Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
6-08-2007
17:10
Pagina 52
TEST
IBIS
MOJO CARBON
SLX & SXF
CARBONIO LIBIDINOSO QUELLO
CHE SEGNA LA RINASCITA
DELLO STORICO MARCHIO A STELLE
E STRISCE… MATERIALE PREGIATO,
PLASMATO IN FORME SINUOSE
E SEDUCENTI… NULLA È LASCIATO
AL CASO, COME I DUE ALLESTIMENTI
AL TOP CHE METTIAMO ALLA FRUSTA,
COSÌ DA SVELARE OGNI ASPETTO
PIÙ RECONDITO DELL’ANIMA
DI QUESTA FASCINOSA CREATURA
La bionda e la mora
Eh sì, sembra quasi fatto apposta, l’importatore
4Guimp ci ha fornito il doppio allestimento in colorazioni che richiamano subito alla mente la differente
seduzione esercitata nei confronti di noi maschietti
dai due archetipi femminili… la pin-up bionda platino, sensuale e provocante, e l’altera mora, elegante
e irraggiungibile ai nostri occhi…Ritorniamo con i
piedi per terra e abbandoniamo per un attimo tali
fantasie da adolescente brufoloso, e concentriamoci
sulle bici oggetto di questo test, Ibis Mojo Carbon,
un telaio proposto in doppio allestimento. I sentieri
di Sauze Freeride, le strade militari delle Alpi Marittime e le antiche mulattiere dell’Alta Via dei Monti
Liguri, sono stati il teatro di questa sfida sensuale,
con l’intento non tanto di determinare quale sia a
prevalere tra le due, quanto di scoprire come una
solida piattaforma sia in grado di andare a coprire
le esigenze del biker. Un telaio con precise scelte
progettuali e montaggi ad hoc per esplorare i limiti
opposti dell’escursionismo duro e puro.
52
6-08-2007
17:10
MOJO CARBON
SLX & SXF
La tecnologia
Due sono i punti cardine della Ibis Mojo Carbon,
il telaio in fibra di carbonio monoscocca e lo
schema di sospensione Dw-Link.
Il telaio, il cui progetto è frutto estetico e funzionale della designer Roxy Lo, è una combinazione di fibre differenti ad alto-modulo, la più
utilizzata è la T700.
Il telaio monoscocca è stampato utilizzando diversi strati di fogli pre-impregnati (strati di composito impregnati di resina a freddo) secondo
una sequenza ed orientamento ben definiti. In
altre parole ciò significa che le parti principali (il
triangolo anteriore ad esempio), sono realizzate
in un pezzo unico. Tale struttura distribuisce gli
stress dinamici uniformemente su di un’area più
ampia, al contrario dei telai tradizionali che concentrano gli stress nelle zone di congiunzione. Il
monoscocca permette quindi una maggiore libertà nel design del telaio con il risultato di un
telaio leggero, robusto e, dulcis in fundo, elegante e sensuale.
I livelli di rigidità torsionale, resistenza a trazione o agli urti sono ottimizzati nei diversi punti
del telaio. La produzione è limitata a solo due
telai al giorno, ovviamente per ottenere elevanti
standard qualitativi.
Ibis ha scelto tale tecnologia grazie al knowhow acquisito dal fondatore Scot Nicol che
diede vita al marchio nel lontano 1981, da Hans
Heim socio-fondatore di Santa Cruz, e dall’ingegnere Tom Morgan, esperto del carbonio che
ha lavorato in Giant, Titec e Answer.
Pagina 53
tester
IBIS
mod
brand
Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
di Cristiano Guarco
foto di Cristiano Guarco e Luca Orlandini
Veniamo al carro Dw-Link, brevettato da Dave Weagle e altrimenti impiegato sulle full
Iron Horse. È uno schema virtual pivot, con un
carro accoppiato al triangolo anteriore tramite
due corte biellette. Ha un marcato effetto antisquat (anti affondamento) e un pedal kickback
(ritorno sui pedali) minimo, per una pedalata
reattiva ed efficiente, con il comfort in primo
piano. 140 mm è la corsa alla ruota posteriore
(5,5”), uno standard o quasi per la categoria
trail (escursionismo).
Per maggiori info sul carbonio monoscocca
e sul carro DW-Link visitate i siti
www.4guimp.co/ibis e www.dw-link.com.
ibismojo carbon slx & sxf
Geometria
Taglia Test
L (S, M, L, Xl)
Slx Sxf
Angolo sterzo (°)
69 67,8
Angolo sella (°)
73 71,8
Tubo verticale (mm)
483 483
Tubo Orizzontale Virtuale (mm)
598 603
Tubo Sterzo (mm)
130 130
Carro posteriore (mm)
429 429
Interasse (mm)
1.106 1.115
Altezza Movimento Centrale (mm)
339 351
Attacco Manubrio (mm)
110
90
Esc. ruota post. /Amm. / Rapporto di leva (mm)
140 mm / 50,8 mm / 1:2,75
Interasse Ammortizzatore (mm)
200
lalocation
Uno dei teatri delle nostre prove è il comprensorio montano di Sauze d’Oulx, in Alta Val
Susa. Questa estata ha aperto alla Mtb con i
tracciati freeride di Sportinia. Il Comune di
Sauze, promotore dell’iniziativa, ha incaricato il
Consorzio Forestale Alta Val di Susa di realizzare i tracciati freeride che scendono dalla stazione d’arrivo della seggiovia Sportinia sino al
paese di Sauze. I percorsi si presentano con caratteristiche diverse, alcuni preesistenti e opportunamente modificati, altri tracciati ex-novo
seguendo le naturali pendenze del terreno e lavorati per esaltare guida e divertimento.
Oltre alla seggiovia di Sportinia anche la biposto Rocce Nere è attrezzata per il trasporto delle bici rendendo così possibile il collegamento
con Sestriere dal quale si potrà risalire sino al
Fraiteve con la nuova telecabina e fare rientro
a Sauze. Cinque i tracciati (Sportina Express,
Black Guizz, Karamell, Rocce Nere e Rock Master) su cui abbiamo saggiato le doti discesistiche della Mojo Carbon, principalmente dell’allestimento Sxf da all-mountain.
Un grazie al comune di Sauze d’Oulx per la disponibilità durante i nostri due giorni di test!
Info: www.sauzefreeride.net
53
Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
6-08-2007
17:10
Pagina 54
TEST
54
Ibis Mojo Carbon Slx - La mora
Bruna, snella e sinuosa, scattante e felina nell’incedere… ehm, è ora di svegliarsi e smettere di
sognare a occhi aperti. Il rendez-vous con la prima
interpretazione della Mojo Carbon è stato a Gennaio di quest’anno, con l’Assaggio a cura di Andrea “Campiun” Bruno. Un allestimento non ancora definitivo, come quello offertoci da 4Guimp,
l’importatore italiano.
sica. Sicuramente dal punto di vista estetico l’allestimento Slx è quello che meglio rappresenta l’idea
di mtb in carbonio: colorazione “nuda” con le fibre a
vista, componenstistica in elegante e aggressivo
nero, che fa tanto racing. Non sarebbe guastato un
tocco di bianco in più almeno a livello grafico, ma
loghi e scritte minimali si fanno apprezzare su questa gattina dal lucido vello nero, che attende sorniona in attesa di balzare felina su sterrate e sentieri.
Prima Impressione
Forse la “vera” interpretazione, meglio, la più clas-
Da pedalare
Dopo la prima occhiata approfondiamo la nostra
conoscenza con la Slx: componentistica scelta per
eccellere nella pedalata su lunghe distanze, il
massimo in fatto di compromesso tra efficienza,
scorrevolezza e leggerezza. Il “gruppo” è lo Shimano Xtr al completo, freni e ruote incluse, non
ha bisogno di presentazioni, così come la forcella
Fox Float 140 Rlc. Una volta saliti in sella, regolato il ponte di comando, altezza e posizione sella, e
sospensioni secondo i gusti personali, partiamo
per la prima parte della nostra avventura, una traversata alpina da Limone Piemonte a Ventimiglia,
la classica Via del Sale: 110 km x 3.400 m di
IBIS
mod
brand
Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
6-08-2007
17:10
Pagina 55
MOJO CARBON
SLX & SXF
dislivello (positivo, quello negativo è circa 4.600
m, partendo in quota) in due giorni. Prevalentemente strade militari con fondo moderatamente
sconnesso il primo giorno, in cui si divora gran
parte della salita, per poi percorrere la seconda
tappa per lo più tortuosi sentieri e mulattiere a
pendenza negativa, per finire trasferimento su
asfalto fino a Ventimiglia, un tratto vallonato con
prevalenza di discesa. La nostra Ibis si presentava
come una candidata ideale per tale percorso, e
non ha deluso le aspettative. Abbiamo agito sulle
sospensioni tenendo un set-up adeguato a un impiego a 360°, prediligendo il comfort alla pedalabilità pura: quando era necessario spingere forte
sui pedali abbiamo agito sul Propedal, per l’ammo, e compressione Low Speed, per la forcella.
L’importante era percorrere lunghe salite, con
pendenza per lo più costante e fondo smosso, in
tutta comodità. Per posizione in sella, ben centrata e non eccessivamente distesa, leggerezza dell’insieme, comodità del ponte di comando (piega
low-riser confortevole), trazione e rigidità, la bici
si è fatta pedalare con soddisfazione per gli oltre
50 km della prima tappa. Il carro non innesca fastidiosi ondeggiamenti e si ha un’apprezzabile
sensazione di grip, merito del sistema Dw-Link e
delle gomme Nevegal a doppia mescola e tassellatura aggressiva. Quando è stato il momento di
rilanciare in fuorisella, il carro non si è scomposto
più di tanto, grazie anche all’effetto dello smorzamento Propedal settato al massimo in questa occasione, ma soprattutto alla geometria ben studiata. Una volta bloccate le sospensioni su asfalto, la Slx corre via veloce e prontissima nei rilanci, mostrando ancora una volta la leggerezza dell’insieme e la scorrevolezza delle ruote.
In discesa
Ci siamo trovati a nostro agio, nonostante la versione Slx non sia una mtb da portare al limite
quando la pendenza è negativa. La stabilità, su
tracciati scorrevoli (quelli più tecnici sono pane
giudiziosintetico
Cosa cambieremmo
In teoria nulla, in pratica una sella un poco
più confortevole e un disco posteriore da 160
mm (più prestante su lunghe discese).
Perché comprarla
È una delle più affascinanti mtb da escursionismo sul mercato: bella, leggera ed efficiente
in ogni frangente. Il miglior connubio tra tecnologia ed estetica, senza ombra di dubbio.
Per chi è
Per il biker che ama pedalare una bici esclusiva su lunghe distanze e terreni scorrevoli, e
desidera una full con peso ed efficienza da
xc e una comodità da all-mountain.
per i denti della Sxf…), è ragguardevole, grazie
al basso centro di gravità, al lavoro delle sospensioni ad aria, e alla rigidità dell’insieme telaio e
ruote. Quando la velocità sale e si presentano
lunghi curvoni, la Mojo Carbon Slx segue con docilità le indicazioni del rider, con inserimenti repentini e apprezzabile mantenimento della traiettoria scelta dal biker.
Sui sentieri
Nei passaggi stretti e tecnici del secondo giorno
si è mostrata precisa e intuitiva, grazie al baricentro veramente basso (movimento centrale a
339 mm, occhio a urtare con le pedivelle!) e alla
libertà lasciata dalla particolare conformazione
del telaio… non solo estetica quindi! Dopo poche curve, di ogni tipo e ampiezza, troviamo subito un grande feeling con il mezzo. Forse troppo nervosa a volte, il suo temperamento felino è
evidente, va trattata con dolcezza e con pugno
fermo… quindi, presa ferma sul manubrio, dita
pronte sui freni, e guida decisa per entrare sicuri in curva pennellando le nostre traiettorie e
uscire a bomba pestando sui pedali… questa
Mojo Carbon Slx saprà soddisfare la vostra libidine sui single track scorrevoli e sinuosi!
ibismojo carbon slx
Prezzo bici completa (euro) 5.990,00
Prezzo telaio (euro) 2.190,00 (opzione colore 100 euro, ammo Fox Dhx 5.0 Air a 170 euro)
Peso (kg, senza pedali) 11,500
Peso telaio (kg, con amm.) 2,600
Ammortizzatore Fox Float Rp23
Forcella Fox Float Rlc, 140 mm
Guarnitura Shimano Xtr
Cambio/Deragliatore/Comandi
Shimano Xtr
Freni a disco Shimano Xtr, 160/140 mm
Ruote, Gomme Shimano Xtr, Kenda Nevegal
Dtc 2,1”
Manubrio Ibis 3D, Easton Ec70 Monkeylite Xc
Sella Easton Ec90, Fizik Aliante Gamma Ti
55
Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
6-08-2007
17:10
Pagina 56
TEST
Rider Andrea Balli - foto Cristiano Guarco
Ibis Mojo Carbon Sxf - La bionda
Ebbene sì, lo ammettiamo, non è proprio bionda… ma
concedeteci la licenza poetica, il confronto “mora vs
bionda” ci stava, eccome! In realtà la colorazione della
nostra Mojo Carbon Sxf è chiamata “Guiness Foam”,
schiuma di Guiness, la famosa birra scura irlandese. È
una delle quattro opzioni colore, ottenibili con sovrapprezzo di 100 euro sul listino del telaio: Vicious Blue,
Eddy Orange, Guiness Foam e Nuclear Pesto.
Chapeau a chi a scelto i nomi per le colorazioni!
56
Prima Impressione
Eccoci di fronte alla nostra biondona, ci salta alla
mente quella che è entrata ormai nell’immaginario
collettivo, la pin-up riprodotta sui musi dei bombar-
dieri della 2^ Guerra Mondiale… curve abbondanti,
sorriso irresistibile e occhi ammiccanti…Meno elegante della sorellina Slx, ma senza dubbio più aggressiva questa Sxf, a partire dall’anteriore in cui
spicca una robusta e prestante forcella Fox 36 Talas
Rc2, il top (o quasi) nella categia A-M. La sospensione anteriore è ben sostenuta dal comparto posteriore, con l’ammo Fox Dhx 5.0 Air che serve il carro DwLink, sempre con 140 mm alla ruota. Quindi, per questo allestimento abbiamo 2 cm di corsa in più all’anteriore, oltre alla possibilità di variarla e alla struttura più rigida offerta dagli steli da 36 mm (contro i 32
mm della Float 140). Tutto è dimensionato per l’occorrenza, freni Formula Oro 24k (una garanzia per potenza e affidabilità) e ruote Easton Havoc compresi.
Il montaggio è leggermente inferiore per livello alla
Slx, con trasmissione Sram X.9, con deragliatore Shimano Xt, che non sfigurano però in fatto di efficienza
e prestazioni.
Da pedalare
La bici paga un poco sul versante peso rispetto alla
Slx, un chilo e mezzo in più, e con una posizione più
discesistica, ma per mantenere lo stesso una grande
pedalabilità ci viene in aiuto la forcella con escursione variabile. Portandola a 130 o 100 mm, valori che
noi consigliamo per salite di pendenza media o elevata indipendentemente dalla lunghezza, si ottiene
una variazione dello sterzo rispettivamente di circa
uno e due gradi. Ritroviamo subito il feeling riscon-
IBIS
mod
brand
Ibis Mojo Carbon 194*.qxp
6-08-2007
17:10
Pagina 57
MOJO CARBON
SLX & SXF
trato con la Slx, semplicemente bisogna far fronte a
13 chili abbondanti con i nostri pedali montati, peso
che in ogni modo non ci scoraggia sui lunghi giri pedalati. Le impressioni sono analoghe all’allestimento
più leggero (comoda, rigida e con ottimo grip), semplicemente la bici è meno pronta nei rilanci e invoglia
alla pedalata da seduti, lasciando i fuorisella al minimo indispensabile. Infatti, già la posizione è più raccolta e meno distesa (attacco manubrio da 90 mm e
piega con rise più accentuato), poi le sospensioni non
sono bloccabili, anche agendo sul Propedal dell’ammo
e sulle regolazioni della compressione della forcella
(alte e basse velocità), si ottiene un minimo ondeggiamento quando si procede en danseuse.
In discesa
Che dire? Ci ha stupito, con solo 140 mm di corsa al
posteriore offre sensazioni simili ad all-mountain vere
e proprie! Basta un breve tratto percorso con ostacoli
naturali (rocce e radici affioranti, compressioni) per imparare a sfruttare le doti della Sxf. Una volta abbassata la sella e rilanciata l’andatura, apprezziamo ancor
più la grande stabilità già percepita sulla Slx, la rigidità in curva (si traduce in grande precisione) e scorrevolezza, oltre al comfort del sistema posteriore Dw-Link,
qui esaltato dall’ammo Dhx 5.0 completamente personalizzabile. Così, mentre con la Slx procedevamo con
approccio più cauto, qui abbiamo lasciato correre la
bestiolina, con enorme soddisfazione. Solamente
avremmo apprezzato una gommatura più aggressiva,
2,2” reali sarebbero bastati per procedere più sicuri su
sezioni sconnesse, mantenendo in ogni caso una buona scorrevolezza. Ci siamo lasciati andare anche a sessioni di salti, nel park di Sauze Freeride, con sensazioni molto vicine a quelle di bici A-M: si imposta facilmente la manovra, rimane stabile in volo, in atterraggio sembra di disporre di più corsa rispetto ai 140 mm
effettivi… non è una drop machine, ma qualche piccola soddisfazione ce la siamo tolta! (e anche in questo
caso delle ruote più ciccie avrebbero aiutato)
Sui sentieri
In discesa, su tratti più o meno veloci e/o più o meno
giudiziosintetico
Cosa cambieremmo
Anche in questo caso, nulla in teoria… in pratica gomme più larghe per esaltare il comportamento in discesa su fondi sconnessi. Una piega
low riser come sulla Slx ci sarebbe stata bene,
visto il grande comfort offerto.
Perché comprarla
Sempre in tema di esclusività, poche altre mtb
offrono un perfetto connubio tra estetica e funzionalità in un ambito fatto di lunghi giri pedalati
farciti da tante discese tecniche.
Per chi è
Per l’appassionato che desidera un’arma senza
eguali in fatto di pedalabilità, e di stabilità e divertimento in discesa.
tecnici, così come su single track serpeggianti e dal
fondo compatto, si nota il cambiamento geometrico
dovuto alla forcella più lunga. Nei sentieri più stretti
e tortuosi abbiamo preferito abbassare la forcella a
130 mm, per incrementare la reattività dell’anteriore
caricandolo di più, così da ottenere una maggiore tenuta e portare a una superiore confidenza nella guida, l’ideale nei tracciati più ostici. Così la nostra Mojo Carbon Sxf si è fatta conquistare, facendosi portare elegantemente a braccetto quasi come la sorellina (ma che non diventi gelosa!), grazie soprattutto
alla forcella: la 36 Talas offre 160 mm di corsa massima, che fanno comodo per assorbire meglio gli urti,
ma si ha pure un anteriore più rigido e preciso grazie
agli steli da 36 millimetri.
La bici è divertente, incollata al terreno, bilanciata,
difficile perdere aderenza a meno che il rider non la
spinga al limite (più in là rispetto alla Slx...). Nei tratti lenti è sempre pronta alle richieste del rider, immediata e facile, in quelli veloci fila via che è uno spettacolo, disegnando traiettorie con il compasso.
Di telaio e forcella vi abbiamo già parlato, ottimo il
lavoro svolto anche dalle ruote Easton Havoc, grande
compromesso tra peso e rigidità.
ibismojo carbon sxf
Prezzo bici completa (euro) 4.990,00
Prezzo telaio (euro) 2.460,00 (con opzione
colore e ammortizzatore Dhx 5.0 Air)
Peso (kg, senza pedali) 12,850
Peso telaio (kg, con amm.) 2,820
Ammortizzatore Fox Dhx 5.0 Air
Forcella Fox 36 Talas Rc2, 160/130/100 mm
Guarnitura Shimano Xt
Cambio/Deragliatore/Comandi Sram X.9 /
Shimano Xt / Sram X.9
Freni a disco Formula Oro K24, 200/180 mm
Ruote, Gomme Easton Havoc, Kenda Nevegal 2,1” Dtc
Manubrio Ibis 3D, Ibis 7075-T6 Db
Sella Ibis 3D, FIzik Aliante Gamma Ti
57
Scarica

ibis mojo carbon slx & sxf