SE I "TESTIMONI DI GEOVA" VENGONO A BUSSARE ALLA TUA PORTA Verranno certamente a bussare anche alla porta di casa tua, se già non sono venuti, I TESTIMONI DI GEOVA. Si presenteranno, come sono soliti fare, in due, con borsa e ben vestiti, e per prima cosa ti offriranno la BIBBIA, cercando di intavolare subito un discorso, inizialmente sul mondo cattivo, e poi dimostrando che tu non conosci la Parola di Dio, e che quanto ti è stato insegnato dai sacerdoti non corrisponderebbe a questa Parola divina. E' bene che tu sappia con precisione chi sono questi Testimoni di Geova e che cosa devi chiedere loro, quando vengono, prima ancora che tentino di aggirarti con le loro insinuazioni e domande prefabbricate. CHI SONO I TESTIMONI DI GEOVA Sono una setta religiosa (forse nessun'altra organizzazione, come questa, merita il nome di "setta") fondata negli Stati Uniti d' America nella seconda metà del secolo scorso, da un commerciante americano, certo Charles Taze Russel (1852-1916) . Costui, nel 1870, si diede allo studio della Bibbia con un gruppo di amici (era stato educato nel Calvinismo), senza alcuna preparazione di lingua ebraica e greca (le lingue originali della Bibbia); in compenso era dotato di molta fantasia e di sconfinata presunzione. Dapprima aderì alle idee degli Avventisti, una setta che da oltre un secolo afferma imminente la fine del mondo; e soprattutto assorbì il loro astio contro la Chiesa Cattolica e il Papa. Poi ammise che le date fissate dagli Avventisti a riguardo della fine del mondo erano false e sviluppò tali idee per conto suo, interpretando la Bibbia in modo del tutto arbitrario. Affermò che Gesù era già tornato sulla terra "in incognito" nell' ottobre del 1874; che nella primavera del 1878 erano risorti gli Apostoli; e che nel 1914 Gesù sarebbe venuto di nuovo in terra per iniziare un regno millenario di pace e di felicità per i fedeli seguaci di Geova. Ma, come sappiamo, il 1914 segnò invece l'inizio della Prima Guerra Mondiale. Russel allora spostò il grande evento al 1918. Ma egli morì nel 1916, prima di poter constatare il nuovo fallimento della sua profezia. Divorziato, coinvolto in scandali di natura finanziaria e in processi poco onorevoli, fu un individuo di nessuna credibilità morale e religiosa. Gli successe l'avvocato Joseph Franklin Rutherford, che modificò in parte le teorie di Russel, soprattutto il "calendario" della fine del mondo. Egli disse che la fine del mondo sarebbe avvenuta nel 1925. Sotto il suo governo, nel 1931, i seguaci di Russel e di Rutherford decisero di chiamarsi "TESTIMONI di GEOVA", applicando alla setta un brano del profeta Isaia: "Voi siete i miei testimoni, dice il Signore...". NOTA BENE: negli anni Trenta era già accertato che Jahvè e non Geova (come invece traducono loro) era stata l' esatta pronuncia del nome divino. Gli stessi Testimoni di Geova, nel loro Dizionario, che viene pubblicato a fascicoli, scrivono, a pagina 5-10: «Le traslitterazioni greche del nome di Dio ad opera di scrittori cristiani, non sono ancora concordi: alcuni preferiscono altre pronunce, come Jahvè, Javèh, Jahwèh. Dal momento che finora non si conosce la pronuncia esatta non sembra che ci sia ragione alcuna per abbandonare la nota forma italiana "GEOVA"». Nella "Torre di Guardia" del 15 febbraio 1984, a pagina 289, viene elogiata la traduzione francese della Bibbia di Gerusalemme, perché usa la traslitterazione "JHAWEH". Dobbiamo, allora, tirare questa conclusione: i Testimoni di Geova sanno che il nome Geova è sbagliato; tuttavia continuano imperterriti a sbagliare. Recentemente una iniziativa caldeggiata da "Amicizia ebraico-cristiana di Roma" raccomanda di non translitterare il tetragramma (che significa "quattro lettere" ) JHWH (Cfr. Studi, Fatti, Ricerche, numero 32, pagina 6). ORGANIZZAZIONE E PROPAGANDA CHI LI GOVERNA? I Testimoni di Geova di tutto il mondo sono diretti dal "Governig Body", il Corpo direttivo che detta le sue leggi da un grattacielo di Brooklyn, composto da 40 membri, di cui uno è Presidente a vita e 7 formano il direttorio. E' la massima autorità dottrinale e organizzativa, unica responsabile dell' insegnamento, che viene trasmesso soprattutto con la stampa, specialmente dalla "TORRE di GUARDIA", che è la rivista ufficiale della setta. L' unità territoriale che raggruppa i Testimoni di Geova di una determinata zona si chiama "CONGREGAZIONE", e dispone di una " SALA del REGNO", dove si tengono sia riunioni di preghiera, sia cicli di studio e di formazione dei seguaci. Ogni anno organizzano Congressi in qualche grande città. Dispongono di mezzi finanziari per stipendiare i "PIONIERI MISSIONARI" a diffondere le loro pubblicazioni in tutto il mondo. Ogni Testimone di Geova ha l' obbligo di dedicare un determinato numero di ore alla settimana per la predicazione di casa in casa. Sull'Annuario dei Testimoni di Geova, anno 1983, a pagina 30, scrivono che per mantenere le decine di migliaia di Pionieri speciali, missionari e sorveglianti viaggianti a tempo pieno, nel 1982 le spese ammontarono a 20.84.248,53 dollari (pari a circa 40 miliardi di lire)! CHE ATTEGGIAMENTO TENERE? Molti provano un senso di fastidio quando i Testimoni di Geova vengono a bussare alla porta delle loro case. Poi, di fronte al coraggio e all' insistenza di quella gente restano come impotenti, senza la forza di respingere una conversazione che non ammette nessun dialogo. Il Testimone di Geova, infatti, pone sempre in questione la fede altrui, mai la propria: quindi non è permeabile a nessun argomento né biblico, né scientifico, né logico. Per questo motivo può essere consigliabile licenziarlo. CHE COSA DEVI CHIEDERE AI TESTIMONI DI GEOVA? Quando i " due" si presenteranno alla tua porta, se lo crederai opportuno, domanderai loro: "E' vero che voi, Testimoni di Geova, siete disposti a lasciar morire una persona, piuttosto che permettere la trasfusione di sangue? Presi alle strette, giustificheranno il loro modo di agire, assurdo e crudele, citando frasi della BIBBIA dell'Antico Testamento in cui Dio fa il divieto agli Israeliti di nutrirsi del sangue di un essere vivente (Genesi, 9,3-5; Levitico 3,17; Deuteronomio, 12,15-27). Citeranno anche il libro degli Atti degli Apostoli 15,28-29. TU FARAI OSSERVARE: Per gli Ebrei il comando di "astenersi dal sangue" era segno del rispetto che si doveva per la vita che secondo le conoscenze fisiologiche dell'epoca risiedeva nel sangue. Dire sangue equivaleva a dire vita. Oggi la conoscenza semitica dell' equivalenza tra sangue e vita è superata, è solo un ricordo storico. Infatti oggi sappiamo benissimo che il sangue è una parte del corpo come le altre e non si identifica affatto con la vita e non c' è più il pericolo di mangiar sangue di vittime offerte agli idoli, come ai tempi antichi. Inoltre bisogna far notare che nei comandi di Dio ce ne sono alcuni che non potranno mai cadere in disuso o essere mutati (i dieci comandamenti); ce ne sono invece altri che vanno riferiti a persone, tempi, ambienti particolari e possono essere perfezionati o addirittura abrogati, come le 613 leggi e prescrizioni date da Mosè, perché legate alle concezioni, agli usi dei tempi e alle circostanze di luogo. Gesù dice: "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna" (Vangelo di Giovanni, cap. 6). Secondo i Testimoni di Geova l' espressione di Gesù: "BERE IL SANGUE" sarebbe una bestemmia, una disobbedienza a Dio Concludendo: La Bibbia rettamente interpretata non contiene nessuna formale proibizione della trasfusione del sangue. Al contrario, essa ci suggerisce di "amare i nostri fratelli fino allo spargimento del sangue" (Vangelo di Giovanni, cap. 15 v. 13). SECONDA DOMANDA Voi dite che gli eletti alla gloria del cielo non saranno più di 144.000, perché così leggete nell'ultimo libro della Bibbia. Senza divagare, ditemi: è cosi? Per dimostrare la loro "verità" ti citeranno frasi su frasi della Bibbia. Tu farai osservare quanto segue: "Non vi sembra che un Dio che ha deciso su un numero così ristretto di salvati, sia ingiusto e crudele, che distrugge l'uguaglianza fra gli uomini, tutti figli di un medesimo Padre e tra loro fratelli? Inoltre, stando all' ultimo libro della Bibbia, che voi, e solo voi, chiamate "RIVELAZIONE", mentre tutti i cristiani veri chiamano "APOCALISSE", gli eletti da Dio apparterranno esclusivamente al popolo ebraico se, come siete soliti fare, si prende alla lettera il numero 144.000, provenienti dalle dodici tribù d'Israele? Risponderanno: "No! perché la provenienza deve intendersi simbolicamente". REPLICHERAI: "Perché si deve interpretare alla lettera il numero e invece simbolicamente la provenienza? La coerenza dov'è? TERZA DOMANDA: E' dal 1914, poi aggiornato al 1925, al 1945, al 1958, infine all'autunno del '75 che state rompendo la testa alla gente con la previsione dell' imminente fine del mondo. Ma viene o non viene questa fine del "sistema malvagio"? Come potete pretendere di conoscere quello che Gesù stesso, nella sua umanità, ha dichiarato di non sapere? A questo punto i " due" si difenderanno dicendoti che le pubblicazioni dei Testimoni di Geova non dicono con certezza assoluta la "fine del sistema malvagio". Tu sbugiardali, dicendo che il loro fondatore sostiene che la Parola di Dio" (la Bibbia) indica il tempo fissato" (Via Eterna". pagina 2930). QUARTA DOMANDA: Come mai, voi, Testimoni di Geova, nella vostra traduzione italiana avete cambiato il testo originale greco del Nuovo Testamento, traducendo in modo cervellotico? Potrai portare questi due esempi, fra i molti: "Nel Vangelo, scritto da Matteo (capitolo 26,vv. 26-28), da Marco (cap. 14, vv. 22-24), da Luca (cap. 22, vv. 19-20), e nella Prima Lettera di Paolo ai Corinzi (cap. 2, vv. 23-25) si riportano le famose parole, con le quali Gesù istituisce l'Eucaristia, nell'Ultima Cena. Nel testo originale greco (il Nuovo Testamento fu scritto nella lingua greca), nella traduzione latina, detta "VOLGATA" e nella traduzione interconfessionale in lingua corrente, fatta da cattolici e Protestanti, e accolta da tutte le confessioni cristiane (meno quella dei Testimoni di Geova che utilizzano proprio la Bibbia per arroccarsi nella loro arroganza e sicumera per sentirsi i soli depositari della verità), si legge : "Gesù prese il pane, lo spezzò, lo diede ai discepoli e disse: prendete e mangiate: questo è il mio corpo; poi prese la coppa del vino, fece la preghiera di ringraziamento, la diede ai discepoli e disse: bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, offerto per tutti gli uomini" (Matteo, cap. 26, vv. 26-28). I Testimoni di Geova traducono male il verbo greco "estì", terza persona del verbo "èimi"= essere, infatti nella loro Bibbia, invece di "Prendete e mangiate: questo è il mio corpo" (come si legge nel testo originale greco), hanno: "Prendete, mangiate. Questo significa il mio corpo". Questa è chiaramente una traduzione falsa e tendenziosa. DOMANDA LORO: " Chi vi ha autorizzato a manipolare il testo originale? La Parola di Dio va rispettata e bisogna lasciarla com'è senza cambiarla. Le interpretazioni, caso mai, vanno inserite in calce (in fondo alla pagina), non introdotte nel testo, come fate voi. E si potrebbero citare tantissimi altri esempi di cambiamenti e manipolazioni del testo biblico. ASTUZIA SOTTILE DEI TESTIMONI DI GEOVA Per farsi strada tra la gente, non ferrata in materia biblica, dicono che la loro Bibbia è come quella di tutti i cristiani e mostrano la Bibbia della Conferenza Episcopale Italiana (la CEI ) . Attenzione: è un trucco per accalappiare i gonzi, perché poi vi leggeranno solo e sempre la loro Bibbia truccata, che ha lo scopo di propagandare nel mondo, non ciò che la Bibbia realmente dice, ma quello che i Testimoni di Geova vogliono dire. Infatti, la loro interpretazione della Parola di Dio è strumentalizzata contro le principali verità rivelate: la santissima trinità, la divinità di Cristo, l'immortalità dell'anima, i sette sacramenti, la Chiesa. Il loro modo di leggere la Bibbia manca assolutamente di base scientifica, cioè di studio serio, che richiede di collocarla nel suo ambiente culturale, nel contesto storico e nel suo linguaggio. QUARTA DOMANDA: "Perché voi non fate parte del Consiglio Mondiale delle Chiese che ha sede a Ginevra? Mi risulta che non vi accettano, perché negate che Gesù è Dio e combattete il mistero della SS.ma Trinità?". QUINTA DOMANDA: " Come mai voi non avete partecipato, come hanno fatto tutti i rappresentanti delle religioni del mondo, agli incontri di Assisi (1986) e di Milano (settembre 1993) "?. Ti risponderanno che il motivo della non partecipazione sta nella convinzione di essere gli unici depositari della verità e della interpretazione della Bibbia. Ci vuole una buona dose di presunzione nell'affermare una cosa del genere! Come conclusione, credo sia opportuno riportare alcune testimonianze di ex-ministri dei Testimoni di Geova. 1˚) Gunther Pape nel suo libro Io ero testimone di Geova, a pagina 139, scrive: "Dio mi ha fatto la grazia di conoscere la verità sui Testimoni di Geova. Per questo mi sono messo a scrivere con coraggio il presente libro...". 2˚) Patrizio Spina, prima testimone di Geova, ora frate francescano-conventuale, scrive: "Dopo aver letto con attenzione degli opuscoli che cercavano di smascherare la falsità dei Testimoni di Geova, compresi che essi avevano ragione: la società Torre di Guardia aveva falsificato molti testi biblici...". 3˚) Walter Palmieri e Achille Aveta hanno scritto un libro: Testimoni di geova: essere o non essere ? Un'analisi del movimento religioso compiuta da due exministri dei Testimoni di Geova. Un' analisi chiara e obiettiva del movimento che prescinde da ogni pregiudiziale religiosa. Dicono ad u n certo punto: "Finchè non ci siamo posti il problema, anche noi eravamo degli addottrinati come tanti altri, e vedevamo ogni cosa attraverso i filtri imposti dall' organizzazione ... Quando, per vari fattori, sono sorti i primi dubbi, ci siamo accorti con grande rammarico, per la prima volta, che era impossibile parlarne con altri Testimoni di Geova: infatti una triste realtà dell' organizzazione è l'assoluta mancanza di dialogo e di libertà di parola, non si possono esprimere idee diverse da quelle imposte dal Corpo Direttivo. Ci siamo accorti che le loro dottrine non reggono alla prova... diventano ambigue, oscure e che la struttura organizzativa dei Testimoni di Geova non si prefigge sempre mète cristiane... Il problema del sangue rivela macroscopicamente la superficialità mostrata dal Corpo Direttivo nell'affrontare problemi in cui è implicata la vita umana, sacra agli occhi di Dio..." (pagina 187). 4˚) Gilda Sistarelli ha pubblicato sul periodico Con Roma (numero 18, dell' ottobre 1957) la seguente dichiarazione: "Sento il dovere di rendere pubblico il mio ritorno definitivo alla Chiesa Cattolica, dopo aver errato per oltre sei anni nella setta dei Testimoni di Geova. In sei anni non ho mai ascoltato dai capi un solo sermone sulla "carità", che è la parte essenziale della legge e della predicazione di Cristo. Ho trovato che il movimento è guidato da una classe dirigente superba, egoista e interessata . . . Basti dire che i "pionieri speciali", i servitori di circoscrizione ricevono la rivista TORRE di GUARDIA a L. 6 la copia e la danno a 30; hanno i libri a L. 65 e li rivendono a L. 325 la copia (nota bene: i prezzi sono del 1957). A questi utili editoriali vanno aggiunte le paghe fisse e la ricompensa riservata ai "servitori speciali" dopo ogni 150 ore di servizio. Un' ultima parola - scrive ancora Gilda Sistarelli - devo dire sulla figura morale del fondatore di questo movimento geovista: RUSSEL. Studiando attentamente la sua vita sui testi storici, ho dovuto concludere che egli è stato, oltreché un maniaco religioso, anche un uomo spiritualmente e moralmente disordinato. La sentenza del tribunale americano, che sanzionava il suo divorzio, così lo qualificò: "L'ostinato egoismo di Russel, la continua lode di sé e la prepotenza erano tali da rendere la vita veramente insopportabile a qualsiasi donna". Senza citare le allusioni "di natura quanto mai delicata", inserita nella stessa sentenza. Quando una setta, che pur si dice cristiana e superiore a tutte le religioni, ha un fondatore egoista, prepotente, scostumato; quando fa leva sull' ignoranza e sulla miseria, seminando odio contro la Chiesa Cattolica e il mondo attuale in ogni sua espressione; quando la sua dottrina si risolve in una forma, più o meno larvata, di ateismo, ritengo doveroso e urgente di abbandonarla e di suggerire a quanti si trovassero nelle sue file di uscirne coraggiosamente".