwild X2 FS Pro nel proprio
ambito sono di altissimo livello, superati soltanto da quella
che si è rivelata una cura maniacale del prodotto, comunque
non fine a se stessa ed anzi tale da aumentare sicuramente
sia la funzionalità che la durata del mezzo nel tempo. Sella,
manubrio, gomme o quant’altro rientrano in parte anche in
quella che è la sfera delle preferenze più personali di ogni
biker, tra cui pure quello più raffinato, visto che sarà questo il
primo a posare gli occhi su una mountain bike che ha già
cambiato le regole del gioco, chiudendo... anzi, sbattendo la
porta in faccia a qualunque possibile concorrente che nella
realtà dei fatti si dimostri tale principalmente per ambizione di
posizionamento sul mercato che per merito! ❑
ROTWILD R.X2 FS PRO
Prezzo:
Distributore:
Sito internet:
4.599,00 Euro
BSC, tel. 0473.563107
www.bikesuspension.com
Escursione Ant.:
150-120 mm
Escursione Post.:
150 mm
Taglie disponibili:
S/M/L
Lungh. Orizzontale Virtuale: 56/58,5/61 cm
Angoli Sterzo/Piantone:
68,5°/74°
Altezza Mov. Centrale:
33,8 cm
Lunghezza Carro Posteriore: 43,5 cm
Lunghezza Tubo Sterzo:
12/13/14 cm
Standover:
71/74/77,5 cm
Passo:
110/112/115 cm
Materiale Telaio:
Carbonio
Paese di Fabbricazione:
Cina
Peso (compresi pedali):
12,9 kg (taglia “M”)
Forcella:
Ammortizzatore:
Comandi Cambio/Der. Ant.:
Cambio:
Deragliatore:
Freni Ant./Post.:
Guarnitura:
Cassetta Pignoni:
Catena:
Ruote Ant./Post.:
Coperture:
Manubrio:
Attacco Manubrio:
Serie Sterzo:
Reggisella:
Sella:
Pedali:
Fox 32 Talas RL 15QR
Fox Float RP2 XV Boost Valve
Shimano XT 10v
Shimano XT SGS
Shimano XT down swing
Formula R1X FCS 180/180 mm
Shimano XT 42/32/24D
Shimano HG81 11/34D 10v
Shimano HG74 10v
DT Swiss M 1700 Tricon 24R
Aerolite 15QR / 135 x 10 mm
Schwalbe Nobby Nic 2.40” 670g
Crank Brothers Cobalt 2 O/S 70 cm
Crank Brothers Iodine 2 O/S 80 mm
Rotwild RHS Ti 1,5 > 1-1/8”
Crank Brothers Cobalt 2
Fi’zi:k Nisene III
/ (pesata con Shimano M980 310 g)
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Non tutto è perfetto... e non lo sarà
mai, come evidenziato dal test, ma
che conta è la sostanza e la Rotwild
ne ha da vendere.
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