Progetto PON FSE “Supporto alla Transnazionalità’” Nota preparatoria al Seminario tecnico internazionale “La mobilità transnazionale nella Garanzia Giovani” 30 Luglio 2014 Indice Premessa 1. I programmi per la mobilità europea 2. La rete Eures 3. Alcune esperienze nazionali e regionali 4. La rete transnazionale per favorire la mobilità di giovani e adulti svantaggiati (ESF TLN Mobility) 5. Metodologia e strumenti 6. La Garanzia Giovani Allegati I. I costi standard nel Programma Your First EURES Job II. I costi standard nel Programma Erasmus Plus 1 Premessa Il presente dossier “Gli strumenti per la mobilità transnazionale” intende fornire un quadro illustrativo delle principali iniziative di mobilità transnazionale adottate in ambito europeo, in considerazione della progressiva centralità che la mobilità ha acquisito nella integrazione del mercato del lavoro e nel completamento del mercato unico europeo. Va precisato che in questo elaborato si intende trattare prevalentemente il tema della mobilità professionale dei giovani. Verranno pertanto analizzate le recenti iniziative adottate in ambito UE relative alla mobilità transnazionale dei giovani, le azioni a sostegno dei giovani disoccupati, inoccupati e dei lavoratori, nonché gli strumenti e le metodologie per la mobilità in Europa. Attualmente la mobilità geografica del lavoro gode di un notevole sostegno da parte delle istituzioni europee, come parte integrante della strategia dell’Unione europea di lotta alla disoccupazione giovanile, anche perché il livello elevato di giovani senza lavoro richiede un approccio globale, all’interno del quale la mobilità professionale dei giovani assume una centralità rilevante. Nelle sue Conclusioni del 27 e 28 giugno 2013 su Occupazione e Crescita1, il Consiglio europeo ha annunciato l’adozione di “[….. ] nuovi sforzi per promuovere la mobilità dei giovani in cerca di lavoro […..] “ e invitato gli Stati membri ad utilizzare parte dei contributi del Fondo Sociale Europeo per sostenere programmi di mobilità transfrontaliera. Lo stesso orientamento a favore di un potenziamento della mobilità è contenuto nella Comunicazione "Lavorare insieme per i giovani” (19 giugno 2013)2, in cui la Commissione auspica da parte degli Stati membri un maggiore impiego delle risorse FSE e delle risorse nazionali per promuovere la mobilità intra-europea. Dando seguito a queste indicazioni, e nel radicato convincimento che il mercato del lavoro europeo presenti tuttora (e al netto delle pesantissime conseguenze della crisi recessiva iniziata nel 2008) notevoli frizioni nelle dinamiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro, la Commissione europea ha messo in campo una serie di iniziative con l’intento di potenziare la mobilità professionale all’interno dei propri confini. I numeri al riguardo non sono d’altronde incoraggianti: la mobilità lavorativa all’interno dell’UE è infatti relativamente modesta rispetto alle dimensioni del mercato del lavoro e della popolazione attiva (solo il 3% della popolazione attiva lavora in un altro Stato membro), e se in alcuni Stati membri si registrano tassi di disoccupazione elevati, in altri vi è una buona domanda di lavoro da parte delle imprese che risulta non Conclusioni del Consiglio europeo 27 e 28 giugno 2013 http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/ec/137643.pdf 2 Comunicazione della Commissione, COM(2013) 447 final, del 19.6.2013 , “Lavorare insieme per i giovani d’Europa – Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile” http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/youth_it.pdf 1 2 soddisfatta3. L’intero potenziale di mobilità lavorativa resta quindi inutilizzato soprattutto a causa di scarsa o inefficiente informazione e di difficoltà, reali e percepite, di inserimento professionale4. Si ravvisa, in particolare, la necessità di rafforzare l’impianto comunicativo relativo alle iniziative adottate per la mobilità e l’occupazione giovanile, e di incentivare i potenziali datori di lavoro ad occupare giovani provenienti da un Paese UE diverso da quello di appartenenza attraverso servizi personalizzati e misure di sostegno finanziario. In questo contesto si inserisce Your first Eures Job (YfEJ), una iniziativa pilota di mobilità che rientra tra i nuovi programmi mirati di mobilità (i cd. Targeted Mobility Schemes) adottati dall’UE per il periodo 2014– 2020. Attualmente il target privilegiato delle iniziative di mobilità sono i giovani disoccupati/inoccupati. La novità sostanziale introdotta dalla iniziativa YfEJ risiede nella combinazione di assistenza personalizzata e sostegno finanziario a giovani e imprese, sia nella fase di incontro che nel difficile processo di inserimento lavorativo. Le finalità e le modalità operative della iniziativa YfEJ sono oggetto di approfondimento da parte del presente dossier. Sempre nell’ottica di rimuovere gli ostacoli alla mobilità professionale intra-europea, si inseriscono i processi di rinnovamento e di riforma che stanno interessando la rete EURES, i Servizi per l’Impiego e, in generale, tutti gli strumenti finalizzati a facilitare la mobilità professionale all’interno dell’Unione europea. Una sezione del presente dossier sarà conseguentemente dedicata alla analisi di questi processi. Nelle precedenti programmazioni la mobilità transnazionale, limitata a programmi settoriali (tra cui il programma Leonardo, Youth in Action, Erasmus, Comenius, ecc.), ha rappresentato uno strumento trasversale per la promozione e la realizzazione di reti dedicate preminentemente al settore della istruzione e formazione e a specifici target group, identificati per lo più con studenti inseriti in percorsi di formazione, formatori e ricercatori. Anche nelle programmazioni regionali FSE azioni di mobilità transnazionale hanno avuto specificamente finalità di formazione alle persone e di scambio di esperienze in materie di politiche attive del lavoro. 3 Nel presente report con i termini domanda e offerta di lavoro si intendono rispettivamente la quantità di lavoro richiesta dalle imprese e la disponibilità di lavoro fornita dai lavoratori. 4 Su base europea lo skills mismatch è quantificato in circa 2 milioni di vacancies non coperte. http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1036 . Per informazioni dettagliate cfr. i bollettini trimestrali e i rapporti biennali del European Vacancy Monitor http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=955 e lo studio commissionato dalla Commissione UE e pubblicato in giugno “Mapping and Analysing Bottleneck Vacancies on the EU Labour Market”, che propone un’analisi settoriale delle principali carenze di offerta di lavoro http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=0CCYQFjAA&url=http%3A%2F%2Fec.europa.eu%2Fs ocial%2FBlobServlet%3FdocId%3D12625%26langId%3Den&ei=eOYXVOYFdLdaNHSgeAJ&usg=AFQjCNG2xRLGE6JLCZbA9_rSB_NwhCPyoQ&sig2=ryhR_L84iHctL8Q04REjaA&bvm=bv.75097201,d. d2s 3 Al tema delle esperienze nazionali e regionali è dedicato il terzo paragrafo del presente dossier; dove verranno illustrate alcune significative esperienze di mobilità transnazionale realizzate (o in corso di realizzazione) da parte di Autorità di Gestione (AdG) nazionali e regionali. Al riguardo occorre fare due precisazioni, rispettivamente di carattere qualitativo e quantitativo. In primo luogo questo dossier è il risultato di una analisi desk. Pertanto l’analisi dei progetti di mobilità transnazionale e dei relativi risultati è priva di una verifica diretta sul campo che possa completare l’esaustività della ricerca. Per quanto attiene alla quantità, poi, progetti finanziati di mobilità transnazionale con finalità di mobilità professionale e di inserimento occupazionale dei giovani si sono rivelati di difficile realizzazione, a causa delle diverse priorità che le Autorità di Gestione nazionali e regionali hanno accordato all’utilizzo delle risorse FSE. Il numero di progetti sulla mobilità transnazionale cofinanziati dal FSE in Europa sono pertanto limitati. Tuttavia, pur in questo contesto, si sono rivelate di particolare importanza, sia in termini di risultati ottenuti che di esperienze conseguite, i progetti che nell’ambito delle programmazioni FSE hanno permesso il trasferimento, la condivisione e la valorizzazione dei risultati e delle esperienze maturate, anche attraverso occasioni di confronto interregionali. A seguito di tali esperienze, sul tema della mobilità transnazionale per i soggetti svantaggiati, la Commissione ha deciso di finanziare, per il periodo 2013-2014, la rete TLN Mobility (Transnational Learning Network for disadvantages youth and adults), con il dichiarato obiettivo di fornire per la programmazione 2014-2020 un modello di azione coordinato a livello europeo per le policy delle Autorità di Gestione nel campo della mobilità transnazionale. Il contesto e le modalità operative della rete TLN Mobility sono oggetto di approfondimento del presente dossier. La mobilità costituisce uno degli obiettivi dell’Unione Europea per la prossima programmazione, in particolare come strumento di rivitalizzazione del mercato del lavoro europeo e di contrasto alla disoccupazione. Interventi di mobilità transnazionale sono conseguentemente, e coerentemente agli orientamenti della Commissione, una componente attuativa degli schemi nazionali della Garanzia Giovani. L’iniziativa prevede che giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni, provenienti da paesi UE con un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25%, non impegnati in attività lavorative né inseriti in percorsi di istruzione o formazione (i giovani cosiddetti NEET), ricevano un’offerta di formazione o di lavoro entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione. L’offerta formativa e/o di lavoro, come ha precisato la Commissione, può essere in un paese UE diverso da quello di provenienza del giovane beneficiario. In considerazione della innovazione che lo schema Garanzia Giovani introduce nelle politiche giovanili del lavoro si è ritenuto opportuno dedicare la parte finale di questo dossier alla analisi delle possibili sinergie tra le risorse previste dalla Garanzia Giovani e le risorse proprie del FSE 2014-2020 per la realizzazione di progetti e partenariati transnazionali con finalità di mobilità professionale che capitalizzino e proseguano gli interventi a carattere transnazionale realizzati nel periodo sperimentale della Garanzia Giovani (2014– 2015). 4 1. I programmi per la mobilità europea 1.1 Your first Eures Job Nelle sue Conclusioni del 27 e 28 giugno 20135 il Consiglio europeo ha ribadito l’assoluta necessità di un approccio globale alla lotta contro la disoccupazione giovanile che contempli, tra le varie misure, il potenziamento della mobilità dei giovani all’interno del territorio dell’UE. In proposito, il Consiglio ha annunciato nuovi e maggiori sforzi per promuovere la mobilità dei giovani in cerca di lavoro, anche rafforzando il programma “Your first Eures Job”. In occasione del workshop su “Il futuro di Your first Eures Job e lo sviluppo dei programmi di mobilità mirati (Targeted Mobility Scheme)6”, organizzato dalla DG Occupazione, Affari sociali e Inclusione, la Commissione europea ha riaffermato l’importanza strategica della iniziativa YfEJ all’interno delle politiche europee di contrasto alla disoccupazione giovanile. Centrale per il successo della iniziativa YfEJ è il ruolo della rete Eures, la rete europea dei servizi per l’impiego, attualmente in fase di revisione7. Your first Eures Job8 è un programma pilota della Commissione europea inserito all’interno della iniziativa faro di Europa 2020 Youth on the Move e dell’iniziativa Youth Opportunities9 ed è finalizzato a promuovere la mobilità professionale dei giovani all’interno dell’Unione europea. L’iniziativa intende facilitare l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso una fattiva sinergia tra servizi per l’impiego e misure di sostegno finanziario. Per il periodo 2014–2020 l’iniziativa YfEJ sarà finanziata dal Programma per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI), istituito con Regolamento (UE) n. 1296/201310 Destinatari dell’iniziativa sono: Conclusioni del Consiglio europeo 27 e 28 giugno 2013 http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/ec/137643.pdf 6 European Commission, Outcome expert workshop on the future of ‘Your first EURES job’ and the development of targeted mobility schemes, Brussels, 25 September 2013, http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=993&langId=it&moreDocuments=yes 7 Per un approfondimento sui servizi EURES e sulla relativa proposta di riforma si rimanda al paragrafo 1.2 8 Cfr. Europea Commission, “Your First Eures Job 2014-2015 Jobseekers and Employers Guide” , January 2014, http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=993 9 Le due iniziative si prefiggono, rispettivamente, di migliorare il livello d'istruzione e le prospettive professionali dei giovani e di sostenere i giovani disoccupati privi di un diploma di istruzione secondaria superiore (i cd. svantaggiati) e i neolaureati in cerca di prima occupazione. 10 Regolamento UE N. 1296/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013 relativo a un programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale ("EaSI") e recante modifica della decisione n. 283/2010/UE che istituisce uno strumento europeo Progress di microfinanza per l'occupazione e l'inclusione sociale http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:347:0238:0252:IT:PDF 5 5 giovani di età compresa tra 18 e 30 anni residenti in uno Stato UE che, a prescindere dal livello di qualifica e dall’esperienza professionale, sono in cerca di una occupazione in un altro paese dell’UE. imprese residenti nell’UE, che assumono giovani lavoratori europei in mobilità e propongono loro un programma di integrazione. In particolare, Your first Eures Job si rivolge alle piccole e medie imprese, alle quali unicamente è riservata la possibilità di beneficiare di un sostegno finanziario proveniente dal bilancio dell’UE11 . Il Programma ha i seguenti obiettivi: migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro nell’UE, in particolare contribuendo a coprire i posti di lavoro con scarsità d’offerta; agevolare le transizioni verso il mercato del lavoro, soprattutto quella dalla scuola o dalla formazione professionale; ridurre gli ostacoli alla mobilità professionale che limitano la libera circolazione dei lavoratori in Europa; conseguire l’obiettivo di Europa 2020 di un tasso di occupazione pari al 75% della popolazione UE tra i 20 e i 64 anni entro il 2020. Il rapporto contrattuale tra datore di lavoro e potenziale lavoratore nell’ambito della iniziativa deve garantire una retribuzione e una durata contrattuale minima di sei mesi. Ai Servizi per l’impiego spetta fornire informazioni alle persone in cerca di lavoro e ai datori di lavoro, nonché agevolare l’incontro tra domanda e offerta, le assunzioni e il sostegno finanziario ai partecipanti ammissibili. Per quanto attiene agli aspetti finanziari di YfEJ, l’iniziativa punta a contribuire ai costi a carico dei gruppi di riferimento (PMI e giovani lavoratori mobili) in relazione alle attività di collocamento transnazionali o transfrontaliere. Come nel caso di altre azioni per la mobilità cofinanziate dalla Commissione (ad esempio i programmi settoriali del Programma Lifelong Learning), anche per questa iniziativa è previsto un meccanismo di finanziamento forfettario. Ai giovani è offerto un contributo alle spese di viaggio e di sussistenza per recarsi a un colloquio e/o trasferirsi in un altro paese a fini lavorativi. I giovani lavoratori assunti tramite YfEJ possono beneficiare di un programma di integrazione offerto dalla impresa che assume e di corsi di formazione preparatori offerti dal servizio per l’impiego territorialmente competente. Le richieste di finanziamento sono esaminate ed approvate dai servizi per l’impiego secondo le procedure e le condizioni stabilite a livello nazionale. I candidati possono ottenere il sostegno finanziario prima di spostarsi all’estero. Per quanto riguarda il contributo erogabile alle PMI, questo è subordinato 11 L’azione preparatoria YfEJ non copre attività di tirocinio/apprendistato. 6 alla decisione del datore di lavoro di attuare un programma di integrazione del giovane lavoratore in mobilità successivo alla sua assunzione12. Il datore di lavoro è libero di stabilire la portata e il contenuto del programma di integrazione, che deve tuttavia contenere una componente di formazione, che può variare da un addestramento di base a un addestramento completo secondo le esigenze dell’impresa. I Paesi che hanno aderito alla iniziativa attraverso i propri Servizi per l’impiego e centri informativi sono dieci: Italia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Romania, Spagna, Slovenia, Svezia. Gli intermediari per l’iniziativa YfEJ per l’Italia sono il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso il portale “Cliclavoro”, la Provincia di Roma e l’agenzia per il lavoro GI Group Italia. Obiettivo specifico della iniziativa sperimentale YfEJ è di facilitare, attraverso il lancio tre bandi, nuova occupazione per cinque mila giovani nel periodo 2012-201513,14. I risultati iniziali sono incoraggianti e alcuni Stati membri hanno basato i loro schemi di mobilità transnazionale sul modello della iniziativa YfEJ. La Germania, ad esempio, ha aderito a questo schema creando il programma nazionale, “The job of my life"15, finalizzato ad attrarre lavoratori e giovani professionisti (per il sistema di apprendistato) con la stessa logica (140 milioni di euro per quattro anni, 2013-2016). Secondo i dati monitorati al primo trimestre 2014, la percentuale di giovani occupati di sesso maschile è del 59%, mentre quella di sesso femminile è del 41%. Il 65% del totale dei giovani occupati in base allo schema YfEJ ha meno di 27 anni; il 60% è in possesso di almeno un diploma di istruzione secondaria (almeno il livello 3 ISCED)16. La tipologia delle offerte di lavoro coperte ha riguardato per il 38% lavori di alta qualifica; per il 39% occupazioni non manuali, per il 23% occupazioni manuali. I giovani occupati nel settore dei servizi e delle vendite rappresentano, come nel precedente trimestre, la maggioranza degli occupati (ISCO 5). I Paesi che registrano i maggiori flussi di mobilità17 sono il Regno Unito, la Spagna, la Svezia e l’Italia. La Spagna, la Polonia e l’Italia figurano come i principali paesi di provenienza dei flussi di giovani in mobilità. Il Regno Unito resta il principale paese di destinazione dei flussi di mobilità da lavoro. 12 I meccanismi di finanziamento e le procedure di costo di YfEJ sono descritte nell’Allegato I del presente report. In base agli ultimi dati di monitoraggio disponibili e relativi al primo trimestre 2014, nell’insieme, i progetti chiusi e quelli ancora aperti, nell’ambito dei primi due bandi dovrebbero generare 3.500 posti di lavoro. Al termine del primo trimestre 2014 l’obiettivo dei primi due bandi è stato raggiunto al 72%. mentre l’obiettivo complessivo di YfEJ risulta, nello stesso periodo di riferimento, al 50%. 14 Per il monitoraggio dei dati su base trimestrale si veda: “Your First Eures Job - Progress Summar 2014 Q1, May 2014 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=993 15 Cfr. http://www.thejobofmylife.de 16 ISCED (International Standard Classification of Education) è lo standard creato dall'UNESCO come sistema internazionale di classificazione dei corsi di studio e dei relativi titoli. Per maggiori informazioni cfr. paragrafo 5 del presente rapporto. http://www.uis.unesco.org/Education/Pages/international-standard-classification-of-education.aspx 17 Dati relativi al primo trimestre 2014. 13 7 Al fine di capitalizzare e proseguire l’azione sperimentale di YfEJ è stato lanciata, nel luglio 2014, nell’ambito del Programma EaSI-Linea EURES18 la call “Your first Eures Job – Targeted Mobility Scheme”, finalizzata a finanziare progetti di mobilità professionale rivolti a giovani inoccupati e disoccupati di età compresa tra i 18 e 35 anni, e a potenziare i servizi erogati dagli operatori nazionali19. L’iniziativa, che si estende ai paesi EFTA/SEE20, si inserisce nella implementazione dei programmi di mobilità (i cd. Targeted Mobility Schemes) adottati dall’UE per il periodo 2014–2020. Beneficiari della iniziativa TMS-YfEj sono consorzi costituiti tra gli sportelli della rete EURES, servizi per l’impiego pubblici e privati e organizzazioni che operano sul mercato del lavoro, per lo sviluppo di servizi di supporto al placement lavorativo o in tirocinio o apprendistato di giovani in mobilità transnazionale). Al fine di rafforzare la cooperazione e la mobilità transnazionale è previsto che tali consorzi siano composti da organismi provenienti da almeno sette Paesi EU/EFTA/SEE. 1.2 Erasmus Plus Il nuovo Programma Erasmus Plus per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, istituito con Regolamento UE n. 1288/2013 dell’11 dicembre 201321, raccoglie ed integra le precedenti esperienze dei programmi europei nel settore dell’istruzione, della formazione professionale e della gioventù 22. Erasmus Plus, che incorpora sia la dimensione intra-europea che la dimensione internazionale delle precedenti programmazioni, si pone come obiettivo generale quello di contribuire, attraverso la razionalizzazione e la semplificazione degli interventi UE rivolti ai giovani, alla realizzazione degli obiettivi della strategia Europa 2020 in materia di istruzione e occupazione. Erasmus Plus viene avviato in un momento in cui nell’UE quasi 6 milioni di giovani sono disoccupati con tassi di disoccupazione giovanile che in taluni paesi superano il 50% contro una media EU 28 del 22,0%23. Nello stesso tempo si registrano persistenti difficoltà nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, in particolare in alcuni settori, dovuti in ampia misura al persistere di deficit di formazione. Erasmus Plus affronta questi deficit su due direttrici: fornendo opportunità di studio, di formazione, di esperienze lavorative e di volontariato all’estero e migliorando la qualità dei sistemi europei d’istruzione, formazione e assistenza ai giovani, del personale docente, nonché attraverso una maggiore cooperazione tra il mondo dell’istruzione e il mondo del lavoro. Il programma sostiene i partenariati transnazionali (le cosiddette “alleanze della conoscenza” e “alleanze delle abilità 18 Cfr. Nota 10 Cfr. “Your first Eures Job – Targeted Mobility Scheme”. Call for proposals VP/2014/013. Budget Heading 04.03.02.02 http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=629&langId=en&callId=415&furtherCalls=yes 20 28 Stati membri UE, Norvegia, Islanda. 21 Regolamento UE n. 1288/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 dicembre 2013 che istituisce "Erasmus+": il programma dell'Unione per l'istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:347:0050:0073:IT:PDF 22 Erasmus, Leonardo da Vinci, Comenius, Grundtvig, Youth in Action, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulinktat 23 Fonte: Eurostat - Statistiche sulla disoccupazione http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Unemployment_statistics 19 8 settoriali”) fra organizzazioni che operano nei settori dell'istruzione, della formazione e della gioventù per favorire la collaborazione e riavvicinare il mondo dell'istruzione e del lavoro, con l'obiettivo di far fronte all'attuale fabbisogno di competenze in Europa. In tema di mobilità, Erasmus Plus dà spazio (più dei precedenti programmi) ad attività di mobilità che coinvolgano le organizzazioni attive nei differenti settori socio-economici. Tra queste vi rientrano tirocini di studenti universitari, programmi di formazione professionale in impresa, l’inserimento di insegnanti in corsi di sviluppo professionale all’interno di enti di formazione, ecc. Nello specifico il programma Erasmus Plus si propone di: Migliorare il livello delle competenze e delle abilità fondamentali attraverso una forte cooperazione tra istruzione, formazione e lavoro. Promuovere qualità, innovazione, eccellenza, internazionalizzazione per Istruzione e Formazione Realizzare uno Spazio europeo dell’apprendimento permanente, integrare riforme politiche nazionali e strumenti di trasparenza; diffondere buone prassi. Favorire la cooperazione fra Istituti europei nel settore della formazione professionale e della istruzione superiore; sostenere cooperazione e mobilità con Paesi partner. Promuovere la diversità linguistica e la consapevolezza interculturale della Ue. Promuovere l’eccellenza nelle attività di insegnamento e ricerca sull’integrazione europea Erasmus Plus si articola in tre key activities, trasversali ai diversi settori: 1. Mobilità individuale ai fini dell'apprendimento 2. Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi 3. Sostegno alla riforma delle politiche 1. Mobilità individuale ai fini dell'apprendimento Le attività di mobilità sostenute attraverso questa azione chiave sono rivolte a studenti, tirocinanti, apprendisti, operatori del settore giovanile, professionisti dei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù. Quest’azione chiave sostiene i seguenti tipi di attività: Progetti di mobilità nel settore dell'istruzione, della formazione e della gioventù Eventi di ampia portata legati al Servizio Volontario Europeo (SVE) Diplomi di laurea magistrale congiunti Garanzia per i prestiti per la mobilità degli studenti del corso di laurea magistrale. 2. Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone prassi Le attività di mobilità sostenute attraverso questa azione chiave sono: 9 Partenariati strategici nel settore della dell’istruzione, della formazione e della gioventù Alleanze per la conoscenza Alleanze per le abilità settoriali Rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù. Nello specifico, e sempre per quanto attiene al tema della mobilità, i Partenariati strategici mirano a sostenere lo sviluppo, il trasferimento e l’attuazione di prassi innovative a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. Le Alleanze per la conoscenza sono progetti transnazionali, a carattere innovativo, in particolare tra i settori dell’istruzione e delle imprese. Nello specifico, le Alleanze per la conoscenza mirano a stimolare approcci innovativi nell’imprenditorialità e nell’istruzione attraverso lo scambio e la creazione congiunta di conoscenza. Esse sono aperte a qualsiasi disciplina e settore, nonché alla cooperazione trans-settoriale. Le Alleanze per le abilità settoriali sono progetti transnazionali che operano al fine di identificare ed erogare programmi congiunti di formazione professionale, ed elaborare metodologie condivise di insegnamento ed apprendimento. Nello specifico, le Alleanze per le abilità settoriali mirano ad affrontare le lacune nelle competenze, adeguando i sistemi di formazione professionale ai bisogni del mercato del lavoro e alla domanda di nuove competenze, con riguardo ad uno o più profili professionali. I settori eleggibili nell’ambito di quest’azione sono il settore tessile, dell’abbigliamento e cuoio, il commercio, la manifattura avanzata; le tecnologie dell’informazione e comunicazione; le tecnologie ambientali e i settori culturale e creativo. L’azione Rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù mira a realizzare progetti di cooperazione transnazionale che si fondano su partenariati multilaterali tra organizzazioni attive nel campo della gioventù nei Paesi del Programma e nei Paesi Partner. Tra gli obiettivi di questi partenariati figura il rafforzamento della governance e della capacità di innovazione e internazionalizzazione delle organizzazioni giovanili nei paesi partner nonché la realizzazione di programmi di mobilità nell’apprendimento non formale, favorendo in particolare l’inserimento attivo nella società di giovani con minori opportunità. 3. Sostegno alla riforma delle politiche Quest’azione si pone in particolare l’obiettivo di promuovere il “dialogo strutturato” tra giovani e policymaker nella elaborazione delle politiche giovanili. I progetti a supporto del dialogo strutturato possono assumere la forma di riunioni, conferenze, consultazioni ed eventi su tutto il territorio europeo. 2. La Rete EURES La mobilità lavorativa all’interno dell’UE è modesta rispetto alle dimensioni del mercato del lavoro e della popolazione attiva. Il tasso di mobilità dei cittadini europei in età lavorativa è di circa il 3%, a fronte di un 10 importante mismatch tra domanda e offerta di lavoro tra i Paesi UE. In base ai dati del “Employment and Social Situation Quarterly Review”24 è aumentato in misura rilevante il numero dei lavoratori disposti a trasferirsi all’estero per lavoro; dalle iscrizioni ad EURES risulta che sono sempre più le persone in cerca di occupazione in altri Paesi europei. Tra il 2007 e la fine del 2013 il numero degli iscritti al portale EURES è aumentato da 175 mila a 1.200.000 unità; a questo dato, tuttavia, non ha fatto riscontro un corrispondente incremento della mobilità lavorativa. Si evidenzia, dunque, un notevole potenziale di mobilità e una sfida per la rete EURES. Secondo un sondaggio realizzato da Eurobarometro “Mobilità geografica e del mercato del lavoro”25, i principali ostacoli alla mobilità sono rappresentati da fattori linguistici e dalle difficoltà legate all’inserimento professionale. Il Consiglio europeo sul Patto per la Crescita e l’Occupazione (giugno 2012 ), nel ribadire l’urgenza politica di rafforzare la mobilità lavorativa all’interno dell’UE per contrastare gli elevati tassi di disoccupazione giovanile, ha sottolineato l’importanza di trasformare la rete EURES e renderla un “…autentico strumento europeo di collocamento e assunzione….”. In questo contesto si inserisce la proposta di Regolamento per una riforma della rete EURES26. Le carenze ascrivibili attualmente alla rete EURES risiedono nella scarsa disponibilità di offerte di lavoro e di curricula, nella limitata capacità del portale di garantire il contatto tra offerta e domanda, causato da una interoperabilità limitata dei dati provenienti dai sistemi nazionali di offerta di lavoro, nell'accesso ineguale ai servizi all'interno dell'Unione europea, da una limitata disponibilità a prestare assistenza nelle attività di messa in contatto tra domanda e offerta e nell'inefficiente scambio informativo tra gli Stati membri. Si riscontrano, inoltre, carenze dal punto di vista della assistenza nelle attività di messa in contatto delle domande e delle offerte di assunzione/collocamento ai richiedenti lavoro e ai datori di lavoro che abbiano manifestato interesse per la mobilità lavorativa all’interno dell’UE, nonché un insufficiente scambio di informazioni tra gli Stati membri sui fabbisogni dei rispettivi mercati del lavoro. Risulta quindi indispensabile che i servizi della rete siano aggiornati ai nuovi modelli di mobilità, alla evoluzione tecnologica nello scambio dei dati sulle offerte di lavoro, alla molteplicità dei canali utilizzati per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e al ruolo crescente svolto sul mercato del lavoro da intermediari terzi rispetto ai servizi pubblici per l’impiego. 24 European Commission, “Employment and Social Situation Quarterly Review” June 2013. Il numero della rivista presenta, in particolare, un focus sulla mobilità geografica dei lavoratori in Europa. http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=89&newsId=1923&furtherNews=yes 25 European Commission, Special Eurobarometer 337, “Geographical and labour market mobility”, June 2010 http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/ebs/ebs_337_en.pdf 26 Cfr. Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio, COM(2014) 6 final, del 17 Gennaio 2014, relativo ad una rete europea di servizi per l'impiego, all'accesso dei lavoratori ai servizi di mobilità e ad una maggiore integrazione dei mercati del lavoro http://register.consilium.europa.eu/doc/srv?l=IT&t=PDF&f=ST%205567%202014%20INIT 11 Questa finalità rende peraltro necessario ridefinire anche la rete nazionale dei Servizi per l’Impiego (SPI). È condivisa, infine, da parte di tutti gli Stati membri la necessità di definire indicatori comuni sulle attività della rete EURES al fine di migliorare la trasparenza sulle prestazioni, di ottimizzare lo scambio di informazioni e di rafforzare il coordinamento delle misure. L’obiettivo generale della proposta di Regolamento sulla riforma della rete EURES è di migliorare l’accesso ai servizi di sostegno alla mobilità lavorativa sul territorio dell’Unione.27 La proposta di riforma intende potenziare la rete EURES in termini di offerte di lavoro inserite nel portale dedicato e fornire a datori e richiedenti lavoro maggiore assistenza e informazioni. In particolare, occorre fare in modo che il portale EURES metta efficacemente in contatto per via elettronica le offerte di lavoro e i curricula di tutti gli Stati membri, provvedendo altresì a rendere comprensibile a livello europeo competenze, qualifiche e professioni acquisite a livello nazionale. La messa in contatto automatizzata sarà realizzata applicando strumenti di interoperabilità tra i portali nazionali e non imponendo un sistema di classificazione comune da utilizzare a livello nazionale. Nello specifico, uno degli obiettivi della riforma è stabilire un meccanismo flessibile che consenta agli Stati membri di includere nella rete EURES tutti gli organismi che essi riterranno utili per rafforzare le finalità delle rete EURES. Possono accedere alla rete un’ampia gamma di organismi interessati, compresi i servizi per l’impiego privati, le organizzazioni dei datori di lavoro, i sindacati, le camere di commercio, le organizzazioni non governative a sostegno dei lavoratori immigrati. La Commissione ritiene che tutti questi organismi potrebbero contribuire significativamente a promuovere la mobilità lavorativa all’interno dell’UE. Questi stessi organismi, inoltre, possono essere partner di EURES in cooperazione con altri organismi attraverso partenariati a livello nazionale. L’allargamento della rete EURES a nuovi partner comporterà vantaggi sociali, economici e finanziari, nonché una maggiore efficacia dei servizi attraverso i partenariati, oltre ad accrescere la quota di mercato della rete EURES. La cooperazione transnazionale e transfrontaliera, elemento chiave del funzionamento della rete EURES, potrà anche generare forme nuove di apprendimento e di cooperazione tra i servizi per l’impiego. Spetta agli Stati membri la responsabilità di autorizzare sui rispettivi territori gli organismi a partecipare alla rete in qualità di partner di EURES, sulla base di criteri minimi comuni. Allo stato attuale solo pochi Stati membri rendono accessibili sul portale EURES le offerte di lavoro pubblicate e disponibili a livello nazionale. 27 L’adozione della proposta di Regolamento abrogherà l’articolo 38 del Reg. n. 492/2011 sulla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione, in base al quale spetta alla Commissione l’adozione delle relative misure di esecuzione, nonché la Decisione di esecuzione dell’articolo 38, relativa alla riforma della rete EURES, in vigore dal 1° gennaio 2014 (2012/733/UE) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2012:328:0021:0026:IT:PDF. 12 In base alla proposta di regolamento gli Stati membri saranno tenuti a mettere a disposizione sul portale EURES tutte le offerte di lavoro pubblicate sul territorio nazionale. In aggiunta, nel portale EURES dovranno confluire: - Le domande di lavoro disponibili presso i SPI a livello locale o regionale. Le domande di lavoro provenienti da terzi, quali i servizi per l’impiego privati (se destinate ai SPI e previo accordo fra le parti ) Le domande di lavoro fornite dai partner di EURES. Analogamente, verranno rese accessibili in futuro sul portale EURES le domande di lavoro e i curricula disponibili a livello nazionale (previa autorizzazione dell’interessato). In linea con le conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2012, la rete EURES sarà estesa progressivamente anche alle offerte di apprendistato e tirocini. Secondo le disposizioni della proposta di regolamento in oggetto, ciascuno Stato membro renderà accessibile sul portale EURES tutte le vacancies disponibili presso i servizi pubblici per l’impiego nazionali, nonché quelle fornite dai suoi partner di EURES e tutti i CV disponibili presso i suoi servizi pubblici per l’impiego. I SPI provvedono a che tutti i siti di ricerca di lavoro che essi gestiscono, rinviino verso il portale EURES, indichino chiaramente tale portale e ne permettano la consultazione immediata su scala nazionale e regionale. Gli Stati membri istituiscono una piattaforma nazionale per consentire il trasferimento al portale EURES delle informazioni relative alle richieste di lavoro e ai CV forniti dagli organismi disposti a condividere tali informazioni anche tramite il portale EURES. La cooperazione transnazionale e transfrontaliera e il sostegno agli uffici di coordinamento nazionali della rete EURES saranno favoriti dall’esistenza di un Ufficio europeo di coordinamento (gestito dalla Commissione) le cui responsabilità saranno: - Fornire appoggio orizzontale alla rete EURES tramite la gestione e lo sviluppo di un portale europeo di mobilità lavorativa (Portale EURES) e dei servizi informatici connessi. - Fornire attività di informazione e comunicazione. - Adottare un programma comune di formazione del personale EURES. - Effettuare una analisi della mobilità geografica e professionale. - Sviluppare un quadro adeguato per la cooperazione, la messa in contatto e la compensazione all’interno dell’Unione in tema di apprendistati e tirocini. - Monitorare e valutare le attività di EURES e i suoi risultati in termini di occupazione, in collaborazione con i membri di EURES. Gli Stati membri dovranno elaborare programmi di lavoro pluriennali di supporto al portale europeo; dovranno istituire uffici di coordinamento a livello nazionale per dare supporto e assistenza di carattere generale a tutti gli organismi che operano nel quadro di EURES sul loro territorio; dovranno favorire la collaborazione con i loro omologhi negli altri Stati membri e con l’ufficio europeo di coordinamento. 13 Al fine di disporre di informazioni adeguate per misurare i risultati della rete EURES, vanno definiti indicatori comuni, che dovranno aiutare gli organismi partecipanti alla rete EURES a determinare i loro risultati in rapporto agli obiettivi fissati per la rete EURES. Gli uffici di coordinamento nazionale saranno responsabili di: - Cooperare con la Commissione e gli altri Stati membri in ordine alla messa in contatto e alla compensazione. - Organizzare le attività di EURES nello Stato membro interessato. - Coordinare le azioni dello Stato membro interessato a livello nazionale e con gli altri Stati membri per quanto riguarda il funzionamento della piattaforma. Per quanto attiene agli aspetti finanziari, per il periodo 2014-2020 le attività che la Commissione europea dovrà intraprendere per la rete EURES rientrano nel campo di applicazione del Regolamento UE 1296/2013 che istituisce il Programma per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale (“EaSI”)28. Durante lo stesso periodo, le attività negli Stati membri attinenti alla mobilità lavorativa all’interno dell’UE saranno sovvenzionabili nell’ambito del FSE. Le misure di riforma della rete EURES saranno completate ed integrate dalla Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio29 (15 maggio 2014) volta ad istituire una rete di Servizi pubblici per l’Impiego al fine di rafforzare la cooperazione tra i Servizi pubblici per l’Impiego nazionali e l’efficacia delle politiche attive del lavoro adottate dall’Unione europea. La Decisione mira a istituire una cooperazione rafforzata tra i SPI degli Stati Membri nella attuazione delle politiche attive del lavoro e della erogazione dei servizi per l’impiego. Tra i vari servizi erogati dai SPI a lavoratori e datori di lavoro, figurano anche misure di collocamento e sostegno alla mobilità professionale e geografica. Attualmente i Servizi Pubblici per l’Impiego sono incaricati di perseguire interessi e priorità nazionali, non interagendo fra loro a livello europeo, se non su base volontaria 30. Il rafforzamento della cooperazione tra i SPI nell’Unione europea è stato riconosciuto quale elemento decisivo per raggiungere gli obiettivi in tema di occupazione stabiliti dalla Strategia Europa 2020. La Commissione ha più volte dichiarato la necessità di modernizzare le modalità di erogazione dei servizi da parte dei SPI, e di costituire una partnership tra questi ultimi e altri servizi per l’occupazione. Inoltre, nel contesto di erogazione di sistemi di garanzia per i giovani, il Consiglio ha recentemente chiesto di costituire 28 Cfr. nota 9. Decisione n. 573/2014/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 su una cooperazione rafforzata tra i servizi pubblici per l'impiego (SPI), http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=OJ:JOL_2014_159_R_0003&from=IT 30 La collaborazione tra SPI risale al 1997, anno in cui la Commissione ha istituito il “PES to PES Dialogue”, un gruppo consultivo informale, composto dai rappresentanti degli SPI, finalizzato a favorire la cooperazione e l’apprendimento reciproco tra i SPI. http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=964&intPageId=1254&langId=en 29 14 partnership tra servizi per l’impiego pubblici e privati, datori di lavoro, parti sociali e organizzazioni giovanili. La Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio (che ha durata limitata al periodo di applicabilità della strategia Europa 2020) prende le mosse, oltre che dalla necessità di rafforzare i servizi pubblici per l’impiego nel contesto della attuale crisi occupazionale europea, dalla constatazione che la cooperazione fra i SPI nazionali (istituita nel 1997) è stata finora insufficiente e priva di parametri e criteri di comparabilità, ovvero che il metodo dell’apprendimento reciproco e del benchmarking non sono ampiamente diffusi. Ferme restando le competenze nazionali in materia di organizzazione e gestione dei SPI, la Decisione mira alla realizzazione di una cooperazione rafforzata attraverso la costituzione di una rete europea dei servizi pubblici per l’impiego, una piattaforma che renda possibile confrontarne le prestazioni a livello europeo al fine di aumentare l’efficienza dei servizi. La rete avrà come obiettivi specifici: - L’attuazione della strategia Europa 2020, con particolare riferimento agli obiettivi occupazionali - Il miglioramento del funzionamento dei mercati del lavoro nell’UE - Il miglioramento dell’integrazione dei mercati del lavoro - L’incremento della mobilità geografica e professionale - La lotta contro l’esclusione sociale e l’integrazione delle persone escluse dal mercato del lavoro Sono inoltre definiti in allegato alla Decisione indicatori quantitativi e qualitativi e di valutazione comparativa. Per il periodo 2014-2020 i finanziamenti per la cooperazione rafforzata fra SPI proverranno dalla voce “Occupazione” del Programma dell’Unione europea per l’Occupazione e l’Innovazione sociale (EaSI)31. È previsto un importo indicativo di 4 milioni di euro, di cui 3 per la definizione di parametri di riferimento e per l’apprendimento reciproco e 1 milione per gli incontri tra i membri della rete e gli studi scientifici sugli SPI. 3. Alcune esperienze nazionali e regionali Nell’ambito delle iniziative finanziate con risorse FSE 2007–2013 a supporto della mobilità transnazionale, si segnalano di seguito alcuni progetti, nazionali e regionali, che hanno conseguito risultati positivi e innovativi in termini di obiettivi e di partecipazione di paesi partner. 31 IDA - Integration Durch Austausch (Integrazione attraverso lo scambio) Si tratta di un Programma di mobilità del lavoro del Ministero federale tedesco. L’iniziativa è nata con l’obiettivo di favorire l’integrazione di persone che presentano difficoltà nell’accesso al mercato Cfr. nota 9. 15 del lavoro attraverso progetti di mobilità transnazionale e scambio di buone pratiche. Le misure di intervento della Rete IDA si rivolgono a giovani svantaggiati, adulti disoccupati, disabili, ragazze madri. La Rete IDA consente ai partner della rete di progetto di inserire giovani svantaggiati o giovani adulti disoccupati in tirocini per un periodo compreso tra uno e sei mesi nei paesi UE. Le reti realizzate all’interno del programma IDA agiscono come una associazione tra diversi partner, includendo enti formativi, enti di assistenza sociale, scuole, comuni, agenzie per il lavoro. La partecipazione di queste ultime è un requisito essenziale per la formazione di una rete. I partner transnazionali nei rispettivi paesi forniscono assistenza finanziaria ai giovani partecipanti, in termini di spese di viaggio, alloggio, assicurazione, corsi di lingua. Partner transnazionali della Rete IDA sono Ministeri, Comuni, Università, centri di formazione professionale, fondazioni. Destinatari delle azioni della Rete IDA sono reti di progetto con almeno un partner transnazionale in uno Stato UE. Le attività della rete sono iniziate nell’ottobre 2008 e termineranno nel 2015. Sono state lanciate due Call, rispettivamente nel 2009 e nel 2010. Nell’ambito della prima Call: “Sviluppare le opportunità di occupazione per giovani svantaggiati e giovani adulti disoccupati attraverso progetti e scambi di mobilità” sono stati realizzati 69 progetti transnazionali con 23 Stati membri (di cui 17 partenariati con l’Italia) dedicati al miglioramento delle prospettive occupazionali dei giovani disoccupati. Con la seconda Call “Aumentare le opportunità di lavoro per le persone disabili attraverso progetti di mobilità transnazionale e lo scambio di esperti” sono stati realizzati 45 progetti con partenariati in 20 Stati membri (di cui 11 partenariati in Italia). Dal 2008 circa 10.000 giovani e adulti con disabilità hanno avuto la possibilità di fare soggiorni all’estero grazie alla Rete IDA. I risultati della valutazione intermedia hanno mostrato che entro sei mesi successivi al periodo di mobilità IDA il 60% dei partecipanti ha avviato percorsi di formazione o di inserimento lavorativo. La metà dei partecipanti sono giovani donne di 24-25 anni. Circa il 40% dei partecipanti è privo di qualifica professionale. I tre quarti di questi erano precedentemente disoccupati. La Rete IDA ha suscitato molto interesse tra i partner dei paesi partecipanti. In particolare, in alcuni di questi paesi colpiti da tassi di disoccupazione elevati, il programma IDA è stato visto come un’importante occasione di inserimento lavorativo attraverso la mobilità di target group svantaggiati. The Job of my Life Da gennaio 2013 il programma speciale tedesco MobiPro-EU per la promozione della mobilità professionale sostiene i giovani disoccupati provenienti da paesi dell’UE che desiderano fare un tirocinio o lavorare in Germania. Nell’ambito di questo programma, lo Stato federale tedesco garantisce ai giovani interessati alla formazione e ai giovani lavoratori disoccupati provenienti dagli altri Stati membri, contributi necessari per la loro formazione professionale in azienda e per trovare un’occupazione qualificata in Germania. Nell’ambito di questo programma possono ricevere misure di incentivo solo i giovani provenienti dall’UE in età compresa tra i 18 e i 35 anni (per alcune professioni il limite massimo di età è elevato a 40 anni) e solo per professioni definite “carenti”, ossia quelle professioni rispetto alle quali la Germania, secondo l’Agenzia Federale per il Lavoro 16 (Bundesagentur für Arbeit-BA), non ha sufficiente offerta. Il periodo in cui è possibile richiedere tali misure va dal 2 gennaio 2013 al 31 dicembre 2016. Il programma viene gestito dalla Zentrale Auslands – und Fachvermittlung (ZAV), l’organismo federale della BA preposto al collocamento dei lavoratori da e verso la Germania. The Job of my Life contempla i seguenti incentivi: - Finanziamento di un corso di lingua tedesca nel paese d’origine. - Finanziamento di un corso di lingua tedesca di accompagnamento al tirocinio. - Rimborsi forfettari per le spese di viaggio per il colloquio di assunzione, per l’inserimento in un tirocinio e per la formazione professionale in azienda (compresi fra 200 e 500 euro). - Contributi ausiliari per garantire il soggiorno durante il tirocinio preliminare alla formazione o la formazione professionale in azienda (massimo 818 euro al mese, con l’aggiunta di 130 euro qualora il partecipante abbia un figlio a carico). - Finanziamento dello studio della lingua tedesca come accompagnamento al tirocinio di adattamento al Paese e contributi per garantire il soggiorno durante il tirocinio. The Job of my Life si inserisce, per quanto riguarda l’Italia, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Italia – Germania stipulato tra l’Agenzia Federale per il Lavoro e il Ministero italiano del Lavoro e delle Politiche Sociali della durata di due anni32. Obiettivo del protocollo “Lavorare insieme per l’occupazione dei giovani. Apprendistato e sistemi di formazione duale” è incentivare l’apprendistato, la formazione professionale e la mobilità professionale in Germania di giovani italiani in cerca di occupazione. Al fine di favorire la mobilità e l’ingresso di giovani italiani disoccupati in Germania sono stati organizzati da Eures Italia e Eures Germania incontri con finalità informative e di selezione sul territorio nazionale italiano. Gli incontri, iniziati il 18 febbraio 2013 e terminati ad aprile, si sono tenuti in 14 città italiane (Roma, Napoli, Milano, Bologna, Torino, Genova, Bari, Lecce, Padova, Verona, Catania, Palermo, Cosenza e Reggio Calabria). Torino, Padova e Verona sono state le città che hanno avuto il maggior numero di candidati ed è stata riscontrata una buona conoscenza del tedesco. La fase di preselezione in Italia è stata svolta sulla base delle candidature pervenute tramite il portale Cliclavoro (circa 7500 CV). I profili professionali oggetto delle selezioni hanno riguardato: Ingegneri, Tecnici specialisti, Tecnici Informatici, Addetti all’ospitalità e alla ristorazione, Professioni sanitarie. In base alle condizioni applicative del Protocollo d’Intesa, la rete Eures Italia sarà informata regolarmente (con cadenza mensile) dei risultati del processo di placement e del suo svolgimento dalla ZAV e dai servizi per l’impiego locali tedeschi. 32 Bundesagentur für Arbeit, EURES, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “Agreement Prospect for Italian citizens on the German Labour market”, novembre 2012, http://www.cliclavoro.gov.it/primopiano/Documents/Protocollo%20intesa.pdf 17 Nell’ambito del programma MobiPro-EU rientra anche il progetto “Dual vocational training” (la “formazione duale”), finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo tramite contratto di apprendistato di giovani cittadini di uno Stato UE di età compresa tra i 18 e 35 anni che intendano fare un’esperienza lavorativa in Germania. L’apprendistato è preceduto da un corso di perfezionamento della lingua tedesca (16 settimane) nel Paese di origine 33. A seconda della professione a cui si aspira e al livello di conoscenza di base, il periodo di apprendistato può durare dai 2 ai 3 anni durante i quali gli apprendisti ricevono un assegno di formazione. Le aree geografiche della Germania interessate dal progetto “Dual vocational training” sono: la Renania settentrionale Vestfalia, il Mar Baltico e Sassonia. Nonostante gli investimenti effettuati dalla Unione europea siano aumentati nel corso degli anni, progetti e azioni di mobilità transnazionale realizzate a livello regionale continua a restare molto limitato. La Commissione europea ha, in più occasioni, ribadito la necessità che la mobilità transnazionale non sia sostenuta solo attraverso programmi europei, ma anche attraverso un utilizzo più incisivo e puntuale delle risorse del FSE. Le azioni di mobilità messe in campo finora dalle Regioni italiane hanno riguardato prevalentemente il sostegno a progetti di formazione nel quadro del programma di apprendimento permanente Lifelong Learning e la partecipazione a reti transnazionali (le cd. Transnational Learning Networks - TLN). I Programmi Operativi regionali 2007- 2013 contengono obiettivi di mobilità transnazionale nell’Asse V “Transnazionalità e interregionalità”. A tal riguardo occorre precisare che l’attuazione dell’Asse V presenta notevoli difformità a livello regionale, sia nei tempi di programmazione che nella implementazione stessa delle azioni previste. Di seguito si illustrano alcune iniziative di mobilità adottate dalle Regioni italiane più attive in questo ambito. Nell’ambito di percorsi di mobilità per giovani, la Regione Piemonte ha adottato la “Direttiva progetti di Mobilità transnazionale”, finalizzata alla formazione delle persone e allo scambio di esperienze in materia di politica attiva del lavoro - periodo 2012-2014. I progetti di mobilità transnazionale prevedono la realizzazione di tre tipologie di intervento: stage formativi e di orientamento transnazionale presso imprese o istituti di formazione; percorsi formativi transnazionali in chiave sperimentale finalizzati all’inserimento lavorativo in partnership con istituti di formazione o imprese; scambi di esperienze e buone pratiche con organismi e istituzioni operanti nel settore della formazione e dell’inserimento lavorativo. 33 Il corso è finalizzato all’ottenimento del livello base di conoscenza linguistica A2. 18 Destinatari delle azioni elencate sono giovani inoccupati (16-29 anni) inseriti in percorsi di formazione regionali; inoccupati (18-35 anni) non inseriti in percorsi formativi e di inserimento lavorativo; operatori del settore della formazione. Per tutte le tipologie di intervento è prevista la realizzazione di un Accordo di partenariato tra il soggetto attuatore (Agenzie formative e soggetti accreditati per i servizi al lavoro) e le istituzioni e gli organismi intermediari del Paese ospite. La Regione Toscana, in attuazione dell’Asse V “Transnazionalità – Interregionalità” del POR CRO 2007 – 2013, e del Piano di Indirizzo Generale Integrato Obiettivo 6, “Promuovere politiche di mobilità transnazionale e di cooperazione a supporto della istruzione, formazione e occupabilità”, implementa due linee di intervento tese a potenziare la dimensione transnazionale. In particolare, la seconda linea di intervento, “Sostenere la mobilità internazionale dei singoli cittadini e degli attori del sistema integrato a fini formativi e professionali” (Obiettivo 6 b) è finalizzata a rafforzare l’occupabilità delle persone e l’efficacia dei percorsi di istruzione e formazione intrapresi attraverso l’ampliamento delle occasioni di mobilità internazionale rivolte ai cittadini. Tra le azioni previste vi rientrano progetti di mobilità settoriale destinati ad apprendisti e studenti impegnati in ambiti produttivi a vocazione transnazionale. In attuazione delle azioni sopradescritte la Regione Toscana ha emanato (13 febbraio 2013) un bando per la presentazione di progetti di mobilità transnazionale che prevedano la realizzazione di una o più delle seguenti azioni: Azioni di mobilità verso Paesi esteri, per fini formativi, di studenti, persone inoccupate, disoccupate, occupate inclusi apprendisti, per la realizzazione di stage formativi in azienda, work experience, esperienze destinate a favorire l’acquisizione di competenze, l’inserimento lavorativo e il trasferimento tecnologico. I flussi di mobilità devono avere una durata minima di 1 mese e massima di 6 mesi. Azioni di mobilità verso Paesi esteri, per fini professionali, di imprenditori o amministratori di azienda, per favorire l’acquisizione di competenze e/o il trasferimento tecnologico. La Provincia Autonoma di Trento ha aderito a diversi progetti con partner interregionali o transnazionali per la promozione e lo sviluppo di iniziative in materia di politiche attive del lavoro. Oltre alla partecipazione alla Rete TLN Mobility34 la Provincia Autonoma di Trento promuove insieme ad altri partner i seguenti progetti di mobilità: TRACK - Transnational acknowledgement of work experience in foreign companies Il progetto Track è un progetto europeo multilaterale di trasferimento dell’innovazione finanziato nell’ambito del programma Leonardo (LLP). Il progetto intende contribuire a definire strumenti e metodi utili per il riconoscimento delle competenze acquisite nell’ambito di esperienze di mobilità e 34 Infra, par. 4 19 migliorare la propria spendibilità sul mercato del lavoro in un’ottica europea. L’obiettivo di TRACK, di cui la Regione Friuli Venezia-Giulia è coordinatrice, è la creazione e la sperimentazione di strumenti per la validazione, ed eventualmente certificazione, delle competenze acquisite tramite esperienze lavorative svolte all’estero. In questo modo sarà possibile procedere a un modello condiviso per il riconoscimento delle competenze apprese, valido in tutti i paesi e regioni partecipanti al progetto. A tal fine si intende costituire un network di imprese straniere che usino un sistema di valutazione condiviso per valutare l’esperienza di lavoro maturata durante il periodo di mobilità. Oltre alla Provincia autonoma di Trento, partecipano al progetto TRACK la Regione Friuli Venezia-Giulia (coordinatore di progetto), la Regione Valle d’Aosta, i Paesi Bassi, il Belgio, la Polonia, la Spagna. PreMo - Prepara la Mobilità Il progetto PreMo - Prepara la Mobilità, è coordinato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, Regione Marche, Provincia di Torino, e istituzioni di Germania, Francia, Comunità Autonoma della Catalogna. Lanciato nel 2012 nell’ambito del programma Leonardo, PreMo è un progetto che ha ad oggetto il trasferimento della innovazione riguardante strumenti e metodi da utilizzare durante la preparazione e la gestione della mobilità. Le Regioni italiane e la Provincia di Trento intendono sviluppare servizi di preparazione alla mobilità transnazionale mutuando e trasferendo in Italia le esperienze tedesche della “Mobility Agency” di Amburgo (Arbeit und Leben) e dei partner francesi Association Permanente des Chambres des métiers et de l’Artisanat (APCMA) e della Chambre Régionale de Métiers et de l’Artisanat della Regione Linguadoca-Rossiglione. Il progetto PreMo prevede nello specifico una serie di azioni finalizzate ad adattare approcci innovativi ai territori beneficiari. - l’identificazione di standard di qualità per sostenere la fase preparatoria della mobilità - l’identificazione delle competenze specifiche che gli operatori hanno a sostegno della mobilità - la formazione degli operatori a seconda delle competenze identificate - l’apertura di sportelli locali a sostegno della mobilità - la pianificazione di un portale per l’accesso a servizi e opportunità per la mobilità. L’elemento innovativo del progetto PreMo risiede nella previsione di linee guida, elaborate dai partner di progetto, contenenti standard di qualità a supporto della fase preparatoria della mobilità. Nello specifico le linee guida si articolano in tre azioni di intervento: la piattaforma per la mobilità, intesa come lo strumento principale per informare sui progetti di mobilità e dare sostegno alla organizzazione e al monitoraggio; la mobilità in uscita e la mobilità in entrata. MODEM: Mobilità per Disoccupati e/o in Mobilità L’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento nell’ambito del Programma settoriale per l’apprendimento permanente Leonardo promuove una iniziativa di mobilità transnazionale 20 riservata a disoccupati e persone in mobilità. Il progetto Modem prevede 11 flussi di mobilità verso Paesi appartenenti all’Unione europea con alternanza di attività di formazione linguistica, tecnico –professionale e stage presso organizzazioni e imprese all’estero. Il periodo di permanenza all’estero è compreso tra le 5 e le 15 settimane. Ogni percorso di mobilità programmata è preceduto da tre settimane di preparazione e seguito da due giornate di follow up dell’esperienza. Sono previste indennità di tirocinio erogate solo ai partecipanti privi di qualsiasi sostegno al reddito. L’attuazione dell’Asse V Interregionalità e Transnazionalità del POR FSE 2007–2013 della Regione Veneto si articola in tre tipologie di progetti: azioni innovative di mobilità nel campo dello scambio e del trasferimento di metodi e strumenti della formazione e del lavoro; reti per la mobilità geografica e professionale finalizzati a migliorare i flussi migratori e ad incrementare l’offerta di servizi a sostegno della mobilità geografica e occupazionale dei lavoratori immigrati; percorsi di mobilità formativa e professionalizzante da svolgersi presso una impresa o un istituto di formazione in un paese diverso da quello di provenienza. Con Delibera 875/201335 la Regione Veneto ha emanato un bando con cui intende sostenere percorsi di mobilità transnazionale e interregionale professionalizzante finalizzati all’acquisizione e miglioramento delle competenze professionali di disoccupati, inoccupati e occupati. I destinatari delle azioni di mobilità professionalizzanti sono principalmente, ma non esclusivamente, giovani (18-35 anni), le donne e gli over 50 a prescindere dal loro status occupazionale residenti in Veneto. Tra gli occupati (a tempo determinato e indeterminato) sono ammessi a partecipare anche i lavoratori parasubordinati, i lavoratori autonomi, gli imprenditori. Sono ammessi a partecipare anche lavoratori che beneficiano di misure di sostegno del reddito. I percorsi di mobilità transnazionale e interregionale professionalizzante possono durare da 1 a 24 settimane, a seconda della tipologia di destinatario. Nel caso di destinatari disoccupati o inoccupati, i percorsi di mobilità possono durare 12 o 24 settimane; nel caso di destinatari occupati, 1, 4 o 12 settimane. I percorsi di mobilità transnazionale e interregionale consistono in un’esperienza di formazione/lavoro presso una struttura ospitante e possono prevedere due modalità di realizzazione. Nello specifico stage destinati sia a occupati che disoccupati o inoccupati presso soggetti pubblici e privati; visite di approfondimento / scambi all'estero destinati a lavoratori occupati e finalizzati a rafforzare e costruire collaborazioni. I percorsi possono riferirsi a tutti i settori e comparti economici, ma sono privilegiati i progetti che propongono attività in ambito TIC-Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione, Green Economy, Avviso pubblico per la realizzazione di Percorsi di mobilità transnazionale e interregionale professionalizzante http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=251407 35 21 energie rinnovabili e Industria culturale e creativa. Inoltre sono valorizzati i percorsi finalizzati alla creazione di idee imprenditoriali. Viene accordata preferenza a progetti considerati strategici in ambito europeo e regionale Al fine di aumentare il valore aggiunto dei percorsi di mobilità è requisito essenziale per i beneficiari dell’iniziativa (organismi accreditati per la formazione continua o della formazione superiore), la costituzione di partenariati operativi con i Servizi Eures di altre regioni italiane e/o europee; Enti pubblici territoriali e loro agenzie strumentali; istituti scolastici di secondo grado e Università; organismi di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori; enti bilaterali; Camere di Commercio; ONG; Imprese. Ogni destinatario ammesso ad un percorso di mobilità transnazionale e interregionale professionalizzante beneficerà della assegnazione di una Borsa di Mobilità per azioni di supporto alla mobilità; azioni di mobilità del destinatario, (viaggio e sussistenza); indennità di frequenza (prevista unicamente per disoccupati e inoccupati non percettori di altre forme di sostegno al reddito). In attuazione dell’Asse V “Transnazionalità e Interregionalità” del POR 2007 – 2013, la Regione Basilicata ha lanciato un bando Mobilità transnazionale per i lucani portatori di idee imprenditoriali (giugno 2012). L’azione intende promuovere l’imprenditorialità sul territorio regionale attraverso l’offerta per soggetti portatori di idee imprenditoriali, di una esperienza conoscitiva e di apprendimento da svolgersi nei Paesi appartenenti all’UE, tramite l’attivazione di esperienze di mobilità transnazionale che favoriscano lo sviluppo di relazioni e contatti economici e commerciali con realtà estere. I destinatari della iniziativa sono occupati, disoccupati/inoccupati, imprenditori e lavoratori autonomi da non più di tre anni. Il progetto finanzia Borse per la mobilità transnazionale di 1.500, 00 euro mensili della durata compresa tra 1 e 6 mesi, destinate a finanziare stage internazionali da parte di imprenditori o potenziali imprenditori. Lo stage dovrà essere svolto presso imprese, istituti di ricerca, centri di ricerca, parchi scientifici, incubatori di impresa che operano in un Paese dell’EU. 4. La rete transnazionale per favorire la mobilità di giovani e adulti svantaggiati (ESF TLN Mobility) Con l’obiettivo di realizzare modelli comuni di intervento a supporto delle politiche di sviluppo e la coesione all’interno dell’Unione europea, e di fornire un sostegno complementare agli Stati membri e alle regioni nella attuazione di azioni di cooperazione transnazionale, la Commissione europea ha sostenuto nella programmazione FSE 2007-2013 la formazione di reti di cooperazione (le learning networks) tra Autorità di Gestione e Organismi intermedi per facilitare la cooperazione transnazionale sui temi della istruzione, della formazione e del lavoro. A conclusione della programmazione 2007 -2013 la Commissione europea con l’intento specifico di fornire agli Stati e alle regioni raccomandazioni e orientamenti in tema di mobilità a cui ispirarsi nella definizione dei Programmi Operativi nazionali e regionali 2014-2020, ha finanziato la Rete TLN, Transnational Mobility 22 Measures for Disadvantaged Youth and Young Adults, finalizzata a favorire l’occupazione di giovani svantaggiati e di giovani adulti (target group dei cd. NEETS) attraverso la costituzione di partenariati transnazionali. Partendo dalla positiva esperienza realizzata dal Programma tedesco di mobilità transnazionale IDA (Integration through exchange), la Rete TLN Mobility si concentra sul target group dei giovani svantaggiati e dei giovani adulti, rispondendo cosi alle sfide poste nella "Youth Opportunities Initiative" per sostenere i giovani meno qualificati e più a rischio di disoccupazione. Le azioni della Rete TLN mirano a capitalizzare le buone pratiche realizzate dal programma tedesco IDA,36 e a trasformare l’apprendimento comune delle attuali reti di apprendimento (Learning Networks) in azioni concrete. Capofila della Rete TLN Mobility è il Ministero federale tedesco per il Lavoro e le Politiche sociali. Ne fanno parte come partner la Spagna, la Francia, la Svezia, il Portogallo, l’Irlanda, la Polonia, la Regione francese della Provenza –Alpi- Costa Azzurra, le Comunità autonome della Catalogna, della Galizia e dei Paesi Baschi. L’Italia partecipa alla Rete TLN con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Provincia Autonoma di Trento. La durata della Rete TLN va dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 201437. Nello specifico la Rete realizza le seguenti attività: - la definizione di un calendario per azioni coordinate volte al lancio di bandi nazionali per misure di mobilità transnazionali - la definizione dei parametri di una Coordinated Call attraverso l’individuazione di una serie di standard comuni per azioni di mobilità transnazionale relativi al target group, alle spese ammissibili, ai criteri di qualità cui dovranno attenersi i partenariati nell’attivare azioni di mobilità transnazionale a valere sulla programmazione nazionale e regionale del FSE 2014 -202038. - Il sostegno alle AdG nella predisposizione di bandi nazionali e regionali nell’ambito dei parametri comuni della Coordinated Call - la realizzazione di un database per facilitare la ricerca di partner. L’elemento innovativo della Rete TNL Mobility risiede nell’affiancare all’obiettivo specifico di facilitare l'ingresso di giovani svantaggiati e di giovani adulti alla formazione e all'occupazione attraverso misure di mobilità transnazionale, l’obiettivo generale di promuovere nell’ambito del Fondo Sociale europeo la cooperazione transnazionale attraverso azioni coordinate a livello europeo. La cooperazione transnazionale viene favorita dalla Rete TLN Mobility in un duplice modo: in modo diretto creando un quadro di azioni transnazionali e azioni nazionali/regionali coordinate che permetteranno agli operatori di progetto di sviluppare partenariati transnazionali per l'implementazione delle misure di mobilità 36 Cfr. Supra, pag. 15 Alla data di chiusura del presente report è all’esame della Commissione la richiesta di una proroga delle attività delle rete a giugno 2015. 38 La Coordinated Call sarà pubblicata nel mese di settembre 2014 sul sito http://www.tln-mobility.eu/EN/Home/home.html 37 23 transnazionali; in modo indiretto stimolando attraverso l’attuazione di partenariati transnazionali gli Stati membri e le regioni ad intensificare la cooperazione transnazionale in altri settori, relativamente a politiche e strategie ritenute importanti per gli interventi FSE. 5. Metodologia e strumenti Nel contesto della strategia europea “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva”, e dell’iniziativa faro “Youth on the move - Promuovere la mobilità dei giovani per l’apprendimento”, la mobilità per l’apprendimento rappresenta uno dei mezzi fondamentali attraverso i quali i giovani possono incrementare le proprie possibilità di occupazione. Azioni di mobilità per l’apprendimento acquistano una maggiore centralità nel facilitare quella mobilità geografica del lavoro, oramai parte integrante della strategia dell’UE per l’occupazione. Ciò richiede, parallelamente al rafforzamento delle iniziative esistenti e alla introduzione di nuove e più incisive azioni in tal senso, la predisposizione di strumenti e metodologie idonee a rimuovere gli ostacoli che ancora si frappongono alla mobilità lavorativa all’interno dell’UE. La Commissione europea ha sottolineato a più riprese come la comparabilità delle competenze e delle qualifiche all’interno dell’Unione europea sia indispensabile per favorire la mobilità di studenti e lavoratori. Come già evidenziato, le programmazioni e le iniziative comunitarie susseguitesi negli anni hanno privilegiato azioni di mobilità intra-europea finalizzate alla formazione e alla istruzione professionale iniziale. Coerentemente con questo orientamento, gli strumenti a sostegno della mobilità di giovani studenti e operatori della formazione sono stati finalizzati a facilitare il trasferimento e il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche conseguite dai beneficiari durante i percorsi di mobilità. A livello europeo sono disponibili vari strumenti europei, come EQF, ECVET, Europass. A questi la Commissione europea ha affiancato la Classificazione europea di abilità/competenze, qualifiche e occupazioni, (European Skills/Competences, qualifications and occupations, ESCO), una tassonomia europea delle competenze, qualifiche e professioni. Di seguito si illustrano brevemente i summenzionati strumenti metodologici adottati a supporto della mobilità. 39 Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework – EQF)39 Istituito con Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio nel 2008 (2008/C 111/01), il quadro di riferimento comune EQF si propone di promuovere la mobilita transfrontaliera dei cittadini e agevolarne l’apprendimento permanente. European Qualifications Framework - http://ec.europa.eu/ploteus/ 24 Nello specifico, il sistema EQF, che non sostituisce i sistemi nazionali di qualifica, intende rafforzare la mobilità dei lavoratori e degli studenti attraverso un sistema di confronto delle qualifiche rilasciate dai vari sistemi europei di istruzione e di formazione . Tale confronto si basa su un riferimento comune europeo (una griglia di classificazione) articolato in otto livelli di qualifiche (dal livello base della istruzione primaria al livello più avanzato dei dottorati di ricerca), identificati da otto descrittori i quali prendono in considerazione abilità, conoscenze e competenze. Il sistema EQF include tutti i livelli delle qualifiche acquisite nell’ambito della istruzione generale, professionale, accademica e nell’ambito della formazione professionale. La Raccomandazione impegna gli Stati membri ad usare il Quadro europeo delle qualifiche come strumento di riferimento per confrontare i livelli delle qualifiche dei diversi sistemi nazionali. L’implementazione del Quadro europeo delle qualifiche è su base volontaria, dipende cioè dalla cooperazione fra gli Stati membri nella uniformizzazione dei livelli di qualifica nazionali. L’importante novità introdotta dal Quadro europeo delle qualifiche risiede nella metodologia della comparazione tra i sistemi nazionali di istruzione e formazione e le rispettive qualifiche. Il confronto non avviene, come nel passato, tra i sistemi nazionali e le qualifiche ma tra ogni singolo sistema nazionale e i livelli di classificazione introdotti dal EQF. Si perseguono attraverso questo sistema due obiettivi della trasparenza e della leggibilità delle qualifiche, fondamentali per il rafforzamento della mobilità intra-europea. 40 Sistema europeo di credito per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET)40 Istituito con Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio nel 2009, l’obiettivo del sistema ECVET è di favorire la mobilità transnazionale e l'accesso all'apprendimento durante l'intero arco della vita attraverso un quadro metodologico comune che faciliti l’accumulo e il trasferimento dei crediti di apprendimento da un sistema di certificazione all'altro. La diversità dei sistemi nazionali che definiscono i livelli e il contenuto di certificazione non favorisce la mobilità transnazionale di chi è in formazione. L’ECVET consente di rimediare a tale situazione favorendo la mobilità delle persone in formazione attraverso l'intera Europa. Il sistema ECVET, che non sostituisce i sistemi nazionali di certificazione, intende ottenere una migliore comparabilità e compatibilità fra tali sistemi. L'ECVET si applica a tutti i risultati ottenuti nelle varie fasi dell'istruzione e della formazione, conseguiti da una persona in diversi contesti, sia all’estero sia attraverso un percorso formale o informale di apprendimento. I risultati di tali acquisizioni possono essere trasferiti verso i contesti di origine delle persone interessate, dove possono essere accumulati e ne può essere ottenuta la certificazione. L’attuazione del sistema ECVET, l’adesione al quale è su base volontaria, dovrebbe essere attuato attraverso partenariati e reti sulla base di accordi di apprendimento (protocolli d’intesa) che costituiscono un quadro adatto per il trasferimento dei crediti. È stata a tal fine istituita una rete ECVET europea, comprendente gli European Ecvet Network - http://www.ecvet-team.eu/ 25 operatori del settore della istruzione e formazione e le istituzioni competenti, al fine di promuovere l’ECVET e consentire agli Stati membri di scambiarsi informazioni ed esperienze. Europass41 Il sistema Europass nasce dalla Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio (2241/2004) sulla costituzione di un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze, che attua gli orientamenti contenuti nella Dichiarazione di Copenaghen volta a promuovere una maggiore cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale. La decisione prevede l’introduzione di un sistema, il sistema Europass, composto da cinque documenti a supporto della mobilità intra europea. Europass CV, il Passaporto delle lingue, Europass Mobilità, il Supplemento delle Certificazioni e i Supplementi al Diploma. Europass mobilità è un documento compilato dagli enti partner coinvolti nel progetto di mobilità in cui sono registrate le conoscenze e le competenze acquisite in un altro paese europeo; il Supplemento al certificato descrive le conoscenze e le competenze acquisite dai possessori di certificati d'istruzione e formazione professionale; il Supplemento al diploma descrive le conoscenze e le competenze acquisite dai possessori di titoli d'istruzione superiore. L’insieme di questi documenti viene raggruppato nel Passaporto europeo delle competenze, un portafoglio elettronico che rappresenta un portafoglio dei titoli e delle competenze contenente diverse tipologie di documenti (Passaporto delle Lingue, copia dei diplomi, attestazioni di lavoro, etc.), e finalizzato ad offrire uno strumento di supporto per la mobilità professionale all’interno dell’Unione europea. Classificazione europea di abilità/competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO)42 Il sistema ESCO che introduce una tassonomia europea delle competenze, delle qualifiche e delle professioni, in fase di definizione da parte della Commissione europea, si propone di semplificare la ricerca di impiego su tutto il territorio europeo. Nello specifico la tassonomia ESCO intende agire sull’utilizzo e la consultabilità online dei portali dedicati alla occupazione e delle banche dati sulle opportunità di apprendimento. Allo stato attuale, i portali dedicati alla occupazione utilizzano un solo sistema di classificazione e una sola lingua. Con il sistema ESCO i portali online dedicati alla occupazione (ad esempio EURES), potranno collegare fra loro offerte e domande di lavoro in tutti gli Stati membri UE, associando i curricula dei candidati alla ricerca di un impiego all’interno di altri Stati membri UE, nonché i datori di lavoro nel reclutamento dei candidati. La classificazione di competenze e abilità individuali consentirà ad ogni individuo interessato alla mobilità professionale di comprendere più facilmente le competenze di cui è in possesso e quelle di cui è privo. Europass - http://europass.cedefop.europa.eu/it/home Una classificazione europea di abilità/competenze, qualifiche occupazioni (ESCO) https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1042&langId=it 41 42 26 Il sistema ESCO interessa anche il settore della istruzione e della formazione in quanto la classificazione in esso contenuta si applicherà, per quanto attiene alle abilità e alle competenze, anche agli enti preposti alla istruzione e alla formazione. ESCO introduce di conseguenza un “linguaggio comune” tra mondo dell’istruzione/formazione e mercato del lavoro, riducendo cosi quella distanza spesso causa degli elevati tassi di disoccupazione giovanile. La tassonomia ESCO, formulata in più lingue e consultabile attraverso l’accesso al portale ESCO, sarà formata da tre pilastri collegati fra loro che riguardano l’occupazione, le competenze, le qualifiche. La definizione di costi standard unitari Tra gli strumenti finalizzati a favorire la mobilità transnazionale intra-europea risulta di particolare importanza l’individuazione di parametri da utilizzare per il riconoscimento e l’applicazione di costi unitari standard alle azioni di mobilità transnazionale. Le iniziative recentemente messe in campo dall’Unione europea nel settore della mobilità formativa e occupazionale dei giovani introducono meccanismi semplificati di finanziamento e di calcolo dei costi uniformi per tutti gli Stati membri. Nel caso di YfEJ si prevedono finanziamenti a favore di giovani in mobilità professionale e di PMI nella forma di indennità forfettarie stabilite per ogni singolo paese di destinazione. Gli importi forfettari riguardano spese di viaggio, di sussistenza, di formazione e di integrazione. Più articolate si presentano, invece, le norme di finanziamento contemplate dal programma Erasmus Plus, rivolgendosi a più ampie tipologie di azioni, di sotto-azioni e di beneficiari. Il modello di finanziamento e di calcolo dei costi di Erasmus Plus, si propone di favorire sovvenzioni semplificate sotto forma di somme forfettarie, costi unitari e flat rate. Negli allegati I e II del presente report si illustrano, rispettivamente, le procedure di costo per azioni di mobilità previste dal Programma Erasmus Plus e dalla iniziativa YfEJ. Garanzia Giovani Nell’attuale contesto economico europeo in cui in molti Stati membri si registrano livelli molto sostenuti di disoccupazione giovanile si è imposta una profonda riflessione rispetto alla urgenza di agire sulle condizioni che rendano più agevole l’occupabilità dei giovani. Siffatto obiettivo è stato esplicitato a livello europeo dalla Comunicazione della Commissione43 relativa alla Youth Employment Initiative (di seguito YEI), un’iniziativa a favore dell'occupazione giovanile con una Comunicazione della Commissione, COM (2013) 144 final, del 12 Marzo 2013, “Iniziativa a favore della occupazione giovanile”, http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2013:0144:FIN:IT:PDF 43 27 dotazione di 6 miliardi di euro per sette anni (2014-2020)44 aperta a tutte le regioni europee con un livello di disoccupazione giovanile superiore al 25%. L’11 luglio 2014 la Commissione ha approvato il Programma Operativo nazionale italiano di attuazione della YEI45, sbloccando 11 milioni di euro, prima tranche di 1,1 miliardi assegnati all’Italia46. Gran parte di queste risorse sono destinate alla implementazione del piano Garanzia Giovani47, una misura di intervento in base alla quale tutti i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni disoccupati e fuori da un percorso scolastico o formativo (i cd. NEET) ricevono, entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale, un'offerta di lavoro, o di proseguimento degli studi o di apprendistato/ tirocinio. In considerazione delle caratteristiche del mercato del lavoro italiano, il target group beneficiario degli interventi della Garanzia Giovani è stato esteso a giovani fino a 29 anni di età48. La Garanzia viene azionata a seguito della sottoscrizione di un “Patto di attivazione” tra lo Stato e il giovane interessato attraverso la registrazione di quest’ultimo presso un servizio per l’impiego. In linea con gli obiettivi della strategia Europa 2020 la Garanzia Giovani intende essere uno strumento di “reinserimento” dei giovani svantaggiati nei percorsi di formazione e nel mercato del lavoro al fine di combattere il rischio di emarginazione sociale. La Garanzia Giovani è dunque una misura di politica attiva per favorire l’occupabilità rendendo più efficienti le dinamiche di incontro tra domanda e offerta di lavoro e di placement. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, secondo quanto stabilito dal quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014–202049, al fine di accelerare l’implementazione della YEI, gli Stati membri beneficiari dell’iniziativa devono impegnare le risorse della Garanzia Giovani nel primo biennio della programmazione (2014-2015). La Commissione ha auspicato inoltre che l’attuazione della YEI avvenga in un quadro di complementarietà tra le risorse destinate all’iniziativa e gli interventi nazionali cofinanziati dal FSE, sottolineando come quest’obiettivo richieda una integrazione dell'iniziativa YEI all’interno della programmazione del Fondo Sociale Europeo. Nel periodo 2014-2020 i Fondi strutturali avranno dunque un ruolo cruciale nel sostenere l’occupazione giovanile. 44 L’iniziativa è finanziata con 3 miliardi di euro del Fondo sociale europeo e 3 miliardi di euro da una linea di bilancio dedicata. Dopo la Spagna l’Italia è il secondo Paese beneficiario in termini di risorse YEI. 46 Complessivamente lo stanziamento del Programma YEI Italia è di 1,5 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi è dato da fondi YEI e FSE. 47 La Garanzia Giovani è stata istituita con Raccomandazione del Consiglio del 22 aprile 2013 (2013/C120/01), http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:120:0001:0006:IT:PDF 48 Il neo eletto presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, si è impegnato ad alzare in Europa il tetto di età per rientrare nel piano da 25 a 30 anni analogamente a quanto già applicato in Italia. 49 Regolamento (UE, EURATOM) N. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2013:347:0884:0891:IT:PDF 45 28 Il Piano nazionale italiano sulla Garanzia Giovani si propone di dare risposta ad una vera e propria emergenza rappresentata dalla elevata disoccupazione50 e inattività giovanile. Quest’ultima si presenta come una “piaga nella piaga”, con la presenza, enorme, di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni non impegnati in attività lavorativa, né inseriti in percorsi scolastici/formativi, Il numero di giovani inattivi (i cd. NEET - Not in Employment, Education or Training) si stima pari a due milioni51. L’attuazione della Garanzia Giovani52 richiede investimenti considerevoli a livello nazionale, nonché una strategia unitaria e condivisa tra Stato e Regioni, e una definizione da parte di quest’ultime di un appropriato piano attuativo. Per quanto riguarda il nostro Paese il Decreto legislativo n.76 del 2013 ha istituito una apposita struttura di missione.53 Nel dicembre 2013 la Struttura di Missione ha inviato alla Commissione Europea il “Piano di attuazione della Garanzia Giovani54” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per l’attuazione della Iniziativa Europea per l’Occupazione dei Giovani (PON-YEI). Il Piano di attuazione nazionale prevede che spetti alle Regioni attuare azioni di politica attiva 55 rivolte ai beneficiari del programma, ossia misure di inserimento lavorativo, apprendistato, tirocinio, istruzione o formazione, autoimprenditorialità, servizio civile, che tengano conto del contesto socio-economico locale. Nella fase di attuazione della Garanzia, inoltre, in linea con quanto disposto a livello comunitario, sono previsti partenariati fra autorità regionali, locali, parti economiche, sociali e organismi che rappresentano la società civile. L’Italia ha avviato la Garanzia Giovani il primo maggio 2014. Nel momento in cui scriviamo si registrano alcune criticità e ritardi in termini di operatività del portale web dedicato alla Garanzia e di relativa campagna promozionale. L’aspetto più delicato, tuttavia, ai fini di una concreta implementazione della Garanzia e di un efficace utilizzo delle risorse stanziate risiede nella adozione da parte delle Regioni dei piani esecutivi e nella capacità dei SPI di far fronte alle richieste dei giovani candidati. Nelle osservazioni rivolte ad ogni Stato membro sulla implementazione della Garanzia Giovani56, la Commissione, per quanto attiene all’Italia, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un maggiore impegno del settore privato e di una più fattiva cooperazione con il settore dell’istruzione nella erogazione di apprendistati e tirocini di qualità. Sebbene si riconoscano gli sforzi fatti dall’Italia, la Commissione ha evidenziato il concreto rischio di una attuazione disomogenea della Garanzia Giovani sul territorio 50 Secondo i dati ISTAT il tasso di disoccupazione giovanile registrato ad aprile 2014 si attesta al 46%. Fonte: ISTAT – “ISTAT, Noi Italia,2014” http://noi-italia.istat.it/,4% della popolazione di riferimento. 52 La Garanzia Giovani in Europa è partita il primo gennaio 2014. La Commissione ha ricevuto i Piani nazionali dei singoli paesi entro la scadenza del 31 dicembre 2013. 53 La struttura di missione coinvolge il Ministero del Lavoro, alle agenzie tecniche (ISFOL e Italia Lavoro) l’INPS, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Dipartimento della Gioventù, le Regioni e Province Autonome, le Province e Unioncamere. 54 “Piano di attuazione italiano per la Garanzia per i Giovani” http://www.lavoro.gov.it/Notizie/Documents/01_08_2014%20%20Piano%20di%20attuazione%20italiano%20della%20Garanzia% 20per%20i%20Giovani.pdf 55 Conformemente alla ripartizione di competenze Stato – Regioni contemplata dal Titolo V della Costituzione. 56 “State of play of the implementation of the Youth Guarantee”, http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1094&langId=en 51 29 nazionale dovuta alla divario presente nella capacità di intervento e di dotazione finanziaria dei SPI tra le diverse regioni. L’avvio concreto delle misure connesse alla Garanzia è di fatto subordinato alla adozione da parte delle Regioni di un Piano esecutivo regionale contenente indicazioni di dettaglio sulle azioni, le dotazioni finanziarie e le procedure, da inserire in una convenzione stipulata con il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Ad oggi le Regioni che hanno provveduto a stipulare dette convenzioni sono la Regione Emilia Romagna, la Valle d’Aosta, la Sardegna, il Lazio e il Veneto. Le Regioni hanno approvato schemi di attuazione della Garanzia Giovani basati essenzialmente sulle misure previste dal Programma nazionale, ossia misure di accoglienza e informazione sul programma, accesso alla garanzia, presa in carico, colloquio individuale e profiling, orientamento specialistico, formazione mirata all'inserimento lavorativo, accompagnamento al lavoro, apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale, apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, apprendistato per l'alta formazione e la ricerca, tirocinio extracurriculare, anche in mobilità geografica, servizio civile, sostegno all'autoimpiego e all'autoimprenditorialità, mobilità professionale e transnazionale, bonus occupazionale. Vi sono poi Regioni quali, la Lombardia, il Piemonte, la Provincia Autonoma di Trento, dove pur in assenza della firma della convenzione con il Ministero sono state avviate misure e iniziative di attuazione della Garanzia Giovani. In Lombardia è già operativo la «dote unica lavoro», un sistema che contempla quattro distinte tipologie di intervento di politica attiva del lavoro57 in relazione alle difficoltà occupazionali dei soggetti beneficiari.58 Pur avendo anticipato di buona misura gli obiettivi della Garanzia Giovani, la Regione Lombardia non ha provveduto a stipulare la convenzione con il Ministero in attesa di definire questioni nodali attinenti alle risorse di cofinanziamento e alla loro esclusione dal patto di stabilità. Non risulta nemmeno disponibile il testo del piano di attuazione. Discorso analogo vale anche per la Regione Piemonte, che con il Progetto straordinario "Garanzia Giovani Piemonte59 " ha anticipato le misure di attuazione del Piano nazionale in assenza di convenzione con il Ministero. Il programma “Garanzia Giovani Piemonte60” prevede di creare entro il 2014 mille nuovi posti di lavoro, di cui almeno cinquecento in Europa, di offrire ottocento stage in Italia e all’estero, di inserire 400 giovani in percorsi formativi mirati sulla domanda delle imprese piemontesi. 57 Le tipologie di intervento della Dote Unica Lavoro sono dirette a: lavoratori disoccupati, lavoratori occupati, persone in ingresso nel mercato del lavoro, persone non immediatamente occupabili ovvero ad alto rischio di esclusione sociale. 58 Nei parametri di misurazione del grado di difficoltà occupazionale rientrano lo stato occupazionale, l’età, il titolo di studio, il genere. 59 Per la Garanzia Giovani Piemonte sono stati stanziati oltre 5 milioni di euro. 60 Il programma del Piemonte si avvale di un portale web dedicato, “GgP”, e di una Carta dei Servizi. 30 La Provincia Autonoma di Trento ha varato nel 2013 un pacchetto di misure occupazionale comprendente tirocini per i giovani disoccupati da almeno quattro mesi; tirocini estivi per studenti; crediti per startup; servizi di consulenza e coaching per i giovani. Sono inoltre sono in corso progetti per migliorare la Borsa lavoro Alto Adige sul sito web della Provincia, che include anche l'apprendistato e i tirocini. La Garanzia Giovani prevede tra le sue misure attuative azioni a sostegno della mobilità territoriale e transnazionale con l’obiettivo chiave di agevolare le esperienze di lavoro dei giovani all’interno del territorio nazionale o all’estero. Attualmente la mobilità geografica del lavoro gode di un notevole sostegno da parte delle istituzioni europee come parte integrante della strategia dell’Unione Europea di lotta alla disoccupazione giovanile. Nella Comunicazione “Lavorare insieme per i giovani d’Europa", la Commissione ha invitato gli Stati membri a utilizzare nella programmazione 2014–202061 le opportunità di finanziamento del FSE e le risorse nazionali e regionali per promuovere la mobilità lavorativa tra i paesi UE. La mobilità costituisce uno degli obiettivi dell’Unione Europea per il periodo 2014/2020, in particolare come strumento di rivitalizzazione del mercato del lavoro europeo e di contrasto alla disoccupazione. Interventi di mobilità transnazionale sono conseguentemente, e coerentemente agli orientamenti della Commissione, una componente attuativa degli schemi nazionali della Garanzia Giovani. Tra gli obiettivi della Garanzia Giovani, il Consiglio ha enunciato infatti quello di “promuovere la mobilità del lavoro sensibilizzando i giovani in merito alle offerte di lavoro attraverso servizi e sistemi che incoraggino la mobilità professionale all’interno dell’Unione”. La Commissione, dal canto suo, ha in più occasioni auspicato sinergie tra le risorse previste dalla Garanzia Giovani e le risorse proprie del FSE 2014 -2020 per la realizzazione di progetti e partenariati transnazionali con finalità di mobilità professionale, anche al fine di proseguire nel corso della nuova programmazione gli interventi a carattere transnazionale realizzati nel periodo sperimentale della Garanzia Giovani. Risulta quindi di grande importanza la definizione nei PON e nei POR di un quadro organico di raccordo tra tutte le risorse e le azioni messe in campo per favorire l’occupazione giovanile. Nelle linee-guida nazionali varate per la programmazione degli interventi di attuazione della Garanzia, la Struttura di Missione ha inserito tra le azioni finanziabili interventi finalizzati ad incentivare l’inserimento di giovani in programmi di mobilità transnazionale. Comunicazione della Commissione UE, COM(2013) 447 final, del 19 Giugno 2013, ”Lavorare insieme per i giovani d’Europa. Invito ad agire contro la disoccupazione giovanile” http://ec.europa.eu/europe2020/pdf/youth_it.pdf 61 31 Potranno essere sviluppati e finanziati progetti finalizzati a garantire ai giovani disponibili ad una esperienza di lavoro all’estero un rimborso forfettario finalizzato a compensare in parte le spese della trasferta. Una particolare attenzione potrà essere data ai progetti legati al lavoro nei paesi transfrontalieri62 Alcune Regioni italiane, nello specifico Lazio, Sardegna, Toscana, Emilia Romagna e Veneto hanno inserito nei piani di attuazione regionali della Garanzia Giovani misure di mobilità professionale transnazionale e territoriale da realizzarsi attraverso la rete EURES. Le azioni di mobilità transnazionale prevedono l’erogazione di indennità a copertura dei costi di viaggio e di alloggio. 62 Per l’azione “Sostegno alla mobilità territoriale e transnazionale” il totale delle risorse finanziarie è pari a euro 92.511.615. 32 ALLEGATI Allegato I - I costi standard della Call “Your First Eures Job–Targeted Mobility Scheme (VP/2014/013)63 Il sostegno finanziario offerto da Il tuo primo lavoro EURES punta a contribuire ai costi a carico dei partecipanti in relazione alle attività di collocamento transazionali o transfrontaliere. Per le azioni di mobilità cofinanziate dalla Commissione è previsto un meccanismo di finanziamento forfettario, che comporta fra l’altro una procedura semplificata di rendiconto da parte dei gruppi di riferimento. A) Sovvenzioni per i giovani Contributo alle spese di viaggio e di sussistenza per recarsi a un colloquio e/o trasferirsi in un altro paese per prendere servizio Un giovane in cerca di lavoro che si candida per un posto in un altro paese dell’UE tramite Il tuo primo lavoro EURES e che soddisfa le condizioni di seguito esposte potrebbe aver diritto al sostegno finanziario prima di spostarsi all’estero, in funzione di una decisione del servizio per l’impiego Il tuo primo lavoro EURES competente secondo le procedure e le condizioni stabilite a livello nazionale. Le indennità forfettarie sono un contributo alle spese di viaggio e sussistenza sostenute dal giovane candidato nel corso della fase di selezione, se si reca all’estero per un colloquio, o per la sistemazione nel paese di destinazione dopo aver ottenuto un posto di lavoro in un altro Stato membro. Viaggio per il colloquio all’estero64 Il termine “colloquio” si riferisce a un incontro di persona con uno o più datori di lavoro. Può anche comportare concorsi di selezione. Il viaggio per il colloquio all’estero non è obbligatorio – è solo una delle varie procedure di selezione idonee. Anche l’accesso al sostegno finanziario per un viaggio per il colloquio all’estero non è un diritto. Gli inviti sono concordati tra datori di lavoro che partecipano a Il tuo primo lavoro EURES e i relativi servizi per l’impiego. La decisione dovrebbe sempre tenere conto del livello di probabilità di successo dell’incontro domanda/offerta, della durata del viaggio e dei costi che deve sostenere il candidato al posto di lavoro, che è libero di accettare o rifiutare di recarsi all’estero per il colloquio oppure di proporre una modalità alternativa per il colloquio. In caso di approvazione del/dei viaggio/i per il colloquio all’estero, i candidati a un posto di lavoro possono ricevere il sostegno finanziario 63 Cfr. nota 18. 64 Il viaggio per il colloquio e l’offerta di lavoro devono sempre essere confermati in forma scritta dal datore di lavoro, che è tenuto a fornire tutti i dettagli legali, pratici e di contatto ritenuti necessari per il candidato. 33 solo per un viaggio in un altro Stato membro. Per questo motivo, il viaggio dovrebbe avere luogo preferibilmente dopo che il candidato è già stato inserito in un elenco ristretto o quando si prevedono diversi colloqui e/o altre opportunità di selezione. La durata del viaggio può variare a seconda delle esigenze di assunzione e/o della distanza geografica, con una durata media di due giorni. Il calcolo dell’indennità si basa sulla distanza geografica tra il luogo di residenza del candidato (o la città più vicina) e la località nel paese di destinazione dove si svolge il colloquio (o la città più vicina). Nell’interesse del candidato, si dovrebbe utilizzare il mezzo di trasporto più economico. Collocamento in un altro paese dell’UE In caso di assunzione in un altro paese dell’UE, il candidato al posto di lavoro ha diritto a ricevere un’indennità (forfettaria) prima di lasciare il paese di residenza, a titolo di contributo alle spese di viaggio e sussistenza (ivi compreso l’alloggio) sostenute per la sistemazione nel paese di destinazione. L’indennità è dovuta solo se il lavoratore mobile cambia paese di residenza. Eventuali altri costi sostenuti dal candidato a livello nazionale o all’estero non s’intendono coperti dal sostegno finanziario di Il tuo primo lavoro EURES. I giovani lavoratori assunti tramite YfEJ possono beneficiare di un programma di integrazione offerto dalla PMI che assume o anche di corsi di formazione preparatori (prima della partenza o all’arrivo nel paese di destinazione) offerti dal servizio per l’impiego pertinente. TABELLA 1 - INDENNITÀ A FAVORE DI GIOVANI LAVORATORI MOBILI PER COLLOQUI IN UN ALTRO PAESE DELL’UE Importo Travel & Accomodation* Regola di assegnazione Obblighi di rendiconto >50-250 > 500 100Km 100 >250-500( 250 Automatica (ossia prima dello svolgimento del colloquio di lavoro nel paese di destinazione) Dichiarazione firmata dal lavoratore mobile Paese di destinazione Importo Travel & Accomodation > 500 Km Uno dei 28 Stati membri Distanza >500 < o = 500 Km 350 250 350 * L’indennità di sussistenza è compresa tra 25 e 50 euro al giorno >> 34 TABELLA 2 - INDENNITÀ A FAVORE DI GIOVANI LAVORATORI MOBILI PER IL TRASFERIMENTO IN UN ALTRO PAESE DELL’UE (COLLOCAMENTO) (*) Paese di destinazione Importo (EUR) Austria 1025 Belgio 970 Bulgaria 635 Croazia 675 Cipro 835 Rep. Ceca 750 Danimarca 1270 Estonia 750 Finlandia 1090 Francia 1045 Germania 940 Grecia 910 Ungheria 655 Irlanda 1015 Islanda 945 Italia 995 Lettonia 675 Lituania 675 Lussemburgo 970 Malta 825 Paesi Bassi 950 Polonia 655 Norvegia 1270 Portogallo 825 Romania 635 Slovacchia 740 Slovenia 825 Spagna 890 Svezia 1090 Regno Unito 1060 Regola di assegnazione Obblighi di rendiconto Automatica (ossia prima del trasferimento nel paese di destinazione) Dichiarazione firmata dal lavoratore mobile (*) Comprese spese di viaggio, assicurazione e sussistenza per la sistemazione nel paese di destinazione 35 TABELLA 3 – ALTRE INDENNITÀ A FAVORE DI GIOVANI LAVORATORI IN MOBILITA’ Misura Fino a € 1270 Formazione linguistica Riconoscimento delle qualifiche Indennità extra di trasferimento Regola di assegnazione Importo Fino a € 1000 >> Fino a € 500 Obblighi di rendiconto Condizionale (la richiesta va sottoposta alla approvazione prima dell’inizio del corso) Condizionale (la richiesta va presentata unitamente al certificato di attestazione della qualifica accademica o professionale) Condizionale (la richiesta va presentata con certificato medico allegato, dichiarazione dei redditi e se possibile con una stima dei costi) Giustificativo dei costi Giustificativo dei costi Giustificativo dei costi Dichiarazione del candidato/ Giustificativo dei costi B) Sovvenzioni per i datori di lavoro (PMI) Contributo ai costi del programma di integrazione per i nuovi lavoratori mobili Nel caso di un’assunzione internazionale, un’assistenza adeguata successiva al collocamento può facilitare l’integrazione del lavoratore nel nuovo posto di lavoro. Le PMI che assumono sono ammissibili al sostegno finanziario che contribuisce ai costi di un programma di integrazione a favore dei nuovi giovani lavoratori mobili. L’attuazione di un programma di integrazione da parte delle PMI è facoltativa e non preclude la partecipazione alle attività di reclutamento di Il tuo primo lavoro EURES. Il programma di integrazione è costituito da un pacchetto di corsi di addestramento e possibilmente altre attività di sostegno fornite dal datore di lavoro al nuovo lavoratore mobile nell’intento di facilitarne l’integrazione nell’impresa e ridurre gli ostacoli alla mobilità della manodopera. Il programma potrebbe comprendere una o più delle seguenti componenti: Formazione Può comprendere corsi di formazione esterni o interni o tutoraggio sul posto di lavoro a vantaggio del lavoratore: - per acquisire abilità e competenze specifiche; per conoscere gli obiettivi e i valori dell’impresa; 36 - per accrescere la consapevolezza delle procedure commerciali o manageriali necessarie per svolgere il lavoro; per acquisire familiarità con il campo d’attività e la struttura dell’azienda (ad es. visite a filiali, contatti con clienti ecc.); per garantire il sostegno di una guida (ad es. un collega più anziano); per soddisfare qualsiasi altra esigenza di formazione. Corso di lingua Comporta l’accesso ad attività di formazione, interne ed esterne, volte a migliorare la padronanza scritta e parlata della lingua del paese ospitante e/o altre lingue di lavoro necessarie per la mansione. Le attività non direttamente correlate all’integrazione dei nuovi lavoratori mobili non sono ammissibili al sostegno finanziari. 4 - IMPORTI FORFETTARI APPLICATI ALLE PMI PER PROGRAMMI DI INTEGRAZIONE DEI GIOVANI LAVORATORI ASSUNTI (**) Paesi Corso di addestramento di base (EUR Austria 820 Belgio 775 Bulgaria 505 Croazia 540 Cipro 665 Rep. Ceca 600 Danimarca 1015 Estonia 600 Finlandia 872 Finlandia 872 Francia 835 Germania 750 Grecia 725 Ungheria 525 Islanda 755 Irlanda 810 Italia 795 Lettonia 540 Lituania 540 Lussemburgo 775 Malta 660 Paesi Bassi 760 Norvegia 1015 Polonia 525 Portogallo 660 Romania 505 Slovacchia 590 Slovenia 660 Spagna 710 Svezia 870 Regno Unito 845 ** Gli importi si riferiscono ad ogni singolo giovane assunto Regola di assegnazione Obblighi di rendiconto Copia del piano di formazione + dichiarazione /liste firmate dai partecipanti alla formazione Condizionata: necessità di richiedere il finanziamento e fornire una lista di controllo della formazione o copia firmata del modulo di registrazione alla formazione o piano di formazione dettagliato firmato da tutore/istruttore o formatore ovvero a altro documento equivalente 37 A possibile complemento delle componenti di formazione del programma di integrazione: Sostegno amministrativo e agevolazione del trasferimento Consiste nel fornire assistenza al giovane lavoratore mobile per la nuova sistemazione, allo scopo di agevolarne l’integrazione nel nuovo paese, ad es. per il trasferimento; la ricerca di un alloggio adatto; la registrazione della residenza; il permesso di lavoro; il riconoscimento delle qualifiche; l’istruzione dei figli, ecc. Il datore di lavoro è libero di stabilire la portata e il contenuto del programma di integrazione. Tuttavia il programma deve sempre comprendere almeno una componente di formazione, il cui livello può variare da un addestramento di base a un addestramento completo e che può combinarsi con attività di sostegno amministrativo e di agevolazione del trasferimento, secondo le esigenze e le prassi della PMI. Il corso di addestramento di base prevede un modulo di formazione basilare che comprende una delle seguenti componenti: addestramento al lavoro o corso di lingua. Il corso di addestramento completo prevede un programma di formazione più avanzato, che comprende due o più moduli di formazione relativi al lavoro e alle esigenze del nuovo lavoratore mobile e dell’impresa, per esempio la formazione professionalmente mirata e corsi di lingue. Il programma di integrazione può essere attuato in periodi consecutivi o distinti, purché abbia inizio durante le prime tre settimane di lavoro del giovane. Non sono previsti requisiti specifici di durata. Tuttavia, il piano di formazione dovrebbe essere realistico al fine di ottenere i risultati di apprendimento attesi. Per essere ammesso al finanziamento, il datore di lavoro (PMI) deve presentare al Servizi per l’impiego – YfEJ una richiesta di sostegno finanziario, recante informazioni sul programma di integrazione pianificato. Panoramica delle norme di finanziamento La tabella III che segue mostra il dettaglio degli importi forfettari applicabili per Stato membro, in base alla natura dell’offerta di formazione e al numero di lavoratori assunti. Una PMI che assume lavoratori mobili nel quadro di uno o più progetti di reclutamento in un periodo di un anno e che offre almeno un corso di addestramento di base ha diritto a un sostegno finanziario equivalente al numero di giovani dipendenti effettivamente assunti fino alla soglia di 20 000 euro all’anno. Gli importi forfettari si riferiscono a tutte le possibili componenti del programma di integrazione (ossia formazione, sostegno amministrativo e agevolazione del trasferimento). Pagamenti I giovani candidati al posto di lavoro (colloquio) o i lavoratori assunti (collocamento) dovrebbero essere pagati prima di partecipare a un colloquio di lavoro in un altro paese dell’UE e/o trasferirsi al nuovo posto di lavoro nel paese di destinazione. I datori di lavoro possono chiedere il pagamento soltanto dopo che il o i giovani lavoratori mobili hanno cominciato a lavorare in azienda e dopo che è iniziata l’attuazione del programma di integrazione. 38 Allegato II - I costi standard nel Programma Erasmus Plus I richiedenti dei progetti di mobilità per gli studenti e per il personale degli enti di istruzione superiore devono indicare le seguenti informazioni: Numero di studenti e del personale che intendono partecipare alle attività di mobilità; Durata media per partecipante alle azioni di mobilità programmate dal progetto; Numero e durata media di attività di mobilità (studenti e docenti) realizzate nei 2 anni precedenti al progetto. A) Regole di finanziamento applicabili a tutte le attività di mobilità COSTI ELEGGIBILI Supporto organizzativo Meccanismo di finanziamento Qualsiasi costo direttamente Costi unitari legato all’attuazione delle attività di mobilità (escluso le spese di viaggio e sussistenza dei partecipanti) Importo Regola di assegnazione Fino al 100° partecipante: 350 Euro a partecipante Basata sul numero di partecipanti alle azioni di mobilità **** Oltre il 100° partecipante: 200 Euro a partecipante aggiuntivo Supporto a bisogni specifici Costi aggiuntivi direttamente Percentuale correlati alla partecipazione dei costi di soggetti disabili eleggibili 100% dei costi eleggibili Condizionale: la richiesta di sostegno finanziario deve essere motivata in uno specifico formulario di candidatura, dopo la selezione dei partecipanti La sovvenzione al supporto organizzativo è un contributo ai costi sostenuti dalle organizzazioni partecipanti in relazione alla realizzazione delle attività a sostegno della mobilità di studenti e personale didattico, conformemente alla Carta Erasmus per l’Istruzione Superiore (es. accordi inter-istituzionali, preparazione pedagogica, elaborazione di cataloghi dei corsi, assistenza agli studenti, preparazione degli accordi tra istituti, preparazione interculturale e linguistica dei partecipanti, monitoraggio e supporto dei partecipanti durante la mobilità, riconoscimento dei crediti formativi, verifica dei risultati ecc.)65. 65 Cfr. pag 42-43 della Guida al Programma Erasmus+. 39 B) Sovvenzioni per la mobilità degli studenti Gli studenti ricevono una sovvenzione dall’UE che copre i costi di viaggio e sussistenza durante il periodo di studio o tirocinio all’estero. Gli importi verranno definiti dalle agenzie nazionali in accordo con le autorità nazionali e/o gli istituti di istruzione superiore, sulla base di criteri trasparenti ed oggettivi, e pubblicati sui rispettivi siti web66. I costi relativi alle altre sotto-azioni di mobilità del programma Erasmus+ (mobilità per tirocini, studio, formazione continua e gioventù) seguono gli stessi principi. La Guida del programma67 prevede solo degli accorgimenti per ciascuna specifica sotto-azione di mobilità (ad es. una diversa modulazione dei costi per le azioni di lunga durata come i tirocini di 12 mesi; un rimborso delle fees per l’iscrizione a corsi specifici, ecc.). Come indicato dalla guida del Programma Erasmus+, le informazioni stabilite nel quadro del programma sono pubblicate sui siti delle agenzie nazionali competenti. Nel caso dell’Italia, INDIRE, ISFOL e Agenzia Nazionale per i Giovani). Criterio n. 1 – Paesi di invio e di accoglienza degli studenti La sovvenzione dell’UE per gli studenti dipenderà dal flusso di mobilità: - Mobilità verso un paese con costi della vita simili a quello di origine: gli studenti riceveranno una sovvenzione media. Mobilità verso un paese con costi della vita superiori a quello di origine: gli studenti riceveranno una sovvenzione più elevata. Mobilità verso un paese con costi della vita inferiori a quello di origine: gli studenti riceveranno una sovvenzione più ridotta. I paesi del programma sono suddivisi nei tre seguenti gruppi: Gruppo 1 Paesi con indice del costo della vita elevato Danimarca, Irlanda, Francia, Italia, Austria, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera Gruppo 2 Paesi con indice del costo della vita medio Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Grecia, Spagna, Croazia, Cipro, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Islanda, Turchia Gruppo 3 Paesi con indice del costo della vita basso Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Repubblica di Macedonia Agenzia Nazionale Indire, Agenzia Nazionale LLP ISFOL, Agenzia Nazionale per i Giovani www.programmallp.it/llp_home.php?id_cnt=1; www.programmaleonardo.net/llp/home.asp; www.agenziagiovani.it 67 “Erasmus Plus – Programme Guide”, http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/documents/erasmus-plus-programme-guide_en.pdf 66 40 Gli importi definiti dalle agenzie nazionali saranno stabiliti nell’ambito di un tetto minimo e massimo: Sovvenzione UE media: una sovvenzione media, tra 200 e 450 EUR al mese, è prevista per le azioni di mobilità verso un paese con costi della vita simili: a) dal gruppo 1 al gruppo 1, b) dal gruppo 2 al gruppo 2, c) dal gruppo 3 al gruppo 3. Sovvenzione UE maggiore: corrisponde alla sovvenzione media stabilita dall’agenzia nazionale più almeno 50 EUR, tra 250 e 500 EUR al mese. E’ prevista per le attività di mobilità verso un paese con costi della vita superiori: a) paesi dal gruppo 2 al gruppo 1, b) paesi dal gruppo 3 al gruppo 1 e 2. Sovvenzione UE minore: corrisponde alla sovvenzione media stabilita dall’agenzia nazionale meno almeno 50 EUR, tra 150 e 400 EUR al mese. E’ prevista per le attività di mobilità verso un paese con costi della vita inferiori: a) paesi dal gruppo 1 al gruppo 2 e 3, b) paesi dal gruppo 2 al gruppo 3. Criterio n. 2 – Ulteriore supporto per particolari categorie, attività e paesi/regioni mittenti Studenti con background disagiati (diversi rispetto a quelli con bisogni specifici): Le autorità e agenzie nazionali incaricate della gestione del programma Erasmus+ possono stabilire che gli istituti di istruzione superiore nel proprio paese forniscano un supporto aggiuntivo agli studenti con background disagiati, dell’importo tra i 100 e i 200 EUR al mese. Spetta alle stesse agenzie definirne l’importo e i criteri di attribuzione. Studenti che partecipano a tirocini Gli studenti che svolgono dei tirocini all’estero riceveranno un’ulteriore sovvenzione UE dell’importo tra 100 e 200 EUR al mese. Spetta alle agenzie nazionali e agli istituti di formazione definirne l’importo e i criteri di attribuzione. Studenti provenienti da paesi e regioni periferiche In considerazione della distanza di alcuni paesi, gli studenti provenienti da regioni periferiche, Cipro, Islanda, Malta e territori d’oltremare riceveranno i seguenti importi – più elevati – a titolo di supporto individuale: 41 Da Regioni periferiche, Cipro, Islanda e Malta, Territori d’Oltremare A Importo Paesi del gruppo 1 750 EUR al mese Paesi del gruppo 2 700 EUR al mese Paesi del gruppo 3 650 EUR al mese Inoltre, gli studenti provenienti da questi paesi riceveranno i seguenti importi per far fronte alle spese di viaggio: Distanza del viaggio Importo Tra 100 e 499 KM: 180 EUR a partecipante Tra 500 e 1999 KM: 275 EUR a partecipante Tra 2000 e 2999 KM: 360 EUR a partecipante Tra 3000 e 3999 KM: 530 EUR a partecipante Tra 4000 e 7999 KM: 820 EUR a partecipante 8000 KM o più: 1100 a partecipante C) Sovvenzioni per la mobilità del personale Il personale riceverà una sovvenzione UE come contributo per i costi di viaggio e sussistenza durante i periodi all’estero, come indicato nella tabella che segue: 42 Costi eleggibili Meccanismo di finanziamento Importo Regola di assegnazione Per distanze tra 100 e 499 KM: 180 EUR a partecipante Viaggio Contributo ai costi di viaggio dei partecipanti, dalla località di origine alla località dell’attività e ritorno Per distanze tra 500 e 1999 KM: 275 EUR a partecipante Costi unitari Per distanze tra 2000 e 2999 KM: 360 EUR a partecipante Per distanze tra 3000 e 3999 KM: 530 EUR a partecipante Basata sulla distanza per ogni partecipante. Le distanze devono essere calcolate secondo il metodo per il calcolo delle distanze adottato dalla Commissione europea. Per distanze tra 4000 e 7999 KM: 820 EUR a partecipante Per distanze di 8000 KM o più: 1100 EUR a partecipante Supporto individuale Costi correlati direttamente alla sussistenza dei partecipanti durante le attività Fino al 14° giorno dell’ attività: A1.1 ( cfr. sotto, tabella A - al giorno per partecipante) Costi unitari + tra il 15° e il 60° giorno di attività: 70% di A1.1 al giorno per partecipante Basata sulla durata del soggiorno per partecipante Tabella A – Supporto individuale (importi in EUR al giorno) Gli importi dipendono dal paese ricevente e saranno stabiliti nell’ambito di un tetto minimo e massimo, variando in funzione dei gruppi di paesi riceventi (cfr. tabella che segue). Nel definire gli importi da applicare a ciascun paese beneficiario, le agenzie nazionali, in accordo con le autorità nazionali, terranno conto di due criteri specifici: - La disponibilità e l’entità di altre fonti di co-finanziamento pubbliche e private, a livello locale, regionale e nazionale, a complemento della sovvenzione UE; - Il livello generale della domanda del personale che intende insegnare o beneficiare di una formazione all’estero. La stessa percentuale nell’ambito dei tetti stabiliti dovrebbe essere applicata a tutti i paesi di destinazione. 43 Paese ricevente Mobilità del personale * A1.1 Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia, Regno Unito 80-160 EUR Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Grecia, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Ungheria, Austria, Polonia, Romania, Finlandia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Turchia 70-140 EUR Germania, Spagna, Lettonia, Malta, Portogallo, Slovacchia, Repubblica di Macedonia 60-120 EUR Estonia, Croazia, Lituania, Slovenia 50-100 EUR * Importo quotidiano Gli importi esatti saranno pubblicati sul sito web di ciascuna agenzia nazionale68 e di ciascun istituto di istruzione superiore. 68 Agenzia Nazionale Indire, Agenzia Nazionale LLP-ISFOL, Agenzia Nazionale per i Giovani. 44