ESTRATTO DA ACER IL PUNTO SU © IL VERDE EDITORIALE MILANO CERTIFICAZIONI SEMENTIERE La certificazione delle sementi e del materiale di propagazione vegetale garantisce l’alta qualità delle caratteristiche fisiche, genetiche e sanitarie che determinano un risultato ottimale per l’utente, ed è il requisito d’obbligo, stabilito dalla normativa europea, per la commercializzazione del prodotto. In Italia l’Ente nazionale sementi elette è il certificatore, in stretta collaborazione con l’industria sementiera stessa Solo sementi certificate possono essere commercializzate e utilizzate. Da buon seme n manto erboso a regola d’arte deve essere bello, folto, uniforme, di colore verde brillante: tutto ciò comporta la necessità di prodotti e soluzioni in grado di adattarsi alle più svariate esigenze di impiego. Caratteristiche quali la rispondenza varietale, la purezza, la germinabilità sono quindi prioritarie nella scelta di un miscuglio o di una cultivar, ma non sempre scontate. Per questo l’utilizzatore finale deve esigere materiale certificato di alta qualità. U I requisiti Per poter essere immesse in commercio le sementi devono rispettare determinati requisiti qualitativi minimi di natura fisica, genetica e sanitaria. Questi requisiti discendono da direttive comunitarie e sono poi ripresi dalle normative nazionali. Per requisiti fisici si intendono proprio la facoltà germinativa, la purezza specifica e il tenore massimo di semi estranei. Il requisito di qualità genetica è invece la purezza varietale, la capacità di dare origine a nuove piante conformi al tipo varietale; la qualità sanitaria è rappresentata invece dall’assenza di patogeni pericolosi, trasmissibili per seme. La certificazione e la tracciabilità costituiscono oggi due valenze molto importanti per i prodotti agroalimentari comprese le sementi e i materiali di propagazione vegetale (piante intere, parti di piante, bulbi), proprio in relazione alle forti aspettative di qualità e sicurezza dell’utente. Il mondo sementiero è in grado di rispondere a queste esigenze, con la certificazione delle sementi in atto da decenni. Partendo da un seme controllato e certificato non è difficile nè oneroso costruire un sistema di rintracciabilità, come richiesto dal Regolamento CE n. 178/2002. Secondo la disciplina sementiera della Comunità Europea e quindi dell’Italia, solo le sementi ufficialmente certificate possono essere commercializzate e utilizzate. L’industria sementiera è l’attore centrale nel processo di produzione delle sementi. A essa competono la responsabilità della scelta dei materiali, ovvero delle varietà da riprodurre, che essa stessa può avere costituito o acquisito da altri produttori, il controllo delle attività di campo svolte dalle aziende agricole, l’or- ganizzazione delle raccolte del seme. Ha inoltre il compito di tenere i rapporti con l’ente certificatore, che in Italia è l’Ense (Ente nazionale sementi elette), il quale, attraverso l’operato dei propri tecnici, controlla e garantisce tutto il processo di produzione sementiero, dalla moltiplicazione in campo al confezionamento. Molte aziende del settore sementiero (con ruolo industriale o commerciale) operano a livello transfrontaliero e dunque nel rispetto delle normative internazionali, dettate a livello comunitario dall’Organisation for economic cooperation and development e a livello mondiale dall’International seed testing association. Nella maggior parte dei capitolati pubblici si richiede agli assuntori di fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste, sempre nelle confezioni originali sigillate munite di certificato di identità e autenticità con l’indicazione del grado Legislazione di riferimento • Legge 987/31. • Legge del 25.11.1971, n. 1096 (“Disciplina dell’attività sementiera”, detta anche “legge fondamentale”). • Legge 22/5/73 n.269 “disciplina della produzione e del commercio di sementi e piante da rimboschimento”). • DPR 8.10.1973, n° 1065 (Regolamento di esecuzione della Legge 25 novembre 1971, n. 1096). • Legge 20.04.1976, n° 195 (sementi da orto). • D.M. 14/7/93. • D.M. 31.01.1996 attuazione al D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 536: stabilisce le misure di protezione contro l’introduzione e la diffusione nel territorio della Repubblica Italiana di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali. • Decreto 04.06.1997. • D.Lgs. 212/01. ACER 6/2010 • 58 ESTRATTO DA ACER © IL VERDE EDITORIALE MILANO di purezza e di germinabilità, e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle leggi vigenti. Tutto il materiale di cui sopra deve essere fornito in contenitori muniti della certificazione Ense. L’Ense L’Ense è il soggetto delegato dal Ministero dell’agricoltura e deputato a certificare il rispetto delle procedure determinate dalle varie disposizioni normative mondiali, comunitarie e nazionali. La produzione sementiera soggetta a certificazione ufficiale ha interessato nel 2009 in Italia una superficie di 197.796 ha di colture portaseme e 632.344 t di sementi controllate. Le aziende con licenza di produzione sementiera che nel 2009 si sono sottoposte ai controlli sono 276. Le funzioni oggi assicurate dall’Ense all’attività di produzione sementiera sono: • la certificazione ufficiale delle produzioni di seme, attraverso il controllo in campo delle colture portaseme e l’analisi delle sementi, che secondo quanto previsto dagli accordi internazionali in sede Oecd (Organisation for economic co-operation and development) e dalle disposizioni comunitarie e nazionali, possono essere svolte solo da organismi pubblici o sotto il controllo pubblico; • il coordinamento e la realizzazione delle prove ufficiali per l’iscrizione delle nuove varietà di sementi nel Registro ufficiale italiano e nel Catalogo comune italiano, come stabilito dal Ministero per le politiche agricole; • il controllo delle sementi per l’eventuale presenza di Ogm, secondo quanto previsto dal D.M. 27 novembre 2003 e dalle circolari attuative annuali dell’Ispettorato centrale qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari, da ultimo per le semine 2010 in data 5/11/ 2009. La produzione a scopo di vendita e la vendita di prodotti sementieri (sementi, tuberi, bulbi, rizomi destinati alla riproduzione e alla moltiplicazione naturale delle piante) e di materiale forestale di propagazione da destinarsi al rimboschimento sono subordinate al possesso di un’apposita licenza, rilasciata dalla Camera di commercio della provincia in cui ha sede lo stabilimento o il vivaio, su parere di una commissione competente per territorio, in 59 • ACER 6/2010 Il processo di certificazione ufficiale S econdo le norme comunitarie sono due i principi che regolano la disciplina sementiera: il Registro delle varietà e la certificazione ufficiale. Per poter essere commercializzate, infatti, le sementi delle specie di maggiore interesse devono essere conformi alle seguenti prescrizioni: • appartenere a varietà iscritte nel Registro varietà nazionale o nel Catalogo comune delle varietà (l’iscrizione avviene solo dopo che sono stati verificati i caratteri distintivi della varietà e il suo valore agronomico e di utilizzazione); • essere stati certificate ufficialmente da parte di un organo appositamente incaricato dallo Stato (nel nostro Paese, l’Ense). La certificazione ufficiale in sintesi comporta i seguenti obblighi: • denuncia all’Ense delle colture da seme per la verifica della corretta successione genealogica e per i controlli in campo del rispetto di isolamenti colturali, purezza varietale e presenza di organismi nocivi; • il controllo, durante la fase di selezione meccanica in stabilimento, attraverso il prelievo di campioni di seme, l’esecuzione delle analisi previste e il rilascio dei cartellini ufficiali di certificazione da apporre sulle confezioni prima dell’immissione in commercio; • l’attuazione di un controllo a posteriori (post controllo) su tutte le sementi certificate. merito all’idoneità tecnica della ditta (con particolare riguardo alle attrezzature di cui essa dispone) e all’accertamento dell’esecuzione dei lavori. La licenza prescritta, di fatto, comprende anche l’autorizzazione fitosanitaria. Le attività per le quali quest’autorizzazione è richiesta sono: • produzione e commercio di piante, parti di piante e semi; • produzione e commercio di piante e parti di piante, nonché commercio di sementi prodotte e confezionate da aziende in possesso di apposita licenza rilasciata a norma della Legge 1096/71 • produzione, a scopo di vendita, di prodotti sementieri (Legge 1096/71); • produzione e commercio del materiale forestale di propagazione destinato ai rimboschimenti ed elencato nell’allegato A della Legge 269/73. I soggetti privati In tema di certificazione è interessante richiamare il D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 150, che recepisce la Direttiva 2004/117/CE per ciò che concerne gli esami eseguiti sotto sorveglianza ufficiale (certificazione pubblica). La norma richiamata consente, attraverso un processo di accreditamento, che le operazioni relative alle ispezioni in campo, al campionamento e alle analisi dei prodotti sementieri possano essere eseguite da soggetti privati. Resta in capo all’ente certificatore la possibilità di eseguire verifiche su almeno il 5% del prodotto certificato sotto sorveglianza ufficiale per accertare che il processo si svolga nel rispetto delle disposizioni previste per la produzione delle sementi. Lo stesso decreto trasferisce ai Servizi fitosanitari regionali la gestione delle licenze di produzione sementiera. Werner Zanardi agronomo Bibliografia: • AGC SVILUPPO ATTIVITÀ SETTORE PRIMARIO SESIRCA - REGIONE CAMPANIA, 2001. Le norme fitosanitarie per il vivaismo e la commercializzazione di vegetali, n. 34. • BARDI S., 2007. Per avere piantine sane servono nuove regole. Colture protette, n. 3: 33-35. • CAVEZZALI V., CATALANO L., BABINI A.R., 2003. La qualità delle produzioni vivaistiche. Quaderni dei Georgofili 2002-IV, Servizio nazionale di certificazione e controllo dei vivai, Firenze: 101-117. • FIDEGHELLI C., QUACQUARELLI A., SAVINO V., 2001. Norme di qualità e certificazione delle produzioni vivaistiche: principi ed aspetti normativi. Atti del Convegno nazionale “Certificazione delle produzioni vivaistiche”, Locorotondo-Valenzano, 14-15 ottobre 1999: 3-6. • VENETO AGRICOLTURA, 2007. Progetto Se.cer. Linee guida sulla rintracciabilità nel settore sementiero. Csqa certificazioni srl. Rev. doc 02 settembre. Lo sport per tutti, da nove a novanta ParkFit ha sviluppato diversi percorsi che aiutano a scoprire che il movimento, così utile per sentirsi meglio e prendersi cura di sé, può essere piacevole e alla portata di tutti. ParkFit offre svariate possibilità di creare aree ludiche motorie espressamente dedicate agli adulti e agli anziani, ma non solo. Queste strutture confermano una crescente valorizzazione e attenzione per il mondo degli adulti, in modo particolare per la terza età, ma anche per i portatori di handicap. 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